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I Premi di Design Thermory 2025: Un Inno alla Bellezza Eterna del Legno

I Premi di Design Thermory 2025: Un Inno alla Bellezza Eterna del Legno

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Nel cuore pulsante dell'architettura contemporanea, i Premi di Design Thermory 2025 si sono rivelati un palcoscenico straordinario per le meraviglie del legno, celebrando la sua bellezza intramontabile. Questa edizione ha visto emergere opere che raccontano storie di tradizione e innovazione, unendo estetica e funzionalità in una danza armoniosa.

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Il premio per il miglior edificio pubblico è andato alla Scuola Primaria e all'Asilo di Võsu, situata nel suggestivo Parco Nazionale di Lahemaa in Estonia. Progettato dallo studio 3+1 Architects, l'edificio si distingue per la sua struttura a forma di fienile, rivestita con una gamma di prodotti Thermory, che abbracciano il calore e la semplicità del legno. La giuria ha elogiato l'abilità degli architetti di reinterpretare le tradizioni locali attraverso un design contemporaneo, creando un ambiente scolastico che invita i bambini a esplorare e a sentirsi a casa.

In un angolo pittoresco di Haapsalu, una villa progettata da Apex Arhitektuuribüroo OÜ ha conquistato il titolo di miglior casa privata. Con una facciata argentata e pannelli di pino radiata, questa dimora affacciata sul mare non è solo un'abitazione, ma un omaggio all'eredità architettonica estone, dove il legno si trasforma in un delicato pizzo architettonico. I giudici hanno descritto la villa come una fusione di artigianato audace e armonia con il paesaggio costiero, rivelando una bellezza che sfida le aspettative.

Ma non sono solo le strutture esterne a catturare l’immaginazione. Jõelähtme Juveel, un progetto sviluppato da Lasita – Perfecting Views, ha ricevuto il premio per il miglior design d'interni. Qui, l'architettura incontra la filosofia giapponese del wabi-sabi, abbracciando l'imperfezione e la transitorietà. Un'atmosfera di eleganza è stata creata attraverso l'uso di pareti in termo-ash di Thermory, che donano profondità e calore a ogni spazio.

Infine, l'Under Armour Performance Centre dei Baltimore Ravens, progettato dallo studio ZGF Architects, ha trionfato nella categoria miglior spa e sauna. Con un soffitto in termo-magnolia personalizzato e uno spazio idroterapico inondato di luce naturale, questo centro è un'esperienza immersiva, dove il legno e l'acqua si intrecciano in un abbraccio sensoriale che invita al relax.

La giuria di quest'anno, composta da architetti di spicco, tra cui l'italiano Alberto Salvadori, ha celebrato la versatilità e la sostenibilità del legno, sottolineando come queste opere possano modellare spazi innovativi, progettati per durare nel tempo e in armonia con la natura. I Premi di Design Thermory non sono solo un riconoscimento, ma un invito a riflettere sulla bellezza del legno, un materiale che continua a ispirare architetti e designer in tutto il mondo.

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Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.dezeen.com.

Il Potere del Contatto: Habitare 2025 e l'Essenza dei Materiali Tattile

Il Potere del Contatto: Habitare 2025 e l'Essenza dei Materiali Tattile

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Nel cuore pulsante di Helsinki, Habitare 2025 si è rivelato un palcoscenico straordinario per esplorare la necessità umana di toccare e sentire le cose. In un'epoca in cui il virtuale sembra prevalere sul reale, questo evento ha messo in luce l'importanza dei materiali tattili nel design, diventando una vera e propria controparte a un mondo sempre più digitalizzato.

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Sotto il tema evocativo del Tocco, la fiera ha presentato le ultime novità in fatto di interior design, mobili, illuminazione e accessori. La curatrice Päivi Helander, a capo del CollaboratorioCreative di Habitare, ha affermato che il contatto con i materiali è essenziale per stimolare creatività e immaginazione. "Quando il mondo diventa tecnico e distante, desideriamo avere attorno a noi oggetti che abbiano una consistenza, che possano parlare ai nostri sensi," ha detto Helander, sottolineando come la necessità di toccare e sentire sia una parte integrante della nostra umanità.

La fiera ha creato spazi multisensoriali che invitavano i visitatori a esplorare come le texture degli oggetti influenzino la nostra esperienza dello spazio. L'area Neighbours, curata dall'interior designer Laura Seppänen, ha cercato di evocare l'atmosfera di un blocco residenziale, riflettendo come le personalità e gli stili di vita si manifestano all'interno delle abitazioni. "Neighbours invita a riflettere su come le personalità e le circostanze di vita si manifestano nell'ambiente domestico," ha affermato la fiera.

Ogni oggetto esposto era una porta aperta a sensazioni, un invito a esplorare la profondità del tatto. "Il tema del Tocco si esprime in tutto lo spazio attraverso scelte materiali, contrasti e stratificazioni – tutto può essere toccato, e ogni domanda è benvenuta," ha spiegato la fiera. In un mondo dove tutto sembra effimero e usa e getta, il contatto fisico diventa un atto di curiosità e avventura.

Habitare non si è limitata a celebrare il tatto, ma ha anche messo in evidenza le tendenze emergenti nel design, come un rinnovato focus sui materiali tradizionali e l'apprendimento di abilità manuali, insieme all'uso crescente di biomateriali. Con la sua divisione Habitare Pro, la fiera ha creato uno spazio per aziende e professionisti del settore per connettersi e discutere il futuro del design.

Al termine di questa esperienza immersiva, Habitare 2025 ha dimostrato che, in un mondo sempre più digitale, il tatto e la sensorialità non sono solo aspetti dell'estetica, ma sono fondamentali per la nostra connessione con l'ambiente che ci circonda. La fiera ha avuto luogo dal 2 al 6 settembre a Helsinki, lasciando un segno indelebile nel panorama del design.

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Le Corbusier e il Gioco delle Idee: La Libertà Creativa di Balkrishna Doshi

Le Corbusier e il Gioco delle Idee: La Libertà Creativa di Balkrishna Doshi

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Era un giorno di sole quando Khushnu Panthaki Hoof, la nipote di Balkrishna Doshi, si sedette per raccontare storie di un tempo che sembrava magico. Voci di architetti, risate e la figura imponente di Le Corbusier danzavano nell'aria. "Mio nonno era un maestro nel prendere la vita con leggerezza," spiegò. "Non voleva che nessuno fosse troppo serio. Per lui, ogni giorno era una nuova avventura da a...

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Le Corbusier, il grande innovatore, non era solo un mentore ma anche un burlone. I racconti di Khushnu rivelano l'anima giocosa di un uomo che, mentre progettava città e edifici, amava anche scherzare, sfidando così i suoi allievi a esplorare il lato ludico della creatività. "L'architettura non è solo costruire," diceva. "È anche divertirsi nel farlo."

La loro relazione, simile a quella tra un nonno e una nipote, era caratterizzata da un profondo rispetto e ammirazione. "Mio nonno considerava Le Corbusier come un secondo nonno," continuò Khushnu. "Ogni mattina guardava una foto di lui e si rifletteva in essa, come se stesse ricevendo una benedizione per la giornata. Era un legame unico, un'ispirazione continua."

Questa eredità di gioia e libertà si manifestò nel lavoro di Doshi, il cui portfolio è un caleidoscopio di stili e forme. "Non seguiva un'unica estetica; ogni progetto era un nuovo inizio," affermò Khushnu. "Le Corbusier gli aveva insegnato che ogni mattina nasceva nella pelle di un asino, pronto a reinventarsi. E mio nonno prese questo consiglio a cuore."

Il suo approccio all'architettura non si limitava a emulare il maestro, ma abbracciava la filosofia di seguire il proprio cammino. "La vera essenza era quella di rimanere fedeli a se stessi, senza la pressione di dover replicare il passato," aggiunse, riflettendo su come il suo nonno avesse voluto liberarla da qualsiasi peso legato alla sua eredità.

La sua ultima creazione, il Doshi Retreat, è un esempio perfetto di questa libertà creativa. Inizialmente concepito come uno spazio di meditazione ridotto, Doshi, con il suo carattere giocoso, trasformò il progetto in una struttura di 75 metri. "Se non viene costruito, non importa. L'importante è divertirsi!" ripeteva, trasmettendo la sua leggerezza anche nei momenti di sfida.

"Ogni giorno è un'opportunità per esplorare, per giocare con le idee," concluse Khushnu, con un sorriso che rifletteva l'eredità di un uomo che ha saputo fondere serietà e creatività. Una lezione che va oltre l'architettura, un invito a vivere la vita con curiosità e gioia.

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Giuseppe Samà: L'Ambasciatore del Design Italiano che Incanta New York

Giuseppe Samà: L'Ambasciatore del Design Italiano che Incanta New York

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Nel cuore pulsante di New York, dove l'arte e l'architettura si fondono in un abbraccio di bellezza, si è svolta una cerimonia che ha celebrato l'eccellenza italiana nel mondo. L'architetto calabrese Giuseppe Samà, con il suo stile inconfondibile e la sua visione innovativa, è stato insignito del premio ILICA 2025 presso il prestigioso Queens Museum.

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Questo riconoscimento, conferito dall'Italian Language Inter-Cultural Alliance, è un tributo a coloro che, come Samà, portano avanti i valori estetici e culturali italiani. Davanti a un pubblico di oltre 300 illustri ospiti, tra cui artisti e imprenditori, l'architetto ha condiviso la sua gioia e gratitudine, sottolineando l'importanza delle sue radici calabresi.

Originario della Calabria, Samà ha saputo trasformare la sua passione in una carriera internazionale, realizzando progetti che spaziano da residenze private a boutique hotel. La sua opera è caratterizzata da un senso innato di equilibrio tra natura, luce e proporzione, creando spazi che evocano emozioni e benessere. Ogni progetto racconta una storia, quella del luogo che lo ispira e delle tradizioni che lo accompagnano.

Il suo studio a New York è diventato un faro per coloro che cercano l'autenticità del design italiano. In un mondo sempre più globalizzato, Samà riesce a mantenere vivo il legame con la sua terra, portando un pezzo di Calabria in ogni sua creazione. La sua filosofia è semplice ma profonda: ogni spazio deve essere capace di emozionare.

Nel ricevere il premio, ha affermato: "Questo riconoscimento ha per me un valore speciale: rappresenta non solo un traguardo professionale, ma un simbolo di come la creatività italiana continui a ispirare e a unire le persone nel mondo". Le sue parole risuonano come un eco di speranza, un richiamo a non dimenticare da dove veniamo, anche mentre costruiamo il futuro.

La serata si è conclusa con un lungo applauso, un tributo a un uomo che, con il suo talento e la sua determinazione, non solo rappresenta la nuova generazione di creativi italiani, ma funge anche da ponte tra le culture, unendo Italia e Stati Uniti in un dialogo senza fine.

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Bolzano e il Genio di Iliazd: Una Retrospettiva da Non Perdere

Bolzano e il Genio di Iliazd: Una Retrospettiva da Non Perdere

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A Bolzano, nei suggestivi spazi della Fondazione Antonio Dalle Nogare, si apre un capitolo affascinante della storia dell'arte italiana. La mostra "TOUTITÉ – ILIAZD. Lo studio della forma" ci invita a esplorare l'universo creativo di Ilia Zdanevich, un artista poliedrico che ha saputo mescolare parole e forme in un abbraccio senza tempo. La retrospettiva, la più grande mai dedicata a questo maestr...

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Iliazd, nato a Tbilisi nel 1894, ha trascorso la sua vita tra le pieghe della poesia e le sfide della tipografia, lasciando un segno indelebile non solo in Francia, dove si è stabilito dopo aver abbandonato la Russia, ma anche nel cuore di chi ama l'arte. La mostra, curata con maestria da Eva Brioschi e Julia Marchand, svela il genio di un artista che ha collaborato con nomi illustri del Novecento, come Pablo Picasso e Coco Chanel, creando opere che sono veri e propri oggetti d'arte.

Il percorso espositivo si articola attorno alla pratica del libro d'artista, un linguaggio che Iliazd ha saputo reinventare, facendolo diventare un mezzo per esprimere la sua visione della "toutité", una filosofia che abbraccia ogni forma di espressione artistica. Dalla tipografia alla moda, dall'architettura alla poesia, la toutité rappresenta un'idea di creatività che non conosce limiti, un invito a vedere il mondo con occhi nuovi.

Non perdere l'occasione di immergerti in questo affascinante mondo. La mostra è un viaggio che trascende il tempo e lo spazio, un'opportunità per comprendere l'essenza di un artista che ha saputo trasformare la sua vita in un'opera d'arte. Scopri i volumi iconici e i progetti che hanno definito la sua carriera e lasciati ispirare dalla magia di Iliazd.

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La Strada dei 100 Giorni: Un Viaggio tra Storia e Ingegneria nel Cuore del Veneto

La Strada dei 100 Giorni: Un Viaggio tra Storia e Ingegneria nel Cuore del Veneto

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Nel cuore delle Prealpi venete, dove la terra s'incontra con il cielo, si nasconde un'opera straordinaria: la Strada dei 100 Giorni. Un tracciato che racconta di ingegneria audace e di un'epoca di conflitti, un cammino che si snoda tra tornanti e gallerie, sfidando le leggi della gravità e del tempo.

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Costruita in un periodo di fervente attività bellica, la strada fu realizzata dall'esercito austro-ungarico in un tempo record: poco più di tre mesi. Immaginate, per un attimo, il fragore dei picconi e il sudore di prigionieri russi e donne locali, tutti uniti per forzare la roccia e dare vita a questo capolavoro, dove ogni curva racconta storie di determinazione e resistenza.

Il Passo San Boldo, a 706 metri di altitudine, non è un valico qualunque; è un corridoio di storia, un luogo dove si intrecciano le vite di soldati, pellegrini e mercanti. Gli antichi sentieri, testimoni di secoli di passaggi, vennero trasformati in una via strategica per il trasporto di uomini e materiali durante la Prima Guerra Mondiale, un percorso che, malgrado la sua difficoltà, si rivelò cruciale per le operazioni militari.

Ma come si giunse a questo risultato? Negli anni del conflitto, la necessità di un'occupazione per i disoccupati portò all'assunzione di 500 operai, e il progetto per la strada venne approvato in un batter d'occhio. Tuttavia, i lavori si fermarono di fronte a un ostacolo quasi insormontabile: un'imponente parete di roccia. Fu allora che entrò in gioco un tenente colonnello austro-ungarico, Nikolaus Waldmann, che con genio e determinazione progettò cinque gallerie a tornanti, capaci di trasformare l'impossibile in realtà.

La Strada dei 100 Giorni, inaugurata nel 1918, non solo facilitò il movimento delle truppe, ma divenne anche un simbolo di come la necessità possa generare bellezza. Oggi, percorrendo questo tragitto, si può riflettere su quanta storia è passata attraverso quelle gallerie, mentre i colori autunnali avvolgono il paesaggio in un abbraccio di calore e nostalgia.

Dal punto di vista paesaggistico, il tratto più arduo è regolato da semafori, garantendo una circolazione sicura. Ma la vera magia della Strada dei 100 Giorni è nell'esperienza: percorrere i tornanti, sentirsi piccoli di fronte alla grandezza della natura e della storia, è un viaggio che va oltre il semplice spostamento.

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Le Corbusier e il Lago di Garda: Un Incontro di Luce e Architettura

Le Corbusier e il Lago di Garda: Un Incontro di Luce e Architettura

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Era un giorno di ottobre, e la luce del Lago di Garda danzava sulle acque come un sogno che si avvera. Il giovane Charles-Édouard Jeanneret-Gris, futuro Le Corbusier, si trovava lì, a Riva del Garda, mentre il mondo lo stava ancora scoprendo. L’architetto arcense Andrea Rigo, con la sua penna intrisa di passione, riporta alla luce un episodio dimenticato, ma carico di significato: l’arrivo di un g...

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Era il 22 ottobre 1907, e Le Corbusier, con solo diciannove anni, stava intraprendendo un viaggio che lo avrebbe portato a esplorare le meraviglie dell’Italia. Dalla panchina al sole, dove si era concesso un riposo, il giovane architetto decise di abbandonare l’itinerario previsto per tuffarsi nella bellezza del lago, un cambiamento di rotta che si rivelò cruciale. Riva del Garda, all’epoca un angolo di raffinatezza mitteleuropea, lo accolse con le sue limonaie e un panorama che sembrava scolpito da un maestro.

Rigo suggerisce, con una punta di meraviglia, che forse le immagini di quel paesaggio affascinante hanno lasciato un’impronta indelebile nell’anima di Le Corbusier. La luce che giocava tra le montagne e le acque del Garda, il profumo della vegetazione mediterranea, tutto contribuiva a creare un’atmosfera che ispirava non solo i viaggiatori, ma anche gli architetti del futuro. Le lettere scritte a Charles L’Eplattenier rivelano un entusiasmo contagioso, un amore per la bellezza che si rifletteva in ogni angolo.

Ma cosa rimase di quell’incontro fugace? Rigo si chiede se Le Corbusier, contemplando le limonaie, possa aver intuito il concetto di pilotis, quell’idea che avrebbe rivoluzionato l’architettura moderna. O se la luce del Garda, con il suo “gioco sapiente e magnifico dei volumi” non abbia influenzato il suo modo di concepire lo spazio. Un pensiero affascinante, che riporta il Garda al centro della scena artistica e intellettuale.

Oggi, mentre Riva del Garda continua a brillare, possiamo immaginare quel giovane architetto, con gli occhi pieni di meraviglia, mentre osserva il lago e le montagne, elementi che avrebbe poi fuso con maestria nei suoi progetti. Perché, come scrisse lui stesso, “l’architettura è il gioco sapiente, rigoroso e magnifico dei volumi assemblati nella luce”. E quella luce, un giorno d’ottobre del 1907, brillava in modo speciale sul lago di Garda.

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Picasso e Modigliani: Un Viaggio nel Novecento a Palazzo Zabarella

Picasso e Modigliani: Un Viaggio nel Novecento a Palazzo Zabarella

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Nel cuore di Padova, a Palazzo Zabarella, si è aperta una mostra che è un vero e proprio viaggio attraverso il Novecento, un'epoca di rivoluzioni artistiche e culturali. Realizzata in collaborazione con il LaM, Lille Métropole Musée d'art moderne, d'art contemporain et d'art brut, l'esposizione celebra due giganti dell'arte moderna: Pablo Picasso e Amedeo Modigliani. Federico Bano, presidente dell...

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La mostra, inaugurata il 16 ottobre e aperta al pubblico fino al 25 gennaio, si articola in sei sezioni che pongono in dialogo le opere di Picasso e Modigliani con quelle di altri artisti pionieristici come Braque, Léger, Miró e Calder. È un percorso che non si limita a esporre, ma invita a riflettere sulla grande rivoluzione che ha caratterizzato il secolo scorso, un secolo che ha visto nascere le avanguardie e una nuova concezione dell'arte.

Con oltre 8.500 opere d'arte, il LaM non è solo un museo, ma un laboratorio internazionale di idee e scambi, dove ogni pezzo racconta una storia di innovazione e cambiamento. La mostra diventa così un'occasione imperdibile per immergersi in un'epoca che ha trasformato il nostro modo di vedere l'arte e il mondo.

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Michele De Lucchi: Un Maestro dell'Architettura Italiana si Aggiudica il Premio del 2025

Michele De Lucchi: Un Maestro dell'Architettura Italiana si Aggiudica il Premio del 2025

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Il mondo dell'architettura italiana si è illuminato con la notizia dell'assegnazione del Premio "Architetto dell'anno" 2025 a Michele De Lucchi, un vero e proprio gigante del settore. Il suo studio, AMDL CIRCLE, ha brillato alla Festa dell'Architetto, un evento annuale che celebra l'eccellenza architettonica e che quest'anno si è svolto nella suggestiva cornice di Venezia.

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Il progetto che ha catapultato De Lucchi sul podio è il restauro e la riconversione delle Gallerie d'Italia a Torino, un'opera che ha saputo trasformare spazi storici in luoghi di cultura e conoscenza, dedicati alla fotografia e alla videoarte. La giuria, presieduta dall'architetta messicana Tatiana Bilbao, ha elogiato la capacità del progetto di recuperare ambienti una volta destinati a usi bancari, trasformandoli in musei interattivi e vibranti.

Il restyling degli spazi ipogei di Palazzo Turinetti, completato nel 2022, è stato descritto come un'opera di grande raffinatezza, capace di combinare funzionalità e estetica con una particolare attenzione ai dettagli e ai materiali utilizzati. De Lucchi e il suo team hanno dimostrato una maturità progettuale rara, offrendo una nuova vita a spazi che, altrimenti, sarebbero rimasti dimenticati nel tempo.

Non solo De Lucchi ha brillato in questa edizione della Festa dell'Architetto. Anche lo studio facchinelli daboit saviane ha ricevuto il premio "Giovane Talento dell'Architettura italiana" per il progetto della Nuova Scuola Secondaria di Primo Grado a Puos d'Alpago, un'opera che ha catturato l'attenzione per la sua innovativa rigenerazione di spazi esistenti, dimostrando come l'architettura possa rispondere alle esigenze contemporanee con creatività e sensibilità.

Questa edizione ha visto anche menzioni speciali per progetti di notevole impatto, come il Bicocca Superlab a Milano e il padiglione Hortus Conclusus a Mestre, che hanno saputo reinterpretare il concetto di rigenerazione urbana in chiave moderna, creando connessioni tra didattica e ambiente.

La Festa dell'Architetto 2025 non è solo un riconoscimento, ma un invito a riflettere sull'importanza della progettazione architettonica nel nostro quotidiano. È un appello a lavorare insieme per una Legge per l'Architettura che tuteli le comunità e permetta di costruire un futuro migliore per tutti.

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Rinasce il Grand Hotel San Pellegrino: Un Nuovo Inizio per l'Eleganza del Passato

Rinasce il Grand Hotel San Pellegrino: Un Nuovo Inizio per l'Eleganza del Passato

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Nel cuore delle Alpi, dove la storia si intreccia con la natura, il Grand Hotel San Pellegrino si prepara a risorgere. Affidato a un team di esperti architetti milanesi, il progetto di recupero promette di riportare alla luce un gioiello architettonico dei primi del ‘900, abbracciando una nuova Belle Époque dell’hospitality. Questo non è solo un restauro, ma un'opportunità di rinascita per un luog...

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La società americana Ekn Development, che ha ottenuto la concessione per 99 anni del Grand Hotel, ha scelto il gruppo Lombardini22 per realizzare un progetto di fattibilità che ambisce a coniugare raffinatezza estetica e innovazione tecnologica. Con i suoi 18.200 metri quadrati di eleganza, il complesso ospiterà 118 camere di lusso, una spa all'avanguardia e aree comuni rinnovate, pronte a sedurre visitatori da tutto il mondo.

Ma la sfida non è solo estetica. Come sottolinea l’architetto Alessandra Magri, “si tratta di un’analisi chirurgica della struttura impiantistica esistente”, un passo fondamentale per restituire vita a questo monumento della storia italiana. La Sovrintendenza avrà un ruolo cruciale, poiché il recupero dovrà rispettare il fascino del Liberty, l’epoca in cui il Grand Hotel è nato, senza dimenticare l'evoluzione del tempo.

In parallelo, le QC Terme, già un punto di riferimento nel benessere, stanno progettando un ampliamento che trasformerà gli spazi dell’ex stabilimento termale in un nuovo polo del relax e della salute. Abbandonando l'idea di un centro commerciale, l’attenzione si concentra su un’esperienza di lusso che unisce storia e comfort moderno, in perfetta armonia con il contesto circostante.

La cifra di investimento per il progetto è di 64 milioni di euro, e l’apertura è prevista tra il 2028 e il 2029. Un atteso ritorno a un’epoca di splendore, dove il passato e il presente si fondono per creare un futuro incantevole. Come afferma Ebrahim Nakhjavani, CEO di EKN Development, “Siamo certi che il progetto verrà portato avanti con eccellenza e visione”.

Il Grand Hotel San Pellegrino non è solo una struttura alberghiera, ma un simbolo di eleganza e cultura. La sua rinascita è un invito a riscoprire l'arte del ricevere, l'arte di vivere un'esperienza unica, dove ogni dettaglio racconta una storia, dove ogni angolo è un ricordo di un passato che ritorna, rivisitato in chiave contemporanea.

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L'Architettura come Visione: Celebrazione di Cesare Rota Nodari alla Fondazione Legler

L'Architettura come Visione: Celebrazione di Cesare Rota Nodari alla Fondazione Legler

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Il 14 novembre, la Fondazione Legler per la Storia Economica e Sociale di Bergamo si trasforma in un palcoscenico di riflessione e ispirazione, ospitando una mostra dedicata a Cesare Rota Nodari, figura emblematica dell'architettura bergamasca. Fino al 20 dicembre, visitatori e appassionati avranno l'opportunità di esplorare sessant'anni di creatività e innovazione, un viaggio che attraversa il te...

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Curata da Edoardo Milesi, l'esposizione non è solo una celebrazione del lavoro di Rota Nodari, ma un invito a interrogarsi sul mestiere dell'architetto in un'epoca di rapidi cambiamenti, dove il digitale ha trasformato il modo di progettare. "L'architettura non è solo costruzione", afferma Milesi, "ma un atto di pensiero politico e visione sociale". In questa sinfonia di idee, Rota Nodari si erge come un maestro che, pur abbracciando le nuove tecnologie, non dimentica le radici artigianali e il legame profondo con il territorio.

Un aspetto distintivo della mostra è il convegno “Il mestiere dell’architetto”, in programma il 21 novembre, dove relatori illustri discuteranno dell'importanza dell'architetto come interprete non solo dello spazio fisico, ma anche delle dinamiche sociali e ambientali. La conversazione si estenderà a esplorare relazioni complesse tra l'uomo e il mondo naturale, un tema che invita a riflettere sulla nostra esistenza e sul nostro impatto sul pianeta.

In un'epoca in cui l'architettura deve affrontare sfide senza precedenti, la mostra di Cesare Rota Nodari ci ricorda che ogni progetto è un'opportunità per sognare, ascoltare e trasformare. Non perdere questa occasione unica di immergerti nell'universo di un architetto che ha saputo coniugare passato e futuro, tradizione e innovazione.

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La villa giapponese invisibile: un'opera d'arte tra natura e architettura

La villa giapponese invisibile: un'opera d'arte tra natura e architettura

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In un angolo remoto del Giappone, sull'isola di Ishigaki, sorge una villa che sfida la percezione. Earth, così si chiama, è più di una semplice casa vacanze; è un manifesto architettonico che annulla i confini tra costruito e naturale. Progettata dall'illustre architetto Sou Fujimoto, la villa si presenta con un tetto verde che si fonde armoniosamente con il paesaggio circostante, quasi a voler su...

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La struttura, di forma circolare, si adagia delicatamente sotto un manto di vegetazione, e da un'altezza aerea, appare un prolungamento del territorio. Solo una parete bianca, curva e sinuosa, rivela la sua esistenza, racchiudendo un giardino che si erge come una collina artificiale, un abbraccio morbido tra arte e natura.

Fujimoto racconta: "Il design dell'edificio è concepito per creare un dialogo continuo con il paesaggio. La vista che si apre dall'interno, con l'oceano cristallino in lontananza e la vegetazione lussureggiante a fare da cornice, invita a un'esperienza sensoriale senza pari". Gli spazi comuni, aperti e ariosi, si affacciano su una piscina a sfioro, che pare fondersi con l'orizzonte marino.

La villa ospita fino a dieci persone ed è parte della rete Not A Hotel, un'esperienza immersiva pensata per chi cerca il contatto profondo con luoghi iconici. Qui, ogni dettaglio è studiato per garantire il massimo comfort, dal soggiorno alla sala da pranzo, fino alle tre camere da letto, dove il calore dell'architettura giapponese contemporanea si fa avvolgente.

Al piano inferiore, un'area benessere regala momenti di relax, con sauna e piscina fredda che riflettono la luce del sole attraverso i lucernari. "È come essere in fondo all'oceano", spiega l'architetto, evocando un'immagine che trasporta chiunque in un mondo di tranquillità e armonia. Un progetto paesaggistico curato da Taichi Saito arricchisce l'esperienza con una vegetazione che celebra la biodiversità locale.

In questo rifugio, dove il verde si fa tetto e la casa diventa parte del paesaggio, Fujimoto ha realizzato non solo un'abitazione, ma un vero e proprio manifesto ecologico, un invito a riflettere sulla nostra relazione con la natura. "Non voglio che la mia casa entri in competizione con il paesaggio; desidero che lo estenda e lo celebri".

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La Magia della Tebaide: Un Capolavoro Trecentesco Rinasce

La Magia della Tebaide: Un Capolavoro Trecentesco Rinasce

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È come se il tempo si fosse fermato, come se le storie di eremiti e santi, sospese tra le pareti del Complesso Museale Santa Maria della Scala, avessero atteso pazientemente il momento giusto per riemergere. La Tebaide, un ciclo pittorico attribuito al maestro Lippo Vanni, è tornato a brillare, riportando alla luce un mondo di virtù e meditazione che, seppur distante, parla ancora all’anima contem...

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Il lungo e meticoloso restauro si è concluso, e dal 7 novembre 2025, il pubblico potrà immergersi in queste scene affascinanti che raccontano la vita quotidiana dei monaci nel deserto di Tebe d’Egitto. La scoperta, avvenuta attraverso un lavoro di recupero che ha portato alla luce affreschi nascosti da strati di imbiancature, è stata una rivelazione, un piccolo miracolo che ha unito passato e presente in un abbraccio eterno.

Le immagini, realizzate in monocromo di ocra rossa, si snodano in una narrazione visiva che esalta la lotta tra virtù e vizio, riflettendo un impianto iconografico raffinato che invita alla riflessione e alla contemplazione. Queste opere non sono solo dipinti; sono finestre su un’epoca, su una spiritualità che si fa carne e colore, e che i confratelli della Compagnia dei Disciplinati hanno venerato nei loro riti penitenziali.

Il restauro è stato possibile grazie al generoso contributo della Fondazione Vaseppi, e rappresenta una delle più significative scoperte artistiche degli ultimi decenni. La storia di questi affreschi è un viaggio che inizia nel 1999, quando l’architetto Guido Canali scoprì le prime tracce di questo tesoro sepolto. Poi, nel 2021, l’operazione di completo recupero si è finalmente realizzata, consentendo a tutti noi di godere di questo patrimonio culturale.

Il ciclo pittorico si fa portavoce di una narrazione profonda, ispirata dalle Vite dei santi Padri di fra’ Domenico Cavalca, un’opera che ha saputo tradurre in immagini la spiritualità cristiana dell’epoca. Le storie di santi come san Paolo Eremita, sant’Antonio Abate e san Girolamo non sono solo racconti, ma veri e propri insegnamenti, espressioni di una ricerca di salvezza che risuona ancora oggi.

La presentazione ufficiale del restauro avverrà il giovedì 6 novembre alle ore 16 nella Sala Sant’Ansano, e le visite guidate saranno disponibili per tutti coloro che vorranno immergersi in questa esperienza unica. Non lasciatevi sfuggire l’opportunità di scoprire un capolavoro che, come un eco lontano, continua a raccontare storie e a ispirare anime.

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Hedeskov: Un Laboratorio Vivente di Architettura Rigenerativa

Hedeskov: Un Laboratorio Vivente di Architettura Rigenerativa

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Immaginate un luogo dove l'architettura non è solo un involucro, ma un attore vivente nella danza della natura. Questo è Hedeskov, un centro di ricerca e educazione situato nel cuore della Danimarca, progettato dallo studio Djernes & Bell. Qui, i materiali locali come argilla, sabbia, canapa e legno si intrecciano in una sinfonia di sostenibilità e innovazione. Situato su terreni recuperati, H...

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La visione di Djernes & Bell è chiara: l'architettura deve abbandonare l'idea di essere un oggetto isolato e diventare parte integrante della riparazione ecologica. Come ha affermato Justine Bell, partner dello studio, "Un edificio può diventare un laboratorio vivente per la pratica rigenerativa, non solo riducendo l'impatto ambientale, ma migliorando attivamente i sistemi circostanti". Questo centro è un esempio tangibile di come gli spazi possano riflettere i paesaggi e le culture costruttive che li hanno generati, rendendo visibili le relazioni tra esseri umani, terra e tempo.

Collaborando con artigiani locali e specialisti di materiali circolari, il team ha esplorato il paesaggio per trovare risorse naturali da utilizzare, conservando e restaurando edifici esistenti come una vecchia scuola in pietra. I mattoni recuperati sono stati riutilizzati, mentre l'interno è stato abbellito con intonaci di argilla e legno recuperato, creando spazi di lavoro e di vita che parlano di una cultura del riuso e della riparazione.

Il laboratorio di Hedeskov si distingue per il suo impegno nella ricerca. Gli studenti dell'Università BUILD di Aalborg monitoreranno il clima interno, le emissioni e il comportamento dell'umidità, contribuendo a una comprensione più profonda delle pratiche sostenibili. In questo contesto, ogni mattone, ogni trave, racconta una storia di cicli stagionali e conoscenza artigianale antica. La struttura si erge non solo come un centro di apprendimento, ma come un simbolo di un futuro dove l'architettura e la natura possono coesistere in armonia.

Con un tetto verde che accoglie un laboratorio e una cucina, Hedeskov si presenta come un esempio luminoso di come l'architettura moderna possa abbracciare il passato, reinventando gli spazi per le generazioni future. Qui, il rosso profondo delle strutture in legno richiama le tradizionali stalle agricole danesi, mentre ampie finestre circolari e lucernari creano un dialogo tra l'antico e il nuovo.

In un mondo in cui l'architettura è spesso vista come un peso, Hedeskov emerge come una boccata d'aria fresca, un invito a ripensare il nostro rapporto con gli edifici e il nostro ambiente. È un richiamo a esplorare non solo come costruire, ma come vivere e co-creare con la terra.

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L'Amore e l'Architettura: La Magia di Stardust

L'Amore e l'Architettura: La Magia di Stardust

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All'inizio di ogni grande storia c'è un incontro, un colpo di telefono, un'idea che si insinua come un sogno nella mente di chi ama. In Stardust: A Story of Love and Architecture, la magia prende forma attraverso la voce di Denise Scott Brown, che chiama Robert Venturi per mostrargli il mondo scintillante della Las Vegas Strip. Siamo nel novembre del 1966, e quel ‘qualcosa’ si trasformerà in un vi...

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Il film, diretto con maestria da Jim Venturi, il figlio dei due protagonisti, non è solo un racconto di mattoni e cemento, ma un’ode a una vita condivisa, a una danza di idee, conflitti e scoperte. La telecamera si muove con delicatezza, quasi come un amante che esplora il viso del proprio partner, rivelando non solo l’architettura, ma anche l’umanità che ci sta dietro. Venturi e Scott Brown, due anime in un’unica visione, hanno saputo scardinare dogmi e pregiudizi, abbracciando la complessità e la contraddizione come essenze vitali del loro lavoro.

Con Complexity and Contradiction in Architecture, pubblicato nel 1966, hanno sfidato la tirannia del minimalismo, mentre Learning from Las Vegas ha aperto le porte a un’architettura popolare e ironica, capace di dialogare con il caos della realtà. Non si trattava più di eleganza austera, ma di abbracciare il ‘diverso’, il ‘non convenzionale’ e, perché no, anche il ‘banale’ come linguaggio architettonico.

Il film non celebra, indaga. Non costruisce monumenti, ma lascia che le ombre parlino. La domanda centrale è affascinante: può la creatività coesistere in due menti? Il viaggio di Bob e Denise, tra Philadelphia e Venezia, è un continuo dialogo, un flusso di pensiero che ci invita a riflettere sulla forza dell’amore e della collaborazione. L’immagine finale, di due viaggiatori che continuano a esplorare insieme, ci ricorda che l’architettura, come l’amore, è un atto di costruzione.

In un mondo che spesso premia il consenso, Venturi e Scott Brown hanno scelto la libertà, pagando il prezzo del silenzio. Ma il loro lascito è uno di quelli che brilla come polvere di stelle, illuminando il cammino di chi verrà dopo. Stardust è, quindi, non solo un film, ma una riflessione profonda sulla vita, sull’amore e sull’architettura, che ci invita a guardare oltre le superfici e a scoprire il mondo che ci circonda con occhi nuovi.

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I 5 progetti architettonici più stravaganti in costruzione nel mondo

I 5 progetti architettonici più stravaganti in costruzione nel mondo

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Nel vasto panorama dell'architettura contemporanea, dove i sogni si intrecciano con la realtà, emergono progetti che sfidano la logica e riscrivono le regole del possibile. I cinque progetti architettonici più stravaganti in costruzione nel mondo non sono solo edifici, ma vere e proprie dichiarazioni d'intenti, espressioni di audacia che ci invitano a riflettere su ciò che può essere. Ecco un viag...

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1. Il Toro Monumentale di Spagna
Immaginate un toro di metallo alto oltre 300 metri, che si erge come un faro nel panorama spagnolo. Questo progetto, sostenuto dall'Accademia Spagnola della Tauromachia, ha l'ambizione di diventare l'icona nazionale della Spagna, sfidando la Torre Eiffel per il titolo di monumento più visitato al mondo. Un'idea audace che pone interrogativi su tradizione e modernità, sulla cultura e l'identità.

2. N'Arrow House a Creta
Nell'incantevole paesaggio di Creta, una villa a forma di freccia si inserisce delicatamente nel contesto naturale. Progettata per fondersi con le colline, la N'Arrow House incarna un'architettura che rispetta l'ambiente, con linee pulite e materiali che dialogano con la terra. Un rifugio che promette di offrire una vista mozzafiato, ancora in fase di costruzione, ma già avvolto nell'aura del potenziale.

3. Il Giardino Verticale di Singapore
Un grattacielo che rifiuta le convenzioni, avvolto da un giardino verticale di 100 piani. Questo progetto ambizioso non solo mira a ridefinire il concetto di abitare in città, ma anche a restituire spazio alla natura nel cuore di un’urbanizzazione frenetica. Un vero e proprio polmone verde che si arrampica verso il cielo, trasformando l'idea di architettura in una sinfonia di vegetazione e struttura.

4. La Casa del Futuro in Giappone
Immaginate una residenza che si adatta alle esigenze dei suoi abitanti, un luogo dove la tecnologia si integra perfettamente con la vita quotidiana. La Casa del Futuro, in costruzione in Giappone, è un esempio di come l'architettura possa evolversi in risposta ai cambiamenti sociali e ambientali, un concept che sfida le convenzioni e abbraccia il domani.

5. La Torre dell'Universo in Cina
Concepita come un omaggio all'umanità e alle sue aspirazioni, la Torre dell'Universo promette di essere una delle strutture più alte mai realizzate. Un simbolo di progresso e innovazione che, con i suoi design futuristici, mira a ispirare una nuova generazione di architetti e sognatori. Una struttura che non solo guarda al cielo, ma invita tutti noi a farlo.

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La Torre Lotte di Kengo Kuma: Un'Incontro tra Mare e Architettura a Busan

La Torre Lotte di Kengo Kuma: Un'Incontro tra Mare e Architettura a Busan

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Nel cuore pulsante di Busan, dove la terra abbraccia il mare, si erge la Torre Lotte progettata da Kengo Kuma e Associati. Un grattacielo che non si limita a sfidare il cielo, ma si fonde con il paesaggio circostante, catturando l'essenza del porto e dei suoi incessanti movimenti. Questa struttura di vetro fluido, eretta sull'ex sito del Municipio, racconta una storia di mare, città e architettura...

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La facciata della torre è un poema visivo che riflette il ritmo delle onde, danzando sotto la luce di Busan. Le sue bande orizzontali, che si ripetono come un canto, sfumano il confine tra vetro spandrel e vetro visivo, trasformando la verticalità in un gesto fluido, simile ai movimenti dell'acqua. Questo gioco di trasparenze e colori, che varia dal trasparente al delicatamente colorato, risponde alla luce e ai toni del cielo costiero, creando un'armonia visiva che incanta chiunque si fermi a osservare.

Il design della Torre Lotte è un esempio di come la moderna architettura possa dialogare con la natura. Le volumi curvi e trasparenti si sovrappongono in una composizione che suggerisce movimento, riflettendo l'ondulazione delle onde. I materiali scelti, come il vetro e l'alluminio, non solo permettono alla luce di danzare sulla facciata, ma creano anche un ritmo calmo, attenuando la scala imponente del grattacielo. Ai piani superiori, le linee orizzontali si dissolvono in eleganti lamelle che filtrano la luce e il vento, offrendo uno spazio di transizione all'osservatorio panoramico, dove città, mare e cielo si incontrano in un unico, vasto orizzonte.

La Torre Lotte non è solo un edificio: è un invito a esplorare la continuità tra l'architettura e il contesto marittimo di Busan. Kengo Kuma evita la monumentalità, favorendo invece una connessione profonda con il paesaggio circostante. Questa torre riflette il suo contesto, permettendo alla luce e all'acqua di animare la sua superficie durante tutto il giorno. Visto dal porto, l'edificio appare come un'estensione verticale della costa, la sua facciata scintillante assorbe i colori dell'alba e del crepuscolo. Di sera, la luce interna morbida mette in risalto le linee orizzontali, creando l'illusione di una corrente luminosa che sale attraverso la torre, mentre dal livello stradale, i volumi curvi in vetro incorniciano scorci di vita urbana, unendo il ritmo della vita metropolitana con la cadenza dell'approdo.

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Collezione di Carta da Parati Flamenco: Trasforma le Pareti in Emozioni

Collezione di Carta da Parati Flamenco: Trasforma le Pareti in Emozioni

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In un mondo dove le pareti raccontano storie, la collezione di carta da parati Flamenco di Inkiostro Bianco emerge come un poema visivo, un invito a danzare tra colori e forme. Ogni design, ispirato al ritmo travolgente del Flamenco e all'energia pulsante della natura, trasforma gli spazi in paesaggi emozionali, dove ogni parete diventa un palcoscenico.

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La collezione, disponibile sul sito di Inkiostro Bianco e presso rivenditori autorizzati, presenta dodici grafiche originali che catturano l’essenza di una danza che parla di passione e movimento. Con forme organiche e texture tattili che invitano al tocco, i rivestimenti murali di Flamenco non sono semplici decorazioni, ma vere e proprie opere d’arte che respirano e vivono. Ogni progetto è un esperimento unico, curato nei minimi dettagli, un viaggio di esplorazione attraverso il design.

La forza di Flamenco risiede nell’expertise di Inkiostro Bianco nel creare superfici continue e rivestimenti personalizzabili, dove opacità e lucentezza si intrecciano in un gioco di sfumature che arricchisce l’esperienza visiva e tattile. Ogni composizione è una riflessione, un invito a giocare con lo spazio e la luce, a riscoprire l’arte dell’abitare. Con pattern che si possono personalizzare, la collezione diventa un ponte tra l’estetica raffinata e la libertà espressiva, in grado di adattarsi a qualsiasi ambiente, privato o professionale.

Inkiostro Bianco, fondato nel 2013 in Italia, è un laboratorio di ricerca visiva e decorativa che riunisce artisti e designer per dare vita a creazioni sontuose, permettendo a chiunque di immaginare e realizzare la decorazione del proprio spazio. Con Flamenco, la casa di design riafferma il suo impegno verso un design immersivo, capace di risuonare emotivamente con chi lo osserva.

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Architettura Organica: La Bellezza Eccentrica delle Case Viventi

Architettura Organica: La Bellezza Eccentrica delle Case Viventi

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In un mondo dove le linee dritte e i materiali freddi dominano il panorama urbano, l’architettura organica emerge come un canto di sirena. Case che si arrampicano come edera, tetti ondulati che danzano con il vento, pavimenti che evocano il movimento della natura stessa. Ci troviamo di fronte a strutture che, più che edifici, sembrano organismi viventi, in perfetta armonia con l’ambiente circostan...

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Ricordiamo la Casa sulla Cascata di Frank Lloyd Wright, un capolavoro che si fonde con il paesaggio, quasi come se fosse stata plasmata dalla corrente del fiume sottostante. Questa visione di architettura non è nuova, ma si sta riappropriando del suo posto nella nostra epoca, segnata da crisi ecologiche e da una crescente necessità di riconnettersi con la natura.

Ma cosa rende l’architettura organica così affascinante? È il suo rifiuto delle rigide convenzioni del modernismo tradizionale. Mentre i movimenti come il Bauhaus e il Brutalismo prediligono la funzionalità e la linearità, l’architettura organica abbraccia il caos e la bellezza imperfetta. Pensiamo alle opere di architetti come Bruce Goff, la cui Bavinger House esprimeva un universo onirico di forme e colori, un rifugio di creatività che sfidava ogni logica. La sua demolizione nel 2016 ha riacceso il dibattito sulla necessità di preservare queste architetture eccentriche.

In un’epoca di incertezze, l’architettura organica fiorisce. È un rifugio per i nostri sogni, una risposta visiva e tangibile alle crisi che affrontiamo. Case come la Casa Orgánica di Javier Senosiain ci trasportano in un mondo dove le pareti diventano giardini e i tetti sembrano nuvole. Ogni angolo è un invito a esplorare, a sentirsi parte di qualcosa di più grande, di un ecosistema vivente. Qui, il design non è solo estetica; è un’esperienza sensoriale.

Ma non è solo una questione di forma. È anche una filosofia, una riconnessione con la terra. Architetti come Antti Lovag e Imre Makovecz ci mostrano come il legno e la pietra possano raccontare storie, come ogni struttura possa essere un poema dedicato alla natura. La residenza di Lovag, il Palais Bulles, è un esempio lampante di come l’architettura possa diventare un’opera d’arte, un sogno che si materializza nel paesaggio.

In un’epoca in cui la sostenibilità è fondamentale, l’architettura organica ci offre una via per riconsiderare il nostro modo di costruire. Non più semplici edifici, ma case che respirano, che vivono, che ci parlano. Siamo pronti a riscoprire il meraviglioso mondo dell’architettura organica, dove ogni casa è un organismo, e ogni organismo è parte di un tutto?

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Toulouse-Lautrec: l'anima ribelle della Belle Époque

Toulouse-Lautrec: l'anima ribelle della Belle Époque

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Immagina di essere seduto in un angolo di un cabaret a Montmartre, il profumo dell'assenzio nell'aria e il suono di risate fragorose che si mescolano a un'eco di solitudine. È qui che Henri de Toulouse-Lautrec, il genio di Albi, si fa testimone di una Parigi che vive il suo momento di massimo splendore e decadenza. Non c'è giudizio nelle sue opere; c'è solo un'osservazione profonda, un'inquietudin...

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La Belle Époque, quel periodo di luci e ombre, di sfarzo e miseria, viene catturata nei suoi tratti audaci e nei colori vibranti. I suoi personaggi, le ballerine e i borghesi, danzano in un mondo di illusioni e desideri, dove il confine tra amore e affare è labile. Toulouse-Lautrec non idealizza: ritrattista della verità, mette in luce l’anima dei suoi soggetti, senza veli, senza pietà.

Alle sue tavole, ogni sorriso stanco di una prostituta, ogni sguardo languido di una ballerina, raccontano storie di speranza e disillusione. La sua piccola statura non gli ha mai impedito di vedere il mondo da un’angolazione unica: un occhio che sa cogliere il sublime nel quotidiano, il sublime nella fragilità umana. Ecco perché l’arte di Toulouse-Lautrec è un canto alla vita, un inno alla diversità.

La mostra a Firenze, con oltre cento opere esposte, è una porta aperta su questo universo. Manifesti, litografie e disegni dialogano con il passato, invitando il visitatore a perdersi in un viaggio che è anche un ritorno. Un ritorno a quella Parigi che, sebbene lontana nel tempo, continua a pulsare nel nostro presente, con la sua bellezza e la sua miseria, con il suo vizio e la sua poesia.

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L'Incredibile Storia della Fabbrica Blu: Un Sogno Infranto e un Patrimonio Dimenticato

L'Incredibile Storia della Fabbrica Blu: Un Sogno Infranto e un Patrimonio Dimenticato

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Era il 1990 quando la Fabbrica Blu, un'opera d'arte architettonica, aprì le sue porte a Campogalliano. Progettata dall'architetto Giampaolo Benedini, l'edificio, con il suo inconfondibile colore blu, rappresentava l'apice dell'innovazione e della passione per l'automobile. Un sogno che, purtroppo, si è trasformato in un incubo.

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La fabbrica, custode di un'epoca dorata per la Bugatti, chiuse i battenti nel 1995, lasciando dietro di sé un vuoto incolmabile. A causa di una crisi che sembrava inimmaginabile, quel luogo, un tempo pulsante di vita e creatività, cadde nell'oblio. Un oblio che oggi rischia di diventare definitivo, se non si interverrà per salvaguardarne il patrimonio.

Negli anni, la Fabbrica Blu è stata mantenuta in vita grazie agli sforzi della famiglia Pavesi, custodi appassionati di una storia che non può essere dimenticata. Ma ora, con la vendita dell'area a un investitore, il futuro dell'edificio è incerto. Un progetto di riqualificazione era stato annunciato, ma è stato bloccato da controversie legali. La fabbrica è ora abbandonata, e il rischio di distruzione è reale.

Nel 2022, Benedini ha tentato di proteggere questo patrimonio presentando una richiesta di riconoscimento al Ministero della Cultura, ma la risposta è stata negativa. “È stata espressa una miopia delle istituzioni”, afferma l'architetto, sottolineando l'importanza storica e culturale dell'edificio. Un appello che merita di essere ascoltato, perché ciò che è stato creato non può andare perduto.

La storia della Fabbrica Blu è una storia di passione, di sogni infranti e di lotte per la salvaguardia della bellezza. È un richiamo a non dimenticare le nostre radici e a preservare ciò che, nonostante il degrado, continua a raccontare una storia di eccellenza e innovazione. Non possiamo permettere che questo tesoro architettonico cada nell'oblio.

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La Magia della Medník House: Un Incontro tra Storia e Modernità

La Magia della Medník House: Un Incontro tra Storia e Modernità

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Immaginate un luogo dove il tempo si ferma, dove le storie passate si intrecciano con visioni futuristiche. La Medník House, progettata dall'innovativo studio päivä architekti, è proprio quest'oasi di armonia. Situata su un'imponente scarpata che si affaccia sul fiume Sázava, questa casa non è solo un'abitazione, ma un racconto di evoluzione e adattamento.

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Costruita all'inizio del XX secolo, la Medník House ha subito una radicale trasformazione nel 2010. Ma, come un abito che non calza più, la necessità di un'espansione si è fatta sentire. Il progetto di ampliamento ha saputo rispondere a questa chiamata, realizzando un nuovo spazio che si fonde perfettamente con l'esistente, rispettando la memoria storica del luogo.

Il team di progettazione, composto da talenti come Miloš Munzar e Tomáš Kovalčík, ha saputo trarre ispirazione dalla natura circostante, utilizzando materiali come legno, vetro e pietra, per creare un dialogo continuo tra interno ed esterno. Ogni elemento, dalla scelta delle finestre INTERNORM ai dettagli di illuminazione forniti da Delta Light, è stato selezionato con cura per riflettere la bellezza intrinseca del sito.

La Medník House è molto più di un semplice ampliamento: è un esempio di come l'architettura possa rispondere alle esigenze contemporanee senza dimenticare le proprie radici. È un luogo dove le famiglie possono crescere, sognare e costruire ricordi. Un rifugio che, con il suo fascino senza tempo, invita a fermarsi e a contemplare la bellezza della vita.

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Canale di Tenno: il Borgo Medievale che Incanta in Autunno

Canale di Tenno: il Borgo Medievale che Incanta in Autunno

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Immagina di passeggiare per strade che sembrano scorrere come fiumi di pietra, circondato da un silenzio che racconta storie millenarie. Canale di Tenno, un angolo di Medioevo affacciato sul Lago di Garda, si svela in tutta la sua bellezza durante l’autunno. Qui, tra vicoli acciottolati e vecchie botteghe, il tempo si ferma e la magia si sprigiona ad ogni passo. Le finestre fiorite si illuminano d...

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Il fascino di Canale di Tenno sta nei dettagli: porte scolpite che raccontano storie, scale che si arrampicano come radici e angoli che sussurrano segreti dimenticati. In questo periodo dell'anno, il borgo si veste di rame e oro, un vero e proprio dipinto naturale. Non è solo un luogo da visitare, ma un’esperienza da vivere. Durante l’anno, eventi come Rustico Medioevo trasformano il borgo in un vivace mercato medievale, dove artigiani e musicisti riportano in vita antiche tradizioni, creando un’atmosfera vibrante e coinvolgente.

Ma Canale di Tenno non è solo storia e cultura; è anche un paradiso per gli amanti della natura. I sentieri che partono da qui offrono panorami mozzafiato sul Lago di Tenno, famoso per le sue acque turchesi. Camminare tra i boschi, con il foliage autunnale che abbraccia il paesaggio, è un’esperienza che riempie il cuore e lo spirito. Gli escursionisti più avventurosi possono salire verso il Monte Misone, dove si trova uno dei punti di vista più spettacolari sul lago, un balcone naturale che lascia senza fiato.

Per visitare Canale di Tenno, basta un’ora per immergersi nella sua essenza, ma la vera magia si svela solo a chi si concede il tempo di esplorare ogni angolo, assaporando i gusti del Trentino in una delle sue piccole osterie. Le temperature autunnali, miti e piacevoli, rendono ogni passeggiata un vero piacere. Se desideri prolungare la tua visita, fermati in uno dei B&B disseminati tra le case in pietra, dove il silenzio racconta storie di secoli e la vista sul lago ti riempie di meraviglia.

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La Residenza di Edavanna: Un Viaggio nell'Architettura di ZERO STUDIO

La Residenza di Edavanna: Un Viaggio nell'Architettura di ZERO STUDIO

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Nel cuore di Edavanna, un luogo dove il tempo sembra danzare con la memoria, sorge la Residenza progettata da ZERO STUDIO. Questo progetto architettonico, che si estende per 3014 piedi quadrati, è un omaggio alle dimore del Kerala degli anni '80, dove ogni casa era un universo di verde, un rifugio per la natura e per l'anima.

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Immagina un giardino privato, un orto che racconta storie di frutti e fiori, e una fauna che vive non solo per ornare, ma per essere parte integrante della vita quotidiana. La residenza, completata nel 2024, è stata concepita da un team di architetti visionari, tra cui Hafeef Pk e Hamid Mm, che hanno saputo mescolare innovazione e tradizione con elegantissima maestria.

Ogni angolo di questa casa è stato pensato per riflettere un equilibrio perfetto tra spazio interno ed esterno, tra modernità e storia. Atmosfere avvolgenti e dettagli architettonici raffinati si intrecciano, creando un ambiente che invita alla contemplazione e alla serenità.

La scelta dei materiali, attentamente selezionati, racconta di un'architettura sostenibile, capace di dialogare con il paesaggio circostante. I prodotti di aziende come ATOMBERG e Aura Illumination contribuiscono a creare un'atmosfera unica, dove la luce naturale si sposa con quella artificiale, illuminando gli spazi con delicatezza.

La Residenza di Edavanna non è solo un edificio; è un'esperienza, un viaggio attraverso il tempo e le emozioni. È un esempio di come l'architettura possa raccontare storie, e di come sia possibile vivere in armonia con la natura, senza rinunciare al comfort e alla modernità.

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Rinnovo Radicale: Il Progetto di Retrofit per il Richard J Daley Center di Chicago

Rinnovo Radicale: Il Progetto di Retrofit per il Richard J Daley Center di Chicago

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Rinnovo Radicale: Il Progetto di Retrofit per il Richard J Daley Center di ChicagoIl Richard J Daley Center di Chicago, completato nel 1965, rappresenta un simbolo dell'architettura modernista della città. Recentemente, il progetto di retrofit proposto dalla designer Zixuan Luo ha conquistato il terzo posto nel Radical Renewal Competition organizzato da Dezeen in collaborazione con Bentley. Intito...

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Luo propone una riorganizzazione degli spazi interni per migliorare le prestazioni termiche e ottimizzare la ventilazione passiva. La sua idea include la rotazione della griglia interna, creando vuoti a forma di cuneo tra la nuova struttura e il telaio in acciaio originale. Questi vuoti fungerebbero da zone di buffer termico, migliorando l'isolamento in inverno e il raffreddamento in estate.

Il progetto non solo aumenta l’efficienza energetica, ma libera anche spazio per nuovi usi, come abitazioni, uffici co-working, una biblioteca e spazi per mostre. I nuovi vuoti potrebbero anche trasformarsi in terrazze, balconi e atri, creando un effetto visivo graduale che rinnova l'aspetto dell'edificio senza alterarne la facciata.

Con l'intervento di Luo, il Daley Center potrebbe diventare un prototipo per l'adattamento degli edifici modernisti protetti, combinando aggiornamenti prestazionali e rinnovamento programmatico per dare nuova vita all'architettura storica. Il concorso ha ricevuto partecipazioni da oltre 27 paesi, mettendo in risalto l'importanza di rinnovare edifici storici per soddisfare le esigenze contemporanee.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su Dezeen.

Raul De Lara: Sculture Surreali in Legno che Interrogano il Concetto di Appartenenza

Raul De Lara: Sculture Surreali in Legno che Interrogano il Concetto di Appartenenza

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In un angolo di Austin, dove le radici messicane e americane si intrecciano come rami di un albero, Raul De Lara plasma il legno in forme surreali. Le sue sculture non sono semplici oggetti; sono racconti, domande, riflessioni che danzano sul confine tra il quotidiano e il sacro, tra l’immigrazione e l’identità queer. Fino all'11 gennaio 2026, il Contemporary Austin ospita la prima esposizione per...

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De Lara, cresciuto osservando artigiani intagliare santi da rami, si interroga su un concetto profondo: “A che punto un ramo diventa un santo?”. Questa soglia, questo limbo creativo, è il fulcro della sua arte. Le sue opere, che variano da divinità evocate attraverso il legno a mobili reinventati con un dettaglio inquietante, riflettono non solo la bellezza del materiale, ma anche la resilienza e l'umorismo dell'esperienza umana.

Per la sua mostra ad Austin, De Lara ha creato sette nuove sculture, modellate da mesquite, noce, cedro e quercia, che richiamano fiori selvatici nativi del Texas e del nord del Messico. “Perché le piante possono essere native di due posti, ma le persone no?”, si chiede l’artista, trasformando il legno in un palcoscenico di negoziazione identitaria e precarietà. Ogni pezzo è un invito a riflettere su chi ha il diritto di appartenere e su come le storie siano scolpite nei materiali che ci circondano.

De Lara sostiene che l'atto di condividere è essenziale per la sua pratica: “Alcune delle migliori opere sono quelle che, quando condividi te stesso, superi l’oggetto”. In questo dialogo tra arte e vita, le sue sculture non solo incantano, ma stimolano anche questioni difficili sul diritto di appartenenza e sul significato della nostra esistenza nel mondo contemporaneo.

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Nordør: il Nuovo Parco Costiero di 30 Ettari a Copenaghen

Nordør: il Nuovo Parco Costiero di 30 Ettari a Copenaghen

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Nordør: il Nuovo Parco Costiero di 30 Ettari a CopenaghenLa città di Copenaghen ha recentemente annunciato che il team SLA è il vincitore di un concorso di design per la creazione di un nuovo parco urbano di grande scala nel quartiere di Nordhavn. Questo progetto, denominato "Nordør – Nuovo Parco", prevede la realizzazione di un parco costiero di 30 ettari (75 acri), concepito per essere un'area p...

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Guidato dallo studio di design SLA, il team SLA comprende anche VITA Engineers, Urban Agency, Aaen Engineering, Pihlmann Architects, Buro Happold, Kerstin Bergendal, Holdbart e Aiming Spaces. Il concetto di "parco naturale" rappresenta una fusione tra paesaggi culturali plasmati dall'uomo e strategie di sviluppo regionale, supportando le comunità locali e promuovendo un uso consapevole del territorio.

Questo progetto si propone di diventare una piattaforma per la ricreazione, l'eco-turismo, l'educazione ambientale, la ricerca e la crescita regionale, rendendo il parco un punto di riferimento per residenti e visitatori.

Per ulteriori dettagli sul progetto, visita ArchDaily Global.

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iF DESIGN ACADEMY: Il Nuovo Programma di Formazione per Leader del Design

iF DESIGN ACADEMY: Il Nuovo Programma di Formazione per Leader del Design

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iF DESIGN ACADEMY: Il Nuovo Programma di Formazione per Leader del Design iF Design, noto per il prestigioso iF Design Award e per oltre settant'anni di promozione della cultura del design a livello globale, lancia l'iF DESIGN ACADEMY a settembre 2025. Questa iniziativa si propone come un centro di formazione all'avanguardia per i leader del design che desiderano approfondire le loro competenze s...

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Attraverso il sito ifdesign-academy.com, l'Academy offrirà corsi interattivi in diretta online in inglese, con piani per formati in presenza a partire dal 2026. Grazie a un network di esperti riconosciuti a livello globale, provenienti da aziende come Apple, McKinsey e IBM, l'Academy si propone di coltivare una leadership efficace, responsabile e sostenibile.

Struttura del Programma

Il programma dell'iF DESIGN ACADEMY si fonda su quattro pilastri di competenza: comprensione del business, crescita personale, alfabetizzazione futura e operazionalizzare e scalare il design nelle organizzazioni. Questi elementi sono pensati per creare un ambiente in cui i leader del design possano acquisire nuove competenze e ampliare le loro prospettive attraverso il dialogo con i pari.

Corsi Personalizzati per Professionisti

I corsi iniziali dell'Academy offrono una combinazione di opportunità fondamentali e avanzate, progettate per professionisti in diverse fasi del loro percorso di leadership. Il Design Leadership Studio 01 introduce i futuri leader ai framework essenziali, mentre il Design Leadership Studio 02 si basa sull'esperienza di manager esperti. Moduli più specializzati come Leading Beyond Design e Elevating Your Design Team affrontano le sfide della gestione di team in un ambiente complesso.

Un Corpo Docente di Eccellenza

L'iF DESIGN ACADEMY vanta un corpo docente internazionale di figure influenti provenienti dal mondo del design, business e educazione. Tra questi, Garen Kouyoumjian di McKinsey e Tiffany Chen di Apple, che offrono la loro esperienza a corsi come Leadership Studio 01 e Leading Beyond Design.

Un Approccio Ibrido all'Apprendimento

I corsi dell'Academy si svolgeranno in modalità online interattiva, favorendo il coinvolgimento e lo scambio tra i partecipanti. A partire dal 2026, workshop e eventi di networking in presenza arricchiranno l'esperienza di apprendimento, permettendo connessioni più profonde tra studenti e docenti.

Con l'iF DESIGN ACADEMY, iF Design sta tracciando un percorso verso il futuro della leadership nel design, creando uno spazio unico per la crescita e l'innovazione.

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Il Villaggio Olimpico di Milano-Cortina 2026: Un Progetto Sostenibile e Multifunzionale

Il Villaggio Olimpico di Milano-Cortina 2026: Un Progetto Sostenibile e Multifunzionale

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Il Villaggio Olimpico di Milano-Cortina 2026, progettato dallo studio SOM (Skidmore, Owings & Merrill), sta prendendo forma nel sito dell'ex deposito ferroviario di Porta Romana a Milano. Con la conclusione dei lavori prevista per la prossima primavera, il villaggio sarà consegnato alla Fondazione Milano Cortina in autunno, in vista dei Giochi Olimpici e Paralimpici invernali.

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Nel mese di aprile 2025, il team di ArchDaily ha avuto l'opportunità di visitare il cantiere, osservando i progressi nella costruzione degli edifici residenziali, degli spazi pubblici e delle strutture storiche restaurate che definiranno questo nuovo distretto urbano. Il villaggio rappresenta un elemento chiave del Piano Regolatore dell'Ex Deposito Ferroviario di Porta Romana e avrà un duplice scopo: ospitare gli atleti durante l'evento e trasformarsi in alloggi per studenti e abitazioni a prezzi accessibili successivamente.

Questa iniziativa non solo sottolinea l'impegno di Milano e Cortina per l'innovazione e la sostenibilità, ma rappresenta anche un'opportunità unica per riqualificare un'area storica e renderla accessibile alla comunità.

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Anfibio: Un Divano che Racconta Storie e Stili

Anfibio: Un Divano che Racconta Storie e Stili

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Nel vortice della modernità, dove il frenetico scorrere del tempo ci spinge a cercare rifugio, emerge uno straordinario pezzo di design: il divano Anfibio. Creato dalla mente geniale di Alessandro Becchi nel lontano 1970, questo divano non è solo un semplice complemento d’arredo, ma un vero e proprio opera d’arte che ha trovato posto nei musei più prestigiosi del mondo, come il MoMA di New York.

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Caratterizzato da forme morbide e avvolgenti, il divano Anfibio è un invito al relax e alla condivisione. Le sue dimensioni generose e la struttura in acciaio rettangolare offrono una stabilità senza pari, mentre l’imbottitura in poliuretano indeformabile ad alta densità, combinata con fibre acriliche termosaldate, garantisce un comfort che dura nel tempo. Ogni parte è sfoderabile, un dettaglio che riflette l’attenzione al design funzionale e pratico.

Ma il divano Anfibio è molto più di un semplice arredo: è una funzione trasformativa. La sua versatilità lo rende ideale per ogni tipo di spazio, dalla piccola abitazione alla grande sala. Con il suo carattere innovativo, si adatta perfettamente alle esigenze moderne, fungendo da divano, letto e angolo relax, tutto in un unico oggetto. Un vero e proprio camaleonte del design, capace di rispondere alle diverse preferenze del vivere contemporaneo.

Giovannetti, con la sua tradizione artigianale e il suo impegno nella qualità, ha reso Anfibio un simbolo di eccellenza made in Italy. Ogni pezzo è frutto di un amore per il progetto che trascende il tempo e le mode, rendendo questo divano un classico senza tempo.

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Progettare Spazi Pubblici per la Comunità Neurodiversa: Idee e Soluzioni

Progettare Spazi Pubblici per la Comunità Neurodiversa: Idee e Soluzioni

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Progettare Spazi Pubblici per la Comunità Neurodiversa: Idee e SoluzioniGli spazi pubblici sono spesso caratterizzati da stimoli sensoriali intensi: conversazioni sovrapposte, luci lampeggianti e rumori incessanti possono risultare opprimenti per molte persone. È fondamentale riconoscere che ogni individuo percepisce questi input in modo diverso, e la neurodiversità implica che alcuni necessitino ...

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Come possiamo, quindi, progettare spazi pubblici che accolgano questa diversità? Un approccio inclusivo prevede la creazione di aree che consentano esperienze sensoriali variabili. Ad esempio, l'implementazione di zone tranquille, percorsi più lenti e interazioni gradualiste può migliorare notevolmente l'accessibilità per le persone neurodiverse.

In questo contesto, è essenziale riflettere su come questi spazi possano essere concepiti non solo come luoghi di transito, ma come ambienti accoglienti che abbracciano tutte le modalità di esperienza. Un design consapevole può trasformare gli spazi pubblici in luoghi dove ogni individuo possa sentirsi a proprio agio e accolto.

In conclusione, progettare per la comunità neurodiversa non è solo una questione di accessibilità, ma anche di arricchire l'esperienza di tutti gli utenti. Coinvolgere designer, architetti e le comunità stesse nella pianificazione di questi spazi è fondamentale per garantire un futuro inclusivo.

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Casa Buritis: Un Eccellente Esempio di Architettura Sostenibile in Brasile

Casa Buritis: Un Eccellente Esempio di Architettura Sostenibile in Brasile

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Casa Buritis: Un Eccellente Esempio di Architettura Sostenibile in BrasileLa Casa Buritis, progettata dallo studio Aguirre Arquitetura, rappresenta un interessante esempio di come l'architettura possa integrarsi armoniosamente con il paesaggio naturale del Cerrado. Situata a Uberlândia, Brasile, questa residenza si estende su una superficie di 550 m² e sarà completata nel 2025.

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Il progetto nasce dall'esigenza di una grande famiglia e mira a valorizzare la relazione visiva tra l'architettura e il paesaggio circostante. Gli architetti, guidati da Alexandre Aguirre, hanno saputo sfruttare il potenziale del lotto, offrendo una vista privilegiata su un'area naturale preservata.

La Casa Buritis non è solo un'abitazione, ma un esempio di come il design possa rispondere alle esigenze contemporanee, mantenendo un forte rispetto per l'ambiente. La combinazione di materiali sostenibili e tecniche innovative dimostra l'impegno del team di Aguirre Arquitetura verso un futuro più verde.

Questo progetto è stato presentato su ArchDaily, un'importante piattaforma dedicata all'architettura e al design, dove è possibile esplorare ulteriormente le caratteristiche e le specifiche della Casa Buritis.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.archdaily.com.

Il Fascino Minimalista del True Black Coffee Bar: Un Viaggio nel Design di NaaV Studio

Il Fascino Minimalista del True Black Coffee Bar: Un Viaggio nel Design di NaaV Studio

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Nel cuore pulsante di Hyderabad, dove il vibrante caos urbano incontra la serenità di un rifugio, sorge il True Black Coffee Bar, un'opera d'arte architettonica concepita da NaaV Studio. Questo caffè non è solo un luogo per sorseggiare un espresso, ma un'esperienza sensoriale che invita a riflettere, a immergersi in una dimensione di pace e semplicità.

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Quando Rohith e Vikas, i fondatori di questo brand amato, si sono rivolti a NaaV Studio, la loro visione era chiara: ogni nuovo spazio doveva raccontare una storia unica, pur mantenendo un filo conduttore di minimalismo e autenticità. Il True Black Coffee Bar, con i suoi 4500 piedi quadrati di area, riesce a catturare questa essenza con linee pulite, materiali naturali e un'atmosfera avvolgente.

Il progetto, completato nel 2025, si distingue per l'uso sapiente della luce e degli spazi, creando un ambiente dove ogni dettaglio è pensato per il benessere del cliente. Sankeerth Jonnada, il fotografo che ha immortalato la bellezza di questo caffè, riesce a trasmettere l'anima del luogo attraverso i suoi scatti, rivelando la sinergia tra architettura e natura.

Il design, frutto della creatività di un team appassionato, tra cui Vaishnavi Patil e Abina V N, non trascura la sostenibilità. Ogni elemento è stato selezionato con cura per ridurre l'impatto ambientale, dimostrando che l'estetica e l'etica possono coesistere armoniosamente. Il risultato è un caffè che non solo serve bevande di alta qualità, ma che promuove anche una filosofia di vita responsabile.

In questo angolo di Hyderabad, il True Black Coffee Bar diventa così un punto di riferimento non solo per gli amanti del caffè, ma per chi cerca un'esperienza immersiva, dove ogni sorso è accompagnato da una riflessione sul design e sulla bellezza che ci circonda.

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Snøhetta Completa l'Espansione Arcuata del St. Louis Symphony Hall Centenario

Snøhetta Completa l'Espansione Arcuata del St. Louis Symphony Hall Centenario

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Snøhetta Completa l'Espansione Arcuata del St. Louis Symphony Hall CentenarioIl St. Louis Symphony Orchestra sta per festeggiare un importante traguardo: il centenario del Powell Hall, una storica sala da concerto costruita nel 1925. Grazie al lavoro dell'architetto Snøhetta, la ristrutturazione porta una nuova vita a questo simbolo della città, armonizzando il patrimonio architettonico con un des...

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Situato lungo il Grand Boulevard di St. Louis, il progetto prevede un'espansione di 64.000 piedi quadrati che migliora l'accessibilità e introduce spazi pubblici, aree educative e zone per il dietro le quinte. Questi miglioramenti sono fondamentali per supportare l'ampia gamma di programmi e eventi comunitari della Sinfonica.

L'Aggiunta Arcuata di Snøhetta

La nuova entrata, caratterizzata da volte arcuate e superfici inclinate, offre una vista aperta sull'attività che si svolge all'interno del teatro. L'atrio a tripla altezza è progettato per favorire l'interazione tra i visitatori, creando spazi di raccolta che collegano visivamente i diversi livelli del teatro.

All'esterno, Snøhetta ha creato una nuova piazza pubblica che si affaccia sul Grand Boulevard e sulla Samuel Shepard Drive, ampliando la vitalità della Sinfonia nella città. Questo spazio soleggiato è stato progettato per essere flessibile, integrando zone di carico e aree verdi che ammorbidiscono l'ambiente urbano.

Un Collegamento Fluido tra Antico e Nuovo

I percorsi di circolazione sono stati progettati per permettere un facile movimento tra gli spazi interni ed esterni, garantendo accessibilità e funzionalità. Inoltre, l'espansione include moderne sale di prova e studi di registrazione, fornendo ai musicisti e al personale strutture all'avanguardia per la pratica e la collaborazione.

Concludendo, il progetto di Snøhetta non solo preserva l'eredità architettonica del St. Louis Symphony Hall, ma la rinnova, conferendole un'appeal contemporaneo e migliorando la sua funzionalità per le generazioni future.

Immagini © Sam Fentress

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La lampada in legno piegato di Anton Mikkonen: un'opera d'arte ispirata alla natura

La lampada in legno piegato di Anton Mikkonen: un'opera d'arte ispirata alla natura

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La lampada in legno piegato di Anton Mikkonen: un'opera d'arte ispirata alla naturaIl giovane designer finlandese Anton Mikkonen ha presentato una collezione di pezzi scultorei di illuminazione e arredamento durante la Habitare fair a Helsinki Design Week. Mikkonen è stato selezionato come uno dei quattro designer per Habitare Talents, un'esposizione annuale che mette in luce i creativi emergenti ...

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Tra le sue creazioni, spicca una lampada in legno piegato, progettata in modo da ricordare una farfalla appuntata al muro. Realizzata in compensato di betulla spesso solo 0,4 millimetri, la lampada può essere montata in una forma curva, grazie a bastoncini di betulla curvati a vapore che la sostengono. Quando questi bastoncini vengono rimossi, la lampada può essere facilmente imballata per il trasporto.

“Mi piace pensare a questa lampada come a una farfalla appesa al muro,” ha dichiarato Mikkonen, sottolineando l'effetto luminoso creato dalla lampadina che illumina la sottile ombra di legno da dietro.

Oltre alla lampada, la collezione include anche altri pezzi in legno, come la sedia Volymmi, realizzata in abete finlandese e concepita per essere ambigua nel suo utilizzo. “Non credo che i mobili debbano avere una forma prestabilita,” ha affermato Mikkonen. “Mi piace provare a vedere le cose in modo diverso.”

La collezione comprende anche un tavolo laterale realizzato con quattro pezzi di pino interconnessi e un banco-tavolo in pino scuro. Mikkonen ha utilizzato una tecnica di pressatura e saldatura manuale per creare i suoi pezzi in acciaio, evidenziando il “processo grezzo” della loro manifattura.

Una delle ultime opere presentate è Void, una mensola a parete in stile brutalista, realizzata in acciaio forato spesso un millimetro, progettata per testare i limiti della creazione di strutture rigide con materiali minimi.

“Tutti i miei lavori sono molto prototipali,” ha aggiunto Mikkonen. “Credo che la bellezza del creare risieda nella libertà creativa.” La collezione di Mikkonen rappresenta un perfetto equilibrio tra innovazione e tradizione, rendendolo uno dei nomi più promettenti del design contemporaneo.

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Ampliamento del Terminal Marco Polo di Venezia: Innovazione e Design

Ampliamento del Terminal Marco Polo di Venezia: Innovazione e Design

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Ampliamento del Terminal Marco Polo di Venezia: Innovazione e DesignL’ampliamento del Terminal passeggeri – Lotto 2A dell’Aeroporto Marco Polo di Venezia rappresenta un intervento fondamentale per il potenziamento dei flussi aeroportuali nel Nord Italia. Questo progetto ambizioso, realizzato per conto di SAVE S.p.A., ha richiesto soluzioni tecniche avanzate, una perfetta sinergia tra estetica, pre...

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Progettazione integrata e sfide complesse

Il nuovo corpo del terminal si sviluppa su 4.100 m² e 74.000 m³, articolandosi su due livelli fuori terra e un livello interrato parziale. Gli spazi inclusi sono:

  • Sale d’attesa
  • Aree arrivi e imbarchi Schengen
  • Servizi e spazi commerciali

Il cantiere ha affrontato sfide significative, tra cui tempistiche serrate con un completamento richiesto in 11 settimane, spazi di manovra ridotti e vincoli aeroportuali, come una gru massima di 40 m e una distanza minima di 5 m dalla recinzione.

Il contributo di Tecnostrutture

Tecnostrutture ha fornito e posato:

  • 800 m di pilastri NPS® Slim
  • 1.950 m di travi miste NPS® Basic
  • 2.780 m totali di struttura prefabbricata

La tecnologia NPS® ha permesso di ridurre gli spessori di travi e solai, ottimizzare i tempi di posa e garantire massima flessibilità degli spazi interni. Inoltre, ha mantenuto elevati standard di sicurezza sismica.

Estetica e performance

Nel nuovo terminal, la tecnologia NPS® non solo ha soddisfatto esigenze strutturali, ma ha anche contribuito all’identità architettonica dell’edificio. Alcuni pilastri NPS® sono stati lasciati a vista, diventando elementi distintivi in un design contemporaneo. La scelta di valorizzare la struttura come parte integrante dell’estetica riflette una visione in cui funzione e forma si fondono armoniosamente.

Collaborazione e precisione

Il successo del progetto è stato possibile grazie a una collaborazione sinergica tra tutti gli attori coinvolti: progettisti, impresa costruttrice, direzione lavori e fornitori. Il coordinamento è stato continuo e strutturato, con un workflow BIM integrato che ha facilitato lo scambio costante di file IFC tra i team tecnici.

Tecnostrutture ha risposto prontamente alle sfide operative, garantendo una posa precisa e puntuale, adattandosi alle esigenze del cantiere e rispettando gli obiettivi di velocità, qualità e sicurezza.

Questo progetto rappresenta un esempio di come l’innovazione e il design possano coniugarsi per affrontare le sfide moderne dell’architettura aeroportuale.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.tecnostrutture.eu.

B-One: L'Ufficio Sostenibile di Berlino Firmato CF Møller

B-One: L'Ufficio Sostenibile di Berlino Firmato CF Møller

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Il B-One Office Building, situato all'ingresso del quartiere City-West di Berlino, è una creazione che rappresenta l'architettura aziendale del futuro. Progettato dallo studio CF Møller, questo edificio di 11 piani non solo si distingue per il suo design moderno, ma incarna anche un forte impegno verso la sostenibilità ambientale. Con una superficie di 19.000 m², il B-One è un esempio di come l'ar...

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La struttura si trova all'incrocio tra il Landwehrkanal e la Corneliusbrücke, diventando un punto di riferimento architettonico nella zona. Realizzato con materiali come vetro e cemento, il progetto del B-One è stato pensato per integrarsi armoniosamente con l'ambiente circostante, grazie anche al lavoro dei paesaggisti SINAI Landschaftsarchitekten.

Con un focus particolare sulla sostenibilità, l'edificio ha ottenuto la certificazione DGNB Platinum, riconoscendo il suo impegno verso pratiche ecocompatibili. Inoltre, il team di progettazione ha collaborato con esperti in ingegneria e consulenti per garantire l'efficienza energetica e il comfort degli spazi interni.

La realizzazione del B-One segna una tappa fondamentale nel panorama architettonico di Berlino, dimostrando che l'innovazione e la responsabilità ambientale possono andare di pari passo. Questo edificio non è solo un luogo di lavoro, ma un simbolo di un futuro più verde e sostenibile.

Ispirato all'articolo pubblicato su: www.archdaily.com

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.archdaily.com.

Addio a Terry Farrell: L'Architetto che Ha Ridefinito l'Urbanistica Post-Moderna

Addio a Terry Farrell: L'Architetto che Ha Ridefinito l'Urbanistica Post-Moderna

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Nel cuore pulsante di Londra, dove il fiume Tamigi danza con le storie di un passato glorioso, si è spenta una delle menti più brillanti dell'architettura britannica. Terry Farrell, fondatore dello studio Farrells, ha lasciato un vuoto incolmabile nel panorama architettonico, segnato da una visione audace e innovativa. La sua scomparsa all'età di 87 anni è un momento di riflessione, non solo per l...

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Il suo capolavoro più noto, il SIS Building, conosciuto anche come il MI6, si erge maestoso a Vauxhall Cross, un simbolo di modernità che ha sfidato la convenzione architettonica. Con il suo design audace e la sua estetica distintiva, Farrell ha saputo dare voce a un'epoca, proponendo soluzioni che abbracciavano la comunità e il contesto urbano. La sua opera non si limitava a edifici; era una riflessione profonda su come le strutture potessero interagire con l'ambiente e la vita quotidiana delle persone.

L'architetto, che ha collaborato con Nicholas Grimshaw per fondare la Farrell/Grimshaw Partnership nel 1965, ha sempre cercato di superare i confini del funzionalismo. I loro progetti, caratterizzati da una chiarezza strutturale, hanno aperto la strada a una nuova era di creatività. Ma è stato con il suo lavoro indipendente che Farrell ha davvero trovato la sua voce, diventando una figura chiave del Post-Modernismo britannico e realizzando opere che continuano a ispirare architetti e artisti in tutto il mondo.

La sua morte segue quella del suo storico collaboratore Grimshaw, un ulteriore segno di un'epoca che si chiude. Ma il suo spirito vive attraverso i suoi edifici, che raccontano storie di innovazione e responsabilità. Farrell non ha mai smesso di interrogarsi, di mettere in discussione le convenzioni architettoniche e di cercare alternative creative a progetti che avrebbero potuto portare a demolizioni indiscriminate. La sua eredità è quella di un architetto che ha messo al centro dell'urbanistica l'essenza della comunità.

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Il Puddle Pavilion: un fiume ghiacciato nel cielo grazie all'alga

Il Puddle Pavilion: un fiume ghiacciato nel cielo grazie all'alga

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Il Puddle Pavilion: un fiume ghiacciato nel cielo grazie all'algaNel cuore dell'Iowa, il Puddle Pavilion progettato dallo studio I/Thee si erge come un'opera d'arte architettonica che invita i visitatori a immergersi nella bellezza della natura. Situato lungo un ruscello a Bondurant, questo padiglione è stato creato per offrire uno spazio in cui le persone possano connettersi più profondamente con...

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Il Puddle Pavilion è caratterizzato da una canopia libera realizzata in resina bio-based, composta per il 56% da contenuti biologici derivati da alghe. Questo materiale, fornito dalla Checkerspot, è stato versato sul terreno in modo da creare forme organiche, lasciate influenzare da forze naturali come la gravità e la tensione superficiale.

Come descritto dal team di design, il padiglione non è solo una metafora di una pozzanghera, ma una vera e propria pozzanghera, creata attraverso strati di resina che si sono solidificati nella loro forma unica. Questa tecnica, che contrasta con l'approccio tradizionale degli architetti, abbraccia un componente organico e imprevedibile, rendendo il design del padiglione un'esperienza visiva e sensoriale straordinaria.

Il progetto è composto da due volumi che delimitano un sentiero di pietra che conduce al ruscello. Grandi massi disposti attorno al padiglione offrono posti a sedere e creano una scala che scende verso l'acqua, incoraggiando la fruizione dell'area da parte dei visitatori.

Il Puddle Pavilion è il secondo padiglione realizzato da I/Thee nell'ambito del progetto ARTocka Trail Loop, un'iniziativa volta a valorizzare gli spazi verdi locali attraverso installazioni artistiche pubbliche. L'anno precedente, lo studio ha completato The Dining Room, un padiglione distintivo costruito con terra battuta e panchine blu brillanti.

Con il crescente interesse per l'uso delle alghe nel design, il Puddle Pavilion si inserisce in una tendenza più ampia che esplora materiali sostenibili e innovativi. Designer e studi stanno sperimentando con plastiche derivate da alghe e calcestruzzo carbon neutral, contribuendo così a un futuro architettonico più ecologico.

In conclusione, il Puddle Pavilion non è solo un rifugio nella natura, ma un simbolo di innovazione e sostenibilità, che invita chiunque a riflettere sul legame tra architettura e ambiente.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su Architecture – Dezeen.

L'Incontro tra Architettura e Natura: L'Area Educativa della Mostra 'Un Fiume non Esiste da Solo'

L'Incontro tra Architettura e Natura: L'Area Educativa della Mostra 'Un Fiume non Esiste da Solo'

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Nel cuore di Belém, un nuovo progetto architettonico si erge come un ponte tra l'arte e la natura. L'area educativa della mostra "Un fiume non esiste da solo", curata dal prestigioso Istituto Tomie Ohtake, è stata concepita dallo studio Estudio Flume, guidato da Noelia Monteiro e Christian Teshirogi. Questo spazio non è solo un'installazione temporanea, ma un vero e proprio manifesto di sostenibil...

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La struttura, che si estende su una superficie di 70 m², si integra armoniosamente nel paesaggio del Parco Zoobotanico, creando un dialogo visivo con l'ambiente circostante. L'architettura si fa portavoce dei temi urgenti emersi dalla 30ª Conferenza delle Nazioni Unite sul Cambiamento Climatico (COP 30), invitando i visitatori a riflettere sull'importanza dell'interconnessione tra gli ecosistemi.

Ogni elemento del progetto è pensato per evocare una sensazione di leggerezza, come se la struttura fluttuasse sopra il suolo, rispettando e valorizzando la biodiversità locale. I materiali utilizzati, principalmente il legno, richiamano la natura e sottolineano l'impegno dei progettisti per un'architettura che non solo si adatta, ma celebra l'ambiente.

Questo padiglione educativo non è solo un luogo di esposizione, ma un'esperienza immersiva che trasmette un messaggio potente: la necessità di un approccio collaborativo e consapevole nei confronti della nostra terra. La mostra invita ogni visitatore a diventare parte di un processo più grande, dove ogni fiume, ogni albero, ogni creatura ha un ruolo fondamentale nel grande affresco della vita.

In un'epoca in cui il cambiamento climatico richiede risposte immediate e creative, l'area educativa di Estudio Flume si erge come un faro di speranza e innovazione. Un invito a non dimenticare che, proprio come un fiume, anche noi non esistiamo da soli: siamo parte di un ecosistema complesso e interconnesso.

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Le immagini in questo articolo sono reinterpretazioni visive generate con l'ausilio dell'Intelligenza Artificiale. Le immagini originali di riferimento sono disponibili nell'articolo fonte.

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Rinasce l'Accademia: Les Galeries Bartoux, un Nuovo Faro dell'Arte a Venezia

Rinasce l'Accademia: Les Galeries Bartoux, un Nuovo Faro dell'Arte a Venezia

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Nel cuore pulsante di Venezia, dove le acque si intrecciano con i sogni, si erge una nuova dimora dell'arte: Les Galeries Bartoux. L'ex cinema dell'Accademia, un tempo simbolo di proiezioni e storie di celluloide, ora risplende sotto una nuova luce, aprendo le sue porte a una rinascita artistica senza precedenti. È un evento che non si limita a celebrare la fine di un'era, ma invita a vivere una n...

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La serata d'inaugurazione, avvolta in un'atmosfera di glamour e aspettativa, ha visto la partecipazione di artisti e collezionisti da ogni angolo d'Europa. Un tappeto rosso ha accolto i visitatori, mentre le vetrine illuminate brillavano come fari in una notte stellata. I veneziani, commossi dalla nostalgia, hanno ricordato i momenti trascorsi tra le poltrone del vecchio cinema, ora sostituite da sale espositive che raccontano storie di arte e tecnologia. 1.200 metri quadrati di spazio, dove antiche travi in legno e marmi chiari si intrecciano con videoproiezioni che danzano sulle pareti, creando un'esperienza visiva immersiva.

All'inaugurazione, il presidente del Veneto Luca Zaia ha tagliato il nastro, affiancato da artisti di fama come Fabio Viale e Lorenzo Quinn. Lorenza Lain, direttrice della galleria, ha condiviso la sua emozione nel dare nuova vita a un luogo iconico, trasformandolo in un centro di dialogo tra creatività e comunità. "Ciò che nasce oggi è molto più di una galleria: è un invito a esplorare, a interagire, a vivere l'arte in modo autentico," ha dichiarato.

Les Galeries Bartoux non è soltanto un nuovo spazio espositivo; è un caffè d'arte, un cinema immersivo e un punto di incontro per gli amanti della cultura. Con oltre 800 ospiti tra collezionisti, critici e curiosi, l'inaugurazione ha riportato il glamour internazionale lungo il cosiddetto Miglio dell'Arte, un tratto di Dorsoduro che collega l'Accademia alla Collezione Peggy Guggenheim. Nella nuova sala cinematografica, alta dodici metri, le immagini scorrono come sogni liquidi, mentre il Cafè des Arts promette di diventare il nuovo ritrovo chic della città.

La famiglia Bartoux, con una visione lungimirante, ha voluto preservare l'architettura originale, mantenendo intatte le travi e le pietre che raccontano la storia di questo luogo amato. E mentre il brindisi si alza tra le sculture del giardino, l'attesa cresce per la mostra dedicata a Salvador Dalì, che debutterà a dicembre. Un omaggio al grande maestro del surrealismo, che aveva già lasciato tracce della sua genialità a Venezia, promettendo di trasformare la città in un sogno onirico, liquido e surreale.

Les Galeries Bartoux si inserisce così nel mosaico artistico di Venezia, un luogo dove la bellezza parla francese e ogni parete è un racconto che sussurra: l'arte è viva, et très chic. Con circa 70 opere esposte, tra cui alcune sculture iconiche di Dalì, la galleria si conferma un nuovo faro per l'arte contemporanea, un invito a vivere l'arte in tutte le sue forme.

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Rivoluzione Verde: Incentivi Potenziati per le Pompe di Calore e il Futuro Sostenibile

Rivoluzione Verde: Incentivi Potenziati per le Pompe di Calore e il Futuro Sostenibile

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Nel vasto teatro dell'energia, dove le sfide si intrecciano con le opportunità, l'Italia si prepara a scrivere un nuovo capitolo della sua storia energetica. Le pompe di calore, simbolo di un futuro sostenibile, si trovano al centro di un rinnovato slancio grazie a incentivi potenziati. È un momento di svolta, una danza delicata tra innovazione e tradizione, in cui l'efficienza energetica si fonde...

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Recentemente, il governo ha accolto con favore la direttiva Red III, un passo fondamentale verso l'aumento della quota di rinnovabili. Non si tratta solo di numeri, ma di un ambizioso progetto che prevede un incremento costante della capacità installata, con l'obiettivo di superare le vecchie abitudini e abbracciare il nuovo. La quota di rinnovabili, infatti, dovrà crescere dell'1,1% all’anno dal 2026 al 2030, un impegno che non lascia spazio a compromessi.

Uno dei punti salienti di questo decreto è la possibilità di installare pompe di calore anche in aggiunta a caldaie recenti, segnando un cambiamento significativo nel modo in cui concepiamo il riscaldamento. Non più una semplice rottamazione, ma un invito a integrare tecnologie avanzate in un sistema esistente, creando un equilibrio tra efficienza e praticità. La trasformazione energetica non è solo una questione di installazioni, ma di cultura e consapevolezza.

Ma non finisce qui. L'edilizia avrà un ruolo cruciale in questa metamorfosi. Le ristrutturazioni non saranno più solo un atto di rinnovamento estetico, ma un'opportunità per adottare soluzioni energetiche che rispettino l'ambiente. Almeno il 20% dei consumi per l'acqua calda sanitaria dovrà provenire da fonti rinnovabili, un segnale chiaro di come ogni scelta edilizia possa contribuire a un futuro più verde.

In questo contesto, gli incentivi non sono solo numeri su un foglio, ma l'incarnazione di un sogno collettivo di sostenibilità. Le pompe di calore add on, installate in sinergia con caldaie di recente installazione, rappresentano la chiave per un approccio più intelligente all'energia. È un modo per abbracciare il cambiamento senza sacrificare il passato, per costruire ponti tra ciò che è stato e ciò che può essere.

Insomma, l'Italia si trova davanti a una straordinaria opportunità. Con questi incentivi, siamo chiamati a essere pionieri in un'era di rinnovabili, dove ogni scelta conta e ogni gesto verso la sostenibilità può fare la differenza. È tempo di alzare lo sguardo e abbracciare il futuro che ci attende, un futuro in cui le pompe di calore non saranno solo apparecchi, ma simboli di un'era nuova.

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La Magia dell'Architettura: I Vincitori dei Vision Awards 2025

La Magia dell'Architettura: I Vincitori dei Vision Awards 2025

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Nel cuore pulsante di New York, il 29 settembre 2025, Architizer ha svelato i vincitori dei Vision Awards, una manifestazione che celebra l'arte e l'impatto dell'immaginario architettonico. È un trionfo di idee, dove schizzi concettuali e modelli intricati danzano insieme in un'armonia visiva che racconta storie di spazi e forme. Ogni opera premiata è una finestra su un mondo di possibilità, un in...

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Quest'anno, i premi si sono distinti per tre temi principali: la rappresentazione architettonica, i progetti concettuali e le visioni architettoniche. Ogni categoria ha offerto uno spettacolo di creatività, dove l'immagine ferma e in movimento ha preso vita, rivelando l'essenza dell'architettura attraverso fotografie, rendering, disegni a mano e film. I vincitori, scelti da una giuria di esperti tra cui nomi illustri come Steven Holl e Daniel Libeskind, rappresentano una voce potente nel dialogo globale sulla comunicazione del design.

Tra le opere premiate, Tower di ZOA Studio ha conquistato il titolo di Rendering Artist of the Year, mentre Populus di Jason O'Rear ha brillato come Best Photo - Architecture & Details. Ogni progetto è un racconto visivo che sfida le convenzioni spaziali e propone nuove modalità di vivere e costruire. Un'ode alla visione architettonica che non conosce confini.

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L'Eredità di Armani: Un Viaggio nell'Incontro tra Moda e Architettura

L'Eredità di Armani: Un Viaggio nell'Incontro tra Moda e Architettura

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Nel vasto universo del design contemporaneo, poche figure riescono a incarnare l'eleganza e la sobrietà come Giorgio Armani. La sua visione ha trasceso il semplice abbigliamento, sfociando in un linguaggio architettonico che ha ridefinito gli spazi in cui viviamo e lavoriamo. Milano, con i suoi angoli raffinati, è il palcoscenico principale di questa narrazione, dove ogni negozio, ogni casa, racco...

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Sin dagli anni Ottanta, quando le prime immagini della sua casa milanese hanno cominciato a circolare, Armani ha dimostrato una straordinaria capacità di coniugare il design d’interni con una visione urbana più ampia. Le sue creazioni, che spaziano da eleganti boutique a spazi residenziali, si caratterizzano per linee pulite e un uso sapiente dei materiali, come l'ebano e il marmo beige, elementi che evocano un senso di lusso senza tempo. Questo approccio ha reso il suo stile immediatamente riconoscibile, un marchio di fabbrica che ha conquistato i cuori di molti.

Prendiamo, ad esempio, le vetrine dei suoi negozi; un'evoluzione che ha visto sparire la tradizionale grande superficie trasparente a favore di facciate in pietra monocromatica, dove solo un taglio netto rivela i preziosi abiti all'interno. A Hong Kong, il sinuoso nastro rosso di Massimiliano e Doriana Fuksas ha introdotto un nuovo linguaggio spaziale, un dialogo tra moda e architettura che continua a risuonare. La fusione di estetica e funzionalità è un tema ricorrente nel lavoro di Armani, come dimostrano le sue collaborazioni con architetti di fama mondiale.

Il Teatro Armani, progettato da Tadao Ando, non è solo un luogo di eventi; è un esempio di pura architettura della performance. Le sue curve e colonne creano spazi che sono una scenografia ideale per la settimana della moda e oltre. Qui, l’arte dell’abitare si fonde con la creatività, dando vita a esperienze indimenticabili.

In questo viaggio, non possiamo dimenticare l’Armani/Casa, un progetto che ha saputo espandersi, offrendo non solo prodotti, ma un modo di vivere. Dalla prima lampada logo agli hotel di lusso, ogni creazione è un riflesso del pensiero del designer, una testimonianza della sua passione per il bello e l’elegante. La conversione dell’ex granaio in museo, l’Armani Silos, è un ulteriore passo nella celebrazione di un’eredità che va oltre il minimalismo, abbracciando l’arte e la storia.

In conclusione, lo stile di Armani non è solo una scelta estetica; è un modo di vedere il mondo che continua a influenzare l'architettura e il design. Milano, la sua amata città, è testimone di questo dialogo eterno. La recente retrospettiva che celebra i cinquant'anni della maison, in dialogo con capolavori dell'arte, sottolinea la potenza della sua visione. Così, l’eredità di Armani rimarrà sempre viva, un faro di eleganza e innovazione nel panorama contemporaneo.

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La Magia del Mocha Mousse: Trasformare il Bagno in un Santuario con LAUFEN

La Magia del Mocha Mousse: Trasformare il Bagno in un Santuario con LAUFEN

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È un colore che abbraccia, che avvolge come una carezza: il Mocha Mousse, selezionato da Pantone come colore dell'anno 2025, si fa strada nella nostra quotidianità, specialmente in quegli spazi che consacriamo al nostro benessere, come il bagno. LAUFEN, un nome che risuona da oltre un secolo nel mondo del design d'interni, ha colto questa tendenza e l'ha trasformata in una realtà tangibile.

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Immagina di entrare in un bagno dove le tonalità morbide e vellutate del marrone, ispirate dalla natura, creano un'atmosfera di tranquillità. Questi colori non sono semplici sfumature, ma veri e propri strumenti per riequilibrare le energie e dedicare tempo a se stessi. Con LAUFEN, ogni dettaglio è pensato per accompagnarti in questo viaggio sensoriale.

Le collezioni di ceramiche, accessori e mobili di LAUFEN, come il raffinato ILBAGNOALESSI, esplorano il profondo significato dei colori. La nuova palette, sviluppata con il designer Roberto Sironi, trae ispirazione da oltre 10.000 reperti storici, esibendo tonalità avvolgenti che evocano la luce del sole e la calda terra delle civiltà passate. I toni sabbiosi della Mesopotamia e l'arancio bruciato della terra romana si fondono in un linguaggio cromatico contemporaneo e senza tempo.

Ma il colore non è tutto. LAUFEN non può prescindere dalla qualità dei materiali. Il Saphirkeramik, una ceramica innovativa, permette di realizzare forme leggere e curve senza compromettere la resistenza. È qui che il Mocha Mousse entra in gioco, non solo come un colore, ma come un modo per influenzare l'umore e l'emozione. Le finiture metalliche della collezione ADA, disponibili in rame, titanio e oro, aggiungono un tocco di eleganza a questa tavolozza calda.

Per completare l'esperienza di un bagno che sa di lusso e serenità, la nuova collezione ARUN di LAUFEN si distingue per la sua lavorazione artigianale di alta qualità. Le finiture calde, dai toni terracotta al rame, si abbinano a materiali naturali come il rovere chiaro e il noce pregiato, creando un'atmosfera sensoriale che eleva ogni momento di cura personale.

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Ritorna il Democracy in Design Act: Una nuova era per l'architettura federale negli USA

Ritorna il Democracy in Design Act: Una nuova era per l'architettura federale negli USA

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Ritorna il Democracy in Design Act: Una nuova era per l'architettura federale negli USADue senatori statunitensi, Chris Van Hollen e Ben Ray Luján, hanno recentemente reintrodotto il Democracy in Design Act (DDA) al Senato, in risposta ai mandati di architettura tradizionale imposti dall'ex presidente Donald Trump. Questa iniziativa mira a garantire che gli edifici federali riflettano la diversità...

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Il DDA si propone di ribaltare l'esecutivo ordine di Trump che favoriva stili architettonici tradizionali e classici, un'iniziativa che era stata già annullata da Joe Biden nel 2021. Tuttavia, con il ritorno di Trump e la sua intenzione di ripristinare le sue precedenti direttive, il DDA acquisisce nuova rilevanza.

Van Hollen ha sottolineato l'importanza di un approccio diversificato nel design degli edifici federali: "Non dovrebbe esserci un mandato unico per il design dell'architettura federale. Questa legislazione aiuterà a garantire che gli edifici federali riflettano la diversità della nostra nazione e del popolo americano".

Il DDA si basa sui Principi Guida per l'Architettura Federale, in vigore dagli anni '60, che permettono di delegare le scelte di design alle comunità locali. Questo approccio democratico nella progettazione è supportato dall'American Institute of Architects (AIA), il cui presidente ha elogiato i senatori per la loro leadership nella preservazione dei valori democratici.

Tuttavia, la reintroduzione del DDA non è priva di opposizioni. Subito dopo l'annuncio, il senatore repubblicano Jim Banks e il presidente della National Civic Art Society, Justin Shubow, hanno proposto il Beautifying Federal Civic Architecture Act, che mira a codificare gli ordini esecutivi di Trump e stabilire una preferenza per stili architettonici classici, legandoli a valori "occidentali".

Questo dibattito sull'architettura federale rappresenta una battaglia più ampia tra diverse visioni artistiche e culturali negli Stati Uniti, evidenziando come l'architettura non sia solo una questione estetica, ma anche un riflesso delle identità e dei valori della società.

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Gioco: Lo Spazio Creativo per Bambini alla Triennale di Milano

Gioco: Lo Spazio Creativo per Bambini alla Triennale di Milano

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Gioco: Lo Spazio Creativo per Bambini alla Triennale di Milano La Triennale di Milano ha inaugurato Gioco, un nuovo e stimolante spazio creativo dedicato ai bambini, progettato dall'architetto Luca Cipelletti. Questo progetto fa parte della più ampia ristrutturazione del Piano Parco e si propone di offrire un ambiente interattivo e modulare, realizzato con blocchi di sughero.

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Gioco è concepito per essere un luogo di esplorazione pratica, dove i bambini possono dare libero sfogo alla loro creatività. I blocchi di sughero utilizzati sono leggeri e possono essere facilmente riorganizzati, permettendo di creare sedute, scrivanie o aree di relax. Questo design flessibile incoraggia l'interazione spontanea e l'apprendimento collaborativo.

Il nuovo spazio non è solo un'area educativa, ma anche un luogo di gioco libero, dove i bambini e i loro accompagnatori possono trascorrere del tempo insieme. Gioco offre anche un'ampia gamma di attività, tra cui laboratori organizzati dal Dipartimento Educativo della Triennale, arricchendo ulteriormente l'esperienza dei visitatori.

Inoltre, la struttura è dotata di servizi pratici per le famiglie, come parcheggio per passeggini, armadietti e servizi igienici adatti ai bambini, assicurando così un'accoglienza comoda per tutti. Anche il ristorante Cucina Triennale propone un menù dedicato ai più piccoli, estendendo l'inclusione dei bambini all'intera offerta della Triennale.

La biblioteca presente nel Gioco invita all'esplorazione e alla scoperta, con una collezione di libri illustrati in italiano e inglese, libri silenziosi e opere che introducono la Lingua dei Segni Italiana. Questo rende il progetto accessibile a un pubblico più ampio e arricchisce la visita con attività interattive che collegano lo spazio alle mostre attuali.

Gioco rappresenta così un'importante iniziativa della Triennale di Milano, unendo creatività, apprendimento e inclusione in un ambiente pensato per i bambini e le loro famiglie.

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Rivisitare le Colline di Busan: Un Nuovo Volto per i Quartieri Incontaminati

Rivisitare le Colline di Busan: Un Nuovo Volto per i Quartieri Incontaminati

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Nel cuore pulsante di Busan, una città che ha saputo resistere e rinascere, OMA si propone di ridisegnare il volto delle sue colline. Attraverso un masterplan innovativo, l'architetto Chris van Duijn e il suo team si immergono nella realtà dei quartieri informali, trasformando le loro peculiarità in una nuova visione urbana, dove l'armonia tra spazio pubblico e privato trova finalmente il suo equi...

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Il progetto, realizzato in collaborazione con il Festival di Architettura di Busan e il Dipartimento di Housing e Architettura, propone quattro tipologie residenziali: case a terrazza, ville urbane, unità a schiera e torri. Ogni tipologia è stata attentamente testata per massimizzare l’accesso solare e la fruibilità degli spazi, mentre la loro disposizione si basa su fattori come la vicinanza agli spazi pubblici e la varietà visiva.

I punti più alti vengono occupati da torri che svettano verso il cielo, mentre le ville si radicano nei centri urbani, le case a schiera seguono le linee delle creste e le terrazze si adagiano delicatamente in anfratti scoscesi. L'approccio di OMA si concentra sull'idea di una rete di circolazione che non solo collega, ma crea spazi sociali vibranti, dove la vita quotidiana riprende il suo corso naturale.

Le colline di Busan, un tempo rifugio per i profughi durante la guerra, si sono trasformate in quartieri densi e vivaci, ma ora richiedono una risposta architettonica che rispetti la loro storia. Il masterplan di OMA nasce proprio da questa necessità di rinnovamento, evitando soluzioni convenzionali che spesso cancellano l'umanità di questi luoghi.

In questo contesto, il progetto si concentra su due aree contrastanti: Yeongju, integrata nel tessuto urbano di Busan, e Anchang, circondata da colline boschive. Questa diversità consente al team di esplorare un approccio flessibile che medi l'architettura esistente con una visione moderna, creando così una composizione di zone interconnesse, strutturate attorno a scale, piazzette e spazi comuni.

La proposta di OMA non è solo un piano edilizio, ma un invito a riscoprire il valore delle relazioni umane e della comunità. Le colline di Busan tornano a essere un palcoscenico per la vita quotidiana, dove le persone possono ritrovarsi, scambiare idee e vivere in armonia con l'ambiente circostante.

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Giacomo Garziano: L'Architetto che Unisce Scienza e Arte

Giacomo Garziano: L'Architetto che Unisce Scienza e Arte

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Giacomo Garziano: L'Architetto che Unisce Scienza e ArteAffascinato dalla scienza e dalla composizione musicale fin dalla giovane età, Giacomo Garziano ha intrapreso un percorso formativo unico come musicista e architetto, perfezionandosi in città iconiche come Firenze e Parigi. Nel 2014, ha fondato GG-loop ad Amsterdam, un laboratorio creativo dedicato a generare nuovi approcci organici al design...

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Il suo primo progetto di grande rilievo, la casa-museo The Seed of Time, situata ad Altamura, in Italia, è una straordinaria fusione di musica, scienza e arte. Questo lavoro gli ha conferito un riconoscimento internazionale, rendendolo un punto di riferimento nel panorama del design contemporaneo.

Il suo approccio eclettico si traduce in esperienze multisensoriali, dove gli oggetti diventano un'estensione organica dell'utente, sfumando i confini tra l'uomo e il suo ambiente. Un esempio emblematico è la credenza Zephyrus, un mobile straordinario e trasformabile, il cui design geometrico e sorprendente richiama una gigantesca farfalla delle Americhe.

In sintesi, il lavoro di Giacomo Garziano non è solo un'espressione estetica, ma una vera e propria esperienza sensoriale che invita a riflettere sul nostro rapporto con l'ambiente e la tecnologia.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.roche-bobois.com.

Riscoprire il Fascino del Micro Living: Un Viaggio nel Design Parigino a Londra

Riscoprire il Fascino del Micro Living: Un Viaggio nel Design Parigino a Londra

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Nel cuore pulsante di Londra, dove le strade si intrecciano e le storie si mescolano, si nasconde un piccolo gioiello di design: il London Pied-à-terre, un micro appartamento di soli 26 metri quadrati. Qui, l'architettura di DHaus si ispira a quell'atmosfera parigina che sa di eleganza e funzionalità, ridefinendo il concetto di abitare in spazi ridotti. Questo progetto invita a riflettere su come ...

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Entrando, si viene accolti da un senso di apertura e luminosità. Le pareti interne sono state abbattute, creando un flusso continuo che massimizza la luce naturale. La cucina si fonde con la zona living, dando vita a un ambiente armonioso in cui ogni elemento è concepito per ottimizzare l'uso dello spazio. Mobili su misura e soluzioni di stoccaggio invisibili si integrano perfettamente, mantenendo l'ordine e la coerenza visiva.

Un'imponente porta d'ingresso in stile egiziano, alta quattro metri, segna il passaggio tra l'esterno e l'intimità di questo rifugio urbano, mentre un divano che si trasforma in letto e un tavolo che si adatta a ogni occasione riflettono la versatilità della vita moderna. Ogni dettaglio è stato concepito per sostituire la tradizionale decorazione con un design che si esprime attraverso la forma e la funzionalità.

Il team di DHaus, fondato nel 2017 e attivo tra Londra e Parigi, ha saputo trarre ispirazione dalla vita nei piccoli spazi parigini, noti per la loro ottimizzazione e luminosità. Con un occhio attento all'integrità dei materiali, il progetto ha scelto pavimenti Dinesen dalla Danimarca, celebri per la loro resistenza e bellezza naturale. La cucina in acciaio inox, una novità per DHaus in un contesto residenziale, rappresenta un ulteriore passo verso il design contemporaneo.

In un mondo dove la densità urbana è una sfida quotidiana, il London Pied-à-terre si erge come un manifesto di come vivere bene in spazi limitati. La sua progettazione non solo risponde alle esigenze abitative, ma invita anche a una nuova visione del vivere: un invito a scoprire la bellezza del compatto.

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L'architettura diplomatica: il nuovo consolato indonesiano a Jeddah

L'architettura diplomatica: il nuovo consolato indonesiano a Jeddah

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L'architettura diplomatica: il nuovo consolato indonesiano a JeddahIl consolato indonesiano a Jeddah, progettato dall'architetto Ibrahim Joharji, rappresenta un'importante aggiunta al panorama architettonico delle strutture diplomatiche in Arabia Saudita. Questo edificio non è solo un luogo di lavoro, ma una vera e propria espressione dell'identità nazionale indonesiana, dove l'architettura funge ...

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La progettazione si basa su una gerarchia d'uso, organizzando gli spazi per diplomatici, amministratori e staff attraverso sistemi di circolazione stratificati. Questo approccio spaziale integra distinzioni di funzione e autorità nel piano complessivo, rendendo l'edificio funzionale e rappresentativo.

Il design ha dovuto navigare attraverso molteplici normative, rispondendo al Codice Edilizio saudita e incorporando elementi dell'eredità architettonica indonesiana, che comprende 28 stili riconosciuti. Le linee del tetto Rumah Gadang sono state reinterpretate in una forma contemporanea, mentre geometrie triangolari ispirate al peci, un copricapo indonesiano, sono state integrate come motivi di dignità e struttura.

La facciata del consolato combina influenze culturali sia dall'Indonesia che dall'Arabia Saudita. Motivi parametrici ispirati al Batik indonesiano sono stati intrecciati con riferimenti geometrici islamici, creando una pelle stratificata che funge sia da schermatura solare che da segno culturale. Le scelte dei materiali sono state valutate per il loro impatto ambientale; il calcestruzzo armato fornisce le necessarie misure di sicurezza, mentre i sistemi di facciata e i componenti meccanici sono stati selezionati per migliorare le performance energetiche e ridurre l'impronta di carbonio dell'edificio.

Il consolato indonesiano a Jeddah dimostra come l'architettura diplomatica si posizioni all'incrocio tra cultura, regolamentazione e sostenibilità. Combinando riferimenti simbolici con prestazioni pratiche, l'edificio stabilisce un quadro in cui l'architettura sostiene la presenza diplomatica, contribuendo al contesto urbano e ambientale.

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Partecipa a Solar & Storage Italia 2025: L'Evento Imperdibile per il Settore Energetico

Partecipa a Solar & Storage Italia 2025: L'Evento Imperdibile per il Settore Energetico

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Solar & Storage Italia 2025: L'Evento da Non Perdere! Il 8-9 ottobre 2025, Verona ospiterà la fiera Solar & Storage Italia, un evento imperdibile per tutti coloro che lavorano nel settore dell'energia solare e dell'accumulo. Con oltre 3.000 partecipanti, tra cui installatori, sviluppatori e fornitori di energia, questa fiera rappresenta un'opportunità unica per scoprire le ultime innovazioni e so...

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Perché Partecipare?

Solar & Storage Italia offre un ingresso gratuito e l'accesso a oltre 100 espositori che presenteranno tecnologie innovative come moduli fotovoltaici, inverter e sistemi di accumulo. Non perdere l'occasione di incontrare esperti del settore e scoprire nuovi prodotti dal vivo!

Conferenze e Networking

Il programma include keynote ispiratori e oltre 150 relatori esperti che condivideranno case study pratici. Sarà anche un'ottima occasione per fare networking con partner strategici e installatori di tutta Italia, creando relazioni che possono portare a future collaborazioni.

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Proposte abitative a Est di Berlino: un viaggio nel design moderno

Proposte abitative a Est di Berlino: un viaggio nel design moderno

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Immaginate un angolo di Berlino, un luogo dove il passato e il futuro danzano insieme in un abbraccio silenzioso. Qui, la Washington University in St Louis ha tracciato un percorso audace, proponendo un progetto residenziale che trae ispirazione dalle strategie abitative di Barcellona. Non si tratta semplicemente di costruire case, ma di creare spazi che parlano, che raccontano storie, che respira...

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Nel cuore di questo progetto, il design diventa un linguaggio, un modo per affrontare le sfide contemporanee del nostro tempo. Gli studenti della Sam Fox School of Design and Visual Arts, sotto la guida di mentori visionari, hanno esplorato temi che spaziano dalle esigenze abitative di una popolazione in evoluzione all'impatto del cambiamento climatico. Ogni proposta, una riflessione, ogni schizzo, una poesia visiva.

La proposta berlinesa si inserisce in un contesto più ampio, dove l'architettura si fa veicolo di giustizia sociale ed ecologica. In questo senso, i progettisti si pongono come custodi del territorio, cercando di integrare tecnologia e sostenibilità in un abbraccio senza tempo. La bassa proporzione studenti-facoltà favorisce un'atmosfera di scambio, dove ogni voce trova spazio e ogni idea può fiorire.

Ma l'universo di WashU non si ferma qui. Progetti in luoghi lontani come Bangkok, dove mercati personalizzabili si intrecciano con la vita quotidiana, o a Cedzyna, in Polonia, dove una scuola agricola incontra un centro diurno per anziani, dimostrano che il design è un ponte tra culture e necessità diverse. Ogni studentessa, ogni studente, porta con sé una visione unica, un sogno di rinnovamento.

In questo viaggio nel design, ci imbattiamo anche in proposte che rievocano antiche tradizioni, come il rilancio delle scuole professionali a St Louis, un omaggio a un'economia che affonda le radici nel lavoro manuale e nell'apprendimento pratico. Qui, il passato si fa presente, e il futuro si costruisce su fondamenta solide e condivise.

Ogni progetto è una tessera di un mosaico complesso, che invita a riflettere su come possiamo vivere in modo più armonioso con l'ambiente e tra di noi. La proposta di un Community Land Trust a St Louis, ad esempio, si pone come un faro di speranza in quartieri storicamente segnati da disuguaglianze.

Così, mentre ci avventuriamo tra le idee e le visioni di questi giovani architetti, ci rendiamo conto che il design è molto più di una mera questione estetica. È un atto di responsabilità, un gesto d'amore verso il mondo e le sue meraviglie, un invito a costruire insieme il futuro.

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Le 11 Mostre di Design Imperdibili in Europa a Settembre

Le 11 Mostre di Design Imperdibili in Europa a Settembre

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Le 11 Mostre di Design Imperdibili in Europa a SettembreSettembre è un mese di rinascita per il mondo del design, con eventi e mostre che celebrano la creatività e l'innovazione in tutta Europa. In questo articolo, esploreremo le migliori mostre di design da non perdere, dalle installazioni più audaci alle interpretazioni più intime di artisti e designer.

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1. Dark Times, Bright Signs - Milano

Curata da Valentina Ciuffi, questa mostra alla galleria Delvis (Un)Limited presenta lavori di un team internazionale di creativi che esplorano l'attualità attraverso un linguaggio visivo potente. Fino a febbraio 2026, la mostra invita a riflettere sulle sfide del nostro tempo.

2. Whispers of the Forest - Parigi

Alla Galerie Gosserez, Georges Mohasseb espone opere scultoree che combinano design contemporaneo e tecniche artigianali, fino al 28 settembre. Le collezioni Tapir e Rhino sono un omaggio alla natura e alla sua bellezza.

3. Uniforms on Chairs - Milano

OLDER studio presenta una riflessione sui concetti di uniformità e unicità. Questa mostra, curata da Valentina Ciuffi, trasforma oggetti iconici in ibridi sorprendenti, interrogandosi sul nostro rapporto con il design e gli oggetti quotidiani.

4. Variation on Ceramic - Modena

Ronan Bouroullec porta la sua arte a Casa Mutina, dove esibisce opere che sfidano le convenzioni del design ceramico. Un appuntamento da non perdere per gli amanti del ceramico e del design innovativo.

5. Inchiostri - Venezia

Presso la Galleria Giorgio Mastinu Fine Art, Bouroullec presenta opere in vetro che reinterpretano il suo lavoro storico, creando composizioni uniche che mescolano vetro soffiato e colato.

6. Fragmenta - Beirut

Questa mostra itinerante esplora il tema del riuso attraverso opere realizzate con scarti di marmo. Un progetto che coinvolge artisti internazionali e promuove la sostenibilità nel design.

7. Planetario - Verona

Durante Marmomac 2025, l'installazione di Raffaello Galiotto con Margraf esplora il legame tra pietra naturale e cosmos, offrendo un'esperienza visiva unica.

8. Slow Down - Copenaghen

Parte della Biennale di Architettura, questa mostra invita a riflettere sulla lentezza e sull'importanza di ritmi più umani nel design e nell'architettura.

9. Design in Bloom - Amsterdam

Un'esplosione di colori e forme, questa mostra celebra l'interazione tra design e natura, con opere che invitano a riscoprire la bellezza del mondo vegetale.

10. Art & Design - Londra

Un appuntamento imperdibile per gli appassionati, che mette in mostra opere che uniscono arte visiva e design innovativo, esplorando nuove frontiere estetiche.

11. The Future of Furniture - Berlino

Una mostra che esplora le tendenze emergenti nel design d'interni, con focus su sostenibilità e innovazione tecnologica.

Visita queste mostre incredibili e lasciati ispirare dalle voci più creative del design contemporaneo!

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Carlo Ratti si ritira da MIND: una rivoluzione nell'architettura milanese

Carlo Ratti si ritira da MIND: una rivoluzione nell'architettura milanese

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Non è solo un progetto che cambia, è un sogno che svanisce. Carlo Ratti, architetto di fama mondiale, ha deciso di ritirare la sua firma dal MIND, il Milano Innovation District, eredità dell'Expo 2015. "Non mi riconosco più nel progetto", afferma con una sincerità disarmante, come un artista che osserva il suo quadro trasformarsi in un'opera che non gli appartiene più.

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Le modifiche imposte dalla Commissione Paesaggio di Milano hanno stravolto il disegno originale, un intervento che ha ridotto gli spazi verdi e alterato le facciate, trasformando il sogno di un campus innovativo in una realtà che sembra più un compromesso. Ratti, direttore del Senseable City Lab al MIT, ha visto il suo progetto, concepito con cura, trasformarsi in qualcosa di irriconoscibile, una metamorfosi imposta che provoca una crisi di identità.

MIND, un simbolo di innovazione e collaborazione pubblico-privata, doveva rappresentare il futuro di Milano, la sua aspirazione a diventare una città globale. Eppure, l'ombra della Commissione Paesaggio si allunga, un segno di un urbanismo che sembra più interessato al cemento che alla vita. Le promesse di spazi verdi e di un ambiente accogliente rischiano di naufragare in una nuova era di asfalto e superfici impermeabili.

Ratti non è solo; molti architetti internazionali si stanno allontanando da progetti che non rispecchiano più i loro valori. Milano, con il suo incessante affollamento di auto e l'assenza di spazi pubblici ben progettati, sta perdendo la sua anima. La lotta per una città più vivibile continua, ma la ritirata di Ratti rappresenta un campanello d'allarme: se i grandi sognatori si ritirano, cosa rimane per il futuro?

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Spazi vibranti per le comunità indigene: i progetti degli studenti della Mount Royal University

Spazi vibranti per le comunità indigene: i progetti degli studenti della Mount Royal University

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Spazi vibranti per le comunità indigene: i progetti degli studenti della Mount Royal UniversityLa Mount Royal University si distingue per la sua attenzione al design inclusivo e alla valorizzazione delle comunità locali. Tra i progetti recenti presentati dagli studenti della Facoltà di Arti, spicca un spazio comunitario per le persone indigene, concepito per celebrare e preservare la loro cultura....

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Il programma di laurea in Design d'Interni (BID) della Mount Royal University è strutturato attorno a tre filoni fondamentali: Design e Precedenti, Sistemi e Strumenti di Design, e Studio di Design. Questi corsi forniscono una solida base di conoscenze progettuali e competenze pratiche, preparando gli studenti a risolvere problemi complessi e a collaborare in modo efficace.

Altri progetti degni di nota includono una casa per famiglie multigenerazionali che riflette l'estetica contemporanea della costa occidentale canadese e un skate park che funge anche da luogo per concerti dal vivo. Questi progetti mostrano come il design possa integrare funzionalità e bellezza, rispondendo alle esigenze delle diverse comunità.

Uno degli studenti, Tanny Lopez, ha presentato il progetto Bodies in Space, un'indagine sulla relazione tra corpo umano e spazio, creando un riparo temporaneo che sfrutta la luce naturale e la sequenza spaziale. Un altro studente, Clare Juneau, ha progettato un'abitazione che riflette il passaggio da Vancouver a Calgary, incorporando colori e materiali che richiamano la costa canadese.

I progetti di design degli studenti dimostrano non solo la loro capacità di affrontare sfide architettoniche, ma anche il loro impegno verso la sostenibilità e l'inclusività. Attraverso un approccio tematico, gli studenti sono incoraggiati a esplorare il significato del design in relazione ai contesti sociali e ambientali.

In conclusione, i progetti degli studenti della Mount Royal University offrono un'importante testimonianza del potere del design nel promuovere spazi significativi e connessi per le comunità. Questi lavori non solo celebrano la cultura indigena, ma pongono anche l'accento sull'importanza di creare ambienti che rispondano alle esigenze di tutti.

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Visionscapes: Il Giovane Architetto che Trasforma i Sogni in Realtà

Visionscapes: Il Giovane Architetto che Trasforma i Sogni in Realtà

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Visionscapes: Il Giovane Architetto che Trasforma i Sogni in RealtàNel cuore pulsante di una città in continua evoluzione, un giovane architetto sta emergendo come una figura chiave nel panorama contemporaneo dell’architettura. Con una visione fresca e audace, Ermil Horozović ha fondato il suo studio, EA Studio, un luogo dove le idee prendono forma e si trasformano in opere tangibili che raccontan...

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Il viaggio di Ermil inizia con una passione innata per l'architettura, una vocazione che si è manifestata fin da giovane. Il suo approccio si distingue per la capacità di ascoltare le esigenze e i sogni dei clienti, traducendoli in progetti che non solo soddisfano le aspettative, ma le superano. “La nostra missione è rendere accessibili i sogni architettonici a tutti”, afferma con entusiasmo. “Crediamo che ogni visione meriti di essere realizzata, senza compromettere la qualità.”

EA Studio non è solo un nome, ma un concetto che abbraccia la collaborazione e l’innovazione. La sinergia con altri studi architettonici arricchisce ogni progetto, portando in dote competenze diversificate e nuove prospettive. I servizi offerti spaziano dalla modellazione 3D a renderizzazioni virtuali, fino a servizi di scan per garantire che ogni dettaglio venga catturato con precisione.

Ermil sa che nel mondo odierno l'architettura non è solo funzionalità ma anche esperienza. L’uso della tecnologia, come le nuvole di punti e la modellazione 3D, non è solo una questione tecnica, ma un modo per immergere il cliente in un viaggio visivo che anticipa il risultato finale. “Vogliamo che i nostri clienti si sentano parte del processo creativo, che vedano le loro visioni prendere vita”, spiega.

Il suo studio ha già attirato l’attenzione per progetti innovativi che combinano estetica e sostenibilità. Ogni creazione è una riflessione della personalità del cliente, e questo è ciò che rende il lavoro di Ermil così speciale. Non è solo un architetto; è un narratore visivo che utilizza spazi e forme per raccontare storie uniche.

In un’epoca in cui l’architettura deve affrontare sfide ambientali e sociali, Ermil Horozović è determinato a lasciare un segno indelebile nel settore. Con una mentalità aperta e una sete di innovazione, il suo studio si propone di ridefinire il concetto stesso di spazio abitativo e lavorativo. “Siamo qui per costruire, ma anche per sognare insieme”, conclude, lasciando un messaggio di speranza e creatività per il futuro.

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Rivoluzione del Design: Come l'AI Sta Riscrivendo le Regole della Creazione

Rivoluzione del Design: Come l'AI Sta Riscrivendo le Regole della Creazione

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In un mondo dove il tempo e l'efficienza si intrecciano, l'architettura ha sempre danzato con gli strumenti a disposizione. I nostri progetti, un tempo tracciati con penna e inchiostro su fogli delicati, hanno visto l'emergere di Mylar, un materiale che ha rivoluzionato la riproduzione dei disegni, liberandoli dalle fragilità del passato. Con Mylar, il processo di creazione ha guadagnato leggerezz...

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Oggi, ci troviamo all'alba di una nuova era, dove l'intelligenza artificiale si erge come un architetto invisibile, capace di raccogliere informazioni in un battito di ciglia e di generare immagini su comando. L'AI non è solo uno strumento, è un compagno di viaggio, che ci invita a ripensare il nostro approccio alla creazione. Ci offre efficienza, ma solleva anche interrogativi profondi sull'autorialità e sull'essenza del mestiere. Cosa significa creare, quando il processo può essere accelerato a velocità inimmaginabile?

Il design, nella sua essenza, è un riflesso del nostro tempo. Dalla penna all'AI, ogni evoluzione degli strumenti ha segnato un cambiamento nel nostro modo di pensare e di sentire. L'era post-bellica ha visto la nascita di una semplicità industriale, un minimalismo che rispondeva a necessità di ricostruzione. Oggi, mentre ci abbandoniamo alla potenza dell'AI, la domanda rimane: come possiamo mantenere la nostra voce in un coro di algoritmi?

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La magia dei prefabbricati: case sofisticate che raccontano storie di luce e natura

La magia dei prefabbricati: case sofisticate che raccontano storie di luce e natura

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Nel cuore del Queensland, dove il cielo si fonde con la terra in un abbraccio di colori, tre case prefabbricate nascono come un canto di sirene, pronte a raccontare storie di legami e armonie. Un progetto che trae ispirazione da legami familiari, dove le tre sorelle si ritrovano in un abbraccio architettonico che sfida le convenzioni. Blok Modular, in collaborazione con lo studio Vokes and Peters,...

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Le opinioni si dividono, come le onde su una spiaggia: alcuni elogia la connessione con la luce e l'esterno, un risultato sorprendentemente sofisticato, mentre altri lamentano una mancanza di rispetto per il contesto. In questo dibattito, emerge la domanda cruciale: cosa significa davvero costruire in armonia con l'ambiente?

Altre storie di questa settimana ci portano a riflettere su temi affascinanti: una torre di chiesa medievale sospesa sopra un cantiere di grattacieli a Londra, un dispositivo per tatuaggi alimentato dall'IA che promette di rendere il processo meno doloroso, e una minuscola chiesa dodici lati a Copenaghen. Ogni racconto è un frammento di un mosaico più grande, un invito a esplorare le meraviglie del design.

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La Serra che Dialoga: Un Padiglione per l'Istruzione Agricola

La Serra che Dialoga: Un Padiglione per l'Istruzione Agricola

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Immagina un luogo dove il sapere si intreccia con la natura, dove le piante non sono solo elementi decorativi, ma protagoniste di un racconto collettivo. È questo il cuore pulsante del progetto "La tua Serra è la tua Cucina è il tuo Soggiorno", concepito dagli architetti dello Office for Roundtable e JXY Studio a Guangzhou, in Cina. Qui, una serra espandibile rivestita di pannelli in policarbonato...

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Questo straordinario progetto, realizzato per il museo Fei Arts, è un esempio di architettura flessibile: un telaio in acciaio avvolto da lastre di policarbonato crea un microclima ideale per la crescita di verdure come patate, peperoni e diverse erbe aromatiche. Le fessure strategicamente posizionate tra i pannelli permettono una ventilazione passiva, garantendo così un ambiente confortevole in un contesto subtropicale. Non è solo una serra; è un laboratorio vivente dove le stagioni si riflettono e i legami sociali si rafforzano.

La magia di questo spazio risiede nella sua capacità di mutare: grazie a cavi di tensione, le pareti possono essere sollevate o abbassate, trasformando la serra in un'accogliente area per eventi e incontri. L'architetto Leyuan Li, uno dei creatori, afferma: "I confini tra natura e artefatti sono in continuo movimento, così come il ruolo di questo padiglione". Quando è chiuso, accoglie le piante; quando è aperto, si fa palcoscenico per una nuova forma di convivialità.

Dopo l'esperienza della pandemia, questo progetto ha preso vita per rispondere alle sfide legate alla sicurezza alimentare, diventando un simbolo di comunità e resistenza. Durante i mesi di esposizione, la serra ha ospitato eventi sociali che hanno trattato temi come la memoria alimentare e l'agricoltura civica. I volontari locali si sono presi cura delle piante, organizzando attività di raccolta e condivisione dei prodotti, contribuendo così a una rete di relazioni che va oltre il semplice scambio di cibo.

Inoltre, il progetto prevede un sistema innovativo di scambio di vasi, permettendo ai partecipanti di portare a casa le piante e sostituirle con nuovi vasi. Ogni pianta diventa quindi un messaggero di cultura e comunità, un modo per riconnettersi con la terra e con gli altri. Li sottolinea l'importanza di creare spazi pubblici informali che incoraggino l'interazione sociale, specialmente in un'epoca in cui il contatto umano è spesso limitato dalle tecnologie virtuali.

In un mondo che corre veloce, la serra di Guangzhou ci ricorda l'importanza della lentezza, della condivisione e del dialogo. È un luogo dove il cibo diventa un ponte tra le persone, un invito a riscoprire il valore della comunità attraverso l'agricoltura. "Volevamo sviluppare un progetto che utilizzasse gli strumenti e gli spazi dell'agricoltura per promuovere nuove forme di convivialità", conclude Li, lasciandoci con una riflessione profonda sulla nostra connessione con il cibo e con gli altri.

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Il Padiglione Ritmico di DL Atelier: Un Viaggio tra Bambù e Fiume

Il Padiglione Ritmico di DL Atelier: Un Viaggio tra Bambù e Fiume

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Nel cuore della provincia di Guangdong, in Cina, un padiglione si snoda come un poema visivo tra le fronde di un boschetto di bambù e il dolce scorrere del fiume Tiegang. Il Floral Wander Loop di DL Atelier è molto più di una semplice struttura; è un racconto architettonico che si ispira ai ‘Sedici Piaceri della Vita in Huizhou’ del poeta Su Shi. Qui, ogni curva e ogni spazio raccontano una storia...

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Organizzato in un lungo anello che segue il corso del fiume e la viabilità circostante, il padiglione non è un ostacolo, ma un interfaccia spaziale che favorisce l’incontro tra l’uomo e l’ambiente. Le sue moduli, realizzati in acciaio corten, si elevano sopra il suolo, creando un passaggio permeabile che invita la luce e la pioggia a danzare all’interno, mentre le forme si alternano in un ritmo di compressione e rilascio.

Attraverso quattro episodi spaziali - Pleasant, Powerless, Serendipitous e Expansive - il visitatore è guidato in un viaggio che evoca le varie fasi della vita di Su Shi. Si inizia con un piazzale d’ingresso che, con la sua pavimentazione in ghiaia e bordi di bambù, accoglie dolcemente, preparando l’anima a ciò che verrà. Poi, un corridoio di acciaio corten si stringe in un abbraccio, dove la luce filtra attraverso aperture sottili, rendendo ogni passo un momento di riflessione.

Alla fine del percorso, un padiglione circolare ospita un’installazione floreale dell’artista Chen Zhuo. Un omaggio alla natura, dove l’acciaio inossidabile riflette il mondo esterno, mentre una luce zenitale incornicia il fogliame di bambù, segnando la transizione da uno spazio chiuso a uno aperto.

Infine, il loop si espande verso il fiume, dove altalene di rete metallica si affacciano sull’acqua. Qui, il paesaggio aperto, la luce naturale e le superfici riflettenti creano un contrasto con l’intimità del corridoio, simbolizzando il passaggio dall’angustia alla libertà.

Attraverso il Floral Wander Loop, DL Atelier non solo costruisce uno spazio, ma intreccia una narrativa storica con il linguaggio architettonico contemporaneo, trasformando la poesia di Su Shi in una forma tangibile. È una celebrazione della vita, della natura e della bellezza intrinseca dell’architettura, un luogo dove ogni passo è una scoperta.

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Il Padiglione di Legno di Adjaye Associati: Un Capolavoro di Ingegneria a Barbados

Il Padiglione di Legno di Adjaye Associati: Un Capolavoro di Ingegneria a Barbados

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Il Padiglione di Legno di Adjaye Associati: Un Capolavoro di Ingegneria a BarbadosIl Barbados National Performing Arts Pavilion ha aperto le sue porte a Bridgetown come prima fase di un ambizioso centro culturale, progettato dallo studio Adjaye Associates. Questo padiglione, realizzato per il festival Carifesta XV, rappresenta un importante passo verso un complesso di arti performative di 85.000 p...

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Concepito come un luogo di utilizzo temporaneo, il padiglione non solo offre uno spazio culturale immediato, ma prepara anche le fondamenta per il futuro centro permanente, la cui conclusione è prevista per il 2026. Integrando il padiglione temporaneo nelle fondamenta permanenti, il design riduce gli sprechi e garantisce che i materiali possano continuare a servire la comunità nel tempo.

Quando sarà completato, il centro includerà un auditorium da 1.500 posti, studi di registrazione, terrazze pubbliche e altre strutture culturali. La struttura in legno rimarrà un elemento distintivo dell'architettura del progetto.

Innovazione Strutturale: La Trave di Compressione in Legno

Gli architetti di Adjaye Associates, in collaborazione con StructureCraft, hanno ingegnerizzato la prima trave di compressione interamente in legno al mondo, lunga 80 piedi. Questa trave trasferisce 120.000 libbre di tensione senza alcun pezzo di metallo, utilizzando giunti Okkake-Daisen-Tsugi ispirati alla tradizionale falegnameria giapponese. Cavi sottili sostengono i pilastri inclinati alle fondamenta, creando un sistema laterale capace di resistere a venti di uragano, mantenendo visibile l'espressione strutturale.

Il legno massiccio ha permesso un processo di costruzione a componenti, consentendo di progettare e assemblare il padiglione in soli quattro mesi. Le grondaie inclinate potranno essere riutilizzate come struttura del tetto per il centro permanente, estendendo ulteriormente la vita del materiale. Questo approccio riflette l'impegno di Adjaye Associates per un'architettura a basse emissioni di carbonio nei Caraibi.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su designboom | architecture & design magazine.

Kriket 3000: il robot umanoide che riporta in vita il design degli anni '50 e '60

Kriket 3000: il robot umanoide che riporta in vita il design degli anni '50 e '60

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Kriket 3000: il robot umanoide che riporta in vita il design degli anni '50 e '60Il Kriket 3000, concepito dal designer Shaun Wellens, rappresenta una rivisitazione affascinante dell'immaginario collettivo riguardo i robot negli anni '50 e '60. Questo robot umanoide non solo richiama il look iconico di quel periodo, ma offre anche una nuova prospettiva sul futuro della robotica.

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Il design di Kriket 3000 è caratterizzato da forme morbide e arrotondate, con finiture in cromo e tonalità pastello che ricordano i prodotti di uso quotidiano. Rispetto ai macchinari moderni, il Kriket 3000 ha un aspetto più amichevole, grazie ai suoi colori tenui e al suo volto dotato di grandi 'occhi' e schermi che sembrano comunicare emozioni.

Questo robot, che appare equipaggiato con intelligenza artificiale, integra anche sensori e telecamere che gli consentono di rilevare il movimento e l'interazione umana. I display digitali attorno alla testa mostrano informazioni come la percentuale di batteria e animazioni che danno vita al suo volto. Kriket 3000 non è solo un oggetto di design, ma una vera e propria esperienza interattiva.

Nella storia della robotica, la maggior parte dei robot degli anni '60 e '70 erano macchine utilizzate principalmente in fabbriche, come il famoso Unimate, il primo robot industriale. Questi robot non avevano un volto umano e seguivano istruzioni rigide. Oggi, grazie ai progressi dell'AI, Kriket 3000 rappresenta un salto evolutivo, capace di apprendere e adattarsi alle abitudini dei suoi proprietari.

In conclusione, Kriket 3000 non è solo un omaggio al passato, ma una visione innovativa del futuro della tecnologia. Con il suo design nostalgico e le sue capacità moderne, questo robot umanoide ci fa riflettere su come la tecnologia possa integrarsi nella vita quotidiana, rendendo il futuro più familiare e accessibile.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su designboom | architecture & design magazine.

Casa Multigenerazionale con Facciata in Mattone Traspirante a Da Nang

Casa Multigenerazionale con Facciata in Mattone Traspirante a Da Nang

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Casa Multigenerazionale con Facciata in Mattone Traspirante a Da NangNascosta in un vicolo stretto di Da Nang, Vietnam, l'architettura di Live Out Studio ha completato Terracotta Breath, una residenza multigenerazionale caratterizzata da una facciata in mattone poroso. Progettata per ospitare due famiglie su un modesto lotto urbano di 7 × 22 metri, il progetto bilancia intimità e indipendenza. Al ...

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Una Palette Radicata nella Terra e nel Clima

Il design di Live Out Studio abbraccia i principi del feng shui vietnamita e un budget contenuto, risultando in una casa che si sente sia radicata che inventiva. Strategie climatiche passive garantiscono ventilazione naturale e ombra, mentre una palette di materiali composta da mattone, bambù, legno, intonaco color argilla e tetto in lamiera ondulata lega l'edificio al suo contesto locale. Questo linguaggio coeso e terroso, creato dallo studio vietnamita, fluisce dalla facciata al sentiero del giardino, formando un involucro termicamente responsivo che si integra senza soluzione di continuità nel suo denso contesto urbano.

Dettagli di Eccellenza Artigianale Locale

Ogni dettaglio porta l'impronta dell'artigianato locale. Schermi in mattone operabili filtrano luce e flusso d'aria, balaustre in corda intrecciata a mano addolciscono gli spazi di circolazione, e il mattone lavorato con cura aggiunge texture e ritmo alla facciata. Questi gesti sono tanto pratici quanto poetici — garantendo comfort nel clima tropicale e creando sottili strati di privacy e apertura.

La residenza multigenerazionale è definita dalla sua facciata in mattone poroso, mentre al centro del progetto si trova un cortile piantumato. Le strategie climatiche passive assicurano ventilazione naturale e ombra, creando un'abitazione che si sente sia radicata che inventiva, progettata per accogliere due famiglie, bilanciando intimità e indipendenza.

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Un Moto-Suit Elettrico: La Nuova Frontiera del Pedalare Indossando la Libertà

Un Moto-Suit Elettrico: La Nuova Frontiera del Pedalare Indossando la Libertà

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Immaginate di sfrecciare su una strada aperta, il vento che vi accarezza il viso, ma con un'aggiunta sorprendente: invece di sedervi su una sella, siete appoggiati a una struttura che riscrive le regole del movimento. Questo è ciò che ha realizzato Jake Carlini con il suo innovativo moto-suit elettrico, un capolavoro di ingegno che utilizza pezzi di bicicletta riciclati per portarci a una nuova di...

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Dopo un incidente che lo ha costretto a riconsiderare il suo modo di pedalare, Carlini ha deciso di trasformare la sua esperienza negativa in un'opportunità creativa. Ha estratto il motore dalla sua vecchia bici, ancorandolo in un modo inaspettato: direttamente alle sue gambe. Attraverso l'uso di cinture da pittore come supporto, ha creato un sistema di propulsione che vi consente di cavalcare in una posizione di planking, un'idea tanto audace quanto originale.

Ma come si controlla una macchina simile? Carlini ha dovuto inventare anche il sistema di sterzo. Con un po' di ingegno, ha adattato una sezione anteriore con impugnature, permettendo di mantenere l'equilibrio senza le tradizionali manopole. Ogni dettaglio, dai controlli elettronici per l'accelerazione fino alla visualizzazione della velocità, è stato pensato per garantire un'esperienza di guida fluida e intuitiva.

Durante le prove, il suo moto-suit ha raggiunto velocità superiori ai 30 km/h, dimostrando che la combinazione di design creativo e parti riciclate può portare a risultati straordinari. Ma non si tratta solo di velocità: Carlini ha anche dovuto affrontare la sfida di mantenere la stabilità, richiedendo una notevole forza muscolare per bilanciare il peso e la potenza fornita dalla ruota motorizzata.

In questo modo, il progetto di Jake Carlini rappresenta non solo un'innovazione nel campo della mobilità, ma anche una riflessione profonda su come possiamo reinventare le cose che diamo per scontate. Indossare un mezzo di trasporto, piuttosto che semplicemente guidarlo, ci invita a riconsiderare il nostro rapporto con la tecnologia e il movimento. È un invito a guardare oltre il convenzionale, a sfidare i limiti e a scoprire nuove modalità di espressione personale.

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Brutal Honesty: La Casa di Montagna di OF Studio in Argentina

Brutal Honesty: La Casa di Montagna di OF Studio in Argentina

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Brutal Honesty: La Casa di Montagna di OF Studio in ArgentinaSituata sulle pendici delle Ande a Mendoza, Argentina, la casa Brutal Honesty, progettata dallo studio OF Studio, rappresenta un esempio straordinario di architettura che si fonde con l'ambiente circostante. Completata nel 2024, questa residenza in cemento brutale si estende su 571 metri quadrati e si erge su un canyon, con una terrazza ...

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Il progetto, frutto della visione degli architetti Valentina Cerrone e Sebastián Andia, è caratterizzato da un design che emerge naturalmente dal terreno. "La casa si integra con il paesaggio, creando uno spazio che coesiste armoniosamente con la natura", afferma Andia. La scelta di materiali onesti e la sostenibilità sono al centro dell'approccio progettuale, con un'attenzione particolare alla texture e alla presenza del monte.

La struttura è divisa in tre livelli, ognuno dei quali è progettato per massimizzare l'interazione con l'ambiente. Il piano interrato si fonde con il terreno, mentre il piano terra è parzialmente interrato, e il livello superiore si erge con eleganza sopra il suolo. La cucina, situata al centro della casa, funge da fulcro per gli spazi comuni, che si estendono verso l'esterno con angoli arrotondati.

Le terrazze, che si affacciano sui soggiorni e sulla sala da pranzo, creano spazi esterni per il relax e la socializzazione, mentre un'area giochi per i bambini è stata progettata per garantire un ambiente sicuro e divertente. La casa è dotata di sistemi di isolamento termico e di ventilazione naturale, riducendo il consumo energetico e migliorando le prestazioni ambientali, grazie anche a pannelli solari e un sistema di recupero delle acque grigie.

Brutal Honesty non è solo una costruzione, ma un'estensione della montagna stessa, un esempio di architettura che celebra la presenza cruda della natura. Con il suo design sincero e la sua integrazione con il paesaggio, questa casa rappresenta un passo avanti verso una vita in armonia con l'ambiente.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su Dezeen.

Addio a Nicholas Grimshaw, il Pioniere dell'Architettura High-Tech

Addio a Nicholas Grimshaw, il Pioniere dell'Architettura High-Tech

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Questa settimana, il mondo dell'architettura ha perso uno dei suoi più grandi pionieri: Nicholas Grimshaw, fondatore dello studio Grimshaw, è deceduto all'età di 85 anni. Conosciuto per progetti iconici come il Eden Project e il Terminal Internazionale di Waterloo, Grimshaw è stato un attore di spicco nel movimento high-tech.

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Nel 2019, ha ricevuto la Medaglia d'Oro RIBA, riconoscendo il suo contributo significativo all'architettura britannica e globale. In onore della sua carriera, abbiamo esaminato dieci momenti salienti del suo lavoro che hanno segnato un'epoca.

Questa settimana è stata anche ricca di eventi, con il London Design Festival che ha visto il lancio di una nuova collezione di mobili da parte di Foster + Partners Industrial Design, tra cui un divano progettato per garantire la postura corretta. A Copenhagen, è stato inaugurato il Copenhagen Architecture Biennial, che ha presentato il padiglione Inside Out, Downside Up di Slaatto Morsbøl.

Inoltre, il Festival del Design di Helsinki ha festeggiato il suo ventesimo anniversario, mentre a Singapore, il Unnatural History Museum ha affascinato i visitatori con installazioni innovative. In Italia, la Lake Como Design Festival ha messo in mostra sette arredi di designer emergenti.

Negli Stati Uniti, le aziende di illuminazione stanno adottando la stampa 3D per affrontare le sfide del settore, un cambiamento significativo rispetto ai metodi di produzione del ventesimo secolo. Tra i progetti più letti di questa settimana, c'è una serie di capanne galleggianti a forma di pigna progettate per rifugiare anatre, un museo sotterraneo a Philadelphia e un resort safari in Kenya.

Questa settimana su Dezeen è stata ricca di novità e ispirazione. Iscriviti alla nostra newsletter per non perdere i prossimi articoli e approfondimenti sul mondo del design.

Ispirato all'articolo pubblicato su: Architecture – Dezeen

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su Architecture – Dezeen.

Un Padiglione a Forma di Conchiglia: Il Futuro della Società all'Expo 2025 di Osaka

Un Padiglione a Forma di Conchiglia: Il Futuro della Società all'Expo 2025 di Osaka

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Nel cuore dell'Expo 2025 di Osaka, il Padiglione Pasona Natureverse, realizzato dallo studio giapponese The Design Labo, emerge come un simbolo di connessione tra l'uomo e la natura. Ispirato alla forma a spirale di un mollusco marino preistorico, il padiglione si presenta come un'opera architettonica che invita alla riflessione sulla nostra interazione con il mondo naturale. La sua struttura, che...

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Con un diametro di 43 metri, il padiglione è progettato per essere facilmente smontabile e verrà successivamente trasferito su Awaji Island come centro culturale. La struttura è realizzata con un sistema in acciaio a giunti sferici, rivestita da una membrana bianca sintetica che riflette la luce in modo etereo, creando un'atmosfera quasi incantata. All'interno, i visitatori possono esplorare spazi espositivi interattivi suddivisi in tre zone tematiche: Storia della Vita, Corpo e Mente / Legami. Ogni area ospita installazioni uniche, tra cui una scultura a forma di albero che racconta l'evoluzione e un cuore coltivato in laboratorio, simbolo dell'innovazione biomateriale.

Il percorso espositivo è pensato per ottimizzare l'esperienza dei visitatori, con un'altezza del soffitto che raggiunge i 16 metri, creando un senso di grandezza che stimola meraviglia e apprendimento. Inoltre, un sistema di raffreddamento ad acqua riveste la superficie esterna del padiglione, riducendo la necessità di aria condizionata e riutilizzando l'acqua piovana. Al calare della notte, l'illuminazione cambia, accentuando le curve del guscio e proiettando effetti luminosi che trasformano il padiglione in un'opera d'arte visiva.

Il progetto di The Design Labo non è solo un esempio di architettura innovativa, ma anche un invito a riflettere sul nostro rapporto con la natura e sull'importanza della salute fisica e mentale nel contesto della società moderna. Con il suo design distintivo e la sua missione educativa, il Pasona Natureverse Pavilion è destinato a diventare un punto di riferimento per le generazioni future, testimoniando la bellezza della simbiosi tra uomo e natura.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.dezeen.com.

Overlap House: l'Innovativa Fusione di Casa e Ufficio di Sugurufukuda

Overlap House: l'Innovativa Fusione di Casa e Ufficio di Sugurufukuda

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Overlap House: l'Innovativa Fusione di Casa e Ufficio di SugurufukudaSituata in Giappone, l'Overlap House progettata da Office Sugurufukuda rappresenta una nuova frontiera nell'architettura residenziale e lavorativa. Completata nel 2025, questa struttura di 74 m² sfida le convenzioni tradizionali creando spazi che non sono rigidamente separati da muri, ma piuttosto da confini sovrapposti che crean...

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Il progetto, descritto dettagliatamente su ArchDaily, presenta un piano semplice, suddiviso in quattro aree che, a prima vista, possono sembrare stanze identiche, disposte come un'unità di studio. Tuttavia, le connessioni tra le stanze e la disposizione delle aperture impediscono una visione completa dell'intero spazio, dando vita a un senso di scoperta e sorpresa.

Con questo design innovativo, Sugurufukuda riesce a creare un ambiente versatile che può adattarsi sia a necessità residenziali che lavorative, dimostrando come l'architettura possa rispondere alle esigenze contemporanee senza sacrificare l'estetica e la funzionalità.

Per ulteriori dettagli sull'Overlap House, visita www.archdaily.com.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.archdaily.com.

Il Centro Congressi 'La Vela': Un Nuovo Faro per Rouen

Il Centro Congressi 'La Vela': Un Nuovo Faro per Rouen

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Nel cuore di Rouen, la nuova opera architettonica chiamata 'La Vela' si erge maestosa lungo le rive della Senna, come un faro di innovazione e sostenibilità. Progettato dallo studio danese BIG, questo centro congressi rappresenta un perfetto equilibrio tra modernità e tradizione, un luogo dove l'architettura incontra la natura, e dove l'arte del costruire si fa poesia.

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La Vela, con il suo tetto ondulato che ricorda le vele delle navi, non è solo un edificio; è un invito a esplorare, a connettersi con l'ambiente circostante. La sua struttura in legno massiccio non solo abbraccia l'estetica, ma si impegna anche in una filosofia di sostenibilità, con interni ottimizzati per la luce naturale e un tetto che produce energia attraverso pannelli fotovoltaici.

Questo centro sarà dotato di due auditorium, ampi spazi espositivi, sale riunioni e un ristorante, il tutto incorniciato da facciate in vetro e legno che richiamano le caratteristiche case a graticcio tipiche della Normandia. La facciata più alta, rivolta verso il fiume, si erge come un saluto ai viaggiatori, mentre il lato che guarda verso la città offre rifugi ombreggiati, estendendo il foyer in un paesaggio pubblico a misura d'uomo.

Come un'opera d'arte che si fonde con il suo ambiente, La Vela non è solo un centro congressi, ma un hub culturale che abbraccia tutti coloro che visitano Rouen. Sostenuto da una visione che guarda al futuro, questo progetto è destinato a diventare un simbolo di inclusività e innovazione per la comunità.

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Graham Foundation: 573.300 Dollari in Sostegno a 39 Organizzazioni Internazionali per il 2025

Graham Foundation: 573.300 Dollari in Sostegno a 39 Organizzazioni Internazionali per il 2025

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Graham Foundation: 573.300 Dollari in Sostegno a 39 Organizzazioni Internazionali per il 2025La Graham Foundation per gli Studi Avanzati nelle Belle Arti ha annunciato un totale di 573.300 dollari in grants assegnati a 39 organizzazioni in tutto il mondo. Questi fondi, scelti tra oltre 200 proposte, sosterranno una vasta gamma di iniziative, dalle mostre e installazioni a pubblicazioni e eventi ar...

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Tra i progetti finanziati, spicca l'esposizione “Bruce Goff: Material Worlds” presso l'Art Institute of Chicago, evidenziando l'impegno della Graham Foundation nel promuovere il discorso architettonico e l'esperimento di design.

Nel corso di quasi sette decenni, la fondazione ha fornito oltre 45 milioni di dollari in supporto diretto a più di 5.200 progetti. Con l'aggiunta dei grantee del 2025, la fondazione mira a rafforzare ulteriormente la sua rete internazionale di individui e organizzazioni che avanzano idee architettoniche e coinvolgimento pubblico.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su ArchDaily Global.

La Face House di Kyoto: 50 anni di ironia architettonica che sfida il tempo

La Face House di Kyoto: 50 anni di ironia architettonica che sfida il tempo

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Nel cuore pulsante di Kyoto, una città che racconta storie di geishe e tradizione, un edificio si erge come un paradosso vivente: la Face House. Progettata nel 1975 dall'architetto Kazumasa Yamashita, questo strano e affascinante palazzo celebra il suo cinquantesimo anniversario, rimanendo un simbolo di individualità e ironia nell'architettura contemporanea.

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Camminando per le strade del quartiere Nakagyo-ku, ci si imbatte in un panorama di machiya, le classiche abitazioni giapponesi, quando improvvisamente, la Face House rompe il silenzio della tradizione. La sua facciata, che ricorda un volto umano, è una provocazione visiva che invita a riflettere sulla funzione e il significato dell'architettura. Una vera e propria opera d'arte che invita a sorridere.

La concezione di Yamashita è chiara: “Ho cercato di trovare una soluzione semplice ed economica, arricchendo la facciata con dettagli piccoli ma significativi.” E così, la casa si trasforma in un gioco di elementi. Gli occhi sono finestre, il naso è una finestra che lascia entrare la luce, mentre le orecchie, che si rivelano come balconi, si nascondono timidamente alla vista. L’ingresso, che appare come una bocca sorridente, accoglie chiunque voglia scoprire il suo interno.

Un perfetto incrocio tra casa e ufficio, la Face House ha mantenuto nel tempo la sua essenza. Anche se oggi non ospita più il suo progettista, dal 2016 ha trovato nuova vita come galleria d'arte e cartoleria, il Creative Studio & Shop OOO. Qui, viaggiatori e locali si ritrovano, creando una comunità che celebra la creatività e l'innovazione, in un luogo che continua a fare storia.

La Face House non è solo un edificio; è una riflessione su come l'architettura possa giocare con le convenzioni. In un contesto urbano dove tutto sembra immutabile, questo edificio rappresenta una risposta ludica alla modernità, un modo per ricordarci che l'arte e il design possono anche essere divertenti. E così, mentre celebriamo i suoi 50 anni, non possiamo fare a meno di chiederci: quali altre sorprese ha in serbo per noi?

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Il Treno delle Meraviglie: Un Giro a 360 Gradi tra le Montagne

Il Treno delle Meraviglie: Un Giro a 360 Gradi tra le Montagne

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Immagina di salire a bordo di un treno che non è solo un mezzo di trasporto, ma una vera e propria esperienza da vivere. Un treno che, per proseguire il suo viaggio attraverso paesaggi mozzafiato, decide di danzare, girando su sé stesso a 360 gradi. Questo non è un sogno, ma la realtà che si può vivere sul Bernina Express, un capolavoro della ingegneria ferroviaria immerso nelle Alpi svizzere.

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La storia di questo treno si intreccia con quella di Brusio, un piccolo villaggio dove l'ingegno umano ha creato il Viadotto Elicoidale, una spirale che permette al convoglio di guadagnare dieci metri di dislivello in uno spazio incredibilmente ridotto. Qui, l'arte della costruzione si fonde con la bellezza della natura, trasformando una necessità tecnica in un monumento da ammirare.

Partendo da Tirano, in Italia, e arrivando a Saint Moritz, il Bernina Express attraversa panorami che tolgono il fiato. Scenari di laghi blu, ghiacciai e vette imponenti si susseguono, rendendo il viaggio un ricordo indelebile. Non è solo un tragitto dai 429 metri ai 1.822 metri sul livello del mare, ma un invito a esplorare la bellezza e la magia delle Alpi.

Costruito nel 1908, questo treno ha sfidato le convenzioni dell'epoca, trovando soluzioni creative per affrontare le pendenze ripide. Oggi, ogni viaggio sul Bernina Express è un piccolo miracolo che si ripete, un momento di stupore per chiunque abbia la fortuna di sedersi a bordo e lasciarsi trasportare da questa meraviglia che gira su sé stessa.

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Ristrutturare con Stile: L'Essenza di un'Aggiunta Sostenibile a Londra

Ristrutturare con Stile: L'Essenza di un'Aggiunta Sostenibile a Londra

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In un angolo di Londra, dove il tempo sembra essersi fermato, si erge un'abitazione che racconta una storia di rinnovamento e sostenibilità. L'atelier Baulier ha preso in mano un antico edificio edoardiano, afflitto da spazi angusti e performance ambientali inadeguate, per trasformarlo in un 'forever home' per una famiglia di quattro persone. Con un approccio di frugalità e onestà, i progettisti h...

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La nuova estensione della casa, un volume di 22.5 metri quadrati, si apre verso il mondo esterno, accogliendo una cucina e una luminosa sala da sole. Il tetto a doppia falda, che dà il nome al progetto di Twin Pitches, è stato concepito per essere non solo funzionale, ma anche esteticamente gradevole, con una struttura in legno lasciata esposta e trattata con olio di lino. Questo dialogo tra materiali naturali e scelte costruttive sostenibili si riflette in ogni angolo della casa, dove il cartongesso lascia spazio a finiture in calce e legno.

Ogni superficie è stata pensata per evocare calore e comfort, mentre il design degli interni si è arricchito di tocchi audaci e colori vivaci. I dettagli, come il muro divisorio color verde scuro che richiama il camino originale, raccontano una storia di continuità e rispetto per il passato. E così, una casa che prima sembrava sofferente, oggi si erge con orgoglio, vestita di giallo e circondata da un'aura di vivacità e serenità.

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Godwin Austen Johnson: L'Evoluzione dell'Architettura Contestuale nel Medio Oriente

Godwin Austen Johnson: L'Evoluzione dell'Architettura Contestuale nel Medio Oriente

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Godwin Austen Johnson: L'Evoluzione dell'Architettura Contestuale nel Medio OrienteFondata negli Emirati Arabi Uniti nel 1989 da Brian Johnson, Godwin Austen Johnson è un punto di riferimento nel campo dell'architettura. Con un team di 110 professionisti multinazionali, l'azienda ha contribuito in modo significativo alla costruzione dell'ambiente urbano nel Medio Oriente per oltre tre decenni. La ...

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Uno degli esempi più emblematici del lavoro di Godwin Austen Johnson è il Jafar Centre presso il Dubai College. Questo progetto rappresenta un perfetto equilibrio tra innovazione e rispetto per il contesto culturale locale. La capacità dell'azienda di adattare il design alle specificità del luogo è ciò che la distingue nel panorama architettonico contemporaneo.

Il team, guidato dall'attuale Managing Director Jason Burnside, continua a esplorare nuove strade nel design, mantenendo sempre un forte legame con le tradizioni britanniche che risalgono al 1847. Attraverso una metodologia collaborativa, Godwin Austen Johnson dimostra come l'architettura possa rispondere alle esigenze moderne, pur rimanendo radicata nella cultura e nella storia del Medio Oriente.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su ArchDaily Global.

Il Ballo della Casa Bianca: La Visione Architettonica di Trump

Il Ballo della Casa Bianca: La Visione Architettonica di Trump

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Quando la Casa Bianca si trasforma in un palcoscenico per visioni audaci, ci si aspetta che ogni mattone racconti una storia. E così, nel cuore di Washington, la visione di Donald Trump prende forma: un nuovo ballo neoclassico, un sogno architettonico che si erge sopra le macerie dell'East Wing, ora ridotto a un ricordo polveroso. Ma quale è il disegno che si cela dietro questa ambiziosa opera?

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Fin dal suo insediamento, Trump ha portato con sé l'eredità di un imprenditore nel settore immobiliare, un uomo la cui firma è stata impressa su grattacieli da New York a Istanbul. Ora, la sua impronta si fa sentire in un luogo dove storicamente si sono intrecciate le vite dei presidenti americani.

Il progetto, rivelato a luglio, prevede un ballo di 8.360 metri quadrati, un'opera che si affaccia sulla storia con facciate neoclassiche che si armonizzano con l'architettura della Casa Bianca. Le immagini mostrate promettono interni dorati, soffitti a cassettoni e ampie finestre ad arco, un invito a celebrare la grandezza e la tradizione statunitensi.

Ma il cammino verso la sua realizzazione non è privo di polemiche. L'East Wing, un tempo punto di accoglienza per i visitatori, è stato abbattuto in un batter d'occhio, sollevando interrogativi su velocità e autorizzazioni. Quello che era un semplice edificio è stato considerato inadeguato per le esigenze di un presidente che cerca di accogliere dignitari e ospiti in un contesto di prestigio.

La scelta di McCrery Architects per la progettazione del ballo non è casuale. James McCrery, un sostenitore dell'architettura tradizionale, si è fatto portavoce di una visione che sposa il passato con il futuro. Con la sua esperienza nella realizzazione di edifici religiosi, McCrery si propone di infondere un’anima classica nel nuovo spazio.

Ma perché un ballo? Secondo la Casa Bianca, l'esigenza di ospitare eventi con un numero maggiore di partecipanti ha spinto Trump a cercare una soluzione, promettendo una capienza che potrebbe arrivare fino a 999 persone. E così, il nuovo ballo diventa non solo un luogo di celebrazione, ma un simbolo di una presidenza che si confronta con il passato mentre cerca di plasmare il futuro.

In un contesto dove l'architettura si intreccia con la politica, le risposte non sono mai semplici. Le critiche degli esperti di architettura si fanno sentire, richiedendo un processo di revisione rigoroso e consapevole. Il rischio è quello di stravolgere un patrimonio pubblico per realizzare sogni privati.

Ma nel fragore delle martellate e nel canto delle ruspe, una domanda rimane sospesa: quale eredità lascerà questa opera nella storia della Casa Bianca? Riuscirà Trump a costruire non solo un ballo, ma anche un nuovo capitolo della narrazione americana?

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Dieci motivi per non perdere la Dutch Design Week 2025

Dieci motivi per non perdere la Dutch Design Week 2025

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Immagina di camminare per le strade di Eindhoven, avvolto da un'aura di creatività palpabile, dove ogni angolo racconta una storia e ogni installazione è una finestra su un futuro possibile. La Dutch Design Week 2025, in programma dal 18 al 26 ottobre, promette di essere un'esperienza unica, una celebrazione del design che abbraccia il passato, il presente e le possibilità future. Preparati a scop...

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1. Umbra Pavilion di Pauline van Dongen
Una meraviglia architettonica realizzata con heliotex, un tessuto alimentato dal sole. Sotto il suo tendaggio di filati di poliestere riciclato, potrai vivere l'incanto della luce che danza al calar del sole, rivelando un design che sfida le intemperie.

2. Mostra di Laurea della Design Academy Eindhoven
Circa 200 progetti in mostra, realizzati da una generazione di designer che affrontano tematiche ardue come la crisi climatica e la giustizia sociale. Un viaggio attraverso le menti brillanti del domani.

3. Classe del 25
Un'esposizione che celebra il talento di studenti provenienti da università europee, presentando progetti che riflettono il zeitgeist attuale e le ambizioni dei designer di domani.

4. Kruisstraat Design District
Un'esposizione che esplora il concetto di 'interesse essenziale per la cultura olandese', interrogandosi su cosa significhi realmente essere parte di una comunità creativa.

5. In Azione: Kiki & Joost e Amici
Due compleanni in una grande celebrazione, dove arte e design si mescolano in un vivace parco giochi creativo, presentando opere audaci e tappeti di esperimenti.

6. Workshop Wanted di Teun Zwets
Un progetto che denuncia le difficoltà degli artigiani indipendenti nel trovare spazi di lavoro accessibili, carico di ironia e provocazione.

7. Gaza Travel Agency
Un'agenzia di viaggio speculativa che porta alla luce il diritto al ritorno dei palestinesi, un'iniziativa che utilizza il design come strumento di giustizia e dignità.

8. Redesigning Design Weeks
Un ciclo di eventi che mette in discussione l'impatto sociale ed ambientale delle settimane del design, invitando a riflettere su come queste manifestazioni possano connettersi meglio con le città che le ospitano.

9. Show Not Show
Un'esposizione che esplora la fase concettuale nel design, un invito a comprendere il processo creativo prima che il prodotto finale prenda forma.

10. Forward Furniture
Una mostra dedicata al design di mobili futuristico, con partecipazioni internazionali che promettono di stupire e ispirare.

La Dutch Design Week 2025 non è solo un evento, è un'esperienza da vivere, un invito a riflettere e a immaginare. Non perderti questa opportunità di essere parte di qualcosa di straordinario!

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Colin Knight: Design e Guerra in 'Hero's Wreck'

Colin Knight: Design e Guerra in 'Hero's Wreck'

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Colin Knight: Design e Guerra in 'Hero's Wreck'La mostra di Colin Knight, intitolata 'Hero's Wreck', si svolge presso la Superhouse Gallery di New York e offre un'esplorazione profonda dei legami complessi tra il design del dopoguerra e gli eventi della Seconda Guerra Mondiale. Attraverso una collezione di mobili concettuali, Knight usa materiali e simboli legati al conflitto per raccontare una st...

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In particolare, la sua Pilot's Seat reading chair trae ispirazione dal prototipo della sedia glider degli Eames, evidenziando come il design possa romanticizzare l'orrore della guerra. Le opere esposte sono funzionali, una scelta deliberata di Knight per superare i confini del tradizionale spazio espositivo.

Un elemento chiave della mostra è rappresentato da pannelli di pelle che tracciano il racconto concettuale. Knight sottolinea come il design rifletta sempre il contesto sociale e storico, mettendo in evidenza il modo in cui la produzione di mobili è stata influenzata dalle capacità di produzione acquisite durante la guerra.

La mostra non si limita a esplorare l'estetica, ma invita a riflettere su come il design possa narrare storie di umanità e conflitto. Con pezzi come una lampada a sospensione a forma di ala e una sedia che ricorda un salvagente, Knight ci porta a considerare il romanticismo della guerra e le sue implicazioni.

Colin Knight afferma: "Il design e la guerra sono interconnessi in modi che spesso non consideriamo. Le storie che raccontiamo attraverso i nostri oggetti possono influenzare la nostra percezione della storia". 'Hero's Wreck' è un invito a riflettere sul passato e su come le cicatrici della guerra continuino a plasmarci.

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La Magia della Skate Ramp: Un Sogno che Prende Forma a Porto Alegre

La Magia della Skate Ramp: Un Sogno che Prende Forma a Porto Alegre

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Immagina di trovarsi di fronte a un edificio che, per un attimo, sembra aver preso vita, come se avesse deciso di rispondere alle speranze e ai sogni di giovani skater. Questo è ciò che è accaduto a Porto Alegre, in Brasile, dove Red Bull ha eretto una straordinaria skate ramp che sfida la gravità e ridefinisce il concetto stesso di skateboarding. La struttura, un'opera d'arte temporanea, si erge ...

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Sandro Dias, un nome che risuona forte nel mondo dello skate, ha affrontato la sfida di scendere da un'altezza vertiginosa di 70 metri, raggiungendo la strabiliante velocità di 103 km/h. Il suo atterraggio, assistito da cuscini di sicurezza tipici delle gare di MotoGP, ha segnato non solo un record personale, ma anche due Guinness World Records. E così, una leggenda urbana è diventata realtà, trasformando il Centro Administrativo in un palcoscenico per il talento e l'audacia.

La rampa, una delle più grandi mai costruite, è stata realizzata con 800 pannelli di compensato che creano una superficie continua e perfetta per la discesa. La preparazione ha richiesto un mese, un lavoro meticoloso che ha visto il team di Red Bull installare un rivestimento in legno su un edificio di cemento che, fino a quel momento, non era adatto per questo sport. Ogni pezzo di legno, ogni vite, ogni centimetro di superficie è stato pensato per garantire la massima sicurezza, per permettere a Dias di danzare con la gravità e superare i limiti del possibile.

Questo evento non è solo una celebrazione delle capacità umane, ma un invito a riflettere su come l'architettura e lo sport possano fondersi in modi inaspettati. Dopo l'evento, i materiali utilizzati per la rampa saranno riutilizzati o riciclati, dimostrando un impegno verso la sostenibilità e una visione che guarda oltre il momento. La storia di Porto Alegre, un racconto di sogni e sfide, continua a scriversi, mentre il Centro Administrativo Fernando Ferrari si trasforma, per un breve momento, in un'opera d'arte vivente.

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Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su designboom | architecture & design magazine.

La Biennale di Architettura di Pisa 2025: Un Viaggio nel Futuro tra Natura e Innovazione

La Biennale di Architettura di Pisa 2025: Un Viaggio nel Futuro tra Natura e Innovazione

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Dal 10 ottobre al 16 novembre 2025, Pisa si trasformerà in un palcoscenico di idee e innovazioni grazie alla Biennale di Architettura. Un evento che invita a riflettere sul nostro futuro attraverso il tema "NATURE", un dialogo aperto tra architettura ed ecologia. In un periodo in cui il nostro pianeta chiede attenzione, la Biennale si propone come un cantiere di idee, dove oltre settanta studi int...

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Curata dall’Associazione LP, questa VI edizione non è solo una mostra, ma un vero e proprio laboratorio di pensiero. Gli spazi storici di Pisa – dalle logge agli arsenali – diventeranno luoghi di discussione e riflessione, unendo architetti, cittadini e amministratori in un’unica narrazione. La missione? Riscoprire i legami tra l’uomo e la natura, promuovendo una conversione ecologica ed etica che sfidi le convenzioni del passato.

Il presidente del Comitato Scientifico, Massimo Pica Ciamarra, ci ricorda che per affrontare questa sfida servono coraggio e immaginazione. La Biennale, da sempre, si è proposta come un dispositivo civico, cercando soluzioni innovative per il benessere collettivo. Ogni progetto esposto sarà un tassello di un mosaico che unisce architettura, salute, paesaggio e tecnologia, invitando a ripensare il nostro modo di vivere gli spazi urbani.

Sei ambiti di ricerca guideranno la narrazione di quest’anno: dall’importanza delle infrastrutture verdi alla connessione tra città e natura, dal ruolo dell’acqua nella rigenerazione urbana alla creazione di spazi lavorativi più sostenibili. Ogni tema sarà esplorato attraverso mostre, conferenze e talk, offrendo una panoramica a 360 gradi su come possiamo costruire un futuro in sintonia con l’ambiente.

La Biennale di Architettura di Pisa 2025 non sarà solo un evento da osservare, ma un’occasione per partecipare attivamente a una riflessione condivisa. La qualità della vita e la tutela dei paesaggi fragili saranno al centro di questa manifestazione, che si preannuncia ricca di spunti e incontri.

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Architettura Semplice: L'Eleganza della Praticità nel Nuovo Studio di Derrington

Architettura Semplice: L'Eleganza della Praticità nel Nuovo Studio di Derrington

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Nel cuore pulsante di Austin, il Derrington Building Studio presenta un progetto che sfida le convenzioni: un ufficio che non è solo un luogo di lavoro, ma un manifesto di ciò che può essere l'architettura contemporanea. Con una struttura che gioca con l'esposizione dei materiali e una disposizione pensata per il futuro, questo studio è un esempio palpabile di come l'estetica possa fondersi con la...

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Tim Derrington, il principale artefice di questa visione, ha concepito un edificio di 93 metri quadrati che parla un linguaggio di semplicità e impatto. Ogni scelta progettuale è stata guidata dall'esigenza di praticità: un luogo che potrà un giorno trasformarsi in una residenza accogliente, mantenendo sempre un forte legame con il suo contesto. La struttura è caratterizzata da un telaio in legno esposto, una decisione che non solo elimina i problemi legati a sistemi di muratura complessi, ma celebra anche l'integrità dei materiali utilizzati.

All'interno, la luce naturale danza attraverso un lucernario, mentre i dettagli architettonici emergono dalla struttura stessa. I toni blu scuro della cucina e del bagno creano un contrasto affascinante con il legno naturale, esaltando la bellezza della materia prima. La scelta di finiture semplici e il design minimalista riflettono una filosofia che rifiuta la complessità in favore di una bellezza autentica e senza tempo.

Il risultato è un ambiente che non solo funziona, ma ispira. L'ufficio, con i suoi spazi aperti e le scrivanie bianche, è un invito alla creatività, un luogo dove ogni angolo è stato pensato per favorire la collaborazione e la riflessione. Immagina la possibilità di trasformare una sala riunioni in una camera da letto, un'idea che riassume perfettamente la versatilità di questa struttura.

In un mondo dove l'architettura spesso si perde in complessità e ostentazione, Derrington Building Studio ci ricorda che la vera innovazione nasce dalla curiosità e dall'impegno verso ciò che è autentico. Un'impresa che dimostra che si può costruire senza compromettere il budget, l'estetica o l'integrità.

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Riscoprire la Tradizione: Il Teatro di Cheng Tsung FENG in Taiwan

Riscoprire la Tradizione: Il Teatro di Cheng Tsung FENG in Taiwan

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Riscoprire la Tradizione: Il Teatro di Cheng Tsung FENG in TaiwanNel cuore di Changhua, Taiwan, il Cheng Tsung FENG Design Studio ha realizzato un progetto che fonde modernità e tradizione. Questo teatro all'aperto, completato nel 2025, è una monumentale installazione in bambù che celebra le radici culturali dell'isola.

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Artista e architetto, Cheng Tsung FENG ha dedicato la sua carriera alla preservazione delle arti tradizionali. Con questo progetto, ha voluto riportare in vita il palcoscenico in bambù, un elemento architettonico che ha caratterizzato le celebrazioni nei templi taiwanesi, ma che oggi è sempre più raro. Situato presso il Wenwu Temple di Lukang, questo palcoscenico è realizzato con migliaia di pali di bambù, evocando l'antica grandezza di una tradizione in via di estinzione.

La struttura, progettata con attenzione alla sostenibilità e all'utilizzo di materiali locali, rappresenta un esempio di come l'architettura possa dialogare con il passato, creando spazi che sono sia funzionali che evocativi. Il team di progettazione ha collaborato con ingegneri strutturali e specialisti dell'illuminazione per garantire che il teatro non solo fosse esteticamente gradevole, ma anche sicuro e pratico per eventi futuri.

Questo progetto è un invito a esplorare e a riapprezzare le tradizioni culturali, mostrando come la modernità possa essere integrata armoniosamente con la storia. In un'epoca in cui molte di queste pratiche stanno scomparendo, il teatro di Cheng Tsung FENG si erge come un simbolo di speranza e rinascita culturale.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.archdaily.com.

Il Libro delle Opere: Un Viaggio nell'Arte di Michele De Lucchi

Il Libro delle Opere: Un Viaggio nell'Arte di Michele De Lucchi

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Nel silenzio di un atelier, tra pennelli e tele, si cela un universo di storie e colori: questo è il Libro delle Opere, un inno all'arte concepito da Michele De Lucchi. Immaginate, se volete, un registro meticoloso dove ogni pagina è un battito di cuore, un respiro di creatività che si fonde con la vita quotidiana. Qui, l’artista non solo annota i suoi lavori, ma cattura l'essenza stessa del suo v...

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Un insieme di dettagli: vendite, acquisti, tecniche e materiali utilizzati, trasformano queste pagine in un diario intimo, un racconto che si snoda come un filo sottile tra emozione e professione. Non è solo un elenco di opere, ma un racconto di esperienze, un archivio di ricordi che testimoniano la passione e la dedizione di un artista moderno, lontano dalle luci della ribalta, ma profondamente presente nel mondo dell'arte.

Ogni opera racchiude in sé non solo la visione del suo creatore, ma anche il dialogo silenzioso con i suoi acquirenti, le storie di chi ha scelto di portare un pezzo di quell'universo nelle proprie vite. Così, le pagine del Libro delle Opere diventano il palcoscenico di un’esistenza dedicata all’arte, dove ogni tratto è un passo, e ogni colore è un’emozione vibrante.

In un mondo che corre veloce, De Lucchi ci invita a fermarci, a riflettere, a osservare. In questo libro, l’arte non è solo un gesto estetico, ma un modo di essere, un modo di raccontare il mondo attraverso gli occhi di un artista che ha scelto di vivere in modo autentico.

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Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su micheledelucchi.substack.com.

Benito: Un Sogno Minimalista e Vaulted nel Cuore di Madrid

Benito: Un Sogno Minimalista e Vaulted nel Cuore di Madrid

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Nel vibrante tessuto urbano di Madrid, dove le storie si intrecciano come i filamenti di un arazzo, si erge la ristrutturazione di Benito, un progetto che trasforma un vecchio negozio di pellicce in una residenza compatta, elegante e funzionale. Qui, lo studio BURR riesce a evocare un senso di spazio e luminosità, giocando con i limiti di un piano a livelli sfalsati che diventa il cuore pulsante d...

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La disposizione architettonica si snoda in due bande sottili: una zona a piano terra, con un’altezza di soffitto generosa di quattro metri, e un mezzanino sollevato di 180 centimetri, concepito per consentire il passaggio delle auto verso un garage sotterraneo. Questo gioco di altezze crea un volume a forma di L, dove il collegamento tra i livelli diventa un’esperienza sensoriale centrale, un viaggio che invita a scoprire ogni angolo.

La scala, pensata con cura da BURR, non è solo un semplice collegamento, ma un’opera di design che cela sotto i suoi gradini porte a scomparsa per elettrodomestici, ripostigli e persino un WC compatto. Questa integrazione precisa, che ricorda gli interni dei mezzi di trasporto, permette di massimizzare lo spazio utile, allontanando il caos visivo e regalando un senso di ordine.

Il movimento attraverso l’abitazione segue un loop a forma di U: si entra dalla zona inferiore e, salendo, si raggiunge il piano superiore che riporta alla facciata principale. Questa sequenza introduce un gradiente di utilizzo pubblico e privato, separando la zona condivisa da quella più intima, in un equilibrio perfetto di convivialità e riservatezza.

Entrambi i livelli di Benito si aprono verso l’esterno, creando un legame continuo con l’aria e la luce. Al piano terra, un patio comune accoglie la freschezza del giorno, mentre il mezzanino si affaccia su una terrazza privata, un angolo di serenità. Con facciate su entrambi i lati, la ventilazione incrociata si stabilisce naturalmente, sostenuta da un layout aperto che, sebbene racchiuda solo il bagno e il WC, mantiene un’atmosfera di apertura in ogni altro spazio.

Ma non è tutto: le sfide del contesto edilizio, con servizi condivisi che attraversano il soffitto a diverse altezze, hanno spinto BURR a introdurre un intervento audace: una volta a botte che abbraccia la parte pubblica della casa. Questa soluzione offre isolamento acustico e visivo, conferendo al piccolo interno un sorprendente senso di volume e spazio, in un contrasto deliberato con le dimensioni contenute del progetto.

In questo modo, la ristrutturazione di Benito eleva una piccola porzione domestica di Madrid a qualcosa di distintivo e memorabile, senza mai cadere nell’eccesso, ma celebrando l’essenziale.

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Il Labirinto Inflabile Arcobaleno di Cyril Lancelin a Grand Rapids

Il Labirinto Inflabile Arcobaleno di Cyril Lancelin a Grand Rapids

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Il Labirinto Inflabile Arcobaleno di Cyril Lancelin a Grand Rapids Durante il festival Return to the River a Grand Rapids, l'artista e architetto francese Cyril Lancelin ha presentato la sua ultima installazione di grande formato, Pyramid Curbs. Questa vibrante struttura immersiva trasforma il paesaggio urbano in un parco giochi di colore e geometria, invitando i visitatori ad esplorare un labiri...

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Composta da forme tubolari intrecciate che si elevano e curvano in una silhouette simile a una piramide astratta, la superficie dell'installazione è ricoperta da un gradiente di tonalità arcobaleno, creando un effetto visivo abbagliante che cambia con la luce e la prospettiva. Da lontano, Pyramid Curbs appare come un enorme fascio di radici colorate al neon, mentre da vicino si trasforma in un labirinto percorribile dove i visitatori possono perdersi tra i muri gonfiabili.

Fedele alla pratica di Lancelin, l'opera sfuma i confini tra scultura, architettura e design di parchi giochi. La ripetizione e la variazione dei moduli geometrici creano una struttura che è sia monumentale che accessibile. L'installazione celebra la collettività e la gioia, incoraggiando persone di tutte le età a interagire fisicamente ed emotivamente con l'opera.

Il festival Return to the River fornisce lo sfondo per questa intervento urbano, riconnettendo il centro di Grand Rapids con il lungofiume attraverso arte, musica ed eventi pubblici. In questo contesto, Pyramid Curbs funge sia da punto di riferimento che da condensatore sociale, un luogo di incontro dove colore, scala e forma si fondono per ridefinire come può essere percepito uno spazio pubblico.

Invitiamo tutti a visitare questa straordinaria installazione e scoprire il labirinto interno, dove ogni angolo rivela una nuova sfumatura di gioia e meraviglia.

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Tre Case Vacanze Prefabbricate per Sorelle in Queensland

Tre Case Vacanze Prefabbricate per Sorelle in Queensland

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Tre Case Vacanze Prefabbricate per Sorelle in QueenslandIspirato dall'amore per le vacanze in famiglia, Blok Modular ha collaborato con lo studio di architettura australiano Vokes e Peters per creare Blok Three Sisters, un trio di case vacanze prefabbricate situate sull'isola di North Stradbroke, in Queensland. Queste case sono state progettate per tre sorelle che, da bambini, trascorrevano le vac...

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Le case di Blok Three Sisters sono state prefabbricate nella fabbrica di Blok Modular a Brisbane e successivamente assemblate sul sito da un costruttore locale. Il progetto è stato inserito nella longlist della categoria housing dei Dezeen Awards 2025.

Design e Comfort

Ogni casa ha un layout identico, concepito per adattarsi alle esigenze delle famiglie nel tempo. Il piano terra di ciascuna abitazione può funzionare come un appartamento autonomo senza barriere architettoniche, ideale per accogliere parenti più anziani. Un giardino-cortile separa la camera da letto frontale dagli spazi sociali sul retro, creando un'atmosfera di intimità e privacy.

Al primo piano, si trovano due camere aggiuntive e un bagno illuminato da un lucernario. Una delle camere affaccia sul cortile centrale, mentre l'altra offre una vista sulla strada attraverso una grande finestra. Per garantire la privacy, le facciate anteriori sono dotate di finestre alte e schermature in legno bianco.

Spazi Esterni e Atmosfera Unica

Ogni casa si apre su un portico a doppia altezza, rifinito con pannelli in fibra-cemento bianchi e legno. Questi portici offrono uno spazio privato e riparato, affacciato su un giardino condiviso circondato da alberi imponenti. La zona pranzo e la cucina si aprono su questo portico tramite porte scorrevoli in vetro a tutta altezza, mentre il soggiorno elevato presenta finestre scorrevoli che offrono una vista sull'Oceano Pacifico.

Secondo Vokes e Peters, “come dispositivo spaziale archetipico, il giardino raccoglie i piaceri sensoriali dell'ambiente, insieme ai rituali domestici quotidiani.” La sensazione della brezza salina, la chiarezza della luna, e il profumo del gelsomino sono solo alcune delle esperienze che rendono queste case uniche.

In conclusione, Blok Three Sisters rappresenta un perfetto esempio di come l'architettura prefabbricata può creare spazi che non solo soddisfano le esigenze abitative, ma anche custodiscono i ricordi di famiglia e il passare del tempo.

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SENSE Biopatch: il dispositivo indossabile che protegge i lavoratori dal calore

SENSE Biopatch: il dispositivo indossabile che protegge i lavoratori dal calore

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Nel caldo torrido dell'estate, dove il sudore si mescola alla fatica, un'illuminazione ha preso forma. Roxana Chicas, con la sua esperienza da infermiera e il suo spirito innovativo, ha creato il SENSE Biopatch, un dispositivo indossabile concepito per i lavoratori all'aperto. Questo biopatch, una fusione armoniosa di tecnologia e umanità, si applica al petto e diventa un compagno silenzioso, capa...

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La geniale invenzione di Chicas non si limita a una semplice raccolta di dati: grazie all'intelligenza artificiale, il dispositivo analizza in tempo reale le informazioni, identificando segnali di sovraccarico termico. “Volevamo creare qualcosa di facile da indossare, che i lavoratori potessero dimenticare di avere addosso”, ha dichiarato Chicas, sottolineando l'importanza di un design che non disturbi, ma che al contempo protegga.

Questo biopatch non è solo un dispositivo tecnologico, ma un gesto d'amore verso coloro che, con il sudore della fronte, sostengono la nostra società. Cresciuta ascoltando le storie di fatica del padre, Chicas ha sentito il dovere di rispondere a una chiamata, quella di garantire la sicurezza di chi lavora in condizioni estreme. “Essere bilingue e biculturale mi ha permesso di colmare un divario”, riflette, “ma ho capito che era necessario avere una comprensione più profonda delle condizioni mediche e dei piani di trattamento”.

Il biopatch SENSE è il risultato di un attento studio condotto su 178 lavoratori agricoli, i cui feedback hanno guidato la progettazione di un dispositivo che non solo monitora, ma coinvolge attivamente gli utenti. In questo mondo frenetico, dove il caldo può diventare un nemico silenzioso, Chicas e il suo team hanno creato una soluzione che promette di fare la differenza, migliorando la qualità della vita di chi lavora all'aperto. Il SENSE Biopatch è più di un semplice dispositivo: è una promessa di salute, sicurezza e dignità.

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Cinque Padiglioni Giocosi e Funzionali: Un Viaggio nell'Architettura di Cabin Fever 2025

Cinque Padiglioni Giocosi e Funzionali: Un Viaggio nell'Architettura di Cabin Fever 2025

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In un angolo incantato della Repubblica Ceca, dove gli echi di una storia industriale si intrecciano con la creatività contemporanea, si svolge Cabin Fever 2025. Questo festival, concepito dallo studio ungherese Hello Wood, riunisce architetti e studenti per dare vita a strutture che non sono solo rifugi, ma veri e propri inno alla gioia e alla connessione umana.

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La prima meraviglia è The Chicken, un padiglione che, con la sua forma giocosa, invita a riflettere sulla vita semplice e genuina delle creature che ci circondano. Immaginato da Mjölk Architekti, questo osservatorio non è solo un rifugio, ma un luogo dove la curiosità si risveglia attraverso finestre rosse che si affacciano sul mondo esterno.

Živa, concepita da Arthur Mamou-Mani, si erge come un pod geometrico, un baluardo dove la natura abbraccia l'apprendimento. La sua architettura intricata si fonde armoniosamente con l'ambiente circostante, creando uno spazio intimo per la riflessione e la creatività.

In un omaggio alla tradizione tessile del luogo, Loom, progettato da Zak Underwood, utilizza toni di giallo per adornare una piattaforma rialzata, creando un accogliente angolo di sosta. Qui, ogni colonna e trave racconta una storia di artigianato e metamorfosi, ricordando l'importanza della memoria e della connessione con il passato.

The Splinter, firmato dallo studio Entropic, si distingue per la sua forma angolare e il suo colore rosso vibrante. Questo rifugio è un invito a esplorare il delicato equilibrio tra solitudine e comunione, un luogo dove raccontare storie e riscoprire la bellezza della natura.

Infine, Eclosion, realizzato da Dorottya Kiss e Matthew McArthur, si presenta come un reticolo di legno che evoca l'arte della tessitura. Ogni elemento è un richiamo all'eredità del sito, un invito a diventare parte di un tessuto di esperienze in continua evoluzione.

Cabin Fever 2025 non è solo un festival, ma un'esperienza sensoriale che ci invita a riscoprire il valore della connessione, della luce e dello spazio nella nostra esistenza quotidiana.

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Esplorando l'industria dell'illuminazione: il nuovo numero di Dezeen Agenda USA

Esplorando l'industria dell'illuminazione: il nuovo numero di Dezeen Agenda USA

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Esplorando l'industria dell'illuminazione: il nuovo numero di Dezeen Agenda USAIl recente numero della nostra edizione americana di Dezeen Agenda presenta un'intervista con Bruce Hannah sullo stato del design dei mobili e un'indagine su come i marchi di illuminazione statunitensi stanno innovando. Iscriviti oggi stesso!

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Con la riapertura dell'ufficio di architettura di Donald Judd a Marfa, dopo il restauro, questa edizione di Dezeen Agenda si concentra sul design dei mobili. L'industrial designer Hannah ha dichiarato a Dezeen che i designer di mobili di oggi stanno lavorando con "ingredienti migliori". La Morrison Hannah Task Chair è stata ripubblicata lo scorso anno con Knoll. "La ricetta non è cambiata, ma gli ingredienti sono cambiati in gran parte in meglio," ha affermato Hannah.

In un campo correlato, la reporter di Dezeen, Ellen Eberhardt, indaga su come le aziende di illuminazione americane stiano utilizzando la stampa 3D e la produzione digitale per cercare di riparare l'industria dell'illuminazione, definita "estremamente rotta". La californiana Gantri ha recentemente aperto una fabbrica dotata di oltre 1.000 stampanti 3D.

Altrove nella newsletter, mettiamo in evidenza un trio di progetti di ospitalità a New York, dal restauro del Waldorf Astoria a cura di SOM, al ristorante più recente del Rockwell Group nel Flatiron District e un hotel all'interno di una locanda del 1917 a NoHo. L'ultima newsletter ha anche presentato il progetto più recente completato da Herzog & de Meuron a Filadelfia e una cabina in legno nello Stato di Washington elevata su colonne d'acciaio.

L'edizione USA di Dezeen Agenda è una newsletter curata inviata ogni secondo venerdì, contenente notizie di rilevanza, opinioni, interviste e progetti provenienti da tutta l'America. Leggi l'ultima edizione di Dezeen Agenda USA o iscriviti qui. Puoi anche iscriverti alle nostre altre newsletter; l'edizione globale di Dezeen Agenda è inviata ogni giovedì e contiene una selezione dei principali eventi della settimana.

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Panchine Ondulate: Un Nuovo Spazio di Relax nel Cuore di Londra

Panchine Ondulate: Un Nuovo Spazio di Relax nel Cuore di Londra

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Nel cuore pulsante di Londra, dove il traffico e la frenesia si intrecciano con la storia e l'arte, emerge un nuovo concetto di spazio pubblico, un luogo dove le panchine ondulate diventano protagoniste. Qui, sulla Strand, un'area recentemente pedonalizzata, i visitatori possono trovare rifugio, rilassarsi e godere della bellezza architettonica concepita dallo studio LDA Design e realizzata da Mil...

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Questo progetto, frutto della collaborazione con il Consiglio di Westminster, ha trasformato una delle strade più affollate e inquinate della capitale britannica in un’oasi di tranquillità per oltre 700 persone. Lungo un tratto di 375 metri, il paesaggio è stato ripensato, arricchito da giardini, indicazioni e piante biodiverse, creando spazi che invitano alla socializzazione e al relax.

Le panchine, con le loro forme curvilinee e ondulate, non sono solo un elemento di arredo urbano, ma anche opere d’arte che si integrano armoniosamente con il paesaggio circostante. Suddivise in tre aree – il Giardino, il Margine dello Spettatore e il Prato delle Attività – queste strutture offrono angoli di raccolta per residenti, studenti del vicino King's College e turisti in visita a luoghi iconici come il Somerset House e la Courtauld Gallery.

Ogni panchina è stata progettata per adattarsi a diverse esigenze: dalle sedute alte per chi desidera osservare, ai divanetti più rilassati, complete di schienali e braccioli in acciaio per un comfort ottimale. Il Giardino, ad esempio, funge da porta d’ingresso all’area pedonale, mentre il Margine dello Spettatore è pensato per ospitare eventi e performance.

Realizzate in Accoya, un legno modificato per la sua durabilità, queste panchine sono un esempio di innovazione tecnologica e artigianato. Utilizzando modelli 3D e un robot Kuka a sette assi, sono state scolpite forme uniche che non solo abbelliscono lo spazio, ma garantiscono anche sicurezza, nascondendo all'interno strutture in cemento rinforzato.

Il risultato è un ambiente dinamico, in cui ogni visita diventa un'esperienza sensoriale, un momento di incontro, un'opportunità per contemplare l'arte e la vita che scorre. In un mondo che corre, queste panchine invitano a rallentare, a respirare, a vivere.

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Nove porte d'ingresso che raccontano storie uniche

Nove porte d'ingresso che raccontano storie uniche

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In un mondo dove il primo impatto è essenziale, la porta d'ingresso diventa l'ambasciatrice della casa, un portale che invita a scoprire ciò che si cela oltre. Immagina di camminare lungo una strada e di fermarti davanti a una porta che racconta storie, un ingresso che emana personalità e calore. Ecco nove esempi di porte d'ingresso che non solo abbelliscono le abitazioni, ma le rendono uniche, qu...

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La CLT House nel Regno Unito cattura l'attenzione con la sua vernice giallo banana, avvolgendo un ingresso sovradimensionato. La porta pivotante, con bordi delicatamente arrotondati, si fonde con catene da pioggia in stile giapponese, progettate per minimizzare il disordine visivo dei tubi di scarico, creando così un'armoniosa sinfonia visiva.

In Australia, la 19 Waterloo Street gioca con la sua facciata vibrante grazie a una porta d'ingresso semi-circolare in bronzo fuso, opera dell'artista Mika Utzon-Popov. I suoi corrimano contorti e il design che si inserisce perfettamente nel muro in mattoni danno vita a un'entrata che sembra danzare.

Passiamo ora in Giappone, dove la Hokuriku Residence No. 3 presenta una porta che funge anche da specchio a tutta altezza. Questo ingegnoso ingresso, protetto da un tetto sporgente, si sposa perfettamente con l'estetica industriale della casa, mentre il meccanismo scorrevole offre un'esperienza unica ad ogni apertura.

La Brockley House di Londra reinterpreta la tradizionale porta britannica, adornata da un portico tempestato di colori pastello. La porta verde menta, accarezzata da un tetto rosa, è immersa in un gioco di luce creato da un muro di blocchi di vetro, evocando un'atmosfera di dolcezza e accoglienza.

Negli Stati Uniti, la Lil Shingle si distingue con la sua porta blu baby che aggiunge un tocco di colore all'esterno della casa. Un finestrino circolare e un pianterreno coordinato definiscono l'area d'ingresso, invitando gli ospiti a scoprire il fascino interiore della residenza.

La Yamaguchicho House, con la sua facciata in legno annerito, rischia di nascondere la sua porta d'ingresso. Ma grazie a un astuto box in acciaio invecchiato, il passaggio è ben visibile, senza compromettere l'estetica minimalista.

In Taiwan, la Living Lab si distingue con una porta scorrevole rossa che contrasta vividamente con la storia di un edificio dormitoriale di 90 anni. Questo ingresso è un manifesto di come le tradizioni possano vivere e respirare in un contesto moderno.

La Peckham House a Londra gioca con le forme, invertendo l'arco del fanlight sopra la porta, creando un ingresso che invita a entrare e che rappresenta una casa familiare piena di vita.

Infine, il MMS House a San Paolo, Brasile, sfoggia porte in acciaio verde che si stagliano su un'estetica altrimenti discreta, con un numero civico che svetta sulla parte superiore del telaio, rendendola una presenza che non passa inosservata.

Ogni porta racconta una storia, un carattere, una visione. Scegliere quella giusta significa scegliere come si desidera comunicare al mondo. E tu, quale storia vuoi raccontare attraverso la tua porta d'ingresso?

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Pietrasanta e il Rinascimento: Un Viaggio tra Arte e Identità

Pietrasanta e il Rinascimento: Un Viaggio tra Arte e Identità

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In un angolo incantato della Versilia, dove il mare incontra le montagne, si erge Pietrasanta, un luogo dove la bellezza si mescola all'arte, e l'identità si riflette nel lavoro degli artigiani. Qui, l'architetto Tiziano Lera, figura di spicco nel panorama dell'eco-progettazione, ci guida attraverso una narrazione che è insieme un inno e un appello. "Questo posto ha una magia unica", afferma con f...

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Lera non è solo un architetto; è un custode della cultura e della tradizione. Cresciuto nella fonderia di famiglia, ha imparato fin da giovane a vedere la bellezza nel bronzo, nel mosaico, nei materiali che raccontano storie. La sua visione va oltre il semplice progettare: è un percorso di riscoperta, un invito ai giovani a riconnettersi con le proprie radici. "Il Rinascimento deve essere un percorso continuo", sottolinea, sottolineando l'importanza dell'educazione e della consapevolezza nei confronti delle ricchezze locali.

La Via dell'Arte, da lui concepita, è un simbolo di questo impegno. Un tracciato che si snoda tra Pietrasanta e Montignoso, un cammino che non è solo fisico, ma anche spirituale, in cui ogni passo è un richiamo a valorizzare il patrimonio artistico e culturale. Le università americane guardano a questo progetto come a un modello, una fusione di arte, bellezza e sacralità.

Tuttavia, Lera esprime preoccupazioni: la Versilia sta perdendo il suo dialogo interno. Forte dei Marmi e Pietrasanta, pur essendo vicine, sembrano sfilacciarsi, come se avessero dimenticato il legame che le unisce. "I grandi artisti che vengono qui non si preoccupano dei confini; sono attratti dalla magia di questo territorio". È un richiamo a ristabilire le connessioni, a far fiorire un dialogo che nutra l'arte e gli artisti.

Il futuro di Pietrasanta, secondo Lera, dipende dai giovani. "Dobbiamo coltivare il Rinascimento nelle scuole", afferma, suggerendo che l'educazione artistica non è solo un'opzione, ma una necessità. Ogni studente dovrebbe avere l'opportunità di conoscere e apprezzare le bellezze che rendono il nostro territorio unico al mondo. L'arte è un patrimonio, un benessere socio-economico che va preservato, un equilibrio magico da mantenere.

In un mondo che cambia rapidamente, l'architetto Lera ci ricorda che la bellezza è un valore da difendere. E così, in questo viaggio tra arte e identità, Pietrasanta continua a brillare, invitandoci a scoprire la sua magia e a diventare parte di una storia che è, e sempre sarà, un percorso di rinascita.

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Trump e il Nuovo Tariffario: Cos'è in Gioco per il Settore dell'Arredamento

Trump e il Nuovo Tariffario: Cos'è in Gioco per il Settore dell'Arredamento

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Un vento di cambiamento si è levato nel panorama dell'arredamento americano. Il presidente Donald Trump, con una decisione che echeggerà nel tempo, ha proclamato l'introduzione di una tariffa del 30% sui mobili imbottiti, un annuncio che ha acceso il dibattito su come la politica possa influenzare il design e la produzione. Da ottobre, un nuovo capitolo si aprirà per le aziende che importano quest...

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In un post su Trump Social, il presidente ha espresso la sua determinazione a fermare quello che ha chiamato un "inondazione" di prodotti dall'estero, un fenomeno che ha messo in difficoltà i produttori locali. "È una pratica ingiusta", ha dichiarato, sottolineando l'urgenza di proteggere il processo manifatturiero nazionale per ragioni di sicurezza e competitività.

Oltre alla tariffa sul mobile imbottito, una stangata del 50% colpirà anche i mobili da cucina e i lavabi da bagno, segnando un netto giro di vite su un settore già sotto pressione. L'importazione di oltre 20 miliardi di dollari di mobili ogni anno, gran parte dei quali proviene dall'Asia orientale, è ora in discussione, e le aziende americane si preparano a un futuro incerto.

Le reazioni non si sono fatte attendere. Grandi nomi del settore, come IKEA, hanno espresso preoccupazione, avvertendo che queste tariffe renderanno il business "più difficile". Le azioni di rivenditori americani come Wayfair e Williams-Sonoma hanno subito un brusco calo, un segnale chiaro di come le politiche commerciali possano influenzare le dinamiche di mercato.

In questo contesto, la comunità del design guarda con apprensione alle possibili ripercussioni che queste misure potrebbero avere sull'industria. La Milano Design Week, uno dei palcoscenici più prestigiosi per i designer, ha già visto alcuni professionisti esprimere timori riguardo agli effetti "brutali" delle tariffe sul futuro della creatività e dell'innovazione nel settore.

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Ispirato all'articolo pubblicato su: Dezeen

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Il Padiglione a Spirale Ispirato all'Ammonite per Expo 2025 Osaka

Il Padiglione a Spirale Ispirato all'Ammonite per Expo 2025 Osaka

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Il Padiglione a Spirale Ispirato all'Ammonite per Expo 2025 OsakaIl PASONA NATUREVERSE Pavilion, progettato dallo studio design labo Inc. per l'Expo 2025 di Osaka, è una straordinaria struttura a spirale ispirata alla forma dell'ammonite. Con un diametro di 43 metri, il padiglione esplora temi vitali come l'ecologia e l'interconnessione tra l'umanità e la natura.

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La forma dell'ammonite non è solo un riferimento architettonico, ma anche un gesto simbolico che collega le dimensioni micro e macro dei sistemi naturali. I visitatori vengono guidati lungo un percorso a spirale che evoca continuità e movimento ciclico, mentre la geometria sottolinea il concetto che l'umanità fa parte di un contesto ecologico più ampio.

Design e Sostenibilità
Per il team di design labo, la performance ambientale è un elemento chiave del progetto. Il padiglione utilizza un sistema di raffreddamento a base d'acqua che promuove il raffreddamento evaporativo, riducendo la necessità di aria condizionata. L'acqua piovana viene raccolta e riutilizzata all'interno dell'edificio per funzioni non potabili, diminuendo la dipendenza da risorse esterne.

Al termine dell'Expo, il padiglione sarà smontato e ricostruito sull'Isola di Awaji, un sito riconosciuto per i suoi importanti giacimenti fossili di ammonite. Questa relocation estende la vita della struttura e stabilisce una continuità tra forma, luogo e storia geologica. Attraverso le sue strategie materiali, i sistemi ambientali e la geometria simbolica, il PASONA NATUREVERSE Pavilion integra sostenibilità con riferimenti culturali ed ecologici, presentando l'architettura come un mezzo che collega la storia naturale con la pratica progettuale contemporanea.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su designboom | architecture & design magazine.

Solum: l'ufficio giardino che trasforma Cuiabá in un'oasi urbana

Solum: l'ufficio giardino che trasforma Cuiabá in un'oasi urbana

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Solum: l'ufficio giardino che trasforma Cuiabá in un'oasi urbanaNel cuore di Cuiabá, Brasile, nasce Solum, un innovativo concetto di ufficio giardino progettato dagli architetti Leinemann | Ortiz. Questo edificio rappresenta il primo passo all'interno del masterplan GS Headquarters, volto a trasformare un'area arida in un ecosistema urbano fiorente, dove spazio di lavoro e aree verdi pubbliche si ...

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Il progetto di Solum introduce un paesaggio naturale nel centro città, integrando flora nativa per attrarre uccelli e fauna selvatica, creando così un ambiente stimolante per i visitatori quotidiani. Gli spazi commerciali, le aree di co-working, i ristoranti, una palestra e un’area eventi sono organizzati attorno a un parco pubblico, permettendo una fluidità tra lavoro e svago e supportando una comunità diversificata.

Una delle innovazioni più affascinanti di Solum è l'ispirazione tratta dai termite mounds. Gli architetti hanno progettato un atrio centrale alto che funge da camino ombreggiato, canalizzando l'aria per migliorare la ventilazione naturale e ridurre il guadagno di calore. Questo sistema passivo crea un microclima più fresco, incoraggiando le persone a trascorrere del tempo all'aperto, anche nel caldo intenso di Cuiabá.

La costruzione di Solum utilizza una combinazione di legno lamellare incrociato e calcestruzzo, riducendo il carbonio incorporato pur mantenendo l'efficienza strutturale. Questa strategia materiale supporta gli obiettivi ambientali più ampi del masterplan GS Headquarters, stabilendo un precedente per edifici verdi nella regione.

Come primo di tre edifici pianificati, Solum definisce il carattere dello sviluppo complessivo guidato da Victor Ortiz e Obreval Arquitetura. Queste torri a uso misto creeranno un ecosistema autosufficiente con un lago centrale che modera la temperatura, offrendo un luogo di calma sia per i lavoratori che per i visitatori.

All'interno, l'atrio offre luce filtrata e una connessione visiva diretta ai giardini circostanti, mentre gli uffici e le aree pubbliche si aprono su terrazze ombreggiate. La sequenza spaziale rinforza la sensazione di lavorare all'interno di un paesaggio, inquadrando le viste delle piante native e della città in evoluzione.

Con la sua strategia di ventilazione biomimetica e i servizi pubblici stratificati, Leinemann | Ortiz dimostra come l'architettura possa ripristinare l'equilibrio ecologico, plasmando al contempo un ambiente di lavoro contemporaneo. Con l'avanzamento del masterplan GS Headquarters, questo primo edificio segna una svolta verso un design urbano resiliente e integrato con la natura in Brasile.

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Phan Rang House: Un'Oasi di Architettura nel Deserto del Vietnam

Phan Rang House: Un'Oasi di Architettura nel Deserto del Vietnam

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Nel cuore del Vietnam, dove il sole brucia incessantemente e la terra si veste di una cruda bellezza, emerge la Phan Rang House, un progetto architettonico che racconta una storia di resilienza e armonia. Disegnata dallo studio H.a, questa dimora si erge come un miraggio, un rifugio dove l'uomo e la natura si sfidano e si abbracciano in un dialogo senza tempo.

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La regione di Phan Rang–Tháp Chàm, spesso definita il "Deserto del Vietnam", è caratterizzata da un clima estremo: nove mesi di sole cocente e una terra che sembra parlare attraverso i suoi massi e le sue rocce. Ma in questo paesaggio inospitale, la Phan Rang House si presenta come un simbolo di vita, una casa che non teme le avversità ma le sfrutta per creare uno spazio unico.

Con una superficie di soli 104 m², il progetto, completato nel 2023, è un esempio di come l'architettura possa integrarsi perfettamente con il contesto naturale. I materiali utilizzati, scelti con cura per resistere alle intemperie, raccontano una storia di sostenibilità e rispetto per l'ambiente. Ogni angolo della casa è pensato per catturare la luce, per riflettere il calore e per trasformare l'esperienza di vivere in un luogo così estremo in un'opportunità di contemplazione e bellezza.

Le fotografie di Quangdam immortalano non solo la struttura ma anche l'anima di questo luogo, dove l'architettura si fa arte e l'arte si fa vita. La Phan Rang House non è solo un'abitazione; è un manifesto di speranza, una dichiarazione di come l'innovazione possa prosperare anche nei contesti più difficili.

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Come Vincere un A+Product Award: 3 Consigli Esclusivi dall'Editor

Come Vincere un A+Product Award: 3 Consigli Esclusivi dall'Editor

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Il sipario si alza: il palcoscenico del design è pronto, e tu hai l'opportunità di brillare. Le candidature per il prestigioso A+Product Award 2026 sono ufficialmente aperte, un momento imperdibile per i produttori e i designer che desiderano far riconoscere le loro opere dai più rinomati architetti del mondo. Ogni prodotto verrà esaminato da una giuria di esperti provenienti da studi di fama inte...

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1. Racconta una storia chiara con la tua presentazione. La tua candidatura deve brillare, e per farlo avrai bisogno di alcuni elementi essenziali: nome del prodotto, data di lancio, descrizione (massimo 300 parole), collaboratori (opzionale), categorie selezionate e risorse grafiche. La descrizione del prodotto è la tua prima occasione per colpire. Mantienila concisa, ma assicurati di comunicare ciò che rende il tuo prodotto unico: non solo di cosa si tratta, ma perché è stato creato e come risponde alle esigenze di architetti, designer e clienti. Mettendo in evidenza funzionalità, scelte materiali e il problema che il tuo prodotto risolve attraverso creatività ed eleganza, potrai catturare l'attenzione della giuria.

2. Scegli le categorie strategicamente. Quest'anno, il programma è strutturato attorno a due importanti gruppi di categorie. Partecipare a entrambe le categorie è il modo migliore per massimizzare le tue possibilità di successo. Rifletti su quali categorie 'Miglior Tipo di Prodotto' si adattano meglio al tuo prodotto, e quali premi 'Migliore dell'Anno' riflettono al meglio l'etica e la missione del tuo brand. I prodotti devono essere disponibili ora o lanciarsi entro il 28 febbraio 2026 per qualificarsi.

3. Adatta la tua candidatura ai criteri di valutazione. Leggere i criteri di valutazione è il primo passo per descrivere i tuoi prodotti e presentarli visivamente. Estetica, prestazioni e impatto sono le tre aree chiave in cui i prodotti saranno giudicati. La giuria valuterà la qualità visiva, la funzionalità tecnica e come il tuo prodotto può influenzare il futuro dell'architettura. Assicurati che la tua candidatura comunichi chiaramente come il tuo prodotto soddisfa questi criteri.

Vincere un A+Product Award non è solo un riconoscimento, ma segna anche il tuo posto tra i leader nel design e nell'innovazione. Preparati a far brillare il tuo prodotto e a condividere la tua visione con architetti e designer in tutto il mondo. Una volta raccolti i materiali per la tua candidatura, puoi inviarli immediatamente. Buona fortuna!

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Chicago: il cuore pulsante del design americano

Chicago: il cuore pulsante del design americano

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Chicago, una città che vibra di creatività e innovazione, si erge come un faro per il design negli Stati Uniti. Qui, dove l'architettura abbraccia la storia e il futuro si intreccia con la tradizione, un gruppo di voci influenti si è riunito per discutere di come questa metropoli continui a guidare la nuova generazione di designer. In un incontro affascinante presso il nuovo showroom di King Livin...

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Moderato dall'editor di Dezeen, Ben Dreith, il panel ha messo in luce il forte legame tra le scuole di design e l'ecosistema creativo di Chicago. "È una città che accoglie e forma talenti", ha affermato Cheryl Durst, CEO dell'International Interior Design Association. "La grandezza di questa città è alla portata di tutti." Un'affermazione che trova eco nei racconti di Norman Teague, fondatore di Norman Teague Design Studios, che ha descritto Chicago come una vera e propria aula a cielo aperto, dove ogni quartiere racconta una storia e offre insegnamenti inaspettati.

Alison Von Glinow, co-fondatrice di Kwong Von Glinow Design Office, ha confermato che Chicago non è solo un punto di riferimento, ma un luogo dove si realizzano progetti tangibili. "Qui si fa e si crea", ha dichiarato, sottolineando l'importanza di un approccio al design che va oltre il semplice estetismo. La conversazione si è poi spostata verso l'evoluzione del consumo, con un'attenzione particolare al ruolo che il mobile design riveste nelle nostre vite. "Dopo un periodo di sterili minimalismi, ora cerchiamo spazi più ricchi e stratificati", ha detto Durst, evidenziando come gli oggetti che ci circondano raccontino chi siamo e riflettano il nostro senso di appartenenza.

Il dibattito ha anche toccato il tema dell'inclusività, un elemento cruciale nel lavoro del designer. "Progettare per tutti è fondamentale", ha insistito Durst, mentre Teague ha enfatizzato l'importanza della collaborazione tra generazioni. "Le voci giovani sono il futuro del design sociale e comunitario", ha affermato, con uno sguardo ottimista verso ciò che ci attende.

Guardando al futuro, il panel ha discusso dell'impatto dell'IA e della tecnologia sul design, senza dimenticare l'importanza dell'elemento umano. "Non possiamo perdere il tocco umano", ha avvertito Durst, sottolineando che il design è un atto di ottimismo. La narrazione e la nostalgia continuano a essere elementi vitali nel processo creativo, insegnandoci che il design è, in fondo, un viaggio attraverso le storie e le esperienze umane.

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Un Ufficio Sospeso: L'Arte di Reinventare il Columbia Building di St. Louis

Un Ufficio Sospeso: L'Arte di Reinventare il Columbia Building di St. Louis

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Nel cuore pulsante di St. Louis, dove la storia incontra l'innovazione, si erge il Columbia Building, un simbolo di un'epoca passata che ora si prepara a scrivere un nuovo capitolo. Il progetto Fluxwork, firmato dallo studio Yione e guidato dall'architetto Yi Wang, propone un audace ampliamento dell'edificio storico, creando un ufficio sospeso che affascina e sorprende.

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Immaginate una struttura leggera, sospesa sopra le vestigia di questo monumento del 1892, sostenuta da tre colonne eleganti e un'ascensore che pare sfidare la gravità. Questo nuovo volume cantileverato non è solo un'aggiunta architettonica; è un dialogo visivo tra il solido passato e la trasparente modernità. La base storica, ora trasformata in un hub pubblico che accoglie un lobby, un’auditorium e un giardino pensile, si sposa perfettamente con un ambiente di lavoro flessibile e orientato ai dati.

Il Columbia Building, progettato da Isaac Taylor, era un tempo un faro di ottimismo nel panorama urbano di St. Louis. Troncato nel 1976, ha perso gran parte della sua grandezza, ma ora Fluxwork si propone di riconnettere la comunità con la sua eredità architettonica. Le sue quattro piani inferiori sono dedicati a spazi di lavoro individuali, mentre i tre superiori offrono layout aperti che stimolano la collaborazione. Le aree mezzanine, adiacenti a scale a forbice, fungono da punti di incontro informali.

Materiali e strategie architettoniche delineano un contrasto audace. Un sistema ibrido di acciaio e calcestruzzo sostiene i piani sospesi, mentre i pannelli metallici forati che rivestono l'esterno filtrano la luce del giorno, conferendo un senso di leggerezza. Gli interni, un equilibrio tra struttura a vista e elementi caldi come soffitti in legno, si adattano a esigenze diverse, creando ambienti che possono passare da aperti a intimi con facilità.

Ma non è solo un progetto estetico; Fluxwork adotta un modello di ufficio reattivo alle prestazioni, utilizzando simulazioni comportamentali per ottimizzare le interazioni lavorative. Questo approccio innovativo non solo onora la memoria architettonica di St. Louis, ma propone anche un prototipo per spazi di lavoro adattabili, in continua evoluzione. La giustapposizione tra storia preservata e design sperimentale offre una nuova visione, dove il ricordo culturale si intreccia con il contesto urbano e le condizioni lavorative in cambiamento.

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La Casa MM: Un Dialogo di Luce e Materia in Argentina

La Casa MM: Un Dialogo di Luce e Materia in Argentina

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La Casa MM: Un Dialogo di Luce e Materia in ArgentinaNel cuore di Luján, una piccola perla della provincia di Buenos Aires, sorge la Casa MM, un progetto ambizioso realizzato dal Gruppo Lordi Arquitectura. Con una superficie di 270 m², questa abitazione non è solo un luogo da abitare, ma una vera e propria esperienza sensoriale, dove i materiali si intrecciano in un abbraccio di purezza e semplici...

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Immaginate un ambiente in cui il mattoni, il calcestruzzo, l'acciaio e il vetro danzano insieme, creando giochi di ombre e luci. Ogni angolo della Casa MM è pensato per esaltare la bellezza intrinseca dei materiali, rendendo omaggio alla filosofia del gruppo, che predilige l’uso di elementi nella loro essenza più autentica.

La progettazione di questa casa non è solo una questione di estetica, ma un atto di poesia architettonica. Gli spazi sono concepiti per dialogare con l’esterno, per accogliere la luce naturale e per invitare la vita a entrare, creando un’atmosfera di calore e accoglienza. Casa MM diventa così un rifugio, un porto sicuro dove l'armonia regna sovrana.

Ogni dettaglio, dalla scelta dei materiali all’orientamento degli ambienti, è pensato per massimizzare il comfort e il benessere degli abitanti. Ciò che emerge è un'opera che non solo soddisfa le esigenze funzionali, ma che si fa portavoce di un messaggio più profondo: l’architettura può e deve dialogare con il contesto in cui si inserisce.

In un mondo che spesso sembra sovraccarico, Gruppo Lordi Arquitectura ci invita a riflettere sull'importanza di tornare all'essenziale, di riscoprire la bellezza della semplicità. La Casa MM è un manifesto di questa filosofia, un esempio di come l’architettura possa essere al contempo innovativa e rispettosa delle tradizioni.

In conclusione, ogni volta che varchiamo la soglia della Casa MM, ci troviamo di fronte a un invito a sognare, a esplorare e a vivere in armonia con gli spazi che ci circondano. È un viaggio che promette di rimanere impresso nella memoria, un'esperienza che va oltre il semplice abitare.

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L'Incanto dell'Alba: La Casa di Alba e Oriol di MH.AP Studio

L'Incanto dell'Alba: La Casa di Alba e Oriol di MH.AP Studio

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In un angolo soleggiato della Spagna, dove il cielo si tinge di sfumature dorate all'alba, si erge la Alba & Oriol House, un progetto firmato MH.AP Studio. Questa residenza, che si estende su 250 m², è un inno alla bellezza e alla funzionalità, dove ogni dettaglio è pensato per armonizzarsi con l'ambiente circostante.

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Nel 2023, l'opera ha preso forma sotto la visione creativa di Marina Huguet e Andrés Peñuela, architetti che hanno saputo unire innovazione e tradizione. Le immagini evocative catturate da Simone Marcolin raccontano di spazi aperti, di luce che danza nelle stanze e di materiali scelti con cura, come quelli forniti da marchi rinomati come Technal e Porcelanosa.

La casa non è solo un rifugio, ma un'esperienza sensoriale, dove il paesaggio gioca un ruolo fondamentale. Il design del giardino, curato da Anna Vilarnau, invita a esplorare la natura, mentre gli interni, pensati per il comfort e l'estetica, offrono un rifugio dal mondo esterno. Ogni angolo della casa è un invito alla contemplazione, un luogo dove il tempo sembra fermarsi.

Questo progetto, pubblicato su ArchDaily, rappresenta una fusione perfetta tra architettura contemporanea e sostenibilità. La scelta dei materiali, la progettazione degli spazi e l'attenzione ai dettagli sono elementi che elevano la Alba & Oriol House a un simbolo di ciò che l'architettura moderna può e deve essere.

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Ispirato all'articolo pubblicato su: www.archdaily.com

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Innovativa Struttura di Acquacoltura in Norvegia: Un Capolavoro di Snøhetta

Innovativa Struttura di Acquacoltura in Norvegia: Un Capolavoro di Snøhetta

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Un Capolavoro di Architettura in Norvegia La nuova struttura di acquacoltura progettata dallo studio Snøhetta si erge tra due scogliere rocciose a Ånderkleiva, sede di una nota azienda di pesca. Con i suoi 1.510 metri quadrati, questo edificio innovativo non è solo un centro operativo, ma un esempio di come l'architettura possa integrarsi armoniosamente con l'ambiente circostante.

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Design Curvo e Materiali Sostenibili

La caratteristica principale di Ånderkleiva è la sua facciata in vetro nero curvato, che si estende tra le due scogliere, sostenuta da un colonna centrale in cemento avvolta in acciaio Corten. Snøhetta ha progettato questa forma curva per rispecchiare le colline circostanti, creando al contempo spazi interni che si affacciano verso il mare e le strutture di acquacoltura.

Interni Funzionali e Innovativi

All'interno, la struttura ospita spazi ufficio, sale industriali, aree di stoccaggio e un centro di apprendimento e innovazione per l'acquacoltura. La posizione elevata dell'edificio consente l'accesso da due livelli, facilitando il passaggio di veicoli e attrezzature.

Facciata Riflettente e Sostenibilità

La facciata è un elemento chiave del design: il vetro riflettente è stato scelto per mimetizzarsi con il paesaggio circostante, creando un effetto visivo mutevole in base alle condizioni atmosferiche. La progettazione ha tenuto conto della sicurezza degli uccelli, senza segnalare collisioni da quando l'edificio è stato completato.

Estetica Industriale e Dettagli Colorati

Gli interni presentano un'estetica industriale con elementi in cemento a vista e pannelli acustici in metallo perforato, mentre dettagli in rosso e arancione richiamano i colori delle boe nel mare. Inoltre, Snøhetta ha creato una struttura separata per uffici e stoccaggio con un tetto a zig-zag che si integra perfettamente con il design principale.

Questo progetto rappresenta un passo avanti nell'architettura industriale, mettendo in luce l'importanza della sostenibilità e dell'innovazione nel settore dell'acquacoltura.

Ispirato all'articolo pubblicato su: Architecture – Dezeen

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su Architecture – Dezeen.

Casa Calumbi: Un Eccellente Esempio di Architettura Sostenibile in Brasile

Casa Calumbi: Un Eccellente Esempio di Architettura Sostenibile in Brasile

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Casa Calumbi: Un Eccellente Esempio di Architettura Sostenibile in BrasileSituata nella splendida area rurale di Lençóis, nella Chapada Diamantina, la Casa Calumbi, progettata dall'architetto Amanda Neuberger, rappresenta un perfetto connubio tra architettura e natura. Questo progetto, completato nel 2023, si estende su una superficie di 140 m² e si inserisce armoniosamente nel paesaggio caratteri...

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La casa è stata concepita in un territorio di transizione tra gli ecosistemi del cerrado e della caatinga, dove le condizioni climatiche estreme richiedono soluzioni innovative. Qui, le intense piogge si alternano a lunghi periodi di siccità, rendendo fondamentale l'adozione di sistemi autonomi e strategie per un uso consapevole dell'acqua. La progettazione attenta e l'uso di materiali come legno, pietra e mattoni non solo contribuiscono all'estetica della casa, ma anche alla sua sostenibilità.

La Casa Calumbi è un esempio di come l'architettura possa integrarsi con l'ambiente circostante, rispettando e valorizzando il paesaggio locale. Ogni elemento è stato studiato per massimizzare l'efficienza energetica e idrica, dimostrando che è possibile costruire in armonia con la natura.

In conclusione, la Casa Calumbi non è solo un'abitazione, ma un manifesto di sostenibilità e innovazione nella progettazione architettonica contemporanea. Scopri di più su questo progetto ed esplora come l'architettura possa contribuire a un futuro più verde e responsabile.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.archdaily.com.

Abitazioni a risparmio energetico: segreti per ridurre le bollette

Abitazioni a risparmio energetico: segreti per ridurre le bollette

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Nel mondo frenetico in cui viviamo, dove il tempo scorre veloce e le bollette si accumulano, l'idea di un'abitazione a risparmio energetico si fa sempre più seducente. Ma cosa significa realmente risparmiare energia nella propria casa? È un viaggio che può iniziare con piccoli gesti quotidiani, un atto di coscienza verso il nostro ambiente e un modo per alleggerire il peso delle spese mensili.

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Il risparmio energetico è la chiave per aprire una porta verso un futuro più sostenibile. Adottare buone abitudini, come regolare i termostati a temperature ragionevoli, utilizzare le tapparelle per controllare la luce solare o scegliere lampadine a risparmio energetico, può fare la differenza. Immagina un mondo in cui ogni scelta, anche la più piccola, contribuisce a un grande cambiamento.

Ma non è solo una questione di abitudini. È fondamentale investire in interventi mirati che possono trasformare la tua casa in un rifugio energetico. Un cappotto termico per le pareti, finestre moderne con doppi o tripli vetri, e un attento isolamento del tetto possono ridurre significativamente la dispersione termica. Ogni angolo della tua abitazione merita attenzione e cura, e ogni miglioramento si tradurrà in un notevole risparmio economico.

Non dimentichiamo, infine, le opportunità offerte dalle detrazioni fiscali. Chiunque desideri rendere la propria casa più efficiente può beneficiare di bonus e agevolazioni, rendendo il percorso verso il risparmio ancora più accessibile. È un invito a tutti, proprietari, inquilini e condomini, a partecipare a questa rivoluzione energetica.

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Sensori luminosi da sacchetti di plastica riciclati: la nuova frontiera per rilevare metalli tossici nell'acqua

Sensori luminosi da sacchetti di plastica riciclati: la nuova frontiera per rilevare metalli tossici nell'acqua

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Sensori luminosi da sacchetti di plastica riciclati: la nuova frontiera per rilevare metalli tossici nell'acqua Un team di ricercatori dell'Universitas Gadjah Mada di Yogyakarta, Indonesia, ha sviluppato un metodo innovativo per trasformare i sacchetti di plastica riciclati in nanomateriali e sensori in grado di rilevare metalli tossici nell'acqua potabile. Questo processo inizia con il polietile...

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I ricercatori convertono i sacchetti in particelle molto piccole, note come carbon quantum dots (CQDs), che sono più piccole di un virus. La produzione di queste particelle avviene attraverso l'uso combinato di due metodi: pirolisi e trattamento idrotermale. La pirolisi implica il riscaldamento della plastica senza ossigeno, mentre il trattamento idrotermale consiste nel riscaldare il materiale in acqua sotto pressione.

Durante il processo, viene aggiunto meno del sette percento di perossido di idrogeno per aiutare a decomporre il polietilene, e l'intero procedimento richiede circa dieci ore. Il risultato è una soluzione contenente i CQDs, che brillano sotto la luce UV, diventando fluorescenti. Questo fenomeno di emissione luminosa è dovuto alla struttura degli atomi di carbonio e ai gruppi chimici attaccati alla superficie dei CQDs.

Il bagliore dei sacchetti di plastica riciclati può quindi essere utilizzato per rilevare metalli tossici nell'acqua potabile. Maggiore è l'intensità della luce, minori sono i metalli tossici presenti nell'acqua. I ricercatori hanno testato i CQDs con diversi metalli e hanno osservato che reagiscono specificamente con gli ioni ferrici, evidenziando la presenza di ferro carico di tre. Quando i CQDs si attaccano a questo ferro, il bagliore diventa più debole, indicando una maggiore concentrazione di metallo nell'acqua.

Finora, i sensori sono in grado di rilevare anche concentrazioni di 9,50 micromolari, sufficienti per verificare se l'acqua potabile è contaminata. I risultati dello studio sono stati accurati e ripetibili. Inoltre, i ricercatori hanno analizzato l'efficacia del bagliore dei CQDs usando un parametro chiamato quantum yield, che misura l'emissione di luce rispetto alla luce assorbita. I CQDs realizzati con sacchetti di plastica hanno raggiunto un quantum yield del 10.04%, dimostrando che possono emettere una luce sufficientemente intensa per essere utilizzati come sensori.

Attualmente, i ricercatori credono che questa scoperta possa essere applicata in kit di test per l'acqua portatili a basso costo, grazie all'uso di sacchetti di plastica riciclati come sensori.

Immagini: Teslariu Mihai via Unsplash, Daniele Levis Pelusi via Unsplash, Naja Bertolt Jensen via Unsplash.

Questo articolo è ispirato all'articolo pubblicato su: designboom | architecture & design magazine.

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Il Rifugio Sostenibile: La Magia del Harbourside Canopy

Il Rifugio Sostenibile: La Magia del Harbourside Canopy

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Nel cuore pulsante di Hsinchu, Taiwan, si erge il Harbourside Canopy, un progetto architettonico che trascende il semplice concetto di mercato. Concepito dagli abili architetti di B+P Architects, questo spazio non è solo un luogo di scambio, ma un rifugio sostenibile dove la cultura della pesca si fonde con l'innovazione architettonica.

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La struttura principale, un padiglione paesaggistico, è un abbraccio di natura e design, composto da tettoie che danzano con il vento, muri che raccontano storie di mare e alberi che si ergono come sentinelle. Un'opera che non solo accoglie i pescatori, ma invita anche i visitatori a immergersi in un'esperienza sensoriale unica.

Il mercato della pesca si apre verso il molo, creando una connessione diretta con il mare. La parete in calcestruzzo, rivolta a nord, funge da bastione contro le intemperie, mentre le berms di terra e le foreste di protezione creano una transizione armoniosa tra l'interno e l'esterno. Qui, l'arte della pesca diventa un evento educativo, dove il pubblico può apprendere e apprezzare la ricca cultura della pesca locale.

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Norman Foster: L'Archistar del Nuovo Stadio di Milano

Norman Foster: L'Archistar del Nuovo Stadio di Milano

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Nel cuore pulsante di Milano, una nuova era si prepara a sbocciare, e a guidarla c'è un nome che risuona come un eco nel mondo dell'architettura: Norman Foster. Maestro indiscusso del design contemporaneo, Foster è il genio creativo dietro il progetto del nuovo stadio di Milano, un'opera che promette di ridefinire non solo l'architettura sportiva, ma anche l'intera esperienza urbana.

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Nato a Manchester il 1° giugno 1935, la sua carriera è una sinfonia di innovazione e impegno verso la sostenibilità. Cresciuto in una famiglia operaia, Foster ha sempre avuto un occhio per il disegno tecnico, un talento che ha affinato all'University of Manchester e alla Yale University. Qui ha forgiato legami con altri grandi visionari, come Richard Rogers, dando vita a un percorso professionale che ha portato alla fondazione del suo studio, Foster + Partners.

Con un approccio pionieristico, Foster ha saputo unire estetica e tecnologia, creando opere iconiche come il grattacielo “The Gherkin” a Londra e il Reichstag a Berlino, simbolo di trasparenza e sostenibilità. Ogni suo progetto è un inno alla bellezza e alla funzionalità, un connubio che ora si appresta a realizzarsi nel nuovo stadio di Milano.

Questo impianto non sarà solo un luogo di eventi sportivi, ma un esempio di come l'architettura possa dialogare con l'ambiente. Con linee guida precise stabilite dal comune di Milano, il progetto prevede che il 50% dell'area non venga cementificata e che oltre 80.000 metri quadrati siano dedicati al verde, restituendo così alla città un polmone vitale. Lo stadio avrà una capienza di 72.000 posti, con spazi per uffici, hotel e parcheggi, tutto concepito per armonizzarsi con il paesaggio urbano.

Il nome di Norman Foster è una garanzia di qualità e innovazione. La sua visione futuristica trasformerà Milano in un centro di attrazione globale, dove architettura e sostenibilità si intrecciano in un abbraccio perfetto.

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L'Architettura del Futuro: Scoprite i Vincitori dei Vision Awards 2025

L'Architettura del Futuro: Scoprite i Vincitori dei Vision Awards 2025

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Il futuro dell'architettura si disegna attraverso linee e forme che raccontano storie, storie che plasmano il nostro modo di vivere e percepire gli spazi. I Vision Awards 2025 hanno messo in luce sei opere straordinarie, scelte tra centinaia di progetti da una giuria internazionale di esperti, tra cui nomi illustri come Daniel Libeskind e Steven Holl. Ogni vincitore rappresenta l'apice dell'innova...

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Il primo premio per il Concetto Architettonico dell'Anno è andato a LAND-CR.AF.T.ED, un progetto di C+S Architects, guidato dalla visionaria Maria Alessandra Segantini. Questo concept reinterpreta la vita rurale in Italia, mescolando agricoltura rigenerativa e alloggi sociali per creare un microcosmo di case in terra cruda e fattorie pixelate. Un'idea audace che risponde alla depopolazione delle campagne, favorendo comunità multiculturali e sostenibili.

Il Disegno Architettonico dell'Anno è stato conferito all'opera di Eugene Tan, La Mappa Archatografica dei Paesaggi Incompleti su Pedra Branca. Con un linguaggio visivo che mescola storia e immaginazione, Tan invita a esplorare un'isola spesso dimenticata, trasformando una mappa geopolitica in un racconto ecologico.

Joe Russell e Emma Sheffer hanno conquistato il titolo per il Modello Architettonico dell'Anno con Theseus, una visione futuristica che ricicla scafi di navi abbandonate in abitazioni adattabili. Un progetto che sfida le convenzioni, mettendo in primo piano la resilienza climatica e l'unità sociale.

La Fotografia Architettonica dell'Anno è stata assegnata a Jason O'Rear per la sua inquadratura mozzafiato di Eagle + West, catturando la maestosità dei grattacieli di Brooklyn in un singolo scatto aereo. Ogni dettaglio è un invito a riflettere sulla continua evoluzione del paesaggio urbano.

Il premio per il Rendering Architettonico dell'Anno va a The New Neighbor di Horoma Ltd, un'immagine provocatoria che sfida le aspettative del progresso urbano, posizionando un'imponente torre in un contesto suburbano quotidiano. Un'opera che invita a riconsiderare il dialogo tra architettura e comunità.

Infine, Counterweight di Olson Kundig ha vinto il premio per il Video Architettonico dell'Anno, un cortometraggio che esplora il movimento e la meccanica dell'architettura in modo sublime, rivelando l'interazione tra spazio e umano.

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WA Lamp: L'Innovativa Creazione di Akasaki & Vanhuyse da Maniglie di Treni Giapponesi

WA Lamp: L'Innovativa Creazione di Akasaki & Vanhuyse da Maniglie di Treni Giapponesi

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WA Lamp: L'Innovativa Creazione di Akasaki & Vanhuyse La WA lamp è un esempio straordinario di design sostenibile, realizzata dallo studio londinese Akasaki & Vanhuyse. Questa lampada minimalista è composta da maniglie in resina recuperate da treni giapponesi dismessi, in particolare le maniglie dei treni Tokyu 8500, ritirati nel 2023. Con una produzione limitata a sole 150 unità, ogni lampada ra...

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Le maniglie sono state accuratamente selezionate: circa 1.400 maniglie in resina sono state pulite e valutate per eventuali difetti visivi, come graffi o ammaccature. Ogni imperfezione è stata considerata come un elemento da celebrare, riflettendo l'uso e il contatto con i passeggeri nel corso degli anni. Questo approccio permette di trasformare componenti che altrimenti sarebbero stati scartati in opere d'arte funzionali.

La lampada è composta da nove anelli di maniglie, impilati per formare un paralume. Piccole fessure tra gli anelli permettono alla luce di filtrare delicatamente, creando un'atmosfera calda e accogliente. Le gambe in acciaio lucidato, che sorreggono la struttura, richiamano il design originale delle maniglie, con una curvatura che simula le cinghie che una volta le collegavano ai treni.

La maggior parte del processo produttivo della WA lamp è stata realizzata da artigiani locali a Tokyo, dove ha sede la Tokyu Corporation. Akasaki & Vanhuyse sperano che queste lampade trovino posto non solo negli uffici e nelle informazioni delle stazioni, ma anche in ambienti residenziali più informali.

La WA lamp non è l'unica creazione che celebra il riutilizzo di materiali. Altri designer, come Sara Regal e Yuma Kano, hanno trovato modi creativi per trasformare rifiuti di cantiere in mobili e complementi d'arredo. La WA lamp si inserisce perfettamente in questa tendenza di design consapevole e innovativo, dimostrando che si può creare bellezza anche partendo da ciò che è considerato scarto.

In conclusione, la WA lamp di Akasaki & Vanhuyse non è solo un'illuminazione, ma una testimonianza del potere del design di trasformare l'ordinario in qualcosa di straordinario.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su Dezeen.

Arnaldo Pomodoro:

Arnaldo Pomodoro: Un Viaggio Tra Sculture e Memorie a Milano

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Arnaldo Pomodoro: Un Viaggio Tra Sculture e Memorie a MilanoDal 4 ottobre 2025 al 31 maggio 2026, Milano diventa il palcoscenico di un affascinante viaggio nel mondo di Arnaldo Pomodoro, il maestro della scultura contemporanea. La Fondazione Arnaldo Pomodoro apre le sue porte per il quarto capitolo del ciclo di mostre Open Studio, intitolato "Luoghi, memorie e visioni". Questo evento rappresenta u...

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In un percorso che abbraccia oltre quattro decenni, dalla fine degli anni Settanta ai Duemila, la mostra invita a riflettere su come le sue opere dialoghino con il contesto urbano di Milano, una città che ha accolto l'artista come un figlio. Il Disco di Pomodoro, simbolo indiscusso della capitale lombarda, è solo uno dei tanti esempi che testimoniano il legame profondo tra l'artista e il suo ambiente.

Ogni scultura diventa un punto di partenza per un viaggio che coinvolge non solo lo sguardo, ma anche il corpo. Le opere sono disposte in due allestimenti che richiamano i display innovativi delle mostre degli anni Ottanta e Novanta, creando una rete di dialogo e interazione. Tra le opere in mostra, spiccano Scettri, Rive dei mari e Rotativa di Babilonia, che insieme formano un mosaico di culture e storie.

Ma la mostra non si ferma alla mera esposizione. Presso lo studio di Pomodoro, riprendono anche le visite e i laboratori, un'opportunità per approfondire la manualità e la creatività, principi fondamentali del suo pensiero artistico. Ogni visita si trasforma in un'esperienza sensoriale, che inizia con un calice di vino, simbolo del connubio tra arte e convivialità.

In un mondo in continuo cambiamento, Pomodoro ci invita a riscoprire l'importanza della memoria e del dialogo con il contesto in cui viviamo. La sua visione di un spazio totale ci spinge a riflettere su come l'arte possa influenzare le nostre vite e trasformare il nostro ambiente. In questo quarto capitolo di Open Studio, il Maestro non ci offre solo sculture, ma ci invita a vivere un'esperienza che trascende il tempo e lo spazio.

Milano, così, diventa non solo sfondo, ma protagonista di una storia che continua a scriversi, unendo arte, cultura e comunità. Non perdere l'occasione di immergerti in questo viaggio unico e coinvolgente.

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Scopri i finalisti per il miglior edificio in Scozia del 2025

Scopri i finalisti per il miglior edificio in Scozia del 2025

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Scopri i finalisti per il miglior edificio in Scozia del 2025Questa settimana, su Dezeen, sono stati annunciati i quattro edifici candidati per il prestigioso premio Andrew Doolan Best Building in Scotland. Tra i finalisti c'è un ponte rivestito in granito locale, che rappresenta un perfetto esempio di architettura che si integra con il paesaggio scozzese.

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In lista troviamo anche la restaurazione di una torre remota del XVI secolo, un hub educativo presso l'Università di Edimburgo e un progetto di rigenerazione di uno spazio pubblico. Questi edifici non solo offrono funzionalità, ma raccontano anche storie e culture locali, contribuendo a migliorare la comunità.

Inoltre, questa settimana, sono stati svelati render di un'arena per le arti marziali miste, progettata per essere costruita nel 2026 nel South Lawn della Casa Bianca. La struttura conterrà circa 5.000 spettatori e avrà un design innovativo con un arco coperto di luci.

In altre notizie, il presidente Donald Trump ha annunciato una tassa del 30% sui mobili imbottiti importati negli Stati Uniti, con l'obiettivo di limitare l'importazione di mobili stranieri.

Infine, lo studio di architettura Foster + Partners ha presentato un progetto per un edificio in legno curvilineo in Svizzera, che si ispira alle strade sinuose e ai contorni delle montagne circostanti.

La settimana si è conclusa con progetti che hanno catturato l'attenzione dei lettori, tra cui un complesso di edilizia sociale verde pastello a Barcellona e una serie di cabine a specchio in Oregon. Questi progetti dimostrano come l'architettura possa rispondere alle esigenze contemporanee e al contempo essere esteticamente appagante.

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Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su Dezeen.

Foster + Partners Reinventa il Megayacht con il Nuovo Concetto 'Outlier I'

Foster + Partners Reinventa il Megayacht con il Nuovo Concetto 'Outlier I'

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Foster + Partners Reinventa il Megayacht con il Nuovo Concetto 'Outlier I' Foster + Partners, noto studio di architettura britannico, ha presentato il suo innovativo concetto di megayacht, Outlier I, durante il Monaco Yacht Show. Con una lunghezza di 88 metri, questo yacht rappresenta un'evoluzione nel design marittimo, combinando l'architettura con l'ingegneria navale avanzata.

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L'Outlier I è frutto di una collaborazione con Lateral Engineering e si distingue per la sua struttura elegante e funzionale. Le linee orizzontali di vetro che attraversano lo scafo scuro offrono un'estetica raffinata, mentre le terrazze angolate creano una geometria stratificata che cattura l'attenzione.

Una delle innovazioni più significative di questo concept è la posizione del motore, spostato verso prua, liberando così le sezioni centrali e posteriori da vincoli meccanici. Questo ha permesso di progettare spazi interni senza interruzioni, con atri a doppia altezza che conferiscono una qualità spaziale rara nel mondo dei megayacht.

Interni Ampi e Luminosi

All'interno, l'Outlier I offre un'atmosfera di apertura e luminosità. Un atrio centrale alto e spazioso inonda la nave di luce naturale, grazie a vetrate dal pavimento al soffitto che incorniciano viste spettacolari del mare. I materiali scelti, come legno chiaro e tessuti morbidi, creano un ambiente raffinato e accogliente.

Con circa il 40% di spazio in più rispetto ad altri yacht della stessa lunghezza, l'Outlier I vanta terrazze e promenade esterne più ampie. Il ponte posteriore, dotato di piscina e elipista, si estende verso le acque, offrendo spazi all'aperto per il relax e la socializzazione.

Progettato per la Personalizzazione

Nonostante la sua lunghezza di 88 metri, l'Outlier I ha un dislocamento di 2000 GT, che facilita l'ormeggio e supporta le comodità di un'imbarcazione molto più grande. Ogni layout è personalizzabile, rendendo questa nave adatta sia per ritiri intimi che per grandi eventi sociali.

Con un design pensato per crociere costiere e viaggi prolungati, l'Outlier I è pronto per avventure esplorative. Il suo telaio interno flessibile permette di variare le configurazioni, da suite private a zone multifunzionali per l'intrattenimento.

Il concetto Outlier I rappresenta una nuova era nel design dei megayacht, unendo comfort e adattabilità in modo inedito.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su designboom | architecture & design magazine.

Pentagram presenta il nuovo logo di Austin ispirato alla sua bellezza naturale

Pentagram presenta il nuovo logo di Austin ispirato alla sua bellezza naturale

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Pentagram presenta il nuovo logo di Austin ispirato alla sua bellezza naturale L'agenzia di design Pentagram ha recentemente svelato il nuovo logo per la città di Austin, Texas. Questo logo, caratterizzato da archi verdi e blu, rappresenta il paesaggio circostante e le risorse naturali della città. Sebbene il logo sia stato presentato come parte di un'iniziativa di rebranding da 1,1 milioni di dol...

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Il nuovo logo si distingue per due archi che si intersecano, formando una lettera "A" inclinata, simbolizzando la "bellezza naturale" di Austin, come dichiarato da DJ Stout, partner di Pentagram. L'arco blu in primo piano rappresenta le abbondanti risorse idriche della città, inclusi il fiume Colorado e Barton Springs, mentre il verde simboleggia la posizione di Austin all'inizio della fertile Hill Country del Texas.

Questo progetto di rebranding è stato realizzato in collaborazione con lo studio locale TKO Advertising e mira a stabilire un'identità grafica coerente per i servizi governativi della città, che, secondo Stout, non ha mai avuto un vero sistema di identità dai tempi della sua fondazione. "Ci sono oltre 300 variazioni di logo esistenti che presentano un'identità di marca disordinata e caotica per questa città moderna e in crescita," ha affermato Stout.

Nonostante le critiche iniziali sui social media, Pentagram ha scelto di puntare sulla bellezza naturale di Austin, rifiutando motivi più tradizionali e governativi, come una palette di rosso, bianco e blu, che erano stati scartati da focus group locali. "Austin è un'isola blu in uno stato prevalentemente rosso," ha aggiunto Stout, evidenziando l'indipendenza mentale della città.

Il logo è stato scoperto in anticipo a causa di una fuga di notizie, che ha complicato ulteriormente la situazione, contribuendo a malintesi e critiche. "Sapevamo che qualsiasi cosa mostrata al pubblico sarebbe stata controversa, ma queste circostanze sfortunate hanno reso tutto più difficile," ha concluso Stout.

Il nuovo logo di Austin rappresenta un passo significativo verso la creazione di un'identità di marca coerente per la città, riflettendo il suo spirito e la sua bellezza naturale.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su Dezeen.

Riscoprire il Charme di un Piccolo Appartamento nel Marais: Design e Funzionalità

Riscoprire il Charme di un Piccolo Appartamento nel Marais: Design e Funzionalità

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Nel cuore pulsante del Marais, un piccolo appartamento del XVIII secolo racconta una storia di rinnovamento e passione per il design. L'incontro tra l'antico e il moderno si materializza in ogni dettaglio, dove l'interior designer JiaHao Liao ha saputo coniugare l'autenticità dei volumi originali con le esigenze della vita contemporanea.

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Varcando la soglia, ci si trova immersi in un ambiente che gioca con la luce e le texture. Le persiane interne a listelli, scelte con cura, non solo conferiscono un fascino vintage ma amplificano la sensazione di verticalità, un elemento fondamentale in spazi con soffitti bassi. La scelta dei materiali è stata meticolosa: legno di rovere per i rivestimenti e una palette di toni rilassanti che avvolge ogni stanza, rendendo l’atmosfera calda e accogliente.

Il soggiorno, fulcro della casa, è un perfetto esempio di come il design possa trasformare un piccolo spazio in un’oasi di comfort. Con un divano sobrio incorniciato da un tavolino in metallo, e poltrone eleganti, ogni elemento è stato pensato per ottimizzare l’uso dello spazio, senza rinunciare allo stile. L’illuminazione naturale, che filtra attraverso le ampie finestre, rende l’ambiente ancora più invitante.

La cucina, un angolo di funzionalità, si distingue per l’uso di un laminato in simil-rovere, che crea continuità visiva con il resto dell'appartamento. Qui, una panca in stile giapponese non solo nasconde una struttura metallica ma offre anche una soluzione pratica per un’area di appoggio. Questo approccio modulare al design è una delle chiavi del progetto: ogni elemento trova il suo posto, contribuendo a un’armonia generale.

Non meno affascinante è la camera da letto, dove il camino originale è stato sapientemente conservato e incorniciato da armadi minimalisti, che si integrano perfettamente nel contesto. I materiali, dall'elegante parquet a spina di pesce alla vernice a calce, parlano di un’attenzione al dettaglio che rende questo appartamento un esempio di come si possa vivere bene in spazi ridotti.

In questo piccolo appartamento nel Marais, ogni scelta progettuale racconta una storia di amore per il design e di rispetto per la storia. È un luogo dove passato e presente si fondono, creando un rifugio accogliente e funzionale, perfettamente adatto alla vita moderna.

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Un Resort nel Cuore della Giungla: Mandai Rainforest di WOW Architects

Un Resort nel Cuore della Giungla: Mandai Rainforest di WOW Architects

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Nel cuore pulsante della giungla di Singapore, dove il verde abbraccia ogni angolo con una dolcezza avvolgente, sorge il Mandai Rainforest Resort, un’opera visionaria firmata WOW Architects. Questo rifugio incantevole, concepito per il marchio di ospitalità Banyan Tree, si snoda attraverso l’ambiente naturale come un delicato ramoscello, in una danza armoniosa con la biodiversità circostante.

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Immaginate un luogo dove le camere assumono la forma di capsule, reminiscenti di semi che germogliano, e dove i muri, incisi come corteccia, raccontano storie di un passato vegetale. La spirale delle scale, simile alla colonna vertebrale di un essere vivente, invita gli ospiti a scoprire livelli di esperienza in un contesto che celebra la bellezza selvaggia del Mandai Wildlife Reserve.

Questo resort non è solo un luogo di soggiorno, ma parte di un ambizioso progetto da 3.5 miliardi di dollari, volto a conservare e valorizzare le ultime tracce di foresta verde a Singapore. Qui, la sostenibilità non è un semplice concetto, ma una pratica tangibile: l’hotel si integra con l’ambiente, preservando habitat esistenti e minimizzando l’impatto ecologico. La struttura, la prima in Singapore a ricevere la certificazione Green Mark Super Low Energy, si propone di riassorbirsi nel verde, come un vecchio albero che si fonde con il bosco.

Camminando tra le curve eleganti del resort, ci si sente avvolti da un abbraccio di foglie e rami. Le camere, elevate nella chioma degli alberi, offrono una vista privilegiata sul bacino idrico sottostante, creando un’esperienza di soggiorno che sfida le convenzioni. Ogni pod è un rifugio di lusso, modellato secondo l’estetica della natura, e dotato di terrazze private, dove gli ospiti possono contemplare il sorgere e il tramontare del sole.

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Singapore: Il Giardino di Architettura da Scoprire

Singapore: Il Giardino di Architettura da Scoprire

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Singapore: Il Giardino di Architettura da ScoprireNel cuore pulsante del Sud-Est asiatico, Singapore emerge come un faro di innovazione architettonica e sostenibilità. Conosciuta come la "City in a Garden", questa città-stato ha saputo intrecciare la modernità con la natura in un abbraccio unico. Ogni angolo di Singapore racconta una storia, una narrazione di come l'urbanizzazione possa danzare ar...

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Dalla maestosa silhouette del Marina Bay Sands al meraviglioso Jewel Changi Airport, progettato da Safdie Architects, fino alla storicità del National Gallery Singapore, ex Corte Suprema, la città è un palcoscenico di stili architettonici che si intrecciano. Qui, l'architettura non è solo un insieme di edifici, ma un racconto visivo che riflette la cultura e l'identità di un popolo.

Progetti come i Colonnade Condominiums di Paul Rudolph e le Pearl Bank Apartments di Tan Cheng Siong sono testimonianze di un modernismo che abbraccia il contesto ambientale. I nomi di architetti rinomati come Moshe Safdie, Norman Foster e WOHA risuonano nelle strade di Singapore, ognuno lasciando un'impronta indelebile attraverso le loro creazioni innovative.

Cosa rende Singapore così speciale? La risposta è semplice: la sua capacità di reinventarsi, di guardare al futuro senza dimenticare le sue radici. Ogni progetto, ogni parco, ogni spazio pubblico è un invito a esplorare e a sognare. È un viaggio che attraversa la storia, la cultura e la sostenibilità, un percorso che ci insegna che architettura e natura possono coesistere in perfetta armonia.

Se sei un amante dell'architettura o semplicemente un curioso viaggiatore, Singapore ti aspetta con i suoi tesori nascosti e i suoi panorami mozzafiato. Scoprire questa città è un'esperienza che arricchisce, una lezione di come il futuro possa essere verde e vibrante.

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Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.archdaily.com.

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Centralizzazione vs Decentralizzazione: Qual è la Scelta Migliore per il Mondo?

Centralizzazione vs Decentralizzazione: Qual è la Scelta Migliore per il Mondo?

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Centralizzazione vs Decentralizzazione: Qual è la Scelta Migliore per il Mondo?In un'epoca di rapidi cambiamenti politici e sociali, ci troviamo di fronte a una questione fondamentale: è meglio un'organizzazione centralizzata o decentralizzata? Molti paesi sembrano muoversi verso una centralizzazione del potere, con un crescente controllo nelle mani di pochi. Tuttavia, ci sono anche argomenti a fa...

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Il dibattito su ciò che è migliore per il mondo è complesso. Da un lato, la centralizzazione può portare a decisioni più rapide ed efficaci, mentre dall'altro, la decentralizzazione può favorire la diversità e la resilienza. In questo contesto, è fondamentale analizzare le implicazioni di entrambe le scelte e capire quale direzione stiamo prendendo come società.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su Michele De Lucchi’s Substack.

Scopri le Piastrelle Innovative di Marazzi su Dezeen Showroom

Scopri le Piastrelle Innovative di Marazzi su Dezeen Showroom

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Scopri le Piastrelle Innovative di Marazzi su Dezeen Showroom Marazzi, il rinomato produttore italiano di piastrelle, ha recentemente ampliato la sua offerta su Dezeen Showroom, presentando una selezione di prodotti che spaziano da piastrelle intricate a superfici effetto pietra. Tra le novità, spiccano le piastrelle Terramater, progettate per omaggiare l'estetica delle ceramiche vintage.

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Le piastrelle Terramater sono disponibili in sette varianti cromatiche e due finiture testurizzate. Ogni piastrella, smaltata, combina il colore originale del materiale con superfici riccamente testurizzate. Inoltre, le piastrelle possono essere personalizzate con due diversi pattern superficiali: il lineare Ritmo o il romboidale Losanga.

Un altro prodotto interessante è Top, ideale non solo per rivestire pareti e pavimenti, ma anche per armadi, piani di lavoro e altri arredi. Realizzate in grès porcellanato, le lastre Top sono disponibili in vari pattern che richiamano il marmo e la pietra, perfetti per diversi stili di interior design.

Marazzi ha anche ampliato la sua gamma di piastrelle Lume, aggiungendo quattro nuove varianti cromatiche: Bone, Caramel, Emerald e Ocean. Questa collezione si distingue per il suo aspetto ispirato allo zellige, conferendo un look artigianale alle piastrelle.

Per applicazioni interne ed esterne, le piastrelle Mystone Pietra Ligure sono un'ottima scelta. Ispirate alla lavagna, queste piastrelle presentano una superficie realistica grazie alla tecnologia 3D Ink di Marazzi.

Infine, la collezione Slow Cold, che trae ispirazione dalla terra battuta, offre tonalità fredde e una texture che, una volta posata, crea una finitura mottled e testurizzata su superfici interne ed esterne.

Marazzi, fondata nel 1935, continua a produrre piastrelle per una vasta gamma di applicazioni, mantenendo vive le tradizioni italiane nel design e nella manifattura. Scopri di più su queste collezioni innovative visitando Dezeen Showroom.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su Dezeen.

Un Faro nel Verde: La Torre di Osservazione di Litomyšl

Un Faro nel Verde: La Torre di Osservazione di Litomyšl

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Nel cuore della Repubblica Ceca, un progetto architettonico straordinario si erge come un faro nel verde, invitando abitanti e turisti a scoprire la bellezza di Litomyšl. La Torre di Osservazione, frutto della creatività dello studio Atelier-r, è costruita utilizzando due container marittimi, simboli di un'architettura sostenibile e innovativa.

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Situata ai margini nord-occidentali della città, la struttura è composta da un container orizzontale che funge da piattaforma di osservazione e un altro posizionato verticalmente, creando un'imponente torre. La scelta del sito è stata strategica: immerso in un sentiero escursionistico, il punto di vista offre una vista mozzafiato sul Castello di Litomyšl, Patrimonio dell'Umanità UNESCO, e sulla vivace piazza principale.

La decisione di utilizzare container riciclati è stata dettata da un budget limitato e dalla volontà di rispettare l'ambiente. "Volevamo progettare un oggetto iconico, un richiamo visivo per i visitatori", racconta Miroslav Pospíšil, architetto capo del progetto. La struttura, rinforzata con una solida struttura in acciaio, ospita al suo interno una scala che conduce verso l'alto, dove il paesaggio si svela in tutta la sua magnificenza.

Il container orizzontale è inclinato leggermente verso l'alto, creando una sensazione di levitazione, mentre un'apertura schermata in metallo invita chi osserva a perdersi nel panorama. La scelta di non trattare la superficie dei container, mantenendoli nel loro stato originale, celebra l'autenticità del materiale e si integra armoniosamente con il paesaggio circostante.

All'apice della torre, un'opera d'arte chiamata Mikado, realizzata dallo scultore Jan Dostál, si erge come un ulteriore richiamo visivo, fungendo anche da parafulmine. Questo progetto non è solo un punto panoramico, ma un invito a esplorare la bellezza delle campagne ceche, un'opera che, nel caso in cui dovesse perdere il suo fascino, potrà essere smontata e i materiali riciclati.

La Torre di Osservazione di Litomyšl è un esempio luminoso di come l'architettura possa unirsi alla natura, trasformando l'ordinario in straordinario, e lasciando un segno indelebile nel cuore di chi la visita.

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Ottobre: Un Mese di Opportunità nel Mondo dell'Arte e della Cultura

Ottobre: Un Mese di Opportunità nel Mondo dell'Arte e della Cultura

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Ottobre si presenta come un mese vibrante e ricco di opportunità per coloro che desiderano immergersi nel mondo dell’arte. Con l’arrivo dell’autunno, si aprono infatti le porte a bandi, concorsi e residenze artistiche, invitando artisti di ogni genere a esprimere la propria creatività e a contribuire al panorama culturale contemporaneo.

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Una delle iniziative più interessanti è il Premio Internazionale di Ceramica Contemporanea, organizzato dalla Fondazione Museo Montelupo. Questo concorso, aperto a artisti italiani e stranieri, punta a valorizzare la ricerca ceramica e a promuovere opere innovative nel campo dell’arte. Le opere selezionate non solo saranno esposte durante il festival Cèramica, ma avranno anche l’opportunità di essere incluse nel catalogo ufficiale del premio. Con premi in denaro e residenze artistiche, questa è un’occasione da non perdere.

Un’altra interessante proposta arriva dal Festival GemellArte, che unisce artisti italiani e francesi in un progetto di street art. Con residenze tra Italia e Francia, il festival offre un palcoscenico internazionale agli street artist, invitandoli a creare opere site-specific che dialoghino con le storie locali. Se sei un artista della street art, questa è la tua occasione per far sentire la tua voce.

In ambito teatrale, il Teatro della Toscana cerca attori per il nuovo spettacolo di Romeo Castellucci. Questo è un invito a uomini di varie età a partecipare a un progetto che esplora la storia del cinema attraverso la performance, anche senza esperienza pregressa. Un’opportunità per chi desidera avvicinarsi al mondo della recitazione e della produzione teatrale.

Infine, non possiamo dimenticare la residenza artistica proposta da Arkane in Marocco. Questa call offre l’opportunità di partecipare a un evento che celebra l’arte contemporanea africana, garantendo un’esperienza unica di scambio culturale e creativo.

In conclusione, ottobre si presenta come un mese ricco di possibilità per chi desidera lavorare nell’arte e nella cultura. Che tu sia un artista, un attore o un appassionato di creatività, ci sono opportunità pronte per essere colte. Non lasciarti sfuggire l’occasione di far parte di questo vibrante panorama culturale!

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Techo International Airport: Un Viaggio nel Futuro dell'Architettura Cambogiana

Techo International Airport: Un Viaggio nel Futuro dell'Architettura Cambogiana

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Nel cuore pulsante di Phnom Penh, un nuovo capitolo dell'architettura internazionale sta per essere scritto. Il Techo International Airport, frutto della visionaria mente di Foster + Partners, non è solo un aeroporto, ma un simbolo della rinascita e dell'ambizione di un'intera nazione.

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Con una superficie di 235.500 m² e un design che si innalza per 40 metri, questo terminal è un omaggio alle antiche civiltà che hanno abitato queste terre. Ogni angolo del suo profilo architettonico parla di storia, di cultura e di un profondo rispetto per l'ambiente tropicale che lo circonda.

Costruito con materiali innovativi come acciaio e cemento, l'aeroporto è concepito per essere sostenibile, un faro di modernità che si integra armoniosamente con il paesaggio. La sua progettazione ha coinvolto una sinergia di talenti, da ingegneri a consulenti paesaggistici, tutti uniti dalla missione di realizzare un'opera che non solo accoglie i viaggiatori, ma che racconta una storia.

La sua struttura, che si estende per 850 metri di lunghezza e 500 metri di larghezza, è un esempio di come l'architettura moderna possa rispondere alle esigenze del futuro, senza dimenticare le radici del passato. La cerimonia di inaugurazione segna non solo l'apertura di un nuovo hub aereo, ma anche l'inizio di una nuova era per la Cambogia.

Questo aeroporto non è solo un luogo di transito, ma un’esperienza da vivere, un portale verso nuove avventure e opportunità. La visione di Foster + Partners si materializza in uno spazio dove l’arte della costruzione si fonde con l’anima di un popolo, creando un legame indissolubile tra architettura e comunità.

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Scopri la Sedia Amia di Miniforms: Un'Oasi di Comfort e Design

Scopri la Sedia Amia di Miniforms: Un'Oasi di Comfort e Design

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Nel mondo del design d'interni, dove ogni pezzo racconta una storia, la sedia Amia di Miniforms emerge come un gioiello che prende vita in un abbraccio di comfort e stile. Immagina di sederti su una creazione che evoca la sensazione di un divano, pur mantenendo la leggiadria e la funzionalità di una sedia. Questo è ciò che la sedia Amia offre, un equilibrio perfetto tra estetica e praticità.

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Progettata dallo studio E-ggs, la sedia Amia si distingue per le sue gambe spesse e piatte e per uno schienale arrotondato, che può essere rivestito in tessuti audaci e variopinti. L'originalità di questo pezzo è accentuata dagli braccioli in legno, che si proiettano elegantemente da entrambi i lati, creando un gioco di forme e materiali che cattura l'attenzione.

Non è solo una sedia; è un'esperienza, un invito a sedersi e lasciarsi avvolgere dalla sua morbidezza. Ideale per ogni ambiente, dalla casa all'ufficio, la sedia Amia è stata recentemente presentata su Dezeen Showroom, un palcoscenico per le ultime novità nel mondo del design.

Ma la sedia Amia non è l'unica novità. Al suo fianco, altre creazioni di spicco hanno fatto il loro debutto, come il Sensible Streaker, un elegante pomolo per porte in legno colorato, e l'illuminazione per bagni Pastello, che porta un tocco di calore e colore negli spazi più intimi. Ogni nuovo prodotto racconta la sua storia, arricchendo il panorama del design contemporaneo.

La sedia Amia di Miniforms è una celebrazione del design italiano, un invito a sedersi, a vivere e a sognare. Non perdere l’occasione di scoprire altre meraviglie nel mondo del design, dove ogni pezzo è un’opera d’arte.

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Cortina e il Villaggio Eni: Un Sogno Architettonico di Mattei e Gellner

Cortina e il Villaggio Eni: Un Sogno Architettonico di Mattei e Gellner

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Nel cuore del Cadore, dove le vette dolomitiche si tingono di blu e verde, sorge un luogo che racconta una storia di innovazione e visionarietà: il Villaggio Eni di Borca di Cadore. Voluto da Enrico Mattei e progettato dall'architetto Edoardo Gellner, questo villaggio rappresentava un'idea audace: creare uno spazio di vacanza interclassista, dove i dipendenti dell'ENI potessero godere della bellez...

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Negli anni '50, quando l'idea di una vacanza per tutti era ancora un sogno, Mattei decise di trasformare questo sogno in realtà. Sotto la maestria di Gellner, il villaggio si ergeva come un'opera d'arte, sfuggendo ai canoni tradizionali dell'architettura montana. Con le sue case dalle linee moderne, tetti piani e colori vivaci, il Villaggio Eni si presentava come un rifugio per il popolo, un luogo dove la classe sociale non contava. Le ville, disegnate con un occhio attento al dettaglio, riflettevano una nuova estetica, ispirata ai maestri dell'architettura contemporanea.

Oggi, mentre ci prepariamo per le Olimpiadi Milano-Cortina 2026, la storia di Gellner e Mattei risuona come un canto nostalgico. I lavori per le nuove infrastrutture si intrecciano con il passato, e il Villaggio Eni resta un simbolo di una visione audace, un luogo dove l'architettura incontra l'umanità. La chiesa, progettata in collaborazione con Carlo Scarpa, è un esempio di come il cemento possa dialogare con la natura, creando spazi che parlano di spiritualità e bellezza.

Ma la vera magia del Villaggio Eni risiede nei suoi dettagli: gli interni curati, le finestre che incorniciano panorami mozzafiato, e l'atmosfera che trasmette un senso di appartenenza e comunità. Oggi, queste ville, pur con il peso del tempo, continuano a raccontare storie di vita, di vacanze e di incontri. Gli appassionati di architettura e storia si ritrovano qui, per ammirare un'opera che, sebbene nata settant'anni fa, continua a vivere e a ispirare.

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Il Padiglione a Forma di Guscio: Un Viaggio tra Natura e Innovazione all'Expo 2025 di Osaka

Il Padiglione a Forma di Guscio: Un Viaggio tra Natura e Innovazione all'Expo 2025 di Osaka

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Nel cuore dell'Expo 2025 di Osaka, un'architettura straordinaria emerge dalle onde del tempo: il Pasona Natureverse Pavilion, creato dallo studio locale The Design Labo. Ispirato alla spirale di un guscio di ammonite, questo padiglione non è solo un'opera d'arte architettonica, ma un simbolo di vita e connessione tra uomo e natura.

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Con una larghezza di 43 metri, la struttura principale è realizzata con una rete di acciaio e una membrana sintetica bianca, progettata per essere facilmente smontabile. Ma ciò che la rende speciale è la sua forma avvolgente, che riflette la continuità della vita, un concetto chiave nel tema dell'Expo: "Progettare la società futura per le nostre vite".

All'interno, il padiglione è suddiviso in tre zone tematiche: Storia della Vita, Corpo e Mente / Legami. Qui, i visitatori possono immergersi in esperienze interattive e digitali, da sculture a forma di albero che raccontano la storia dell'evoluzione a un cuore coltivato in laboratorio, frutto di biomateriali e bioingegneria.

Il percorso di visita è concepito in spirale, permettendo un'esperienza fluida e coinvolgente, mentre la sua altezza interna raggiunge i 16 metri, creando un senso di grandiosità. Alla sera, il padiglione si illumina di luci colorate, trasformando il suo guscio in un'opera d'arte luminosa che incanta i visitatori.

Ma il Pasona Natureverse Pavilion non è solo un luogo di esposizione: dopo l'Expo, sarà trasferito sull'Isola di Awaji per diventare un centro culturale. Un simbolo di resilienza e innovazione, questo padiglione ci ricorda che l'architettura può essere una forza di connessione tra il mondo naturale e le aspirazioni umane.

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Illuminare l'Architettura: Vibia e la Magia della Luce

Illuminare l'Architettura: Vibia e la Magia della Luce

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La luce, quel fenomeno sfuggente e meraviglioso, da sempre accompagna l'umanità nel suo cammino. È il primo abbraccio del mattino, il conforto del fuoco che danza, l'invisibile abbraccio dell'infrarosso. Non è mai solo luce; è un linguaggio, un'emozione, una forma d'arte che plasma lo spazio in cui viviamo. Vibia, maestro nell'arte di progettare atmosfere, ha compreso che la luce non può essere ri...

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Queste due collezioni, premiate agli Architizer A+Product Awards, rappresentano l'essenza di un ambizioso obiettivo: armonizzare precisione ed espressione. Vibia non si limita a fornire soluzioni di illuminazione, ma offre strumenti che abilitano una nuova narrativa, dove il design della luce diventa parte integrante dell'architettura stessa. La modularità di Bind consente di superare le rigidità tradizionali, permettendo ai designer di comporre la luce come un'opera d'arte, mentre Class, con il suo vetro fluted, crea un'atmosfera calda e accogliente, fondendosi con il paesaggio e trasformando l'ordinario in straordinario.

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Un Viaggio nel Tempio: Nardipur e l'Armonia dell'Architettura Sacra

Un Viaggio nel Tempio: Nardipur e l'Armonia dell'Architettura Sacra

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Nel cuore pulsante di Gandhinagar, dove la spiritualità danza con la vita quotidiana, sorge un'opera d'arte che trascende il concetto di semplice costruzione. Il complesso del tempio di Nardipur, concepito dall'illustre studio Raasa Architects, si erge come un inno all'armonia e alla sinergia tra natura e architettura. Qui, ogni pietra sembra raccontare una storia, ogni angolo è un invito a esplor...

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Con una superficie di 1500 m², questo progetto, che vedrà la luce nel 2024, non è solo un luogo di culto, ma un centro comunitario dove le tradizioni locali possono prosperare. Gli architetti, Girisha Gajjar e Naitik Vakharia, insieme al loro team, hanno sapientemente tessuto un legame con il paesaggio circostante, preservando la biodiversità del sito, ricco di alberi e canti di uccelli, creando così uno spazio dove la vita si svolge in un abbraccio dolce e rispettoso della natura.

L'architettura, qui, non si impone, ma si fa sfondo alle ritualità quotidiane e alle interazioni sociali. Questo complesso non è solo un luogo dove si prega, ma un spazio vivo, dove le persone possono incontrarsi, condividere e crescere insieme. La struttura si integra nel contesto, invitando i visitatori a immergersi in un'esperienza che va oltre il visibile, un viaggio nell'anima della comunità.

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Il Complesso Residenziale di V Taller a Tulum: Un Riferimento alla Torre di Babele

Il Complesso Residenziale di V Taller a Tulum: Un Riferimento alla Torre di Babele

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Il Complesso Residenziale di V Taller a Tulum: Un Riferimento alla Torre di BabeleNel cuore di Tulum, in Messico, lo studio V Taller ha completato un innovativo complesso residenziale che richiama la mitica Torre di Babele. Questo progetto, terminato nel 2024, copre una superficie di 6.178 metri quadrati e si distingue per i suoi appartamenti a volta, realizzati in intonaco rosa, che si sviluppano...

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V Taller descrive il complesso come una risposta architettonica all'intersezione tra spazio, tempo e ambiente, ridefinendo l'architettura come una forza rigenerativa piuttosto che come un'imposizione sul paesaggio. Al centro del progetto si erge una torre rotonda, caratterizzata da finestre verticali e accessibile tramite una scala indipendente che attraversa un piccolo fossato. La base e la sommità della struttura sono adornate da piante, mentre un'apertura triangolare si apre verso il cielo, creando un collegamento visivo con l'esterno.

Il piano del complesso ha una forma a occhio, con la torre che funge da pupilla. Attraverso un cortile piantumato che favorisce la riforestazione e ottimizza la circolazione dell'aria, sono disposti quasi 60 unità residenziali su tre livelli. Questa configurazione curva e verticale riduce il consumo di terreno di quasi il 40% rispetto agli sviluppi orizzontali convenzionali, consentendo una concentrazione della costruzione e preservando ampi spazi aperti.

Il complesso è progettato per soddisfare le esigenze sia dell'industria turistica di Tulum che dei residenti permanenti, offrendo appartamenti sia per affitti a breve termine che per abitazioni a lungo termine, complete di cucine attrezzate, aree soggiorno e pranzo combinate, camere da letto private e giardini o balconi con jacuzzi integrata. Le unità sono disposte in un piano radiale, con scale strette che fungono da "tunnel di luce".

All'interno, materiali in legno tropicale e elementi in argilla creano un'atmosfera calda e texturizzata, tipica dell'artigianato locale. La luce naturale penetra negli ambienti attraverso grandi finestre, garantendo ventilazione incrociata e riducendo la necessità di raffreddamento meccanico in un contesto tropicale. L'intero progetto è rifinito in chukum, un intonaco a base di calcare tipico della penisola dello Yucatán, noto per la sua resistenza all'umidità e per la bassa manutenzione.

In sintesi, il complesso residenziale di V Taller non solo offre abitazioni moderne e funzionali, ma promuove anche un'interazione continua tra spazio costruito e natura, dove luce, vegetazione e aria plasmano l'esperienza di abitare. Questo progetto rappresenta un modello di architettura sostenibile, contribuendo a un turismo rigenerativo.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su Architecture – Dezeen.

Scopri il Premio di Architettura Città di Bassano del Grappa: Un'Occasione per Innovare

Scopri il Premio di Architettura Città di Bassano del Grappa: Un'Occasione per Innovare

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La III edizione del Premio di Architettura Città di Bassano del Grappa si presenta come un'opportunità unica per tutti i progettisti e le menti creative che desiderano lasciare un segno indelebile nel panorama architettonico contemporaneo. Bandito dalla storica Città di Bassano del Grappa, in collaborazione con l'Ordine degli Architetti P.P.C. della Provincia di Vicenza, questo premio mira a incen...

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Il premio è aperto a opere di nuova costruzione, ristrutturazioni e trasformazioni edilizie completate tra il 1 gennaio 2019 e il 31 luglio 2025, tutte localizzate nell'affascinante territorio della Pedemontana e Territori del Brenta. Le categorie tematiche includono l'architettura pubblica, residenziale, industriale e commerciale, con un focus particolare sulla riqualificazione urbana e sull'housing sociale.

Con questo premio, si desidera promuovere l'adozione di pratiche progettuali che non solo arricchiscano il paesaggio urbano, ma che rispettino e preservino l'identità dei luoghi. Ogni progetto presentato sarà valutato in base alla sua integrazione con il contesto urbano, alla sostenibilità e all'innovazione nell'uso dei materiali.

La partecipazione è aperta a tutti i professionisti del settore, senza distinzione di nazionalità, purché siano iscritti ai rispettivi ordini professionali. Ogni candidato potrà concorrere con un massimo di due progetti, i quali dovranno essere presentati entro il 31 ottobre 2025. La documentazione richiesta include una descrizione del progetto e diversi elaborati grafici e fotografici, tutti destinati a raccontare la storia dell'opera.

Il premio, che sarà consegnato durante una cerimonia dedicata, rappresenta non solo una forma di riconoscimento, ma anche un invito a riflettere sul valore della qualità architettonica nel nostro vivere quotidiano. In un periodo in cui la sostenibilità è più che mai al centro del dibattito pubblico, il Premio di Architettura Città di Bassano del Grappa si pone come un faro che guida i progettisti verso un futuro migliore.

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Architetture per l'Equilibrio Territoriale: Scopri il Padiglione Spagnolo alla Biennale di Architettura di Venezia 2025

Architetture per l'Equilibrio Territoriale: Scopri il Padiglione Spagnolo alla Biennale di Architettura di Venezia 2025

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Architetture per l'Equilibrio Territoriale: Scopri il Padiglione Spagnolo alla Biennale di Architettura di Venezia 2025 La Biennale di Architettura di Venezia del 2025 vedrà il Padiglione Spagnolo presentare un'esposizione intitolata "Internatilities: Architectures for Territorial Equilibrium". Curata dagli architetti galiziani Roi Salgueiro Barrio e Manuel Bouzas Barcala, questa mostra si propon...

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Il tema centrale dell'esposizione è l'equilibrio territoriale, un concetto che si fa sempre più cruciale nel contesto attuale di cambiamenti climatici e urbanizzazione. Gli architetti intendono dimostrare come le architetture possano contribuire a un futuro più sostenibile, mantenendo un forte legame con il territorio e le comunità locali.

Il Padiglione si svilupperà attorno a un'installazione immersiva, progettata per stimolare una riflessione profonda sulle sfide architettoniche e ambientali che la Spagna e il mondo stanno affrontando. Con l'obiettivo di promuovere un dialogo attivo, l'esposizione inviterà i visitatori a considerare il ruolo dell'architettura nella creazione di un equilibrio territoriale.

Non perdere l'occasione di visitare il Padiglione Spagnolo e scoprire come le architetture possano diventare agenti di cambiamento per un futuro migliore. L'evento si svolgerà dal 20 maggio al 26 novembre 2025, e rappresenta un’importante occasione per riflettere sulle interconnessioni tra architettura, territorio e sostenibilità.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su ArchDaily Global.

Seoul Architecture Biennale: Un Invito alla Conversazione Pubblica

Seoul Architecture Biennale: Un Invito alla Conversazione Pubblica

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Seoul Architecture Biennale: Un Invito alla Conversazione Pubblica La Biennale di Architettura di Seoul di quest'anno rappresenta un tentativo sincero di coinvolgere il pubblico in una conversazione autentica sull'architettura della città. Thomas Heatherwick, direttore generale dell'evento, ha dichiarato che è fondamentale avviare un dialogo con la popolazione, piuttosto che replicare l'"echo cha...

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Heatherwick ha affermato: "Una conversazione pubblica è così importante perché crea il contesto che influenza tutti noi, e abbiamo trascurato di parlare con il pubblico." Questo approccio si distacca dalla tradizione di molti eventi simili, che spesso si rivolgono esclusivamente a professionisti del settore.

"Siamo scarsi nel condurre conversazioni pubbliche più ampie", ha aggiunto, evidenziando come l'architettura influisca profondamente sulla vita quotidiana delle persone. La Biennale di Seoul, interamente finanziata dalla città, offre una rara opportunità per espandere la discussione attorno agli spazi urbani.

Per attrarre l'attenzione dei cittadini, Heatherwick ha progettato un muro di 90 metri nel centro della città, il Humanise Wall. Questo muro non solo funge da elemento centrale della Biennale, ma è anche un invito visivo per i cittadini a partecipare e a scoprire di più sull'architettura che li circonda.

Il muro è stato concepito come un "call and response", un modo per stimolare la partecipazione attiva del pubblico. Attraverso immagini di edifici e installazioni artistiche, il muro intende avviare conversazioni significative su come l'architettura può migliorare la vita urbana.

In un mondo dove i festival di design spesso rimangono confinate in una cerchia ristretta, la Biennale di Seoul cerca di abbattere queste barriere, rendendo l'architettura accessibile e comprensibile a tutti. "Credo che ci sia un dovere di raggiungere e accogliere", ha concluso Heatherwick, esprimendo il desiderio di vedere una maggiore qualità nell'architettura attraverso un dialogo pubblico più attivo.

La Biennale di Architettura e Urbanismo di Seoul si svolgerà dal 26 settembre al 18 novembre 2025, e rappresenta un'opportunità unica per tutti di riflettere sull'impatto degli spazi che abitiamo.

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Wicker House: la nuova residenza di Ming Architects a Singapore

Wicker House: la nuova residenza di Ming Architects a Singapore

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Wicker House: la residenza contemporanea di Ming ArchitectsSituata a Singapore, Wicker House è un progetto residenziale innovativo realizzato da Ming Architects. Completato nel 2023, questo straordinario edificio si estende su un'area di 4500 m², fondendo design moderno e funzionalità. La casa presenta interni luminosi e ariosi, arricchiti da tocchi di colore vibrante.

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La struttura è concepita per offrire splendide viste su acqua e verde, garantendo al contempo la privacy degli abitanti grazie all'uso di schermi ispirati al rattan. L'architettura di Wicker House celebra l'uso di materiali naturali di alta qualità, creando un ambiente accogliente e sostenibile.

Questo progetto non solo rappresenta un esempio di architettura residenziale contemporanea, ma si distingue anche per la sua attenzione alla sostenibilità e all'integrazione con l'ambiente circostante. Gli architetti Tan Cher Ming e il suo team, tra cui Erica Chan, hanno lavorato per dare vita a uno spazio che è tanto funzionale quanto estetico.

Wicker House è una testimonianza della capacità di innovare nel campo dell'architettura residenziale, dimostrando che è possibile creare ambienti che siano al tempo stesso belli e sostenibili. Se sei appassionato di architettura e design, questo progetto è sicuramente da tenere d'occhio.

Per maggiori dettagli, visita il sito ArchDaily.

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BIENALSUR: Un Viaggio Artistico dal Sudamerica all'Italia

BIENALSUR: Un Viaggio Artistico dal Sudamerica all'Italia

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Il mondo dell'arte si prepara a un evento straordinario: per la prima volta, la biennale internazionale di arte contemporanea BIENALSUR approda in Italia. Un viaggio che collega il Sudamerica al cuore pulsante dell'arte italiana, portando con sé un messaggio di democrazia e decentralizzazione. Dal 22 ottobre 2025 al 30 gennaio 2026, le città di Biella, Milano, Roma e Napoli si trasformeranno in pa...

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BIENALSUR, concepita dall'Universidad Nacional de Tres de Febrero di Buenos Aires, si distingue per la sua natura umanistica e per la capacità di affrontare le sfide contemporanee. Con una mappa culturale che si estende per oltre 18.000 chilometri, questa biennale non è solo un evento artistico, ma un movimento che abbatte le barriere geografiche e culturali, creando una rete di connessioni tra artisti, pubblico e comunità.

Il tema di quest'edizione, "Invocazioni", trae ispirazione dalle riflessioni del psicoanalista James Hillman, evocando la necessità di un richiamo a forze invisibili e a una trasformazione collettiva. Le mostre, curate con un approccio aperto e inclusivo, sfideranno le convenzioni e inviteranno a riflettere sulla nostra interazione con l'ambiente e con l'arte stessa.

Milano sarà la cornice di "Divenire Animale", una mostra che esplora la relazione fra uomo e natura, invitando a superare le dicotomie tradizionali. A Roma, il Museo di Palazzo Braschi ospiterà opere che riflettono sulla rappresentazione della natura selvaggia delle Americhe, mentre Napoli e Biella offriranno spazi di residenza per artisti emergenti, promuovendo un dialogo vitale tra culture diverse.

In questo contesto, ogni città diventa un laboratorio di idee, un crocevia di esperienze artistiche che arricchiscono il tessuto culturale italiano. BIENALSUR non è solo un evento; è un invito a partecipare a un'esperienza condivisa, dove l'arte diventa un veicolo di riflessione e trasformazione.

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Le Case di Kylie Jenner: Un Patrimonio Immobiliare da 80 Milioni di Dollari

Le Case di Kylie Jenner: Un Patrimonio Immobiliare da 80 Milioni di Dollari

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In un mondo dove la celebrità si mescola con l'architettura, Kylie Jenner emerge come una figura emblematica, non solo per il suo status di icona della moda, ma anche per il suo impressionante patrimonio immobiliare. Con un valore complessivo che supera gli 80 milioni di dollari, le sue case raccontano storie di crescita, cambiamento e un gusto sofisticato per il design.

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Dall'età di diciassette anni, quando ha lasciato la sua storica dimora di Hidden Hills, Kylie ha intrapreso un viaggio che l'ha vista acquistare e vendere abitazioni di lusso che catturano l'immaginazione. La sua prima casa, un'elegante villa in stile toscano a Calabasas, è stata solo l'inizio di un'avventura immobiliare che ha visto una rapida crescita e trasformazione.

Ogni casa che Kylie ha posseduto ha portato con sé un pezzo della sua vita, una testimonianza delle sue esperienze e delle sue aspirazioni. La villa di Calabasas, acquistata per 2,7 milioni di dollari e rivisitata con l'aiuto del designer Jeff Andrews, era un rifugio di eleganza moderna, con pavimenti in legno scuro e stanze illuminate da un gioco di contrasti. Non è solo un luogo dove vive, ma un palcoscenico per la sua vita da celebrità.

La sua successiva acquisizione, una residenza in stile Cape Cod a Hidden Hills, ha segnato un passo decisivo, non solo per la sua posizione vicino alla famiglia, ma anche per il suo design lussuoso e le sue comodità. Con un home theater, una cantina e una vista mozzafiato sulle montagne, ogni angolo di questa casa rifletteva il suo spirito giovane e audace.

La terza proprietà a Hidden Hills, un mansion di 12 milioni di dollari, ha rappresentato il culmine della sua evoluzione stilistica, un'opera d'arte che unisce colori vivaci e una personalità audace, progettata dal noto designer Martyn Lawrence Bullard. “Volevo un'atmosfera fresca e divertente,” ha dichiarato Kylie, e così ha fatto, trasformando la sua casa in un rifugio di lusso e creatività.

In un mondo che cambia rapidamente, Kylie Jenner ha saputo adattarsi e investire nel suo futuro, non solo attraverso il suo marchio di cosmetici, ma anche creando uno spazio che riflette chi è davvero. La sua storia immobiliare è una vera e propria narrazione di risalita, passione e innovazione, un viaggio che continua a stupire e ispirare.

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Un Gelato di Fantasia: L'Architettura Sculpturale di Foguel Studio

Un Gelato di Fantasia: L'Architettura Sculpturale di Foguel Studio

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Nel cuore di Tandil, Argentina, un gelato non è solo un dolce, ma diventa l'ispirazione per un'opera d'arte. Foguel Studio, con la sua visione audace, trasforma un semplice negozio di gelato in un tempio di meraviglia, dove ogni angolo svela una storia, e ogni materiale si fonde in un abbraccio di creatività. Qui, il marmo si fa crema, i coni si ergono come colonne, e l'innocenza dell'infanzia si ...

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Il progetto per il negozio Figlio è un viaggio audace oltre i confini dell'architettura tradizionale. Foguel, designer e artista con un background nella scenografia, infonde nel suo lavoro una sensibilità teatrale, dove i materiali e i simboli si intrecciano in un dialogo continuo. All'interno, i rivestimenti in marmo, i tavoli in legno a forma di cono e le vasi che raccontano ogni gusto di gelato si mescolano in un'esperienza sensoriale senza pari.

Al centro di questo spazio creativo si erge una scultura ibrida di sette metri, un omaggio contemporaneo ai capolavori greco-romani, capace di evocare la grandezza di Michelangelo e le meraviglie dell'antichità attraverso un filtro ironico e postmoderno. L'eleganza di questo eccesso ornamentale trascende il semplice commercio, trasformando il negozio in un ambiente monumentale, dove tecnologia e natura si incontrano in un abbraccio sorprendente.

Foguel, fondatrice di questo studio innovativo a Buenos Aires, celebra così l'architettura come un atto di fantasia. In questo luogo, ciò che di solito si scioglie e svanisce viene immortalato nella pietra, permettendo a ogni visitatore di vivere un sogno che sfida la realtà. Qui, l’architettura non è solo funzionale, ma è un racconto, un gioco intellettuale e istintivo che trasforma il quotidiano in un'opera d'arte.

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Il Ponte Serpentino di Hangzhou: Un’Opera d’Arte che Nasce dalla Tradizione della Seta

Il Ponte Serpentino di Hangzhou: Un’Opera d’Arte che Nasce dalla Tradizione della Seta

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In un abbraccio di forme sinuose e delicate, il Ponte Serpentino di Hangzhou emerge come una poesia architettonica che racconta storie di tradizione e modernità. Firmato da Zaha Hadid Architects, questo ponte pedonale e ciclabile non è solo un'infrastruttura, ma un vero e proprio manifesto della bellezza contemporanea, radicata nella cultura della seta che ha reso celebre la città.

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Ultimato di recente, il Grand Canal Gateway Bridge si estende per 390 metri, unendo le sponde est e ovest di uno dei canali più antichi e lunghi del mondo, patrimonio dell’UNESCO. Qui, l'acqua scorre come un filo di seta, collegando il passato con il presente, e offrendo ai residenti e ai visitatori un nuovo modo di vivere il paesaggio.

La struttura, leggera e affusolata, è un gioco di archi d'acciaio che si intrecciano, riflettendo l'arte della ricamo tipica della regione. Ogni curva e ogni angolo sono pensati per armonizzarsi con il contesto naturale, creando spazi pubblici dove la comunità può riunirsi e interagire. Il ponte non è solo un passaggio; è un luogo di incontro, un palcoscenico dove la natura e l’architettura danzano insieme.

La scelta di materiali sostenibili e il design innovativo, che prevede l'uso di elementi modulari prefabbricati, dimostrano un impegno verso la sostenibilità. Con una illuminazione LED alimentata da fonti rinnovabili, il ponte si illumina di notte, tracciando un percorso luminoso che invita a esplorare le sue curve, mentre l’eco del fiume e il fruscio della vegetazione creano una melodia di sottofondo.

Così, il Ponte Serpentino non è solo un’opera di ingegneria, ma un racconto che si snoda lungo le acque del Grand Canal, unendo passato e futuro, tradizione e innovazione, in un abbraccio senza tempo.

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Un Padiglione di Legno Circolare: Un Viaggio attraverso Texture e Finiture

Un Padiglione di Legno Circolare: Un Viaggio attraverso Texture e Finiture

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Nel cuore di un affollato salone dedicato all'architettura e al design d'interni, emerge un'opera che sfida le convenzioni: un padiglione circolare di legno, un rifugio di calma e bellezza. Progettato dagli ISSO Architects per l'esposizione MUKA all'IndoBuildTech 2025, questo spazio non è solo un semplice stand, ma un invito a esplorare la sinergia tra materiali e design.

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Occupando un lotto di 11 per 17 metri, il padiglione, intitolato A Nest in the Tree, reinterpreta il concetto di esposizione attraverso un linguaggio di apertura e chiarezza spaziale. In un ambiente spesso sopraffatto dalla densità visiva, qui si respira una sensazione di respiro, di spazio che invita il visitatore a immergersi in un'esperienza unica.

La struttura, pur essendo ancorata al suolo, gioca con un intricato reticolo di vuoti e aperture incorniciate, che incoraggiano il movimento e la scoperta visiva. Fessure sottili lungo la facciata offrono scorci dell'interno, creando una sottile linea tra privacy e esposizione. Attraverso questa danza di luce e ombra, il progetto invita a un'esplorazione graduale, dove ogni angolo rivela nuove sorprese.

Il design trae ispirazione dal processo di produzione del veneer, dove sottili strati vengono scartati dal legno massiccio. Allo stesso modo, il padiglione emerge attraverso un approccio di intaglio e sottrazione, trasformando una massa solida in uno spazio fluido e interconnesso. Ogni elemento, dalla veranda al cortile, gioca un ruolo specifico all'interno di questo sistema architettonico compatto, bilanciando apertura e chiusura.

Il colore e la matericità sono fondamentali in questo progetto. La facciata grigia e sobria si apre a un vibrante bancone rosso, incorniciato da un muro verde che cattura l'occhio. Questa gradazione non solo mette in risalto la varietà di texture e finiture del veneer di MUKA, ma guida anche i visitatori attraverso le diverse zone dell'installazione, creando un'esperienza stratificata e coinvolgente.

In definitiva, il padiglione non è solo un ambiente espositivo, ma una vera e propria installazione architettonica temporanea che dimostra come l'esperimentazione dei materiali e la misura spaziale possano trasformare il design espositivo in un'esperienza architettonica coesa.

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Brass, Marmo e Quarzo: L'Eleganza degli Interni di Studia 54 nel Grattacielo in India

Brass, Marmo e Quarzo: L'Eleganza degli Interni di Studia 54 nel Grattacielo in India

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Nel cuore del grattacielo Trump Towers in India, gli interni di Verdure Vilāsa progettati da Studia 54 rappresentano un connubio perfetto tra eleganza e modernità. Con una superficie di 1.731 mq (18.633 sqft), questo banchetto si trova al 50° piano e offre una vista mozzafiato sulla città.

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All'ingresso, una scala simmetrica rivestita in marmo Calacatta macchia vecchia extra attira immediatamente l'attenzione, con il suo design che enfatizza la profondità grazie a scanalature verticali. Le ringhiere in vetro sfaccettato riflettono la luce, mentre i corrimano in ottone creano un contrasto affascinante. La scelta dei mobili include pezzi della Capital Collection e di Eichholtz, mentre un lampadario personalizzato da Studia 54 pende dal soffitto a cupola in vetro colorato.

La zona piscina, di 150 mq (1.615 sqft), introduce un motivo di design unico: opere d'arte in resina epossidica con glitter incorporato che evocano un cielo stellato. Le venature blu della resina si intrecciano con il marmo, creando un effetto suggestivo. Il bar, di 100 mq (1.076 sqft), offre un contrasto tra il marmo chiaro e il quarzo Cristallo Smeraldo, mentre pannelli metallici galvanici mettono in risalto le bottiglie esposte come in una vetrina.

La terrazza, che si estende per 316 mq (3.401 sqft), è progettata per ospitare eventi di diversa natura, con pavimenti in marmo chiaro e scuro disposti geometricamente. Tavolini in ottone e illuminazione integrata creano un'atmosfera sofisticata, mentre piante e vegetazione si integrano nel design complessivo. Mobili di marchi come Flexform, Belissima Casa, Holly Hunt, e Formitalia completano l'arredamento.

Il progetto di Studia 54 si distingue per l'uso coerente di materiali come marmo, vetro sfaccettato, ottone, quarzo naturale e superfici in resina, creando un'identità spaziale che bilancia gesti monumentali e finiture dettagliate.

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La Magia di Toybox: Un Ritorno al Futuro di una Casa Storica in Goa

La Magia di Toybox: Un Ritorno al Futuro di una Casa Storica in Goa

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Nel cuore di Aldona, un tranquillo villaggio di Goa, si erge Toybox, una casa portoghese di 160 anni che racconta storie di un passato lontano. Ristrutturata dalla pratica architettonica Grounded, fondata da Anjali Mangalgiri, questa dimora non è solo un’abitazione, ma un viaggio attraverso le epoche. La ristrutturazione è iniziata con un attento studio degli elementi storici, un delicato lavoro d...

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La casa, un tempo appartenuta alla famiglia di un governatore dell'India portoghese, ha mantenuto il suo originale profilo. Il tetto in tegole di terracotta e le finiture in stucco tradizionale sono stati preservati, mentre nuovi spazi si sono aggiunti con garbo. Un cortile interno funge da collegamento tra la struttura esistente e una nuova zona che accoglie bagni e camere da letto, ampliando così l’idea di spazio e convivialità.

Il balcao, una caratteristica veranda goana, è stato sapientemente trasformato in un'accogliente verandah, adatta alle scale sociali moderne. Ogni dettaglio, dalla poltrona in pietra originale, rimontata con cura, alla cucina centrale, progettata per essere il cuore pulsante della casa, parla di una reinterpretazione attenta e raffinata. Qui, il tetto è stato sollevato per far posto a un mezzanino, creando aperture che inondano di luce gli ambienti, mentre una nicchia di preghiera nel cuore della cucina rimane un omaggio alle tradizioni passate.

L'originale pavimentazione in ossido rosso è stata restaurata, abbinata a pareti in intonaco di calce e mobili in teak riciclato. Nella nuova sezione, il pavimento in micro-concreto dalle tonalità terrose riecheggia i materiali storici, creando una continuità visiva e sensoriale. Le travi troppo fragili per essere riutilizzate sono state trasformate in un elegante pavimento a motivo che arricchisce il mezzanino, aggiungendo un tocco di originalità e storia.

Ogni elemento, dalle finestre incorniciate a pilastri decorativi, fino a un crestino che risale al 1860, è un atto di continuità, un modo per radicare il design in una storia vissuta. Mangalgiri e il suo team di Grounded hanno saputo coniugare il passato e il presente in un’armonia perfetta, creando non solo un’abitazione, ma un luogo dove la vita quotidiana si intreccia con il patrimonio culturale.

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 Innovazione, efficienza e sostenibilità a Km 0

L'Isolamento: La Chiave per Un'Edilizia Sostenibile e Innovativa

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L'Isolamento: La Chiave per Un'Edilizia Sostenibile e InnovativaNel mondo moderno, dove l'efficienza energetica è più di una semplice moda, ma una necessità vitale, l'isolamento diventa un concetto centrale. La sua corretta misurazione non è solo una questione tecnica, ma un'arte che può determinare il destino di interi edifici e, di riflesso, del nostro ambiente.

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Perché l'isolamento è così cruciale? Immagina uno spazio dove il freddo invernale e il caldo estivo si combattono in un duello silenzioso. La misura dell'isolamento è il ponte che permette di mantenere la temperatura ideale, riducendo così i costi energetici e l'impatto ambientale. La scelta dei materiali e delle tecnologie giuste non è mai stata così importante, e la saturazione del mercato richiede una guida esperta e informata.

In questo contesto, l'evento formativo proposto offre un'opportunità unica per approfondire le normative e le modalità di selezione dei materiali. Con relatori esperti, si discuterà di prestazioni certificate e dell'importanza della valutazione corretta delle dichiarazioni di prestazione. Non solo teoria, ma anche esempi pratici di sistemi innovativi e sostenibili.

Il Programma dell'Evento

  • Introduzione normativa: Scopriremo l'importanza della corretta dichiarazione della prestazione termica dei materiali isolanti.
  • Soluzioni tecnologiche: I relatori presenteranno materiali innovativi, come gli isolanti termoriflettenti, e discuteranno della produzione a km quasi zero, un passo verso un'edilizia più rispettosa dell'ambiente.
  • Domande e Risposte: Un momento di confronto diretto per chiarire dubbi e approfondire tematiche specifiche.

La partecipazione gratuita, previa registrazione, rende questo evento accessibile a chiunque desideri espandere le proprie conoscenze in un settore in continua evoluzione. Non perdere l'occasione di fare la differenza nel mondo dell'edilizia e dell'efficienza energetica.

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Lavoro sul campo: L'arte di Filippo Manzini in mostra a Milano

Lavoro sul campo: L'arte di Filippo Manzini in mostra a Milano

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Lavoro sul campo: L'arte di Filippo Manzini in mostra a MilanoDal 19 settembre 2025, la galleria Building Terzo Piano di Milano ospita la mostra personale di Filippo Manzini, intitolata Lavoro sul campo. Con questa esposizione, l'artista fiorentino, nato nel 1975 e attualmente residente a Milano, trasforma lo spazio espositivo in un luogo di tensioni e risonanze, attraverso una serie di sculture, ...

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La mostra è arricchita da un testo critico di Giorgio Verzotti, che esplora il concetto di equilibrio, un tema centrale nella pratica artistica di Manzini. Inaugurata con un'azione performativa, l'esposizione permette al pubblico di assistere alla creazione delle opere che sfidano le leggi della gravità.

Le opere di Manzini si caratterizzano per un minimalismo lirico, dove ogni elemento è progettato per sostenere o appoggiarsi all'altro, creando sculture relazionali. I materiali utilizzati, che spaziano dal legno all'ottone, dal granito al tessuto, riflettono un'estetica poverista e un desiderio di leggerezza.

Tra le opere esposte, spicca Sospensione (2025), che presenta due cubi di granito avvolti in una benda di tessuto, mentre Noi oltre lo spazio (2025) utilizza la gravità per unire elementi di legno, corda e marmo. Ogni creazione si inserisce in un dialogo con l'ambiente, generando tensioni percettive che invitano alla riflessione.

Filippo Manzini non si limita al white cube; il suo lavoro si espande nel contesto urbano, come evidenziato nel video pratica 2025-06-12 T08:27, girato nel Giardino 9 Novembre di Milano. Qui, l'artista si fa strumento di misura, utilizzando il proprio corpo per interagire con l'architettura circostante e creare sculture effimere.

In Lavoro sul campo, la tensione diventa un principio vitale, e le geometrie dei materiali si intersecano in un'armonia visiva che esplora i temi della gravità e della resistenza. Non perdere l'occasione di immergerti in questa esperienza unica nel mondo dell'arte contemporanea.

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Casa del Limonero: un rifugio segreto nel cuore di Siviglia

Casa del Limonero: un rifugio segreto nel cuore di Siviglia

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Casa del Limonero: un rifugio segreto nel cuore di SivigliaNel cuore della Judería, l’antico quartiere ebraico di Siviglia, si cela un luogo magico: Casa del Limonero. Questo boutique hotel, ospitato in un palazzo del Quattrocento, è una testimonianza di bellezza e armonia tra storia e modernità. Ogni angolo di questa struttura racconta storie di epoche passate, avvolgendo gli ospiti in un silenzi...

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Casa del Limonero è un hotel che si distingue per la sua esclusività. Con quattordici camere e suite uniche, ogni spazio è concepito come un piccolo universo. Gli arredi, che includono pezzi iconici di design come le sedie di Gio Ponti e le opere d'arte di artisti contemporanei, creano un dialogo tra passato e presente. Qui, l'arte non è solo decorazione, ma un elemento che arricchisce l'esperienza di ogni ospite.

Il soggiorno a Casa del Limonero è un'esperienza intima e personale. Gli ospiti possono godere di spazi comuni pensati per la convivialità, come il salotto con camino e la biblioteca. Ogni dettaglio, dai mobili vintage agli oggetti d'arte, è stato scelto con cura per evocare una sensazione di casa. La piscina all'aperto e la terrazza panoramica offrono momenti di relax, con vista sulla splendida Giralda.

La filosofia di ospitalità di Casa del Limonero è centrata sulla discrezione e sulla qualità. La colazione, preparata con ingredienti freschi e locali, e le cene intime ispirate alla cucina andalusa, rendono ogni pasto un momento da ricordare. Non ci sono menù fissi, solo un'interpretazione creativa dei sapori del territorio.

In un mondo che corre veloce, Casa del Limonero invita a rallentare e a riconnettersi con se stessi. Questo spazio unico è un rifugio per chi cerca autenticità e bellezza silenziosa. Venite a scoprire un nuovo concetto di lusso, dove il tempo si dilata e ogni attimo diventa prezioso.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su share.google.

Le Torri di Fiamma di Baku: Un Simbolo di Modernità e Tradizione

Le Torri di Fiamma di Baku: Un Simbolo di Modernità e Tradizione

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Le Torri di Fiamma di Baku: Un Simbolo di Modernità e TradizioneLe Flame Towers di Baku sono un insieme di tre grattacieli che si ergono maestosi nel cuore della capitale dell'Azerbaijan. Inaugurate nel 2013, queste torri sono diventate rapidamente un simbolo iconico della città, rappresentando non solo un'opera architettonica straordinaria ma anche la rinascita di Baku dopo un periodo di difficol...

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La costruzione di queste torri è iniziata nel 2007, con un progetto che ha visto la collaborazione di imprese azerbaigiane e turche. La scelta di un design ispirato al fuoco non è casuale: l'Azerbaijan è storicamente conosciuto come la "Terra del Fuoco", grazie alle sue risorse naturali di gas che bruciano dal sottosuolo. Questo tema è evidente nel loro design, che richiama le fiamme, simbolo anche dello stemma di Baku.

Ogni torre ha la sua peculiarità: la più alta raggiunge i 182 metri, mentre le altre due misurano rispettivamente 165 e 161 metri. La loro superficie è rivestita di schermi LED, che offrono uno spettacolo visivo di luci e colori che incanta residenti e turisti. Di notte, le torri illuminano lo skyline di Baku con un bagliore che ricorda fiamme ardenti, creando un'atmosfera magica.

All'interno delle Flame Towers, i visitatori possono trovare il lussuoso hotel Fairmont Baku, un cinema IMAX, uffici e appartamenti di lusso. Queste strutture non solo rappresentano un trionfo dell'architettura moderna, ma sono anche un importante punto di riferimento culturale e sociale per la città.

Oltre alla loro imponenza architettonica, le Flame Towers sono il risultato di un'epoca di trasformazione per Baku, che ha visto un significativo sviluppo grazie all'afflusso di entrate petrolifere. Queste torri, quindi, non sono solo edifici; sono il simbolo di una nuova era per la capitale azerbaigiana, un ponte tra storia e modernità.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su eurasia.travel.

Burberry Porta la Natura nel Fashion con il Summer Show 2026

Burberry Porta la Natura nel Fashion con il Summer Show 2026

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Burberry Porta la Natura nel Fashion con il Summer Show 2026Il Burberry Summer Show 2026 si svolge nella suggestiva cornice di Perks Field a Kensington, Londra, presentando un design scenografico che porta l'outdoor all'interno. L'evento, concepito per richiamare l'atmosfera dei concerti e festival estivi britannici, utilizza un pavimento terroso e sedute cubiche per creare un ambiente che celebra...

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Il tendone centrale, con la sua superficie interna stampata con un cielo nuvoloso, offre un'illusione di spazio aperto, mentre torri nere alte fungono da sistema di illuminazione e diffusione sonora. Ogni torre è dotata di pannelli luminosi rettangolari che illuminano il catwalk, creando un ritmo visivo che accompagna la sfilata.

I partecipanti si siedono su blocchi cubici, il cui colore richiama la terra, a sottolineare un legame diretto con la natura. Questo design non solo coinvolge il pubblico, ma rappresenta anche la filosofia creativa del direttore artistico Daniel Lee, che ha voluto esplorare il rapporto tra abbigliamento e identità musicale, ispirandosi ai musicisti e ai diversi generi musicali.

La colonna sonora dell'evento, curata da Benji B, include brani storici dei Black Sabbath, simbolo della cultura musicale britannica, rafforzando il legame tra moda e performance musicale. Con un mix di elementi naturali e artistici, Burberry riesce a creare un'esperienza immersiva che celebra l'estate britannica.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su designboom | architecture & design magazine.

La Festa del Re: Un Viaggio Sensoriale tra i Due Fiumi al Cairo Food Week 2025

La Festa del Re: Un Viaggio Sensoriale tra i Due Fiumi al Cairo Food Week 2025

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Nel cuore di Cairo, dove il passato e il presente si intrecciano in un abbraccio inestricabile, si celebra la Festa del Re: un evento che va oltre la semplice arte del mangiare. Al Cairo Food Week 2025, l’installazione gastronomica dal titolo La Festa del Re: Tra Due Fiumi trasporta i commensali in un viaggio multisensoriale, dove ogni morso racconta storie antiche e visioni future.

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Curata da Alchemy Experience, questa esperienza non è solo un pasto ma un racconto vibrante delle credenze cosmologiche dell’antico Egitto, dove il Nilo non è solo un fiume ma una forza vitale che pervade la cultura e la spiritualità. La lunga tavola di venti metri, simbolo del Nilo, divide lo spazio in due metà: l’Est, terra della vita, e l’Ovest, regno dell’aldilà. Un invito a riflettere sul ciclo dell’esistenza.

L’odissea culinaria inizia con il Profumo del Nilo, che accoglie gli ospiti con fragranze ancestrali di incenso e mirra, creando un ponte tra il terreno e il divino. Gli ospiti vengono poi immersi nel Giardino del Fiume, un’area che celebra la comunità e la convivialità, prima di giungere al momento culminante: l’Offerta, dove un tributo all’eredità agricola dell’Egitto viene presentato lungo la maestosa tavola. Ogni piatto è un’immersione in colori e sapori, un’ode alla rinascita e alla riflessione.

Nella tradizione dell’antico Egitto, ogni pasto è un rituale. I piatti della sponda est, con ingredienti freschi e vivaci, simboleggiano il sole nascente; mentre quelli della sponda ovest, ricchi di sapori complessi e cucinati lentamente, evocano la contemplazione nell’aldilà. Un’esperienza che non si limita al palato, ma si estende alla vista e all’anima.

La magia è amplificata dal design luminoso di Enlighten, che cattura il ritmo della luce, accompagnando gli ospiti in un viaggio emotivo che evolve dall’alba al tramonto. I colori caldi del mattino si trasformano in toni brillanti a mezzogiorno, per poi addolcirsi in tonalità ambrate all’imbrunire, trasformando il pasto in una sinfonia di emozioni.

La Festa del Re al Cairo Food Week 2025 non è solo un evento; è un invito a riscoprire la cultura e l'arte visionaria di una città che guarda al futuro, ancorata alla sua storicità. La scelta del Grand Egyptian Museum come location aggiunge un ulteriore strato di significato, collocando questa celebrazione direttamente sulle rive del Nilo, in un ritorno simbolico alle origini.

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Scoprire l'Invisibile: Viaggi Autocuratati tra gli Archivi dei Musei

Scoprire l'Invisibile: Viaggi Autocuratati tra gli Archivi dei Musei

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Immaginate di trovarvi in una stanza avvolta nel silenzio, dove il tempo sembra essersi fermato e le opere d'arte, custodite gelosamente, attendono di svelare le loro storie. Negli archivi dei musei, questo è il luogo dove l'arte ha è stato da sempre, raramente esposta, eppure carica di significato. Qui, in spazi che sono stati concepiti per proteggere e preservare, si cela un universo di o...

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La visita a un museo tradizionale è un'esperienza altamente curata, dove ogni pezzo è posizionato con cura per raccontare una narrazione specifica. Ma cosa accade quando l'attenzione si sposta verso gli archivi, tipicamente inaccessibili al grande pubblico? Questi luoghi, che è stato also concepiti per garantire la sicurezza e l'integrità delle opere, sono spazi di ricerca e scoperta, dove accademici e appassionati possono immergersi in una realtà che è rimasta nascosta per troppo tempo.

In un'epoca in cui l'arte viene sempre più democratizzata, c'è una crescente domanda di accesso a queste meraviglie. Le istituzioni stanno iniziando a riconoscere che l'apertura di questi archivi può essere un modo per coinvolgere il pubblico, permettendo a tutti di esplorare la ricchezza di un patrimonio culturale che, altrimenti, rimarrebbe invisibile.

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La Magia di The Rock: L'Incontro tra Artigianato e Precisione di Dornbracht

La Magia di The Rock: L'Incontro tra Artigianato e Precisione di Dornbracht

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In un mondo dove la tecnologia avanza a passi da gigante, dove l'automazione e l'AI sembrano dominare le nostre vite, emerge un'opera che celebra l'essenza dell'artigianato: The Rock di Dornbracht. Con questa prima edizione dell'Atelier, il celebre produttore di rubinetteria tedesco unisce la precisione industriale alla calda intimità del tocco umano.

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La bellezza di The Rock risiede nella sua semplicità audace. I manici, ispirati alla forza primordiale della pietra, si stagliano con linee chiare, mentre la serie iconica MEM si reinventa attraverso un design organico e avvolgente. Ogni pezzo, realizzato in metallo massiccio e rifinito artigianalmente, diventa un oggetto espressivo, un connubio di arte e funzionalità che trasforma il bagno e la cucina in spazi di pura sensualità.

È in questo dialogo tra logica meccanica e intuizione materiale che Dornbracht riesce a restituire un senso di individualità ai nostri ambienti quotidiani. Ogni rubinetto di The Rock non è solo un accessorio, ma una creazione unica, dove la perfezione dell'industria incontra l'anima dell'artigianato.

Riscopri la gioia di utilizzare un oggetto che non è solo funzionale, ma che racconta una storia, la tua storia. The Rock è una celebrazione della bellezza, un invito a esplorare il tuo spazio in modo nuovo.

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Un Nuovo Faro di Creatività: Il Centro Comunitario HEYDAY

Un Nuovo Faro di Creatività: Il Centro Comunitario HEYDAY

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Nel cuore pulsante di Bangkok, un'idea architettonica si erge come un faro di creatività e collaborazione: il Centro Comunitario HEYDAY. Progettato dallo studio ASWA, questo spazio non è solo un edificio, ma un manifesto di interazione sociale e innovazione. Con una superficie di 1200 m², HEYDAY si colloca strategicamente accanto all'università, un punto di incontro ideale per studenti e professio...

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Immagina un luogo dove il rumore delle conversazioni si mescola con il profumo di cucine diverse. Qui, co-working e ristorazione convivono in un abbraccio armonioso, creando un'atmosfera vibrante. La disposizione degli spazi è pensata per stimolare la creatività, con aree comuni che invitano alla collaborazione e angoli più intimi per la riflessione personale.

La facciata, un gioco di volumi e materiali, riflette l'energia della città, mentre le ampie vetrate permettono alla luce naturale di inondare gli interni, creando un dialogo costante tra spazio esterno e interno. Ogni angolo è concepito per nutrire l'anima e la mente, rendendo HEYDAY non solo un luogo di lavoro, ma un vero e proprio ecosistema creativo.

Con la sua apertura prevista per il 2025, il Centro Comunitario HEYDAY promette di diventare un punto di riferimento per la comunità, un luogo dove si intrecciano idee e culture, dove ogni visita è un'opportunità di crescita e di scoperta. In un'epoca in cui la connessione è fondamentale, HEYDAY rappresenta un passo avanti verso un futuro in cui architettura e comunità si fondono in un'unica entità pulsante.

Fonte: www.archdaily.com.

Un Padiglione Solare per Rinfrescare Los Angeles: Il Futuro Sostenibile del Design

Un Padiglione Solare per Rinfrescare Los Angeles: Il Futuro Sostenibile del Design

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In un angolo vibrante di Los Angeles, dove l'arte incontra l'innovazione, il Departamento del Distrito ha dato vita a un padiglione straordinario, un luogo dove il sole stesso diventa parte dell'esperienza. Questo rifugio, situato nel cortile del museo Craft Contemporary, non è solo un'installazione di design, ma un manifesto di sostenibilità e creatività.

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Immagina due volumi distinti, elegantemente posizionati ai lati di uno spazio aperto, creati con materiali che raccontano storie di adattabilità e ingegno. Le coperture, realizzate con pannelli fotovoltaici orientati a sud, si intrecciano con policarbonato ondulato e rete metallica, creando un gioco di luci e ombre che affascina i visitatori.

Ma non è solo un meraviglioso spettacolo visivo. Questo padiglione è un cuore pulsante di energia rinnovabile, alimentando ventilatori sospesi e luci, un'oasi di freschezza in una città calda e soleggiata. "I pannelli forniscono ombra. I ventilatori generano una leggera brezza. L'energia è gratuita", afferma il team di progettazione, sottolineando la bellezza di un'architettura che risponde alle esigenze quotidiane di chi lo frequenta.

Il padiglione rappresenta una fusione di sistemi industriali adattabili e pensiero di rete, un approccio che invita alla riflessione su come possiamo vivere in armonia con il nostro ambiente. In un mondo dove il cambiamento climatico è una preoccupazione crescente, strutture come questa offrono speranza e ispirazione.

Che tu sia un amante dell'arte, un appassionato di architettura, o semplicemente un visitatore in cerca di un luogo fresco dove sostare, il padiglione del Departamento del Distrito è un invito a riflettere sul futuro del design urbano, dove ogni componente è pensato per arricchire l'esperienza e la vita quotidiana.

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Il Castello di Sanguinetto: Un Sogno Medievale in Vendita

Il Castello di Sanguinetto: Un Sogno Medievale in Vendita

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Nel cuore pulsante della storia italiana, a pochi chilometri da Verona, sorge il Castello di Sanguinetto, un autentico gioiello medievale che attende un nuovo capitolo della sua esistenza. Con le sue torri merlate che si stagliano contro il cielo, i saloni affrescati che raccontano storie di un tempo lontano e le pietre che conservano l'eco di otto secoli di vita, questo castello non è solo un luo...

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Immagina di poter acquistare un castello per 2,2 milioni di euro. Non si tratta solo di un investimento; è l'occasione per restituire al territorio un patrimonio culturale che può rinascere sotto nuove forme. Da dimora privata a lussuoso hotel, fino a diventare un centro culturale aperto al mondo, le opzioni sono infinite e affascinanti. La corte interna, con il suo respiro di storia, si presta magnificamente a eventi unici o a momenti di relax, trasportandoti indietro nel tempo.

Un viaggio nel tempo è ciò che offre Sanguinetto, un borgo che ha visto passare non solo il tempo, ma anche figure illustri come Carlo Goldoni e Garibaldi. Le origini di questo castello risalgono al XIII secolo, quando venne fortificato per proteggere le rotte commerciali verso la Lombardia. Oggi, i suoi 1.500 metri quadrati di ambienti interni, distribuiti su più livelli, raccontano un'evoluzione architettonica che unisce eleganza e funzionalità. Torri trasformate in logge, saloni che custodiscono affreschi: ogni angolo parla di storie da vivere.

Ma il vero valore del Castello di Sanguinetto non è solo architettonico. È un luogo di emozioni, incastonato in una regione ricca di arte, cultura e gastronomia. Situato tra Verona, Mantova e il Lago di Garda, offre infinite opportunità per esplorare il patrimonio artistico e naturale dell'Italia. Chi deciderà di ridare vita a questo castello avrà l'opportunità di creare un ponte tra il passato e il futuro, integrando modernità e tradizione in perfetta armonia.

Il Castello di Sanguinetto con le sue torri merlate
Una vista suggestiva del Castello di Sanguinetto.

Immagina un boutique hotel immerso nella storia, un centro di ricerca dedicato all'arte e alla sostenibilità, o una residenza privata che diventa un rifugio di ispirazione. Le possibilità sono molte, e ognuna di esse racconta un futuro luminoso per questo angolo d'Italia, pronto a reinventarsi e a sorprendere.

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L'architettura che abbraccia la luce: l'Aeroporto Internazionale Techo di Phnom Penh

L'architettura che abbraccia la luce: l'Aeroporto Internazionale Techo di Phnom Penh

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Nel cuore pulsante della Cambogia, l'Aeroporto Internazionale Techo si erge come un monumento alla modernità e alla tradizione. Progettato dallo studio britannico Foster + Partners, questo aeroporto non è solo un luogo di transito, ma un'esperienza che celebra la cultura cambogiana e la bellezza della luce naturale. La sua struttura a volta, avvolta da un elegante rivestimento in lattice, filtra i...

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La progettazione dell'aeroporto tiene conto del clima tropicale locale, con un tetto che si espande in un abbraccio di acciaio e vetro, in grado di evocare le maestose architetture dei palazzi e dei templi cambogiani. Ogni elemento architettonico è pensato per riflettere l'identità culturale del paese, mentre il design modulare permette una facile navigazione anche nei momenti di maggiore affluenza.

Le colonne in acciaio che sostengono il soffitto modulare si trasformano in un invito a scoprire ulteriormente, con spazi interni che ospitano piante e sculture artigianali, tra cui un'imponente statua di Buddha in bronzo. La fusione di materiali caldi e accoglienti garantisce un comfort senza pari, mentre l'illuminazione notturna crea un'atmosfera di serenità, avvolgendo i passeggeri in un abbraccio luminoso.

Foster + Partners non ha solo creato un aeroporto, ma ha dato vita a un nuovo gateway per la Cambogia, un simbolo di sostenibilità e connessione con il mondo esterno. Con piani per una stazione ferroviaria ad alta velocità e un parco pubblico che circonda la struttura, il progetto si inserisce in una visione più ampia di sviluppo urbano e culturale, trasformando l'esperienza di viaggio per milioni di visitatori ogni anno.

Insomma, l'Aeroporto Internazionale Techo è molto più di un semplice scalo. È un viaggio nell'anima della Cambogia, un canto di celebrazione della vita, della cultura e della luce. Un luogo dove ogni arrivo e ogni partenza sono accompagnati dalla promessa di nuove scoperte.

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Diesel Trasforma Milano in una Caccia al Tesoro con le Uova Trasparenti per la Collezione SS26

Diesel Trasforma Milano in una Caccia al Tesoro con le Uova Trasparenti per la Collezione SS26

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Diesel Trasforma Milano in una Caccia al Tesoro con le Uova TrasparentiLa collezione Spring/Summer 2026 di Diesel ha portato un vento di innovazione a Milano, trasformando il centro città in una straordinaria caccia al tesoro. Il 23 settembre 2025, il direttore creativo Glenn Martens ha spostato completamente la passerella nelle strade, nascondendo 55 uova trasparenti, ognuna contenente un look un...

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Il design spaziale, curato dallo Studio Dennis Vanderbroeck (SDV), ha reso l’evento accessibile a tutti, sostituendo le tradizionali sedute della passerella con un'esperienza interattiva. I partecipanti sono stati invitati a muoversi, cercare e prendere parte a un evento che ha ribaltato le convenzioni del mondo della moda.

Martens, insieme a modelli e partecipanti, ha partecipato attivamente a questa caccia, sfumando i confini tra designer, performer e spettatore. All'interno delle uova, la collezione SS26 ha messo in mostra abiti audaci, da vestiti a grembiule in denim satinato sfrangiato a giacche su misura ricche di dettagli biker e tasche utilitaristiche, fino a vestiti in maglia che sembrano tenersi insieme da una delicata rete.

La scelta di colori vivaci e materiali non convenzionali ha rafforzato lo spirito disruptive di Diesel, estendendo la sorpresa oltre i capi di abbigliamento al modo in cui sono stati rivelati. Questa iniziativa non solo ha celebrato la moda, ma ha anche creato un momento di condivisione e scoperta collettiva.

Diesel ha dimostrato che la moda può andare oltre i confini tradizionali, invitando tutti a partecipare a un'esperienza unica e coinvolgente.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su designboom | architecture & design magazine.

Plan C Frame: Un Nuovo Spazio Ibrido di Moda, Design e Cultura a Milano

Plan C Frame: Un Nuovo Spazio Ibrido di Moda, Design e Cultura a Milano

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Nel cuore pulsante di Milano, dove le strade raccontano storie e i colori danzano, nasce Plan C Frame, un concept store che non si limita a vendere, ma invita a vivere un'esperienza. Fondato da Carolina Castiglioni, questo spazio non è solo un negozio; è un crocevia di tendenze, un rifugio per gli amanti della bellezza e della creatività. La sua anima è incastonata in una spirale rossa che si erge...

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All'interno di Plan C Frame, i visitatori scoprono la collezione distintiva di abbigliamento femminile e accessori, ma non solo. Oggetti d'arte, gioielli e articoli per la casa si fondono in un'unica narrazione, creando un'atmosfera ricca e stratificata. In un angolo dedicato, la Reading Room accoglie riviste contemporanee che esplorano il mondo della moda, del design, dell'arte e della cultura, un rifugio per chi cerca ispirazione e riflessione.

Ma Plan C Frame non è solo una vetrina di prodotti; è un laboratorio di creatività. Qui, Aliita, un brand di gioielli che celebra il colore e il gioco, inaugura il suo primo spazio retail dedicato, mentre la capsule di homeware Plan C Silos, sviluppata in collaborazione con il belga Serax, si fa notare con eleganza. I vasi e le candele, ispirati a strutture di stoccaggio industriale, trasformano il linguaggio audace di Plan C in un'estetica domestica.

In questo contesto, l'arte trova la sua voce. La prima esposizione presenta le opere di Christoph Niemann, un illustratore e narratore visuale noto per i suoi disegni arguti e le copertine per The New Yorker. Le sue creazioni invitano a riflettere su momenti quotidiani, trasformando l'ordinario in straordinario.

Con Plan C, fondato nel 2018, Carolina Castiglioni ha dato vita a un marchio che gioca con i codici del maschile e del femminile, esprimendo una personalità audace e un'identità chiara. Con la sua nuova apertura a Milano, Frame diventa una piattaforma per esplorare non solo l'abbigliamento, ma un intero universo di creatività e interazione culturale.

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Il Rinnovamento Giocoso del Giardino d'Infanzia Gyöngyszem di Archikon

Il Rinnovamento Giocoso del Giardino d'Infanzia Gyöngyszem di Archikon

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Nel cuore di Budapest, un luogo che un tempo era solo un semplice asilo degli anni '60 è rinato, abbracciando la vivacità e la sostenibilità. Archikon, uno studio di architettura locale, ha dato vita a Gyöngyszem Kindergarten, un progetto che trasforma la concezione di un asilo prefabbricato in un ambiente giocoso e vivibile. Con una palette di colori pastello e arredi ispirati ai giochi dei bambi...

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Il rinnovamento ha preso forma lungo un viale alberato, dove si ergono quattro blocchi un tempo trascurati. Aggiungendo un piano e sostituendo un oscuro corridoio con volumi vetrati aperti a momenti di aggregazione, Archikon ha creato un giardino d'infanzia che respira. La facciata, un abbraccio di tinte tenui, è adornata da piastrelle colorate che accolgono i piccoli esploratori in un atrio illuminato da un lucernario.

Ogni corridoio, che si snoda come un filo di seta, connette i blocchi e si apre su cortili incantevoli, dove la luce naturale danza attraverso pareti vetrate. Qui, la presenza di scale modulari e di tunnel per strisciare evoca un senso di avventura, mentre spazi comuni attrezzati con arredi in legno offrono riparo per giacche e zaini.

All'estremità orientale, un pergolato di acciaio bianco con tende in tessuto crea un rifugio accogliente, regalando a ciascuna delle dieci aule l'accesso diretto a spazi all'aperto. La progettazione ha tenuto conto dell'ecosostenibilità e della tecnologia, dando vita a quello che viene definito un 'asilo intelligente', pronto a fornire strumenti moderni per l'educazione.

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Scopri la Collezione Pure Black di Villeroy & Boch per un Bagno Elegante

Scopri la Collezione Pure Black di Villeroy & Boch per un Bagno Elegante

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Scopri la Collezione Pure Black di Villeroy & Boch per un Bagno EleganteVilleroy & Boch sta rivoluzionando il concetto di bagno con la sua nuova collezione Pure Black, una proposta audace che dissolve i confini e invita a esplorare nuove dimensioni di design. I bagni in nero profondo stanno diventando una vera e propria tendenza, dove le linee si sfumano e gli spazi assumono una nuova forma.

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Abbandonare il tradizionale mantra del bianco e della crema può sembrare una sfida, ma abbracciare il comfort avvolgente del nero è un passo verso un'esperienza di design unica. Come le caverne che i nostri antenati abitavano, i bagni in nero offrono un senso di protezione e intimità.

La serie Finion in Pure Black di Villeroy & Boch non è solo un'estetica, ma una vera dichiarazione di benessere. I lavabi di questa collezione, realizzati in TitanCeram, un materiale ceramico super resistente, presentano pareti eccezionalmente sottili e un design purista che si integra perfettamente in un ambiente monocromatico.

In aggiunta ai lavabi, la collezione include anche mobili coordinati, come unità modulari e armadi, con linee pulite e un design senza maniglie, creando un look armonioso e sofisticato. La combinazione di questi elementi con le vasche Theano, disponibili in Pure Black, arricchisce ulteriormente l'estetica del bagno, sia nel modello monolitico che in quello curvilineo.

L'uso del nero va oltre una semplice tendenza: è un colore senza tempo, capace di donare profondità ed eleganza a qualsiasi ambiente. Con la collezione Pure Black, Villeroy & Boch invita a trasformare il bagno in un luogo di relax e introspezione, dove ogni dettaglio conta.

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Il Pavilion del Flusso: Un Ponte Sinuoso tra Spazi e Idee

Il Pavilion del Flusso: Un Ponte Sinuoso tra Spazi e Idee

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Immaginate un luogo dove il movimento non è solo una necessità, ma un'opera d'arte in sé. Il Pavilion del Flusso, progettato dallo studio Nudes per l'evento Design Democracy 2025 a Hyderabad, India, è un'affascinante fusione di architettura e natura, un ponte sinuoso che connette due sale espositive mentre invita il pubblico a interagire e a riflettere.

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Questo padiglione non è solo una struttura; è un intervento architettonico che reinventa la concezione di spazio. Ispirato al comportamento dell'acqua, il suo design fluido e continuo ricorda le onde del mare, un ritmo universale che si manifesta nella luce, nel suono e nei movimenti delle correnti. La geometria ondulata del padiglione, simile a una sinusoide, permette al visitatore di vivere una transizione armoniosa tra l'architettura e il paesaggio circostante, rendendo la struttura un punto di incontro visivo e sociale all'interno del contesto espositivo.

Realizzato in acciaio e tubi in PVC, il Pavilion del Flusso combina robustezza e leggerezza, garantendo stabilità senza compromettere l'estetica. La struttura in acciaio offre una base solida, mentre i tubi in PVC disposti ritmicamente introducono trasparenza e modulazione della luce, creando un'involucro stratificato che filtra il giorno e arricchisce la percezione del movimento. Questo gioco di materiali, duro e morbido, riflette la duplice natura dell'acqua: resiliente ma fluida.

Seppur concepito per un uso temporaneo durante l'evento, la composizione modulare del padiglione promette un futuro di adattabilità. Dopo la conclusione di Design Democracy 2025, il Pavilion del Flusso sarà trasferito in un parco pubblico a Hyderabad, continuando a fungere da spazio civico dedicato al riposo, alla conversazione e alla riflessione.

La sua forma sinuosa si erge come un tessuto connettivo che attraversa i terreni espositivi, un simbolo di transizione dove il movimento si trasforma in dialogo. Ogni angolo del padiglione invita a esplorare, a scoprire l'interazione tra le persone e le idee, rendendo la visita un'esperienza vivace e dinamica. Gli elementi oscillanti in PVC generano un gioco cinetico di ombre e luci, animando il corridoio fluido che il padiglione offre.

In questo modo, il Pavilion del Flusso non è solo un connettore infrastrutturale, ma anche un catalizzatore sociale, un luogo dove ogni passo è accompagnato da un ritmo che invita alla riflessione e all'incontro.

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Un Gelato Sostenibile: L'Armonia tra Architettura e Natura in Thailandia

Un Gelato Sostenibile: L'Armonia tra Architettura e Natura in Thailandia

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In un angolo incantevole di Koh Phangan, dove il profumo del cocco si mescola all'aria salmastra del mare, un gelato ha trovato casa. Satimi.sook non è solo un luogo dove gustare dolci prelibatezze, ma un esempio di come l'architettura possa danzare in perfetta armonia con la natura circostante. Progettato dallo studio Bamboosaurus, questo negozio di gelato racconta una storia di sostenibilità e r...

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Le colonne in bamboo, che si ergono come le palme che un tempo occupavano il sito, creano un ritmo spaziale che non solo ricorda il passato, ma lo celebra. La struttura, con il suo tetto a falde basse, è un omaggio all'architettura vernacolare locale, progettata per resistere alle violente tempeste monsoniche senza compromettere la bellezza del luogo. Ogni dettaglio, dal bamboo alle pareti in vetro, è pensato per riflettere la luce naturale e per amalgamarsi con il paesaggio circostante, creando un'atmosfera calda e accogliente.

Ma Satimi.sook va oltre l'estetica: la sua costruzione è stata concepita con una particolare attenzione alla sostenibilità. Utilizzando fondazioni leggere che non danneggiano le radici degli alberi vicini, il progetto dimostra che è possibile costruire senza compromettere la natura. La combinazione di bamboo, acciaio e vetro non solo garantisce la resistenza, ma offre anche una trasparenza che invita l'esterno a entrare, rendendo l'esperienza del gelato ancora più coinvolgente.

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Gathering Grove Residence: Un Capolavoro di Architettura Residenziale in India

Gathering Grove Residence: Un Capolavoro di Architettura Residenziale in India

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Gathering Grove Residence: Un Capolavoro di Architettura Residenziale in IndiaSituata ad Ahmedabad, la Gathering Grove Residence progettata da R+R Architects rappresenta un esempio straordinario di architettura residenziale che va oltre il semplice utilizzo funzionale. Completata nel 2024, questa residenza è stata concepita come un rifugio sociale dinamico per un cliente di Los Angeles, appassiona...

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Non si tratta di un'estensione utilitaria, ma di un enclave curata che incarna celebrazione, spirito e connessione. Ogni decisione progettuale è stata influenzata dalla personalità vibrante e stilosa del cliente, creando un ambiente che non solo accoglie incontri, ma li ispira.

L'architettura della Gathering Grove Residence è caratterizzata da un linguaggio giocoso e raffinato, dove le fluidità dei collegamenti interni ed esterni, le scelte audaci dei materiali e l'illuminazione ambientale si uniscono per evocare un senso di occasione. Il risultato è uno spazio che diventa una tela vivente per esperienze condivise, adatto a serate intime o a vivaci soirées.

Grazie all'attenzione ai dettagli e all'innovazione, la Gathering Grove Residence si distingue come un esempio di architettura che celebra la vita e le relazioni umane, trasformando il concetto tradizionale di outhouse in una zona di festa vivace e coinvolgente.

Scopri di più su questo progetto affascinante e sull'opera di R+R Architects visitando ArchDaily.

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L'Armonia dell'Architettura Giapponese: Eleganza e Tradizione per la Tua Casa

L'Armonia dell'Architettura Giapponese: Eleganza e Tradizione per la Tua Casa

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L’architettura giapponese non è solo un insieme di linee e spazi; è una sinfonia di eleganza e armonia, dove ogni dettaglio racconta una storia. Immagina di entrare in una casa che respira, che dialoga con la natura, dove il legno caldo si sposa con la luce naturale e i materiali raccontano il tempo e le mani che li hanno plasmati. Questo è il potere del design giapponese, un equilibrio tra tradiz...

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Le origini di questa architettura affondano le radici nei secoli, partendo dai templi buddisti fino ad arrivare alle residenze contemporanee. La semplicità e la funzionalità caratterizzano ogni costruzione, dove ogni elemento ha un significato preciso e un ruolo ben definito. Le stuoie di tatami, ad esempio, non sono solo un pavimento, ma un modo per definire gli spazi e creare armonia; le porte scorrevoli in carta shoji non sono soltanto una separazione fisica, ma un filtro di luce che cambia con il passare delle ore.

Nel Giappone moderno, architetti visionari come Kengo Kuma e Tadao Ando reinterpretano questi principi, mescolando materiali innovativi con tecniche tradizionali. La loro architettura è un viaggio, un invito a esplorare un mondo dove la bellezza si nasconde nell’inaspettato, dove il cemento e il vetro si uniscono al legno e alla natura, creando spazi che sono non solo abitabili, ma anche ispiratori.

Per chi desidera portare un tocco di questa elegante tradizione nelle proprie case, è importante considerare alcuni elementi chiave. L’uso di materiali naturali come il legno e la pietra, la creazione di spazi aperti e luminosi, e l’attenzione ai dettagli sono solo alcune delle caratteristiche che possono aiutarti a realizzare un ambiente che evochi l'essenza dell'architettura giapponese. E non dimenticare l'importanza della luce: ogni stanza dovrebbe comunicare con l'esterno, permettendo alla luce di danzare dentro casa, creando atmosfere mutevoli e suggestive.

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Il Royal Park Hotel Ginza 6 Chome: Un'Oasi di Eleganza nel Cuore di Tokyo

Il Royal Park Hotel Ginza 6 Chome: Un'Oasi di Eleganza nel Cuore di Tokyo

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Nel frenetico cuore di Tokyo, dove il passato incontra il futuro, sorge il Royal Park Hotel Ginza 6 Chome. Questo straordinario progetto, firmato dagli architetti di Mitsubishi Jisho Design, si erge maestoso con i suoi 15 piani, offrendo un rifugio di lusso e modernità in uno dei quartieri più iconici del Giappone.

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Situato lungo la vivace Showa-dori, il nuovo hotel con 273 camere è un vero e proprio punto d'incontro per visitatori internazionali e la cultura locale. La sua struttura, progettata con una sapiente combinazione di funzionalità e stile, si integra perfettamente nel paesaggio urbano, richiamando l’attenzione con il suo design elegante e contemporaneo.

La costruzione, che occupa un'area di 900 m², non è solo un luogo dove pernottare, ma un'esperienza che abbraccia l'arte dell'accoglienza. Con un livello sotterraneo e una facciata che riflette il dinamismo della zona, il Royal Park Hotel si propone come una destinazione imperdibile per chi cerca un soggiorno indimenticabile nella capitale giapponese.

Completato nel 2024, il progetto è stato orchestrato da un team di talentuosi architetti, tra cui Michio Koda e Satoshi Shimizu, che hanno unito le loro visioni per dar vita a questo spazio unico. L'interior design, realizzato da HBA, arricchisce ulteriormente l'atmosfera di lusso e raffinatezza, rendendo ogni angolo dell'hotel un capolavoro da scoprire.

In un'epoca in cui l'ospitalità si evolve, il Royal Park Hotel Ginza 6 Chome rappresenta un nuovo standard di eleganza e comfort, un invito a vivere Tokyo in modo autentico e sofisticato.

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Casa Batlló: Un Nuovo Spazio per l'Arte Contemporanea nel Cuore di Barcellona

Casa Batlló: Un Nuovo Spazio per l'Arte Contemporanea nel Cuore di Barcellona

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Nel cuore pulsante di Barcellona, un capolavoro di Antoni Gaudí, la Casa Batlló, si prepara a rivelare un nuovo capitolo della sua storia. A partire dal 31 gennaio 2026, un appartamento nascosto al secondo piano sarà trasformato in una galleria dedicata all'arte contemporanea, un evento che promette di arricchire ulteriormente l'eredità culturale di questo monumento dichiarato Patrimonio dell'Uman...

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La ristrutturazione, curata dallo studio barcellonese Mesura, rappresenta un delicato equilibrio tra restauro e innovazione, restituendo vita a spazi che sono stati inaccessibili per decenni. L'intervento architettonico si distingue per l'introduzione di un soffitto in metallo curvo, stampato con motivi concentrici che evocano l'acqua, simbolo della fluidità e del cambiamento.

Un Dialogo tra Passato e Futuro

La nuova iniziativa, denominata Casa Batlló Contemporary, non è solo una galleria, ma un palcoscenico per il dialogo tra il genio di Gaudí e le espressioni artistiche attuali. L'inaugurazione sarà segnata dalla mostra Beyond the Facade, realizzata dal collettivo londinese United Visual Artists (UVA), che esplorerà i cicli della vita attraverso opere che utilizzano luce e movimento per coinvolgere e stupire il pubblico.

Un Progetto per il XXI Secolo

Questa apertura si allinea con le celebrazioni del centenario dalla morte di Gaudí e con il riconoscimento di Barcellona come Capitale Mondiale dell'Architettura. La galleria si propone di essere un faro culturale, unendo la conservazione rigorosa della storia con un'attiva reinterpretazione del presente. Maria Bernat, direttrice del programma, sottolinea come l'obiettivo sia quello di creare un ponte tra epoche, dando nuova vita a un patrimonio che continua a ispirare.

Casa Batlló non è nuova a interventi artistici innovativi, avendo già collaborato con artisti digitali dal 2021. Con l'introduzione di Casa Batlló Contemporary, il luogo si trasforma in un centro culturale dinamico, capace di attrarre visitatori e di stimolare la creatività contemporanea.

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Venezia si illumina con 'Granda': Una mostra che celebra i giovani talenti dell'arte

Venezia si illumina con 'Granda': Una mostra che celebra i giovani talenti dell'arte

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In una Venezia che si veste di nuovi colori, dal 5 ottobre al 23 novembre, due storiche sedi diventano palcoscenico per i sogni di una generazione di artisti. La mostra 'Granda', curata con passione da Antonio Grulli, rappresenta non solo il culmine del programma Atelier 2024-25 delle Fondazioni Musei Civici di Venezia e Bevilacqua La Masa, ma un vero e proprio viaggio nell’arte contemporanea. Qui...

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Palazzetto Tito e la Galleria di Piazza San Marco, due luoghi emblematici, si trasformano così in un crocevia di idee e creazioni. 'Granda' si fa dunque veicolo di dialogo, un invito a esplorare le sensibilità artistiche che nascono dal vivere e dal lavorare a Venezia. Ogni opera esposta racconta una storia, un pensiero, un frammento dell'anima di chi ha scelto questa città come proprio laboratorio creativo.

La mostra è aperta al pubblico dal mercoledì alla domenica, dalle 10.30 alle 17.30, con un'apertura speciale il giorno dell'inaugurazione. Un pomeriggio che promette di essere memorabile, dove il pubblico potrà immergersi in un’atmosfera vibrante e ricca di emozioni. Venezia si prepara ad accogliere l’arte in tutte le sue forme, in un evento che celebra la gioventù e la creatività.

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Plan C Frame: Un Nuovo Paradigma di Design e Cultura a Milano

Plan C Frame: Un Nuovo Paradigma di Design e Cultura a Milano

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Nel cuore pulsante di Milano, dove il design incontra la moda e la cultura si fa esperienza, nasce Plan C Frame, un concept store che si erge come un faro di creatività. Fondato da Carolina Castiglioni, il marchio di moda di alta gamma si espande con questa nuova iniziativa, un luogo dove ogni angolo racconta storie di stile e innovazione.

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La scena è dominata da una maestosa scala a spirale rossa, un invito irresistibile a salire verso l'alto e a scoprire il mondo affascinante che si cela al suo interno. Ogni passo conduce a una nuova dimensione, dove la moda non è solo indumento, ma un linguaggio visivo che abbraccia gioielli, articoli per la casa e opere d'arte, tutti sotto lo stesso tetto.

Al centro di questa esperienza si trova la Reading Room, un angolo curato con riviste contemporanee di moda, design e arte, un luogo di riflessione e scoperta. Qui, le parole si intrecciano con le immagini, creando un'atmosfera di stimolo e ispirazione.

Le collaborazioni sono il cuore pulsante di Plan C Frame. La gioielleria Aliita, che celebra un decennio di creatività, inaugura il suo primo spazio retail dedicato qui, presentando le sue creazioni colorate in un ambiente intimo e accogliente. Non solo moda, ma anche design per la casa: la capsule Plan C Silos, sviluppata in collaborazione con la casa belga Serax, fa il suo debutto, portando l'estetica audace di Plan C nel regno degli oggetti domestici.

Ad arricchire ulteriormente l'esperienza è la prima mostra dedicata a Christoph Niemann, illustratore e narratore visivo che trasforma momenti quotidiani in riflessioni profonde. Le sue opere, caratterizzate da un'ironia sottile e da un linguaggio visivo potente, invitano a esplorare le sfumature della percezione e del significato.

Plan C, nato nel 2018, non è solo un marchio, ma un movimento. Con una base situata nel prestigioso atelier di pellicceria della sua bisnonna, Carolina Castiglioni ha messo a punto un'estetica che sfida le convenzioni, giocando con codici maschili e femminili, colori espressivi e materiali innovativi. Con distribuzione in negozi internazionali e flagship store a Tokyo, Plan C Frame si afferma come una piattaforma che va oltre la semplice vendita di abbigliamento.

In un mondo in cui il confine tra moda e cultura si assottiglia sempre di più, Plan C Frame emerge come un esempio luminoso di come la creatività possa fiorire in spazi condivisi. Un invito a esplorare, a scoprire e a lasciarsi ispirare.

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Un Rifugio di Speranza: Anduhyaun, il Santuario per Donne Indigene a Toronto

Un Rifugio di Speranza: Anduhyaun, il Santuario per Donne Indigene a Toronto

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Nel cuore pulsante di Toronto, un luogo emerge come simbolo di speranza e rinascita: l'Anduhyaun Emergency Shelter. Questo rifugio, progettato con maestria dallo studio LGA Architectural Partners, non è soltanto un edificio, ma un abbraccio che accoglie le donne indigene colpite dalla violenza domestica. Ogni angolo di questo spazio è concepito per rispettare e celebrare le tradizioni ancestrali, ...

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Varcando la soglia dell'Anduhyaun, si viene accolti da un corridoio sinuoso che si snoda come un fiume, conducenti verso stanze dedicate all'accoglienza, alla consulenza e alla saggezza degli Anziani. LGA ha saputo infondere nei materiali e nelle forme un richiamo all'acqua, alla terra e al cielo, elementi intrisi di significato e vitalità. Le porte, sapientemente arretrate, garantiscono una continuità nel fluire di questo ambiente curvo, mentre i rivestimenti blu delle piastrelle evocano la serenità e la profondità dell'acqua.

Il piano terra si apre in uno spazio condiviso, una cucina e una sala da pranzo luminose, dove le residenti possono unirsi per preparare e gustare i pasti, creando legami e condividendo storie. Questo è un luogo di autonomia, dove l'atto di cucinare diventa un momento di connessione e sostegno reciproco. Proseguendo, si incontra Nookomis, una sala circolare che porta il nome della parola Ojibwe per 'nonna'. Qui, il legno rosso di sommacco avvolge le pareti, offrendo un'atmosfera intima per cerimonie e meditazioni, un vero e proprio rifugio per le anime in cerca di pace.

Al piano superiore, l'architettura si fa ancora più accogliente, con spazi comuni e camere da letto progettate per garantire privacy e comfort. Ogni suite è dotata di un bagno privato, un lusso raro in rifugi di questo tipo, rendendo l'esperienza abitativa più dignitosa. Le stanze, arredate con cura, possono essere collegate per accogliere famiglie più numerose, sottolineando l'impegno dell'Anduhyaun nel rispondere ai bisogni delle sue residenti.

“Vivi di crescita e trasformazione”, afferma LGA, e questo rifugio è testimone di un'eredità culturale che perdura da decenni. Un luogo dove le donne possono ritrovare la propria voce e la propria forza, immerso in un ambiente che celebra le loro radici e la loro resilienza.

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Ispirato all'articolo pubblicato su: Dezeen

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Un'abitazione che abbraccia la natura: la casa sostenibile tra le sequoie di Big Sur

Un'abitazione che abbraccia la natura: la casa sostenibile tra le sequoie di Big Sur

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Immaginate di trovarvi nel cuore pulsante della California, dove le sequoie secolari si innalzano maestose e il panorama si fonde con il cielo. Qui, tra i canyon verdi di Big Sur, si erge una casa che sembra danzare con il paesaggio, un rifugio progettato per mimetizzarsi e celebrare la natura.

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Questa casa, opera dello Studio Schicketanz, è un esempio luminoso di come l'architettura possa sposare la sostenibilità e la bellezza. La zona notte si snoda lungo un percorso che invita alla scoperta, mentre ampie finestre a nastro offrono una vista incantevole sulle chiome degli alberi. Ogni mattina, i proprietari si risvegliano circondati da un abbraccio di verde, con il sole che filtra tra le foglie.

Il progetto, nato dalla necessità di sostituire una vecchia baita, si propone di rispettare l'essenza del luogo, una sfida non da poco in un territorio fragile come quello di Big Sur, soggetto a incendi e frane. L'architetta Mary Ann Schicketanz ha saputo superare queste difficoltà progettando una casa su pali, riducendo l'impatto sul terreno e proteggendo le radici delle sequoie. L'innovazione si intreccia con la tradizione: il redwood, legno autoctono, diventa il filo conduttore di questo viaggio architettonico.

Ma cosa rende questa casa veramente unica? È la sua capacità di dialogare con l'ambiente circostante. Ogni spazio è pensato per armonizzarsi con la natura, i tre padiglioni distinti offrono funzioni autonome, creando una sinfonia di volumi che si fondono nel paesaggio. Il soggiorno, dotato di un lucernario circolare, diventa il cuore pulsante, dove la luce naturale danza con le ombre, trasformando ogni momento in un'esperienza sensoriale.

Un patio che si estende verso la foresta invita a serate sotto le stelle, mentre un tetto verde irrigato non solo abbellisce, ma rappresenta un impegno tangibile verso la sostenibilità. Questa casa non è solo un'abitazione, ma un manifesto ecologico, un luogo dove la vita quotidiana si intreccia con il rispetto per l'ambiente.

In questo rifugio, ogni dettaglio è una poesia scritta con materiali recuperati, con una storia da raccontare. È un esempio di come l'architettura possa essere piccola nelle dimensioni, ma grande nelle potenzialità. Una casa che non si impone, ma che dialoga, integra e rispetta, rivelando la bellezza dell'abitare consapevole.

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Casa Canadese con Tetti a Scaglie: Un'Opera d'Arte Naturale

Casa Canadese con Tetti a Scaglie: Un'Opera d'Arte Naturale

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Nel cuore di una foresta incantata, dove il silenzio è interrotto solo dal sussurro del vento tra gli alberi, si erge Waterhouse, una casa che non è solo un'abitazione, ma un'esperienza sensoriale. Progettata dagli architetti Oyama e Julia Manaças, questa residenza di 260 metri quadrati si nasconde in una radura a Sutton, Quebec, come un segreto ben custodito.Avvolta in scaglie di legno che richia...

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La realizzazione di questa struttura è frutto di una visione audace, dove forma e funzione si intrecciano in un abbraccio fluido e poetico. "Il progetto è un'esperienza strana ma deliziosa," affermano i progettisti, e noi non possiamo che concordare.

Waterhouse si presenta come una serie di monumenti, spazi che si alternano tra la chiusura degli interni e l'apertura verso l'esterno. I volumi, ciascuno con la propria identità, si integrano in un singolo materiale vernacolare: le scaglie di cedro, rendendo ogni forma un corpo strano in un abito familiare.

La casa non è solo un luogo dove abitare, ma un invito a esplorare. Il processo progettuale ha portato a separare le funzioni, creando tre aree principali: l'Atelier, il Grande Salone e la Torre. L'Atelier, con un muro cieco che fronteggia la strada, nasconde un'officina e un parcheggio, mentre il Grande Salone, esposto a sud, accoglie la cucina, il soggiorno e la sala da pranzo, incorniciati da una parete di finestre che si apre sul panorama. La Torre, con le sue tre storie, offre spazio per ospiti e un ufficio, mentre un ponte pedonale collega il verde del tetto alla terrazza del Grande Salone, dove il panorama si svela in tutta la sua bellezza.

Il cuore pulsante di Waterhouse è un vestibolo centrale che collega i vari volumi, un luogo di transito che rifiuta una sequenza rigida in favore di una circolazione naturale e fluida. Ogni angolo, ogni curva è studiata per invitare il visitatore a perdersi tra le scelte architettoniche, in un gioco di spazi e luci che si riflettono sui pannelli di quercia che rivestono l'interno.

In un mondo dove l'architettura spesso si dimentica della sua anima, Waterhouse rappresenta un ritorno alla poesia del vivere. Ogni passo, ogni sguardo, è un richiamo a riscoprire le meraviglie della natura, a vivere in armonia con essa. Un capolavoro che ci ricorda che le case possono essere più di semplici strutture: possono essere opere d'arte che raccontano storie.

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Una casa multigenerazionale in terracotta: armonia tra luce e spazi

Una casa multigenerazionale in terracotta: armonia tra luce e spazi

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Una casa multigenerazionale in terracotta: armonia tra luce e spaziSituata a Da Nang, in Vietnam, Terracotta Breath è una casa che si presenta con discrezione, accogliendo i visitatori con un giardino d'ingresso e una facciata in laterizio lavorato a spessore. Questo progetto, realizzato da Live Out Studio, è un esempio perfetto di come l’architettura possa fondere tradizione e modernità, creando ...

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La struttura ospita due nuclei familiari: i genitori affacciati sulla strada e la figlia in fondo al lotto, separati da un cortile che diventa il cuore pulsante della casa. Utilizzando materiali locali e un budget misurato, il progetto si basa su principi di feng shui e strategie passive per il clima tropicale, generando un involucro termicamente sensibile e poroso.

Il design della casa è concepito come una successione di soglie, piuttosto che un semplice oggetto architettonico. Al piano terra, gli spazi di soggiorno, pranzo e cucina fluiscono verso il giardino, creando una continuità tra interno ed esterno. Le finestre a bilico e le schermature di bambù permettono alla luce di filtrare, arricchendo l'atmosfera degli ambienti. Una scala scolpita conduce a un ambiente di preghiera al primo piano, un luogo di riunione per la comunità locale.

La casa della figlia, invece, si distingue per la sua compattezza e libertà. Al piano terra, un ampio living-cucina si apre verso il cortile, mentre al piano superiore, camere ventilate da feritoie offrono la giusta privacy. Le aperture sono progettate con attenzione per garantire un equilibrio tra luminosità e intimità.

La coerenza materica, con l'uso di laterizio, bambù e legno, crea un'atmosfera calda e accogliente. Le superfici tattili e i colori terrosi non solo abbelliscono gli spazi, ma contribuiscono anche a un microclima in grado di ridurre l'affidamento a sistemi di climatizzazione costosi. In cucina e nei bagni, piastrelle in terracotta e pavimenti beige accentuano l'idea di comfort e funzionalità.

In conclusione, Terracotta Breath dimostra come un’architettura ben progettata possa essere un ecosistema, capace di rispondere alle esigenze di chi la abita, senza rinunciare alla bellezza e all’armonia con l’ambiente circostante.

Ispirato all'articolo pubblicato su: www.elledecor.com

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L’Architettura in Evoluzione: Il Viaggio di Tom Kundig tra Case Completate e Sperimentazione

L’Architettura in Evoluzione: Il Viaggio di Tom Kundig tra Case Completate e Sperimentazione

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Nel vasto panorama dell’architettura contemporanea, Tom Kundig emerge come un pioniere, un maestro nell’arte di trasformare la casa in un laboratorio di idee e forme. La sua recente monografia, Tom Kundig: Complete Houses, pubblicata da Monacelli, è un viaggio visivo e narrativo che abbraccia oltre quarant'anni di esperimenti architettonici. Con 462 progetti documentati, questo volume non è solo u...

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Kundig, architetto di Seattle e co-fondatore dello studio Olson Kundig, ha sempre visto la casa come un luogo di interazione diretta con i materiali e il paesaggio circostante. Ogni progetto racconta una storia, una risposta alle sfide del contesto, dall’arcipelago boscoso del Pacifico Nordovest ai deserti aridi del Messico, fino ai terreni vulcanici delle Hawaii. La monografia offre uno sguardo approfondito su trentotto residenze selezionate, dodici delle quali sono pubblicate per la prima volta, accompagnate da fotografie suggestive, schizzi a mano e interviste che rivelano le influenze che hanno plasmato la sua carriera.

Ciascuna casa progettata da Kundig è un'esplorazione del movimento e dell’adattabilità. Grandi finestre girevoli, pareti scorrevoli e facciate operabili sfumano i confini tra l'interno e l'esterno, creando un dialogo continuo con la natura. In questo contesto, Kundig non si limita a costruire strutture; egli crea esperienze tattili, dove la sensibilità al mestiere e la presenza fisica del materiale sono palpabili.

La monografia non è solo una celebrazione del passato, ma un punto di partenza per riflessioni future. Ogni progetto, indipendentemente dalla sua lontananza o dalla sua raffinatezza, riflette una costante indagine su come l'architettura possa mediare tra le persone e il luogo in cui vivono. La copertina, rilegata in un tessuto vibrante con uno schizzo in rilievo, invita il lettore a un'esperienza di lettura che è, a sua volta, un atto tattile.

Per Kundig, la casa è sia un rifugio che un laboratorio. Un luogo in cui le idee di design vengono testate e affinate prima di essere tradotte in progetti più ampi. “Ogni casa è un'opportunità per testare un'idea, perfezionare un dettaglio o correre un rischio,” afferma, sottolineando la natura dinamica e in continua evoluzione della sua pratica. La monografia rappresenta un momento di riflessione, un tentativo di catturare qualcosa che è sempre in movimento, esattamente come il suo lavoro.

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Reset Hotel: Un'oasi di tranquillità nel deserto della California

Reset Hotel: Un'oasi di tranquillità nel deserto della California

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Nel cuore del deserto californiano, dove la sabbia incontra il cielo e il silenzio è un abbraccio, sorge il Reset Hotel, un luogo dove il tempo sembra fermarsi e gli ospiti possono assaporare l'essenza di un'esperienza unica. Composto da unità modulari che richiamano le forme dei container marittimi, questo hotel è una vera e propria oasi di tranquillità, progettata per evocare la sensazione di tr...

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Con 65 stanze che si affacciano su un vasto panorama deserto, Reset Hotel è stato concepito da una squadra di visionari, tra cui il designer Benjamin Uyeda e il collettivo Gry Space. Ogni cabina è un rifugio di minimalismo e comfort, dove gli ospiti possono immergersi nella bellezza cruda del deserto, lasciando dietro di sé il trambusto della vita quotidiana.

La disposizione delle stanze, organizzate in file ordinate, crea spazi di vita all'aperto, perfetti per godere dell'aria fresca e della vista mozzafiato. Le Mountain View King suites occupano un intero container e offrono un accesso diretto al deserto, con finestre panoramiche che incorniciano il paesaggio come un'opera d'arte. Qui, gli ospiti possono rilassarsi in una vasca da bagno all'aperto sotto un cielo punteggiato di stelle, mentre il calore del deserto avvolge ogni istante.

Il Clubhouse, il cuore pulsante del Reset Hotel, è caratterizzato da container di un elegante colore marrone polveroso, distinti dai toni grigi delle stanze. Questo spazio accogliente include un bar, un lounge e una piscina di acqua salata, tutti progettati per fondersi con l'ambiente circostante, utilizzando materiali che raccontano la storia di un paesaggio arido ma affascinante. Le texture e i colori scelti per gli interni si armonizzano perfettamente con l'essenza del deserto, invitando alla contemplazione e al riposo.

Ogni elemento, dai mobili in legno semplice alle piastrelle bianche dei bagni, è pensato per creare un ambiente di relax e benessere. Non ci sono televisioni, né plastica monouso, solo la bellezza della natura e la serenità del luogo. Come afferma il team di Reset, "è un approccio architettonico che invita gli ospiti a rallentare e a lasciar entrare il deserto, sia visivamente che emotivamente".

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Energia Sostenibile: Pannelli Solari Verticali Galleggianti per Laghi e Lagune

Energia Sostenibile: Pannelli Solari Verticali Galleggianti per Laghi e Lagune

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Immaginate un lago, un riflesso di luce che danza sulla superficie dell'acqua, e sopra di esso, pannelli solari verticali che si ergono come sentinelle silenziose, pronti a catturare ogni raggio di sole. È questa l'idea geniale dei pannelli solari verticali galleggianti, progettati da SINN Power. Questi moduli innovativi, chiamati SKipp, si posizionano su barili di plastica vuoti, galleggiando ser...

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Recentemente, in Baviera, Germania, precisamente a Gilching, un team instancabile ha dato vita a una serie di questi pannelli in uno stagno di ghiaia. I risultati? Un'autonomia energetica che soddisfa circa il 70% del fabbisogno annuale di elettricità dell'impianto di ghiaia, riducendo le emissioni di CO₂ di circa 934 tonnellate all'anno. Un passo importante verso l'autosufficienza energetica.

I pannelli SKipp, grazie alla loro struttura galleggiante, sono progettati per resistere alle intemperie. Possono inclinarsi dolcemente sotto la pressione del vento, tornando poi alla loro posizione originale. Questo movimento flessibile non solo protegge i moduli da eventuali danni meccanici, ma mantiene anche la stabilità sull'acqua, rendendoli ideali per condizioni meteorologiche avverse. E non è solo questo: la loro inclinazione verticale consente alla neve di scivolare via naturalmente, evitando accumuli che potrebbero ostacolare l'assorbimento della luce solare.

Ogni unità SKipp è dotata di moduli bifacciali, capaci di generare energia da entrambe le facce del pannello: la parte frontale cattura la luce diretta, mentre quella posteriore sfrutta i riflessi provenienti dalla superficie dell'acqua. Questo design innovativo non solo accresce l'efficienza energetica, ma garantisce anche che l'ecosistema acquatico non venga compromesso, mantenendo aperta la maggior parte della superficie dell'acqua.

Ma non è solo la tecnologia a rendere questi pannelli speciali. La loro installazione è rapida e modulare, permettendo di adattarsi facilmente a diverse dimensioni e necessità energetiche. Realizzati con materiali resistenti alla corrosione e alla degradazione, come plastica, metallo e vetro fotovoltaico, i pannelli sono progettati per durare nel tempo, anche in condizioni di esposizione continua a sole, vento e umidità.

In questo modo, i pannelli solari galleggianti non solo promettono di illuminare il nostro presente, ma anche di garantire un futuro più verde. Un futuro dove i laghi e le lagune non sono solo paesaggi da contemplare, ma fonti di energia rinnovabile pronte a sfidare il tempo e la tradizione.

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L'arte del tempo: il nuovo orologio Hublot di Daniel Arsham

L'arte del tempo: il nuovo orologio Hublot di Daniel Arsham

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Nel mondo dell'orologeria, dove il tempo si misura non solo in secondi ma anche in emozioni e sensazioni, il nuovo orologio di Daniel Arsham per Hublot si erge come un'opera d'arte. Il MP-17 Meca-10 Arsham Splash Titanium Sapphire rappresenta una fusione perfetta tra l'arte e la meccanica, un viaggio nel tempo che ci invita a contemplare la fluidità dell'acqua.

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Limitato a sole 99 unità, questo orologio da 42 mm continua il dialogo intrapreso con l'MP-16 Arsham Droplet, un incontro tra passato e futuro. La sua cassa in titanio, incorniciata da un vetro in sapphire, non è solo un contenitore per il movimento, ma un invito a esplorare la trasparenza e la leggerezza, come se stessimo osservando un padiglione architettonico piuttosto che un semplice orologio.

La caratteristica distintiva di questo pezzo è il quadrante a forma di spruzzo, un'apertura irregolare che rivela l'intricato meccanismo del movimento Meca-10 sotto di esso. Attraverso questa apertura, non solo osserviamo il movimento degli ingranaggi, ma ci immergiamo in un flusso di creatività che riflette il mondo acquatico, un'interpretazione della tensione tra il tempo collassato e l'istante presente.

Arsham stesso descrive il suo lavoro come un'esplorazione del tempo, un oggetto che sembra provenire da un'epoca passata o futura. Con un prezzo di 69.000 USD, questo orologio è un simbolo di esclusività e di maestria artigianale, disponibile solo presso le boutique Hublot e rivenditori selezionati.

La sua asimmetria, accentuata dal motivo spruzzato, invita chi lo indossa a un'esperienza visiva unica. Le superfici in titanio lucido si contrappongono alle texture matte del movimento, creando un gioco di riflessi e profondità che affascina e intriga. Ogni componente è pensato per armonizzarsi, proprio come un'opera d'arte che trascende il tempo e lo spazio.

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Architettura come Argomento: Comprendere il Pensiero Architettonico

Architettura come Argomento: Comprendere il Pensiero Architettonico

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Architettura come Argomento: Comprendere il Pensiero Architettonico L'architettura non è definita solo dagli edifici, ma dalle idee che li rendono possibili. Prima delle limitazioni di capitale, regolamenti e approvvigionamenti, c'è un momento in cui l'architettura è libera di esprimere il proprio pensiero. Questo primo confronto con questo momento fertile avviene spesso nel contesto accademico, ...

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Per molti, la tesi rappresenta anche la prima opportunità di pensare oltre la struttura dei programmi accademici: una prima occasione per esplorare qualcosa di più personale, irrisolto o addirittura irragionevole. Sebbene spesso vista come un punto di arrivo, la tesi è meglio compresa come un inizio: il primo coinvolgimento con l'architettura come forma di ragionamento, dove il progetto non è ancora una risposta, ma una domanda.

In questo contesto, è fondamentale riconoscere che l'architettura richiede di "pensare" con un approccio critico, mettendo in discussione le convenzioni e i limiti imposti. La tesi diventa così un laboratorio di idee, un momento in cui gli studenti possono esplorare le loro visioni e confrontarsi con le sfide del mondo reale.

In conclusione, il pensiero architettonico è un viaggio di scoperta che inizia con la tesi, un processo che invita a riflettere, esplorare e, soprattutto, a porre domande.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su ArchDaily Global.

Scopri il Futuro delle Costruzioni con il BIM di Tecnostrutture

Scopri il Futuro delle Costruzioni con il BIM di Tecnostrutture

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Scopri il Futuro delle Costruzioni con il BIM di TecnostruttureIl direttore tecnico di Tecnostrutture, Stefano China, ha recentemente sottolineato l'importanza del Building Information Modeling (BIM) in un video informativo. Il BIM è molto più di un semplice modello geometrico; rappresenta un vero e proprio contenitore di informazioni fondamentali per la gestione delle costruzioni.

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Nei modelli BIM sviluppati da Tecnostrutture, vengono integrate informazioni cruciali, come il peso delle travi. Questo consente agli operatori in cantiere di avere accesso in tempo reale a dati essenziali tramite dispositivi come tablet, facilitando così la pianificazione e l'organizzazione del montaggio delle strutture.

Grazie a software avanzati come Tekla Structures, Trimble Connect e Revit, il BIM si trasforma in un archivio informativo completo, contribuendo a migliorare l'efficienza, la sicurezza e la sostenibilità in ogni fase del progetto. Come afferma Stefano China, "Il BIM è davvero il futuro delle costruzioni. Non solo permette di gestire la geometria, ma può contenere ogni tipo di informazione".

Per approfondire ulteriormente, ti invitiamo a guardare il video completo dell'intervento di Stefano China.

Houston si prepara a ospitare l'Ismaili Centre: un capolavoro di Farshid Moussavi

Houston si prepara a ospitare l'Ismaili Centre: un capolavoro di Farshid Moussavi

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Nel cuore pulsante di Houston, dove l'architettura si fonde con il tessuto culturale della città, sta per nascere un'opera che promette di ridefinire il concetto di spazio pubblico. L'Ismaili Centre, progettato dall'illustre studio Farshid Moussavi Architecture, vedrà la luce nel novembre 2025 e si preannuncia come un faro di pluralismo e dialogo. Con i suoi 150.000 piedi quadrati, questo sarà il ...

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La struttura si colloca strategicamente vicino al Museum District di Houston, interagendo armoniosamente con l'ambiente circostante attraverso un linguaggio architettonico che combina pietra, metallo perforato e vetro. Ispirato dalla tradizione dell'Ismaili, il centro sarà un simbolo di apprendimento e scambio culturale, creando un nuovo punto di riferimento civico per la città.

La visione di Moussavi si concretizza in un gioco di volumi e luci, dove un atrio centrale si erge su cinque piani, incorniciato da scale in pietra testurizzata e rivestito da schermi metallici geometrici che filtrano la luce naturale. Questo equilibrio tra apertura e chiusura non è solo estetico, ma riflette un desiderio profondo di connessione tra le persone, rendendo ogni spazio un invito al dialogo.

La scelta dei materiali è altrettanto significativa: il calcare chiaro e i pannelli metallici perforati creano un'atmosfera di leggerezza e sofisticatezza, mentre l'interno si distingue per una continuità sensoriale tra sacro e civile. La luce, che penetra attraverso aperture clerestory e lucernari, danza sulle superfici, dando vita a un atrio generoso che funge da fulcro di incontri e celebrazioni.

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Ma l'Ismaili Centre non è solo un'opera architettonica: è un'istituzione pubblica concepita per la comunità. Al suo interno troveremo gallerie, teatri, spazi educativi e sale per eventi, tutti destinati a ospitare una varietà di attività culturali e sociali. Questa versatilità amplifica il ruolo del centro, trasformandolo in un luogo di apprendimento condiviso e di incontro.

Immaginato per accogliere tutti, il progetto di Moussavi si allinea con la visione di Sua Altezza l'Aga Khan, promuovendo il dialogo e l'inclusione. I giardini circostanti, progettati da Nelson Byrd Woltz, reinterpretano le tradizioni islamiche attraverso un'estetica texana, unendo natura e architettura in un abbraccio armonioso.

Con la sua prossimità a istituzioni culturali significative come la Menil Collection e la Rothko Chapel, l'Ismaili Centre si inserisce in un dialogo più ampio sull'architettura civica di Houston. La sua forma misurata, radicata nella geometria islamica ma contemporanea nell'esecuzione, si preannuncia come un nuovo simbolo di artigianato e luce per la città.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su designboom | architecture & design magazine.

Un Rifugio Contemporaneo: Trasformare 60 mq degli Anni '40 in Arte e Luce

Un Rifugio Contemporaneo: Trasformare 60 mq degli Anni '40 in Arte e Luce

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Nel cuore di un edificio signorile degli anni '40, un appartamento di 60 metri quadrati racconta una storia di trasformazione e bellezza. Questo rifugio, di proprietà di una giovane direttrice di una scuola d'arte per bambini, è un perfetto esempio di come il passato possa dialogare con il presente, creando spazi che respirano luce e creatività.

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Affidandosi all'interior designer Krylova Ksenia, la proprietaria ha intrapreso un viaggio di ristrutturazione, volto a esaltare i dettagli storici che l'avevano inizialmente colpita. Ogni intervento è stato pensato per ottimizzare lo spazio, senza compromettere l'essenza dell'abitazione. La riprogettazione della distribuzione degli spazi ha dato vita a un bagno luminoso, un angolo di serenità inondato di luce naturale.

Il rispetto per l'originale è stato fondamentale: le altezze dei soffitti sono state mantenute e l'illuminazione è stata concepita per essere delicata, con apparecchi tecnici integrati nelle pareti e una luce bassa lungo i battiscopa, creando un'atmosfera calda e accogliente. Le persiane in legno, con il loro tocco teatrale, filtrano la luce del giorno, donando intimità agli ambienti.

Gli spazi aperti e semi-aperti, con la sala da pranzo e la cucina collegate alla zona giorno attraverso ampie aperture, raccontano di una casa che vive e respira. Le cornici in legno incorniciano i passaggi, aggiungendo un tocco di qualità all'arredamento interno, mentre il pavimento in parquet a spina ricorda la tradizione, recuperando l'essenza di un'epoca passata.

La palette cromatica scelta, con tonalità neutre e calde, rafforza il legame con la storia della casa. Ogni stanza è tinta in diverse sfumature, conferendo personalità e carattere. I dettagli, come la carta da parati di design nella camera da letto e la collezione d'arte locale della proprietaria, fungono da filo conduttore tra passato e presente. In particolare, l'effetto del neon nella sala da pranzo è una sorpresa che porta freschezza e vitalità.

Questa casa non è solo un rifugio, ma un luogo dove la serenità del tempo si fonde con la vitalità del presente. È un appartamento che celebra la sua storia con stile, invitando chiunque vi entri a scoprire la bellezza della contemporaneità, senza mai dimenticare le proprie radici.

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Norman Foster: 90 Anni di Visioni e Innovazioni nell'Architettura

Norman Foster: 90 Anni di Visioni e Innovazioni nell'Architettura

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Nel vasto panorama dell'architettura contemporanea, il nome di Norman Foster risuona come un faro di innovazione e visione. A 90 anni, questo straordinario architetto non ha perso la sua energia, anzi, continua a ispirare generazioni con le sue idee audaci. Originario di Manchester, Foster ha iniziato il suo viaggio professionale in circostanze umili, ma con una determinazione che lo ha portato a ...

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La sua carriera prende forma in un piccolo studio, un monolocale condiviso con la moglie, e cresce fino a diventare Foster+Partners, un gigante del design con uffici in 12 paesi e oltre 2500 dipendenti. Progetti come il Millennium Bridge a Londra e il Reichstag a Berlino non sono semplici opere architettoniche; sono manifesti di come la progettazione possa migliorare la qualità della vita e promuovere la sostenibilità.

Foster non si limita a progettare edifici; egli crea spazi che raccontano storie e promuovono l'interazione sociale. La sua visione va oltre il presente; è un architetto che guarda al futuro, esplorando anche come l'intelligenza artificiale possa trasformare il modo in cui concepiamo gli spazi. “La dimensione umana”, afferma, “è insostituibile”. Questo approccio, che fonde tecnologia e sensibilità umana, è ciò che rende il suo lavoro così unico e rilevante.

Oggi, con 95 progetti in corso in 49 città, Foster continua a essere una fonte di ispirazione. Il suo consiglio ai giovani architetti è chiaro: “Accettate qualsiasi progetto che vi offra l’opportunità di innovare”. Un invito a non temere il fallimento, ma a vedere ogni esperienza come un passo verso la crescita personale e professionale.

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Il dibattito sulle cabine a specchio: amano davvero la natura?

Il dibattito sulle cabine a specchio: amano davvero la natura?

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Il dibattito sulle cabine a specchio: amano davvero la natura?Negli ultimi giorni, i lettori hanno espresso le loro preoccupazioni riguardo a un nuovo progetto di cabine riflettenti, realizzato dalla compagnia di case prefabbricate ÖÖD, situato nel remoto hotel Tu Tu' Tun Lodge lungo il fiume Rogue in Oregon. Questo complesso comprende dodici cabine prefabbricate, progettate con tre lati a specchi...

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In un recente aggiornamento sui commenti, molti utenti hanno sollevato interrogativi sull'impatto di queste superfici riflettenti sulla fauna locale. Un lettore ha commentato: "Mentre soggiornare in una di queste cabine sarebbe meraviglioso, con la natura su tre lati, odio pensare a cosa possano fare le superfici a specchio agli uccelli". Un altro lettore è stato ancor più critico, affermando che "questi ragazzi devono odiare davvero gli uccelli". Un'opinione simile è stata espressa da un altro utente, che ha dichiarato: "Basta con gli edifici a specchio!".

Il dibattito non si ferma qui. Alcuni lettori, come Lasztóczi Péter, hanno definito l'uso eccessivo delle superfici riflettenti come sintomo di una mancanza di idee su come integrare un edificio nell'ambiente. Ma non tutti concordano: un lettore ha difeso le cabine, chiedendosi perché ci si preoccupi tanto degli uccelli, insinuando che nessuno di coloro che commentano mangia carne.

Un altro tema caldo che ha acceso la discussione è stato l'aumento della carne coltivata in laboratorio. Alcuni lettori sostengono che non chiamarla "carne coltivata" sarebbe un inizio per cambiare le abitudini dei consumatori. Mentre alcuni ritengono che questo tipo di carne rappresenti una soluzione, altri sostengono che il vero problema risieda nel tornare a comprare cibo fresco e locale.

Infine, il progetto di costruire un'arena UFC nel giardino della Casa Bianca ha suscitato indignazione. "Pensavo avessimo toccato il fondo, ma questo è sotto il livello" ha commentato un lettore, mentre altri hanno proposto di abbattere la Casa Bianca per fare spazio a una sorta di stadio.

La rivista di architettura e design Dezeen continua a ricevere migliaia di commenti ogni mese, e i lettori sono invitati a unirsi alle conversazioni su questi temi affascinanti.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su Dezeen.

Jelly Ice: La Rivoluzione degli Ghiaccioli Riutilizzabili in Gelatina

Jelly Ice: La Rivoluzione degli Ghiaccioli Riutilizzabili in Gelatina

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Jelly Ice: La Rivoluzione degli Ghiaccioli Riutilizzabili in GelatinaIn un'epoca in cui la sostenibilità è fondamentale, i ricercatori dell'Università della California, Davis, hanno introdotto un'innovazione sorprendente: Jelly Ice, cubetti di ghiaccio riutilizzabili a base di gelatina. Questi innovativi cubetti non solo non si sciolgono, ma offrono anche un'alternativa ecologica ai tradizionali c...

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Cosa è Jelly Ice?

Jelly Ice è composto per il 90% da acqua e per il 10% da gelatina, privo di polimeri sintetici. La sua struttura a rete intrappola le molecole d'acqua in spazi minuscoli, impedendo che si sciolgano e rilascino acqua, a differenza del ghiaccio tradizionale. A temperatura ambiente, Jelly Ice è flessibile e simile alla gelatina, mentre a zero gradi Celsius si solidifica.

Vantaggi di Jelly Ice

Questo materiale innovativo assorbe l'80% del calore rispetto al ghiaccio normale della stessa dimensione. Gli utenti possono lavarlo con acqua o una soluzione di candeggina, e può resistere a cicli di congelamento e scongelamento multipli. Le prove condotte dai ricercatori mostrano che Jelly Ice mantiene la sua capacità di raffreddamento anche dopo ripetuti utilizzi.

Un Impatto Ecologico Positivo

A differenza dei cubetti di ghiaccio convenzionali che si sciolgono e scompaiono, Jelly Ice può continuare a funzionare attraverso numerosi cicli. Inoltre, quando viene compostato, il materiale si degrada completamente senza produrre microplastiche, migliorando persino la crescita delle piante nei test condotti.

Applicazioni Future

Jelly Ice ha potenziali applicazioni in vari settori, tra cui la conservazione degli alimenti, la spedizione medica e il trasporto in biotecnologia. La sua capacità di funzionare efficacemente anche in aree con accesso limitato all'acqua lo rende un'opzione ideale per la produzione di ghiaccio.

Conclusione

Al momento, Jelly Ice è ancora in fase di sviluppo e test di mercato, ma ha già dimostrato di essere una soluzione innovativa e sostenibile. Con il supporto della comunità scientifica e l'interesse del pubblico, questa tecnologia potrebbe presto rivoluzionare il modo in cui pensiamo a ghiaccio e refrigerazione.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su designboom | architecture & design magazine.

Un Clubhouse Circolare: Il Rifugio di Pietra che Abbraccia la Natura

Un Clubhouse Circolare: Il Rifugio di Pietra che Abbraccia la Natura

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Nel cuore di un paesaggio semi-desertico, dove le acacie danzano al vento e i yuccas si ergono come sentinelle silenziose, sorge un clubhouse che sfida le convenzioni: La Pedrera. Progettato dallo studio Taller Ezequiel Aguilar Martínez, questo gioiello architettonico è situato nelle colline del Complesso Cola de Lagarto, a pochi passi da Atlixco, Puebla, a due ore da Città del Messico.

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Con un design circolare che si fonde armoniosamente con l'ambiente, il clubhouse si erge come un abbraccio progettato per accogliere. La sua forma, che si apre verso un panorama mozzafiato che abbraccia i campi da golf e i vulcani Popocatépetl e Iztaccíhuatl, ricorda la semplicità e l'efficacia di un cerchio perfetto, un simbolo di unione e continuità.

La struttura, parzialmente interrata per rispettare la pendenza naturale del terreno, è realizzata con materiali che raccontano una storia di fusione: pietra locale, legno e calcestruzzo si intrecciano in un linguaggio architettonico che non solo è visivo, ma anche tattile. Le pareti di pietra curvata sorgono dalla collina come se fossero sempre state lì, mentre il tetto piatto funge da terrazza panoramica, un luogo dove il cielo e la terra si incontrano.

Al centro, una piscina riflettente cattura la luce del sole e la restituisce, creando un cuore pulsante che filtra la vita del clubhouse. Gli spazi interni si aprono e chiudono attraverso porte di legno rotanti, permettendo a ogni ambiente di adattarsi alle esigenze degli ospiti, come un abito che si adatta alla forma del corpo.

L'architetto Ezequiel Aguilar Martínez ha concepito questo luogo non solo come un edificio, ma come un'esperienza, un rifugio dove il tempo sembra rallentare e dove ogni dettaglio è pensato per favorire la connessione con la natura circostante. La Pedrera non è solo un clubhouse; è un invito a vivere, a respirare, a sentirsi parte di un tutto più grande.

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Sofà Integrati: L'Armonia Tra Design e Spazio

Sofà Integrati: L'Armonia Tra Design e Spazio

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Immagina di entrare in una casa dove il sofà non è solo un elemento d'arredo, ma una parte integrante della struttura stessa. In questo viaggio tra spazi inaspettati, esploreremo come i sofà integrati possano fondersi con le pareti, trasformando il living in un'opera d'arte. Dai rifugi montani alle case di cemento, ogni esempio racconta una storia di materiali e design, dove il sofà diventa un'est...

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Prendiamo, ad esempio, un'accogliente baita svedese, dove il legno di pino non solo riveste il soffitto, ma abbraccia anche il sofà, creando una continuità visiva che riscalda l'anima. Oppure pensiamo a un appartamento a Biarritz, dove un sofà costruito su misura si integra perfettamente con una libreria, facendo fluire la vita tra lettura e relax, tutto davanti a una vista mozzafiato.

La bellezza di un sofà integrato risiede nella sua capacità di risolvere problemi di spazio. In ambienti dove un sofà tradizionale non troverebbe posto, una soluzione su misura riempie il vuoto con eleganza. Case come quella in Colombia, con le loro pareti di cemento, sfidano le convenzioni, offrendo un rifugio intimo e moderno, dove ogni dettaglio parla di cura e progettazione.

Questi spazi non sono solo case; sono rifugi di creatività. Ogni sofà racconta una storia, ogni angolo è pensato per essere vissuto. Scopri come l'architettura contemporanea stia ridefinendo il concetto di comfort e funzionalità, trasformando il modo in cui interagiamo con i nostri ambienti domestici.

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ArchDaily Annuncia il Next Practices Award 2025 a Copenhagen

ArchDaily Annuncia il Next Practices Award 2025 a Copenhagen

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ArchDaily Annuncia il Next Practices Award 2025 a CopenhagenIl Next Practices Award 2025 di ArchDaily si svolgerà il 19 settembre 2025 presso la sede di CAFx a Copenhagen. Questo evento segna un'importante evoluzione nel panorama dell'architettura, riconoscendo il ruolo crescente degli architetti come mediatori in un sistema complesso, dove le sfide e le opportunità di innovazione si moltiplicano.

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Dal 2020, il premio ha messo in luce professionisti dell'architettura di tutto il mondo che sfidano lo status quo, sviluppando soluzioni creative e altamente reattive alle questioni più urgenti del nostro tempo. Finora, 85 team provenienti da 32 paesi sono stati premiati, dimostrando un impegno per la diversità geografica e l'inclusione di regioni spesso sottorappresentate nel discorso architettonico globale.

Questa quinta edizione si concentra non solo su ciò che è nuovo, ma su ciò che è prossimo, celebrando le pratiche che privilegiano la sostenibilità, la longevità e un impegno più profondo con l'ambiente costruito. Non perdere l'occasione di partecipare a questo evento significativo nel mondo dell'architettura.

Per ulteriori informazioni, visita il sito ufficiale di ArchDaily e segui gli aggiornamenti sul premio.

Il Ritorno del Grand Hotel: Un Sogno Liberty Rinasce in Lombardia

Il Ritorno del Grand Hotel: Un Sogno Liberty Rinasce in Lombardia

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Un viaggio nel tempo, un'eco di eleganza perduta, e un investimento da 64 milioni di euro che riporta in vita il Grand Hotel San Pellegrino Terme. Situato nel cuore della Lombardia, questo maestoso gioiello Liberty ha atteso pazientemente per 47 anni, chiuso in un silenzio che ora si prepara a essere infranto da un sogno di rinascita. Il progetto, affidato allo studio di c...

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Un viaggio nel tempo, un'eco di eleganza perduta, e un investimento da 64 milioni di euro che riporta in vita il Grand Hotel San Pellegrino Terme. Situato nel cuore della Lombardia, questo maestoso gioiello Liberty ha atteso pazientemente per 47 anni, chiuso in un silenzio che ora si prepara a essere infranto da un sogno di rinascita.

Il progetto, affidato allo studio di consulenza e design Lombardini22, segna un passo decisivo verso il recupero di un patrimonio architettonico straordinario. Ebbie K. Nakhjavani, CEO di Ekn Development, ha descritto il Grand Hotel come un simbolo di storia e bellezza, meritevole della massima cura e attenzione. La visione di Nakhjavani è chiara: un albergo che non solo riqualifica un luogo, ma che reinventa il concetto di lusso, portando all'interno di queste mura l'eleganza di un tempo, reinterpretata in chiave moderna.

Il futuro del Grand Hotel si preannuncia ricco di sorprese: 118 camere di lusso, una SPA all'avanguardia che sfrutterà le celebri sorgenti comunali, e spazi comuni pensati per incantare. Immaginate una raffinata terrazza panoramica dove sorseggiare un cocktail, un ristorante che celebra la gastronomia locale e un'area esterna con piscina a sfioro e giardini lussureggianti.

Oltre all'aspetto estetico e funzionale, il progetto prevede una compartecipazione pubblica di 5 milioni di euro, a dimostrazione dell'importanza che questo restauro riveste non solo per il turismo, ma anche per la comunità locale. Con un canone di affitto annuo di soli 10.000 euro, il Grand Hotel si prepara a diventare un punto di riferimento per l'accoglienza di lusso in Lombardia.

In questo contesto, Lombardini22 si offre come architetto di un sogno, pronto a trasformare il brief progettuale in realtà attraverso un'analisi meticolosa e una visione audace. Il Grand Hotel San Pellegrino non sarà solo un luogo dove soggiornare, ma un'esperienza sensoriale che celebra la ricchezza del patrimonio storico e culturale italiano.

Il 2025 sarà l'anno in cui i sogni si trasformeranno in realtà, e noi saremo lì, pronti a raccontarvi ogni passo di questa straordinaria rinascita.

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Otto camere da letto misteriose per una stagione spettrale

Otto camere da letto misteriose per una stagione spettrale

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Quando arriva l'autunno, il mondo si tinge di sfumature più scure e misteriose, e le camere da letto diventano rifugi perfetti per nascondersi sotto le coperte. In questo articolo, esploreremo otto camere da letto avvolte da un'aura di mistero, ognuna con il proprio fascino inquietante e la propria storia. Un viaggio attraverso il design, l'architettura e la bellezza dell'ombra.

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Iniziamo con Zero House nel Regno Unito, un'opera di Rae Morris e Ben Garrett, dove il legno scuro e i toni del mogano evocano le atmosfere del film horror Shining. Qui, l'arte di giocare con le luci e le ombre si trasforma in un'esperienza sensoriale, perfetta per le notti di Halloween.

Passiamo a Casa Tres Árboles in Messico, un esempio di come le tonalità scure possono contrastare la calda luce del legno. Le camere da letto, dipinte con colori cupi, creano un'atmosfera intima e accogliente, ideale per rifugiarsi mentre il vento ulula fuori.

In Nuova Zelanda, l'Openfield House offre un'esperienza unica con il suo lucernario circolare che incornicia le montagne circostanti. La camera da letto, immersa nell'ombra, ricorda un set cinematografico, dove ogni angolo racconta una storia.

Il Shkrub in Ucraina, progettato da Sergey Makhno, è un capolavoro di design che utilizza tavole di legno scuro e illustrazioni evocative per creare un'atmosfera quasi onirica, perfetta per chi ama perdersi nei propri pensieri durante le lunghe notti invernali.

Non possiamo dimenticare la Shadow House in Australia, un'estensione di legno bruciato che gioca con la luce, trasformando la camera in un luogo di ombre danzanti e mistero. Ogni finestra è una cornice di storie non raccontate.

In Texas, l'Austin House di Melanie Raines sperimenta con colori audaci per creare un ambiente che è tutto tranne che convenzionale. Le pareti blu scuro e il letto in pelle si fondono in un abbraccio di eleganza e stranezza, perfetto per una notte di racconti spettrali.

Infine, il Kawakawa House in Nuova Zelanda, con i suoi soffitti inclinati e pareti di betulla scura, si inserisce perfettamente nel bosco circostante, offrendo un rifugio che sembra quasi uscito da un racconto di fantasmi.

Queste otto camere da letto, ognuna con il proprio carattere, ci ispirano a creare spazi che riflettono le nostre paure e desideri. Perché in fondo, anche nell'oscurità, si può trovare bellezza.

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Barn Again Pavilion: un Nuovo Approccio all'Architettura Culturale a Copenaghen

Barn Again Pavilion: un Nuovo Approccio all'Architettura Culturale a Copenaghen

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Barn Again Pavilion: un Nuovo Approccio all'Architettura Culturale a CopenaghenIl Barn Again Pavilion, progettato dallo THISS Studio in collaborazione con l'architetto Tom Svilans, rappresenta un esempio straordinario di architettura culturale moderna, situato nel cuore di Copenaghen. Inaugurato per la Biennale di Architettura di Copenaghen nel 2025, questo padiglione di 25 m² è stato concepito co...

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Situato a Gammel Strand, il Barn Again si propone di rievocare l’essenza delle vecchie stalle danesi, ripensando e riutilizzando strutture storiche per un pubblico contemporaneo. Questa iniziativa non solo celebra la tradizione architettonica, ma invita anche a una riflessione profonda sul nostro modo di vivere e interagire con l'ambiente.

Realizzato principalmente in legno, il padiglione si distingue per la sua sostenibilità e il suo design innovativo. Grazie all’uso di materiali locali e tecnologie sostenibili, il Barn Again Pavilion non è solo un luogo di esposizione, ma un simbolo del futuro dell'architettura culturale.

Il progetto è stato curato da Hadir Al Koshta e fotografato da Maja Flink, che ha catturato la bellezza e la funzionalità di questa straordinaria struttura. Con il suo design evocativo e la sua tematica profonda, il Barn Again Pavilion invita visitatori e architetti a riflettere su come possiamo vivere in armonia con il nostro ambiente.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.archdaily.com.

Scopri la nuova collezione di stoviglie di Gustaf Westman con IKEA: un inno alla gioia quotidiana

Scopri la nuova collezione di stoviglie di Gustaf Westman con IKEA: un inno alla gioia quotidiana

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Gustaf Westman e IKEA: la nuova collezione di stoviglieIl designer svedese Gustaf Westman ha collaborato con IKEA per lanciare una vivace collezione di stoviglie e accessori per la casa, composta da 12 pezzi. Questa serie, che include piatti e tazze in porcellana, porta un tocco di giocosa innovazione nella tradizione delle decorazioni festive.

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La collezione si ispira all'idea che la celebrazione non richiede un'occasione speciale, invitando tutti a creare momenti di gioia e connessione secondo le proprie modalità. Il primo pezzo svelato, il “trono” per le polpette svedesi, rappresenta la fusione tra l'arte del design e la convivialità.

Forme scultoree e colori audaci

La collezione di Gustaf Westman è caratterizzata da forme curvilinee e una palette di colori audaci. Le tonalità di rosso e verde richiamano il design festivo tradizionale, mentre il rosa bubblegum e l'azzurro baby offrono una reinterpretazione moderna e gioiosa. I piatti con bordi quadrati e fondi arrotondati creano una coesione simile a un mosaico, mentre una tazza e piattino di grandi dimensioni per il glögg evoca i ricordi d'infanzia di Westman legati alla generosità festiva.

Le lampade e i portacandele presentano un'inventiva scultorea, richiamando le forme dei piatti e aggiungendo un tocco di modernità alla tradizione svedese. L’oversized cup-and-saucer set è pensato per ospitare biscotti e creare un'atmosfera calda e accogliente.

Un Designer per una Nuova Generazione

Maria O’Brian, leader del Range Identity di IKEA, sottolinea che l'approccio di Gustaf al colore e alla forma è in perfetta sintonia con la filosofia del marchio. Westman, con la sua audace espressione creativa, ha saputo rendere il suo lavoro accessibile a un pubblico più ampio.

Questa collezione rappresenta non solo la prima collaborazione di design di prodotto di Westman, ma anche un invito a celebrare la bellezza della quotidianità con oggetti che non solo sono funzionali ma anche pieni di vita e carattere.

In conclusione, la collezione IKEA x Gustaf Westman non è solo un insieme di stoviglie, ma un vero e proprio manifesto di gioia e connessione quotidiana.

Scopri di più su questa emozionante collezione visitando il sito di IKEA.

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Un Nuovo Inizio per Venezia: Le Galeries Bartoux Trasformano il Cinema in Arte

Un Nuovo Inizio per Venezia: Le Galeries Bartoux Trasformano il Cinema in Arte

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Venezia, la città dei sogni e delle meraviglie, si veste di nuova bellezza. Nell'aria frizzante di Dorsoduro, un ex cinema, un tempo tempio di pellicole e storie, rinasce come un centro d'arte all'avanguardia: Le Galeries Bartoux. Qui, dove un tempo si proiettavano film, ora si raccontano storie di colori e forme, di artisti e collezionisti che affollano le stanze illuminate da una luce vibrante.

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La serata di inaugurazione, un vero e proprio vernissage parigino con un'anima lagunare, ha accolto oltre 800 ospiti, tra cui volti noti del panorama artistico e un pubblico curioso che si è lasciato rapire dalla magia del luogo. Il tappeto rosso, i velluti e le bollicine di champagne hanno creato un'atmosfera di glamour e sofisticazione, un richiamo irresistibile per chi ama l'arte.

Nel cuore dell'ex Cinema Accademia, i 1.200 metri quadrati di spazio espositivo si fondono con la storia, le travi in legno e i marmi chiari danzano insieme a videoproiezioni immersive che trasformano l'ambiente in un racconto visivo. Qui, l'arte non è solo da osservare: si vive, si respira, si sente. Un viaggio sensoriale che invita a esplorare e ad immergersi in una Bartoux Experience unica.

Tra i protagonisti della serata, il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha sottolineato l'importanza di questo spazio per la comunità, un luogo dove l'arte contemporanea trova casa. Le Galeries Bartoux non sono soltanto una galleria, ma una Casa dell'Arte, un dialogo continuo tra storia, creatività e cultura. Con artisti italiani e internazionali in mostra, il programma promette di coinvolgere e sorprendere, creando un legame profondo con il pubblico.

In questo contesto, Salvador Dalì, con il suo sguardo magnetico e le sue opere iconiche, si fa portavoce di un'epoca e di un sogno che continua a vivere. Un omaggio che si tradurrà in una mostra dedicata, un viaggio onirico che trasformerà la città in una visione liquida e surreale.

Le Galeries Bartoux rappresentano un nuovo tassello nel mosaico artistico di Venezia, un luogo dove la bellezza parla francese e ogni parete racconta storie di passione e invito alla riflessione. Un'esperienza che promette di rimanere nel cuore di chi avrà il privilegio di varcare la soglia di questo spazio magico.

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Tiny Binocles: La Nuova Frontiera delle Case Mobili Ecologiche

Tiny Binocles: La Nuova Frontiera delle Case Mobili Ecologiche

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Tiny Binocles: La Nuova Frontiera delle Case Mobili EcologicheNel cuore della Bretagna, precisamente a Guidel, è nata nel 2024 l'azienda Tiny Binocles, specializzata nella progettazione e produzione di case mobili compatte. Queste abitazioni si distinguono per le loro caratteristiche finestre rotonde e l'utilizzo di metodi di costruzione ecologici. Ogni casa combina spazi abitativi pratici con mat...

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Le finestre circolari, elemento distintivo della serie Binocles, non solo offrono luminosità naturale e ventilazione, ma inquadrano anche panorami suggestivi dell'ambiente circostante, migliorando così la performance ambientale delle abitazioni. Il fondatore Ambroise Humeau, con una formazione presso i Compagnons du Tour de France e in Svizzera, applica tecniche ispirate alla costruzione navale, enfatizzando compattezza, efficienza e durata, e utilizzando finiture naturali.

La collezione Binocles comprende sei varianti: il Grand-Duc (22.18 mq), che offre due soppalchi per quattro-sei occupanti; il Lapone (17.39 mq), un modello a un livello per accessibilità senza barriere; e il Chevêchette (12.94 mq), una soluzione compatta per due persone. Ogni unità è montata su un rimorchio da 3.5 tonnellate, mantenendole legalmente trasportabili secondo la licenza B(E) in Europa.

I principi di sostenibilità sono integrati in ogni design: il legno proviene da foreste locali gestite in modo responsabile, l'isolamento è realizzato con materiali bio-sourced privi di petrochimici e oli naturali vengono utilizzati per proteggere le superfici in legno, permettendo loro di invecchiare senza rivestimenti sintetici.

I prototipi sono stati presentati alla Grande Expo du Morbihan nel 2025 e alla Foire Internationale de Bordeaux, dove i visitatori hanno potuto esplorare la prima serie di modelli. Con una combinazione di design modulare, materiali ecologici e un'identità architettonica distintiva, Tiny Binocles si posiziona come un'opzione adattabile per abitazioni mobili adatte a contesti diversi.

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Elizabeth Diller: L'Architettura che Evolvono come Software

Elizabeth Diller: L'Architettura che Evolvono come Software

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Elizabeth Diller: L'Architettura che Evolvono come SoftwareElizabeth Diller, architetto di fama mondiale, è una figura di spicco nell'architettura contemporanea. Fondatrice dello studio Diller Scofidio + Renfro, Diller ha rivoluzionato il modo in cui concepiamo gli edifici, portando un approccio innovativo che integra il concetto di tempo nella progettazione. Secondo Diller, l'architettura non dov...

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Nel suo processo creativo, Diller utilizza storyboard per immaginare la vita all'interno degli edifici. Questo metodo permette di considerare non solo la forma e la funzione, ma anche l'esperienza temporale degli utenti. Progetti iconici come il The Broad Museum di Los Angeles e la High Line di New York sono esempi tangibili di come l'architettura può essere concepita per interagire con l'ambiente circostante e il contesto urbano.

Ma l'architettura di Diller non si limita a creare spazi visivamente accattivanti; affronta anche questioni cruciali come la gentrificazione e la pianificazione urbana. Diller sottolinea l'importanza di un coinvolgimento attivo degli architetti nella definizione delle città, affermando che l'architettura e la pianificazione urbana dovrebbero andare di pari passo per creare un ambiente urbano equilibrato e sostenibile.

La resilienza è un altro pilastro del pensiero di Diller. In un mondo in rapido cambiamento, progettare edifici che possano adattarsi e resistere alle sfide future è fondamentale. La sua visione per il museo del futuro, come dimostrato in progetti come The Shed, combina flessibilità architettonica e funzionalità, garantendo che gli spazi possano ospitare una varietà di eventi e installazioni.

In sintesi, Elizabeth Diller rappresenta una nuova era nell'architettura, dove il design non è solo una questione di estetica, ma un processo dinamico che deve rispondere alle esigenze di una società in continua evoluzione. La sua idea di architettura come 'hardware' che si aggiorna come un software è un concetto che potrebbe definire il futuro dell'architettura e dell'urbanistica.

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L'Architettura Ondulata del Centro Sportivo Hushan: Un Nuovo Icona di Jiangshan

L'Architettura Ondulata del Centro Sportivo Hushan: Un Nuovo Icona di Jiangshan

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Nel cuore pulsante di Jiangshan, dove le montagne sfiorano il cielo e i fiumi danzano tra le valli, sorge l'Hushan Swimming Center, un capolavoro architettonico firmato LYCS Architecture. Questo centro sportivo rappresenta la prima struttura di livello professionale in grado di ospitare competizioni nazionali di nuoto, con una superficie di 14.244 metri quadrati, dove ogni angolo racconta una stor...

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Immaginate un luogo dove la competizione si intreccia con la quotidianità, dove un pool olimpionico a otto corsie si affianca a uno spazio di allenamento di sei corsie, entrambi profondi due metri, pronti ad accogliere atleti e cittadini in un abbraccio di sport e comunità. Situato ai piedi del maestoso Hushan, il centro si affaccia sul porto di Jiangshan, unendo in un unico respiro la forza della natura e l’energia umana.

La progettazione, ispirata dal tema del 'fiume e della montagna', abbraccia le linee morbide e ondulate del paesaggio circostante, creando un linguaggio architettonico che si fonde con l’ambiente. La facciata, composta da 2.943 pannelli metallici unici, si presenta come una pelle squamosa che cattura la luce e il movimento, richiamando l’immagine dell’acqua che scorre e delle cime montuose.

Ogni dettaglio è pensato per ottimizzare l’esperienza dell’utente: la circolazione duale separa atleti e spettatori, creando un flusso armonioso durante le manifestazioni. L’ingresso principale, caratterizzato da un tetto ripiegato verso l’interno, invita a esplorare spazi condivisi, dove pubblico e atleti possono incontrarsi e interagire.

Internamente, le travi esposte si estendono fino a 48 metri, rivelando una logica strutturale audace e una scala imponente. Le pareti e i soffitti, con finiture modulari e pannelli metallici colorati, creano un ambiente funzionale e riconoscibile, capace di trasformarsi in un palcoscenico per eventi sportivi e attività comunitarie. Le partizioni retrattili offrono flessibilità spaziale, adattandosi alle esigenze di ogni evento.

Il Centro Sportivo Hushan non è solo una piscina, ma un simbolo di sviluppo urbano e culturale, una testimonianza di come l’architettura possa rispondere alle esigenze contemporanee di adattabilità ed efficienza. Con la sua forma che abbraccia il paesaggio, si erge come un faro di innovazione e comunità, pronto a scrivere nuove pagine nella storia dello sport a Jiangshan.

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Casa Batllò: Un Nuovo Faro per l'Arte Contemporanea a Barcellona

Casa Batllò: Un Nuovo Faro per l'Arte Contemporanea a Barcellona

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Nel cuore pulsante di Barcellona, dove l'arte si intreccia con la storia, Casa Batllò si prepara a scrivere un nuovo capitolo della sua affascinante narrazione. A partire dal 31 gennaio 2026, il secondo piano di questo capolavoro di Antoni Gaudì aprirà le sue porte a un pubblico curioso e appassionato, presentando uno spazio dedicato all'arte contemporanea. Un evento che segna una pietra miliare n...

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Casa Batllò, una delle icone del modernismo catalano e patrimonio dell'umanità, si trasformerà in un crocevia di creatività, accogliendo mostre che promettono di fondere l'innovazione artistica con l'architettura storica. Progettato dallo studio Mesura, il nuovo spazio espositivo di 230 metri quadrati si propone come un luogo dove la luce e il movimento danzano in armonia, dando vita a un'esperienza multisensoriale.

La prima mostra, Beyond the Façade, realizzata dal collettivo londinese United Visual Artists, si preannuncia come un viaggio attraverso l'interazione tra arte e architettura. In concomitanza con l'inaugurazione, un videomapping straordinario illuminerà la facciata, creando un dialogo visivo tra il passato e il presente. Questo è solo l'inizio di un progetto che ambisce a far di Casa Batllò un polo d'attrazione per gli amanti dell'arte contemporanea, capace di attrarre visitatori da ogni angolo del mondo.

La sfida che ha affrontato lo studio Mesura è stata complessa: come rispettare la visione di Gaudì, un maestro dell'architettura, e al contempo portare una ventata di novità? La risposta si trova nell'equilibrio delicato tra preservare l'essenza storica e integrare elementi moderni, creando una sinfonia visiva che risuona con il genius loci di Casa Batllò.

Con quasi due milioni di visitatori nel 2024, Casa Batllò non è solo un museo, ma un'esperienza immersiva che continua a reinventarsi. L'arte contemporanea, con la sua freschezza e il suo dinamismo, si appresta a diventare parte integrante di questo racconto. È un invito a esplorare, a lasciarsi ispirare e a scoprire come il passato e il presente possano coesistere in un dialogo vibrante e senza tempo.

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Rovigo e Polesine: Un Viaggio tra Architetture Sconosciute

Rovigo e Polesine: Un Viaggio tra Architetture Sconosciute

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In un angolo d'Italia dove il tempo sembra fermarsi, Rovigo e il Polesine si presentano come un palcoscenico di architetture straordinarie, pronte a svelare storie inaspettate. Qui, il barocco si fonde con il cemento moderno, mentre il Delta del Po offre scenari naturali che raccontano di fragili equilibri. Questo itinerario architettonico ci invita a esplorare cinque tappe, ognuna con una sua ani...

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La Rotonda, simbolo indiscusso di Rovigo, è un vero e proprio gioiello che si erge maestoso tra il Cinquecento e il Seicento. Progettata da Francesco Zamberlan, allievo di Palladio, la sua bellezza esterna è un inno alla sobrietà, mentre l'interno esplode in una sinfonia di colori e forme, un contrasto che lascia senza fiato. Le 33 tele e l'affresco che riveste il soffitto raccontano di un'epoca in cui l'arte religiosa raggiungeva apici di straordinaria bellezza.

Procedendo verso il Giardino Botanico di Porto Caleri, ci troviamo immersi in un paradiso naturale, dove l'architettura del paesaggio si fa custode di biodiversità. Questo giardino, frutto di un progetto che unisce didattica e sostenibilità, ci invita a percorrere sentieri che si snodano tra pinete e zone umide, offrendoci la possibilità di comprendere e apprezzare l'importanza della natura.

Un altro gioiello è la Chiesa della Beata Vergine del Rosario, realizzata da Maria Letizia Panajotti negli anni '70. La sua forma a spirale in cemento grezzo si fonde armoniosamente con il paesaggio circostante, mentre la luce filtra attraverso oblò che creano un gioco di ombre e luci all'interno, donando vita e spiritualità a questo spazio sacro.

Dirigendoci verso l'ecomuseo Icarus, scopriamo un esempio di riutilizzo creativo. Questo museo all'aperto, sorto dal recupero di un padiglione della Biennale di Venezia, ci racconta la storia della via Popilia, un antico percorso romano. La struttura in acciaio corten si inserisce nel contesto industriale di Corbola, dimostrando come l'architettura possa dare nuova vita a spazi dimenticati.

Infine, la piazza Jerry Masslo, progettata dal G124 di Renzo Piano, rappresenta un ambizioso tentativo di rigenerazione urbana. Questo spazio, concepito per favorire l'incontro e la socialità, trasforma un vuoto urbano in un luogo di convivialità, dove la comunità può ritrovarsi e interagire. La presenza della chiesa di Santa Maria delle Rose, con il suo design contemporaneo, completa questo quadro di innovazione e bellezza.

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Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.elledecor.com.

Il cielo sopra Portego: un viaggio tra architettura e riflessione

Il cielo sopra Portego: un viaggio tra architettura e riflessione

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Nel silenzio della notte, quando il mondo sembra fermarsi e il cielo si tinge di stelle, ci troviamo di fronte a un mistero profondo e affascinante. Il cielo sopra Portego non è solo un insieme di nuvole e astri; è una tela su cui si dipingono i sogni, le domande e le speranze di chi alza lo sguardo. Prendiamo spunto da un celebre passo di Tolstoj, in cui il principe Andrei, ferito e contemplativo...

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L'architettura, in tutte le sue forme, è un riflesso di questo dialogo tra l'uomo e il cosmo. Ogni edificio, ogni struttura, è un tentativo di dare forma a quell'ineffabile bellezza che ci sovrasta. I grandi architetti, come Michele De Lucchi, sono i mediatori di questo linguaggio, capaci di trasformare la luce e l’aria in spazi vivibili, in cui la natura e la creatività si intrecciano.
Immaginiamo per un momento di trovarci sotto il cielo di Portego, circondati da architetture che sembrano danzare con le nuvole. Ogni linea, ogni angolo è pensato per armonizzarsi con il panorama, per riflettere la luce in modi che ci sorprendono e ci incantano. È in questo dialogo che nasce l'arte dell'architettura, una forma di poesia visiva che ci invita a sognare.

Così, mentre osserviamo il cielo, possiamo trovare una risposta alle nostre domande esistenziali. La bellezza del mondo che ci circonda è un richiamo a esplorare, a creare, a costruire non solo edifici, ma anche un senso di appartenenza e di meraviglia. Ogni stella è un architetto che disegna la propria storia, e ogni nuvola un'opera d'arte in continuo cambiamento.
In questo spazio sospeso, dove cielo e terra si incontrano, ci rendiamo conto che siamo tutti parte di un grande progetto, di una narrazione collettiva che ci unisce e ci ispira.

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Le immagini in questo articolo sono reinterpretazioni visive generate con l'ausilio dell'Intelligenza Artificiale. Le immagini originali di riferimento sono disponibili nell'articolo fonte.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su micheledelucchi.substack.com.

RF Studio Espande la Fondazione delle Arti Performative a Bali con un Ritiro in Bambù per Artisti

RF Studio Espande la Fondazione delle Arti Performative a Bali con un Ritiro in Bambù per Artisti

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RF Studio Espande la Fondazione delle Arti Performative a Bali con un Ritiro in Bambù per ArtistiRF Studio ha recentemente completato una residenza per la Yayasan Bali Purnati, una fondazione dedicata alle arti performative a Bali. Situata a Batuan, a sud di Ubud, questa nuova struttura si compone di tre ville e nove camere per ospiti, progettate per accogliere artisti in residenza e supportare pr...

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Il progetto si integra armoniosamente nel paesaggio circostante, fondendosi con i campi di riso e la vegetazione nativa, grazie a un design che minimizza l'intervento umano. Gli architetti hanno tratto ispirazione dalle caratteristiche esistenti del sito, come alberi, pietra vulcanica, bambù, legno recuperato e terracotta, creando spazi abitativi interconnessi.

La collaborazione tra il designer principale di RF Studio, Rafael Freyre, e la Yayasan Bali Purnati è iniziata nel 2002, quando Freyre è giunto sull'isola con disegni e visione artistica. Questa residenza arricchisce l'amfiteatro e il palco della fondazione, rendendo l'architettura parte di un sistema vivente. Gli interni sono stati realizzati in stretta collaborazione con artigiani locali, con mobili e accessori progettati specificamente per il sito.

La Yayasan Bali Purnati è una piattaforma dove le tradizioni balinesi si intersecano con l'esperimentazione contemporanea, accogliendo artisti di diverse discipline, tra cui danza, musica e arti visive. Con l'apertura di questa nuova residenza, la fondazione rafforza la sua capacità di ospitare artisti internazionali, offrendo un'alternativa allo sviluppo rapido dell'isola. Esperienze quotidiane come riposare, bagnarsi e prendersi cura dei giardini diventano parte di un'esperienza performativa più ampia.

Rafael Freyre ha creato un'opera architettonica nel cuore della principale fondazione artistica internazionale di Bali, rinnovando una tradizione che ha avuto inizio 26 anni fa nei campi di riso a sud di Ubud.

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Le Serre Abbandonate di Romain Veillon: Un Viaggio nei Giardini Segreti

Le Serre Abbandonate di Romain Veillon: Un Viaggio nei Giardini Segreti

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Le Serre Abbandonate di Romain Veillon: Un Viaggio nei Giardini Segreti Il fotografo francese Romain Veillon ci invita a esplorare il suo progetto Secret Gardens, una serie di immagini che mette in luce le serre abbandonate in tutto il mondo. Queste strutture, un tempo progettate per proteggere piante delicate dai climi avversi, ora raccontano una storia completamente diversa.

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Nei suoi scatti, Veillon cattura serre che sono state sopraffatte dalla vegetazione che dovevano contenere. I telai in ferro sono avvolti da edere e le superfici di vetro macchiate sono nascoste sotto strati di foglie. Questi spazi, spesso associati a proprietà di lusso o giardini invernali pubblici, erano ambienti controllati dove gli esseri umani coltivavano la vita sotto vetro. Oggi, privati di custodi, le piante un tempo catturate sono esplose, trasformando luoghi di confinamento in ampie tele di verde.

La combinazione di architettura e vegetazione nei lavori di Veillon richiama alla mente i dipinti impressionisti. L'assenza di persone in queste scene non cancella la loro presenza, ma ci ricorda l'impermanenza dell'intervento umano. Le fotografie di Veillon ci portano a riflettere su cosa accadrebbe se l'umanità improvvisamente scomparisse.

La serie Secret Gardens non solo esplora l'eredità fragile dell'umanità, ma mette anche in guardia contro la realtà che la nostra attività ha spesso avuto un impatto più dannoso delle catastrofi stesse. I suoi scatti ci invitano a considerare quanto rapidamente la natura possa riprendersi e a riflettere sull'incertezza del nostro posto sulla Terra.

In conclusione, il lavoro di Romain Veillon ci offre una prospettiva unica sui giardini segreti delle serre abbandonate, dove la natura riemerge con forza e bellezza, trasformando il paesaggio in un'opera d'arte vivente.

Progetto: Green Urbex 2: The World Without Us
Fotografo: Romain Veillon | @romain_veillon
Pubblicato da: Albin Michel | @editionsalbinmichel

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Un Giardino di Luce nel Cuore di Londra: Il Progetto di Cuozzo.Company

Un Giardino di Luce nel Cuore di Londra: Il Progetto di Cuozzo.Company

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Nel cuore pulsante di Londra, dove gli spazi sembrano spesso contratti e le possibilità appaiono limitate, si erge un progetto visionario firmato da Cuozzo.Company. All'indirizzo 112 di Peckham High Street, un block residenziale e commerciale ha preso vita, abbracciando un lightwell che non è solo un elemento architettonico, ma una celebrazione della luce e della natura.

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Immaginate di attraversare una stretta via, per poi ritrovarvi in un cortile inondato di luce. Questo è il risultato di un attento dialogo con l'esistente, una risposta ai vincoli imposti dagli edifici vicini e dalle finestre che scrutavano il sito da ogni lato. Alessio Cuozzo, fondatore dello studio, ha saputo trasformare queste limitazioni in opportunità, creando un giardino di felci che avvolge il cuore dell'edificio, dove gli appartamenti trovano respiro e luminosità.

Il progetto ospita un'unità commerciale al piano terra, attualmente abitata da un salone di bellezza, mentre i quattro appartamenti si snodano attorno al lightwell. Ogni spazio è un rifugio di tranquillità, con finestre che si affacciano su un cortile interno, permettendo alla luce di filtrare senza sacrificare la privacy. La disposizione dei volumi, con scale in cemento e passerelle perforate, invita a esplorare ogni angolo, creando un dialogo tra interno ed esterno.

La scelta dei materiali riflette una ricerca di equilibrio: mattoni neri per la facciata esterna, bianchi all'interno, un gioco di compressione e rilascio che invita a scoprire la bellezza celata. Ogni finestra, con le sue aperture ad arco, racconta una storia di eleganza e funzionalità, mentre il tetto mansardato, rivestito di zinco, gioca con le ombre e le luci in un delicato balletto visivo.

In questo angolo di Londra, Cuozzo.Company non ha solo costruito un infill ma ha creato uno spazio che respira, vive e si evolve, dimostrando come l'architettura possa rispondere con poesia alle sfide contemporanee. La fusione di design e natura si traduce in un'esperienza abitativa unica, un invito a vivere in armonia con il contesto urbano.

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Sogni d'acqua: la magia della houseboat di Sausalito

Sogni d'acqua: la magia della houseboat di Sausalito

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Sogni d'acqua: la magia della houseboat di Sausalito Nel cuore della storica comunità galleggiante di Sausalito, un progetto architettonico straordinario prende vita. La houseboat concepita da Craig Steely non è solo una dimora, ma un viaggio sensoriale che si dispiega tra materiali naturali e spazi armoniosi. Immaginate di svegliarvi ogni mattina circondati dall'acqua, mentre il sole si riflette ...

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Questa creazione architettonica si distingue per il suo design innovativo, dove la semplicità di un cubo si trasforma in un labirinto di emozioni. La suddivisione in zone pubbliche e private, insieme ai livelli sfalsati, consente di vivere ogni angolo con un'intimità unica. Non è solo una casa, ma un rifugio sospeso tra cielo e mare, dove ogni dettaglio è pensato per fondersi con l'ambiente circostante.

La houseboat di Sausalito è un esempio lampante di come l'architettura possa rispondere alle sfide della sostenibilità, offrendo soluzioni abitative che rispettano la natura. I materiali utilizzati, principalmente legno e vetro, non solo richiamano la bellezza del paesaggio marino, ma garantiscono anche un'efficienza energetica che è sempre più necessaria nel nostro tempo.

In un mondo che corre verso il futuro, la houseboat di Craig Steely ci invita a riflettere su cosa significhi vivere in armonia con l'acqua, a riscoprire il piacere di uno spazio che respira e si evolve. È un esempio di come l'architettura possa non solo accogliere, ma anche ispirare, creando un legame profondo tra l'uomo e il suo ambiente.

La bellezza di questo progetto non sta solo nei suoi volumi, ma nella capacità di raccontare storie, di far vibrare le emozioni e di ricordarci che ogni casa, anche galleggiante, è prima di tutto un luogo di incontri e di sogni.

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Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.archdaily.com.

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KOKUYO DIG: Innovazione nell'Architettura Educativa Giapponese

KOKUYO DIG: Innovazione nell'Architettura Educativa Giapponese

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KOKUYO DIG: Innovazione nell'Architettura Educativa GiapponeseIl progetto KOKUYO DIG, realizzato in collaborazione con DDAA, si distingue come un esempio eccellente di architettura educativa a Minato City, Giappone. Completato nel 2024, questo spazio innovativo di 494 m² rappresenta un punto di riferimento per il design contemporaneo.

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La visione architettonica di KOKUYO e DDAA si basa sull'idea che l'apprendimento trasforma la nostra percezione del mondo, stimolando curiosità e nuove domande. Questo processo di scoperta è fondamentale per arricchire la vita e dare forma al nostro ambiente attraverso le esperienze accumulate delle generazioni passate.

Il team di progettazione, composto da professionisti come Daisuke Motogi, Taiki Nakamura e Yui Yokoi, ha lavorato in sinergia con Nomura Real Estate Partner e TANKVi per creare un ambiente che non solo soddisfa le esigenze educative, ma promuove anche l'interazione sociale e la creatività.

La realizzazione del progetto ha incluso un design degli interni curato da KOKUYO, che ha integrato elementi di sostenibilità e tecnologie moderne. L'illuminazione è stata progettata da SHOKKI, mentre il design del paesaggio è stato affidato a Oryza, contribuendo a un ambiente armonioso e stimolante.

Questo progetto è una testimonianza di come l'architettura possa influenzare positivamente l'apprendimento e la crescita personale.

Scopri di più su questo straordinario progetto su ArchDaily.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.archdaily.com.

Architettura Contemporanea: Progetti che Trasformano Spazi e Materiali

Architettura Contemporanea: Progetti che Trasformano Spazi e Materiali

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Architettura Contemporanea: Progetti che Trasformano Spazi e MaterialiNel panorama dell'architettura contemporanea, emergono progetti straordinari che dimostrano come la creatività e la sostenibilità possano coesistere armoniosamente. Un esempio emblematico è la Georges House di hé! architectuur, situata nel comune di Anderlecht, Bruxelles. Questo progetto rappresenta un intervento virtuoso di rig...

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Un altro caso interessante è WO House in Indonesia, progettata dallo studio Matter of Something. Qui, la rigenerazione urbana ha permesso di trasformare spazi dimenticati in abitazioni eleganti, dimostrando come l'architettura tropicale possa abbracciare la sostenibilità senza compromettere l'estetica.

La MS House di Studio Saransh ad Ahmedabad è un esempio audace di come il brutalismo possa integrarsi con la natura, creando un dialogo unico tra cemento e vegetazione. Questo progetto sfida le convenzioni, mostrando che l'architettura può e deve rispondere alle esigenze ambientali contemporanee.

In un contesto urbano diverso, The V Penthouse al Cairo rappresenta un esperimento di lusso minimalista, dove linee scultoree e stili diversi si uniscono in un'armonia sorprendente. Questo attico è un perfetto esempio di come il design contemporaneo possa essere sia funzionale che visivamente stimolante.

Infine, Casa TB5 a Lisbona invita a riscoprire gli spazi dimenticati, come i giardini, trasformandoli in elementi centrali della vita domestica. La riprogettazione di questo appartamento dimostra come gli interni possano essere adattati per accogliere la vita moderna, mantenendo un equilibrio tra estetica e funzionalità.

In conclusione, i progetti di architettura contemporanea non solo ridefiniscono gli spazi, ma anche il nostro modo di vivere e interagire con l'ambiente. Questi esempi ci ispirano a immaginare un futuro in cui sostenibilità e innovazione siano al centro del design architettonico.

Ispirato all'articolo pubblicato su: www.marmomac.com

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Ma Yansong: Un Viaggio nell'Infinito delle Forme e delle Emozioni

Ma Yansong: Un Viaggio nell'Infinito delle Forme e delle Emozioni

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In un mondo dove il cemento e l'acciaio sembrano dominare, Ma Yansong, fondatore dello studio MAD, ci invita a riflettere su qualcosa di più profondo. La sua recente exhibition al Nieuwe Instituut di Rotterdam, intitolata 'Ma Yansong: Architecture and Emotion', diventa il palcoscenico di una conversazione che va oltre l'architettura per abbracciare l'essenza stessa della creatività. Con l'occhio a...

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In questo dialogo ricco di riflessioni, l'architetto esplora le molteplici scale e stili delle opere esposte, sottolineando come ogni forma, ogni curva, racconti una storia unica. La mostra, che si chiuderà il 12 ottobre 2025, è un viaggio attraverso 27 progetti suddivisi in sette capitoli tematici, unendo il passato e il futuro in un abbraccio armonioso.

Yansong ricorda con nostalgia gli anni '90 in China, un'epoca di esplosivo sviluppo culturale e architettonico. “Fino a quel momento, tutto era in mano a istituti di design statali,” racconta. “Ma quel periodo portò un'ondata di possibilità.” E così, MAD ha trovato la sua voce, creando opere tanto audaci da far dubitare i visitatori della loro reale esistenza. “Molti pensavano che fossero proposte speculative,” aggiunge Chen, evidenziando l'impatto visivo delle creazioni di Yansong.

Ma la conversazione non si arresta qui. Yansong riflette sulla necessità di un equilibrio tra tradizione e avanguardia. La sua concezione di una 'Shan Shui city' invita a pensare a una nuova architettura che non dimentica le radici, ma che si proietta verso un futuro luminoso e sostenibile. “Dobbiamo interrogarci su come le nostre città possano riflettere non solo il nostro passato, ma anche il nostro domani,” afferma con passione. La sua progettazione per il Fenix Museum of Migration a Rotterdam è un esempio tangibile di questa visione, dove la storia si fonde con la modernità in un dialogo continuo.

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Rivoluzione Architettonica: L'Impatto dei Progetti di Barreca e La Varra a Milano

Rivoluzione Architettonica: L'Impatto dei Progetti di Barreca e La Varra a Milano

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Rivoluzione Architettonica: L'Impatto dei Progetti di Barreca e La Varra a MilanoMilano, una città in continua evoluzione, si trova al centro di un cambiamento architettonico che promette di ridefinire il suo paesaggio urbano. Gli architetti Gianandrea Barreca e Giovanni La Varra sono i protagonisti di questa trasformazione, portando avanti una visione che va oltre la mera costruzione. La loro fil...

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La Cura delle Opere Architettoniche

Per Barreca e La Varra, gli edifici non sono semplici strutture; sono entità vive, che richiedono attenzione e cura anche dopo la loro realizzazione. "Li sentiamo nostri, come fossero figli", affermano, sottolineando l'importanza di seguire l'evoluzione delle opere nel tempo. Questo approccio si rivela essenziale, specialmente nel campo del social housing, dove il benessere delle comunità è al centro del progetto.

Dalla Visione alla Realtà: Progetti Chiave

Recentemente, lo studio ha completato la Cittadella dello Sport a Tortona, un'opera che non solo offre spazi sportivi, ma si integra anche armoniosamente nel tessuto urbano circostante. Questo progetto è solo uno dei tanti esempi di come la rigenerazione urbana possa trasformare aree dismesse in spazi vitali e dinamici.

Attualmente, il Nuovo Policlinico di Milano è in fase di completamento, rappresentando un altro passo fondamentale nella visione di Barreca e La Varra per una Milano più inclusiva e attenta alle esigenze della popolazione.

Progetti Smarriti: Un Patrimonio da Rivalutare

La recente monografia dello studio, intitolata Il superfluo e il necessario. Architetture di Barreca & La Varra, dedica spazio ai progetti irrealizzati, permettendo di riflettere su un patrimonio spesso trascurato. "Fanno parte della nostra memoria", affermano, evidenziando come anche le idee non realizzate contribuiscano alla crescita e all'evoluzione del loro lavoro.

Riflessioni sulla Rigenerazione Urbana

Le sfide della rigenerazione urbana sono molteplici e complesse. Barreca e La Varra riconoscono che il cambiamento non riguarda solo gli edifici, ma anche le comunità e i processi sociali. La loro esperienza dimostra che ogni progetto deve considerare le dinamiche locali e le esigenze abitative contemporanee, affinché la rigenerazione sia autentica e sostenibile.

Conclusioni: Un Futuro Sostenibile

In un'epoca in cui l'architettura deve rispondere a sfide globali e locali, il lavoro di Barreca e La Varra rappresenta un faro di innovazione e responsabilità. Con una visione che abbraccia il passato, il presente e il futuro, questi architetti sono determinati a lasciare un segno indelebile nella storia di Milano.

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Il Futuro del Mattone: Le Architetture che Ridefiniscono il Concetto di Spazio

Il Futuro del Mattone: Le Architetture che Ridefiniscono il Concetto di Spazio

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Nel cuore di una società in continua evoluzione, il mattone emerge come simbolo di un'eleganza senza tempo, un materiale che racconta storie di tradizione e innovazione. Il BRICK AWARD 26, un prestigioso riconoscimento internazionale, ha svelato una selezione di 50 opere architettoniche provenienti da 21 paesi, ognuna delle quali rappresenta una visione audace e creativa del mondo del mattone.

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Questa celebrazione biennale, che avrà luogo a Vienna il 11 giugno 2026, non è solo una competizione, ma un festival di idee e approcci che mettono in luce la versatilità del mattone. Tra le opere selezionate, troviamo progetti che spaziano da case residenziali intime a grandi edifici commerciali, ognuno con la propria identità unica e il proprio messaggio.

La giuria, composta da nomi illustri come Gabriela Carrillo e Christine Conix, ha il compito di valutare l'originalità e l'eccellenza, premiando non solo l'estetica ma anche la sostenibilità. Ed è proprio la sostenibilità che emerge come tema centrale, con progetti che utilizzano tecniche artigianali e materiali locali, riducendo l'impatto ambientale e abbracciando un futuro più verde.

Tra i progetti più affascinanti, segnaliamo il Museo UCCA in Cina, progettato da Kengo Kuma, che gioca con forme scultoree evocando la bellezza dei materiali naturali. In Australia, il Museo dell'Olocausto di Melbourne utilizza oltre 25.000 mattoni per creare una facciata che bilancia trasparenza e sicurezza, un potente simbolo di resilienza.

Ma non è tutto: il BRICK AWARD è anche un invito a riflettere su come l'architettura possa fungere da ponte tra culture diverse. Ogni progetto in lista racconta una storia, una fusione di arte e funzionalità che continua a ispirare architetti e designer in tutto il mondo.

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Costruire il Futuro a L'Aquila: l'Importanza di un Architetto Esperto

In un territorio come quello de L'Aquila, segnato da una profonda eredità storica e dalla straordinaria sfida della ricostruzione, la figura dell'architetto assume un ruolo di importanza cruciale. Qui, progettare non significa solo creare nuovi spazi, ma anche sanare le ferite del passato e costruire un futuro più sicuro per la comunità. La scelta del professionista giusto è, quindi, una decisione carica di responsabilità e speranza.

Un architetto a L'Aquila deve possedere competenze uniche e specifiche. La conoscenza approfondita delle tecniche di adeguamento sismico e di consolidamento strutturale è imprescindibile, tanto quanto la sensibilità per il restauro conservativo di edifici e borghi dal valore inestimabile. Si tratta di trovare un equilibrio perfetto tra il rispetto filologico del passato e l'applicazione delle più moderne tecnologie antisismiche.

Affidarsi a una piattaforma come Architects Advisor permette di filtrare la ricerca per trovare lo studio di architettura a L'Aquila con l'esperienza comprovata di cui hai bisogno. Che si tratti di un intervento su un edificio esistente o di una nuova costruzione, qui puoi trovare professionisti che hanno già affrontato e risolto con successo le complesse sfide progettuali del territorio aquilano.

Il tuo progetto merita la massima competenza e sensibilità. Avvia la tua ricerca per trovare un architetto a L'Aquila che non sia solo un tecnico, ma un vero e proprio partner nella realizzazione di un'opera sicura, duratura e piena di significato.