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Hedeskov: Un Laboratorio Vivente di Architettura Rigenerativa

Hedeskov: Un Laboratorio Vivente di Architettura Rigenerativa

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Immaginate un luogo dove l'architettura non è solo un involucro, ma un attore vivente nella danza della natura. Questo è Hedeskov, un centro di ricerca e educazione situato nel cuore della Danimarca, progettato dallo studio Djernes & Bell. Qui, i materiali locali come argilla, sabbia, canapa e legno si intrecciano in una sinfonia di sostenibilità e innovazione. Situato su terreni recuperati, H...

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La visione di Djernes & Bell è chiara: l'architettura deve abbandonare l'idea di essere un oggetto isolato e diventare parte integrante della riparazione ecologica. Come ha affermato Justine Bell, partner dello studio, "Un edificio può diventare un laboratorio vivente per la pratica rigenerativa, non solo riducendo l'impatto ambientale, ma migliorando attivamente i sistemi circostanti". Questo centro è un esempio tangibile di come gli spazi possano riflettere i paesaggi e le culture costruttive che li hanno generati, rendendo visibili le relazioni tra esseri umani, terra e tempo.

Collaborando con artigiani locali e specialisti di materiali circolari, il team ha esplorato il paesaggio per trovare risorse naturali da utilizzare, conservando e restaurando edifici esistenti come una vecchia scuola in pietra. I mattoni recuperati sono stati riutilizzati, mentre l'interno è stato abbellito con intonaci di argilla e legno recuperato, creando spazi di lavoro e di vita che parlano di una cultura del riuso e della riparazione.

Il laboratorio di Hedeskov si distingue per il suo impegno nella ricerca. Gli studenti dell'Università BUILD di Aalborg monitoreranno il clima interno, le emissioni e il comportamento dell'umidità, contribuendo a una comprensione più profonda delle pratiche sostenibili. In questo contesto, ogni mattone, ogni trave, racconta una storia di cicli stagionali e conoscenza artigianale antica. La struttura si erge non solo come un centro di apprendimento, ma come un simbolo di un futuro dove l'architettura e la natura possono coesistere in armonia.

Con un tetto verde che accoglie un laboratorio e una cucina, Hedeskov si presenta come un esempio luminoso di come l'architettura moderna possa abbracciare il passato, reinventando gli spazi per le generazioni future. Qui, il rosso profondo delle strutture in legno richiama le tradizionali stalle agricole danesi, mentre ampie finestre circolari e lucernari creano un dialogo tra l'antico e il nuovo.

In un mondo in cui l'architettura è spesso vista come un peso, Hedeskov emerge come una boccata d'aria fresca, un invito a ripensare il nostro rapporto con gli edifici e il nostro ambiente. È un richiamo a esplorare non solo come costruire, ma come vivere e co-creare con la terra.

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L'Amore e l'Architettura: La Magia di Stardust

L'Amore e l'Architettura: La Magia di Stardust

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All'inizio di ogni grande storia c'è un incontro, un colpo di telefono, un'idea che si insinua come un sogno nella mente di chi ama. In Stardust: A Story of Love and Architecture, la magia prende forma attraverso la voce di Denise Scott Brown, che chiama Robert Venturi per mostrargli il mondo scintillante della Las Vegas Strip. Siamo nel novembre del 1966, e quel ‘qualcosa’ si trasformerà in un vi...

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Il film, diretto con maestria da Jim Venturi, il figlio dei due protagonisti, non è solo un racconto di mattoni e cemento, ma un’ode a una vita condivisa, a una danza di idee, conflitti e scoperte. La telecamera si muove con delicatezza, quasi come un amante che esplora il viso del proprio partner, rivelando non solo l’architettura, ma anche l’umanità che ci sta dietro. Venturi e Scott Brown, due anime in un’unica visione, hanno saputo scardinare dogmi e pregiudizi, abbracciando la complessità e la contraddizione come essenze vitali del loro lavoro.

Con Complexity and Contradiction in Architecture, pubblicato nel 1966, hanno sfidato la tirannia del minimalismo, mentre Learning from Las Vegas ha aperto le porte a un’architettura popolare e ironica, capace di dialogare con il caos della realtà. Non si trattava più di eleganza austera, ma di abbracciare il ‘diverso’, il ‘non convenzionale’ e, perché no, anche il ‘banale’ come linguaggio architettonico.

Il film non celebra, indaga. Non costruisce monumenti, ma lascia che le ombre parlino. La domanda centrale è affascinante: può la creatività coesistere in due menti? Il viaggio di Bob e Denise, tra Philadelphia e Venezia, è un continuo dialogo, un flusso di pensiero che ci invita a riflettere sulla forza dell’amore e della collaborazione. L’immagine finale, di due viaggiatori che continuano a esplorare insieme, ci ricorda che l’architettura, come l’amore, è un atto di costruzione.

In un mondo che spesso premia il consenso, Venturi e Scott Brown hanno scelto la libertà, pagando il prezzo del silenzio. Ma il loro lascito è uno di quelli che brilla come polvere di stelle, illuminando il cammino di chi verrà dopo. Stardust è, quindi, non solo un film, ma una riflessione profonda sulla vita, sull’amore e sull’architettura, che ci invita a guardare oltre le superfici e a scoprire il mondo che ci circonda con occhi nuovi.

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Collezione di Carta da Parati Flamenco: Trasforma le Pareti in Emozioni

Collezione di Carta da Parati Flamenco: Trasforma le Pareti in Emozioni

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In un mondo dove le pareti raccontano storie, la collezione di carta da parati Flamenco di Inkiostro Bianco emerge come un poema visivo, un invito a danzare tra colori e forme. Ogni design, ispirato al ritmo travolgente del Flamenco e all'energia pulsante della natura, trasforma gli spazi in paesaggi emozionali, dove ogni parete diventa un palcoscenico.

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La collezione, disponibile sul sito di Inkiostro Bianco e presso rivenditori autorizzati, presenta dodici grafiche originali che catturano l’essenza di una danza che parla di passione e movimento. Con forme organiche e texture tattili che invitano al tocco, i rivestimenti murali di Flamenco non sono semplici decorazioni, ma vere e proprie opere d’arte che respirano e vivono. Ogni progetto è un esperimento unico, curato nei minimi dettagli, un viaggio di esplorazione attraverso il design.

La forza di Flamenco risiede nell’expertise di Inkiostro Bianco nel creare superfici continue e rivestimenti personalizzabili, dove opacità e lucentezza si intrecciano in un gioco di sfumature che arricchisce l’esperienza visiva e tattile. Ogni composizione è una riflessione, un invito a giocare con lo spazio e la luce, a riscoprire l’arte dell’abitare. Con pattern che si possono personalizzare, la collezione diventa un ponte tra l’estetica raffinata e la libertà espressiva, in grado di adattarsi a qualsiasi ambiente, privato o professionale.

Inkiostro Bianco, fondato nel 2013 in Italia, è un laboratorio di ricerca visiva e decorativa che riunisce artisti e designer per dare vita a creazioni sontuose, permettendo a chiunque di immaginare e realizzare la decorazione del proprio spazio. Con Flamenco, la casa di design riafferma il suo impegno verso un design immersivo, capace di risuonare emotivamente con chi lo osserva.

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I Premi di Design Thermory 2025: Un Inno alla Bellezza Eterna del Legno

I Premi di Design Thermory 2025: Un Inno alla Bellezza Eterna del Legno

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Nel cuore pulsante dell'architettura contemporanea, i Premi di Design Thermory 2025 si sono rivelati un palcoscenico straordinario per le meraviglie del legno, celebrando la sua bellezza intramontabile. Questa edizione ha visto emergere opere che raccontano storie di tradizione e innovazione, unendo estetica e funzionalità in una danza armoniosa.

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Il premio per il miglior edificio pubblico è andato alla Scuola Primaria e all'Asilo di Võsu, situata nel suggestivo Parco Nazionale di Lahemaa in Estonia. Progettato dallo studio 3+1 Architects, l'edificio si distingue per la sua struttura a forma di fienile, rivestita con una gamma di prodotti Thermory, che abbracciano il calore e la semplicità del legno. La giuria ha elogiato l'abilità degli architetti di reinterpretare le tradizioni locali attraverso un design contemporaneo, creando un ambiente scolastico che invita i bambini a esplorare e a sentirsi a casa.

In un angolo pittoresco di Haapsalu, una villa progettata da Apex Arhitektuuribüroo OÜ ha conquistato il titolo di miglior casa privata. Con una facciata argentata e pannelli di pino radiata, questa dimora affacciata sul mare non è solo un'abitazione, ma un omaggio all'eredità architettonica estone, dove il legno si trasforma in un delicato pizzo architettonico. I giudici hanno descritto la villa come una fusione di artigianato audace e armonia con il paesaggio costiero, rivelando una bellezza che sfida le aspettative.

Ma non sono solo le strutture esterne a catturare l’immaginazione. Jõelähtme Juveel, un progetto sviluppato da Lasita – Perfecting Views, ha ricevuto il premio per il miglior design d'interni. Qui, l'architettura incontra la filosofia giapponese del wabi-sabi, abbracciando l'imperfezione e la transitorietà. Un'atmosfera di eleganza è stata creata attraverso l'uso di pareti in termo-ash di Thermory, che donano profondità e calore a ogni spazio.

Infine, l'Under Armour Performance Centre dei Baltimore Ravens, progettato dallo studio ZGF Architects, ha trionfato nella categoria miglior spa e sauna. Con un soffitto in termo-magnolia personalizzato e uno spazio idroterapico inondato di luce naturale, questo centro è un'esperienza immersiva, dove il legno e l'acqua si intrecciano in un abbraccio sensoriale che invita al relax.

La giuria di quest'anno, composta da architetti di spicco, tra cui l'italiano Alberto Salvadori, ha celebrato la versatilità e la sostenibilità del legno, sottolineando come queste opere possano modellare spazi innovativi, progettati per durare nel tempo e in armonia con la natura. I Premi di Design Thermory non sono solo un riconoscimento, ma un invito a riflettere sulla bellezza del legno, un materiale che continua a ispirare architetti e designer in tutto il mondo.

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Michele De Lucchi: Un Maestro dell'Architettura Italiana si Aggiudica il Premio del 2025

Michele De Lucchi: Un Maestro dell'Architettura Italiana si Aggiudica il Premio del 2025

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Il mondo dell'architettura italiana si è illuminato con la notizia dell'assegnazione del Premio "Architetto dell'anno" 2025 a Michele De Lucchi, un vero e proprio gigante del settore. Il suo studio, AMDL CIRCLE, ha brillato alla Festa dell'Architetto, un evento annuale che celebra l'eccellenza architettonica e che quest'anno si è svolto nella suggestiva cornice di Venezia.

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Il progetto che ha catapultato De Lucchi sul podio è il restauro e la riconversione delle Gallerie d'Italia a Torino, un'opera che ha saputo trasformare spazi storici in luoghi di cultura e conoscenza, dedicati alla fotografia e alla videoarte. La giuria, presieduta dall'architetta messicana Tatiana Bilbao, ha elogiato la capacità del progetto di recuperare ambienti una volta destinati a usi bancari, trasformandoli in musei interattivi e vibranti.

Il restyling degli spazi ipogei di Palazzo Turinetti, completato nel 2022, è stato descritto come un'opera di grande raffinatezza, capace di combinare funzionalità e estetica con una particolare attenzione ai dettagli e ai materiali utilizzati. De Lucchi e il suo team hanno dimostrato una maturità progettuale rara, offrendo una nuova vita a spazi che, altrimenti, sarebbero rimasti dimenticati nel tempo.

Non solo De Lucchi ha brillato in questa edizione della Festa dell'Architetto. Anche lo studio facchinelli daboit saviane ha ricevuto il premio "Giovane Talento dell'Architettura italiana" per il progetto della Nuova Scuola Secondaria di Primo Grado a Puos d'Alpago, un'opera che ha catturato l'attenzione per la sua innovativa rigenerazione di spazi esistenti, dimostrando come l'architettura possa rispondere alle esigenze contemporanee con creatività e sensibilità.

Questa edizione ha visto anche menzioni speciali per progetti di notevole impatto, come il Bicocca Superlab a Milano e il padiglione Hortus Conclusus a Mestre, che hanno saputo reinterpretare il concetto di rigenerazione urbana in chiave moderna, creando connessioni tra didattica e ambiente.

La Festa dell'Architetto 2025 non è solo un riconoscimento, ma un invito a riflettere sull'importanza della progettazione architettonica nel nostro quotidiano. È un appello a lavorare insieme per una Legge per l'Architettura che tuteli le comunità e permetta di costruire un futuro migliore per tutti.

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La Magia della Tebaide: Un Capolavoro Trecentesco Rinasce

La Magia della Tebaide: Un Capolavoro Trecentesco Rinasce

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È come se il tempo si fosse fermato, come se le storie di eremiti e santi, sospese tra le pareti del Complesso Museale Santa Maria della Scala, avessero atteso pazientemente il momento giusto per riemergere. La Tebaide, un ciclo pittorico attribuito al maestro Lippo Vanni, è tornato a brillare, riportando alla luce un mondo di virtù e meditazione che, seppur distante, parla ancora all’anima contem...

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Il lungo e meticoloso restauro si è concluso, e dal 7 novembre 2025, il pubblico potrà immergersi in queste scene affascinanti che raccontano la vita quotidiana dei monaci nel deserto di Tebe d’Egitto. La scoperta, avvenuta attraverso un lavoro di recupero che ha portato alla luce affreschi nascosti da strati di imbiancature, è stata una rivelazione, un piccolo miracolo che ha unito passato e presente in un abbraccio eterno.

Le immagini, realizzate in monocromo di ocra rossa, si snodano in una narrazione visiva che esalta la lotta tra virtù e vizio, riflettendo un impianto iconografico raffinato che invita alla riflessione e alla contemplazione. Queste opere non sono solo dipinti; sono finestre su un’epoca, su una spiritualità che si fa carne e colore, e che i confratelli della Compagnia dei Disciplinati hanno venerato nei loro riti penitenziali.

Il restauro è stato possibile grazie al generoso contributo della Fondazione Vaseppi, e rappresenta una delle più significative scoperte artistiche degli ultimi decenni. La storia di questi affreschi è un viaggio che inizia nel 1999, quando l’architetto Guido Canali scoprì le prime tracce di questo tesoro sepolto. Poi, nel 2021, l’operazione di completo recupero si è finalmente realizzata, consentendo a tutti noi di godere di questo patrimonio culturale.

Il ciclo pittorico si fa portavoce di una narrazione profonda, ispirata dalle Vite dei santi Padri di fra’ Domenico Cavalca, un’opera che ha saputo tradurre in immagini la spiritualità cristiana dell’epoca. Le storie di santi come san Paolo Eremita, sant’Antonio Abate e san Girolamo non sono solo racconti, ma veri e propri insegnamenti, espressioni di una ricerca di salvezza che risuona ancora oggi.

La presentazione ufficiale del restauro avverrà il giovedì 6 novembre alle ore 16 nella Sala Sant’Ansano, e le visite guidate saranno disponibili per tutti coloro che vorranno immergersi in questa esperienza unica. Non lasciatevi sfuggire l’opportunità di scoprire un capolavoro che, come un eco lontano, continua a raccontare storie e a ispirare anime.

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Toulouse-Lautrec: l'anima ribelle della Belle Époque

Toulouse-Lautrec: l'anima ribelle della Belle Époque

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Immagina di essere seduto in un angolo di un cabaret a Montmartre, il profumo dell'assenzio nell'aria e il suono di risate fragorose che si mescolano a un'eco di solitudine. È qui che Henri de Toulouse-Lautrec, il genio di Albi, si fa testimone di una Parigi che vive il suo momento di massimo splendore e decadenza. Non c'è giudizio nelle sue opere; c'è solo un'osservazione profonda, un'inquietudin...

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La Belle Époque, quel periodo di luci e ombre, di sfarzo e miseria, viene catturata nei suoi tratti audaci e nei colori vibranti. I suoi personaggi, le ballerine e i borghesi, danzano in un mondo di illusioni e desideri, dove il confine tra amore e affare è labile. Toulouse-Lautrec non idealizza: ritrattista della verità, mette in luce l’anima dei suoi soggetti, senza veli, senza pietà.

Alle sue tavole, ogni sorriso stanco di una prostituta, ogni sguardo languido di una ballerina, raccontano storie di speranza e disillusione. La sua piccola statura non gli ha mai impedito di vedere il mondo da un’angolazione unica: un occhio che sa cogliere il sublime nel quotidiano, il sublime nella fragilità umana. Ecco perché l’arte di Toulouse-Lautrec è un canto alla vita, un inno alla diversità.

La mostra a Firenze, con oltre cento opere esposte, è una porta aperta su questo universo. Manifesti, litografie e disegni dialogano con il passato, invitando il visitatore a perdersi in un viaggio che è anche un ritorno. Un ritorno a quella Parigi che, sebbene lontana nel tempo, continua a pulsare nel nostro presente, con la sua bellezza e la sua miseria, con il suo vizio e la sua poesia.

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La Magia della Medník House: Un Incontro tra Storia e Modernità

La Magia della Medník House: Un Incontro tra Storia e Modernità

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Immaginate un luogo dove il tempo si ferma, dove le storie passate si intrecciano con visioni futuristiche. La Medník House, progettata dall'innovativo studio päivä architekti, è proprio quest'oasi di armonia. Situata su un'imponente scarpata che si affaccia sul fiume Sázava, questa casa non è solo un'abitazione, ma un racconto di evoluzione e adattamento.

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Costruita all'inizio del XX secolo, la Medník House ha subito una radicale trasformazione nel 2010. Ma, come un abito che non calza più, la necessità di un'espansione si è fatta sentire. Il progetto di ampliamento ha saputo rispondere a questa chiamata, realizzando un nuovo spazio che si fonde perfettamente con l'esistente, rispettando la memoria storica del luogo.

Il team di progettazione, composto da talenti come Miloš Munzar e Tomáš Kovalčík, ha saputo trarre ispirazione dalla natura circostante, utilizzando materiali come legno, vetro e pietra, per creare un dialogo continuo tra interno ed esterno. Ogni elemento, dalla scelta delle finestre INTERNORM ai dettagli di illuminazione forniti da Delta Light, è stato selezionato con cura per riflettere la bellezza intrinseca del sito.

La Medník House è molto più di un semplice ampliamento: è un esempio di come l'architettura possa rispondere alle esigenze contemporanee senza dimenticare le proprie radici. È un luogo dove le famiglie possono crescere, sognare e costruire ricordi. Un rifugio che, con il suo fascino senza tempo, invita a fermarsi e a contemplare la bellezza della vita.

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Rinasce il Grand Hotel San Pellegrino: Un Nuovo Inizio per l'Eleganza del Passato

Rinasce il Grand Hotel San Pellegrino: Un Nuovo Inizio per l'Eleganza del Passato

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Nel cuore delle Alpi, dove la storia si intreccia con la natura, il Grand Hotel San Pellegrino si prepara a risorgere. Affidato a un team di esperti architetti milanesi, il progetto di recupero promette di riportare alla luce un gioiello architettonico dei primi del ‘900, abbracciando una nuova Belle Époque dell’hospitality. Questo non è solo un restauro, ma un'opportunità di rinascita per un luog...

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La società americana Ekn Development, che ha ottenuto la concessione per 99 anni del Grand Hotel, ha scelto il gruppo Lombardini22 per realizzare un progetto di fattibilità che ambisce a coniugare raffinatezza estetica e innovazione tecnologica. Con i suoi 18.200 metri quadrati di eleganza, il complesso ospiterà 118 camere di lusso, una spa all'avanguardia e aree comuni rinnovate, pronte a sedurre visitatori da tutto il mondo.

Ma la sfida non è solo estetica. Come sottolinea l’architetto Alessandra Magri, “si tratta di un’analisi chirurgica della struttura impiantistica esistente”, un passo fondamentale per restituire vita a questo monumento della storia italiana. La Sovrintendenza avrà un ruolo cruciale, poiché il recupero dovrà rispettare il fascino del Liberty, l’epoca in cui il Grand Hotel è nato, senza dimenticare l'evoluzione del tempo.

In parallelo, le QC Terme, già un punto di riferimento nel benessere, stanno progettando un ampliamento che trasformerà gli spazi dell’ex stabilimento termale in un nuovo polo del relax e della salute. Abbandonando l'idea di un centro commerciale, l’attenzione si concentra su un’esperienza di lusso che unisce storia e comfort moderno, in perfetta armonia con il contesto circostante.

La cifra di investimento per il progetto è di 64 milioni di euro, e l’apertura è prevista tra il 2028 e il 2029. Un atteso ritorno a un’epoca di splendore, dove il passato e il presente si fondono per creare un futuro incantevole. Come afferma Ebrahim Nakhjavani, CEO di EKN Development, “Siamo certi che il progetto verrà portato avanti con eccellenza e visione”.

Il Grand Hotel San Pellegrino non è solo una struttura alberghiera, ma un simbolo di eleganza e cultura. La sua rinascita è un invito a riscoprire l'arte del ricevere, l'arte di vivere un'esperienza unica, dove ogni dettaglio racconta una storia, dove ogni angolo è un ricordo di un passato che ritorna, rivisitato in chiave contemporanea.

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La Strada dei 100 Giorni: Un Viaggio tra Storia e Ingegneria nel Cuore del Veneto

La Strada dei 100 Giorni: Un Viaggio tra Storia e Ingegneria nel Cuore del Veneto

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Nel cuore delle Prealpi venete, dove la terra s'incontra con il cielo, si nasconde un'opera straordinaria: la Strada dei 100 Giorni. Un tracciato che racconta di ingegneria audace e di un'epoca di conflitti, un cammino che si snoda tra tornanti e gallerie, sfidando le leggi della gravità e del tempo.

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Costruita in un periodo di fervente attività bellica, la strada fu realizzata dall'esercito austro-ungarico in un tempo record: poco più di tre mesi. Immaginate, per un attimo, il fragore dei picconi e il sudore di prigionieri russi e donne locali, tutti uniti per forzare la roccia e dare vita a questo capolavoro, dove ogni curva racconta storie di determinazione e resistenza.

Il Passo San Boldo, a 706 metri di altitudine, non è un valico qualunque; è un corridoio di storia, un luogo dove si intrecciano le vite di soldati, pellegrini e mercanti. Gli antichi sentieri, testimoni di secoli di passaggi, vennero trasformati in una via strategica per il trasporto di uomini e materiali durante la Prima Guerra Mondiale, un percorso che, malgrado la sua difficoltà, si rivelò cruciale per le operazioni militari.

Ma come si giunse a questo risultato? Negli anni del conflitto, la necessità di un'occupazione per i disoccupati portò all'assunzione di 500 operai, e il progetto per la strada venne approvato in un batter d'occhio. Tuttavia, i lavori si fermarono di fronte a un ostacolo quasi insormontabile: un'imponente parete di roccia. Fu allora che entrò in gioco un tenente colonnello austro-ungarico, Nikolaus Waldmann, che con genio e determinazione progettò cinque gallerie a tornanti, capaci di trasformare l'impossibile in realtà.

La Strada dei 100 Giorni, inaugurata nel 1918, non solo facilitò il movimento delle truppe, ma divenne anche un simbolo di come la necessità possa generare bellezza. Oggi, percorrendo questo tragitto, si può riflettere su quanta storia è passata attraverso quelle gallerie, mentre i colori autunnali avvolgono il paesaggio in un abbraccio di calore e nostalgia.

Dal punto di vista paesaggistico, il tratto più arduo è regolato da semafori, garantendo una circolazione sicura. Ma la vera magia della Strada dei 100 Giorni è nell'esperienza: percorrere i tornanti, sentirsi piccoli di fronte alla grandezza della natura e della storia, è un viaggio che va oltre il semplice spostamento.

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L'Architettura come Visione: Celebrazione di Cesare Rota Nodari alla Fondazione Legler

L'Architettura come Visione: Celebrazione di Cesare Rota Nodari alla Fondazione Legler

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Il 14 novembre, la Fondazione Legler per la Storia Economica e Sociale di Bergamo si trasforma in un palcoscenico di riflessione e ispirazione, ospitando una mostra dedicata a Cesare Rota Nodari, figura emblematica dell'architettura bergamasca. Fino al 20 dicembre, visitatori e appassionati avranno l'opportunità di esplorare sessant'anni di creatività e innovazione, un viaggio che attraversa il te...

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Curata da Edoardo Milesi, l'esposizione non è solo una celebrazione del lavoro di Rota Nodari, ma un invito a interrogarsi sul mestiere dell'architetto in un'epoca di rapidi cambiamenti, dove il digitale ha trasformato il modo di progettare. "L'architettura non è solo costruzione", afferma Milesi, "ma un atto di pensiero politico e visione sociale". In questa sinfonia di idee, Rota Nodari si erge come un maestro che, pur abbracciando le nuove tecnologie, non dimentica le radici artigianali e il legame profondo con il territorio.

Un aspetto distintivo della mostra è il convegno “Il mestiere dell’architetto”, in programma il 21 novembre, dove relatori illustri discuteranno dell'importanza dell'architetto come interprete non solo dello spazio fisico, ma anche delle dinamiche sociali e ambientali. La conversazione si estenderà a esplorare relazioni complesse tra l'uomo e il mondo naturale, un tema che invita a riflettere sulla nostra esistenza e sul nostro impatto sul pianeta.

In un'epoca in cui l'architettura deve affrontare sfide senza precedenti, la mostra di Cesare Rota Nodari ci ricorda che ogni progetto è un'opportunità per sognare, ascoltare e trasformare. Non perdere questa occasione unica di immergerti nell'universo di un architetto che ha saputo coniugare passato e futuro, tradizione e innovazione.

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Le Corbusier e il Gioco delle Idee: La Libertà Creativa di Balkrishna Doshi

Le Corbusier e il Gioco delle Idee: La Libertà Creativa di Balkrishna Doshi

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Era un giorno di sole quando Khushnu Panthaki Hoof, la nipote di Balkrishna Doshi, si sedette per raccontare storie di un tempo che sembrava magico. Voci di architetti, risate e la figura imponente di Le Corbusier danzavano nell'aria. "Mio nonno era un maestro nel prendere la vita con leggerezza," spiegò. "Non voleva che nessuno fosse troppo serio. Per lui, ogni giorno era una nuova avventura da a...

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Le Corbusier, il grande innovatore, non era solo un mentore ma anche un burlone. I racconti di Khushnu rivelano l'anima giocosa di un uomo che, mentre progettava città e edifici, amava anche scherzare, sfidando così i suoi allievi a esplorare il lato ludico della creatività. "L'architettura non è solo costruire," diceva. "È anche divertirsi nel farlo."

La loro relazione, simile a quella tra un nonno e una nipote, era caratterizzata da un profondo rispetto e ammirazione. "Mio nonno considerava Le Corbusier come un secondo nonno," continuò Khushnu. "Ogni mattina guardava una foto di lui e si rifletteva in essa, come se stesse ricevendo una benedizione per la giornata. Era un legame unico, un'ispirazione continua."

Questa eredità di gioia e libertà si manifestò nel lavoro di Doshi, il cui portfolio è un caleidoscopio di stili e forme. "Non seguiva un'unica estetica; ogni progetto era un nuovo inizio," affermò Khushnu. "Le Corbusier gli aveva insegnato che ogni mattina nasceva nella pelle di un asino, pronto a reinventarsi. E mio nonno prese questo consiglio a cuore."

Il suo approccio all'architettura non si limitava a emulare il maestro, ma abbracciava la filosofia di seguire il proprio cammino. "La vera essenza era quella di rimanere fedeli a se stessi, senza la pressione di dover replicare il passato," aggiunse, riflettendo su come il suo nonno avesse voluto liberarla da qualsiasi peso legato alla sua eredità.

La sua ultima creazione, il Doshi Retreat, è un esempio perfetto di questa libertà creativa. Inizialmente concepito come uno spazio di meditazione ridotto, Doshi, con il suo carattere giocoso, trasformò il progetto in una struttura di 75 metri. "Se non viene costruito, non importa. L'importante è divertirsi!" ripeteva, trasmettendo la sua leggerezza anche nei momenti di sfida.

"Ogni giorno è un'opportunità per esplorare, per giocare con le idee," concluse Khushnu, con un sorriso che rifletteva l'eredità di un uomo che ha saputo fondere serietà e creatività. Una lezione che va oltre l'architettura, un invito a vivere la vita con curiosità e gioia.

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La villa giapponese invisibile: un'opera d'arte tra natura e architettura

La villa giapponese invisibile: un'opera d'arte tra natura e architettura

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In un angolo remoto del Giappone, sull'isola di Ishigaki, sorge una villa che sfida la percezione. Earth, così si chiama, è più di una semplice casa vacanze; è un manifesto architettonico che annulla i confini tra costruito e naturale. Progettata dall'illustre architetto Sou Fujimoto, la villa si presenta con un tetto verde che si fonde armoniosamente con il paesaggio circostante, quasi a voler su...

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La struttura, di forma circolare, si adagia delicatamente sotto un manto di vegetazione, e da un'altezza aerea, appare un prolungamento del territorio. Solo una parete bianca, curva e sinuosa, rivela la sua esistenza, racchiudendo un giardino che si erge come una collina artificiale, un abbraccio morbido tra arte e natura.

Fujimoto racconta: "Il design dell'edificio è concepito per creare un dialogo continuo con il paesaggio. La vista che si apre dall'interno, con l'oceano cristallino in lontananza e la vegetazione lussureggiante a fare da cornice, invita a un'esperienza sensoriale senza pari". Gli spazi comuni, aperti e ariosi, si affacciano su una piscina a sfioro, che pare fondersi con l'orizzonte marino.

La villa ospita fino a dieci persone ed è parte della rete Not A Hotel, un'esperienza immersiva pensata per chi cerca il contatto profondo con luoghi iconici. Qui, ogni dettaglio è studiato per garantire il massimo comfort, dal soggiorno alla sala da pranzo, fino alle tre camere da letto, dove il calore dell'architettura giapponese contemporanea si fa avvolgente.

Al piano inferiore, un'area benessere regala momenti di relax, con sauna e piscina fredda che riflettono la luce del sole attraverso i lucernari. "È come essere in fondo all'oceano", spiega l'architetto, evocando un'immagine che trasporta chiunque in un mondo di tranquillità e armonia. Un progetto paesaggistico curato da Taichi Saito arricchisce l'esperienza con una vegetazione che celebra la biodiversità locale.

In questo rifugio, dove il verde si fa tetto e la casa diventa parte del paesaggio, Fujimoto ha realizzato non solo un'abitazione, ma un vero e proprio manifesto ecologico, un invito a riflettere sulla nostra relazione con la natura. "Non voglio che la mia casa entri in competizione con il paesaggio; desidero che lo estenda e lo celebri".

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I 5 progetti architettonici più stravaganti in costruzione nel mondo

I 5 progetti architettonici più stravaganti in costruzione nel mondo

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Nel vasto panorama dell'architettura contemporanea, dove i sogni si intrecciano con la realtà, emergono progetti che sfidano la logica e riscrivono le regole del possibile. I cinque progetti architettonici più stravaganti in costruzione nel mondo non sono solo edifici, ma vere e proprie dichiarazioni d'intenti, espressioni di audacia che ci invitano a riflettere su ciò che può essere. Ecco un viag...

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1. Il Toro Monumentale di Spagna
Immaginate un toro di metallo alto oltre 300 metri, che si erge come un faro nel panorama spagnolo. Questo progetto, sostenuto dall'Accademia Spagnola della Tauromachia, ha l'ambizione di diventare l'icona nazionale della Spagna, sfidando la Torre Eiffel per il titolo di monumento più visitato al mondo. Un'idea audace che pone interrogativi su tradizione e modernità, sulla cultura e l'identità.

2. N'Arrow House a Creta
Nell'incantevole paesaggio di Creta, una villa a forma di freccia si inserisce delicatamente nel contesto naturale. Progettata per fondersi con le colline, la N'Arrow House incarna un'architettura che rispetta l'ambiente, con linee pulite e materiali che dialogano con la terra. Un rifugio che promette di offrire una vista mozzafiato, ancora in fase di costruzione, ma già avvolto nell'aura del potenziale.

3. Il Giardino Verticale di Singapore
Un grattacielo che rifiuta le convenzioni, avvolto da un giardino verticale di 100 piani. Questo progetto ambizioso non solo mira a ridefinire il concetto di abitare in città, ma anche a restituire spazio alla natura nel cuore di un’urbanizzazione frenetica. Un vero e proprio polmone verde che si arrampica verso il cielo, trasformando l'idea di architettura in una sinfonia di vegetazione e struttura.

4. La Casa del Futuro in Giappone
Immaginate una residenza che si adatta alle esigenze dei suoi abitanti, un luogo dove la tecnologia si integra perfettamente con la vita quotidiana. La Casa del Futuro, in costruzione in Giappone, è un esempio di come l'architettura possa evolversi in risposta ai cambiamenti sociali e ambientali, un concept che sfida le convenzioni e abbraccia il domani.

5. La Torre dell'Universo in Cina
Concepita come un omaggio all'umanità e alle sue aspirazioni, la Torre dell'Universo promette di essere una delle strutture più alte mai realizzate. Un simbolo di progresso e innovazione che, con i suoi design futuristici, mira a ispirare una nuova generazione di architetti e sognatori. Una struttura che non solo guarda al cielo, ma invita tutti noi a farlo.

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Giuseppe Samà: L'Ambasciatore del Design Italiano che Incanta New York

Giuseppe Samà: L'Ambasciatore del Design Italiano che Incanta New York

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Nel cuore pulsante di New York, dove l'arte e l'architettura si fondono in un abbraccio di bellezza, si è svolta una cerimonia che ha celebrato l'eccellenza italiana nel mondo. L'architetto calabrese Giuseppe Samà, con il suo stile inconfondibile e la sua visione innovativa, è stato insignito del premio ILICA 2025 presso il prestigioso Queens Museum.

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Questo riconoscimento, conferito dall'Italian Language Inter-Cultural Alliance, è un tributo a coloro che, come Samà, portano avanti i valori estetici e culturali italiani. Davanti a un pubblico di oltre 300 illustri ospiti, tra cui artisti e imprenditori, l'architetto ha condiviso la sua gioia e gratitudine, sottolineando l'importanza delle sue radici calabresi.

Originario della Calabria, Samà ha saputo trasformare la sua passione in una carriera internazionale, realizzando progetti che spaziano da residenze private a boutique hotel. La sua opera è caratterizzata da un senso innato di equilibrio tra natura, luce e proporzione, creando spazi che evocano emozioni e benessere. Ogni progetto racconta una storia, quella del luogo che lo ispira e delle tradizioni che lo accompagnano.

Il suo studio a New York è diventato un faro per coloro che cercano l'autenticità del design italiano. In un mondo sempre più globalizzato, Samà riesce a mantenere vivo il legame con la sua terra, portando un pezzo di Calabria in ogni sua creazione. La sua filosofia è semplice ma profonda: ogni spazio deve essere capace di emozionare.

Nel ricevere il premio, ha affermato: "Questo riconoscimento ha per me un valore speciale: rappresenta non solo un traguardo professionale, ma un simbolo di come la creatività italiana continui a ispirare e a unire le persone nel mondo". Le sue parole risuonano come un eco di speranza, un richiamo a non dimenticare da dove veniamo, anche mentre costruiamo il futuro.

La serata si è conclusa con un lungo applauso, un tributo a un uomo che, con il suo talento e la sua determinazione, non solo rappresenta la nuova generazione di creativi italiani, ma funge anche da ponte tra le culture, unendo Italia e Stati Uniti in un dialogo senza fine.

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Il Potere del Contatto: Habitare 2025 e l'Essenza dei Materiali Tattile

Il Potere del Contatto: Habitare 2025 e l'Essenza dei Materiali Tattile

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Nel cuore pulsante di Helsinki, Habitare 2025 si è rivelato un palcoscenico straordinario per esplorare la necessità umana di toccare e sentire le cose. In un'epoca in cui il virtuale sembra prevalere sul reale, questo evento ha messo in luce l'importanza dei materiali tattili nel design, diventando una vera e propria controparte a un mondo sempre più digitalizzato.

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Sotto il tema evocativo del Tocco, la fiera ha presentato le ultime novità in fatto di interior design, mobili, illuminazione e accessori. La curatrice Päivi Helander, a capo del CollaboratorioCreative di Habitare, ha affermato che il contatto con i materiali è essenziale per stimolare creatività e immaginazione. "Quando il mondo diventa tecnico e distante, desideriamo avere attorno a noi oggetti che abbiano una consistenza, che possano parlare ai nostri sensi," ha detto Helander, sottolineando come la necessità di toccare e sentire sia una parte integrante della nostra umanità.

La fiera ha creato spazi multisensoriali che invitavano i visitatori a esplorare come le texture degli oggetti influenzino la nostra esperienza dello spazio. L'area Neighbours, curata dall'interior designer Laura Seppänen, ha cercato di evocare l'atmosfera di un blocco residenziale, riflettendo come le personalità e gli stili di vita si manifestano all'interno delle abitazioni. "Neighbours invita a riflettere su come le personalità e le circostanze di vita si manifestano nell'ambiente domestico," ha affermato la fiera.

Ogni oggetto esposto era una porta aperta a sensazioni, un invito a esplorare la profondità del tatto. "Il tema del Tocco si esprime in tutto lo spazio attraverso scelte materiali, contrasti e stratificazioni – tutto può essere toccato, e ogni domanda è benvenuta," ha spiegato la fiera. In un mondo dove tutto sembra effimero e usa e getta, il contatto fisico diventa un atto di curiosità e avventura.

Habitare non si è limitata a celebrare il tatto, ma ha anche messo in evidenza le tendenze emergenti nel design, come un rinnovato focus sui materiali tradizionali e l'apprendimento di abilità manuali, insieme all'uso crescente di biomateriali. Con la sua divisione Habitare Pro, la fiera ha creato uno spazio per aziende e professionisti del settore per connettersi e discutere il futuro del design.

Al termine di questa esperienza immersiva, Habitare 2025 ha dimostrato che, in un mondo sempre più digitale, il tatto e la sensorialità non sono solo aspetti dell'estetica, ma sono fondamentali per la nostra connessione con l'ambiente che ci circonda. La fiera ha avuto luogo dal 2 al 6 settembre a Helsinki, lasciando un segno indelebile nel panorama del design.

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Canale di Tenno: il Borgo Medievale che Incanta in Autunno

Canale di Tenno: il Borgo Medievale che Incanta in Autunno

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Immagina di passeggiare per strade che sembrano scorrere come fiumi di pietra, circondato da un silenzio che racconta storie millenarie. Canale di Tenno, un angolo di Medioevo affacciato sul Lago di Garda, si svela in tutta la sua bellezza durante l’autunno. Qui, tra vicoli acciottolati e vecchie botteghe, il tempo si ferma e la magia si sprigiona ad ogni passo. Le finestre fiorite si illuminano d...

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Il fascino di Canale di Tenno sta nei dettagli: porte scolpite che raccontano storie, scale che si arrampicano come radici e angoli che sussurrano segreti dimenticati. In questo periodo dell'anno, il borgo si veste di rame e oro, un vero e proprio dipinto naturale. Non è solo un luogo da visitare, ma un’esperienza da vivere. Durante l’anno, eventi come Rustico Medioevo trasformano il borgo in un vivace mercato medievale, dove artigiani e musicisti riportano in vita antiche tradizioni, creando un’atmosfera vibrante e coinvolgente.

Ma Canale di Tenno non è solo storia e cultura; è anche un paradiso per gli amanti della natura. I sentieri che partono da qui offrono panorami mozzafiato sul Lago di Tenno, famoso per le sue acque turchesi. Camminare tra i boschi, con il foliage autunnale che abbraccia il paesaggio, è un’esperienza che riempie il cuore e lo spirito. Gli escursionisti più avventurosi possono salire verso il Monte Misone, dove si trova uno dei punti di vista più spettacolari sul lago, un balcone naturale che lascia senza fiato.

Per visitare Canale di Tenno, basta un’ora per immergersi nella sua essenza, ma la vera magia si svela solo a chi si concede il tempo di esplorare ogni angolo, assaporando i gusti del Trentino in una delle sue piccole osterie. Le temperature autunnali, miti e piacevoli, rendono ogni passeggiata un vero piacere. Se desideri prolungare la tua visita, fermati in uno dei B&B disseminati tra le case in pietra, dove il silenzio racconta storie di secoli e la vista sul lago ti riempie di meraviglia.

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L'Incredibile Storia della Fabbrica Blu: Un Sogno Infranto e un Patrimonio Dimenticato

L'Incredibile Storia della Fabbrica Blu: Un Sogno Infranto e un Patrimonio Dimenticato

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Era il 1990 quando la Fabbrica Blu, un'opera d'arte architettonica, aprì le sue porte a Campogalliano. Progettata dall'architetto Giampaolo Benedini, l'edificio, con il suo inconfondibile colore blu, rappresentava l'apice dell'innovazione e della passione per l'automobile. Un sogno che, purtroppo, si è trasformato in un incubo.

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La fabbrica, custode di un'epoca dorata per la Bugatti, chiuse i battenti nel 1995, lasciando dietro di sé un vuoto incolmabile. A causa di una crisi che sembrava inimmaginabile, quel luogo, un tempo pulsante di vita e creatività, cadde nell'oblio. Un oblio che oggi rischia di diventare definitivo, se non si interverrà per salvaguardarne il patrimonio.

Negli anni, la Fabbrica Blu è stata mantenuta in vita grazie agli sforzi della famiglia Pavesi, custodi appassionati di una storia che non può essere dimenticata. Ma ora, con la vendita dell'area a un investitore, il futuro dell'edificio è incerto. Un progetto di riqualificazione era stato annunciato, ma è stato bloccato da controversie legali. La fabbrica è ora abbandonata, e il rischio di distruzione è reale.

Nel 2022, Benedini ha tentato di proteggere questo patrimonio presentando una richiesta di riconoscimento al Ministero della Cultura, ma la risposta è stata negativa. “È stata espressa una miopia delle istituzioni”, afferma l'architetto, sottolineando l'importanza storica e culturale dell'edificio. Un appello che merita di essere ascoltato, perché ciò che è stato creato non può andare perduto.

La storia della Fabbrica Blu è una storia di passione, di sogni infranti e di lotte per la salvaguardia della bellezza. È un richiamo a non dimenticare le nostre radici e a preservare ciò che, nonostante il degrado, continua a raccontare una storia di eccellenza e innovazione. Non possiamo permettere che questo tesoro architettonico cada nell'oblio.

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Architettura Organica: La Bellezza Eccentrica delle Case Viventi

Architettura Organica: La Bellezza Eccentrica delle Case Viventi

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In un mondo dove le linee dritte e i materiali freddi dominano il panorama urbano, l’architettura organica emerge come un canto di sirena. Case che si arrampicano come edera, tetti ondulati che danzano con il vento, pavimenti che evocano il movimento della natura stessa. Ci troviamo di fronte a strutture che, più che edifici, sembrano organismi viventi, in perfetta armonia con l’ambiente circostan...

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Ricordiamo la Casa sulla Cascata di Frank Lloyd Wright, un capolavoro che si fonde con il paesaggio, quasi come se fosse stata plasmata dalla corrente del fiume sottostante. Questa visione di architettura non è nuova, ma si sta riappropriando del suo posto nella nostra epoca, segnata da crisi ecologiche e da una crescente necessità di riconnettersi con la natura.

Ma cosa rende l’architettura organica così affascinante? È il suo rifiuto delle rigide convenzioni del modernismo tradizionale. Mentre i movimenti come il Bauhaus e il Brutalismo prediligono la funzionalità e la linearità, l’architettura organica abbraccia il caos e la bellezza imperfetta. Pensiamo alle opere di architetti come Bruce Goff, la cui Bavinger House esprimeva un universo onirico di forme e colori, un rifugio di creatività che sfidava ogni logica. La sua demolizione nel 2016 ha riacceso il dibattito sulla necessità di preservare queste architetture eccentriche.

In un’epoca di incertezze, l’architettura organica fiorisce. È un rifugio per i nostri sogni, una risposta visiva e tangibile alle crisi che affrontiamo. Case come la Casa Orgánica di Javier Senosiain ci trasportano in un mondo dove le pareti diventano giardini e i tetti sembrano nuvole. Ogni angolo è un invito a esplorare, a sentirsi parte di qualcosa di più grande, di un ecosistema vivente. Qui, il design non è solo estetica; è un’esperienza sensoriale.

Ma non è solo una questione di forma. È anche una filosofia, una riconnessione con la terra. Architetti come Antti Lovag e Imre Makovecz ci mostrano come il legno e la pietra possano raccontare storie, come ogni struttura possa essere un poema dedicato alla natura. La residenza di Lovag, il Palais Bulles, è un esempio lampante di come l’architettura possa diventare un’opera d’arte, un sogno che si materializza nel paesaggio.

In un’epoca in cui la sostenibilità è fondamentale, l’architettura organica ci offre una via per riconsiderare il nostro modo di costruire. Non più semplici edifici, ma case che respirano, che vivono, che ci parlano. Siamo pronti a riscoprire il meraviglioso mondo dell’architettura organica, dove ogni casa è un organismo, e ogni organismo è parte di un tutto?

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Bolzano e il Genio di Iliazd: Una Retrospettiva da Non Perdere

Bolzano e il Genio di Iliazd: Una Retrospettiva da Non Perdere

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A Bolzano, nei suggestivi spazi della Fondazione Antonio Dalle Nogare, si apre un capitolo affascinante della storia dell'arte italiana. La mostra "TOUTITÉ – ILIAZD. Lo studio della forma" ci invita a esplorare l'universo creativo di Ilia Zdanevich, un artista poliedrico che ha saputo mescolare parole e forme in un abbraccio senza tempo. La retrospettiva, la più grande mai dedicata a questo maestr...

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Iliazd, nato a Tbilisi nel 1894, ha trascorso la sua vita tra le pieghe della poesia e le sfide della tipografia, lasciando un segno indelebile non solo in Francia, dove si è stabilito dopo aver abbandonato la Russia, ma anche nel cuore di chi ama l'arte. La mostra, curata con maestria da Eva Brioschi e Julia Marchand, svela il genio di un artista che ha collaborato con nomi illustri del Novecento, come Pablo Picasso e Coco Chanel, creando opere che sono veri e propri oggetti d'arte.

Il percorso espositivo si articola attorno alla pratica del libro d'artista, un linguaggio che Iliazd ha saputo reinventare, facendolo diventare un mezzo per esprimere la sua visione della "toutité", una filosofia che abbraccia ogni forma di espressione artistica. Dalla tipografia alla moda, dall'architettura alla poesia, la toutité rappresenta un'idea di creatività che non conosce limiti, un invito a vedere il mondo con occhi nuovi.

Non perdere l'occasione di immergerti in questo affascinante mondo. La mostra è un viaggio che trascende il tempo e lo spazio, un'opportunità per comprendere l'essenza di un artista che ha saputo trasformare la sua vita in un'opera d'arte. Scopri i volumi iconici e i progetti che hanno definito la sua carriera e lasciati ispirare dalla magia di Iliazd.

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Picasso e Modigliani: Un Viaggio nel Novecento a Palazzo Zabarella

Picasso e Modigliani: Un Viaggio nel Novecento a Palazzo Zabarella

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Nel cuore di Padova, a Palazzo Zabarella, si è aperta una mostra che è un vero e proprio viaggio attraverso il Novecento, un'epoca di rivoluzioni artistiche e culturali. Realizzata in collaborazione con il LaM, Lille Métropole Musée d'art moderne, d'art contemporain et d'art brut, l'esposizione celebra due giganti dell'arte moderna: Pablo Picasso e Amedeo Modigliani. Federico Bano, presidente dell...

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La mostra, inaugurata il 16 ottobre e aperta al pubblico fino al 25 gennaio, si articola in sei sezioni che pongono in dialogo le opere di Picasso e Modigliani con quelle di altri artisti pionieristici come Braque, Léger, Miró e Calder. È un percorso che non si limita a esporre, ma invita a riflettere sulla grande rivoluzione che ha caratterizzato il secolo scorso, un secolo che ha visto nascere le avanguardie e una nuova concezione dell'arte.

Con oltre 8.500 opere d'arte, il LaM non è solo un museo, ma un laboratorio internazionale di idee e scambi, dove ogni pezzo racconta una storia di innovazione e cambiamento. La mostra diventa così un'occasione imperdibile per immergersi in un'epoca che ha trasformato il nostro modo di vedere l'arte e il mondo.

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Le Corbusier e il Lago di Garda: Un Incontro di Luce e Architettura

Le Corbusier e il Lago di Garda: Un Incontro di Luce e Architettura

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Era un giorno di ottobre, e la luce del Lago di Garda danzava sulle acque come un sogno che si avvera. Il giovane Charles-Édouard Jeanneret-Gris, futuro Le Corbusier, si trovava lì, a Riva del Garda, mentre il mondo lo stava ancora scoprendo. L’architetto arcense Andrea Rigo, con la sua penna intrisa di passione, riporta alla luce un episodio dimenticato, ma carico di significato: l’arrivo di un g...

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Era il 22 ottobre 1907, e Le Corbusier, con solo diciannove anni, stava intraprendendo un viaggio che lo avrebbe portato a esplorare le meraviglie dell’Italia. Dalla panchina al sole, dove si era concesso un riposo, il giovane architetto decise di abbandonare l’itinerario previsto per tuffarsi nella bellezza del lago, un cambiamento di rotta che si rivelò cruciale. Riva del Garda, all’epoca un angolo di raffinatezza mitteleuropea, lo accolse con le sue limonaie e un panorama che sembrava scolpito da un maestro.

Rigo suggerisce, con una punta di meraviglia, che forse le immagini di quel paesaggio affascinante hanno lasciato un’impronta indelebile nell’anima di Le Corbusier. La luce che giocava tra le montagne e le acque del Garda, il profumo della vegetazione mediterranea, tutto contribuiva a creare un’atmosfera che ispirava non solo i viaggiatori, ma anche gli architetti del futuro. Le lettere scritte a Charles L’Eplattenier rivelano un entusiasmo contagioso, un amore per la bellezza che si rifletteva in ogni angolo.

Ma cosa rimase di quell’incontro fugace? Rigo si chiede se Le Corbusier, contemplando le limonaie, possa aver intuito il concetto di pilotis, quell’idea che avrebbe rivoluzionato l’architettura moderna. O se la luce del Garda, con il suo “gioco sapiente e magnifico dei volumi” non abbia influenzato il suo modo di concepire lo spazio. Un pensiero affascinante, che riporta il Garda al centro della scena artistica e intellettuale.

Oggi, mentre Riva del Garda continua a brillare, possiamo immaginare quel giovane architetto, con gli occhi pieni di meraviglia, mentre osserva il lago e le montagne, elementi che avrebbe poi fuso con maestria nei suoi progetti. Perché, come scrisse lui stesso, “l’architettura è il gioco sapiente, rigoroso e magnifico dei volumi assemblati nella luce”. E quella luce, un giorno d’ottobre del 1907, brillava in modo speciale sul lago di Garda.

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La Torre Lotte di Kengo Kuma: Un'Incontro tra Mare e Architettura a Busan

La Torre Lotte di Kengo Kuma: Un'Incontro tra Mare e Architettura a Busan

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Nel cuore pulsante di Busan, dove la terra abbraccia il mare, si erge la Torre Lotte progettata da Kengo Kuma e Associati. Un grattacielo che non si limita a sfidare il cielo, ma si fonde con il paesaggio circostante, catturando l'essenza del porto e dei suoi incessanti movimenti. Questa struttura di vetro fluido, eretta sull'ex sito del Municipio, racconta una storia di mare, città e architettura...

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La facciata della torre è un poema visivo che riflette il ritmo delle onde, danzando sotto la luce di Busan. Le sue bande orizzontali, che si ripetono come un canto, sfumano il confine tra vetro spandrel e vetro visivo, trasformando la verticalità in un gesto fluido, simile ai movimenti dell'acqua. Questo gioco di trasparenze e colori, che varia dal trasparente al delicatamente colorato, risponde alla luce e ai toni del cielo costiero, creando un'armonia visiva che incanta chiunque si fermi a osservare.

Il design della Torre Lotte è un esempio di come la moderna architettura possa dialogare con la natura. Le volumi curvi e trasparenti si sovrappongono in una composizione che suggerisce movimento, riflettendo l'ondulazione delle onde. I materiali scelti, come il vetro e l'alluminio, non solo permettono alla luce di danzare sulla facciata, ma creano anche un ritmo calmo, attenuando la scala imponente del grattacielo. Ai piani superiori, le linee orizzontali si dissolvono in eleganti lamelle che filtrano la luce e il vento, offrendo uno spazio di transizione all'osservatorio panoramico, dove città, mare e cielo si incontrano in un unico, vasto orizzonte.

La Torre Lotte non è solo un edificio: è un invito a esplorare la continuità tra l'architettura e il contesto marittimo di Busan. Kengo Kuma evita la monumentalità, favorendo invece una connessione profonda con il paesaggio circostante. Questa torre riflette il suo contesto, permettendo alla luce e all'acqua di animare la sua superficie durante tutto il giorno. Visto dal porto, l'edificio appare come un'estensione verticale della costa, la sua facciata scintillante assorbe i colori dell'alba e del crepuscolo. Di sera, la luce interna morbida mette in risalto le linee orizzontali, creando l'illusione di una corrente luminosa che sale attraverso la torre, mentre dal livello stradale, i volumi curvi in vetro incorniciano scorci di vita urbana, unendo il ritmo della vita metropolitana con la cadenza dell'approdo.

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Ripensare l'Autorialità attraverso il Design Partecipativo

Ripensare l'Autorialità attraverso il Design Partecipativo

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Ripensare l'Autorialità attraverso il Design PartecipativoNel campo dell'architettura, storicamente, molti edifici iconici sono stati plasmati da visioni unilaterali, spesso progettati senza una reale interazione con gli utenti, le comunità e le città. Sebbene questo approccio dall'alto possa garantire una forte coerenza formale e chiarezza concettuale, ha anche dato priorità all'autorialità rispe...

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Progettare per altri è intrinsecamente complesso. Gli architetti sono spesso chiamati a creare ambienti per comunità con cui potrebbero non avere familiarità personale o culturale. Tuttavia, questa distanza può offrire un'oggettività preziosa. Consente di coinvolgere diverse prospettive con occhi nuovi, analizzando criticamente le esigenze e le limitazioni di molteplici stakeholder. Attraverso questo processo, la disciplina dell'architettura ha fatto progressi significativi, spingendo i confini del pensiero spaziale, innovazione dei materiali e sperimentazione strutturale.

Il lavoro di Rizvi Hassan è un esempio calzante di come il design partecipativo possa trasformare l'architettura, rendendo il processo creativo più inclusivo e rappresentativo delle vere esigenze delle comunità. In questo contesto, è fondamentale riconoscere che l'architettura non è solo una questione di estetica, ma anche di funzionalità e relazione umana.

In conclusione, ripensare l'autorialità attraverso il design partecipativo non solo arricchisce il processo creativo, ma crea anche spazi che rispondono realmente alle esigenze delle comunità, promuovendo una connessione più profonda tra gli utenti e l'architettura stessa.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su ArchDaily Global.

Un Giardino di Luce nel Cuore di Londra: Il Progetto di Cuozzo.Company

Un Giardino di Luce nel Cuore di Londra: Il Progetto di Cuozzo.Company

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Nel cuore pulsante di Londra, dove gli spazi sembrano spesso contratti e le possibilità appaiono limitate, si erge un progetto visionario firmato da Cuozzo.Company. All'indirizzo 112 di Peckham High Street, un block residenziale e commerciale ha preso vita, abbracciando un lightwell che non è solo un elemento architettonico, ma una celebrazione della luce e della natura.

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Immaginate di attraversare una stretta via, per poi ritrovarvi in un cortile inondato di luce. Questo è il risultato di un attento dialogo con l'esistente, una risposta ai vincoli imposti dagli edifici vicini e dalle finestre che scrutavano il sito da ogni lato. Alessio Cuozzo, fondatore dello studio, ha saputo trasformare queste limitazioni in opportunità, creando un giardino di felci che avvolge il cuore dell'edificio, dove gli appartamenti trovano respiro e luminosità.

Il progetto ospita un'unità commerciale al piano terra, attualmente abitata da un salone di bellezza, mentre i quattro appartamenti si snodano attorno al lightwell. Ogni spazio è un rifugio di tranquillità, con finestre che si affacciano su un cortile interno, permettendo alla luce di filtrare senza sacrificare la privacy. La disposizione dei volumi, con scale in cemento e passerelle perforate, invita a esplorare ogni angolo, creando un dialogo tra interno ed esterno.

La scelta dei materiali riflette una ricerca di equilibrio: mattoni neri per la facciata esterna, bianchi all'interno, un gioco di compressione e rilascio che invita a scoprire la bellezza celata. Ogni finestra, con le sue aperture ad arco, racconta una storia di eleganza e funzionalità, mentre il tetto mansardato, rivestito di zinco, gioca con le ombre e le luci in un delicato balletto visivo.

In questo angolo di Londra, Cuozzo.Company non ha solo costruito un infill ma ha creato uno spazio che respira, vive e si evolve, dimostrando come l'architettura possa rispondere con poesia alle sfide contemporanee. La fusione di design e natura si traduce in un'esperienza abitativa unica, un invito a vivere in armonia con il contesto urbano.

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Nove porte d'ingresso che raccontano storie uniche

Nove porte d'ingresso che raccontano storie uniche

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In un mondo dove il primo impatto è essenziale, la porta d'ingresso diventa l'ambasciatrice della casa, un portale che invita a scoprire ciò che si cela oltre. Immagina di camminare lungo una strada e di fermarti davanti a una porta che racconta storie, un ingresso che emana personalità e calore. Ecco nove esempi di porte d'ingresso che non solo abbelliscono le abitazioni, ma le rendono uniche, qu...

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La CLT House nel Regno Unito cattura l'attenzione con la sua vernice giallo banana, avvolgendo un ingresso sovradimensionato. La porta pivotante, con bordi delicatamente arrotondati, si fonde con catene da pioggia in stile giapponese, progettate per minimizzare il disordine visivo dei tubi di scarico, creando così un'armoniosa sinfonia visiva.

In Australia, la 19 Waterloo Street gioca con la sua facciata vibrante grazie a una porta d'ingresso semi-circolare in bronzo fuso, opera dell'artista Mika Utzon-Popov. I suoi corrimano contorti e il design che si inserisce perfettamente nel muro in mattoni danno vita a un'entrata che sembra danzare.

Passiamo ora in Giappone, dove la Hokuriku Residence No. 3 presenta una porta che funge anche da specchio a tutta altezza. Questo ingegnoso ingresso, protetto da un tetto sporgente, si sposa perfettamente con l'estetica industriale della casa, mentre il meccanismo scorrevole offre un'esperienza unica ad ogni apertura.

La Brockley House di Londra reinterpreta la tradizionale porta britannica, adornata da un portico tempestato di colori pastello. La porta verde menta, accarezzata da un tetto rosa, è immersa in un gioco di luce creato da un muro di blocchi di vetro, evocando un'atmosfera di dolcezza e accoglienza.

Negli Stati Uniti, la Lil Shingle si distingue con la sua porta blu baby che aggiunge un tocco di colore all'esterno della casa. Un finestrino circolare e un pianterreno coordinato definiscono l'area d'ingresso, invitando gli ospiti a scoprire il fascino interiore della residenza.

La Yamaguchicho House, con la sua facciata in legno annerito, rischia di nascondere la sua porta d'ingresso. Ma grazie a un astuto box in acciaio invecchiato, il passaggio è ben visibile, senza compromettere l'estetica minimalista.

In Taiwan, la Living Lab si distingue con una porta scorrevole rossa che contrasta vividamente con la storia di un edificio dormitoriale di 90 anni. Questo ingresso è un manifesto di come le tradizioni possano vivere e respirare in un contesto moderno.

La Peckham House a Londra gioca con le forme, invertendo l'arco del fanlight sopra la porta, creando un ingresso che invita a entrare e che rappresenta una casa familiare piena di vita.

Infine, il MMS House a San Paolo, Brasile, sfoggia porte in acciaio verde che si stagliano su un'estetica altrimenti discreta, con un numero civico che svetta sulla parte superiore del telaio, rendendola una presenza che non passa inosservata.

Ogni porta racconta una storia, un carattere, una visione. Scegliere quella giusta significa scegliere come si desidera comunicare al mondo. E tu, quale storia vuoi raccontare attraverso la tua porta d'ingresso?

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Un Gelato Sostenibile: L'Armonia tra Architettura e Natura in Thailandia

Un Gelato Sostenibile: L'Armonia tra Architettura e Natura in Thailandia

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In un angolo incantevole di Koh Phangan, dove il profumo del cocco si mescola all'aria salmastra del mare, un gelato ha trovato casa. Satimi.sook non è solo un luogo dove gustare dolci prelibatezze, ma un esempio di come l'architettura possa danzare in perfetta armonia con la natura circostante. Progettato dallo studio Bamboosaurus, questo negozio di gelato racconta una storia di sostenibilità e r...

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Le colonne in bamboo, che si ergono come le palme che un tempo occupavano il sito, creano un ritmo spaziale che non solo ricorda il passato, ma lo celebra. La struttura, con il suo tetto a falde basse, è un omaggio all'architettura vernacolare locale, progettata per resistere alle violente tempeste monsoniche senza compromettere la bellezza del luogo. Ogni dettaglio, dal bamboo alle pareti in vetro, è pensato per riflettere la luce naturale e per amalgamarsi con il paesaggio circostante, creando un'atmosfera calda e accogliente.

Ma Satimi.sook va oltre l'estetica: la sua costruzione è stata concepita con una particolare attenzione alla sostenibilità. Utilizzando fondazioni leggere che non danneggiano le radici degli alberi vicini, il progetto dimostra che è possibile costruire senza compromettere la natura. La combinazione di bamboo, acciaio e vetro non solo garantisce la resistenza, ma offre anche una trasparenza che invita l'esterno a entrare, rendendo l'esperienza del gelato ancora più coinvolgente.

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Le Sculture Funzionali di Iranzo: Trasformare Reti di Polipropilene Scartate in Arte

Le Sculture Funzionali di Iranzo: Trasformare Reti di Polipropilene Scartate in Arte

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Le Sculture Funzionali di Iranzo: Trasformare Reti di Polipropilene Scartate in Arte Il progetto Permanent Souls di Iranzo esplora la trasformazione dei materiali scartati in sculture funzionali, che esistono tra visibilità e assenza. Utilizzando reti di polipropilene, originariamente provenienti da contesti sportivi e di costruzione, Iranzo le combina con resina epossidica per creare strutture le...

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Il processo di design pone l'accento sull'artigianato e sulla specificità dei materiali. Ogni pezzo è realizzato attraverso un metodo artigianale che preserva le qualità distintive delle reti, stabilizzandole in nuove forme. Le opere risultanti portano con sé le tracce del loro utilizzo precedente, ma sono riformulate in oggetti, come sedie e tavoli, che sono sia utilitari che aperti all'interpretazione.

Formalmente, le sculture suggeriscono funzionalità senza imporla. La loro leggerezza, trasparenza e geometrie sospese permettono molteplici interpretazioni, sia come oggetti da utilizzare fisicamente che come strutture che incorniciano semplicemente lo spazio e la percezione. Attraverso questo processo, il progetto di Iranzo considera la persistenza del materiale oltre il suo scopo iniziale.

Permanent Souls evidenzia la trasformazione dei residui industriali quotidiani in forme scultoree che portano sia peso strutturale che concettuale, posizionandole al confine tra memoria, utilizzo e astrazione. Le sculture di Iranzo, leggere e trasparenti, sfumano il confine tra forma e funzione, mentre i materiali scartati trovano una nuova vita come opere d'arte.

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Un Ponte di Legno: La Magia della Scala Tunnel di Pedro & Juana

Un Ponte di Legno: La Magia della Scala Tunnel di Pedro & Juana

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Nel cuore del Valle de Bravo, un'architettura audace si erge come un ponte tra passato e presente. Pedro & Juana, con la loro visione unica, hanno saputo dare vita a una scala tunnel in legno che funge da collegamento tra la struttura originale e una moderna espansione residenziale. Questo intervento non è solo un'aggiunta funzionale, ma un vero e proprio dialogo tra due epoche architettoniche...

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La casa, concepita negli anni '80 dall'architetto José Iturbe, si affaccia su un panorama mozzafiato, con una terrazza coperta che invita a contemplare il lago sottostante. Pedro & Juana hanno scelto di mantenere l'integrità della struttura originale, intervenendo con delicatezza per ripristinare elementi caratteristici come le travi blu, riflesso di un passato che continua a vivere nel presente. L'aggiunta di una nuova struttura in legno, sapientemente integrata nella collina, ha creato spazi abitativi ampliati, arricchendo l'esperienza di chi abita questi luoghi.

Ma è la scala tunnel a catturare l'immaginazione. Costruita con travi in pino essiccato e sostenuta da robuste travi in acciaio, essa si erge come un passaggio incantato che attraversa il tetto in terracotta della casa originale. Un omaggio alle scale a gradoni che caratterizzavano il paesaggio, questa scala non è solo un mezzo per spostarsi, ma un elemento di design che invita a esplorare, a scoprire nuove prospettive. Le finestre a oblò, che punteggiano il percorso, lasciano filtrare la luce, creando un'atmosfera calda e accogliente.

All'interno dell'annesso, il legno continua a dominare, con dettagli blu che richiamano il passato, mentre le piastrelle Talavera personalizzate nel bagno aggiungono un tocco di artigianato locale. Ogni scelta progettuale riflette un impegno verso una costruzione sostenibile, dimostrando che l'architettura in legno può essere non solo bella, ma anche un'alternativa ecologica al prevalente uso del cemento.

Questo progetto rappresenta una dichiarazione audace, una prova che costruire con il legno in Messico è non solo possibile, ma anche un modo per onorare la tradizione e abbracciare il futuro. La scala tunnel di Pedro & Juana non è solo un elemento architettonico; è un simbolo di connessione, di storia e di innovazione, un invito a riscoprire il legame con l'ambiente che ci circonda.

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Il Pavilion di Sydney: un Abbraccio tra Mare e Terra con il Terrazzo di Conchiglie

Il Pavilion di Sydney: un Abbraccio tra Mare e Terra con il Terrazzo di Conchiglie

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Nel cuore pulsante di Sydney, dove le onde si abbracciano con la terra, sorge un'opera che sfida le convenzioni: il Pavilion progettato da Besley & Spresser. Questa struttura scultorea non è solo un rifugio per gli abitanti della città, ma un omaggio all'identità culturale e ambientale della zona. Realizzato con un innovativo terrazzo che incorpora conchiglie d'ostrica riciclate, il Pavilion s...

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Inaugurato nel 2025, dopo aver vinto un concorso di design nel 2020, il Pavilion si affaccia maestoso sul Sydney Harbor, unendo eleganza e funzionalità. La progettazione del Pavilion richiede un'attenzione meticolosa ai dettagli: il suo tetto paesaggistico, sostenuto da ottantasei colonne slanciate, è un rifugio per specie vegetali autoctone e un richiamo per uccelli e insetti. Al centro, un oculo circolare lascia filtrare la luce, creando un gioco di ombre e riflessi che danza sul pavimento in terrazzo, trasportando i visitatori in un'esperienza sensoriale unica.

Il terrazzo, frutto di un anno di sperimentazione, non è solo un materiale; è una narrazione che parla del mare e della terra. Con quasi mezzo milione di conchiglie di ostrica, un tempo destinate alla discarica, reintrodotte nel ciclo della vita, il Pavilion celebra la tradizione culinaria dell'ostrica che permea la storia della zona. "Volevamo rendere omaggio alla lunga storia di convivialità vicino al mare", spiega Jessica Spresser, co-direttrice del progetto. Ogni passo su questo pavimento racconta una storia di convivialità e rispetto per l'ambiente.

Strutturalmente, il Pavilion è un capolavoro di ingegneria. Concentrando il carico sulla periferia, la sua ampia area centrale rimane priva di ostacoli, invitando a incontri e momenti di relax. La geometria del tetto riflette le linee delle scogliere circostanti, creando un'armonia visiva che si integra perfettamente con il paesaggio. Questo spazio pubblico, concepito per essere monumentale ma accogliente, rappresenta un punto di incontro per la comunità, un luogo dove si celebra la vita e si condividono momenti insieme.

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Nereid: Habitat Digitale per la Rigenerazione degli Ecosistemi Marini

Nereid: Habitat Digitale per la Rigenerazione degli Ecosistemi Marini

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Nereid: Habitat Digitale per la Rigenerazione degli Ecosistemi Marini Durante il World Design Congress che si è tenuto a Londra presso il Barbican Centre, uno dei più noti esempi di architettura brutalista, Zaha Hadid Architects ha presentato il progetto Nereid, un habitat digitalmente fabbricato progettato per supportare la rigenerazione degli ecosistemi marini. Questo evento, che si è svolto da...

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Nereid è stato sviluppato utilizzando tecnologie avanzate di stampa 3D in collaborazione con D-Shape, con l'obiettivo di favorire la naturale rigenerazione degli habitat marini. Questa innovativa creazione rappresenta un passo significativo verso un futuro rigenerativo, dove il design diventa uno strumento fondamentale per l'azione ambientale.

Con la crescente necessità di proteggere e ripristinare i nostri ecosistemi, iniziative come quella di Zaha Hadid Architects offrono nuove speranze e soluzioni per affrontare le sfide ecologiche del nostro tempo. La presentazione di Nereid al Congresso di Design di Londra segna un momento cruciale per l'architettura sostenibile e la progettazione ambientale.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su ArchDaily Global.

No. 8 House: Un'Elegante Fusione di Tradizione e Modernità in Cina

No. 8 House: Un'Elegante Fusione di Tradizione e Modernità in Cina

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No. 8 House: Un'Elegante Fusione di Tradizione e Modernità in Cina Situata nel villaggio di Dongnan, vicino alla storica città di Shaxi in Dali, Yunnan, la No. 8 House è un progetto residenziale realizzato dagli Xian Architects. Questa residenza si inserisce perfettamente nel contesto storico della regione, dove le tradizioni della comunità Bai continuano a influenzare la vita quotidiana.

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Il design della casa trae ispirazione dal Kuige Stage in Sideng Street, una struttura in legno storica caratterizzata da ampi eaves che definiscono il suo carattere spaziale. Gli architetti hanno introdotto eaves curvi su terrazze, corridoi e parapetti del tetto, creando un dialogo visivo con il patrimonio architettonico locale e offrendo ombra nel luminoso bacino di Dali.

La disposizione spaziale è centrata su una serie di courtyards e volumi di sky-well. Due torri verticali, la Torre del Sundial e la Torre dei Libri, ancorano la composizione, fungendo da interpretazioni contemporanee dei tradizionali sky-well che portano luce naturale, vento e pioggia all'interno. Questi vuoti, insieme agli eaves sollevati e ai courtyards aperti, creano un'interazione dinamica tra ombra, aria e clima, integrando i ritmi dell'ambiente nella vita quotidiana.

Il courtyard a livello del terreno collega gli spazi abitativi principali, che includono un soggiorno, una zona pranzo, una sala yoga e meditazione, una suite principale e sei camere per gli ospiti. Il giardino posteriore ospita spazi funzionali e ricreativi come un magazzino, una cantina, un'area di essiccazione, un laboratorio di falegnameria e un campeggio all'aperto. Il team di Xian Architects segue strategie materiali e formali che enfatizzano la continuità tra interno ed esterno, creando condizioni di transizione tra zone aperte e chiuse, supportando sia attività collettive che individuali.

Questo progetto esplora come l'architettura possa mediare tra tipologie tradizionali e esigenze abitative contemporanee, riflettendo un approccio progettuale radicato nella vita quotidiana e situando la residenza all'interno di un più ampio continuum culturale e ambientale.

La No. 8 House di Xian Architects è un esempio emblematico di come l'architettura possa unire il passato e il presente, offrendo uno spazio che risponde alle esigenze moderne pur rispettando le tradizioni locali.

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La Fondazione Cartier: un Nuovo Inizio nel Cuore di Parigi

La Fondazione Cartier: un Nuovo Inizio nel Cuore di Parigi

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Il 25 ottobre 2025, Parigi si preparerà ad accogliere una nuova era dell'arte contemporanea con la riapertura della Fondazione Cartier pour l'Art Contemporain. Questa istituzione, già simbolo di innovazione, si trasforma grazie al genio architettonico di Jean Nouvel, che ha reinventato i Grands Magasins du Louvre in un organismo mobile, un palcoscenico per l'arte che sfida le convenzioni del museo...

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La prima esposizione, Exposition Générale, curata da Formafantasma, riunisce oltre 600 opere di oltre 100 artisti, tra cui nomi illustri come David Lynch, Claudia Andujar e Sarah Sze. Questi artisti tracciano un percorso attraverso quarant'anni di creazione contemporanea, invitando il pubblico a esplorare un ambiente dove ogni opera diventa parte di un dialogo in continua evoluzione.

Nouvel ha concepito un edificio che si comporta come una macchina cinetica, dotata di cinque piattaforme monumentali in acciaio, ciascuna capace di cambiare la configurazione degli spazi espositivi con un semplice comando. Questi spazi, ricchi di luce e movimento, offrono un'esperienza sensoriale unica, dove il confine tra l'interno e l'esterno si dissolve, creando un palcoscenico urbano trasparente.

Le sezioni della mostra, suddivise in quattro costellazioni tematiche - Machines d'architecture, Être nature, Making Things e Un monde réel - offrono una visione sfaccettata del nostro mondo contemporaneo. Ogni sezione invita il visitatore a riflettere su questioni di architettura, natura, artigianato e tecnologia, mescolando opere d'arte, installazioni e performance.

La Fondazione Cartier non è solo un luogo dove osservare, ma un campo di esperimenti sociali e culturali, dove l'arte si intreccia con la vita quotidiana. Con un design che dialoga con la storia del sito, il nuovo spazio ricorda le grandi esposizioni dell'800, mentre si proietta verso il futuro.

Parigi, con la sua architettura e la sua anima artistica, si prepara a celebrare questa rinascita, dove ogni visitatore è invitato a diventare parte di un'esperienza collettiva, un viaggio attraverso l'arte che promette di essere tanto sorprendente quanto illuminante.

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Arnaldo Pomodoro:

Arnaldo Pomodoro: Un Viaggio Tra Sculture e Memorie a Milano

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Arnaldo Pomodoro: Un Viaggio Tra Sculture e Memorie a MilanoDal 4 ottobre 2025 al 31 maggio 2026, Milano diventa il palcoscenico di un affascinante viaggio nel mondo di Arnaldo Pomodoro, il maestro della scultura contemporanea. La Fondazione Arnaldo Pomodoro apre le sue porte per il quarto capitolo del ciclo di mostre Open Studio, intitolato "Luoghi, memorie e visioni". Questo evento rappresenta u...

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In un percorso che abbraccia oltre quattro decenni, dalla fine degli anni Settanta ai Duemila, la mostra invita a riflettere su come le sue opere dialoghino con il contesto urbano di Milano, una città che ha accolto l'artista come un figlio. Il Disco di Pomodoro, simbolo indiscusso della capitale lombarda, è solo uno dei tanti esempi che testimoniano il legame profondo tra l'artista e il suo ambiente.

Ogni scultura diventa un punto di partenza per un viaggio che coinvolge non solo lo sguardo, ma anche il corpo. Le opere sono disposte in due allestimenti che richiamano i display innovativi delle mostre degli anni Ottanta e Novanta, creando una rete di dialogo e interazione. Tra le opere in mostra, spiccano Scettri, Rive dei mari e Rotativa di Babilonia, che insieme formano un mosaico di culture e storie.

Ma la mostra non si ferma alla mera esposizione. Presso lo studio di Pomodoro, riprendono anche le visite e i laboratori, un'opportunità per approfondire la manualità e la creatività, principi fondamentali del suo pensiero artistico. Ogni visita si trasforma in un'esperienza sensoriale, che inizia con un calice di vino, simbolo del connubio tra arte e convivialità.

In un mondo in continuo cambiamento, Pomodoro ci invita a riscoprire l'importanza della memoria e del dialogo con il contesto in cui viviamo. La sua visione di un spazio totale ci spinge a riflettere su come l'arte possa influenzare le nostre vite e trasformare il nostro ambiente. In questo quarto capitolo di Open Studio, il Maestro non ci offre solo sculture, ma ci invita a vivere un'esperienza che trascende il tempo e lo spazio.

Milano, così, diventa non solo sfondo, ma protagonista di una storia che continua a scriversi, unendo arte, cultura e comunità. Non perdere l'occasione di immergerti in questo viaggio unico e coinvolgente.

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Il Royal Park Hotel Ginza 6 Chome: Un'Oasi di Eleganza nel Cuore di Tokyo

Il Royal Park Hotel Ginza 6 Chome: Un'Oasi di Eleganza nel Cuore di Tokyo

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Nel frenetico cuore di Tokyo, dove il passato incontra il futuro, sorge il Royal Park Hotel Ginza 6 Chome. Questo straordinario progetto, firmato dagli architetti di Mitsubishi Jisho Design, si erge maestoso con i suoi 15 piani, offrendo un rifugio di lusso e modernità in uno dei quartieri più iconici del Giappone.

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Situato lungo la vivace Showa-dori, il nuovo hotel con 273 camere è un vero e proprio punto d'incontro per visitatori internazionali e la cultura locale. La sua struttura, progettata con una sapiente combinazione di funzionalità e stile, si integra perfettamente nel paesaggio urbano, richiamando l’attenzione con il suo design elegante e contemporaneo.

La costruzione, che occupa un'area di 900 m², non è solo un luogo dove pernottare, ma un'esperienza che abbraccia l'arte dell'accoglienza. Con un livello sotterraneo e una facciata che riflette il dinamismo della zona, il Royal Park Hotel si propone come una destinazione imperdibile per chi cerca un soggiorno indimenticabile nella capitale giapponese.

Completato nel 2024, il progetto è stato orchestrato da un team di talentuosi architetti, tra cui Michio Koda e Satoshi Shimizu, che hanno unito le loro visioni per dar vita a questo spazio unico. L'interior design, realizzato da HBA, arricchisce ulteriormente l'atmosfera di lusso e raffinatezza, rendendo ogni angolo dell'hotel un capolavoro da scoprire.

In un'epoca in cui l'ospitalità si evolve, il Royal Park Hotel Ginza 6 Chome rappresenta un nuovo standard di eleganza e comfort, un invito a vivere Tokyo in modo autentico e sofisticato.

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Tecnostrutture e Legambiente: Un Futuro Sostenibile Insieme a 'Puliamo il Mondo'

Tecnostrutture e Legambiente: Un Futuro Sostenibile Insieme a 'Puliamo il Mondo'

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Immagina una spiaggia, il sole che si riflette dolcemente sulle onde, un luogo dove la sabbia incontra il mare, e dove il rumore dei rifiuti non ha spazio. Questo è il sogno che Tecnostrutture abbraccia con fervore, partecipando per il quinto anno consecutivo a 'Puliamo il Mondo', una storica iniziativa che ci unisce a Legambiente. Il 25 ottobre, i nostri dipendenti, collaboratori e le loro famigl...

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In questo giorno di volontariato aziendale, l’obiettivo è chiaro: raccogliere rifiuti e contribuire attivamente alla tutela dell'ambiente costiero. Non è solo un gesto, ma un atto di responsabilità condivisa, un insegnamento per i più piccoli che imparano, attraverso esperienze dirette, l'importanza dei piccoli gesti per il futuro del nostro pianeta.

La nostra missione va oltre i confini delle strutture che progettiamo e realizziamo. Ogni solaio, ogni struttura, ogni innovazione è pensata anche per rispettare l'ambiente in cui viviamo. Con il nostro impegno, speriamo di seminare semi di consapevolezza e amore per la natura, affinché possano germogliare in futuri custodi del nostro mondo.

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Esplorando il Design a Detroit: L'Innovativa Fiera dell'Arte e del Design

Esplorando il Design a Detroit: L'Innovativa Fiera dell'Arte e del Design

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Esplorando il Design a Detroit: L'Innovativa Fiera dell'Arte e del DesignDurante il Detroit Month of Design, si è svolta la tanto attesa fiera dell'arte e del design nel suggestivo Boyer Campbell Building, un ex stabilimento cartario che rappresenta il cuore pulsante del Detroit Design District. Questa fiera ha presentato una varietà di opere realizzate da talentuosi creatori locali, dando vita a ...

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Curata dalla designer turca Bilge Nur Saltik dello studio Form & Seek, e con la partecipazione di Katy Kim per l'arte visiva, l'esposizione ha messo in evidenza una nuova tipologia di mattoni di vetro e ceramiche in silicone. Saltik ha dichiarato: "Detroit ha atteso a lungo una fiera centrale durante il mese del design, e ora questa esposizione riunisce sotto lo stesso tetto i diversi talenti della città, creando un punto di incontro tra la comunità di design e il pubblico".

La fiera ha presentato un'ampia gamma di design, con una particolare attenzione ai colori vivaci delle opere di Saltik, tra cui una collezione di vasi stampati in 3D. I progetti includevano anche le ciotole in silicone di Yosuke Shimano e pareti geometriche di tubi clusterizzati realizzate da Erika Cross. Un focus particolare è stato dedicato ai designer provenienti da Toledo, Ohio, un noto centro per il vetro, tra cui i mattoni di vetro decaedrici dello studio Phosphene, creati per diffondere la luce in modi innovativi.

Il secondo piano della fiera ha accolto installazioni artistiche che dialogavano con la storia dell'edificio, come le lampade sinuose di Justin Bailey e le sculture di Jessika Edgar. I visitatori hanno avuto l'opportunità di esplorare ogni angolo dell'ex fabbrica, scoprendo opere nascoste in spazi inaspettati, come un armadio elettrico trasformato in una torre di ceramica.

La Detroit Warehouse: Art and Design Fair, svoltasi dal 18 al 21 settembre, non è stata solo un'esposizione di design, ma un evento che ha celebrato la resilienza e la creatività di Detroit, portando alla luce la sua storia e il suo futuro attraverso l'arte e il design.

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Lavoro sul campo: L'arte di Filippo Manzini in mostra a Milano

Lavoro sul campo: L'arte di Filippo Manzini in mostra a Milano

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Lavoro sul campo: L'arte di Filippo Manzini in mostra a MilanoDal 19 settembre 2025, la galleria Building Terzo Piano di Milano ospita la mostra personale di Filippo Manzini, intitolata Lavoro sul campo. Con questa esposizione, l'artista fiorentino, nato nel 1975 e attualmente residente a Milano, trasforma lo spazio espositivo in un luogo di tensioni e risonanze, attraverso una serie di sculture, ...

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La mostra è arricchita da un testo critico di Giorgio Verzotti, che esplora il concetto di equilibrio, un tema centrale nella pratica artistica di Manzini. Inaugurata con un'azione performativa, l'esposizione permette al pubblico di assistere alla creazione delle opere che sfidano le leggi della gravità.

Le opere di Manzini si caratterizzano per un minimalismo lirico, dove ogni elemento è progettato per sostenere o appoggiarsi all'altro, creando sculture relazionali. I materiali utilizzati, che spaziano dal legno all'ottone, dal granito al tessuto, riflettono un'estetica poverista e un desiderio di leggerezza.

Tra le opere esposte, spicca Sospensione (2025), che presenta due cubi di granito avvolti in una benda di tessuto, mentre Noi oltre lo spazio (2025) utilizza la gravità per unire elementi di legno, corda e marmo. Ogni creazione si inserisce in un dialogo con l'ambiente, generando tensioni percettive che invitano alla riflessione.

Filippo Manzini non si limita al white cube; il suo lavoro si espande nel contesto urbano, come evidenziato nel video pratica 2025-06-12 T08:27, girato nel Giardino 9 Novembre di Milano. Qui, l'artista si fa strumento di misura, utilizzando il proprio corpo per interagire con l'architettura circostante e creare sculture effimere.

In Lavoro sul campo, la tensione diventa un principio vitale, e le geometrie dei materiali si intersecano in un'armonia visiva che esplora i temi della gravità e della resistenza. Non perdere l'occasione di immergerti in questa esperienza unica nel mondo dell'arte contemporanea.

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Un Rifugio Contemporaneo: Trasformare 60 mq degli Anni '40 in Arte e Luce

Un Rifugio Contemporaneo: Trasformare 60 mq degli Anni '40 in Arte e Luce

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Nel cuore di un edificio signorile degli anni '40, un appartamento di 60 metri quadrati racconta una storia di trasformazione e bellezza. Questo rifugio, di proprietà di una giovane direttrice di una scuola d'arte per bambini, è un perfetto esempio di come il passato possa dialogare con il presente, creando spazi che respirano luce e creatività.

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Affidandosi all'interior designer Krylova Ksenia, la proprietaria ha intrapreso un viaggio di ristrutturazione, volto a esaltare i dettagli storici che l'avevano inizialmente colpita. Ogni intervento è stato pensato per ottimizzare lo spazio, senza compromettere l'essenza dell'abitazione. La riprogettazione della distribuzione degli spazi ha dato vita a un bagno luminoso, un angolo di serenità inondato di luce naturale.

Il rispetto per l'originale è stato fondamentale: le altezze dei soffitti sono state mantenute e l'illuminazione è stata concepita per essere delicata, con apparecchi tecnici integrati nelle pareti e una luce bassa lungo i battiscopa, creando un'atmosfera calda e accogliente. Le persiane in legno, con il loro tocco teatrale, filtrano la luce del giorno, donando intimità agli ambienti.

Gli spazi aperti e semi-aperti, con la sala da pranzo e la cucina collegate alla zona giorno attraverso ampie aperture, raccontano di una casa che vive e respira. Le cornici in legno incorniciano i passaggi, aggiungendo un tocco di qualità all'arredamento interno, mentre il pavimento in parquet a spina ricorda la tradizione, recuperando l'essenza di un'epoca passata.

La palette cromatica scelta, con tonalità neutre e calde, rafforza il legame con la storia della casa. Ogni stanza è tinta in diverse sfumature, conferendo personalità e carattere. I dettagli, come la carta da parati di design nella camera da letto e la collezione d'arte locale della proprietaria, fungono da filo conduttore tra passato e presente. In particolare, l'effetto del neon nella sala da pranzo è una sorpresa che porta freschezza e vitalità.

Questa casa non è solo un rifugio, ma un luogo dove la serenità del tempo si fonde con la vitalità del presente. È un appartamento che celebra la sua storia con stile, invitando chiunque vi entri a scoprire la bellezza della contemporaneità, senza mai dimenticare le proprie radici.

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Un Cortile Verde: L'Anima di una Casa-ufficio Ibrida a Bangkok

Un Cortile Verde: L'Anima di una Casa-ufficio Ibrida a Bangkok

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In una Bangkok frenetica, dove il cemento e l'asfalto sembrano dominare ogni angolo, emerge un'opera che sfida le convenzioni: P Home, una casa-ufficio ibrida conçepita dallo studio Krubka. Qui, la natura non è un semplice accessorio, ma il cuore pulsante di un'abitazione che si snoda in verticalità, abbracciando la luce, l'aria e il verde in ogni sua sfumatura.

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Occupando un lotto urbano di 400 mq, questa struttura compatta non solo ospita uffici in affitto e uno studio privato, ma diventa anche un rifugio familiare. L'architettura non si limita a separare le funzioni, ma crea un dialogo continuo tra gli spazi grazie a vuoti luminosi e aperture che permettono alla ventilazione naturale e alla luce di penetrare in profondità. Al centro di questo progetto, un cortile aperto, ancorato da un maestoso albero di Crescentia alata Kunth, diventa il cuore pulsante della casa, un luogo di incontro tra interni, clima e luminosità.

Nel disegno di P Home, la verticalità gioca un ruolo cruciale. Il parcheggio al piano terra accoglie i visitatori, mentre gli uffici si trovano al secondo piano e nel mezzanino. La casa, invece, si estende sul terzo piano e nel mezzanino superiore. Questa disposizione crea un fluido percorso di accesso, favorendo transizioni morbide tra gli spazi e attutendo la densità urbana. Una scala di acciaio rosso funge da controparte delicata al rigore del calcestruzzo a vista, permettendo agli utenti degli uffici di risalire facilmente, mentre i residenti accedono all'abitazione tramite un ascensore privato.

Il soggiorno richiede un rito silenzioso: attraversare il cortile sotto il grande albero di Crescentia prima di entrare nella sala doppia. È un gesto semplice, ma carico di significato, che sottolinea l'importanza della natura nella vita quotidiana. Grandi porte scorrevoli, lucernari e un tendaggio di tessuto retrattile portano luce, brezza e protezione dalla pioggia, mentre interni minimali mettono in risalto le qualità dei materiali: calcestruzzo a vista, blocchi di vetro e mattoni forati che plasmano giochi di luce e ombra. Così, P Home diventa un santuario, dove calcestruzzo, clima e vita umana coexistono in perfetta armonia.

Con P Home, Studio Krubka ci invita a riflettere su come l'architettura possa rimanere aperta, respirabile e connessa alla natura, anche nel cuore di una metropoli densamente popolata. La progettazione verticale non solo ottimizza lo spazio, ma invita la luce naturale e il flusso d'aria tropicale a penetrare in ogni livello. Il cortile centrale, presente solo nella zona residenziale, non è solo un dispositivo climatico, ma rappresenta un simbolo, un punto di incontro tra la vita quotidiana e il ritmo naturale.

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Scopri i Progetti Incredibili: Le Nomination dei Dezeen Awards 2025

Scopri i Progetti Incredibili: Le Nomination dei Dezeen Awards 2025

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Questa settimana, il mondo del design e dell'architettura si è fermato per contemplare le nomination dei Dezeen Awards 2025, un momento di celebrazione dei progetti che stanno plasmando il nostro futuro. Tra le opere in lizza, emerge la House for Julia, un hospice per bambini che si presenta come un moderno santuario, un capolavoro firmato dallo studio Čtyřstěn Architekti.

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Martedì, la shortlist degli interni ha svelato il lavoro dello studio spagnolo Isern Serra, che ha progettato un’agenzia di moda a Barcellona, un progetto che fonde eleganza e funzionalità. Mercoledì, è stata la volta del design, con la collezione di articoli per la casa di Hermès, presentata durante la settimana del design a Milano, che ha catturato l'immaginazione di molti.

Il tema della sostenibilità è stato al centro delle discussioni giovedì, con la presentazione di opere come il più grande edificio in legno massiccio della Finlandia, un esempio di come l’architettura può rispondere alle sfide ambientali contemporanee. Infine, venerdì ha visto l'annuncio dei Designers of the Year, con nomi prestigiosi come Kéré Architecture e Iris van Herpen, che continuano a ridefinire i confini del design.

In un contesto di cambiamenti, anche i giganti della tecnologia si evolvono: Microsoft ha presentato il restyling dei suoi loghi, un segno di come l'intelligenza artificiale stia influenzando il design e lo sviluppo dei prodotti. E mentre il mondo architettonico piange la perdita di figure iconiche come Nicholas Grimshaw, la riflessione sulla loro eredità ci invita a considerare cosa significa davvero progettare per il futuro.

Con la conclusione della settimana, non possiamo fare a meno di meravigliarci di quanto il design possa ispirare e trasformare. Segui le nostre pubblicazioni per rimanere aggiornato su queste e altre storie che plasmano il nostro mondo.

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Shabtab Residential: La Magia degli Spazi di Confine

Shabtab Residential: La Magia degli Spazi di Confine

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Nel cuore pulsante di Qeytarieh, Tehran, si erge il progetto Shabtab, un'opera che trascende la mera architettura residenziale per abbracciare l'arte di vivere. Qui, ogni balcone non è un semplice elemento di facciata, ma diventa il fulcro stesso della creazione, un ponte tra l'intimità del focolare e l'infinita vita urbana che lo circonda.

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La visione di STUDIO SAHEB si dispiega in 3100 m² di pura innovazione, dove le linee architettoniche si intrecciano con la necessità di spazi di transizione. Le soglie morbide, pensate per accogliere e relazionare, trasformano il concetto di abitare, rendendo ogni appartamento un rifugio che si affaccia su un mondo vibrante.

La luce penetra attraverso le aperture sapientemente studiate, disegnando ombre danzanti sui pavimenti, mentre il vento si fa complice di un dialogo continuo tra interno ed esterno. Ogni dettaglio è curato con una meticolosità che parla di un'architettura consapevole, capace di rispondere alle sfide contemporanee senza dimenticare il passato.

Progetto dopo progetto, STUDIO SAHEB si distingue per un approccio che abbraccia la sostenibilità e l'innovazione, sempre con uno sguardo rivolto verso il futuro. Shabtab è più di un semplice edificio; è un manifesto di ciò che può essere l'architettura residenziale nel ventunesimo secolo.

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Il Nuovo Centro Scientifico di Claremont McKenna: Un'Opera di Bjarke Ingels che Rinnova l'Istruzione

Il Nuovo Centro Scientifico di Claremont McKenna: Un'Opera di Bjarke Ingels che Rinnova l'Istruzione

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In un angolo assolato della California, dove il sapere si intreccia con la bellezza architettonica, sorge il Robert Day Sciences Center. Questo edificio, progettato dal visionario Bjarke Ingels, non è solo un luogo di apprendimento, ma un palcoscenico dove la scienza e l'arte si fondono in un abbraccio armonico.

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Con una superficie di 135.000 piedi quadrati, il centro si erge come una porta d'accesso verso il futuro, un varco che invita studenti e docenti a esplorare le meraviglie della scienza multidisciplinare. La sua struttura, un insieme di volumi sovrapposti e ruotati, crea un atrium centrale che funge da cuore pulsante, un crocevia di idee e conoscenze.

Bjarke Ingels descrive il concetto come "una serie di volumi paralleli, interconnessi da spazi pubblici". Ogni livello, ruotato di 45 gradi rispetto a quello sottostante, non solo offre una vista affascinante, ma stimola anche la collaborazione tra diverse discipline, da quella informatica a quella delle scienze della vita. Questo è il luogo dove il sapere si intreccia, dove studenti e insegnanti si incontrano in un ambiente di apprendimento tridimensionale.

La facciata dell'edificio, rivestita in calcestruzzo rinforzato con fibra di vetro, non solo cattura la luce ma trasferisce anche una sensazione di calore, mentre all'interno, le travi in acciaio triangolari rivestite in Douglas fir creano un'atmosfera accogliente. I 11.000 piedi quadrati di pannelli solari sul tetto generano circa 342 megawattora di elettricità all'anno, contribuendo a raggiungere l'obiettivo di sostenibilità LEED Gold.

All'interno, il caffè e le scale sociali animano l'atrio, mentre opere d'arte come la scultura "Magnetic Field" di Damien Ortega, che fluttua a trenta piedi da terra, arricchiscono l'esperienza visiva. Ogni angolo del centro invita alla scoperta, con aule e laboratori che si affacciano su panorami mozzafiato, unendo la bellezza naturale del Mount Baldy con l'architettura contemporanea.

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La Torre Oricon: Un Nuovo Simbolo per Tirana, Firmata da Souto de Moura e OODA

La Torre Oricon: Un Nuovo Simbolo per Tirana, Firmata da Souto de Moura e OODA

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In un angolo vibrante di Tirana, dove il passato incontra le aspirazioni di un futuro moderno, sorge una nuova icona architettonica: la Torre Oricon. Concepita dalla mente geniale di Eduardo Souto de Moura, vincitore del prestigioso Premio Pritzker, e dal talentuoso studio OODA, questa struttura non è solo un edificio, ma un portale che invita a esplorare la bellezza della capitale albanese.

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Con i suoi cinquant'anni di altezza, la Torre Oricon si erge maestosa tra la griglia storica della città e il suo espansivo lato ovest, un punto di convergenza dove infrastrutture, abitazioni e commercio si intrecciano. La progettazione della torre è guidata da una ricerca di proporzione, struttura e materiali, un equilibrio che riflette la disciplina di Souto de Moura e l'approccio innovativo di OODA verso l'adattabilità urbana. Il risultato è un'opera che trasmette una sensazione di stabilità e avanguardia, ancorata a una geometria che parla più della sua essenza che della sua scala.

La Torre Oricon, posizionata accanto alla Bond Tower, stabilisce un dialogo con il suo contesto attraverso una massa calibrata e una base progettata con cura. I livelli inferiori creano un'interfaccia porosa con la strada, aprendo la vista verso la città attraverso facciate vetrate e recessi profondi che modulano la luce e definiscono soglie. Questa base dà spazio a una composizione verticale dove ripetizione, ombra e riflessione conferiscono una continuità misurata alla facciata. La sua collocazione lungo l'asse principale che collega l'aeroporto al centro città ne sottolinea il ruolo di soglia urbana.

L'identità architettonica della Torre Oricon emerge dalla sua costruzione materiale. Calcestruzzo, marmo e vetro sono utilizzati con sobrietà, enfatizzando la continuità e la texture piuttosto che l'effetto superficiale. Questi materiali richiamano le tradizioni edilizie regionali, sostenendo al contempo la chiarezza strutturale della torre. I dettagli sono pensati con attenzione: pannelli di marmo articolano la sezione centrale, conferendo peso e permanenza, mentre il vetro più leggero nei livelli superiori accresce la trasparenza e la luminosità degli spazi destinati all'hotel.

All'interno, la Torre Oricon riflette il dinamismo della vita cittadina. Nella base si trovano negozi e uffici, che conferiscono al piano terra una presenza civica e estendono l'energia commerciale dell'Avenue Dritan Hoxha. Gli appartamenti ai piani intermedi sono disposti attorno a un nucleo centrale, con layout che privilegiano privacy e viste sulle maestose montagne circostanti. I livelli superiori ospitano un hotel e un ristorante, che incoronano l'edificio e offrono spazi aperti inondati di luce naturale e panorami mozzafiato.

La progettazione della Torre Oricon si basa sul principio che architettura e costruzione sono inseparabili. Ogni decisione, dalla modulazione della facciata alla lunghezza delle travi strutturali, riflette la logica di come l'edificio si erge e respira nel suo ambiente. La collaborazione tra Eduardo Souto de Moura e OODA sintetizza esperienza e sperimentazione in una dichiarazione coerente di modernità e rispetto per il contesto.

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Scopri la Collezione Pure Black di Villeroy & Boch per un Bagno Elegante

Scopri la Collezione Pure Black di Villeroy & Boch per un Bagno Elegante

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Scopri la Collezione Pure Black di Villeroy & Boch per un Bagno EleganteVilleroy & Boch sta rivoluzionando il concetto di bagno con la sua nuova collezione Pure Black, una proposta audace che dissolve i confini e invita a esplorare nuove dimensioni di design. I bagni in nero profondo stanno diventando una vera e propria tendenza, dove le linee si sfumano e gli spazi assumono una nuova forma.

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Abbandonare il tradizionale mantra del bianco e della crema può sembrare una sfida, ma abbracciare il comfort avvolgente del nero è un passo verso un'esperienza di design unica. Come le caverne che i nostri antenati abitavano, i bagni in nero offrono un senso di protezione e intimità.

La serie Finion in Pure Black di Villeroy & Boch non è solo un'estetica, ma una vera dichiarazione di benessere. I lavabi di questa collezione, realizzati in TitanCeram, un materiale ceramico super resistente, presentano pareti eccezionalmente sottili e un design purista che si integra perfettamente in un ambiente monocromatico.

In aggiunta ai lavabi, la collezione include anche mobili coordinati, come unità modulari e armadi, con linee pulite e un design senza maniglie, creando un look armonioso e sofisticato. La combinazione di questi elementi con le vasche Theano, disponibili in Pure Black, arricchisce ulteriormente l'estetica del bagno, sia nel modello monolitico che in quello curvilineo.

L'uso del nero va oltre una semplice tendenza: è un colore senza tempo, capace di donare profondità ed eleganza a qualsiasi ambiente. Con la collezione Pure Black, Villeroy & Boch invita a trasformare il bagno in un luogo di relax e introspezione, dove ogni dettaglio conta.

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Scuola di Design Aral: un laboratorio per il futuro globale

Scuola di Design Aral: un laboratorio per il futuro globale

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Scuola di Design Aral: un laboratorio per il futuro globaleLa Fondazione per lo Sviluppo dell'Arte e della Cultura dell'Uzbekistan (ACDF) ha recentemente lanciato l'Aral School, un innovativo programma di educazione ecologica aperto a studenti post-laurea fino al 5 ottobre 2025. Gayane Umerova, presidente dell'ACDF e fondatrice della scuola, ha descritto l'obiettivo del programma come "affrontare ...

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Annunciato dal designer bioregionale e direttore del programma Aral School, Jan Boelen, durante il World Design Congress a Londra, il corso di sei mesi si svolgerà a Nukus, Uzbekistan. Il programma è aperto a studenti post-laurea in architettura, design e altre discipline come artigianato, biotecnologia e informatica. La prima coorte parteciperà da gennaio a giugno 2026 in quello che Boelen ha definito un "laboratorio per il nostro futuro globale" per sviluppare urgentemente soluzioni ecologiche, culturali ed economiche nella regione del Mar d'Aral.

Il Mar d'Aral, un lago salato interno un tempo grande quanto la Svizzera, è stato ridotto a circa il 10% della sua dimensione originale dagli anni '60. Entro gli anni '80, si era ridotto a meno della metà della dimensione originale, e nel 2007 la porzione nordorientale del mare si era prosciugata, causando una perdita catastrofica di biodiversità e vita ittica. L'Aral School vedrà studenti internazionali e regionali collaborare con esperti di design e ingegneria dell'Uzbekistan e del Karakalpakstan per sviluppare soluzioni innovative per lo sviluppo ecologico, sociale ed economico dell'area.

Due team di 10 studenti, guidati da mentori esperti, svilupperanno proposte focalizzate su due temi: cibo e acqua. Ogni argomento sarà affrontato utilizzando un metodo in quattro fasi per identificare le risorse locali e ripensarle attraverso il design. Una volta sviluppati i prototipi, le soluzioni saranno implementate coinvolgendo le comunità locali, con l'obiettivo di rigenerare gli ecosistemi danneggiati.

I progetti in fase di sviluppo saranno presentati al Salone del Mobile nell'aprile 2026, seguiti da un'esposizione e pubblicazione al 2026 Aral Culture Summit. "Il mondo sta evolvendo, ma il campo del design è a volte bloccato in vecchi paradigmi", ha affermato Boelen. "In un certo senso, il Mar d'Aral è un luogo dove si riuniscono le preoccupazioni più urgenti di oggi. Terra, acqua, energia, cibo, tessuti e qualità dell'aria: questi sono i temi che dobbiamo affrontare se vogliamo sopravvivere sulla Terra".

Il programma multidisciplinare è aperto per le candidature fino al 5 ottobre 2025. Un webinar per i potenziali candidati si svolgerà il 1° ottobre. Per ulteriori informazioni sull'iniziativa e per candidarsi, visita il sito web della Aral School.

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L'installazione teatrale in bambù di Cheng Tsung Feng a Taiwan

L'installazione teatrale in bambù di Cheng Tsung Feng a Taiwan

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L'installazione teatrale in bambù di Cheng Tsung Feng a TaiwanPresso il storico Tempio Wenwu di Lukang, Changhua, l'artista Cheng Tsung Feng ha completato Theatre, una vasta installazione in bambù che reinterpreta la tradizione in via di estinzione delle scene temporanee per l'opera, un tempo centrali nei festival templari taiwanesi. Costruita con migliaia di pali intrecciati, l'opera si erge come...

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Theatre trae ispirazione dalle scene in bambù che, fino a qualche decennio fa, venivano rapidamente erette per le rappresentazioni operistiche e le celebrazioni templari in tutto Taiwan. La struttura di Feng richiama questa ephemerità, trasformandola in uno spazio esperienziale. Il telaio è composto da una rigorosa griglia verticale-orizzontale di segmenti di bambù, addolcita da strisce di bambù intagliate che tracciano archi sinuosi attraverso la facciata e il piano di base.

I visitatori sono invitati a entrare nell'installazione dell'artista taiwanese salendo le scale in bambù che conducono alla vasta piattaforma centrale. Una volta all'interno, vengono avvolti dalla griglia trasparente, dove la luce filtra attraverso le pareti e i pavimenti a listelli, e la tattilità del bambù emerge con forza. Durante il giorno, il palco diventa un luogo di riposo, un posto per riunirsi o giocare. Di notte, illuminato da lampade festose, l'installazione si trasforma in uno spazio cerimoniale che richiama l'atmosfera delle tradizionali rappresentazioni operistiche con il loro colore, spettacolo e senso di ritualità condivisa.

Muovendosi attraverso Theatre, le persone oscillano tra i ruoli di pubblico e performer, incarnando lo scambio ciclico al cuore stesso del teatro. Il progetto di Feng colloca la memoria all'interno dell'esperienza vissuta, animando la tradizione attraverso la partecipazione. Situato di fronte al secolare Tempio Wenwu, il teatro in bambù attira visitatori e passanti, offrendo loro uno spazio per riposare, giocare o esibirsi.

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Rinascita Architettonica: La Trasformazione della Scuola Modello Gersthof

Rinascita Architettonica: La Trasformazione della Scuola Modello Gersthof

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In una Vienna che si muove come un sogno, dove il passato incontra un futuro luminoso, la Scuola Modello Gersthof si erge come un faro di innovazione. Questo progetto di ristrutturazione, curato dall'architetto Franz&Sue, narra una storia di metamorfosi, di come un antico ospedale ortopedico possa rinascere come un contemporaneo campus educativo. Immaginate un edificio che, immerso in un parco sec...

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La superficie di 7510 m² racconta di spazi che respirano, dove ogni aula, ogni corridoio è pensato per stimolare la creatività e l’apprendimento. La ristrutturazione è una danza di materiali, dove pietra e calcestruzzo si intrecciano, creando un dialogo tra il vecchio e il nuovo, tra la tradizione e l'innovazione. La progettazione è arricchita dalla collaborazione di un team di talenti, tra cui Márton Meszes e Julia Aigner, i cui nomi risuonano come note in una sinfonia architettonica.

Ma non è solo un'opera di architettura; è un atto di amore per la comunità. Immaginate studenti che si muovono tra spazi luminosi, sotto un cielo che sembra promettere avventure. La Scuola Modello Gersthof non è un semplice edificio: è un ecosistema educativo, un luogo dove si coltivano sogni e si costruisce il futuro.

La trasformazione è prevista per essere completata nel 2025, un anno che si avvicina come una promessa. Con ogni mattone posato, con ogni finestra installata, si scrive un nuovo capitolo nella storia di Vienna, una città che non smette mai di ispirare. La Scuola Modello Gersthof è destinata a diventare non solo un luogo di apprendimento, ma un simbolo di rinascita e speranza.

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Scopri la Sedia Amia di Miniforms: Un'Oasi di Comfort e Design

Scopri la Sedia Amia di Miniforms: Un'Oasi di Comfort e Design

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Nel mondo del design d'interni, dove ogni pezzo racconta una storia, la sedia Amia di Miniforms emerge come un gioiello che prende vita in un abbraccio di comfort e stile. Immagina di sederti su una creazione che evoca la sensazione di un divano, pur mantenendo la leggiadria e la funzionalità di una sedia. Questo è ciò che la sedia Amia offre, un equilibrio perfetto tra estetica e praticità.

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Progettata dallo studio E-ggs, la sedia Amia si distingue per le sue gambe spesse e piatte e per uno schienale arrotondato, che può essere rivestito in tessuti audaci e variopinti. L'originalità di questo pezzo è accentuata dagli braccioli in legno, che si proiettano elegantemente da entrambi i lati, creando un gioco di forme e materiali che cattura l'attenzione.

Non è solo una sedia; è un'esperienza, un invito a sedersi e lasciarsi avvolgere dalla sua morbidezza. Ideale per ogni ambiente, dalla casa all'ufficio, la sedia Amia è stata recentemente presentata su Dezeen Showroom, un palcoscenico per le ultime novità nel mondo del design.

Ma la sedia Amia non è l'unica novità. Al suo fianco, altre creazioni di spicco hanno fatto il loro debutto, come il Sensible Streaker, un elegante pomolo per porte in legno colorato, e l'illuminazione per bagni Pastello, che porta un tocco di calore e colore negli spazi più intimi. Ogni nuovo prodotto racconta la sua storia, arricchendo il panorama del design contemporaneo.

La sedia Amia di Miniforms è una celebrazione del design italiano, un invito a sedersi, a vivere e a sognare. Non perdere l’occasione di scoprire altre meraviglie nel mondo del design, dove ogni pezzo è un’opera d’arte.

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Rivoluzione Verde: I Progetti Sostenibili del Dezeen Awards 2025

Rivoluzione Verde: I Progetti Sostenibili del Dezeen Awards 2025

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In un mondo che corre veloce verso il futuro, il Dezeen Awards 2025 si erge come un faro di speranza, illuminando i progetti che abbracciano la sostenibilità. Quest'anno, una selezione di 30 opere straordinarie, provenienti da 16 paesi, si contendono il titolo di eccellenza in cinque categorie dedicate alla sostenibilità. Ogni progetto racconta una storia, un'idea che trasforma il modo in cui conc...

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Immaginate un “terminal in un giardino” a Bengaluru, dove la natura si intreccia con la funzionalità, oppure un duo di edifici moderni a Londra, un raro gioiello architettonico che riporta alla luce la bellezza del passato. E che dire dell'aluminio industriale prodotto al 100% con materiali post-consumo? Questi sono solo alcuni dei progetti che brillano nella shortlist, un segno tangibile che il design può e deve essere al servizio del pianeta.

Tra i candidati, spicca la costruzione più grande in legno massiccio della Finlandia, un'opera d'arte architettonica che utilizza 7.600 metri cubici di abete e frassino. Un esempio lampante di come si possa coniugare innovazione e sostenibilità, dimostrando che il futuro dell'architettura è già qui.

Ben Saltmer, giudice dei Dezeen Awards e responsabile del design lifestyle di Bentley, ha sottolineato che “la shortlist della sostenibilità dimostra una vasta gamma di creatività”. Ogni progetto, una risposta alle sfide contemporanee, è un invito a riflettere sul nostro impatto ambientale.

Per chi desidera immergersi in questa celebrazione del design, i biglietti per la festa dei Dezeen Awards 2025 sono già in vendita. Un'occasione imperdibile per festeggiare insieme a designer, vincitori e giudici in un'atmosfera di creatività e innovazione.

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Il Padiglione Ritmico di DL Atelier: Un Viaggio tra Bambù e Fiume

Il Padiglione Ritmico di DL Atelier: Un Viaggio tra Bambù e Fiume

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Nel cuore della provincia di Guangdong, in Cina, un padiglione si snoda come un poema visivo tra le fronde di un boschetto di bambù e il dolce scorrere del fiume Tiegang. Il Floral Wander Loop di DL Atelier è molto più di una semplice struttura; è un racconto architettonico che si ispira ai ‘Sedici Piaceri della Vita in Huizhou’ del poeta Su Shi. Qui, ogni curva e ogni spazio raccontano una storia...

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Organizzato in un lungo anello che segue il corso del fiume e la viabilità circostante, il padiglione non è un ostacolo, ma un interfaccia spaziale che favorisce l’incontro tra l’uomo e l’ambiente. Le sue moduli, realizzati in acciaio corten, si elevano sopra il suolo, creando un passaggio permeabile che invita la luce e la pioggia a danzare all’interno, mentre le forme si alternano in un ritmo di compressione e rilascio.

Attraverso quattro episodi spaziali - Pleasant, Powerless, Serendipitous e Expansive - il visitatore è guidato in un viaggio che evoca le varie fasi della vita di Su Shi. Si inizia con un piazzale d’ingresso che, con la sua pavimentazione in ghiaia e bordi di bambù, accoglie dolcemente, preparando l’anima a ciò che verrà. Poi, un corridoio di acciaio corten si stringe in un abbraccio, dove la luce filtra attraverso aperture sottili, rendendo ogni passo un momento di riflessione.

Alla fine del percorso, un padiglione circolare ospita un’installazione floreale dell’artista Chen Zhuo. Un omaggio alla natura, dove l’acciaio inossidabile riflette il mondo esterno, mentre una luce zenitale incornicia il fogliame di bambù, segnando la transizione da uno spazio chiuso a uno aperto.

Infine, il loop si espande verso il fiume, dove altalene di rete metallica si affacciano sull’acqua. Qui, il paesaggio aperto, la luce naturale e le superfici riflettenti creano un contrasto con l’intimità del corridoio, simbolizzando il passaggio dall’angustia alla libertà.

Attraverso il Floral Wander Loop, DL Atelier non solo costruisce uno spazio, ma intreccia una narrativa storica con il linguaggio architettonico contemporaneo, trasformando la poesia di Su Shi in una forma tangibile. È una celebrazione della vita, della natura e della bellezza intrinseca dell’architettura, un luogo dove ogni passo è una scoperta.

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Riscoprire il Fascino del Micro Living: Un Viaggio nel Design Parigino a Londra

Riscoprire il Fascino del Micro Living: Un Viaggio nel Design Parigino a Londra

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Nel cuore pulsante di Londra, dove le strade si intrecciano e le storie si mescolano, si nasconde un piccolo gioiello di design: il London Pied-à-terre, un micro appartamento di soli 26 metri quadrati. Qui, l'architettura di DHaus si ispira a quell'atmosfera parigina che sa di eleganza e funzionalità, ridefinendo il concetto di abitare in spazi ridotti. Questo progetto invita a riflettere su come ...

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Entrando, si viene accolti da un senso di apertura e luminosità. Le pareti interne sono state abbattute, creando un flusso continuo che massimizza la luce naturale. La cucina si fonde con la zona living, dando vita a un ambiente armonioso in cui ogni elemento è concepito per ottimizzare l'uso dello spazio. Mobili su misura e soluzioni di stoccaggio invisibili si integrano perfettamente, mantenendo l'ordine e la coerenza visiva.

Un'imponente porta d'ingresso in stile egiziano, alta quattro metri, segna il passaggio tra l'esterno e l'intimità di questo rifugio urbano, mentre un divano che si trasforma in letto e un tavolo che si adatta a ogni occasione riflettono la versatilità della vita moderna. Ogni dettaglio è stato concepito per sostituire la tradizionale decorazione con un design che si esprime attraverso la forma e la funzionalità.

Il team di DHaus, fondato nel 2017 e attivo tra Londra e Parigi, ha saputo trarre ispirazione dalla vita nei piccoli spazi parigini, noti per la loro ottimizzazione e luminosità. Con un occhio attento all'integrità dei materiali, il progetto ha scelto pavimenti Dinesen dalla Danimarca, celebri per la loro resistenza e bellezza naturale. La cucina in acciaio inox, una novità per DHaus in un contesto residenziale, rappresenta un ulteriore passo verso il design contemporaneo.

In un mondo dove la densità urbana è una sfida quotidiana, il London Pied-à-terre si erge come un manifesto di come vivere bene in spazi limitati. La sua progettazione non solo risponde alle esigenze abitative, ma invita anche a una nuova visione del vivere: un invito a scoprire la bellezza del compatto.

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L'Incanto del Design: Scoprendo l'Alley 10 House

L'Incanto del Design: Scoprendo l'Alley 10 House

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Nel cuore di Taichung, Taiwan, sorge un luogo dove il design incontra la memoria: il Alley 10 House. Progettato dallo True Thing Design Studio, questo straordinario progetto è molto più di una semplice abitazione; è un viaggio attraverso la storia e la trasformazione di un'area un tempo dedita all'agricoltura. Qui, le strade si intrecciano come i ricordi, dando vita a un'esperienza unica e coinvol...

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La casa è situata in una zona un tempo limitata in altezza, vicino all'ex aeroporto di Shui Nan. Ciò che era un tempo un labirinto di campi e orti ha ceduto il passo a un nuovo concetto di urbanizzazione. "Lane 10" non è solo un indirizzo, ma un simbolo: un richiamo alla nostalgia di un tempo passato, reinterpretato attraverso il linguaggio contemporaneo del design.

Con una superficie di 132 metri quadrati, l'Alley 10 House si distingue per la sua capacità di fondere elementi moderni con riferimenti storici. Il team di architetti, guidato da Ivan Tai, Adrian Tsai e Fisher Jhao, ha saputo catturare l'essenza del luogo, creando spazi che raccontano storie. Ogni angolo è pensato per invitare alla riflessione, dove il design non è solo estetica, ma anche funzionalità e rispetto per l'ambiente.

La scelta dei materiali e delle tecniche costruttive riflette un impegno verso la sostenibilità. L'architettura dell'Alley 10 House è una celebrazione della luce naturale, con ampie finestre che incorniciano splendidi panorami. Ogni stanza è un invito a scoprire, un viaggio che inizia non appena varchi la soglia.

In questo contesto, il design diventa un “thing” vivo, pulsante, un dialogo tra passato e futuro. La progettazione degli spazi interni è stata realizzata con un occhio attento alle esigenze contemporanee, senza dimenticare la storia che permea ogni mattone. Ogni elemento è stato scelto per contribuire a un'armonia generale, dove this casa diventa un rifugio, un luogo di incontro e di pace.

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Vienna: Un Viaggio tra Bellezza e Gioia nel Prater

Vienna: Un Viaggio tra Bellezza e Gioia nel Prater

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Nel cuore pulsante di Vienna, il Prater si erge come un monumento di gioia e meraviglia, un luogo dove l'architettura incontra la celebrazione. Franck Bohbot, con la sua serie fotografica Architettura della Gioia, ci invita a esplorare le forme scultoree di questo parco dei divertimenti storico, aperto al pubblico nel 1766. Ogni giostra, ogni manège, diventa un soggetto architettonico di grande ri...

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Bohbot adotta un approccio metodico e disciplinato, catturando la struttura e il design delle giostre con una visione frontale che esalta la loro essenza. La sua fotografia, ricca di colori e dettagli, trasforma il Prater in una galleria di forme scultoree, dove il tempo si mescola con l'inventiva dei designer e la ricerca umana di evasione e gioia.

In questo contesto, il fotografo riesce a coniugare l'accuratezza stilistica dei fotografi tedeschi Bernd e Hilla Becher con la vivacità degli americani come William Eggleston. Il risultato è un'immagine cinematografica eppure ancorata nella realtà quotidiana, dove gli spazi pubblici diventano teatri di esperienze condivise.

La serie di Bohbot non si limita a documentare le attrazioni scintillanti; essa abbraccia anche i momenti intimi dei lavoratori, i dettagli usurati dal tempo, e le luci naturali che danzano sui materiali. Ogni scatto invita lo spettatore a riflettere sulla bellezza delle architetture temporanee e sul loro ruolo nel plasmare la nostra esperienza collettiva di gioia e celebrazione.

In definitiva, Architettura della Gioia è un viaggio visivo che trasforma un parco di divertimenti in un monumento alla bellezza effimera, dove ogni giostra racconta una storia di creatività, nostalgia e meraviglia.

Fonte: www.designboom.com.

Un Padiglione di Legno Circolare: Un Viaggio attraverso Texture e Finiture

Un Padiglione di Legno Circolare: Un Viaggio attraverso Texture e Finiture

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Nel cuore di un affollato salone dedicato all'architettura e al design d'interni, emerge un'opera che sfida le convenzioni: un padiglione circolare di legno, un rifugio di calma e bellezza. Progettato dagli ISSO Architects per l'esposizione MUKA all'IndoBuildTech 2025, questo spazio non è solo un semplice stand, ma un invito a esplorare la sinergia tra materiali e design.

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Occupando un lotto di 11 per 17 metri, il padiglione, intitolato A Nest in the Tree, reinterpreta il concetto di esposizione attraverso un linguaggio di apertura e chiarezza spaziale. In un ambiente spesso sopraffatto dalla densità visiva, qui si respira una sensazione di respiro, di spazio che invita il visitatore a immergersi in un'esperienza unica.

La struttura, pur essendo ancorata al suolo, gioca con un intricato reticolo di vuoti e aperture incorniciate, che incoraggiano il movimento e la scoperta visiva. Fessure sottili lungo la facciata offrono scorci dell'interno, creando una sottile linea tra privacy e esposizione. Attraverso questa danza di luce e ombra, il progetto invita a un'esplorazione graduale, dove ogni angolo rivela nuove sorprese.

Il design trae ispirazione dal processo di produzione del veneer, dove sottili strati vengono scartati dal legno massiccio. Allo stesso modo, il padiglione emerge attraverso un approccio di intaglio e sottrazione, trasformando una massa solida in uno spazio fluido e interconnesso. Ogni elemento, dalla veranda al cortile, gioca un ruolo specifico all'interno di questo sistema architettonico compatto, bilanciando apertura e chiusura.

Il colore e la matericità sono fondamentali in questo progetto. La facciata grigia e sobria si apre a un vibrante bancone rosso, incorniciato da un muro verde che cattura l'occhio. Questa gradazione non solo mette in risalto la varietà di texture e finiture del veneer di MUKA, ma guida anche i visitatori attraverso le diverse zone dell'installazione, creando un'esperienza stratificata e coinvolgente.

In definitiva, il padiglione non è solo un ambiente espositivo, ma una vera e propria installazione architettonica temporanea che dimostra come l'esperimentazione dei materiali e la misura spaziale possano trasformare il design espositivo in un'esperienza architettonica coesa.

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Opportunità per Architetti e Ingegneri: Selezione di 411 Posti nelle Istituzioni dell'UE

Opportunità per Architetti e Ingegneri: Selezione di 411 Posti nelle Istituzioni dell'UE

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Opportunità per Architetti e Ingegneri: Selezione di 411 Posti nelle Istituzioni dell'UEL'Ufficio europeo di selezione del personale ha aperto un concorso per titoli ed esami, offrendo la possibilità di entrare a far parte delle istituzioni, degli organismi e delle agenzie dell'Unione Europea. Con oltre 400 posti disponibili, questa è un'occasione imperdibile per professionisti nel campo dell'arch...

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Settori di Selezione

Il bando riguarda quattro principali settori:

  • Gestione di progetti nel settore edilizio (153 posti)
  • Architettura e gestione di progetti (75 posti)
  • Ingegneria elettrica e gestione di progetti (93 posti)
  • Ingegneria del riscaldamento, ventilazione e condizionamento dell'aria (HVAC) e gestione di progetti (90 posti)

In totale, sono 411 posti a disposizione per professionisti qualificati.

Requisiti di Candidatura

Per candidarsi, è necessario avere una laurea in architettura o ingegneria, con specifiche esperienze lavorative richieste a seconda del grado di istruzione. Inoltre, è fondamentale avere una conoscenza approfondita (minimo C1) di una lingua ufficiale dell'UE e una soddisfacente (minimo B2) di un'altra.

Cosa Fanno i Funzionari?

I funzionari nei settori di gestione progetti ed architettura saranno responsabili della pianificazione concettuale e della supervisione tecnica e amministrativa degli edifici delle istituzioni dell'UE. Le aree di intervento includono ristrutturazioni, nuove costruzioni e sostenibilità.

Fasi del Concorso

Il concorso è articolato in quattro fasi: presentazione della candidatura, prove scritte e test di ragionamento, assegnazione del punteggio e compilazione degli elenchi di riserva. La candidatura deve essere presentata entro il 17 ottobre 2025 alle 12:00, ora di Bruxelles.

Non perdere questa opportunità di far parte delle istituzioni europee. Visita il sito ufficiale dell'EPSo per ulteriori dettagli e per inviare la tua candidatura!

Per ulteriori informazioni, consulta l'articolo pubblicato su: www.professionearchitetto.it

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.professionearchitetto.it.

Un Gioiello Architettonico: La Torre Vilo di Buenos Aires

Un Gioiello Architettonico: La Torre Vilo di Buenos Aires

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Nel cuore pulsante di Buenos Aires, un edificio si erge come un faro di modernità: la Torre Vilo, creazione del noto studio Rafael Viñoly Architects. Con la sua facciata in vetro, la torre invita a riflettere non solo sulla sua estetica, ma anche sul significato profondo di trasparenza e razionalità che la guida. In un mondo dove l'architettura spesso sembra correre verso l'ovvio, questo capolavor...

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Le opinioni si intrecciano come le linee architettoniche di questo grattacielo. "Visivamente, è piuttosto straordinario", dichiara un lettore, mentre un altro non esita a definirlo "un vero gioiello di edificio!”. Eppure, la bellezza è soggettiva e non mancano le voci critiche. Un commentatore avverte: "È difficile immaginare che qualcuno che vive a Buenos Aires possa proporre un ufficio che sembra una serra." E, in effetti, la questione della funzionalità in un clima caldo è un tema che merita attenzione.

Ma non è solo la Torre Vilo a suscitare discussioni appassionate. In un angolo della Repubblica Ceca, un altro progetto – una torre panoramica realizzata con due container – solleva un dibattito simile. "È un'idea economica e rimovibile", sostiene un sostenitore, mentre i detrattori vedono in essa un'aggiunta superflua a un paesaggio già incantevole. Questa tensione tra progresso e preservazione è il fulcro del dibattito contemporaneo sull'architettura.

In questo panorama di opinioni contrastanti, emerge la bellezza della discussione architettonica: ognuno porta il proprio punto di vista, le proprie esperienze e il proprio background culturale. Ogni commento, ogni parola scritta, contribuisce a costruire un dialogo che va oltre l'edificio stesso. E tu, cosa ne pensi? Qual è la tua visione dell'architettura moderna?

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Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su Dezeen.

L'Architetto come Scrittore: Espandere la Disciplina oltre gli Edifici

L'Architetto come Scrittore: Espandere la Disciplina oltre gli Edifici

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L'Architetto come Scrittore: Espandere la Disciplina oltre gli EdificiL'architettura è sempre stata più di mattoni e malta. Essa è costruita anche attraverso parole, idee e narrazioni. Dalla stesura di trattati antichi a manifesti radicali, dalla redazione di manuali tecnici a saggi poetici, la parola scritta ha servito come strumento spaziale, pedagogico e politico nel campo dell'architettura. La...

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Storicamente, figure come Vitruvio, Alberti e Palladio hanno utilizzato la scrittura per codificare principi, proiettare ideali e legittimare l'architettura come disciplina. Nell'era moderna, Le Corbusier, Adolf Loos e Lina Bo Bardi hanno scritto in modo prolifico per espandere l'ambito dell'architettura oltre la forma e la funzione, spesso utilizzando le pubblicazioni come strumenti di persuasione e sperimentazione.

Il periodo postbellico ha dato origine a nuove strategie editoriali, come evidenziato nei manifesti di Archizoom e Superstudio, e nelle pubblicazioni polemiche di Delirious New York e Oppositions, dove la scrittura ha servito sia come critica che come progetto. Attraverso la scrittura, gli architetti hanno potuto esplorare nuove idee e sfide, integrando la loro pratica con un dialogo culturale più ampio.

In conclusione, la scrittura è un elemento fondamentale che accompagna l'architettura, permettendo di ampliare il discorso e di coinvolgere diverse prospettive. Non si tratta solo di costruire edifici, ma di costruire idee e visioni che plasmano il nostro ambiente.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su ArchDaily Global.

Oggetti Riscoperti: L'Esposizione Unbroken Trasforma Rifiuti in Design Unico

Oggetti Riscoperti: L'Esposizione Unbroken Trasforma Rifiuti in Design Unico

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Oggetti Riscoperti: L'Esposizione Unbroken Trasforma Rifiuti in Design UnicoDurante il London Design Festival, l'esposizione Unbroken ha catturato l'attenzione con i suoi arredi unici realizzati da designer che hanno reimmaginato oggetti destinati al rifiuto. Curata dal designer Francesco Feliziani, la mostra invita a riflettere sulla sostenibilità e sul modo in cui trattiamo i rifiuti.

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Feliziani ha chiesto a sette creativi di salvare oggetti destinati alla discarica e trasformarli in pezzi di design funzionali. Tra le opere esposte troviamo la AIR Chair, creata dallo stesso Feliziani, che riutilizza un supporto per basket per realizzare una sedia innovativa. Il bordo del canestro diventa il sedile, mentre il pannello acrilico funge da schienale.

Altri designer, come 2LG Studio, hanno rinnovato una sedia utilizzando bande di resistenza rosse, aggiungendo un tocco di colore e funzionalità. Sebastian Bergne, invece, ha decomposto un cavallo a dondolo per creare il Trauma Table, un pezzo che trasforma il legno in un tavolo dal design sorprendente.

La mostra non si limita solo a opere di design, ma solleva anche domande importanti sull'impatto del consumo e sul potere della riparazione. Ogni oggetto scartato porta con sé una moltitudine di possibilità, se solo si riesce a guardare da una prospettiva diversa.

Le opere sono state messe all'asta il 20 settembre, con i proventi devoluti a Camden Giving, un'iniziativa locale che supporta progetti comunitari. Unbroken non è solo un'esposizione, ma un invito a riflettere sul nostro rapporto con gli oggetti e sull'importanza di dare loro una seconda vita.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su Dezeen.

La Festa del Re: Un Viaggio Sensoriale tra i Due Fiumi al Cairo Food Week 2025

La Festa del Re: Un Viaggio Sensoriale tra i Due Fiumi al Cairo Food Week 2025

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Nel cuore di Cairo, dove il passato e il presente si intrecciano in un abbraccio inestricabile, si celebra la Festa del Re: un evento che va oltre la semplice arte del mangiare. Al Cairo Food Week 2025, l’installazione gastronomica dal titolo La Festa del Re: Tra Due Fiumi trasporta i commensali in un viaggio multisensoriale, dove ogni morso racconta storie antiche e visioni future.

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Curata da Alchemy Experience, questa esperienza non è solo un pasto ma un racconto vibrante delle credenze cosmologiche dell’antico Egitto, dove il Nilo non è solo un fiume ma una forza vitale che pervade la cultura e la spiritualità. La lunga tavola di venti metri, simbolo del Nilo, divide lo spazio in due metà: l’Est, terra della vita, e l’Ovest, regno dell’aldilà. Un invito a riflettere sul ciclo dell’esistenza.

L’odissea culinaria inizia con il Profumo del Nilo, che accoglie gli ospiti con fragranze ancestrali di incenso e mirra, creando un ponte tra il terreno e il divino. Gli ospiti vengono poi immersi nel Giardino del Fiume, un’area che celebra la comunità e la convivialità, prima di giungere al momento culminante: l’Offerta, dove un tributo all’eredità agricola dell’Egitto viene presentato lungo la maestosa tavola. Ogni piatto è un’immersione in colori e sapori, un’ode alla rinascita e alla riflessione.

Nella tradizione dell’antico Egitto, ogni pasto è un rituale. I piatti della sponda est, con ingredienti freschi e vivaci, simboleggiano il sole nascente; mentre quelli della sponda ovest, ricchi di sapori complessi e cucinati lentamente, evocano la contemplazione nell’aldilà. Un’esperienza che non si limita al palato, ma si estende alla vista e all’anima.

La magia è amplificata dal design luminoso di Enlighten, che cattura il ritmo della luce, accompagnando gli ospiti in un viaggio emotivo che evolve dall’alba al tramonto. I colori caldi del mattino si trasformano in toni brillanti a mezzogiorno, per poi addolcirsi in tonalità ambrate all’imbrunire, trasformando il pasto in una sinfonia di emozioni.

La Festa del Re al Cairo Food Week 2025 non è solo un evento; è un invito a riscoprire la cultura e l'arte visionaria di una città che guarda al futuro, ancorata alla sua storicità. La scelta del Grand Egyptian Museum come location aggiunge un ulteriore strato di significato, collocando questa celebrazione direttamente sulle rive del Nilo, in un ritorno simbolico alle origini.

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Overlap House: Un Nuovo Concetto di Architettura Residenziale e Ufficio

Overlap House: Un Nuovo Concetto di Architettura Residenziale e Ufficio

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Overlap House: Un Nuovo Concetto di Architettura Residenziale e UfficioIspirato all'articolo pubblicato su: www.archdaily.com

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Situata in Giappone, l'Overlap House progettata dallo studio Sugurufukuda rappresenta una straordinaria fusione tra spazi residenziali e lavorativi. Con una superficie di 74 m², completata nel 2025, questa abitazione sfida le convenzioni architettoniche standard, proponendo un design che supera i confini tradizionali.

Una delle caratteristiche più affascinanti di questa casa è l'assenza di pareti divisorie che segregano le funzioni. Invece, gli spazi sono organizzati in modo tale da sovrapporre i confini, creando un ambiente che si estende oltre l'ordinario. Il piano semplice, suddiviso in quattro sezioni, potrebbe apparire come una serie di stanze identiche allineate, ma le connessioni tra gli ambienti e la disposizione delle aperture impediscono una visione completa dell'intero spazio.

Questa progettazione non solo ottimizza l'uso dello spazio ma incoraggia anche una fluidità tra le diverse aree della casa e dell'ufficio, promuovendo un'interazione continua tra le attività quotidiane.

Fotografie: Yurika Kono, Kenya Chiba

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.archdaily.com.

La Magia del Tavolo Convertibile: Due Scrivanie in Uno per Uffici Moderni

La Magia del Tavolo Convertibile: Due Scrivanie in Uno per Uffici Moderni

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Immaginate un tavolo che si trasforma, che si adatta ai vostri bisogni come un abito su misura. Questo è il sogno realizzato da Studio Other, un marchio di design industriale americano che ha creato un tavolo progettato su misura, capace di passare da un ampio piano di lavoro comune a due scrivanie individuali. Un'idea brillante per quegli uffici che vogliono massimizzare ogni centimetro quadrato,...

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La struttura, disegnata in collaborazione con SAA Interiors + Architecture, è elegante e discreta, con un piano rotondo che si apre e si chiude in un batter d'occhio. Grazie a un sistema di guide scorrevoli personalizzato e magneti integrati, il tavolo può essere riorganizzato in meno di sessanta secondi, senza bisogno di attrezzi o aiuti esterni. Una soluzione perfetta per chi ha bisogno di flessibilità, senza compromettere lo stile.

Studio Other sottolinea che "lo spazio dell'ufficio non è più statico". In un'epoca in cui l'adattabilità è fondamentale per la produttività, questo tavolo permette alle aziende di rispondere rapidamente alle esigenze di ambienti di lavoro multifunzionali. La possibilità di passare da una sala riunioni per dieci persone a postazioni per tre o quattro lavoratori, infatti, ottimizza gli spazi e offre un ambiente di lavoro più tranquillo e concentrato.

Le statistiche rivelano che molte sale riunioni sono sottoutilizzate, con solo il 40% dei posti occupati in media. Questo porta a spazi e risorse sprecate, mentre i dipendenti faticano a trovare aree calme per lavorare. Studio Other ha progettato questo tavolo per affrontare proprio queste problematiche, creando un ambiente flessibile e pronto a cambiare secondo le necessità.

Il processo di progettazione ha incluso la creazione di un modello in cartone a grandezza naturale, che ha permesso al cliente di interagire attivamente e fornire feedback in tempo reale. Questo approccio non solo ha ridotto i costi, ma ha anche dato al cliente un modo tangibile per valutare il design prima della produzione finale. Un approccio che riflette la filosofia di Studio Other: aiutare i clienti a visualizzare e realizzare le loro idee.

Il tavolo convertibile, ora in fase di prototipazione, ha già ricevuto feedback positivi non solo per l'ottimizzazione dello spazio, ma anche per il miglioramento del flusso di lavoro. Come sottolinea Charlotte Wiederholt, presidente di Studio Other, "la flessibilità e il servizio personalizzato sono diventati elementi fondamentali del nostro successo". E così, ogni dettaglio è curato con attenzione, dall'idea iniziale al prodotto finito.

La creatività e l'innovazione che caratterizzano questo tavolo non sono solo una risposta a un bisogno pratico, ma una vera e propria filosofia di lavoro che guarda al futuro. Un futuro in cui gli spazi di lavoro non sono più solo luoghi fisici, ma ambienti dinamici, pensati per stimolare la produttività e il benessere dei dipendenti.

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Teatro Riverside: Un Capolavoro Architettonico che Abbraccia il Fiume di Sydney

Teatro Riverside: Un Capolavoro Architettonico che Abbraccia il Fiume di Sydney

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Immaginate un luogo dove l'architettura danza con la natura, dove il legno si intreccia con le onde del fiume Parramatta, dando vita a un teatro simbolo di un nuovo inizio. Questo è il Teatro Riverside, un progetto visionario realizzato dai rinomati architetti danesi 3XN in collaborazione con COX Architecture. Situato sull'affascinante riva di Sydney, il Teatro è pensato come un faro culturale, un...

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La struttura, con la sua forma sinuosa e avvolgente, si piega e si modula, riflettendo la curvatura del fiume e i giochi di luce che danzano sulla sua superficie. Questo design non è solo estetica; è un gesto concreto che invita il pubblico a interagire con l'ambiente circostante, creando un continuum tra il teatro e il parco che lo circonda. I sentieri e le terrazze paesaggistiche fungono da corridoi aperti, trascinando i visitatori dal vivace centro cittadino verso la tranquillità della riva.

Ma c'è di più. Il progetto è una celebrazione della diversità culturale e della sostenibilità ambientale. Ogni elemento del Teatro Riverside è stato concepito per essere permeabile e accogliente, un concetto che il direttore di 3XN, Fred Holt, descrive come un'opportunità per creare spazi che raccontano storie e invitano alla partecipazione. Gli spazi interni, che variano da un teatro da 1.500 posti a sale più intime, sono progettati con un'acustica e una visibilità ottimizzate, permettendo così a ogni performance di risuonare con l'anima del pubblico.

In questo affascinante dialogo tra architettura e ambiente, il contributo di Bangawarra e Turf Design Studio è fondamentale. Essi garantiscono che la narrativa delle Prime Nazioni e l'ecologia del sito siano rispettate e celebrate, trasformando il Teatro in un punto di riferimento che onora la storia e la cultura locale. La progettazione ecologica mira a raggiungere un obiettivo di 5 stelle Green Star, promuovendo il riutilizzo dei materiali e la rigenerazione della biodiversità lungo la costa.

Il Teatro Riverside non è solo un edificio; è un invito a riscoprire la bellezza della cultura, della comunità e della natura. Con il suo design innovativo e sostenibile, rappresenta un passo audace verso il futuro della cultura a Sydney, un luogo dove ogni visita è un'opportunità per scoprire e connettersi.

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Rivitalizzare il Gymnasium di Kenzo Tange: Il Progetto Vincitore del Radical Renewal Competition

Rivitalizzare il Gymnasium di Kenzo Tange: Il Progetto Vincitore del Radical Renewal Competition

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Rivitalizzare il Gymnasium di Kenzo Tange: Il Progetto Vincitore del Radical Renewal Competition Il designer Ethan Akiyama Poh ha trionfato nel Radical Renewal Competition di Dezeen e Bentley con una proposta audace che reimmagina il gymnasium dismesso di Kenzo Tange, attualmente minacciato di demolizione. La sua idea, chiamata New Ground, si propone di trasformare l'edificio in un vibrante centr...

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Il gymnasium, progettato dal vincitore del Pritzker Architecture Prize, è attualmente vuoto e presenta limitazioni sismiche e spaziali che ne compromettono l'uso. La proposta di Akiyama Poh mira a preservare la struttura storica, trasformandola in un food hall dedicato ai prodotti del Mare Interno di Seto, circondato da spazi pubblici e uffici, creando così un valore economico e culturale a lungo termine.

Il progetto si basa sui principi metabolisti di Tange, un movimento architettonico giapponese post-bellico che esplorava l'evoluzione degli edifici come organismi viventi. La nuova proposta prevede una griglia strutturale che integra il gymnasium con il contesto urbano, collegando strade e strutture vicine e rendendolo un punto di riferimento regionale.

La competizione ha invitato architetti e designer a selezionare edifici di rilevanza storica e a proporre trasformazioni innovative per rivitalizzarli. Il progetto New Ground è stato scelto come vincitore per come riesce a rielaborare un'icona architettonica per le esigenze del XXI secolo. Max Fraser, direttore editoriale di Dezeen, ha sottolineato l'importanza di adattare le strutture storiche anziché demolirle, evidenziando l'impatto ambientale dell'edilizia.

Il gymnasium di Kagawa, progettato da Tange nel 1964, condivide una storia simile con il Yoyogi National Gymnasium di Tokyo, ma mentre quest'ultimo è diventato un simbolo nazionale, il gymnasium di Takamatsu rischia di essere dimenticato. La proposta di Akiyama Poh non solo mira a preservare la memoria storica dell'edificio, ma lo reinventa come un simbolo economico e culturale della regione.

Con la sua visione innovativa, Akiyama Poh ha dimostrato come l'architettura possa evolvere ed adattarsi ai bisogni contemporanei, ponendo interrogativi sul futuro degli edifici storici e il loro ruolo nelle comunità moderne.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su Dezeen.

Emerge Exhibition: L'Intangibile nel Design alla Singapore Design Week 2025

Emerge Exhibition: L'Intangibile nel Design alla Singapore Design Week 2025

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Emerge Exhibition: L'Intangibile nel Design alla Singapore Design Week 2025 La Singapore Design Week 2025 ha ospitato l'Emerge Exhibition, un evento straordinario che ha messo in mostra oltre 100 oggetti progettati da più di 70 designer provenienti da diverse nazioni asiatiche, tra cui Indonesia, Malesia, Singapore, Filippine, Vietnam, Cina, Hong Kong, Giappone, Corea del Sud e Taiwan.

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Ora giunta alla sua quarta edizione, l'Emerge Exhibition ha presentato opere innovative come un tavolo da caffè in micelio e una lampada gonfiabile, permettendo ai visitatori di esplorare il design come un linguaggio per raccontare storie e affrontare sfide moderne. Il tema di quest'anno, "Dialogo attraverso il Design", ha incoraggiato i partecipanti a creare progetti sostenibili che stimolino la riflessione e promuovano connessioni significative.

Tra i partecipanti, Sze Kiat Ng, fondatore dello studio di design Bewilder di Singapore, ha esposto un tavolo da caffè con base in micelio e piano in vetro. Questo tavolo, realizzato con funghi commestibili, rappresenta l'impegno dello studio verso l'uso di materiali organici e sostenibili. "Vogliamo che le persone vivano questa bellissima materia che spesso è stata alienata", ha dichiarato Ng.

La curatela dell'esposizione è stata affidata a Edwin Low e Suzy Annetta, che hanno organizzato i lavori in due sezioni: Design Object e Design Social. "Il design deve affrontare le sfide del settore attraverso un approccio intenzionale", ha affermato Low, sottolineando l'importanza della comunicazione nel design.

Altri pezzi salienti includono la lampada gonfiabile di Eian Siew e l'opera scultorea in lacca dell'artista coreano Ok Kim. Ogni creazione mira a sfidare le convenzioni e a proporre soluzioni più inclusive, come nel caso di oggetti progettati per persone con disabilità. "Il design è uno strumento potente per cambiare la percezione", ha concluso Low.

La Emerge Exhibition si è svolta al Marina Bay Sands di Singapore dal 11 al 13 settembre 2025, come parte della Singapore Design Week, che continuerà fino al 21 settembre 2025.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su Dezeen.

Rinascita Urbana: Cracker, il Nuovo Simbolo di Sinchon a Seoul

Rinascita Urbana: Cracker, il Nuovo Simbolo di Sinchon a Seoul

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Nel cuore pulsante di Seoul, precisamente nel vivace distretto di Sinchon, si erge una nuova creazione architettonica che racconta storie di passati e futuri. Il progetto Cracker, firmato dallo studio NOMAL, non è solo una ristrutturazione di un edificio degli anni '60, ma un vero e proprio atto di rigenerazione culturale e urbana.

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Originariamente costruito nel 1966, il Cracker ha vissuto le trasformazioni accelerate di una metropoli in crescita, passando da una struttura a due piani a un complesso che ha faticato a mantenere la sua stabilità. L'intervento di NOMAL ha avuto l'obiettivo di ripristinare l'integrità strutturale, riorganizzando gli spazi e stabilizzando le fondamenta, restituendo così al quartiere un nuovo punto di riferimento.

Il risultato è un design che non solo rispetta le normative moderne, ma che gioca con la luce e l'ombra grazie a una facciata in mattoni forati. Questo elemento architettonico non è solo decorativo: offre privacy, permette l'ingresso di luce naturale e riduce l'impatto visivo sugli edifici circostanti. La trama pixelata della facciata evoca i visualizzatori di musica digitale, un omaggio alla storicità culturale di Sinchon, un tempo fulcro della musica dal vivo e della creatività giovanile.

Questa nuova veste non è solo una questione di estetica, ma un tentativo di riannodare i legami con un passato che rischiava di scomparire sotto il peso della gentrificazione. Cracker, con il suo equilibrio tra funzionalità e simbolismo, si propone come un faro che illumina il percorso verso una rinascita culturale. Di giorno, la facciata assorbe la luce, mentre di notte emette un delicato bagliore, trasformando l'edificio in un elemento vivente del tessuto urbano.

In questo dialogo tra memoria e modernità, NOMAL non ha solo progettato un nuovo edificio, ma ha contribuito a dare forma a una nuova identità per Sinchon, un luogo dove la storia e l'innovazione possono coesistere. Perché, si sa, un singolo edificio può non cambiare un intero quartiere, ma può sicuramente avviare un processo di rinnovamento, un passo alla volta.

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Innovazione Sismica: Scopri il Potenziale del Sistema NPS®

Innovazione Sismica: Scopri il Potenziale del Sistema NPS®

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Innovazione Sismica: Scopri il Potenziale del Sistema NPS® Il Sistema NPS® rappresenta una svolta significativa nel campo delle costruzioni sismiche. Progettato per garantire maggiore sicurezza e durabilità, questo innovativo sistema a telaio misto acciaio-calcestruzzo è stato sviluppato per rispondere alle esigenze di edifici in zone ad alta sismicità.

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Durante il World Conference on Earthquake Engineering (WCEE) 2024, Tecnostrutture presenterà un intervento che mette in luce i vantaggi del Sistema NPS®, frutto di un lavoro di ricerca collaborativa con l’Università di Washington.

Vantaggi del Sistema NPS®

  • Velocità di realizzazione: La prefabbricazione dei componenti consente una costruzione più rapida.
  • Miglioramento della sicurezza: Riduce i rischi in cantiere durante le fasi di costruzione.
  • Durabilità: Strutture progettate per resistere nel tempo, anche in caso di eventi sismici.

Il telaio strutturale NPS®, composto da colonne saldate in acciaio e travi autoportanti, offre prestazioni superiori rispetto ai tradizionali telai in calcestruzzo armato. Con il suo design innovativo, il Sistema NPS® permette una migliore dissipazione dell'energia in caso di sollecitazioni sismiche, garantendo un'elevata resistenza e duttilità.

Progettazione e Applicazioni

Il Sistema NPS® si presta a molteplici applicazioni, inclusi edifici strategici come ospedali e strutture direzionali. La progettazione avviene attraverso un approccio integrato che include l'uso di tecnologie di calcolo avanzate e metodologie BIM.

Grazie alla sua capacità di raggiungere elevati standard di prestazione sismica, il Sistema NPS® si propone come una soluzione ideale per chi cerca un'alternativa alle tradizionali costruzioni in calcestruzzo armato. Con il giusto approccio progettuale, è possibile superare le performance richieste dalle normative vigenti.

In conclusione, il Sistema NPS® non è solo un'innovazione tecnica, ma una risposta concreta alle sfide del futuro nella progettazione di edifici sicuri e sostenibili.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.tecnostrutture.eu.

Overlap House: l'Innovativa Fusione di Casa e Ufficio di Sugurufukuda

Overlap House: l'Innovativa Fusione di Casa e Ufficio di Sugurufukuda

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Overlap House: l'Innovativa Fusione di Casa e Ufficio di SugurufukudaSituata in Giappone, l'Overlap House progettata da Office Sugurufukuda rappresenta una nuova frontiera nell'architettura residenziale e lavorativa. Completata nel 2025, questa struttura di 74 m² sfida le convenzioni tradizionali creando spazi che non sono rigidamente separati da muri, ma piuttosto da confini sovrapposti che crean...

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Il progetto, descritto dettagliatamente su ArchDaily, presenta un piano semplice, suddiviso in quattro aree che, a prima vista, possono sembrare stanze identiche, disposte come un'unità di studio. Tuttavia, le connessioni tra le stanze e la disposizione delle aperture impediscono una visione completa dell'intero spazio, dando vita a un senso di scoperta e sorpresa.

Con questo design innovativo, Sugurufukuda riesce a creare un ambiente versatile che può adattarsi sia a necessità residenziali che lavorative, dimostrando come l'architettura possa rispondere alle esigenze contemporanee senza sacrificare l'estetica e la funzionalità.

Per ulteriori dettagli sull'Overlap House, visita www.archdaily.com.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.archdaily.com.

La Magia di una Mini-Casa: Un Viaggio tra Colori e Design

La Magia di una Mini-Casa: Un Viaggio tra Colori e Design

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Immaginate una mini-casa di 45 mq, un piccolo mondo che sembra uscito da un cartone animato degli anni '90, dove i colori danzano e il design gioca con la fantasia. Progettata da Zyva Studio e situata a Saint-Ouen, questa casa è una vera e propria opera d’arte abitativa. Qui, ogni angolo racconta una storia, ogni dettaglio è pensato per sorprendere e piacere.

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La protagonista indiscussa è una scala scultorea, dipinta in un azzurro che ricorda le acque di una piscina estiva. Non è solo un elemento funzionale, ma il cuore pulsante di questo spazio, che organizza in modo armonioso la cucina, il soggiorno e la zona notte. La scala, con la sua forma fluida e leggera, guida il visitatore attraverso un percorso di forme e colori, rendendo l’esperienza domestica unica e memorabile.

La cucina, realizzata in acciaio inox, è volutamente semplice ma efficace. I volumi netti e il piano continuo si contrappongono alle manopole “spinose”, un omaggio al mondo ludico dei videogiochi. Di fronte, un divano arancione, morbido e accogliente, insieme a una libreria a griglia dello stesso colore, creano un contrasto vivace con il grigio del pavimento in cemento levigato. L’armonia visiva è palpabile, ogni elemento è studiato per incastrarsi perfettamente senza l’ingombro di muri superflui.

La zona notte, invece, è un rifugio di tranquillità, grazie all’uso del vetrocemento che offre un gioco di luci e ombre, consentendo di mantenere la privacy senza rinunciare alla luminosità. È un richiamo contemporaneo alla storica Maison de Verre di Pierre Chareau, un esempio di come il design possa unire funzionalità e bellezza. Il bagno segue la stessa filosofia: un box ceramico verde, uno specchio tondo arancione e rubinetteria in acciaio che sfida la convenzionale estetica degli spazi ristretti.

Questa mini-casa non è solo un esperimento di design, ma un manifesto della cultura visiva. I rimandi ai cartoni animati, da Roger Rabbit a Space Jam, si mescolano con un approccio pragmatico che punta alla semplicità e all’efficacia. Gli arredi su misura, pur eccentrici, mantengono il giusto equilibrio tra funzionalità e carattere. Qui, l’ordine non è imposto dai cassetti, ma orchestrato da una regia che racconta la casa e i suoi spazi.

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Snøhetta Completa l'Espansione Arcuata del St. Louis Symphony Hall Centenario

Snøhetta Completa l'Espansione Arcuata del St. Louis Symphony Hall Centenario

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Snøhetta Completa l'Espansione Arcuata del St. Louis Symphony Hall CentenarioIl St. Louis Symphony Orchestra sta per festeggiare un importante traguardo: il centenario del Powell Hall, una storica sala da concerto costruita nel 1925. Grazie al lavoro dell'architetto Snøhetta, la ristrutturazione porta una nuova vita a questo simbolo della città, armonizzando il patrimonio architettonico con un des...

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Situato lungo il Grand Boulevard di St. Louis, il progetto prevede un'espansione di 64.000 piedi quadrati che migliora l'accessibilità e introduce spazi pubblici, aree educative e zone per il dietro le quinte. Questi miglioramenti sono fondamentali per supportare l'ampia gamma di programmi e eventi comunitari della Sinfonica.

L'Aggiunta Arcuata di Snøhetta

La nuova entrata, caratterizzata da volte arcuate e superfici inclinate, offre una vista aperta sull'attività che si svolge all'interno del teatro. L'atrio a tripla altezza è progettato per favorire l'interazione tra i visitatori, creando spazi di raccolta che collegano visivamente i diversi livelli del teatro.

All'esterno, Snøhetta ha creato una nuova piazza pubblica che si affaccia sul Grand Boulevard e sulla Samuel Shepard Drive, ampliando la vitalità della Sinfonia nella città. Questo spazio soleggiato è stato progettato per essere flessibile, integrando zone di carico e aree verdi che ammorbidiscono l'ambiente urbano.

Un Collegamento Fluido tra Antico e Nuovo

I percorsi di circolazione sono stati progettati per permettere un facile movimento tra gli spazi interni ed esterni, garantendo accessibilità e funzionalità. Inoltre, l'espansione include moderne sale di prova e studi di registrazione, fornendo ai musicisti e al personale strutture all'avanguardia per la pratica e la collaborazione.

Concludendo, il progetto di Snøhetta non solo preserva l'eredità architettonica del St. Louis Symphony Hall, ma la rinnova, conferendole un'appeal contemporaneo e migliorando la sua funzionalità per le generazioni future.

Immagini © Sam Fentress

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La Paranoia dell'Efficienza: Un Viaggio tra le Cose da Fare e il Tempo da Pensare

La Paranoia dell'Efficienza: Un Viaggio tra le Cose da Fare e il Tempo da Pensare

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In un mondo dove l'efficienza è venerata come una divinità, ci troviamo a danzare in un vortice di attività incessanti. Fare dieci cose tutte insieme diventa la norma, un mantra che ripetiamo come se fosse l'unica verità. Ma in questa frenesia, ci perdiamo. Pensare ci appare come un lusso, un momento rubato a quella corsa che ci spinge a essere sempre di più, a fare sempre di più.

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La nostra mente è un palcoscenico affollato, dove i pensieri si accavallano, poi si sovrappongono, e ci troviamo a rincorrere un'idea dopo l'altra, convinti che fare sia l'unico modo per essere validi. E così, la ricerca di quell'equilibrio perfetto ci trasforma in macchine, pronte a fare dieci cose insieme, mentre il tempo per pensare sfugge come sabbia tra le dita.

Ma cosa succede quando ci fermiamo? Quando ci concediamo il permesso di respirare e riflettere? La verità è che l'efficienza, in tutta la sua pura bellezza, può diventare una prigione. L'ossessione di essere sempre più produttivi ci priva della gioia di fare le cose con cura, di assaporare ogni istante. E così, in questo incessante rincorrere, rischiamo di perdere di vista ciò che è veramente importante.

In fondo, essere efficienti non significa accumulare compiti, ma trovare il giusto equilibrio tra azione e riflessione. E forse, in questo viaggio frenetico, dovremmo imparare a concederci il diritto di pensare prima di fare, per riscoprire il valore di ogni singolo momento.

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Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su Michele De Lucchi’s Substack.

Coralli di Libertà: L'installazione di Aude Franjou alla Colonna di Luglio di Parigi

Coralli di Libertà: L'installazione di Aude Franjou alla Colonna di Luglio di Parigi

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Coralli di Libertà: L'installazione di Aude Franjou alla Colonna di Luglio di ParigiL’artista francese Aude Franjou ha creato un'installazione unica per la Settimana del Design di Parigi, intitolata Coralli di Libertà, che si erge attraverso la rinomata Colonna di Luglio. Commissionata da Florence Guillier Bernard, fondatrice della galleria Maison Parisienne, l'installazione presenta forme simili ...

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La Colonna di Luglio, eretta nel 1835 per commemorare la Rivoluzione di Luglio del 1830, è stata concepita per celebrare l’arrivo dell’acqua a Parigi, ma si è trasformata nel simbolo della libertà. Coralli di Libertà è la prima installazione a occupare il suo interno, con rami di lino che si estendono dal pavimento al soffitto della rotunda.

Franjou ha scelto di utilizzare forme coralline per richiamare l'importanza dell'acqua, in connessione con il canale che scorre sotto la monumento. Ogni elemento, realizzato avvolgendo fibre di lino, è stato creato attraverso un processo laborioso che dura oltre sei mesi e riflette la sua passione per i mestieri tradizionali.

Le forme si sviluppano verso l'alto, creando un effetto di energia e vitalità, e il passaggio graduale da bianco puro a rosso intenso simboleggia l'idea di trasformazione. Come ha spiegato Franjou: “Il lavoro riflette sia la memoria di coloro che hanno combattuto per la libertà, sia il concetto più ampio di rinascita.”

Il progetto è un seguito di un'opera precedente, 2°C, che poneva l'accento su come il cambiamento climatico stia causando il sbiancamento dei coralli nei mari. Coralli di Libertà sarà esposta alla Colonna di Luglio dal 4 al 13 settembre 2025, in concomitanza con la Settimana del Design di Parigi.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su Dezeen.

Otto spazi living autunnali ispirati ai colori delle foglie cadute

Otto spazi living autunnali ispirati ai colori delle foglie cadute

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Otto spazi living autunnali ispirati ai colori delle foglie caduteL'autunno è ormai alle porte nell'emisfero settentrionale e, per celebrare questo cambiamento stagionale, abbiamo raccolto un lookbook di otto soggiorni open-plan avvolti in tonalità calde e terrose. Dai monti dell'India alla costa scozzese, questi spazi abitativi combinano finiture e arredi morbidi che richiamano i colori delle fog...

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Zero House, Regno Unito

La Zero House è la casa di Londra del duo musicale Rae Morris e Ben Garrett, che hanno ristrutturato questa proprietà di metà secolo. I pavimenti in mahogany sottile rivestono il camino a tutta parete, accentuato da un divano arancione bruciato e soffitti in legno di tonalità rossastra. Le porte scorrevoli a tutta altezza offrono una vista sul lussureggiante giardino con i suoi numerosi alberi.

Appartamento di Parigi, Francia

Lo studio Atelier HA ha utilizzato il colore come elemento strutturale in questo appartamento parigino, situato in un edificio ottocentesco. Un bancone da cucina a strisce definisce il tono dello spazio open-plan, caratterizzato da arredi morbidi in arancione e elementi luminosi in verde brillante.

Tidal House, Scozia

La Tidal House è una casa costiera sulla Solway Coast, costruita dallo studio Brown & Brown. L'apertura dell'area living open-plan con pareti cremisi e divani marrone nocciola crea un'atmosfera accogliente, attorno a un camino sospeso di grande impatto.

Shadow House, Australia

Realizzata dallo Grotto Studio, la Shadow House è un'estensione in legno bruciato di un cottage luminoso a Perth. L'area living open-plan è caratterizzata da pannelli in legno chiaro e opere d'arte rosse, illuminate da una finestra clerestory.

Hybrid House, India

Situata ai piedi dei monti Aravalli in Rajasthan, la Hybrid House di Sketch Design Studio presenta un'ampia area living open-plan con pareti in intonaco di calce e pavimenti in terracotta, arricchita da dettagli in kolam e piante verdi che aggiungono un tocco di freschezza.

Casa Magarola, Spagna

Lo studio Raúl Sánchez Architects ha scelto un intonaco di tonalità arancione bruciato per la facciata della Casa Magarola, ripetendo il colore all'interno con telai di finestre e una scala a chiocciola drammatica.

Somers House, Australia

Costruita dallo studio Kennedy Nolan, la Somers House è caratterizzata da una palette di colori terrosi progettata per evocare un senso di pace, con toni di sughero e piastrelle marrone violaceo che dominano il design.

Courtyard House, USA

La Courtyard House, progettata da No Architecture, presenta un giardino centrale con alberi decidui. All'interno, un grande tappeto arancione completa l'area living open-plan, armonizzandosi con l'ambiente circostante.

Questo è l'ultimo della nostra serie di lookbook, che fornisce ispirazione visiva dall'archivio di Dezeen. Per ulteriori idee, consulta i precedenti lookbook dedicati a cucine in marmo, bagni in terrazzo e case in ex fabbriche.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su Dezeen.

Ottobre: Un Mese di Opportunità nel Mondo dell'Arte e della Cultura

Ottobre: Un Mese di Opportunità nel Mondo dell'Arte e della Cultura

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Ottobre si presenta come un mese vibrante e ricco di opportunità per coloro che desiderano immergersi nel mondo dell’arte. Con l’arrivo dell’autunno, si aprono infatti le porte a bandi, concorsi e residenze artistiche, invitando artisti di ogni genere a esprimere la propria creatività e a contribuire al panorama culturale contemporaneo.

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Una delle iniziative più interessanti è il Premio Internazionale di Ceramica Contemporanea, organizzato dalla Fondazione Museo Montelupo. Questo concorso, aperto a artisti italiani e stranieri, punta a valorizzare la ricerca ceramica e a promuovere opere innovative nel campo dell’arte. Le opere selezionate non solo saranno esposte durante il festival Cèramica, ma avranno anche l’opportunità di essere incluse nel catalogo ufficiale del premio. Con premi in denaro e residenze artistiche, questa è un’occasione da non perdere.

Un’altra interessante proposta arriva dal Festival GemellArte, che unisce artisti italiani e francesi in un progetto di street art. Con residenze tra Italia e Francia, il festival offre un palcoscenico internazionale agli street artist, invitandoli a creare opere site-specific che dialoghino con le storie locali. Se sei un artista della street art, questa è la tua occasione per far sentire la tua voce.

In ambito teatrale, il Teatro della Toscana cerca attori per il nuovo spettacolo di Romeo Castellucci. Questo è un invito a uomini di varie età a partecipare a un progetto che esplora la storia del cinema attraverso la performance, anche senza esperienza pregressa. Un’opportunità per chi desidera avvicinarsi al mondo della recitazione e della produzione teatrale.

Infine, non possiamo dimenticare la residenza artistica proposta da Arkane in Marocco. Questa call offre l’opportunità di partecipare a un evento che celebra l’arte contemporanea africana, garantendo un’esperienza unica di scambio culturale e creativo.

In conclusione, ottobre si presenta come un mese ricco di possibilità per chi desidera lavorare nell’arte e nella cultura. Che tu sia un artista, un attore o un appassionato di creatività, ci sono opportunità pronte per essere colte. Non lasciarti sfuggire l’occasione di far parte di questo vibrante panorama culturale!

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Ai Weiwei: Installazione di Sfere Proporzionate e Uniformi Camouflage in Ucraina

Ai Weiwei: Installazione di Sfere Proporzionate e Uniformi Camouflage in Ucraina

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Ai Weiwei: Installazione di Sfere Proporzionate e Uniformi Camouflage in Ucraina Dal 14 settembre al 30 novembre 2025, il Pavilion 13 di Kyiv ospita l'installazione di Ai Weiwei, intitolata Three Perfectly Proportioned Spheres and Camouflage Uniforms Painted White. Questo imponente progetto, commissionato da RIBBON International, rappresenta una risposta artistica al conflitto in corso in Ucraina...

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L'installazione è composta da tre sfere matematicamente precise, avvolte in uniformi camouflage dipinte di bianco, realizzate a mano dall'artista e dal suo team. L'opera si propone non solo come scultura, ma anche come forte dichiarazione politica, riflettendo sulla dissonanza cognitiva tra ordine e caos, armonia e guerra.

Ai Weiwei trae ispirazione da Leonardo da Vinci e dalla sua opera De Divina Proportione, utilizzando la precisione matematica delle sfere per rappresentare l'umanesimo rinascimentale, mentre gli abiti camouflage simboleggiano il conflitto attuale. La contrapposizione tra questi elementi invita a riflettere sul ruolo dell'arte in tempi di guerra.

Questa installazione rappresenta l'evoluzione del lavoro di Ai Weiwei, in particolare rispetto alla sua precedente opera Five Raincoats Holding a Star, dove il tema della protezione era legato agli elementi naturali. Oggi, il tessuto camouflage affronta i pericoli creati dall'uomo, rendendo l'installazione ancora più pertinente nel contesto attuale.

Il Pavilion 13, ristrutturato nel 2025 da FORMA e RIBBON International, diventa una piattaforma temporanea per l'arte e la cultura, mentre le sue pareti di vetro permettono a tutti di osservare questa potente opera dall'esterno, fungendo da costante promemoria della situazione presente nel paese.

L'installazione di Ai Weiwei è senza dubbio una manifestazione della sua continua dedizione a temi di protezione, visibilità e simbolismo politico, e sarà visibile fino alla fine di novembre 2025.

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Un Rifugio di Luce: Trasformare Tubazioni Industriali in Spazi di Intimità

Un Rifugio di Luce: Trasformare Tubazioni Industriali in Spazi di Intimità

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Immaginate un angolo della città, dove le strade si intrecciano e le persone si affrettano. In questo contesto frenetico, emerge una struttura singolare: un rifugio che invita a fermarsi, a respirare. Questa installazione, progettata con tubazioni industriali, si erge come un monumento alla pausa, un abbraccio di metallo che racchiude un cuore di legno. Un bar di tranquillità in un mondo che corre...

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La struttura, concepita per essere un luogo di ritrovo, offre un sedile centrale in compensato, dove ogni passante può fermarsi e riflettere. Le tubazioni, normalmente invisibili nel loro uso quotidiano, si trasformano in un linguaggio architettonico che invita a esplorare il concetto di spazio condiviso. Sotto le stelle, un delicato bagliore emana dalla sommità dell'installazione, creando un'atmosfera intima che invita a lasciarsi andare.

Questo progetto non è solo un'opera d'arte, ma un invito a ripensare l'urbanistica. Immaginate una rete di queste piccole strutture sparse per la città, ognuna pronta a offrire un attimo di pausa e riflessione. Un richiamo a trovare la bellezza anche nel grigiore urbano, a cercare l'intimità anche tra le tubazioni e i rumori della vita quotidiana. Il design industriale si fonde con l'esperienza umana, creando un equilibrio perfetto tra funzionalità e poesia.

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Addio a Terry Farrell: l'Architetto Maverick che ha Ridefinito Londra

Addio a Terry Farrell: l'Architetto Maverick che ha Ridefinito Londra

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Il mondo dell'architettura piange la scomparsa di Terry Farrell, un visionario che ha saputo unire audacia e creatività in ogni sua opera. Con un cuore pulsante nella vibrante Londra, Farrell ha lasciato un'eredità indelebile, rendendosi protagonista di progetti iconici come il palazzo MI6 e gli studi TV-am, dove la sua estetica postmoderna ha trovato la sua massima espressione.

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Nato nel 1938 in Cheshire, il suo percorso si è snodato tra le aule della Newcastle University e le esperienze formative alla University of Pennsylvania. Fu a Londra, nel 1965, che Farrell ha dato vita a una delle collaborazioni più celebri con Nicholas Grimshaw, un sodalizio che ha generato opere audaci, come la fabbrica Herman Miller a Bath, simbolo di un'architettura che abbraccia il futuro con fervore.

Farrell non era solo un architetto; era un pensatore, un innovatore che non si è mai adattato alle convenzioni del settore. I suoi progetti, come la stazione ferroviaria di Beijing South e il Ground Transportation Centre all'aeroporto di Incheon, raccontano storie di spazi che respirano e vivono, riflettendo un impegno costante verso l'urbanismo e il design sostenibile.

Il suo viaggio creativo si è arricchito con la fondazione del Farrell Centre a Newcastle, un luogo dedicato al dialogo sull'architettura, dove le sue intuizioni continuano a ispirare nuove generazioni. Con onorificenze che vanno dall'OBE al titolo di Sir, il suo nome rimarrà scolpito nella storia dell'architettura britannica, un faro per coloro che osano sognare e creare.

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Gioco: Lo Spazio Creativo per Bambini alla Triennale di Milano

Gioco: Lo Spazio Creativo per Bambini alla Triennale di Milano

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Gioco: Lo Spazio Creativo per Bambini alla Triennale di Milano La Triennale di Milano ha inaugurato Gioco, un nuovo e stimolante spazio creativo dedicato ai bambini, progettato dall'architetto Luca Cipelletti. Questo progetto fa parte della più ampia ristrutturazione del Piano Parco e si propone di offrire un ambiente interattivo e modulare, realizzato con blocchi di sughero.

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Gioco è concepito per essere un luogo di esplorazione pratica, dove i bambini possono dare libero sfogo alla loro creatività. I blocchi di sughero utilizzati sono leggeri e possono essere facilmente riorganizzati, permettendo di creare sedute, scrivanie o aree di relax. Questo design flessibile incoraggia l'interazione spontanea e l'apprendimento collaborativo.

Il nuovo spazio non è solo un'area educativa, ma anche un luogo di gioco libero, dove i bambini e i loro accompagnatori possono trascorrere del tempo insieme. Gioco offre anche un'ampia gamma di attività, tra cui laboratori organizzati dal Dipartimento Educativo della Triennale, arricchendo ulteriormente l'esperienza dei visitatori.

Inoltre, la struttura è dotata di servizi pratici per le famiglie, come parcheggio per passeggini, armadietti e servizi igienici adatti ai bambini, assicurando così un'accoglienza comoda per tutti. Anche il ristorante Cucina Triennale propone un menù dedicato ai più piccoli, estendendo l'inclusione dei bambini all'intera offerta della Triennale.

La biblioteca presente nel Gioco invita all'esplorazione e alla scoperta, con una collezione di libri illustrati in italiano e inglese, libri silenziosi e opere che introducono la Lingua dei Segni Italiana. Questo rende il progetto accessibile a un pubblico più ampio e arricchisce la visita con attività interattive che collegano lo spazio alle mostre attuali.

Gioco rappresenta così un'importante iniziativa della Triennale di Milano, unendo creatività, apprendimento e inclusione in un ambiente pensato per i bambini e le loro famiglie.

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Seoul Architecture Biennale: Un Invito alla Conversazione Pubblica

Seoul Architecture Biennale: Un Invito alla Conversazione Pubblica

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Seoul Architecture Biennale: Un Invito alla Conversazione Pubblica La Biennale di Architettura di Seoul di quest'anno rappresenta un tentativo sincero di coinvolgere il pubblico in una conversazione autentica sull'architettura della città. Thomas Heatherwick, direttore generale dell'evento, ha dichiarato che è fondamentale avviare un dialogo con la popolazione, piuttosto che replicare l'"echo cha...

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Heatherwick ha affermato: "Una conversazione pubblica è così importante perché crea il contesto che influenza tutti noi, e abbiamo trascurato di parlare con il pubblico." Questo approccio si distacca dalla tradizione di molti eventi simili, che spesso si rivolgono esclusivamente a professionisti del settore.

"Siamo scarsi nel condurre conversazioni pubbliche più ampie", ha aggiunto, evidenziando come l'architettura influisca profondamente sulla vita quotidiana delle persone. La Biennale di Seoul, interamente finanziata dalla città, offre una rara opportunità per espandere la discussione attorno agli spazi urbani.

Per attrarre l'attenzione dei cittadini, Heatherwick ha progettato un muro di 90 metri nel centro della città, il Humanise Wall. Questo muro non solo funge da elemento centrale della Biennale, ma è anche un invito visivo per i cittadini a partecipare e a scoprire di più sull'architettura che li circonda.

Il muro è stato concepito come un "call and response", un modo per stimolare la partecipazione attiva del pubblico. Attraverso immagini di edifici e installazioni artistiche, il muro intende avviare conversazioni significative su come l'architettura può migliorare la vita urbana.

In un mondo dove i festival di design spesso rimangono confinate in una cerchia ristretta, la Biennale di Seoul cerca di abbattere queste barriere, rendendo l'architettura accessibile e comprensibile a tutti. "Credo che ci sia un dovere di raggiungere e accogliere", ha concluso Heatherwick, esprimendo il desiderio di vedere una maggiore qualità nell'architettura attraverso un dialogo pubblico più attivo.

La Biennale di Architettura e Urbanismo di Seoul si svolgerà dal 26 settembre al 18 novembre 2025, e rappresenta un'opportunità unica per tutti di riflettere sull'impatto degli spazi che abitiamo.

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Scenius 26003: Un Padiglione che Rinnova Logroño con Eleganza

Scenius 26003: Un Padiglione che Rinnova Logroño con Eleganza

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Nel cuore pulsante della Spagna, a Logroño, sorge il Scenius 26003 Pavilion, un'opera che incarna la sinergia tra arte e architettura. Progettato da Daryan Knoblauch, questo padiglione rappresenta non solo una risposta estetica ma anche un impegno verso un futuro sostenibile.

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Il progetto si inserisce in un ambizioso piano di adattamento infrastrutturale decennale, vincitore di un concorso indetto da Concéntrico e Porto Academy. Con una superficie di 250 m², il padiglione si propone di ospitare installazioni temporanee, un modo per rinnovare e rivitalizzare la comunità ogni due anni.

La bellezza del Scenius 26003 non risiede solo nella sua struttura, ma nella sua concezione: un luogo che invita alla riflessione, alla scoperta e all'incontro. Realizzato con materiali come pietra e plastica, il padiglione si integra armoniosamente nel paesaggio urbano, creando un dialogo tra passato e futuro. Daryan Knoblauch, con il suo studio berlinese, ha saputo dare vita a un progetto che non è solo un semplice rifugio, ma un simbolo di innovazione e speranza.

In un'epoca in cui la sostenibilità è al centro delle discussioni architettoniche, il Scenius 26003 si pone come esempio luminoso di come l'arte possa influenzare positivamente il nostro ambiente. Ogni visitatore è invitato a scoprire non solo un padiglione, ma un'esperienza che trascende il tempo e lo spazio.

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Ufficio Sognante: Il Tetto Ondulato di Atelier Nagara a Hashima, Giappone

Ufficio Sognante: Il Tetto Ondulato di Atelier Nagara a Hashima, Giappone

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Nel cuore di Hashima, una piccola città giapponese circondata da risaie, sorge un ufficio che sembra emergere da un sogno. Progettato dallo studio Atelier Nagara in collaborazione con Permanent Co., questo edificio si distingue per il suo tetto ondulato, un elemento architettonico che danza con la luce e le ombre, creando un gioco visivo che trasforma l'ordinario in straordinario.

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Quando si varca la soglia di questo spazio, si viene avvolti da un'atmosfera che invita alla contemplazione. Gli architetti hanno saputo catturare l'essenza del paesaggio circostante, rendendo omaggio alla bellezza dei dettagli quotidiani. Situato tra le onde verdi delle risaie, l'ufficio non è solo un luogo di lavoro, ma un'esperienza che solletica i sensi e invita alla riflessione.

Il tetto, che si erge con audacia verso est, disegna una silhouette decisa contro l'orizzonte, mentre le sue curve morbide guidano lo sguardo dell'osservatore. I riflessi del cielo e il cambiamento della luce si intrecciano sulla sua superficie, conferendo vita a una struttura che si integra armoniosamente con il dramma silenzioso della campagna. L'acqua piovana e le ombre giocano un ruolo fondamentale, rendendo il tetto non solo un riparo, ma anche un mezzo di percezione delle variazioni ambientali.

All'interno, il design continua a celebrare la connessione con l'esterno. Stanze spaziose, con ampie aperture, si affacciano sulle risaie, mentre cortili e verande creano un dialogo fluido tra interno ed esterno. Ogni angolo è pensato per incoraggiare momenti di pausa, dove la natura invade delicatamente lo spazio attraverso l'uso di materiali naturali e una disposizione attenta. Questi piccoli spazi di sosta, arricchiti da pietre e piante, dissolvono i confini tra architettura e paesaggio, regalando un senso di appartenenza.

Il prospetto sud, con le sue aperture generose, permette alla luce del sole di penetrare negli ambienti, mentre le eaves basse offrono riparo. Qui, il vento scorre liberamente, portando con sé i profumi e i suoni delle risaie, arricchendo l'esperienza quotidiana di chi lavora all'interno. L'ufficio di Hashima non è solo un luogo di lavoro, è un invito a riscoprire la bellezza della vita quotidiana, un'ode alla semplicità e alla meraviglia della natura.

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Le immagini in questo articolo sono reinterpretazioni visive generate con l'ausilio dell'Intelligenza Artificiale. Le immagini originali di riferimento sono disponibili nell'articolo fonte.

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Workshop con Tre Cortili: Innovazione e Inclusione in Architettura

Workshop con Tre Cortili: Innovazione e Inclusione in Architettura

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Workshop con Tre Cortili: Innovazione e Inclusione in ArchitetturaSituato a Rosenheim, in Germania, il Workshop con Tre Cortili è un progetto architettonico che combina innovazione e inclusione sociale. Realizzato dagli studi Opposite Office, studio lot e hanfstingl architekten, questo workshop di 10.000 m² offre 120 posti di lavoro per persone con disabilità, integrando un centro di supporto che ...

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Il progetto, completato nel 2025, è caratterizzato da spazi luminosi e accoglienti, pensati per attività come la lavorazione del legno, la metallurgia e la distruzione di documenti. Ogni area è concepita per garantire un ambiente di lavoro stimolante e socialmente responsabile.

La sostenibilità è un aspetto centrale di questo progetto, realizzato con materiali eco-compatibili come legno, acciaio e cemento. I progettisti hanno messo in atto soluzioni tecnologiche avanzate per ottimizzare l'efficienza energetica e il comfort degli utenti.

Questo workshop rappresenta un esempio eccellente di come l'architettura possa contribuire al benessere sociale, creando spazi non solo funzionali ma anche inclusivi. La sinergia tra design e responsabilità sociale si riflette nella cura dei dettagli e nella pianificazione attenta degli spazi.

Per ulteriori dettagli sul progetto, visita il sito di ArchDaily.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.archdaily.com.

La Magia del Design: Sensible Streaker, un Pull per Porte che Ispira

La Magia del Design: Sensible Streaker, un Pull per Porte che Ispira

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Nel mondo del design, dove l'estetica incontra la funzionalità, emerge un protagonista che merita attenzione: il Sensible Streaker. Questo pull per porte, frutto della creatività dello studio australiano YSG per Bankston Architectural, si distingue non solo per il suo aspetto, ma anche per la storia che racconta attraverso i materiali e le forme.

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Immaginate un oggetto che riesce a fondere la tradizione con una visione contemporanea. Il Sensible Streaker si presenta con una composizione di legni tonalizzati, dove due diverse essenze si alternano in strisce che danzano insieme, creando un effetto visivo che cattura l'attenzione. La sua forma allungata, quasi scultorea, invita a una riflessione profonda sull'arte della lavorazione del legno, un materiale che da sempre racconta storie di eleganza e resistenza.

Ma non è solo un elemento decorativo: la versatilità del Sensible Streaker si manifesta nella possibilità di installarlo sia in verticale che in orizzontale, rendendolo adatto a porte, armadi, e persino a spazi esterni, grazie alla versione in bronzo patinato. Così, ogni porta si trasforma in un’opera d’arte, capace di comunicare un messaggio di stile e innovazione.

La collezione Streaks, di cui fa parte il Sensible Streaker, rappresenta un manifesto della bellezza e della forza del legno, una risorsa naturale che, quando lavorata con maestria, trova il suo posto non solo negli ambienti domestici, ma anche in contesti di ospitalità e lavoro. In questo senso, il design diventa un ponte tra praticità e poesia, un modo per rendere ogni spazio unico e accogliente.

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Uchronia e il Paradosso delle Sculture Inflabili: Un Viaggio nel Mercato delle Antichità di Parigi

Uchronia e il Paradosso delle Sculture Inflabili: Un Viaggio nel Mercato delle Antichità di Parigi

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Nel cuore pulsante di Parigi, dove le storie degli oggetti antichi si intrecciano con il presente, si svolge un evento che ridefinisce la percezione della tradizione. Uchronia, un collettivo di designer audaci, ha scelto di esplorare il concetto di paradosso attraverso una serie di sculture inflabili che dialogano con il fascino dell’antiquariato, dando vita a un'installazione che trasforma il mer...

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Immaginate di varcare la soglia di un mercato storico, dove le colonne classiche e i busti scolpiti non sono più statici, ma si materializzano in forme leggere e fluttuanti, liberandosi dalle loro basi architettoniche. Questa è l'essenza di Inflatable Antiquity, un'installazione che sfida la stabilità dei simboli tradizionali, mettendo in risalto l'effimero e il mobile. I materiali utilizzati, traslucidi e riflettenti, rispondono alla luce del giorno, danzando con i movimenti dei visitatori, trasformando il mercato in un palcoscenico di colori e forme in continua evoluzione.

Ma non è solo questione di forma; ogni installazione invita a riflettere su ciò che consideriamo permanente e transitorio. Oggetti quotidiani, come vasi e anfore, diventano totem monumentali, amplificando il contrasto tra fragilità e grandiosità. I Levitating Chairs, sospesi all'interno di colonne trasparenti, elevano il concetto di arredamento a opere d'arte, collocandole in una dimensione museale, mentre richiamano un passato ricco di storia.

In questa cornice unica, Uchronia non si limita a esporre arte; crea una sinfonia visiva e spaziale che si snoda tra gli ingressi del mercato, dove ogni installazione racconta un capitolo del paradosso insito nella collezione di antichità. La curatela di dieci stand, che include nomi illustri come Arthur Bruet e Galerie Vauclair, si intreccia con il tema di Uchronia, dando vita a un dialogo tra istinto e casualità.

Con questo progetto, Uchronia continua a esplorare le potenzialità spaziali delle sculture inflabili, utilizzando la morbidezza, la leggerezza e le dimensioni come strumenti di design per reinventare tipologie familiari in contesti contemporanei. La loro visione non solo sfida le convenzioni, ma arricchisce anche l'esperienza del mercato, dove ogni visita diventa un'opportunità per scoprire e riscoprire il ricco arazzo culturale di Parigi.

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Gstaad House: La Nuova Meraviglia Architettonica di Foster + Partners

Gstaad House: La Nuova Meraviglia Architettonica di Foster + Partners

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Gstaad House: La Nuova Meraviglia Architettonica di Foster + PartnersIl celebre studio britannico Foster + Partners ha recentemente presentato il suo ultimo progetto: Gstaad House, un showroom innovativo situato nel cuore delle Alpi svizzere. Questo straordinario edificio è stato concepito per armonizzarsi con le contornature del paesaggio, offrendo un'esperienza unica a visitatori e membri privat...

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Il progetto prevede una struttura sinuosa in legno, disposta su tre piani, che include spazi espositivi, un club esclusivo e una zona sotterranea. Il livello più alto ospiterà un club privato, mentre il piano terra sarà dedicato a mostre e eventi pubblici, con ampie vetrate che si affacciano su spazi esterni attrezzati.

Un elemento distintivo di Gstaad House è la rampa che si snoda attorno all'edificio, progettata per facilitare la circolazione di pedoni e veicoli. Questa soluzione architettonica non solo migliora l'accessibilità, ma offre anche una vista panoramica mozzafiato sulla valle circostante.

La facciata dell'edificio, completamente rivestita in legno di larice, è caratterizzata da schermi ritmici che si alternano a superfici vetrate, permettendo alla luce naturale di filtrare negli spazi interni. Al primo piano, i visitatori potranno godere di terrazze esterne che affacciano sul paesaggio alpino, creando un'atmosfera di connessione con la natura.

Foster + Partners ha dichiarato che questo progetto non è solo un edificio, ma una esperienza di arrivo spettacolare, perfettamente integrata con l'ambiente montano. La progettazione di Gstaad House dimostra come l'architettura possa rispondere alle esigenze moderne senza compromettere l'estetica e l'armonia con il contesto.

In conclusione, Gstaad House rappresenta un ulteriore passo avanti nel design architettonico contemporaneo, combinando funzionalità e bellezza in un'unica soluzione. Per ulteriori dettagli, visitate il sito di Foster + Partners e scoprite altre opere straordinarie.

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Innovazione Sostenibile: Il Padiglione PAKK e l'Isolamento in Micelio

Innovazione Sostenibile: Il Padiglione PAKK e l'Isolamento in Micelio

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Il Padiglione PAKK: Un Esempio di Architettura Sostenibile con Micelio Situato a Tallinn, il PAKK Pavilion rappresenta un'innovazione nell'architettura sostenibile, grazie all'uso di pannelli isolanti realizzati in micelio, un biomateriale che proviene dalle radici dei funghi. Questo progetto è frutto della collaborazione tra Myceen, un'azienda specializzata in materiali sostenibili, e il diparti...

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Il PAKK Pavilion è stato concepito non solo come struttura architettonica, ma anche come laboratorio per testare e dimostrare le prestazioni dei pannelli isolanti in micelio. Questi pannelli, noti come mycocomposite, utilizzano la crescita del micelio come legante naturale per residui industriali come segatura e polpa di legno, offrendo una valida alternativa alle tradizionali isolate in lana minerale o polistirene espanso.

Siim Karro, CEO e co-fondatore di Myceen, afferma: "Parlando con architetti e costruttori in tutta Europa, abbiamo acquisito fiducia che questo materiale è necessario nel mercato". I pannelli di micelio rivestono la struttura, che è stata costruita utilizzando un sistema di costruzione modulare in legno sviluppato da EKA PAKK. Questo sistema è progettato per essere facilmente smontabile, modificabile o espandibile in base alle necessità.

La struttura del padiglione è realizzata in legno di frassino, con un telaio cubico rivestito da tavole di legno. Il sistema di facciata sLender, che conferisce al PAKK Pavilion il suo aspetto angolare distintivo, è stato sviluppato per contrastare il rischio di omogeneizzazione nel rinnovamento del patrimonio edilizio estone. Le sezioni modulari di legno sono progettate per rivestire strutture esistenti, migliorando l'isolamento e aggiungendo balconi e moduli per ascensori e scale.

Fino alla fine del 2026, i pannelli isolanti in micelio saranno esaminati per valutare le loro prestazioni termiche e il rischio di muffa. I risultati preliminari mostrano una gestione dell'umidità eccellente, senza rischi di condensa o muffa, e valori U che indicano una resistenza termica superiore rispetto alla lana minerale nelle stesse condizioni.

Il PAKK Pavilion non è solo un esempio di innovazione nel settore dell'architettura, ma rappresenta anche una speranza per la costruzione sostenibile del futuro, dimostrando come i materiali naturali possano essere utilizzati in modo efficace ed ecologico.

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Borealis: L'Arte del Rivestimento Murale che Evoca Emozioni

Borealis: L'Arte del Rivestimento Murale che Evoca Emozioni

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In un mondo dove il frastuono si fa sempre più assordante, Borealis emerge come un rifugio di serenità. Questo rivestimento murale, creato dall'illustre marchio Designtex, non è solo un semplice elemento decorativo, ma una vera e propria esperienza sensoriale. Immaginate di trovarvi davanti a un paesaggio sfocato, osservato attraverso un vetro bagnato dalla pioggia; una visione che si trasforma in...

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La gamma Borealis è stata concepita con un profondo rispetto per la salute emotiva degli spazi che abitiamo. La sua estetica morbida e pittorica è il risultato di una stampa digitale che dà vita a texture ricche e colori stratificati. Questa opera d'arte murale, realizzata in un materiale non vinilico e contenente il 50% di sostanze bio-based, è perfetta per ambienti dedicati al benessere, alle residenze per anziani e all'ospitalità.

Ogni dettaglio di Borealis è studiato per evocare una sensazione di calma e connessione con la natura. Karen Gelardi, designer principale di Designtex, descrive il rivestimento come un “pattern immersivo che invita alla riflessione”. Con la sua tavolozza che include tonalità come Parula, Limestone, e Water Lily, Borealis si integra armoniosamente in ogni contesto, trasformando le pareti in una dichiarazione di stile e tranquillità.

In definitiva, Borealis non è solo un rivestimento; è un manifesto di come il design possa contribuire al nostro benessere, portando la poesia della natura all'interno delle nostre vite quotidiane. Scegliere Borealis significa abbracciare un'estetica che parla al cuore e all'anima, risvegliando la nostra connessione più profonda con il mondo naturale.

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Un Museo Galleggiante: La Visione di Tadao Ando per Dubai

Un Museo Galleggiante: La Visione di Tadao Ando per Dubai

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Immaginate un luogo dove il confine tra cielo e acqua si dissolve, un museo che non solo ospita arte ma la celebra, danzando leggermente sopra le acque del Dubai Creek. È questa l'audace visione dell'architetto giapponese Tadao Ando, che ha presentato i piani per il Museo di Arte di Dubai, un'icona di modernità e bellezza.

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La struttura monolitica, avvolta in un abbraccio di cemento curvo, sembra fluttuare su una piattaforma circolare, catturando la luce del deserto attraverso aperture triangolari che disegnano un gioco di ombre e luminosità all'interno. La facciata, liscia e bianca come la schiuma delle onde, riflette i toni caldi del tramonto, rendendo ogni visita un'esperienza quasi mistica.

Entrando, si viene accolti da una luce perlacea che scende attraverso un oculo centrale, creando un'atmosfera di serenità. Le gallerie, organizzate con precisione attorno a questo cuore luminoso, invitano i visitatori a perdersi tra le opere d'arte, mentre le curve delle pareti di cemento sembrano guidarli senza confini definiti. Qui, l'arte non è solo esposta; è un dialogo continuo tra spazio e creatività.

Il piano superiore, con una lounge e un ristorante adornato da vetrate a tutta altezza, offre una vista mozzafiato sullo skyline di Dubai. Questo spazio non è solo una finestra sulla città, ma un'opera d'arte in sé, un ponte tra il presente e il futuro, tra l'arte e la vita cittadina.

Commissionato dal Gruppo Al-Futtaim, il Museo di Arte di Dubai non è solo un luogo di esposizione, ma un centro di scambio culturale, un rifugio per artisti e designer emergenti. La visione di Ando si concretizza in un'architettura che parla di luce e geometria, un'armonia tra l'urbanità e il paesaggio marittimo.

Quando sarà completato, il Museo di Arte di Dubai diventerà un faro di innovazione e creatività, un punto di incontro per esposizioni, dibattiti e programmi educativi. Con il suo design iconico, Tadao Ando non solo progetta un edificio, ma scolpisce un nuovo capitolo nella storia architettonica di Dubai, dove la bellezza trova casa tra le onde e il cielo.

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L'Essenza della Natura nel Design: Scopri il Mindcraft Project di Copenhagen

L'Essenza della Natura nel Design: Scopri il Mindcraft Project di Copenhagen

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Nel cuore di Copenhagen, dove l'arte del design si intreccia con la bellezza della natura, si svolge il Mindcraft Project. Questa esposizione annuale celebra l'innovazione e la creatività, presentando opere che riflettono le geometrie naturali e le leggi fisiche che governano il nostro mondo. Ogni anno, un gruppo selezionato di talentuosi designer danesi si riunisce per dare vita a pezzi unici, in...

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Il curatore di quest'edizione, Pil Bredahl, ha sfidato i partecipanti a esplorare questi concetti attraverso una lente contemporanea. Tra le opere più suggestive, troviamo gli sgabelli di legno curvato di Anne Dorthe Vester, che richiamano l'estetica delle prime tavole da surf e delle pagaie tradizionali. Questi sgabelli, chiamati Ro, sono un perfetto esempio di come il design possa fondersi con la funzionalità e la bellezza.

Ma non è solo il legno a raccontare storie in questo progetto. L'artista tessile Lærke Lillelund ha portato il suo approccio innovativo, creando pendenti scultorei che sembrano alghe colorate in movimento, frutto di tecniche giapponesi di shibori. Ogni pezzo è una sinfonia di colori e materiali, che trasmette un senso di fluidità e connessione con l'oceano.

La varietà dei materiali utilizzati nella mostra è sorprendente: dal vetro alla terra, dal legno ai tessuti, ogni elemento racconta una storia di trasformazione e rispetto per l'ambiente. I designer Bendixen e Baruël, ad esempio, hanno creato sculture in legno utilizzando rami salvati da progetti di disboscamento, esplorando le possibilità architettoniche delle strutture naturali.

La mostra del Mindcraft Project è un viaggio attraverso la creatività danese, un'opportunità per vedere come l'arte e la natura possano fondersi in un dialogo senza tempo. I visitatori possono immergersi in un mondo dove la tradizione si incontra con l'innovazione, e il risultato è un design che non solo abbellisce gli spazi, ma invita a riflettere.

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ABI Interiors: Soluzioni di Tapware Sostenibile per Progetti Commerciali

ABI Interiors: Soluzioni di Tapware Sostenibile per Progetti Commerciali

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ABI Interiors: Soluzioni di Tapware Sostenibile per Progetti CommercialiLa scelta del tapware giusto è fondamentale per garantire la tranquillità mentale in un progetto commerciale. ABI Interiors, leader globale nei componenti architettonici di alta gamma, è dedicata a fornire soluzioni sostenibili e orientate al design, in grado di soddisfare le esigenze pratiche e creative degli architetti.

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Con una vasta gamma di prodotti che spaziano dal segmento premium a quello mid-market e budget, gli architetti possono trovare il miglior tapware per i loro progetti grazie all'offerta di ABI Interiors. Ogni pezzo è pensato per armonizzarsi perfettamente con l’estetica e la funzionalità richiesta nei contesti commerciali, residenziali e nelle grandi opere.

In un mondo sempre più attento alla sostenibilità, ABI Interiors offre soluzioni che non solo soddisfano le necessità progettuali, ma che contribuiscono anche a un futuro più verde. Scopri di più su come ABI Interiors può supportare il tuo prossimo progetto.

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Burberry Porta la Natura nel Fashion con il Summer Show 2026

Burberry Porta la Natura nel Fashion con il Summer Show 2026

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Burberry Porta la Natura nel Fashion con il Summer Show 2026Il Burberry Summer Show 2026 si svolge nella suggestiva cornice di Perks Field a Kensington, Londra, presentando un design scenografico che porta l'outdoor all'interno. L'evento, concepito per richiamare l'atmosfera dei concerti e festival estivi britannici, utilizza un pavimento terroso e sedute cubiche per creare un ambiente che celebra...

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Il tendone centrale, con la sua superficie interna stampata con un cielo nuvoloso, offre un'illusione di spazio aperto, mentre torri nere alte fungono da sistema di illuminazione e diffusione sonora. Ogni torre è dotata di pannelli luminosi rettangolari che illuminano il catwalk, creando un ritmo visivo che accompagna la sfilata.

I partecipanti si siedono su blocchi cubici, il cui colore richiama la terra, a sottolineare un legame diretto con la natura. Questo design non solo coinvolge il pubblico, ma rappresenta anche la filosofia creativa del direttore artistico Daniel Lee, che ha voluto esplorare il rapporto tra abbigliamento e identità musicale, ispirandosi ai musicisti e ai diversi generi musicali.

La colonna sonora dell'evento, curata da Benji B, include brani storici dei Black Sabbath, simbolo della cultura musicale britannica, rafforzando il legame tra moda e performance musicale. Con un mix di elementi naturali e artistici, Burberry riesce a creare un'esperienza immersiva che celebra l'estate britannica.

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Graham Foundation: 573.300 Dollari in Sostegno a 39 Organizzazioni Internazionali per il 2025

Graham Foundation: 573.300 Dollari in Sostegno a 39 Organizzazioni Internazionali per il 2025

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Graham Foundation: 573.300 Dollari in Sostegno a 39 Organizzazioni Internazionali per il 2025La Graham Foundation per gli Studi Avanzati nelle Belle Arti ha annunciato un totale di 573.300 dollari in grants assegnati a 39 organizzazioni in tutto il mondo. Questi fondi, scelti tra oltre 200 proposte, sosterranno una vasta gamma di iniziative, dalle mostre e installazioni a pubblicazioni e eventi ar...

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Tra i progetti finanziati, spicca l'esposizione “Bruce Goff: Material Worlds” presso l'Art Institute of Chicago, evidenziando l'impegno della Graham Foundation nel promuovere il discorso architettonico e l'esperimento di design.

Nel corso di quasi sette decenni, la fondazione ha fornito oltre 45 milioni di dollari in supporto diretto a più di 5.200 progetti. Con l'aggiunta dei grantee del 2025, la fondazione mira a rafforzare ulteriormente la sua rete internazionale di individui e organizzazioni che avanzano idee architettoniche e coinvolgimento pubblico.

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Esplorando la Creatività Femminile: Installazioni dalla HEAD di Ginevra

Esplorando la Creatività Femminile: Installazioni dalla HEAD di Ginevra

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In un angolo pulsante di Ginevra, alla HEAD – Scuola di Arti e Design, si è recentemente tenuta un'installazione che ha catturato l'essenza della creatività femminile. Ispirata dal saggio iconico di Virginia Woolf, A Room of One's Own, l'installazione ha invitato i visitatori a riflettere sul significato di uno spazio tutto per sé, un luogo in cui le idee possono fiorire e le storie possono essere...

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Questo progetto non è solo una celebrazione della creatività, ma rappresenta anche un punto di partenza per una serie di installazioni che esplorano temi contemporanei come l'identità queer e l'ecologia. Ogni opera è un viaggio, un racconto visivo dove il design si intreccia con la narrazione personale, creando un dialogo tra l'oggetto e l'osservatore.

In particolare, l'installazione Voyager di Gabriella Luchetta Dos Santos, costruisce una mitologia sonora e visiva attorno alla luna, esplorando la temporalità queer e le sue ricchezze. Un'opera che invita a immaginare futuri alternativi, sfidando le aspettative normative.

Fragments Alive di Laurène Allard offre una cartografia di gesti, una collezione di territori fragili che raccontano cicli di apparizione e scomparsa, mentre Aucèu di Léa Campos riporta in vita memorie infantili attraverso un'installazione cinematografica immersiva.

Le opere sono il frutto di un programma di Master in Spazio e Comunicazione, dove gli studenti vengono incoraggiati a sviluppare una pratica personale e interattiva, creando linguaggi di design unici. Questo approccio interdisciplinare non solo prepara i laureati per carriere nel design e nei media, ma li invita a riflettere sulle questioni sociali, politiche e ambientali che ci circondano.

Ogni installazione è un invito a rallentare, a vedere il mondo con occhi nuovi e a capire che la creatività, specialmente quella delle donne, è un potente strumento di cambiamento.

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La Casa Verde: Un Abbraccio alla Natura nel Cuore di Gibsons

La Casa Verde: Un Abbraccio alla Natura nel Cuore di Gibsons

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Incastonata tra gli alberi e accarezzata da un ruscello che scorre lento, 'The Green House' si presenta come un rifugio familiare, un luogo dove l'architettura si fonde in modo armonico con la natura circostante. Progettata dallo studio Boniface Oleksiuk Politano Architects, questa casa, situata a Gibsons, British Columbia, si distingue per la sua modestia e per l'eleganza del suo profilo architet...

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La struttura, che copre un'area di 1650 piedi quadrati, non è solo un'abitazione, ma un manifesto di sostenibilità e rispetto per l'ambiente. In un'epoca in cui l'architettura si trova a dover rispondere alle sfide del cambiamento climatico, 'The Green House' emerge come esempio luminoso di come si possa vivere in simbiosi con il contesto naturale. La scelta dei materiali, in prevalenza legno, riflette un approccio ecologico che invita a riflessioni più profonde sul nostro modo di abitare il mondo.

Ogni angolo di questa casa racconta una storia, un dialogo continuo tra gli spazi interni ed esterni. Le finestre, a volte giocose, a volte sobrie, si trasformano in opere d'arte, incorniciando momenti di bellezza quotidiana. Dalla luce del mattino che filtra attraverso i rami, ai colori caldi del tramonto che danzano sulle pareti, ogni giorno è un invito a vivere con consapevolezza.

'The Green House' non è solo un progetto architettonico; è una dichiarazione d'intenti, un esempio di come l'architettura possa diventare parte integrante della nostra vita, un rifugio dove sentirsi a casa e allo stesso tempo parte di un ecosistema più ampio.

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Sensori luminosi da sacchetti di plastica riciclati: la nuova frontiera per rilevare metalli tossici nell'acqua

Sensori luminosi da sacchetti di plastica riciclati: la nuova frontiera per rilevare metalli tossici nell'acqua

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Sensori luminosi da sacchetti di plastica riciclati: la nuova frontiera per rilevare metalli tossici nell'acqua Un team di ricercatori dell'Universitas Gadjah Mada di Yogyakarta, Indonesia, ha sviluppato un metodo innovativo per trasformare i sacchetti di plastica riciclati in nanomateriali e sensori in grado di rilevare metalli tossici nell'acqua potabile. Questo processo inizia con il polietile...

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I ricercatori convertono i sacchetti in particelle molto piccole, note come carbon quantum dots (CQDs), che sono più piccole di un virus. La produzione di queste particelle avviene attraverso l'uso combinato di due metodi: pirolisi e trattamento idrotermale. La pirolisi implica il riscaldamento della plastica senza ossigeno, mentre il trattamento idrotermale consiste nel riscaldare il materiale in acqua sotto pressione.

Durante il processo, viene aggiunto meno del sette percento di perossido di idrogeno per aiutare a decomporre il polietilene, e l'intero procedimento richiede circa dieci ore. Il risultato è una soluzione contenente i CQDs, che brillano sotto la luce UV, diventando fluorescenti. Questo fenomeno di emissione luminosa è dovuto alla struttura degli atomi di carbonio e ai gruppi chimici attaccati alla superficie dei CQDs.

Il bagliore dei sacchetti di plastica riciclati può quindi essere utilizzato per rilevare metalli tossici nell'acqua potabile. Maggiore è l'intensità della luce, minori sono i metalli tossici presenti nell'acqua. I ricercatori hanno testato i CQDs con diversi metalli e hanno osservato che reagiscono specificamente con gli ioni ferrici, evidenziando la presenza di ferro carico di tre. Quando i CQDs si attaccano a questo ferro, il bagliore diventa più debole, indicando una maggiore concentrazione di metallo nell'acqua.

Finora, i sensori sono in grado di rilevare anche concentrazioni di 9,50 micromolari, sufficienti per verificare se l'acqua potabile è contaminata. I risultati dello studio sono stati accurati e ripetibili. Inoltre, i ricercatori hanno analizzato l'efficacia del bagliore dei CQDs usando un parametro chiamato quantum yield, che misura l'emissione di luce rispetto alla luce assorbita. I CQDs realizzati con sacchetti di plastica hanno raggiunto un quantum yield del 10.04%, dimostrando che possono emettere una luce sufficientemente intensa per essere utilizzati come sensori.

Attualmente, i ricercatori credono che questa scoperta possa essere applicata in kit di test per l'acqua portatili a basso costo, grazie all'uso di sacchetti di plastica riciclati come sensori.

Immagini: Teslariu Mihai via Unsplash, Daniele Levis Pelusi via Unsplash, Naja Bertolt Jensen via Unsplash.

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Ponti Pedonali: L'Innovazione dei Materiali Naturali in Asia

Ponti Pedonali: L'Innovazione dei Materiali Naturali in Asia

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I ponti pedonali non sono solo opere di ingegneria, ma rappresentano anche un'affermazione architettonica potente. In Asia, architetti visionari stanno riscoprendo i materiali tradizionali, in particolare legno e bambù, per progettare strutture che si integrano perfettamente nel paesaggio locale.

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Un esempio significativo è il Boat Crossing Timber Bridge nel Gulou Waterfront, progettato dallo LUO studio. Questo ponte, che consente il passaggio di imbarcazioni, non solo svolge la sua funzione pratica, ma diventa anche un simbolo della creatività architettonica contemporanea.

Utilizzando materiali naturali, questi progettisti riescono a fondere artigianato locale e necessità moderne, creando così opere che non sono solo funzionali, ma anche profondamente radicate nel territorio. Attraverso l'uso di legno e bambù, i ponti pedonali in Asia stanno ridefinendo il concetto di infrastruttura, rendendola parte integrante del paesaggio.

La crescente attenzione verso l'uso di materiali sostenibili e le tecniche tradizionali porta a una nuova era di progettazione, dove ogni ponte racconta una storia e diventa un punto di riferimento per le comunità. Scopri la bellezza e l'innovazione dei ponti pedonali in Asia e lasciati ispirare dalla loro unicità.

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Riscoprire la Tradizione: Il Teatro di Cheng Tsung FENG in Taiwan

Riscoprire la Tradizione: Il Teatro di Cheng Tsung FENG in Taiwan

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Riscoprire la Tradizione: Il Teatro di Cheng Tsung FENG in TaiwanNel cuore di Changhua, Taiwan, il Cheng Tsung FENG Design Studio ha realizzato un progetto che fonde modernità e tradizione. Questo teatro all'aperto, completato nel 2025, è una monumentale installazione in bambù che celebra le radici culturali dell'isola.

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Artista e architetto, Cheng Tsung FENG ha dedicato la sua carriera alla preservazione delle arti tradizionali. Con questo progetto, ha voluto riportare in vita il palcoscenico in bambù, un elemento architettonico che ha caratterizzato le celebrazioni nei templi taiwanesi, ma che oggi è sempre più raro. Situato presso il Wenwu Temple di Lukang, questo palcoscenico è realizzato con migliaia di pali di bambù, evocando l'antica grandezza di una tradizione in via di estinzione.

La struttura, progettata con attenzione alla sostenibilità e all'utilizzo di materiali locali, rappresenta un esempio di come l'architettura possa dialogare con il passato, creando spazi che sono sia funzionali che evocativi. Il team di progettazione ha collaborato con ingegneri strutturali e specialisti dell'illuminazione per garantire che il teatro non solo fosse esteticamente gradevole, ma anche sicuro e pratico per eventi futuri.

Questo progetto è un invito a esplorare e a riapprezzare le tradizioni culturali, mostrando come la modernità possa essere integrata armoniosamente con la storia. In un'epoca in cui molte di queste pratiche stanno scomparendo, il teatro di Cheng Tsung FENG si erge come un simbolo di speranza e rinascita culturale.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.archdaily.com.

Singapore: Il Giardino di Architettura da Scoprire

Singapore: Il Giardino di Architettura da Scoprire

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Singapore: Il Giardino di Architettura da ScoprireNel cuore pulsante del Sud-Est asiatico, Singapore emerge come un faro di innovazione architettonica e sostenibilità. Conosciuta come la "City in a Garden", questa città-stato ha saputo intrecciare la modernità con la natura in un abbraccio unico. Ogni angolo di Singapore racconta una storia, una narrazione di come l'urbanizzazione possa danzare ar...

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Dalla maestosa silhouette del Marina Bay Sands al meraviglioso Jewel Changi Airport, progettato da Safdie Architects, fino alla storicità del National Gallery Singapore, ex Corte Suprema, la città è un palcoscenico di stili architettonici che si intrecciano. Qui, l'architettura non è solo un insieme di edifici, ma un racconto visivo che riflette la cultura e l'identità di un popolo.

Progetti come i Colonnade Condominiums di Paul Rudolph e le Pearl Bank Apartments di Tan Cheng Siong sono testimonianze di un modernismo che abbraccia il contesto ambientale. I nomi di architetti rinomati come Moshe Safdie, Norman Foster e WOHA risuonano nelle strade di Singapore, ognuno lasciando un'impronta indelebile attraverso le loro creazioni innovative.

Cosa rende Singapore così speciale? La risposta è semplice: la sua capacità di reinventarsi, di guardare al futuro senza dimenticare le sue radici. Ogni progetto, ogni parco, ogni spazio pubblico è un invito a esplorare e a sognare. È un viaggio che attraversa la storia, la cultura e la sostenibilità, un percorso che ci insegna che architettura e natura possono coesistere in perfetta armonia.

Se sei un amante dell'architettura o semplicemente un curioso viaggiatore, Singapore ti aspetta con i suoi tesori nascosti e i suoi panorami mozzafiato. Scoprire questa città è un'esperienza che arricchisce, una lezione di come il futuro possa essere verde e vibrante.

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Il Futuro delle Auto Elettriche: Oltre i Confini con Avatr

Il Futuro delle Auto Elettriche: Oltre i Confini con Avatr

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Il Futuro delle Auto Elettriche: Oltre i Confini con AvatrIl marchio di veicoli elettrici premium Avatr sta cambiando le regole del gioco con la sua nuova creazione, l'Avatr Vision Xpectra, presentata all'IAA Mobility di Monaco. Secondo il Chief Design Officer Nader Faghihzadeh, il design di questo veicolo rappresenta una filosofia che si basa su esperienze emotive e personali.

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Il Vision Xpectra è un'auto a quattro posti che si distingue per i suoi dettagli lussuosi, come un hub di interazione centrale realizzato in vetro e legno, e poggiatesta gonfiabili ispirati all'alta moda. Con il suo corpo lungo e basso e un design prismatico che richiama il logo poliedrico di Avatr, questo veicolo è concepito per riflettere i valori e le esigenze degli utenti.

Faghihzadeh sostiene che il design dovrebbe andare oltre l'estetica e la funzionalità, creando un legame emotivo profondo con gli utenti. "Vogliamo che ogni auto sia un compagno, non solo un oggetto", afferma. Questo approccio si traduce in un'auto che non è solo un mezzo di trasporto, ma un'estensione della personalità del conducente.

Un altro aspetto innovativo del Vision Xpectra è l'integrazione dell'intelligenza artificiale. Un'entità AI vivente, chiamata "Vortex", interagisce con i conducenti attraverso la luce e il movimento, contribuendo a creare un'esperienza di guida unica e personalizzata. Questo è solo un esempio di come Avatr stia spingendo i confini del design automobilistico, mirando a un futuro dove le auto elettriche non solo soddisfano esigenze pratiche, ma arricchiscono la vita quotidiana.

"Il futuro delle auto elettriche è una questione di superare i confini e ridefinire cosa può essere un'auto", afferma Faghihzadeh. Con la continua evoluzione della tecnologia EV, Avatr si propone di riconsiderare il modello tradizionale di automobile, creando veicoli con proporzioni flessibili e interni innovativi.

In un mondo dove le aspettative sul design automobilistico sono spesso limitate, Avatr si impegna a esplorare nuove strade. "Desideriamo provare nuove vie e offrire un'esperienza unica ai nostri consumatori", conclude Faghihzadeh.

In conclusione, l'Avatr Vision Xpectra rappresenta non solo un nuovo veicolo, ma una visione del futuro dell'automotive, dove il design incontra l'emozione e la tecnologia si fa compagna.

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Kriket 3000: il robot umanoide che riporta in vita il design degli anni '50 e '60

Kriket 3000: il robot umanoide che riporta in vita il design degli anni '50 e '60

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Kriket 3000: il robot umanoide che riporta in vita il design degli anni '50 e '60Il Kriket 3000, concepito dal designer Shaun Wellens, rappresenta una rivisitazione affascinante dell'immaginario collettivo riguardo i robot negli anni '50 e '60. Questo robot umanoide non solo richiama il look iconico di quel periodo, ma offre anche una nuova prospettiva sul futuro della robotica.

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Il design di Kriket 3000 è caratterizzato da forme morbide e arrotondate, con finiture in cromo e tonalità pastello che ricordano i prodotti di uso quotidiano. Rispetto ai macchinari moderni, il Kriket 3000 ha un aspetto più amichevole, grazie ai suoi colori tenui e al suo volto dotato di grandi 'occhi' e schermi che sembrano comunicare emozioni.

Questo robot, che appare equipaggiato con intelligenza artificiale, integra anche sensori e telecamere che gli consentono di rilevare il movimento e l'interazione umana. I display digitali attorno alla testa mostrano informazioni come la percentuale di batteria e animazioni che danno vita al suo volto. Kriket 3000 non è solo un oggetto di design, ma una vera e propria esperienza interattiva.

Nella storia della robotica, la maggior parte dei robot degli anni '60 e '70 erano macchine utilizzate principalmente in fabbriche, come il famoso Unimate, il primo robot industriale. Questi robot non avevano un volto umano e seguivano istruzioni rigide. Oggi, grazie ai progressi dell'AI, Kriket 3000 rappresenta un salto evolutivo, capace di apprendere e adattarsi alle abitudini dei suoi proprietari.

In conclusione, Kriket 3000 non è solo un omaggio al passato, ma una visione innovativa del futuro della tecnologia. Con il suo design nostalgico e le sue capacità moderne, questo robot umanoide ci fa riflettere su come la tecnologia possa integrarsi nella vita quotidiana, rendendo il futuro più familiare e accessibile.

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L'Arte dell'Architettura: Un Viaggio nel Mondo di Cesare Rossi

L'Arte dell'Architettura: Un Viaggio nel Mondo di Cesare Rossi

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L'Arte dell'Architettura: Un Viaggio nel Mondo di Cesare Rossi Nel cuore pulsante di un mondo in continua evoluzione, lo studio dell'architetto Cesare Rossi si erge come un faro di creatività e sostenibilità. Qui, ogni progetto è un racconto, un intreccio di desideri e necessità, che prende forma nell'armonia tra architettura e natura. L'incontro con il mondo di Rossi è un'esperienza che va oltre...

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La visione di Rossi è chiara: creare spazi che non solo abitano, ma vivono in simbiosi con l'ambiente. Con un percorso formativo che lo ha reso esperto in bioedilizia e nella scelta di soluzioni efficaci per il risparmio energetico, l'architetto ha saputo coniugare l'innovazione con la tradizione, realizzando edifici che raccontano storie di bellezza e funzionalità.

Ogni progetto che esce dallo studio di Rossi è un'opera pensata per rispondere alle sfide contemporanee, dove l'attenzione all'ambiente e al comfort abitativo si fondono per dare vita a soluzioni abitative originali. È così che l'architettura diventa un arte al servizio delle persone, un rifugio che abbraccia la luce naturale e invita a una riflessione più profonda sul nostro ruolo nel mondo.

La biografia di Cesare Rossi è una testimonianza di passione e impegno. Nato nel 1972, anno in cui si celebra la prima giornata mondiale dell'Ambiente, la sua carriera in architettura è un continuo dialogo con la natura. Dalla laurea al Politecnico di Milano alle collaborazioni con importanti studi, fino all'apertura del suo studio nel 2008, Rossi ha sempre cercato di superare i confini dell'architettura tradizionale.

La filosofia del suo studio si basa sull'integrazione armoniosa tra l'architettura e l'ambiente circostante, con un approccio che incoraggia l'uso innovativo dei materiali e la funzionalità degli spazi. Ogni edificio progettato da Rossi è una manifestazione della sua convinzione che l'architettura possa essere un potente strumento per ridurre l'impatto ambientale e migliorare la qualità della vita.

In conclusione, entrare nel mondo dell'architetto Cesare Rossi significa intraprendere un viaggio di scoperta e ispirazione, dove l'architettura diventa un linguaggio che parla di sostenibilità, bellezza e innovazione. Ogni progetto è un'opportunità per sognare e realizzare spazi che non solo soddisfano le esigenze abitative, ma che si inseriscono nel tessuto della natura, rispettandola e valorizzandola.

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Reset Hotel: Un'oasi di tranquillità nel deserto della California

Reset Hotel: Un'oasi di tranquillità nel deserto della California

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Nel cuore del deserto californiano, dove la sabbia incontra il cielo e il silenzio è un abbraccio, sorge il Reset Hotel, un luogo dove il tempo sembra fermarsi e gli ospiti possono assaporare l'essenza di un'esperienza unica. Composto da unità modulari che richiamano le forme dei container marittimi, questo hotel è una vera e propria oasi di tranquillità, progettata per evocare la sensazione di tr...

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Con 65 stanze che si affacciano su un vasto panorama deserto, Reset Hotel è stato concepito da una squadra di visionari, tra cui il designer Benjamin Uyeda e il collettivo Gry Space. Ogni cabina è un rifugio di minimalismo e comfort, dove gli ospiti possono immergersi nella bellezza cruda del deserto, lasciando dietro di sé il trambusto della vita quotidiana.

La disposizione delle stanze, organizzate in file ordinate, crea spazi di vita all'aperto, perfetti per godere dell'aria fresca e della vista mozzafiato. Le Mountain View King suites occupano un intero container e offrono un accesso diretto al deserto, con finestre panoramiche che incorniciano il paesaggio come un'opera d'arte. Qui, gli ospiti possono rilassarsi in una vasca da bagno all'aperto sotto un cielo punteggiato di stelle, mentre il calore del deserto avvolge ogni istante.

Il Clubhouse, il cuore pulsante del Reset Hotel, è caratterizzato da container di un elegante colore marrone polveroso, distinti dai toni grigi delle stanze. Questo spazio accogliente include un bar, un lounge e una piscina di acqua salata, tutti progettati per fondersi con l'ambiente circostante, utilizzando materiali che raccontano la storia di un paesaggio arido ma affascinante. Le texture e i colori scelti per gli interni si armonizzano perfettamente con l'essenza del deserto, invitando alla contemplazione e al riposo.

Ogni elemento, dai mobili in legno semplice alle piastrelle bianche dei bagni, è pensato per creare un ambiente di relax e benessere. Non ci sono televisioni, né plastica monouso, solo la bellezza della natura e la serenità del luogo. Come afferma il team di Reset, "è un approccio architettonico che invita gli ospiti a rallentare e a lasciar entrare il deserto, sia visivamente che emotivamente".

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Calma Lounge Chair: L'Abbraccio Perfetto di Layer per Andreu World

Calma Lounge Chair: L'Abbraccio Perfetto di Layer per Andreu World

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In un mondo dove il frastuono spesso ci sovrasta, emerge una creazione che invita al silenzio e alla contemplazione: la Calma Lounge Chair. Progettata dal talentuoso designer britannico Benjamin Hubert, attraverso il suo studio Layer, questa sedia rappresenta l'abbraccio perfetto tra forma e funzione, un rifugio per chi cerca un angolo di serenità, sia a casa che in ambienti corporate.

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Con la sua silhouette avvolgente e il morbido padding, la Calma Lounge Chair si fa cocoon per il corpo, una sorta di nido che racchiude chi vi si siede. Non si tratta di una sedia qualsiasi, ma di un pezzo di design che sfida le convenzioni: realizzata senza l'uso di colla, il suo rivestimento può essere rimosso facilmente per riparazioni o sostituzioni, un gesto che parla di sostenibilità e lungimiranza.

Ogni dettaglio è pensato per garantire un'esperienza senza pari. Il meccanismo reclinabile, ad esempio, permette di bloccare la sedia in qualsiasi posizione desiderata, evitando i soliti ingombranti pomelli o leve. Qui, una discreta linguetta in pelle all'interno del sedile diventa il segreto per un comfort personalizzato e armonioso.

Disponibile in modelli a schienale basso e alto, la Calma offre anche la possibilità di rivestire l'esterno dello schienale in compensato di noce, un tocco di eleganza che si sposa perfettamente con l'ambiente circostante. Questa sedia è consigliata per aree d'attesa, hall e lounge, dove ogni angolo può diventare un rifugio di tranquillità.

In definitiva, la Calma Lounge Chair di Layer per Andreu World non è solo un oggetto d'arredo, ma un invito a rallentare, a vivere il momento, a lasciarsi avvolgere dalla calma. È un pezzo di design che trascende il tempo e lo spazio, perfetto per chi ama circondarsi di bellezza e funzionalità.

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L'Architettura della Paura: Set Iconici dei Film Horror e la Loro Genesi

L'Architettura della Paura: Set Iconici dei Film Horror e la Loro Genesi

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Quando il buio cala e l'ignoto si fa strada, l'architettura diventa un personaggio in sé. I set dei film horror non sono solo luoghi; sono spazi che incapsulano la paura. In questo viaggio, esploriamo come le case, gli hotel e i paesaggi di film iconici come Psycho, The Shining e Beetlejuice siano stati concepiti e realizzati, oscillando tra realtà e illusione.

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Prendiamo ad esempio il leggendario Bates Motel di Alfred Hitchcock. Costruito nel 1960 all'interno degli Universal Studios, non era una casa completa, ma una facciata ben progettata, con stanze filmate in set separati. La geniale illusione di grandezza veniva raggiunta grazie a dipinti e sfondi che ampliavano il panorama, rendendo il pubblico parte di un incubo.

In The Shining, la combinazione tra il Timberline Lodge e set elaborati ha creato un hotel dove la confusione regna sovrana. Ogni corridoio, ogni angolo, progettato per disorientare, per farci sentire prigionieri di un’architettura che vive di vita propria. Kubrick sapeva che la vera paura risiede nell’incomprensibile, nell’impossibile.

Ma non sono solo le costruzioni inventate a farci tremare. La casa di Michael Myers in Halloween, una vera residenza vittoriana, ha subito solo lievi ritocchi per trasformarsi in un luogo di terrore. La sua esistenza tangibile ricorda che a volte la realtà è ben più inquietante della finzione.

Nel mondo di Beetlejuice, la casa dei Maitland, purtroppo, non è più visibile, ma il suo ricordo vive tra le colline del Vermont, un monumento all’inventiva di Tim Burton. Ogni set, ogni luogo, racconta una storia di creazione e distruzione, di vita e morte.

L’architettura dei film horror non è solo una questione di estetica; è un linguaggio visivo, un modo per comunicare la paura, per trasformare l’ordinario in straordinario. La casa di The Exorcist e il suo famigerato scalone sono diventati simboli di un’epoca, un richiamo all’orrore che continua a vivere nel ricordo collettivo.

Infine, non possiamo dimenticare Suspiria, dove l’architettura diventa arte astratta, una danza di colori e forme che sfida la razionalità. Ogni set, ogni angolo girato, è un invito a esplorare le profondità della nostra psiche, a confrontarci con ciò che temiamo di più.

In questo viaggio attraverso l’architettura della paura, ci rendiamo conto che dietro ogni angolo oscuro c’è una storia, una creazione che continua a vivere, a spaventarci, ma soprattutto a ispirarci. E mentre ci prepariamo per la notte di Halloween, ricordiamoci che ogni casa potrebbe celare un segreto, un’ombra, una storia di paura che aspetta solo di essere raccontata.

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ABRA: La Patisserie Parigina che Unisce Design e Gusto

ABRA: La Patisserie Parigina che Unisce Design e Gusto

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Nel cuore pulsante di Parigi, precisamente in Rue des Mauvais Garçons, si erge ABRA, una patisserie che si distingue non solo per le sue delizie culinarie, ma anche per un design che racconta una storia. Concepite dal talentuoso chef Tal Spiegel, le creazioni di ABRA sono incorniciate in un ambiente che evoca le linee pulite e i colori audaci del Bauhaus, grazie alla visione dell'interior designer...

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Varcando la soglia, si viene accolti da una palette di colori primari – blu, rosso e giallo – che danzano armoniosamente su un fondo bianco, creando un'atmosfera di calore e vivacità. I pavimenti, rivestiti con piastrelle geometriche, introducono un ritmo ripetitivo che invita a esplorare ogni angolo di questo spazio, dove il design e il cibo si intrecciano in un abbraccio inusuale.

ABRA non è solo un luogo dove gustare prelibatezze, ma un'esperienza sensoriale completa. I dolci non sono esposti in file ordinate, ma presentati come opere d'arte, quasi come prototipi di un processo creativo, incoraggiando i visitatori a riflettere sul significato di ciascuna creazione. La semi-apertura tra la cucina e il negozio permette di osservare il lavoro che avviene dietro le quinte, trasformando ogni visita in una scoperta. Qui, il confine tra produzione e consumo si dissolve, e ogni morso diventa un atto di partecipazione a un rituale di creazione.

In questo angolo di Parigi, il design diventa un compagno insostituibile della gastronomia. Le scaffalature, ornate da oggetti geometrici e stampe, richiamano l'idea di modularità e composizione, mentre la luce naturale che filtra attraverso la facciata in vetro conferisce un senso di apertura e accoglienza. Ogni dettaglio è pensato per stimolare la curiosità, per raccontare una storia che va ben oltre il semplice assaggio.

ABRA è un esempio lampante di come un patisserie possa incarnare un concetto così profondo, dove il gusto si fonde con l'estetica, creando un'esperienza unica e memorabile.

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Marmomac 2025: Design e Innovazione con la Pietra Naturale

Marmomac 2025: Design e Innovazione con la Pietra Naturale

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Marmomac 2025: Design e Innovazione con la Pietra NaturaleFino al 26 settembre 2025, Marmomac trasforma Verona in un palcoscenico di innovazione e creatività. Con oltre 1.400 aziende espositrici, l'evento non celebra solo la pietra come materiale da costruzione, ma come fonte di espressione artistica e design moderno.

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Una delle novità più affascinanti è rappresentata dagli abiti in polvere di marmo, leggeri e sostenibili, creati dalla start-up textile-tech Fili Pari, che propone alternative vegane alle pelli tradizionali. Accanto a questo, il contrabbasso in Labradorite Volga Blu, realizzato dall'azienda ucraina Golovinski, dimostra l'abilità nella lavorazione della pietra naturale, accompagnato da spartiti musicali che mostrano il connubio tra arte e musica.

Negli spazi espositivi, i visitatori possono assistere a dimostrazioni pratiche sull'uso di strumenti tradizionali e macchinari avanzati per la lavorazione della pietra. Inoltre, il cuore pulsante dell'evento è rappresentato dal The Plus Theatre, un'area dedicata alla ricerca artistica, che quest'anno celebra il centenario della visione utopica di Le Corbusier.

Il progetto, curato dall'architetto Giorgio Canale, mira a mettere in evidenza l'uso responsabile e sostenibile delle pietre naturali, un tema ribadito da Carlo Trevisani, designer di ADI. Le esposizioni non solo mostrano il design contemporaneo, ma pongono anche l'accento sulla responsabilità ecologica e sociale legata all'industria della pietra.

Tra le installazioni più suggestive, Metamorphosis combina acciaio e marmo dolomitico per creare una foresta incantata, un'opera che unisce tecnologia e artigianato. Questa mostra è curata da Giuseppe Fallacara ed è un chiaro esempio di come l'innovazione possa trasformare la percezione della pietra naturale.

In sintesi, Marmomac 2025 si propone non solo come vetrina della pietra naturale, ma come un incubatore di idee, dove il design e la tecnologia si fondono per creare nuove frontiere nell'architettura e nell'arte.

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Il Ritorno del Grand Hotel: Un Sogno Liberty Rinasce in Lombardia

Il Ritorno del Grand Hotel: Un Sogno Liberty Rinasce in Lombardia

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Un viaggio nel tempo, un'eco di eleganza perduta, e un investimento da 64 milioni di euro che riporta in vita il Grand Hotel San Pellegrino Terme. Situato nel cuore della Lombardia, questo maestoso gioiello Liberty ha atteso pazientemente per 47 anni, chiuso in un silenzio che ora si prepara a essere infranto da un sogno di rinascita. Il progetto, affidato allo studio di c...

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Un viaggio nel tempo, un'eco di eleganza perduta, e un investimento da 64 milioni di euro che riporta in vita il Grand Hotel San Pellegrino Terme. Situato nel cuore della Lombardia, questo maestoso gioiello Liberty ha atteso pazientemente per 47 anni, chiuso in un silenzio che ora si prepara a essere infranto da un sogno di rinascita.

Il progetto, affidato allo studio di consulenza e design Lombardini22, segna un passo decisivo verso il recupero di un patrimonio architettonico straordinario. Ebbie K. Nakhjavani, CEO di Ekn Development, ha descritto il Grand Hotel come un simbolo di storia e bellezza, meritevole della massima cura e attenzione. La visione di Nakhjavani è chiara: un albergo che non solo riqualifica un luogo, ma che reinventa il concetto di lusso, portando all'interno di queste mura l'eleganza di un tempo, reinterpretata in chiave moderna.

Il futuro del Grand Hotel si preannuncia ricco di sorprese: 118 camere di lusso, una SPA all'avanguardia che sfrutterà le celebri sorgenti comunali, e spazi comuni pensati per incantare. Immaginate una raffinata terrazza panoramica dove sorseggiare un cocktail, un ristorante che celebra la gastronomia locale e un'area esterna con piscina a sfioro e giardini lussureggianti.

Oltre all'aspetto estetico e funzionale, il progetto prevede una compartecipazione pubblica di 5 milioni di euro, a dimostrazione dell'importanza che questo restauro riveste non solo per il turismo, ma anche per la comunità locale. Con un canone di affitto annuo di soli 10.000 euro, il Grand Hotel si prepara a diventare un punto di riferimento per l'accoglienza di lusso in Lombardia.

In questo contesto, Lombardini22 si offre come architetto di un sogno, pronto a trasformare il brief progettuale in realtà attraverso un'analisi meticolosa e una visione audace. Il Grand Hotel San Pellegrino non sarà solo un luogo dove soggiornare, ma un'esperienza sensoriale che celebra la ricchezza del patrimonio storico e culturale italiano.

Il 2025 sarà l'anno in cui i sogni si trasformeranno in realtà, e noi saremo lì, pronti a raccontarvi ogni passo di questa straordinaria rinascita.

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Snøhetta Completa l'Estensione Arcuata di Powell Hall a St. Louis

Snøhetta Completa l'Estensione Arcuata di Powell Hall a St. Louis

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Snøhetta Completa l'Estensione Arcuata di Powell Hall a St. LouisLo studio di architettura Snøhetta ha recentemente completato una nuova estensione scultorea per Powell Hall, sede della St Louis Symphony Orchestra a St. Louis, USA. Questo intervento non solo ha rinnovato gli interni storici, ma ha anche creato una piazza pubblica che accoglie visitatori e appassionati di musica.

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L'estensione, caratterizzata da una serie di forme arcuate, abbraccia il lato del famoso edificio, progettato all'inizio del XX secolo da Rapp & Rapp come cinema, prima di diventare il fulcro della musica sinfonica negli anni '60. Il nuovo spazio si espande verso la strada, incorporando un'area di circolazione, un lobby ampliato, spazi educativi e strutture di servizio.

Secondo Takeshi Tornier, direttore di Snøhetta, "l'espansione non è stata concepita come un'aggiunta, ma come un 'compagno di danza' complementare a Powell Hall, inclinata dolcemente e più piccola nella scala, per preservare il profilo iconico dell'edificio originale".

Inoltre, Snøhetta ha progettato una piazza pubblica che favorisce la programmazione comunitaria e il carpool, guidando i visitatori verso le forme arcuate della nuova struttura, caratterizzata da ampie vetrate incorniciate da una scocca inclinata che si innalza verso l'apice.

Il design dell'edificio trae ispirazione da strumenti musicali; le "finestre arcuate" ricordano il corpo di un violino e "mimano il percorso della bacchetta del direttore d'orchestra". La facciata, realizzata in muratura corbelled, è stata progettata per essere esteticamente gradevole anche durante i mesi invernali, con strati di neve che la adornano.

La nuova estensione non è solo un'opera di architettura, ma anche un progetto di riuso adattivo. Gli interni del teatro sono stati restaurati per migliorare l'accessibilità e le linee di vista, trasformando Powell Hall per soddisfare le esigenze di una sinfonia moderna. Tornier ha sottolineato l'importanza della sostenibilità, evidenziando l'uso di sistemi meccanici all'avanguardia e illuminazione ad alta efficienza.

In sintesi, questa estensione di Snøhetta non solo arricchisce l'esperienza culturale di St. Louis, ma rappresenta anche un esempio di come l'architettura contemporanea può dialogare con la storia.

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Casa Canadese con Tetti a Scaglie: Un'Opera d'Arte Naturale

Casa Canadese con Tetti a Scaglie: Un'Opera d'Arte Naturale

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Nel cuore di una foresta incantata, dove il silenzio è interrotto solo dal sussurro del vento tra gli alberi, si erge Waterhouse, una casa che non è solo un'abitazione, ma un'esperienza sensoriale. Progettata dagli architetti Oyama e Julia Manaças, questa residenza di 260 metri quadrati si nasconde in una radura a Sutton, Quebec, come un segreto ben custodito.Avvolta in scaglie di legno che richia...

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La realizzazione di questa struttura è frutto di una visione audace, dove forma e funzione si intrecciano in un abbraccio fluido e poetico. "Il progetto è un'esperienza strana ma deliziosa," affermano i progettisti, e noi non possiamo che concordare.

Waterhouse si presenta come una serie di monumenti, spazi che si alternano tra la chiusura degli interni e l'apertura verso l'esterno. I volumi, ciascuno con la propria identità, si integrano in un singolo materiale vernacolare: le scaglie di cedro, rendendo ogni forma un corpo strano in un abito familiare.

La casa non è solo un luogo dove abitare, ma un invito a esplorare. Il processo progettuale ha portato a separare le funzioni, creando tre aree principali: l'Atelier, il Grande Salone e la Torre. L'Atelier, con un muro cieco che fronteggia la strada, nasconde un'officina e un parcheggio, mentre il Grande Salone, esposto a sud, accoglie la cucina, il soggiorno e la sala da pranzo, incorniciati da una parete di finestre che si apre sul panorama. La Torre, con le sue tre storie, offre spazio per ospiti e un ufficio, mentre un ponte pedonale collega il verde del tetto alla terrazza del Grande Salone, dove il panorama si svela in tutta la sua bellezza.

Il cuore pulsante di Waterhouse è un vestibolo centrale che collega i vari volumi, un luogo di transito che rifiuta una sequenza rigida in favore di una circolazione naturale e fluida. Ogni angolo, ogni curva è studiata per invitare il visitatore a perdersi tra le scelte architettoniche, in un gioco di spazi e luci che si riflettono sui pannelli di quercia che rivestono l'interno.

In un mondo dove l'architettura spesso si dimentica della sua anima, Waterhouse rappresenta un ritorno alla poesia del vivere. Ogni passo, ogni sguardo, è un richiamo a riscoprire le meraviglie della natura, a vivere in armonia con essa. Un capolavoro che ci ricorda che le case possono essere più di semplici strutture: possono essere opere d'arte che raccontano storie.

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Concéntrico: La Città come Laboratorio di Processi Urbani

Concéntrico: La Città come Laboratorio di Processi Urbani

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Concéntrico: La Città come Laboratorio di Processi UrbaniNegli ultimi anni, le città hanno visto un'evoluzione significativa nella pianificazione e gestione degli spazi urbani. Mentre le normative si fanno più rigorose, il rischio è che i centri urbani perdano il loro carattere unico e accogliente, diventando eccessivamente ordinati e sterilizzati. Per contrastare questa tendenza, nascono iniziati...

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Una delle manifestazioni più significative è il festival Concéntrico, che si tiene a Logroño, in Spagna. Questo evento internazionale, giunto alla sua decima edizione, si propone come un laboratorio di innovazione urbana. Attraverso installazioni artistiche e architettoniche, Concéntrico stimola il dialogo tra la realtà urbana attuale e le potenzialità future delle città.

La pubblicazione del libro Concéntrico: Urban Innovation Laboratory segna un traguardo importante, offrendo una panoramica di un decennio di design urbano e trasformazione collettiva. Questa opera è accompagnata da un tour internazionale che mira a condividere le esperienze e le intuizioni raccolte nel corso degli anni.

In un mondo dove la progettazione urbana si fa sempre più complessa, eventi come Concéntrico rappresentano un faro di speranza e creatività, invitando le comunità a partecipare attivamente alla ridefinizione dei propri spazi.

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CottoMilano: Un Viaggio Sensoriale tra Terracotta e Rinascimento

CottoMilano: Un Viaggio Sensoriale tra Terracotta e Rinascimento

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Nel cuore pulsante di Milano, dove l'arte e l'architettura si intrecciano in un abbraccio senza tempo, nasce la collezione CottoMilano di Ceramiche Keope. Questa gamma di tiles in gres porcellanato, concepita dal designer Domenico Orefice, trae ispirazione dai maestosi monumenti del Rinascimento milanese, reinterpretando l'antica tradizione della terracotta.

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Presentata durante l'illustre fiera Cersaie 2025, la collezione si propone di raccontare una storia che affonda le radici nella storia e nella cultura della città. I tiles CottoMilano evocano la sensazione calda e avvolgente della terracotta lombarda, famosa per il suo caratteristico tono rosso profondo, a differenza del rosa tipico della terracotta toscana.

Ogni pezzo è un omaggio alla storicità della Fornace Curti, un'istituzione lombarda che dal XV secolo lavora la terracotta con maestria. Le superfici dei tiles presentano una finitura opaca che ricorda quella dei materiali artigianali, creando un'esperienza tattile unica e coinvolgente.

La collezione è arricchita da tiles decorativi che sfoggiano motivi geometrici ispirati a capolavori come la chiesa di Santa Maria delle Grazie e l'ospedale della Ca' Granda. Questi dettagli architettonici, reinterpretati in chiave moderna, conferiscono un carattere distintivo alla collezione, come se fossero stati modellati a mano.

Con una palette che spazia dai toni caldi del Terracotta, Sabbia e Creta a tonalità più neutre come Talco e Argilla, CottoMilano offre la possibilità di creare ambienti accoglienti e immersivi. La scelta di formati ampi, come 120x120 e 60x120 centimetri, permette di progettare spazi unici, mentre i tiles da 20x20 centimetri, con design astratti, richiamano l'armonia delle facciate rinascimentali.

In un'epoca sempre più digitale, CottoMilano si distingue per il suo richiamo all'autenticità e all'artigianalità, proponendo un valore di lentezza e attenzione ai dettagli. Con l'introduzione di mattoncini da 6x24, disponibili in versioni lucide e opache, la collezione si completa, offrendo infinite possibilità di personalizzazione.

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La Magia di Toybox: Un Ritorno al Futuro di una Casa Storica in Goa

La Magia di Toybox: Un Ritorno al Futuro di una Casa Storica in Goa

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Nel cuore di Aldona, un tranquillo villaggio di Goa, si erge Toybox, una casa portoghese di 160 anni che racconta storie di un passato lontano. Ristrutturata dalla pratica architettonica Grounded, fondata da Anjali Mangalgiri, questa dimora non è solo un’abitazione, ma un viaggio attraverso le epoche. La ristrutturazione è iniziata con un attento studio degli elementi storici, un delicato lavoro d...

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La casa, un tempo appartenuta alla famiglia di un governatore dell'India portoghese, ha mantenuto il suo originale profilo. Il tetto in tegole di terracotta e le finiture in stucco tradizionale sono stati preservati, mentre nuovi spazi si sono aggiunti con garbo. Un cortile interno funge da collegamento tra la struttura esistente e una nuova zona che accoglie bagni e camere da letto, ampliando così l’idea di spazio e convivialità.

Il balcao, una caratteristica veranda goana, è stato sapientemente trasformato in un'accogliente verandah, adatta alle scale sociali moderne. Ogni dettaglio, dalla poltrona in pietra originale, rimontata con cura, alla cucina centrale, progettata per essere il cuore pulsante della casa, parla di una reinterpretazione attenta e raffinata. Qui, il tetto è stato sollevato per far posto a un mezzanino, creando aperture che inondano di luce gli ambienti, mentre una nicchia di preghiera nel cuore della cucina rimane un omaggio alle tradizioni passate.

L'originale pavimentazione in ossido rosso è stata restaurata, abbinata a pareti in intonaco di calce e mobili in teak riciclato. Nella nuova sezione, il pavimento in micro-concreto dalle tonalità terrose riecheggia i materiali storici, creando una continuità visiva e sensoriale. Le travi troppo fragili per essere riutilizzate sono state trasformate in un elegante pavimento a motivo che arricchisce il mezzanino, aggiungendo un tocco di originalità e storia.

Ogni elemento, dalle finestre incorniciate a pilastri decorativi, fino a un crestino che risale al 1860, è un atto di continuità, un modo per radicare il design in una storia vissuta. Mangalgiri e il suo team di Grounded hanno saputo coniugare il passato e il presente in un’armonia perfetta, creando non solo un’abitazione, ma un luogo dove la vita quotidiana si intreccia con il patrimonio culturale.

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FENDI SS26: Un Mondo di Colori e Pixel di Marc Newson

FENDI SS26: Un Mondo di Colori e Pixel di Marc Newson

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Nel cuore pulsante di Milano, dove l'arte e la moda si intrecciano in un abbraccio di emozioni, si è svolto lo spettacolo FENDI SS26. Il maestro del design, Marc Newson, ha concepito un set che va oltre il semplice palcoscenico: un campo di pixel vibranti, ispirato alla composizione dei quilt e alla bellezza dei fiori. Ogni scatola, disposta in altezze e dimensioni diverse, si trasforma in un univ...

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Entrando nel Palazzo Fendi, ci si sente avvolti da un'atmosfera che ricorda l'osservazione ravvicinata di un’immagine digitale, dove i pixel, in continua mutazione, creano un paesaggio in movimento. Le modelle, sfilando, interagiscono con questo sfondo, rendendo ogni abito una parte integrante di un'opera d'arte collettiva. I colori audaci della collezione risuonano con quelli del set, creando un dialogo visivo che cattura l'attenzione e invita alla riflessione.

La collezione SS26 di FENDI non è soltanto un insieme di capi, ma un'esperienza sensoriale. Giacche strutturate, cappotti ampi e vestiti fluttuanti si stagliano contro le scatole pixelate. I materiali, che spaziano dall'organza al jacquard, dal cotone alla pelle, si combinano in un gioco di pieni e vuoti, enfatizzando le silhouette e il volume di ogni pezzo. I colori si susseguono in un'armonia di bianco, giallo, turchese, rosso, rosa e corallo, creando un'onda di emozioni che coinvolge chi osserva.

La colonna sonora, composta da Frédéric Sanchez, accompagna il tutto con melodie che richiamano il cinema italiano, l'opera e la musica elettronica, creando un ritmo che si intreccia con il movimento delle modelle e la trasformazione dei colori sul set. Ogni nota, ogni passo, ogni colore si fondono in un'esperienza unica, in cui il design di Marc Newson si fa custode di un concetto di trasformazione e bellezza.

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La Serra che Dialoga: Un Padiglione per l'Istruzione Agricola

La Serra che Dialoga: Un Padiglione per l'Istruzione Agricola

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Immagina un luogo dove il sapere si intreccia con la natura, dove le piante non sono solo elementi decorativi, ma protagoniste di un racconto collettivo. È questo il cuore pulsante del progetto "La tua Serra è la tua Cucina è il tuo Soggiorno", concepito dagli architetti dello Office for Roundtable e JXY Studio a Guangzhou, in Cina. Qui, una serra espandibile rivestita di pannelli in policarbonato...

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Questo straordinario progetto, realizzato per il museo Fei Arts, è un esempio di architettura flessibile: un telaio in acciaio avvolto da lastre di policarbonato crea un microclima ideale per la crescita di verdure come patate, peperoni e diverse erbe aromatiche. Le fessure strategicamente posizionate tra i pannelli permettono una ventilazione passiva, garantendo così un ambiente confortevole in un contesto subtropicale. Non è solo una serra; è un laboratorio vivente dove le stagioni si riflettono e i legami sociali si rafforzano.

La magia di questo spazio risiede nella sua capacità di mutare: grazie a cavi di tensione, le pareti possono essere sollevate o abbassate, trasformando la serra in un'accogliente area per eventi e incontri. L'architetto Leyuan Li, uno dei creatori, afferma: "I confini tra natura e artefatti sono in continuo movimento, così come il ruolo di questo padiglione". Quando è chiuso, accoglie le piante; quando è aperto, si fa palcoscenico per una nuova forma di convivialità.

Dopo l'esperienza della pandemia, questo progetto ha preso vita per rispondere alle sfide legate alla sicurezza alimentare, diventando un simbolo di comunità e resistenza. Durante i mesi di esposizione, la serra ha ospitato eventi sociali che hanno trattato temi come la memoria alimentare e l'agricoltura civica. I volontari locali si sono presi cura delle piante, organizzando attività di raccolta e condivisione dei prodotti, contribuendo così a una rete di relazioni che va oltre il semplice scambio di cibo.

Inoltre, il progetto prevede un sistema innovativo di scambio di vasi, permettendo ai partecipanti di portare a casa le piante e sostituirle con nuovi vasi. Ogni pianta diventa quindi un messaggero di cultura e comunità, un modo per riconnettersi con la terra e con gli altri. Li sottolinea l'importanza di creare spazi pubblici informali che incoraggino l'interazione sociale, specialmente in un'epoca in cui il contatto umano è spesso limitato dalle tecnologie virtuali.

In un mondo che corre veloce, la serra di Guangzhou ci ricorda l'importanza della lentezza, della condivisione e del dialogo. È un luogo dove il cibo diventa un ponte tra le persone, un invito a riscoprire il valore della comunità attraverso l'agricoltura. "Volevamo sviluppare un progetto che utilizzasse gli strumenti e gli spazi dell'agricoltura per promuovere nuove forme di convivialità", conclude Li, lasciandoci con una riflessione profonda sulla nostra connessione con il cibo e con gli altri.

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AVATR Vision Xpectra: Il Futuro dell'Automobile con Cabina in Vetro Prismatico e Vortex Intelligente

AVATR Vision Xpectra: Il Futuro dell'Automobile con Cabina in Vetro Prismatico e Vortex Intelligente

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AVATR Vision Xpectra: Il Futuro dell'Automobile con Cabina in Vetro Prismatico e Vortex IntelligenteAVATR ha svelato la Vision Xpectra all'IAA Mobility 2025, una concept car innovativa caratterizzata da una cabina in vetro prismatico e un vortex AI che apprende dalle esigenze e dai comportamenti del conducente. Grazie all'intelligenza emotiva, un sofisticato sistema di sensori, telecamere e softwa...

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Quando il conducente si avvicina all'auto, i sensori di movimento la attivano, creando una sequenza di accensione che fa sembrare l'auto viva. Esternamente, la Vision Xpectra presenta una precisione di taglio a diamante che conferisce superfici geometriche affilate, ispirate ai gioielli. La cabina in vetro prismatico utilizza una tecnologia avanzata di vetratura, permettendo alla luce di rifrangersi e offrendo una vista interna agli osservatori esterni.

Nell'interno della AVATR Vision Xpectra, troviamo una combinazione di pelle nubuck, tessuti lavorati in tre dimensioni e componenti gonfiabili che possono cambiare forma in base alle preferenze dell'utente o alle condizioni di guida. Il sistema di controllo centrale, chiamato Vortex, funge da intermediario tra il conducente e l'auto, apprendendo i modelli di comportamento dell'utente nel tempo, proprio come i servizi di streaming suggeriscono contenuti personalizzati.

Il Vortex elabora comandi vocali tramite un assistente personale vocale (VPA), creando risposte personalizzate con particelle visive, effetti di illuminazione e ambienti sonori su misura. All'interno della cabina, il concetto Alabaster Shimmer combina più texture e materiali per creare un ambiente confortevole. Gli elementi in vetro lavanda rifrangono la luce in modi specifici, creando effetti atmosferici, mentre le lamelle meccaniche si estendono all'apertura delle porte, espandendo fisicamente lo spazio interno.

La AVATR Vision Xpectra è dotata di un sistema di illuminazione multilivello. Le luci d'ombra integrate sotto i pannelli della carrozzeria creano un'illuminazione sottile che segue le linee geometriche dell'auto. L'illuminazione ambientale dinamica all'interno della cabina si adatta in base all'umore degli occupanti, alle condizioni esterne o allo stato del veicolo. Questo sistema di illuminazione si connette all'AI, consentendo all'auto di esprimere diverse emozioni attraverso colori e motivi di movimento.

Tra il conducente e il passeggero anteriore, il Vortex centrale può passare la vettura dalla modalità di guida assistita a quella completamente autonoma, gestendo le transizioni tramite comandi tattili e gestuali. Il cruscotto presenta un display panoramico trasparente che mostra le informazioni di guida, mentre il volante ha una superficie riflettente simile al tema futuristico della cabina.

Fino ad ora, AVATR ha introdotto Vision Xpectra come concept car durante l'IAA Mobility 2025 a Monaco, proponendo un'auto che non è solo un mezzo di trasporto, ma un'esperienza interattiva e personalizzata.

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Un Rifugio di Speranza: Anduhyaun, il Santuario per Donne Indigene a Toronto

Un Rifugio di Speranza: Anduhyaun, il Santuario per Donne Indigene a Toronto

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Nel cuore pulsante di Toronto, un luogo emerge come simbolo di speranza e rinascita: l'Anduhyaun Emergency Shelter. Questo rifugio, progettato con maestria dallo studio LGA Architectural Partners, non è soltanto un edificio, ma un abbraccio che accoglie le donne indigene colpite dalla violenza domestica. Ogni angolo di questo spazio è concepito per rispettare e celebrare le tradizioni ancestrali, ...

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Varcando la soglia dell'Anduhyaun, si viene accolti da un corridoio sinuoso che si snoda come un fiume, conducenti verso stanze dedicate all'accoglienza, alla consulenza e alla saggezza degli Anziani. LGA ha saputo infondere nei materiali e nelle forme un richiamo all'acqua, alla terra e al cielo, elementi intrisi di significato e vitalità. Le porte, sapientemente arretrate, garantiscono una continuità nel fluire di questo ambiente curvo, mentre i rivestimenti blu delle piastrelle evocano la serenità e la profondità dell'acqua.

Il piano terra si apre in uno spazio condiviso, una cucina e una sala da pranzo luminose, dove le residenti possono unirsi per preparare e gustare i pasti, creando legami e condividendo storie. Questo è un luogo di autonomia, dove l'atto di cucinare diventa un momento di connessione e sostegno reciproco. Proseguendo, si incontra Nookomis, una sala circolare che porta il nome della parola Ojibwe per 'nonna'. Qui, il legno rosso di sommacco avvolge le pareti, offrendo un'atmosfera intima per cerimonie e meditazioni, un vero e proprio rifugio per le anime in cerca di pace.

Al piano superiore, l'architettura si fa ancora più accogliente, con spazi comuni e camere da letto progettate per garantire privacy e comfort. Ogni suite è dotata di un bagno privato, un lusso raro in rifugi di questo tipo, rendendo l'esperienza abitativa più dignitosa. Le stanze, arredate con cura, possono essere collegate per accogliere famiglie più numerose, sottolineando l'impegno dell'Anduhyaun nel rispondere ai bisogni delle sue residenti.

“Vivi di crescita e trasformazione”, afferma LGA, e questo rifugio è testimone di un'eredità culturale che perdura da decenni. Un luogo dove le donne possono ritrovare la propria voce e la propria forza, immerso in un ambiente che celebra le loro radici e la loro resilienza.

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Esplorando l'industria dell'illuminazione: il nuovo numero di Dezeen Agenda USA

Esplorando l'industria dell'illuminazione: il nuovo numero di Dezeen Agenda USA

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Esplorando l'industria dell'illuminazione: il nuovo numero di Dezeen Agenda USAIl recente numero della nostra edizione americana di Dezeen Agenda presenta un'intervista con Bruce Hannah sullo stato del design dei mobili e un'indagine su come i marchi di illuminazione statunitensi stanno innovando. Iscriviti oggi stesso!

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Con la riapertura dell'ufficio di architettura di Donald Judd a Marfa, dopo il restauro, questa edizione di Dezeen Agenda si concentra sul design dei mobili. L'industrial designer Hannah ha dichiarato a Dezeen che i designer di mobili di oggi stanno lavorando con "ingredienti migliori". La Morrison Hannah Task Chair è stata ripubblicata lo scorso anno con Knoll. "La ricetta non è cambiata, ma gli ingredienti sono cambiati in gran parte in meglio," ha affermato Hannah.

In un campo correlato, la reporter di Dezeen, Ellen Eberhardt, indaga su come le aziende di illuminazione americane stiano utilizzando la stampa 3D e la produzione digitale per cercare di riparare l'industria dell'illuminazione, definita "estremamente rotta". La californiana Gantri ha recentemente aperto una fabbrica dotata di oltre 1.000 stampanti 3D.

Altrove nella newsletter, mettiamo in evidenza un trio di progetti di ospitalità a New York, dal restauro del Waldorf Astoria a cura di SOM, al ristorante più recente del Rockwell Group nel Flatiron District e un hotel all'interno di una locanda del 1917 a NoHo. L'ultima newsletter ha anche presentato il progetto più recente completato da Herzog & de Meuron a Filadelfia e una cabina in legno nello Stato di Washington elevata su colonne d'acciaio.

L'edizione USA di Dezeen Agenda è una newsletter curata inviata ogni secondo venerdì, contenente notizie di rilevanza, opinioni, interviste e progetti provenienti da tutta l'America. Leggi l'ultima edizione di Dezeen Agenda USA o iscriviti qui. Puoi anche iscriverti alle nostre altre newsletter; l'edizione globale di Dezeen Agenda è inviata ogni giovedì e contiene una selezione dei principali eventi della settimana.

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Tracce di Luce: Un Viaggio nel Golf Indoor di Taichung

Tracce di Luce: Un Viaggio nel Golf Indoor di Taichung

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Nel cuore pulsante di Taichung, dove l'urbanizzazione si intreccia con la ricerca di spazi di svago e relax, sorge il Traces of Light Indoor Golf Course. Progettato dallo studio Degree Design, questo spazio non è solo un campo da golf, ma un'esperienza immersiva in cui la luce diventa protagonista, tracciando percorsi invisibili che guidano il visitatore attraverso un viaggio sensoriale unico.

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Appena varcata la soglia, si viene accolti da un abbraccio di illuminazione che danza tra le pareti, creando un'atmosfera di calore e accoglienza. Qui, la luce non è mera illuminazione; è un linguaggio che comunica, un arco disegnato nell'aria che invita a fermarsi, a osservare e a riflettere. Ogni angolo è pensato con cura, ogni raggio di sole filtrato attraverso le aperture è un richiamo a scoprire l’ordine e il ritmo di questo spazio.

Con una superficie di 161 m², il campo da golf indoor si trasforma in un palcoscenico dove il design incontra la funzionalità. Gli architetti, guidati da Tseng Chih-Hao, hanno saputo catturare l'essenza del gioco, rendendolo accessibile a tutti, dai professionisti ai neofiti. La disposizione degli spazi è studiata per favorire un flusso naturale, dove il golf non è solo un'attività, ma un momento di condivisione e divertimento.

La scelta dei materiali e delle finiture riflette un impegno verso la sostenibilità, con soluzioni innovative che riducono l'impatto ambientale e promuovono un uso responsabile delle risorse. Ogni elemento del design è una dichiarazione di intenti, un passo verso un'architettura consapevole e rispettosa dell'ambiente.

Ma Traces of Light è più di un semplice progetto architettonico; è un'opera d'arte che invita a vivere il golf in una nuova dimensione, dove ogni colpo è accompagnato da un gioco di luci e ombre che arricchisce l'esperienza. È un luogo dove il tempo sembra fermarsi, permettendo di immergersi completamente nel momento presente.

In questo angolo di Taiwan, il golf indoor si trasforma in una celebrazione della luce e della creatività, un esempio lampante di come l'architettura possa ispirare e trasformare la nostra percezione dello spazio.

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Ritorno alla Belle Époque: Capolavori a Palazzo Blu

Ritorno alla Belle Époque: Capolavori a Palazzo Blu

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Dal 15 ottobre al 7 aprile, un viaggio incantevole ci attende a Palazzo Blu, dove oltre cento capolavori ci raccontano la storia di artisti italiani a Parigi durante l'età dell'Impressionismo. Questa è una mostra che non solo celebra la Belle Époque, ma ci invita a riflettere sulla complessità e la dignità storica di questi maestri, tra cui Giovanni Boldini, Giuseppe De Nittis e Federico Zandomene...

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La curatela di Francesca Dini e il supporto della Fondazione Pisa hanno reso possibile un'esposizione che va oltre il semplice raccontare bellezza; essa si propone di valorizzare il contributo originale di questi artisti, spesso relegati a un ruolo decorativo. Invece, furono protagonisti nella definizione visiva della modernità europea.

Le opere, provenienti dai più prestigiosi musei internazionali, ci mostrano una Parigi crocevia di culture, dove Boldini, De Nittis e Zandomeneghi, trasferitisi tra il 1867 e il 1874, trovano ispirazione in un ambiente vibrante, ricco di opportunità e fermento culturale. Qui, tra caffè bohémien e incontri con artisti come Degas e Renoir, la loro ricerca pittorica si sviluppa, mantenendo sempre un legame profondo con le radici toscane e l'eredità del realismo macchiaiolo.

La mostra, articolata in nove sezioni, ci guida attraverso le trasformazioni di un'epoca, iniziando dalla crisi politica post-battaglia di Sedan fino alla rinascita di Parigi, dove l'arte si fa simbolo di una modernità elegante e universale. Le pennellate di Boldini e la vita cosmopolita di De Nittis ci parlano di un'arte che si fonde con la vita, mentre Zandomeneghi ci offre uno sguardo lirico sul mondo femminile.

Infine, il racconto si sposta verso la Toscana, dove artisti come i fratelli Gioli e Corcos, ispirati da Parigi, trasformano la quotidianità in pura poesia visiva. Luoghi come Livorno e Pisa diventano laboratori di una modernità gentile, in cui l'intimità e il sogno si intrecciano.

Quindi, non perdere questa occasione unica: la Belle Époque torna a riflettersi nel presente, portando con sé un'eredità di arte, storia e vita. Acquista i tuoi biglietti e preparati a immergerti in un mondo di bellezza e cultura!

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Il Futuro del Mattone: Le Architetture che Ridefiniscono il Concetto di Spazio

Il Futuro del Mattone: Le Architetture che Ridefiniscono il Concetto di Spazio

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Nel cuore di una società in continua evoluzione, il mattone emerge come simbolo di un'eleganza senza tempo, un materiale che racconta storie di tradizione e innovazione. Il BRICK AWARD 26, un prestigioso riconoscimento internazionale, ha svelato una selezione di 50 opere architettoniche provenienti da 21 paesi, ognuna delle quali rappresenta una visione audace e creativa del mondo del mattone.

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Questa celebrazione biennale, che avrà luogo a Vienna il 11 giugno 2026, non è solo una competizione, ma un festival di idee e approcci che mettono in luce la versatilità del mattone. Tra le opere selezionate, troviamo progetti che spaziano da case residenziali intime a grandi edifici commerciali, ognuno con la propria identità unica e il proprio messaggio.

La giuria, composta da nomi illustri come Gabriela Carrillo e Christine Conix, ha il compito di valutare l'originalità e l'eccellenza, premiando non solo l'estetica ma anche la sostenibilità. Ed è proprio la sostenibilità che emerge come tema centrale, con progetti che utilizzano tecniche artigianali e materiali locali, riducendo l'impatto ambientale e abbracciando un futuro più verde.

Tra i progetti più affascinanti, segnaliamo il Museo UCCA in Cina, progettato da Kengo Kuma, che gioca con forme scultoree evocando la bellezza dei materiali naturali. In Australia, il Museo dell'Olocausto di Melbourne utilizza oltre 25.000 mattoni per creare una facciata che bilancia trasparenza e sicurezza, un potente simbolo di resilienza.

Ma non è tutto: il BRICK AWARD è anche un invito a riflettere su come l'architettura possa fungere da ponte tra culture diverse. Ogni progetto in lista racconta una storia, una fusione di arte e funzionalità che continua a ispirare architetti e designer in tutto il mondo.

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Rinnovo Radicale: Il Progetto di Retrofit per il Richard J Daley Center di Chicago

Rinnovo Radicale: Il Progetto di Retrofit per il Richard J Daley Center di Chicago

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Rinnovo Radicale: Il Progetto di Retrofit per il Richard J Daley Center di ChicagoIl Richard J Daley Center di Chicago, completato nel 1965, rappresenta un simbolo dell'architettura modernista della città. Recentemente, il progetto di retrofit proposto dalla designer Zixuan Luo ha conquistato il terzo posto nel Radical Renewal Competition organizzato da Dezeen in collaborazione con Bentley. Intito...

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Luo propone una riorganizzazione degli spazi interni per migliorare le prestazioni termiche e ottimizzare la ventilazione passiva. La sua idea include la rotazione della griglia interna, creando vuoti a forma di cuneo tra la nuova struttura e il telaio in acciaio originale. Questi vuoti fungerebbero da zone di buffer termico, migliorando l'isolamento in inverno e il raffreddamento in estate.

Il progetto non solo aumenta l’efficienza energetica, ma libera anche spazio per nuovi usi, come abitazioni, uffici co-working, una biblioteca e spazi per mostre. I nuovi vuoti potrebbero anche trasformarsi in terrazze, balconi e atri, creando un effetto visivo graduale che rinnova l'aspetto dell'edificio senza alterarne la facciata.

Con l'intervento di Luo, il Daley Center potrebbe diventare un prototipo per l'adattamento degli edifici modernisti protetti, combinando aggiornamenti prestazionali e rinnovamento programmatico per dare nuova vita all'architettura storica. Il concorso ha ricevuto partecipazioni da oltre 27 paesi, mettendo in risalto l'importanza di rinnovare edifici storici per soddisfare le esigenze contemporanee.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su Dezeen.

Il Silenzio del Design: Fredericia e Flooat Creano uno Showroom a Tokyo

Il Silenzio del Design: Fredericia e Flooat Creano uno Showroom a Tokyo

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Nel cuore pulsante di Tokyo, precisamente nell'area di Omotesando, un nuovo spazio si erge con una calma inaspettata. Si tratta dello showroom di Fredericia, un marchio danese di mobili, che ha collaborato con lo studio locale Flooat per dare vita a un ambiente che celebra la semplicità e la raffinatezza. Il loro obiettivo? Creare un palcoscenico per i mobili che rispecchi l'essenza di due culture...

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Maria Bruun, responsabile del design di Fredericia, ha descritto la visione dietro questo progetto: “Volevamo che lo spazio si sentisse più come una galleria di design che un showroom convenzionale: semplice, discreto e sensoriale.” Un affermazione che riflette l’intento di trasformare il cemento grezzo in un palcoscenico per l’arte del mobile.

Le pareti in calcestruzzo esposte, un elemento distintivo di questo showroom, offrono un contrasto unico con il calore del legno naturale dei mobili, molti dei quali sono opere iconiche di architetti danesi come Hans J. Wegner. Yumika Yoshida, designer d'interni di Flooat, spiega: “Il concetto era di creare uno sfondo sereno attraverso il calcestruzzo esposto, permettendo al calore e ai dettagli intricati dei mobili danesi di risaltare.”

Ma non è solo un ambiente per l'esposizione: è stato pensato come un rifugio, un luogo che evoca la sensazione di casa. Con un attento richiamo agli interni residenziali giapponesi, il design incoraggia un'interazione profonda con lo spazio. “Abbiamo dato particolare attenzione a creare un'atmosfera che risuona con le sensibilità spaziali delle case giapponesi – apprezzando il vuoto, le texture sottili e la bellezza della moderazione,” aggiunge Yoshida.

Il pavimento in terrazzo e le pareti di un grigio caldo, le tonalità neutre che avvolgono gli ambienti, diventano il palcoscenico ideale per i mobili in legno, creando un dialogo visivo che invita i visitatori a immaginare come questi pezzi possano integrarsi nelle loro vite quotidiane.

“Volevamo che l'atmosfera fosse calma, luminosa e tattile,” continua Bruun. “Il nostro scopo era creare uno sfondo galleria sottile che permettesse ai mobili e ai materiali di parlare da soli. È silenzioso, ma ricco di texture quando lo si vive in prima persona.”

La scelta del calcestruzzo, insieme a dettagli artigianali come la pittura a mano delle pareti, contribuisce a un'esperienza sensoriale unica, dove ogni imperfezione racconta una storia di autenticità. La fusione tra estetica nordica e giapponese non è solo un atto di design, ma un vero e proprio inno alla bellezza della semplicità e dell'integrità, valori condivisi tra le due culture.

Con questo showroom, Fredericia non solo celebra il suo patrimonio danese, ma si apre anche a un mercato giapponese che riconosce e apprezza il valore del design sostenibile e della qualità artigianale. La bellezza di questo spazio non risiede solo nei suoi componenti, ma nella storia che racconta e nelle connessioni che stabilisce.

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Wicker House: la nuova residenza di Ming Architects a Singapore

Wicker House: la nuova residenza di Ming Architects a Singapore

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Wicker House: la residenza contemporanea di Ming ArchitectsSituata a Singapore, Wicker House è un progetto residenziale innovativo realizzato da Ming Architects. Completato nel 2023, questo straordinario edificio si estende su un'area di 4500 m², fondendo design moderno e funzionalità. La casa presenta interni luminosi e ariosi, arricchiti da tocchi di colore vibrante.

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La struttura è concepita per offrire splendide viste su acqua e verde, garantendo al contempo la privacy degli abitanti grazie all'uso di schermi ispirati al rattan. L'architettura di Wicker House celebra l'uso di materiali naturali di alta qualità, creando un ambiente accogliente e sostenibile.

Questo progetto non solo rappresenta un esempio di architettura residenziale contemporanea, ma si distingue anche per la sua attenzione alla sostenibilità e all'integrazione con l'ambiente circostante. Gli architetti Tan Cher Ming e il suo team, tra cui Erica Chan, hanno lavorato per dare vita a uno spazio che è tanto funzionale quanto estetico.

Wicker House è una testimonianza della capacità di innovare nel campo dell'architettura residenziale, dimostrando che è possibile creare ambienti che siano al tempo stesso belli e sostenibili. Se sei appassionato di architettura e design, questo progetto è sicuramente da tenere d'occhio.

Per maggiori dettagli, visita il sito ArchDaily.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.archdaily.com.

Un Nuovo Inizio per Venezia: Le Galeries Bartoux Trasformano il Cinema in Arte

Un Nuovo Inizio per Venezia: Le Galeries Bartoux Trasformano il Cinema in Arte

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Venezia, la città dei sogni e delle meraviglie, si veste di nuova bellezza. Nell'aria frizzante di Dorsoduro, un ex cinema, un tempo tempio di pellicole e storie, rinasce come un centro d'arte all'avanguardia: Le Galeries Bartoux. Qui, dove un tempo si proiettavano film, ora si raccontano storie di colori e forme, di artisti e collezionisti che affollano le stanze illuminate da una luce vibrante.

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La serata di inaugurazione, un vero e proprio vernissage parigino con un'anima lagunare, ha accolto oltre 800 ospiti, tra cui volti noti del panorama artistico e un pubblico curioso che si è lasciato rapire dalla magia del luogo. Il tappeto rosso, i velluti e le bollicine di champagne hanno creato un'atmosfera di glamour e sofisticazione, un richiamo irresistibile per chi ama l'arte.

Nel cuore dell'ex Cinema Accademia, i 1.200 metri quadrati di spazio espositivo si fondono con la storia, le travi in legno e i marmi chiari danzano insieme a videoproiezioni immersive che trasformano l'ambiente in un racconto visivo. Qui, l'arte non è solo da osservare: si vive, si respira, si sente. Un viaggio sensoriale che invita a esplorare e ad immergersi in una Bartoux Experience unica.

Tra i protagonisti della serata, il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha sottolineato l'importanza di questo spazio per la comunità, un luogo dove l'arte contemporanea trova casa. Le Galeries Bartoux non sono soltanto una galleria, ma una Casa dell'Arte, un dialogo continuo tra storia, creatività e cultura. Con artisti italiani e internazionali in mostra, il programma promette di coinvolgere e sorprendere, creando un legame profondo con il pubblico.

In questo contesto, Salvador Dalì, con il suo sguardo magnetico e le sue opere iconiche, si fa portavoce di un'epoca e di un sogno che continua a vivere. Un omaggio che si tradurrà in una mostra dedicata, un viaggio onirico che trasformerà la città in una visione liquida e surreale.

Le Galeries Bartoux rappresentano un nuovo tassello nel mosaico artistico di Venezia, un luogo dove la bellezza parla francese e ogni parete racconta storie di passione e invito alla riflessione. Un'esperienza che promette di rimanere nel cuore di chi avrà il privilegio di varcare la soglia di questo spazio magico.

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Letti Regolabili: Il Futuro del Comfort e della Personalizzazione

Letti Regolabili: Il Futuro del Comfort e della Personalizzazione

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Immagina di entrare in una stanza dove il letto non è solo un letto, ma un alleato del tuo benessere. I letti regolabili, con la loro capacità di adattarsi alle tue esigenze, stanno rivoluzionando il concetto di sonno. Non più semplici strutture fisse, ma basi che si piegano e si modellano per offrirti l'esperienza di riposo ottimale. Che si tratti di elevare la testa per leggere un libro o di sol...

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Le ricerche dimostrano che una posizione inclinata durante la notte può combattere disturbi come l'apnea del sonno, il reflusso gastroesofageo e il dolore lombare. Con l'integrazione di luci notturne sensibili al movimento e porte USB per ricaricare i tuoi dispositivi, questi letti non sono solo funzionali, ma anche estremamente pratici per la vita moderna.

Quando si parla di letti regolabili, l'ergonomia incontra la tecnologia. Sono progettati per adattarsi a una varietà di materassi, da quelli in memory foam a quelli ibridi, permettendo a ogni dormiente di trovare il suo setting ideale. Analizzando materiali e dimensioni, e considerando le recensioni positive degli utenti, abbiamo selezionato i modelli più performanti, pronti a soddisfare anche le esigenze più peculiari.

Un esempio da considerare è il Nectar Adjustable Bed Frame: con un design robusto in acciaio, offre funzioni uniche come impostazioni anti-russamento e massaggio. Oppure il Saatva Lineal Adjustable Base, apprezzato per la sua illuminazione sotto il letto e la posizione zero-gravity che regala una sensazione di leggerezza. Ogni modello racconta una storia di innovazione e comfort, un passo verso un riposo personalizzato.

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Il Labirinto Inflabile Arcobaleno di Cyril Lancelin a Grand Rapids

Il Labirinto Inflabile Arcobaleno di Cyril Lancelin a Grand Rapids

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Il Labirinto Inflabile Arcobaleno di Cyril Lancelin a Grand Rapids Durante il festival Return to the River a Grand Rapids, l'artista e architetto francese Cyril Lancelin ha presentato la sua ultima installazione di grande formato, Pyramid Curbs. Questa vibrante struttura immersiva trasforma il paesaggio urbano in un parco giochi di colore e geometria, invitando i visitatori ad esplorare un labiri...

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Composta da forme tubolari intrecciate che si elevano e curvano in una silhouette simile a una piramide astratta, la superficie dell'installazione è ricoperta da un gradiente di tonalità arcobaleno, creando un effetto visivo abbagliante che cambia con la luce e la prospettiva. Da lontano, Pyramid Curbs appare come un enorme fascio di radici colorate al neon, mentre da vicino si trasforma in un labirinto percorribile dove i visitatori possono perdersi tra i muri gonfiabili.

Fedele alla pratica di Lancelin, l'opera sfuma i confini tra scultura, architettura e design di parchi giochi. La ripetizione e la variazione dei moduli geometrici creano una struttura che è sia monumentale che accessibile. L'installazione celebra la collettività e la gioia, incoraggiando persone di tutte le età a interagire fisicamente ed emotivamente con l'opera.

Il festival Return to the River fornisce lo sfondo per questa intervento urbano, riconnettendo il centro di Grand Rapids con il lungofiume attraverso arte, musica ed eventi pubblici. In questo contesto, Pyramid Curbs funge sia da punto di riferimento che da condensatore sociale, un luogo di incontro dove colore, scala e forma si fondono per ridefinire come può essere percepito uno spazio pubblico.

Invitiamo tutti a visitare questa straordinaria installazione e scoprire il labirinto interno, dove ogni angolo rivela una nuova sfumatura di gioia e meraviglia.

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Il Centro di Formazione CODEC a Kuakata: Un Faro di Sviluppo per le Comunità Costiere

Il Centro di Formazione CODEC a Kuakata: Un Faro di Sviluppo per le Comunità Costiere

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Il Centro di Formazione CODEC a Kuakata: Un Faro di Sviluppo per le Comunità Costiere Nel cuore pulsante di Kuakata, un luogo dove il mare abbraccia la terra, sorge il CODEC Training Centre. Questa struttura non è solo un edificio; è un simbolo di speranza e crescita per le comunità costiere del Bangladesh. Progettato con un occhio attento alla sostenibilità e all’inclusione, il centro si propone ...

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Immaginate un luogo dove gli abitanti locali possono apprendere le tecniche di gestione delle risorse costiere, prepararsi a calamità naturali e sviluppare un turismo sostenibile che rispetti l’ambiente. Questa è la missione del CODEC, un progetto che si è evoluto attraverso un processo di costruzione graduale, coinvolgendo artigiani e lavoratori della comunità, assicurando così che la conoscenza e le competenze siano trasferite direttamente ai membri della comunità.

Con una superficie di 7333 piedi quadrati, il centro non solo offre spazi per la formazione, ma è anche progettato per integrarsi armoniosamente nel contesto naturale circostante. La scelta dei materiali, come il mattone, riflette un impegno per la qualità e la sostenibilità, rendendo il centro un esempio luminoso di architettura educativa.

In un mondo che cambia rapidamente, il CODEC Training Centre emerge come un faro di innovazione, dove l’educazione si sposa con la tradizione, creando un futuro luminoso per le generazioni a venire. La sua importanza va oltre le mura; è un catalizzatore per il cambiamento, un luogo dove le idee fioriscono e le comunità si uniscono per affrontare le sfide del futuro.

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Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.archdaily.com.

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Milano: Quando l'arte incontra l'aperitivo in un bar a Vetra Navigli

Milano: Quando l'arte incontra l'aperitivo in un bar a Vetra Navigli

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Immagina di passeggiare tra le vie di Milano, il profumo dell'aperitivo che aleggia nell'aria e, a un certo punto, di imbatterti in un bar che non è solo un luogo di ritrovo, ma una vera e propria galleria d'arte. Questo è ciò che offre il Vetra Navigli, un locale che ha scelto di ospitare le opere di Bruno Marrapodi, un artista che trasforma il quotidiano in un sogno visivo.

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Il progetto espositivo, voluto dal curatore Giacomo Nicolella Maschietti, rompe le convenzioni tradizionali dell'arte, portando la narrazione di Marrapodi tra i tavoli e i bicchieri dei clienti. Hotel Splendid – Una stella soltanto è il titolo dell'esposizione, evocativo e malinconico, che invita a riflettere sui luoghi di incontro del passato, rievocando notti di passione e intimità in camere d'hotel che, pur essendo umili, portano nomi che fanno viaggiare la fantasia.

Le opere di Marrapodi, caratterizzate da una linea curva e colori pastello, creano un'atmosfera onirica che si integra perfettamente con l'ambiente del bar. Ogni dipinto è una finestra su un'altra dimensione, un invito a perdersi nei ricordi e nelle emozioni che questi spazi evocano. La scelta di esporre in un bar non è casuale: l'arte deve essere accessibile e vivere tra le persone, proprio come un aperitivo che unisce amici e sconosciuti.

In mostra, troviamo anche una selezione di pizzini, quegli umili tovagliolini di carta che diventano supporto per schizzi e riflessioni. Marrapodi li ha utilizzati per catturare attimi di vita milanese, dai piccoli eventi quotidiani alle cronache più incredibili, creando un legame diretto tra l'artista e il pubblico.

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La Magia della Sedia New Moon: Un Incontro di Design e Sostenibilità

La Magia della Sedia New Moon: Un Incontro di Design e Sostenibilità

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Nel cuore di Bali, dove la natura si fonde con l'arte, nasce la New Moon chair, un'opera d'arte che trascende il concetto di semplice arredo. Ideata dalla visionaria Elora Hardy, fondatrice dello studio di architettura Ibuku, questa sedia rappresenta un viaggio tra le curve eleganti del bamboo e la maestria artigianale balinese. La forma scultorea della sedia evoca un dialogo tra tradizione e mode...

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Caratterizzata da uno schienale delicatamente curvato e un telaio angolare, la New Moon chair è un omaggio alla bellezza naturale del bamboo. La sua texture a canne e i frontali delle gambe, rifiniti in un elegante nero, mettono in risalto le peculiarità di questo materiale, spesso sottovalutato rispetto ai legni tradizionali. Ogni sedia non è solo un complemento d'arredo, ma un pezzo unico che porta con sé la forza e la leggerezza del bamboo, noto per la sua rapida crescita e il basso impatto ambientale.

"Modellata da linee curve e giunzioni raffinate, la sedia porta con sé un comfort senza pari e una presenza scultorea," affermano i rappresentanti di Bamboo Pure, il brand indonesiano che ha collaborato con Hardy. Questo pezzo d'arredo non è soltanto un oggetto funzionale, ma un manifesto di quello che il design può e deve essere: un equilibrio delicato tra funzionalità e arte.

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Ristrutturazione di Hearth House: un'armonia tra passato e presente nel Surrey

Ristrutturazione di Hearth House: un'armonia tra passato e presente nel Surrey

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Ristrutturazione di Hearth House: un'armonia tra passato e presente nel Surrey Lo studio di architettura britannico Medium ha recentemente completato la ristrutturazione di Hearth House, una casa di campagna degli anni '50 situata nel Surrey. Questo progetto ha portato chiarezza a una serie di estensioni disordinate, migliorando sia l'estetica che la funzionalità dell'abitazione.

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Immersa nel Surrey Hills National Landscape, la casa originaria era stata ampliata nel tempo con un insieme di blocchi rettilinei a un piano, che soffrivano di scarsa performance termica e di una disposizione disgiunta. Medium ha lavorato per unificare questi ampliamenti, mantenendo il maggior numero possibile di elementi esistenti e rivestendo l'intera facciata con intonaci bianchi lisci e grezzi.

Il progetto ha ridotto l'area totale della casa di 17 metri quadrati, un processo descritto dal direttore Benjamin Wells come un modo per far "lavorare di più" ogni stanza. L'obiettivo principale era quello di mantenere il più possibile la struttura esistente, trasformando nel contempo la funzionalità della casa per la vita familiare.

L'abitazione presenta un piano a forma di L, con il cottage originale a ovest e una serie di estensioni a nord, in precedenza scarsamente collegate tra loro e con il giardino. Medium ha trasformato l'area di incontro tra i due spazi in una sala da pranzo che ruota attorno a una colonna in legno e presenta un soffitto in abete di Douglas.

Questa sala da pranzo offre una vista sul giardino attraverso ampie finestre e si affaccia su un'accogliente area di soggiorno, organizzata attorno al focolare, che dà il nome alla casa. Il focolare, in precedenza ostruito, è stato ripristinato e specchiato per affrontare la nuova sala da pranzo, diventando il centro attorno al quale si collegano la sala da pranzo e la cucina.

Il design ha anche enfatizzato i collegamenti tra la casa e il giardino, realizzati tramite viste incorniciate, soglie estese e diverse "stanze" esterne. In aggiunta, Medium ha utilizzato scarti di legno per creare arredi su misura, come panche, armadi e scaffalature, contribuendo a un ambiente accogliente e funzionale.

La ristrutturazione di Hearth House rappresenta un perfetto esempio di come sia possibile unire design e sostenibilità, creando spazi che non solo rispettano l'architettura storica, ma la esaltano, rendendo la casa un luogo ideale per la vita familiare moderna.

Per ulteriori ispirazioni e progetti innovativi, visita architectsadvisor.com.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su Dezeen.

Iman S Fayyad: Innovazione Architettonica con Pannelli di Plywood per il Chicago Architecture Biennial

Iman S Fayyad: Innovazione Architettonica con Pannelli di Plywood per il Chicago Architecture Biennial

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Iman S Fayyad: Innovazione Architettonica con Pannelli di Plywood per il Chicago Architecture BiennialLa designer e docente Iman S Fayyad, con sede nel Massachusetts, ha presentato una straordinaria installazione al Chicago Architecture Biennial, intitolata In The Round. Questa struttura è realizzata utilizzando semplici pannelli di plywood, creando uno spazio collettivo facilmente assemblabile.

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Collocata nel Chicago Cultural Center, l'installazione utilizza pezzi di plywood standard che sono stati piegati per formare forme cilindriche composite, unite con semplici cinghie, eliminando la necessità di chiodi o adesivi esterni. Fayyad ha dichiarato che questo progetto esplora tecniche di utilizzo di materiali standard e accessibili per creare superfici geometriche strutturali.

La ricerca di Fayyad si concentra sull'importanza di utilizzare materiali prontamente disponibili, riducendo al minimo gli sprechi durante la trasformazione delle superfici da piatte a curve. Le forme curve sono state ottenute tramite un semplice processo di piegatura, che ha incluso l'ammollo e il riscaldamento dei pannelli, modellati poi manualmente.

L'installazione offre spazi interni accoglienti e piccoli alcove esterni dove ci si può sedere, mentre l'interno presenta una forma a cupola con pareti che si curvano verso un oculo. Questo design permette di creare un ambiente intimo, perfetto per riunioni, specialmente in contesti che richiedono costruzioni rapide ed economiche.

Fayyad ha enfatizzato l'importanza di creare strutture temporanee, come rifugi di emergenza, che possano essere assemblate e smontate facilmente. La sua installazione risponde al tema del CAB di quest'anno, Architettura in Tempi di Cambiamento Radicale, affrontando la necessità di strutture efficienti e sostenibili.

In un'epoca in cui la giustizia ambientale è fondamentale, l'ambizione di Fayyad è di promuovere l'innovazione formale, collegando le pratiche architettoniche con le esigenze sociali e culturali. Questo progetto è un esempio di come un design accessibile possa rinnovare il legame tra mente e mano nel processo creativo.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su Dezeen.

Comelit: Innovazione e Sostenibilità nel Design Domestico

Comelit: Innovazione e Sostenibilità nel Design Domestico

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Comelit: Innovazione e Sostenibilità nel Design DomesticoNel mondo moderno, una casa domotica rappresenta un passo fondamentale verso una vita più comoda e sostenibile. Per questo motivo, EuroMilano ha scelto di collaborare con Comelit Group SpA, un leader internazionale nel settore della tecnologia per la casa. Fondata nel 1956, Comelit si distingue per la progettazione e realizzazione di sistemi...

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I prodotti Comelit sono progettati per adattarsi a ogni esigenza abitativa, garantendo un utilizzo facile, pratico ed efficiente. Grazie all’innovazione tecnologica, Comelit contribuisce a rendere le residenze di Feel UpTown non solo più intelligenti ma anche più sostenibili.

Essere parte di un progetto come Uptown District significa abbracciare un ecosistema abitativo orientato al benessere delle persone, dove ogni elemento è pensato per migliorare la qualità della vita. La sinergia tra design e tecnologia si traduce in un ambiente che guarda al futuro, con un focus sul comfort e sulla sicurezza degli abitanti.

Per ulteriori informazioni sui prodotti e le soluzioni domotiche di Comelit, visita il loro sito ufficiale o contattali direttamente:

Comelit Group S.p.A.
Via Don Arrigoni, 5 – 24020 Rovetta S. Lorenzo (BG) Italy
Telefono: +39 0346 750 011

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.fuorisalone.it.

Norman Foster: Le città camminabili sono la chiave per il futuro urbano

Norman Foster: Le città camminabili sono la chiave per il futuro urbano

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Norman Foster: Le città camminabili sono la chiave per il futuro urbanoDurante il World Design Congress, l'architetto britannico Norman Foster ha sottolineato l'importanza delle città camminabili, anche per coloro che non si preoccupano dell'ambiente. Con un aumento della popolazione globale che porterà alla nascita di circa 11 nuove Londra ogni anno nei prossimi 25 anni, la domanda è: che tipo di...

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Foster ha affermato che dovremmo incoraggiare le città compatte e ad alta densità, disincentivando l'espansione urbana che invade la natura e la biodiversità. Secondo lui, le città compatte hanno una impronta di carbonio che è la metà rispetto a quelle suburbane, dove le auto dominano il paesaggio.

Ma anche se non ci interessa la salute del pianeta, è chiaro dove le persone vogliono vivere. Le città camminabili sono costantemente presenti nelle liste delle città più desiderabili da visitare e in cui stabilirsi. Foster ha detto: "Se non ci preoccupiamo troppo delle forze di mercato, ma della nostra salute, la città più sana è quella camminabile".

Un esempio emblematico del suo lavoro è il progetto di Trafalgar Square, trasformato da un'area trafficata a un salotto per Londra, dove l'accesso pedonale è stato migliorato. Foster ha criticato la proliferazione di auto che deturpava spazi storici, sottolineando l'importanza di progetti che coinvolgono attivamente le comunità locali.

In conclusione, le decisioni urbanistiche dovrebbero basarsi su dati e coinvolgere le persone che vivono in quelle aree, piuttosto che essere imposte dall'alto. La visione di Foster per il futuro delle città è chiara: dobbiamo promuovere la densità e la camminabilità per un mondo migliore.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su Architecture – Dezeen.

Il Padiglione a Forma di Guscio: Un Viaggio tra Natura e Innovazione all'Expo 2025 di Osaka

Il Padiglione a Forma di Guscio: Un Viaggio tra Natura e Innovazione all'Expo 2025 di Osaka

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Nel cuore dell'Expo 2025 di Osaka, un'architettura straordinaria emerge dalle onde del tempo: il Pasona Natureverse Pavilion, creato dallo studio locale The Design Labo. Ispirato alla spirale di un guscio di ammonite, questo padiglione non è solo un'opera d'arte architettonica, ma un simbolo di vita e connessione tra uomo e natura.

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Con una larghezza di 43 metri, la struttura principale è realizzata con una rete di acciaio e una membrana sintetica bianca, progettata per essere facilmente smontabile. Ma ciò che la rende speciale è la sua forma avvolgente, che riflette la continuità della vita, un concetto chiave nel tema dell'Expo: "Progettare la società futura per le nostre vite".

All'interno, il padiglione è suddiviso in tre zone tematiche: Storia della Vita, Corpo e Mente / Legami. Qui, i visitatori possono immergersi in esperienze interattive e digitali, da sculture a forma di albero che raccontano la storia dell'evoluzione a un cuore coltivato in laboratorio, frutto di biomateriali e bioingegneria.

Il percorso di visita è concepito in spirale, permettendo un'esperienza fluida e coinvolgente, mentre la sua altezza interna raggiunge i 16 metri, creando un senso di grandiosità. Alla sera, il padiglione si illumina di luci colorate, trasformando il suo guscio in un'opera d'arte luminosa che incanta i visitatori.

Ma il Pasona Natureverse Pavilion non è solo un luogo di esposizione: dopo l'Expo, sarà trasferito sull'Isola di Awaji per diventare un centro culturale. Un simbolo di resilienza e innovazione, questo padiglione ci ricorda che l'architettura può essere una forza di connessione tra il mondo naturale e le aspirazioni umane.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.dezeen.com.

Otto spazi abitativi autunnali dai colori delle foglie cadute

Otto spazi abitativi autunnali dai colori delle foglie cadute

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Otto spazi abitativi autunnali dai colori delle foglie caduteL'autunno è ormai alle porte nell'emisfero settentrionale. Per segnare questo cambiamento stagionale, abbiamo raccolto un lookbook di otto soggiorni open-plan che accolgono tonalità calde e terrose. Dall'India montuosa alla costa scozzese, questi spazi abitativi combinano finiture e arredi morbidi che richiamano i colori delle foglie aut...

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Zero House, Regno Unito

La Zero House è la casa nel nord di Londra dei musicisti Rae Morris e Ben Garrett, che hanno ristrutturato la proprietà mid-century da soli. Le piastrelle di mogano sottili rivestono il camino a tutta altezza nel soggiorno, accentuato da un divano arancione bruciato e soffitti in legno scuro. Le porte scorrevoli a tutta altezza offrono una vista sul lussureggiante giardino e sugli alberi circostanti.

Appartamento di Parigi, Francia

Lo studio Atelier HA ha utilizzato il colore "come elemento strutturale" in questo appartamento parigino, situato in un edificio del XIX secolo. Un bancone a strisce nella cucina dà il tono a questo spazio vivace, caratterizzato da un'area soggiorno con sedute morbide arancioni e mobili scultorei.

Tidal House, Scozia

Tidal House è una casa costiera situata sulla costa di Solway in Scozia. Lo studio Brown & Brown ha costruito l'edificio con volumi geometrici sovrapposti, dotato di ampie aperture che si affacciano sulle maree. L'interno è caratterizzato da pareti cremisi e divani color nocciola.

Shadow House, Australia

Grotto Studio ha aggiunto un'estensione in legno carbonizzato a un luminoso cottage a Perth, creando la Shadow House. Il soggiorno open-plan presenta pannelli in legno chiaro e opere d'arte rosso scuro, illuminate da una finestra clerestory rettangolare.

Hybrid House, India

Situata ai piedi delle montagne Aravalli nel Rajasthan, la Hybrid House di Sketch Design Studio è caratterizzata da un ampio soggiorno open-plan con pareti in intonaco di calce. Il pavimento in terracotta è decorato con dettagli kolam, mentre una pianta da interno aggiunge un tocco di verde.

Casa Magarola, Spagna

Lo studio Raúl Sánchez Architects ha scelto un intonaco arancione bruciato per la facciata della Casa Magarola, una casa in cemento bloccata su un terreno in pendenza. Questa tonalità vivace è ripetuta all'interno con telai di finestre e una drammatica scala a chiocciola.

Somers House, Australia

Somers House, progettata da Kennedy Nolan, è una proprietà a forma di L situata sulla costa del Victoria. Il soggiorno semi-open-plan è caratterizzato da una palette di colori terrosi, con sughero e piastrelle di bronzo scuro che creano un'atmosfera di pace.

Courtyard House, USA

Una serra di alberi decidui è al centro della Courtyard House, una casa dell'Oregon progettata da No Architecture. All'interno, è stato scelto un grande tappeto arancione per il soggiorno open-plan, in armonia con l'ambiente verde circostante.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su Dezeen.

Riscoprire Wo Hop: L'espansione come Archeologia Architettonica

Riscoprire Wo Hop: L'espansione come Archeologia Architettonica

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Nel cuore pulsante di Chinatown, New York, si erge un simbolo di tradizione e cultura gastronomica: il ristorante Wo Hop. Fondato nel 1938, questo locale ha servito piatti iconici come chow mein e egg foo young in un ambiente semplice e accogliente. Oggi, grazie all'intervento dell'agenzia architettonica Spaced Agency, Wo Hop ha intrapreso un viaggio di espansione che non solo rinfresca il suo asp...

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La ristrutturazione ha portato il ristorante a un nuovo livello, letteralmente. Per la prima volta in quasi novant'anni, Wo Hop ha aperto un'area al piano strada, utilizzando come riferimento il carattere e i materiali esistenti del luogo. La facciata ridonata e il salone ristrutturato riflettono un'idea di continuità e rispetto per il passato.

Il direttore di Spaced Agency, Justin Ng, ha spiegato che l'approccio del progetto è stato quello di estendere ciò che già esisteva, piuttosto che introdurre elementi completamente nuovi. I dettagli sono significativi: una fila di luminosi booth rossi fiancheggia le pareti, mentre una striscia di mensole illuminate si estende sopra di essi, riflettendo l'iconico awning a scatola presente sopra l'ingresso del seminterrato.

Le pareti, lasciate intenzionalmente vuote, sono pronte ad accogliere i futuri ricordi dei clienti, invitando così la leggenda del ristorante a continuare a crescere anche al di sopra del suolo. I proprietari hanno riempito la mensola con figurine del gatto fortunato, fotografie incorniciate del personale e collezioni personali, creando un legame non solo con la storia del ristorante, ma anche con la comunità che lo frequenta.

Il pavimento a scacchi turchese e bianco sotto i booth è un richiamo visivo che si sposa con il wainscoting rosso e le pareti bianche, mentre una corda rossa e bianca separa questi elementi, creando un contrasto vivace e accattivante. La cucina, situata nel seminterrato, resta il cuore pulsante del ristorante, assicurando che Wo Hop possa continuare la sua tradizione di servizio attivo e ininterrotto.

Questa espansione non è solo un cambiamento fisico, ma una celebrazione della resilienza e della cultura cinese americana, in un periodo in cui il quartiere affronta sfide significative dovute a nuovi sviluppi. La lotta per preservare l'identità di Chinatown continua, e progetti come quello di Spaced Agency rappresentano un faro di speranza e innovazione.

In conclusione, l'espansione di Wo Hop è un esempio di come l'architettura possa raccontare storie, conservare memorie e tessere legami profondi con la comunità, creando spazi che non solo servono cibo, ma anche cultura e tradizione.

Fonte: www.dezeen.com.

Rivoluzione Verde: Incentivi Potenziati per le Pompe di Calore e il Futuro Sostenibile

Rivoluzione Verde: Incentivi Potenziati per le Pompe di Calore e il Futuro Sostenibile

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Nel vasto teatro dell'energia, dove le sfide si intrecciano con le opportunità, l'Italia si prepara a scrivere un nuovo capitolo della sua storia energetica. Le pompe di calore, simbolo di un futuro sostenibile, si trovano al centro di un rinnovato slancio grazie a incentivi potenziati. È un momento di svolta, una danza delicata tra innovazione e tradizione, in cui l'efficienza energetica si fonde...

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Recentemente, il governo ha accolto con favore la direttiva Red III, un passo fondamentale verso l'aumento della quota di rinnovabili. Non si tratta solo di numeri, ma di un ambizioso progetto che prevede un incremento costante della capacità installata, con l'obiettivo di superare le vecchie abitudini e abbracciare il nuovo. La quota di rinnovabili, infatti, dovrà crescere dell'1,1% all’anno dal 2026 al 2030, un impegno che non lascia spazio a compromessi.

Uno dei punti salienti di questo decreto è la possibilità di installare pompe di calore anche in aggiunta a caldaie recenti, segnando un cambiamento significativo nel modo in cui concepiamo il riscaldamento. Non più una semplice rottamazione, ma un invito a integrare tecnologie avanzate in un sistema esistente, creando un equilibrio tra efficienza e praticità. La trasformazione energetica non è solo una questione di installazioni, ma di cultura e consapevolezza.

Ma non finisce qui. L'edilizia avrà un ruolo cruciale in questa metamorfosi. Le ristrutturazioni non saranno più solo un atto di rinnovamento estetico, ma un'opportunità per adottare soluzioni energetiche che rispettino l'ambiente. Almeno il 20% dei consumi per l'acqua calda sanitaria dovrà provenire da fonti rinnovabili, un segnale chiaro di come ogni scelta edilizia possa contribuire a un futuro più verde.

In questo contesto, gli incentivi non sono solo numeri su un foglio, ma l'incarnazione di un sogno collettivo di sostenibilità. Le pompe di calore add on, installate in sinergia con caldaie di recente installazione, rappresentano la chiave per un approccio più intelligente all'energia. È un modo per abbracciare il cambiamento senza sacrificare il passato, per costruire ponti tra ciò che è stato e ciò che può essere.

Insomma, l'Italia si trova davanti a una straordinaria opportunità. Con questi incentivi, siamo chiamati a essere pionieri in un'era di rinnovabili, dove ogni scelta conta e ogni gesto verso la sostenibilità può fare la differenza. È tempo di alzare lo sguardo e abbracciare il futuro che ci attende, un futuro in cui le pompe di calore non saranno solo apparecchi, ma simboli di un'era nuova.

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Rovigo e Polesine: Un Viaggio tra Architetture Sconosciute

Rovigo e Polesine: Un Viaggio tra Architetture Sconosciute

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In un angolo d'Italia dove il tempo sembra fermarsi, Rovigo e il Polesine si presentano come un palcoscenico di architetture straordinarie, pronte a svelare storie inaspettate. Qui, il barocco si fonde con il cemento moderno, mentre il Delta del Po offre scenari naturali che raccontano di fragili equilibri. Questo itinerario architettonico ci invita a esplorare cinque tappe, ognuna con una sua ani...

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La Rotonda, simbolo indiscusso di Rovigo, è un vero e proprio gioiello che si erge maestoso tra il Cinquecento e il Seicento. Progettata da Francesco Zamberlan, allievo di Palladio, la sua bellezza esterna è un inno alla sobrietà, mentre l'interno esplode in una sinfonia di colori e forme, un contrasto che lascia senza fiato. Le 33 tele e l'affresco che riveste il soffitto raccontano di un'epoca in cui l'arte religiosa raggiungeva apici di straordinaria bellezza.

Procedendo verso il Giardino Botanico di Porto Caleri, ci troviamo immersi in un paradiso naturale, dove l'architettura del paesaggio si fa custode di biodiversità. Questo giardino, frutto di un progetto che unisce didattica e sostenibilità, ci invita a percorrere sentieri che si snodano tra pinete e zone umide, offrendoci la possibilità di comprendere e apprezzare l'importanza della natura.

Un altro gioiello è la Chiesa della Beata Vergine del Rosario, realizzata da Maria Letizia Panajotti negli anni '70. La sua forma a spirale in cemento grezzo si fonde armoniosamente con il paesaggio circostante, mentre la luce filtra attraverso oblò che creano un gioco di ombre e luci all'interno, donando vita e spiritualità a questo spazio sacro.

Dirigendoci verso l'ecomuseo Icarus, scopriamo un esempio di riutilizzo creativo. Questo museo all'aperto, sorto dal recupero di un padiglione della Biennale di Venezia, ci racconta la storia della via Popilia, un antico percorso romano. La struttura in acciaio corten si inserisce nel contesto industriale di Corbola, dimostrando come l'architettura possa dare nuova vita a spazi dimenticati.

Infine, la piazza Jerry Masslo, progettata dal G124 di Renzo Piano, rappresenta un ambizioso tentativo di rigenerazione urbana. Questo spazio, concepito per favorire l'incontro e la socialità, trasforma un vuoto urbano in un luogo di convivialità, dove la comunità può ritrovarsi e interagire. La presenza della chiesa di Santa Maria delle Rose, con il suo design contemporaneo, completa questo quadro di innovazione e bellezza.

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Flower Room: un ufficio ecologico tra natura e architettura in Cina

Flower Room: un ufficio ecologico tra natura e architettura in Cina

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Flower Room: un ufficio ecologico tra natura e architettura in CinaSituato a Huizhou, in Cina, il progetto Flower Room realizzato da JXY Studio e Office for Roundtable rappresenta un esempio straordinario di come l'architettura possa fondersi con gli elementi naturali. Completato nel 2025, questo spazio di soli 10 m² si distingue per la sua concezione aperta e permeabile, che permette alla luce de...

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Contrariamente ai tradizionali greenhouse, che creano ambienti chiusi e controllati, Flower Room si propone come un laboratorio di simbiosi, dove piante e insetti possono coesistere in armonia. Qui, l'ecosistema è libero di prosperare, con uccelli, api e farfalle che visitano quotidianamente questo spazio unico.

Il design è stato curato da un team di esperti tra cui Leyuan Li, Xuanyu Wei, Yue Xu e Jiaxun Xu, tutti membri di JXY Studio. La scelta dei materiali, come l'acciaio inossidabile, contribuisce non solo alla robustezza dell'installazione ma anche alla sua integrazione con l'ambiente circostante.

Flower Room non è solo un luogo di lavoro, ma un invito a riflettere sulla relazione tra architettura e natura, un esempio di come gli spazi lavorativi possano essere progettati per favorire il benessere degli esseri viventi. L'ufficio rappresenta un passo avanti verso pratiche di design più sostenibili e rispettose dell'ambiente.

Per scoprire di più su questo affascinante progetto, visita il sito di ArchDaily.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.archdaily.com.

Rivoluzione Architettonica: L'Impatto dei Progetti di Barreca e La Varra a Milano

Rivoluzione Architettonica: L'Impatto dei Progetti di Barreca e La Varra a Milano

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Rivoluzione Architettonica: L'Impatto dei Progetti di Barreca e La Varra a MilanoMilano, una città in continua evoluzione, si trova al centro di un cambiamento architettonico che promette di ridefinire il suo paesaggio urbano. Gli architetti Gianandrea Barreca e Giovanni La Varra sono i protagonisti di questa trasformazione, portando avanti una visione che va oltre la mera costruzione. La loro fil...

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La Cura delle Opere Architettoniche

Per Barreca e La Varra, gli edifici non sono semplici strutture; sono entità vive, che richiedono attenzione e cura anche dopo la loro realizzazione. "Li sentiamo nostri, come fossero figli", affermano, sottolineando l'importanza di seguire l'evoluzione delle opere nel tempo. Questo approccio si rivela essenziale, specialmente nel campo del social housing, dove il benessere delle comunità è al centro del progetto.

Dalla Visione alla Realtà: Progetti Chiave

Recentemente, lo studio ha completato la Cittadella dello Sport a Tortona, un'opera che non solo offre spazi sportivi, ma si integra anche armoniosamente nel tessuto urbano circostante. Questo progetto è solo uno dei tanti esempi di come la rigenerazione urbana possa trasformare aree dismesse in spazi vitali e dinamici.

Attualmente, il Nuovo Policlinico di Milano è in fase di completamento, rappresentando un altro passo fondamentale nella visione di Barreca e La Varra per una Milano più inclusiva e attenta alle esigenze della popolazione.

Progetti Smarriti: Un Patrimonio da Rivalutare

La recente monografia dello studio, intitolata Il superfluo e il necessario. Architetture di Barreca & La Varra, dedica spazio ai progetti irrealizzati, permettendo di riflettere su un patrimonio spesso trascurato. "Fanno parte della nostra memoria", affermano, evidenziando come anche le idee non realizzate contribuiscano alla crescita e all'evoluzione del loro lavoro.

Riflessioni sulla Rigenerazione Urbana

Le sfide della rigenerazione urbana sono molteplici e complesse. Barreca e La Varra riconoscono che il cambiamento non riguarda solo gli edifici, ma anche le comunità e i processi sociali. La loro esperienza dimostra che ogni progetto deve considerare le dinamiche locali e le esigenze abitative contemporanee, affinché la rigenerazione sia autentica e sostenibile.

Conclusioni: Un Futuro Sostenibile

In un'epoca in cui l'architettura deve rispondere a sfide globali e locali, il lavoro di Barreca e La Varra rappresenta un faro di innovazione e responsabilità. Con una visione che abbraccia il passato, il presente e il futuro, questi architetti sono determinati a lasciare un segno indelebile nella storia di Milano.

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Esplora il Design Innovativo del STARAY Store di Fununit

Esplora il Design Innovativo del STARAY Store di Fununit

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Esplora il Design Innovativo del STARAY Store di FununitSituato nel cuore di Hangzhou, il STARAY Store, progettato da Fununit Design&More, rappresenta un perfetto equilibrio tra estetica e funzionalità. Con una superficie di 120 m², questo progetto di architettura retail è una testimonianza della creatività e della visione moderna degli architetti.

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Completato nel 2025, il negozio non solo si distingue per il suo design innovativo, ma anche per l'uso di materiali sostenibili e tecnologie avanzate, rispondendo così alle esigenze di un mercato in continua evoluzione. Il team di Fununit ha saputo integrare elementi del metaverso, creando un'esperienza unica per i visitatori, che possono interagire con il brand in modi nuovi e coinvolgenti.

Il progetto è stato accolto con entusiasmo anche dalla comunità locale, che vede in esso un esempio di come gli spazi commerciali possano evolversi per diventare luoghi di incontro e interazione sociale. La combinazione di design moderno e pratiche sostenibili rende il STARAY Store un modello per futuri progetti di retail.

Per ulteriori approfondimenti, visita il sito ufficiale di ArchDaily.

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Riscoprire il Charme di un Piccolo Appartamento nel Marais: Design e Funzionalità

Riscoprire il Charme di un Piccolo Appartamento nel Marais: Design e Funzionalità

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Nel cuore pulsante del Marais, un piccolo appartamento del XVIII secolo racconta una storia di rinnovamento e passione per il design. L'incontro tra l'antico e il moderno si materializza in ogni dettaglio, dove l'interior designer JiaHao Liao ha saputo coniugare l'autenticità dei volumi originali con le esigenze della vita contemporanea.

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Varcando la soglia, ci si trova immersi in un ambiente che gioca con la luce e le texture. Le persiane interne a listelli, scelte con cura, non solo conferiscono un fascino vintage ma amplificano la sensazione di verticalità, un elemento fondamentale in spazi con soffitti bassi. La scelta dei materiali è stata meticolosa: legno di rovere per i rivestimenti e una palette di toni rilassanti che avvolge ogni stanza, rendendo l’atmosfera calda e accogliente.

Il soggiorno, fulcro della casa, è un perfetto esempio di come il design possa trasformare un piccolo spazio in un’oasi di comfort. Con un divano sobrio incorniciato da un tavolino in metallo, e poltrone eleganti, ogni elemento è stato pensato per ottimizzare l’uso dello spazio, senza rinunciare allo stile. L’illuminazione naturale, che filtra attraverso le ampie finestre, rende l’ambiente ancora più invitante.

La cucina, un angolo di funzionalità, si distingue per l’uso di un laminato in simil-rovere, che crea continuità visiva con il resto dell'appartamento. Qui, una panca in stile giapponese non solo nasconde una struttura metallica ma offre anche una soluzione pratica per un’area di appoggio. Questo approccio modulare al design è una delle chiavi del progetto: ogni elemento trova il suo posto, contribuendo a un’armonia generale.

Non meno affascinante è la camera da letto, dove il camino originale è stato sapientemente conservato e incorniciato da armadi minimalisti, che si integrano perfettamente nel contesto. I materiali, dall'elegante parquet a spina di pesce alla vernice a calce, parlano di un’attenzione al dettaglio che rende questo appartamento un esempio di come si possa vivere bene in spazi ridotti.

In questo piccolo appartamento nel Marais, ogni scelta progettuale racconta una storia di amore per il design e di rispetto per la storia. È un luogo dove passato e presente si fondono, creando un rifugio accogliente e funzionale, perfettamente adatto alla vita moderna.

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Scopri il Premio di Architettura Città di Bassano del Grappa: Un'Occasione per Innovare

Scopri il Premio di Architettura Città di Bassano del Grappa: Un'Occasione per Innovare

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La III edizione del Premio di Architettura Città di Bassano del Grappa si presenta come un'opportunità unica per tutti i progettisti e le menti creative che desiderano lasciare un segno indelebile nel panorama architettonico contemporaneo. Bandito dalla storica Città di Bassano del Grappa, in collaborazione con l'Ordine degli Architetti P.P.C. della Provincia di Vicenza, questo premio mira a incen...

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Il premio è aperto a opere di nuova costruzione, ristrutturazioni e trasformazioni edilizie completate tra il 1 gennaio 2019 e il 31 luglio 2025, tutte localizzate nell'affascinante territorio della Pedemontana e Territori del Brenta. Le categorie tematiche includono l'architettura pubblica, residenziale, industriale e commerciale, con un focus particolare sulla riqualificazione urbana e sull'housing sociale.

Con questo premio, si desidera promuovere l'adozione di pratiche progettuali che non solo arricchiscano il paesaggio urbano, ma che rispettino e preservino l'identità dei luoghi. Ogni progetto presentato sarà valutato in base alla sua integrazione con il contesto urbano, alla sostenibilità e all'innovazione nell'uso dei materiali.

La partecipazione è aperta a tutti i professionisti del settore, senza distinzione di nazionalità, purché siano iscritti ai rispettivi ordini professionali. Ogni candidato potrà concorrere con un massimo di due progetti, i quali dovranno essere presentati entro il 31 ottobre 2025. La documentazione richiesta include una descrizione del progetto e diversi elaborati grafici e fotografici, tutti destinati a raccontare la storia dell'opera.

Il premio, che sarà consegnato durante una cerimonia dedicata, rappresenta non solo una forma di riconoscimento, ma anche un invito a riflettere sul valore della qualità architettonica nel nostro vivere quotidiano. In un periodo in cui la sostenibilità è più che mai al centro del dibattito pubblico, il Premio di Architettura Città di Bassano del Grappa si pone come un faro che guida i progettisti verso un futuro migliore.

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Le immagini in questo articolo sono reinterpretazioni visive generate con l'ausilio dell'Intelligenza Artificiale. Le immagini originali di riferimento sono disponibili nell'articolo fonte.

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L'Incanto dell'Alba: La Casa di Alba e Oriol di MH.AP Studio

L'Incanto dell'Alba: La Casa di Alba e Oriol di MH.AP Studio

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In un angolo soleggiato della Spagna, dove il cielo si tinge di sfumature dorate all'alba, si erge la Alba & Oriol House, un progetto firmato MH.AP Studio. Questa residenza, che si estende su 250 m², è un inno alla bellezza e alla funzionalità, dove ogni dettaglio è pensato per armonizzarsi con l'ambiente circostante.

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Nel 2023, l'opera ha preso forma sotto la visione creativa di Marina Huguet e Andrés Peñuela, architetti che hanno saputo unire innovazione e tradizione. Le immagini evocative catturate da Simone Marcolin raccontano di spazi aperti, di luce che danza nelle stanze e di materiali scelti con cura, come quelli forniti da marchi rinomati come Technal e Porcelanosa.

La casa non è solo un rifugio, ma un'esperienza sensoriale, dove il paesaggio gioca un ruolo fondamentale. Il design del giardino, curato da Anna Vilarnau, invita a esplorare la natura, mentre gli interni, pensati per il comfort e l'estetica, offrono un rifugio dal mondo esterno. Ogni angolo della casa è un invito alla contemplazione, un luogo dove il tempo sembra fermarsi.

Questo progetto, pubblicato su ArchDaily, rappresenta una fusione perfetta tra architettura contemporanea e sostenibilità. La scelta dei materiali, la progettazione degli spazi e l'attenzione ai dettagli sono elementi che elevano la Alba & Oriol House a un simbolo di ciò che l'architettura moderna può e deve essere.

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Ispirato all'articolo pubblicato su: www.archdaily.com

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Trasformazione del Lungofiume a Teluk Intan: Un Progetto di Ristrutturazione Sostenibile

Trasformazione del Lungofiume a Teluk Intan: Un Progetto di Ristrutturazione Sostenibile

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Trasformazione del Lungofiume a Teluk Intan: Un Progetto di Ristrutturazione SostenibileIl progetto di ristrutturazione del lungofiume a Teluk Intan, realizzato da A3 Projects e Arch Cubic, rappresenta un esempio di architettura innovativa e sostenibile. Questo intervento ha trasformato un ex cantiere navale di 3,21 acri in un centro vitale per la comunità e la sede di un'azienda di piantagione di...

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Completato nel 2025, il progetto non solo ha rivitalizzato un'area precedentemente trascurata, ma ha anche integrato elementi che richiamano la natura circostante, con tonalità di rosso terra e abbondante vegetazione. La nuova struttura serve come un hub per la comunità, promuovendo interazioni sociali e attività commerciali.

Il team di progettazione, guidato dagli architetti Ar. Kenny Chong e Ar. Choon Sin Ho, ha collaborato con esperti di ingegneria e architettura del paesaggio per garantire che il progetto fosse non solo esteticamente gradevole, ma anche funzionale e sostenibile.

Questo progetto rappresenta un passo significativo verso la ristrutturazione di spazi urbani in modo che possano adattarsi alle esigenze moderne, mantenendo al contempo un forte legame con il patrimonio industriale locale.

Per ulteriori dettagli, visita il sito di ArchDaily.

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RF Studio Espande la Fondazione delle Arti Performative a Bali con un Ritiro in Bambù per Artisti

RF Studio Espande la Fondazione delle Arti Performative a Bali con un Ritiro in Bambù per Artisti

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RF Studio Espande la Fondazione delle Arti Performative a Bali con un Ritiro in Bambù per ArtistiRF Studio ha recentemente completato una residenza per la Yayasan Bali Purnati, una fondazione dedicata alle arti performative a Bali. Situata a Batuan, a sud di Ubud, questa nuova struttura si compone di tre ville e nove camere per ospiti, progettate per accogliere artisti in residenza e supportare pr...

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Il progetto si integra armoniosamente nel paesaggio circostante, fondendosi con i campi di riso e la vegetazione nativa, grazie a un design che minimizza l'intervento umano. Gli architetti hanno tratto ispirazione dalle caratteristiche esistenti del sito, come alberi, pietra vulcanica, bambù, legno recuperato e terracotta, creando spazi abitativi interconnessi.

La collaborazione tra il designer principale di RF Studio, Rafael Freyre, e la Yayasan Bali Purnati è iniziata nel 2002, quando Freyre è giunto sull'isola con disegni e visione artistica. Questa residenza arricchisce l'amfiteatro e il palco della fondazione, rendendo l'architettura parte di un sistema vivente. Gli interni sono stati realizzati in stretta collaborazione con artigiani locali, con mobili e accessori progettati specificamente per il sito.

La Yayasan Bali Purnati è una piattaforma dove le tradizioni balinesi si intersecano con l'esperimentazione contemporanea, accogliendo artisti di diverse discipline, tra cui danza, musica e arti visive. Con l'apertura di questa nuova residenza, la fondazione rafforza la sua capacità di ospitare artisti internazionali, offrendo un'alternativa allo sviluppo rapido dell'isola. Esperienze quotidiane come riposare, bagnarsi e prendersi cura dei giardini diventano parte di un'esperienza performativa più ampia.

Rafael Freyre ha creato un'opera architettonica nel cuore della principale fondazione artistica internazionale di Bali, rinnovando una tradizione che ha avuto inizio 26 anni fa nei campi di riso a sud di Ubud.

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La lampada interattiva di WINT: luminosità regolabile con un tocco sul tessuto elastico

La lampada interattiva di WINT: luminosità regolabile con un tocco sul tessuto elastico

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La lampada interattiva di WINT: luminosità regolabile con un tocco sul tessuto elastico Il WINT Design Lab, in collaborazione con il Fraunhofer Institute IZM, ha creato una lampada innovativa che offre un'esperienza unica: cambiando la luminosità semplicemente premendo su un tessuto elastico. Questo progetto fa parte della ricerca Soft Interfaces, e mette in evidenza il potenziale delle interfacce...

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La lampada utilizza un metallo liquido, chiamato Galinstan, incorporato all'interno del tessuto, permettendo al sistema di rilevare i movimenti e di regolare automaticamente la temperatura e la luminosità. Attraverso la tecnologia Liquid Metal Dispensing, il metallo viene posizionato in modo innovativo all'interno del tessuto, creando un prodotto mai visto prima.

Il team di ricerca, composto da esperti del Fraunhofer IZM e del WINT Design Lab, ha dedicato un anno allo sviluppo di questo metodo di produzione, culminando in un prototipo funzionante. La lampada non solo illumina l'ambiente, ma interagisce attivamente con l'utente, rendendo l'esperienza luminosa ancora più coinvolgente.

Il tessuto elastico, realizzato dallo studio di design berlinese Case Studies, presenta aree tattili distintive che consentono agli utenti di riconoscere facilmente dove interagire. Con quattro zone di contatto che regolano diverse impostazioni di luce, gli utenti possono passare da una luce calda, simile ai colori del tramonto, a una luce fredda, che ricorda la luminosità del mattino. La variazione di colore del tessuto in base alla temperatura della luce rende questa lampada non solo funzionale, ma anche esteticamente affascinante.

Le potenzialità di questa tecnologia si estendono oltre l'illuminazione domestica. Gli sviluppatori prevedono applicazioni in controlli per interni di automobili, tessuti interattivi per la casa, prodotti medici e sistemi HiFi, dove le superfici tattili potrebbero sostituire gli schermi tradizionali, riducendo il consumo energetico.

Questo progetto dimostra come i materiali tessili possano evolversi, offrendo nuove modalità di interazione e creando un collegamento diretto tra l'azione dell'utente e la risposta del dispositivo. La lampada con tessuto elastico e metallo liquido di WINT rappresenta un passo avanti nell'innovazione del design di interfacce tattili.

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Il Musée Rodin: Dove Arte e Moda Danzano Insieme

Il Musée Rodin: Dove Arte e Moda Danzano Insieme

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Nel cuore pulsante di Parigi, tra le eleganti strade del settimo arrondissement, si trova un luogo dove il tempo sembra essersi fermato: il Musée Rodin. Qui, la luce naturale gioca tra le sculture immortali di Auguste Rodin, creando un'atmosfera che ammalia non solo i visitatori ma anche i più celebri designer di alta moda. Questo museo, un vero e proprio scrigno d’arte, è diventato la cornice per...

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Rodin, considerato il padre della scultura moderna, ha dato vita a opere che sfidano le convenzioni, catturando l’essenza umana con una forza senza tempo. La sua creazione più iconica, il Pensatore, è un manifesto di emozioni che si esprimono attraverso ogni curva e ogni piega del bronzo. Rodin, con la sua visione audace, ha saputo distaccarsi dall’idealismo classico, immergendo l’arte in un universo di dinamismo e vitalità.

Ma non è solo la genialità di Rodin a rendere questo museo un luogo di culto: l’Hôtel Biron, residenza settecentesca che ospita il museo, è un capolavoro architettonico a sé stante. Con il suo giardino, che un tempo seguiva la rigida geometria francese, oggi abbraccia un profumo di natura selvaggia che arricchisce l’atmosfera. Rodin, innamorato di questo spazio, ha deciso di donare le sue opere affinché potessero vivere in un contesto che avrebbe esaltato la loro bellezza.

Oggi, i giardini del Musée Rodin continuano a ispirare stilisti e creativi. Maria Grazia Chiuri, direttrice creativa di Dior, ha scelto questo luogo magico per presentare le sue collezioni, mescolando moda e arte in un abbraccio avvolgente. Collaborazioni storiche, come quella con l’artista tessile Judy Chicago, hanno trasformato le sale del museo in un palcoscenico di dialogo tra passato e presente, invitando a una riflessione profonda sul ruolo delle donne nella società.

Grazie a recenti restauri, l’Hôtel Biron ha ritrovato la sua raffinatezza originaria: le pareti, ora rivestite di un elegante grigio, riflettono la luce in un gioco di ombre e luci che incanta. Camminare tra queste sale significa immergersi in un universo dove la moda e l’arte si intrecciano in un racconto senza tempo, creando un’atmosfera che continua a stimolare la creatività di artisti e designer di ogni epoca.

In questo luogo incantato, il Musée Rodin si erge come simbolo di un dialogo tra generazioni, dove ogni scultura racconta una storia e ogni giardino un sogno. Venite a scoprire un mondo dove l’arte e la moda danzano insieme, in una sinfonia di forme e colori che lascia senza fiato.

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Casa Buritis: Un Eccellente Esempio di Architettura Sostenibile in Brasile

Casa Buritis: Un Eccellente Esempio di Architettura Sostenibile in Brasile

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Casa Buritis: Un Eccellente Esempio di Architettura Sostenibile in BrasileLa Casa Buritis, progettata dallo studio Aguirre Arquitetura, rappresenta un interessante esempio di come l'architettura possa integrarsi armoniosamente con il paesaggio naturale del Cerrado. Situata a Uberlândia, Brasile, questa residenza si estende su una superficie di 550 m² e sarà completata nel 2025.

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Il progetto nasce dall'esigenza di una grande famiglia e mira a valorizzare la relazione visiva tra l'architettura e il paesaggio circostante. Gli architetti, guidati da Alexandre Aguirre, hanno saputo sfruttare il potenziale del lotto, offrendo una vista privilegiata su un'area naturale preservata.

La Casa Buritis non è solo un'abitazione, ma un esempio di come il design possa rispondere alle esigenze contemporanee, mantenendo un forte rispetto per l'ambiente. La combinazione di materiali sostenibili e tecniche innovative dimostra l'impegno del team di Aguirre Arquitetura verso un futuro più verde.

Questo progetto è stato presentato su ArchDaily, un'importante piattaforma dedicata all'architettura e al design, dove è possibile esplorare ulteriormente le caratteristiche e le specifiche della Casa Buritis.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.archdaily.com.

Architettura come Argomento: Comprendere il Pensiero Architettonico

Architettura come Argomento: Comprendere il Pensiero Architettonico

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Architettura come Argomento: Comprendere il Pensiero Architettonico L'architettura non è definita solo dagli edifici, ma dalle idee che li rendono possibili. Prima delle limitazioni di capitale, regolamenti e approvvigionamenti, c'è un momento in cui l'architettura è libera di esprimere il proprio pensiero. Questo primo confronto con questo momento fertile avviene spesso nel contesto accademico, ...

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Per molti, la tesi rappresenta anche la prima opportunità di pensare oltre la struttura dei programmi accademici: una prima occasione per esplorare qualcosa di più personale, irrisolto o addirittura irragionevole. Sebbene spesso vista come un punto di arrivo, la tesi è meglio compresa come un inizio: il primo coinvolgimento con l'architettura come forma di ragionamento, dove il progetto non è ancora una risposta, ma una domanda.

In questo contesto, è fondamentale riconoscere che l'architettura richiede di "pensare" con un approccio critico, mettendo in discussione le convenzioni e i limiti imposti. La tesi diventa così un laboratorio di idee, un momento in cui gli studenti possono esplorare le loro visioni e confrontarsi con le sfide del mondo reale.

In conclusione, il pensiero architettonico è un viaggio di scoperta che inizia con la tesi, un processo che invita a riflettere, esplorare e, soprattutto, a porre domande.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su ArchDaily Global.

Un Gelato di Fantasia: L'Architettura Sculpturale di Foguel Studio

Un Gelato di Fantasia: L'Architettura Sculpturale di Foguel Studio

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Nel cuore di Tandil, Argentina, un gelato non è solo un dolce, ma diventa l'ispirazione per un'opera d'arte. Foguel Studio, con la sua visione audace, trasforma un semplice negozio di gelato in un tempio di meraviglia, dove ogni angolo svela una storia, e ogni materiale si fonde in un abbraccio di creatività. Qui, il marmo si fa crema, i coni si ergono come colonne, e l'innocenza dell'infanzia si ...

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Il progetto per il negozio Figlio è un viaggio audace oltre i confini dell'architettura tradizionale. Foguel, designer e artista con un background nella scenografia, infonde nel suo lavoro una sensibilità teatrale, dove i materiali e i simboli si intrecciano in un dialogo continuo. All'interno, i rivestimenti in marmo, i tavoli in legno a forma di cono e le vasi che raccontano ogni gusto di gelato si mescolano in un'esperienza sensoriale senza pari.

Al centro di questo spazio creativo si erge una scultura ibrida di sette metri, un omaggio contemporaneo ai capolavori greco-romani, capace di evocare la grandezza di Michelangelo e le meraviglie dell'antichità attraverso un filtro ironico e postmoderno. L'eleganza di questo eccesso ornamentale trascende il semplice commercio, trasformando il negozio in un ambiente monumentale, dove tecnologia e natura si incontrano in un abbraccio sorprendente.

Foguel, fondatrice di questo studio innovativo a Buenos Aires, celebra così l'architettura come un atto di fantasia. In questo luogo, ciò che di solito si scioglie e svanisce viene immortalato nella pietra, permettendo a ogni visitatore di vivere un sogno che sfida la realtà. Qui, l’architettura non è solo funzionale, ma è un racconto, un gioco intellettuale e istintivo che trasforma il quotidiano in un'opera d'arte.

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La Casa MM: Un Dialogo di Luce e Materia in Argentina

La Casa MM: Un Dialogo di Luce e Materia in Argentina

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La Casa MM: Un Dialogo di Luce e Materia in ArgentinaNel cuore di Luján, una piccola perla della provincia di Buenos Aires, sorge la Casa MM, un progetto ambizioso realizzato dal Gruppo Lordi Arquitectura. Con una superficie di 270 m², questa abitazione non è solo un luogo da abitare, ma una vera e propria esperienza sensoriale, dove i materiali si intrecciano in un abbraccio di purezza e semplici...

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Immaginate un ambiente in cui il mattoni, il calcestruzzo, l'acciaio e il vetro danzano insieme, creando giochi di ombre e luci. Ogni angolo della Casa MM è pensato per esaltare la bellezza intrinseca dei materiali, rendendo omaggio alla filosofia del gruppo, che predilige l’uso di elementi nella loro essenza più autentica.

La progettazione di questa casa non è solo una questione di estetica, ma un atto di poesia architettonica. Gli spazi sono concepiti per dialogare con l’esterno, per accogliere la luce naturale e per invitare la vita a entrare, creando un’atmosfera di calore e accoglienza. Casa MM diventa così un rifugio, un porto sicuro dove l'armonia regna sovrana.

Ogni dettaglio, dalla scelta dei materiali all’orientamento degli ambienti, è pensato per massimizzare il comfort e il benessere degli abitanti. Ciò che emerge è un'opera che non solo soddisfa le esigenze funzionali, ma che si fa portavoce di un messaggio più profondo: l’architettura può e deve dialogare con il contesto in cui si inserisce.

In un mondo che spesso sembra sovraccarico, Gruppo Lordi Arquitectura ci invita a riflettere sull'importanza di tornare all'essenziale, di riscoprire la bellezza della semplicità. La Casa MM è un manifesto di questa filosofia, un esempio di come l’architettura possa essere al contempo innovativa e rispettosa delle tradizioni.

In conclusione, ogni volta che varchiamo la soglia della Casa MM, ci troviamo di fronte a un invito a sognare, a esplorare e a vivere in armonia con gli spazi che ci circondano. È un viaggio che promette di rimanere impresso nella memoria, un'esperienza che va oltre il semplice abitare.

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Benito: Un Sogno Minimalista e Vaulted nel Cuore di Madrid

Benito: Un Sogno Minimalista e Vaulted nel Cuore di Madrid

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Nel vibrante tessuto urbano di Madrid, dove le storie si intrecciano come i filamenti di un arazzo, si erge la ristrutturazione di Benito, un progetto che trasforma un vecchio negozio di pellicce in una residenza compatta, elegante e funzionale. Qui, lo studio BURR riesce a evocare un senso di spazio e luminosità, giocando con i limiti di un piano a livelli sfalsati che diventa il cuore pulsante d...

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La disposizione architettonica si snoda in due bande sottili: una zona a piano terra, con un’altezza di soffitto generosa di quattro metri, e un mezzanino sollevato di 180 centimetri, concepito per consentire il passaggio delle auto verso un garage sotterraneo. Questo gioco di altezze crea un volume a forma di L, dove il collegamento tra i livelli diventa un’esperienza sensoriale centrale, un viaggio che invita a scoprire ogni angolo.

La scala, pensata con cura da BURR, non è solo un semplice collegamento, ma un’opera di design che cela sotto i suoi gradini porte a scomparsa per elettrodomestici, ripostigli e persino un WC compatto. Questa integrazione precisa, che ricorda gli interni dei mezzi di trasporto, permette di massimizzare lo spazio utile, allontanando il caos visivo e regalando un senso di ordine.

Il movimento attraverso l’abitazione segue un loop a forma di U: si entra dalla zona inferiore e, salendo, si raggiunge il piano superiore che riporta alla facciata principale. Questa sequenza introduce un gradiente di utilizzo pubblico e privato, separando la zona condivisa da quella più intima, in un equilibrio perfetto di convivialità e riservatezza.

Entrambi i livelli di Benito si aprono verso l’esterno, creando un legame continuo con l’aria e la luce. Al piano terra, un patio comune accoglie la freschezza del giorno, mentre il mezzanino si affaccia su una terrazza privata, un angolo di serenità. Con facciate su entrambi i lati, la ventilazione incrociata si stabilisce naturalmente, sostenuta da un layout aperto che, sebbene racchiuda solo il bagno e il WC, mantiene un’atmosfera di apertura in ogni altro spazio.

Ma non è tutto: le sfide del contesto edilizio, con servizi condivisi che attraversano il soffitto a diverse altezze, hanno spinto BURR a introdurre un intervento audace: una volta a botte che abbraccia la parte pubblica della casa. Questa soluzione offre isolamento acustico e visivo, conferendo al piccolo interno un sorprendente senso di volume e spazio, in un contrasto deliberato con le dimensioni contenute del progetto.

In questo modo, la ristrutturazione di Benito eleva una piccola porzione domestica di Madrid a qualcosa di distintivo e memorabile, senza mai cadere nell’eccesso, ma celebrando l’essenziale.

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Tre Case Vacanze Prefabbricate per Sorelle in Queensland

Tre Case Vacanze Prefabbricate per Sorelle in Queensland

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Tre Case Vacanze Prefabbricate per Sorelle in QueenslandIspirato dall'amore per le vacanze in famiglia, Blok Modular ha collaborato con lo studio di architettura australiano Vokes e Peters per creare Blok Three Sisters, un trio di case vacanze prefabbricate situate sull'isola di North Stradbroke, in Queensland. Queste case sono state progettate per tre sorelle che, da bambini, trascorrevano le vac...

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Le case di Blok Three Sisters sono state prefabbricate nella fabbrica di Blok Modular a Brisbane e successivamente assemblate sul sito da un costruttore locale. Il progetto è stato inserito nella longlist della categoria housing dei Dezeen Awards 2025.

Design e Comfort

Ogni casa ha un layout identico, concepito per adattarsi alle esigenze delle famiglie nel tempo. Il piano terra di ciascuna abitazione può funzionare come un appartamento autonomo senza barriere architettoniche, ideale per accogliere parenti più anziani. Un giardino-cortile separa la camera da letto frontale dagli spazi sociali sul retro, creando un'atmosfera di intimità e privacy.

Al primo piano, si trovano due camere aggiuntive e un bagno illuminato da un lucernario. Una delle camere affaccia sul cortile centrale, mentre l'altra offre una vista sulla strada attraverso una grande finestra. Per garantire la privacy, le facciate anteriori sono dotate di finestre alte e schermature in legno bianco.

Spazi Esterni e Atmosfera Unica

Ogni casa si apre su un portico a doppia altezza, rifinito con pannelli in fibra-cemento bianchi e legno. Questi portici offrono uno spazio privato e riparato, affacciato su un giardino condiviso circondato da alberi imponenti. La zona pranzo e la cucina si aprono su questo portico tramite porte scorrevoli in vetro a tutta altezza, mentre il soggiorno elevato presenta finestre scorrevoli che offrono una vista sull'Oceano Pacifico.

Secondo Vokes e Peters, “come dispositivo spaziale archetipico, il giardino raccoglie i piaceri sensoriali dell'ambiente, insieme ai rituali domestici quotidiani.” La sensazione della brezza salina, la chiarezza della luna, e il profumo del gelsomino sono solo alcune delle esperienze che rendono queste case uniche.

In conclusione, Blok Three Sisters rappresenta un perfetto esempio di come l'architettura prefabbricata può creare spazi che non solo soddisfano le esigenze abitative, ma anche custodiscono i ricordi di famiglia e il passare del tempo.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su Dezeen.

Panchine Ondulate: Un Nuovo Spazio di Relax nel Cuore di Londra

Panchine Ondulate: Un Nuovo Spazio di Relax nel Cuore di Londra

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Nel cuore pulsante di Londra, dove il traffico e la frenesia si intrecciano con la storia e l'arte, emerge un nuovo concetto di spazio pubblico, un luogo dove le panchine ondulate diventano protagoniste. Qui, sulla Strand, un'area recentemente pedonalizzata, i visitatori possono trovare rifugio, rilassarsi e godere della bellezza architettonica concepita dallo studio LDA Design e realizzata da Mil...

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Questo progetto, frutto della collaborazione con il Consiglio di Westminster, ha trasformato una delle strade più affollate e inquinate della capitale britannica in un’oasi di tranquillità per oltre 700 persone. Lungo un tratto di 375 metri, il paesaggio è stato ripensato, arricchito da giardini, indicazioni e piante biodiverse, creando spazi che invitano alla socializzazione e al relax.

Le panchine, con le loro forme curvilinee e ondulate, non sono solo un elemento di arredo urbano, ma anche opere d’arte che si integrano armoniosamente con il paesaggio circostante. Suddivise in tre aree – il Giardino, il Margine dello Spettatore e il Prato delle Attività – queste strutture offrono angoli di raccolta per residenti, studenti del vicino King's College e turisti in visita a luoghi iconici come il Somerset House e la Courtauld Gallery.

Ogni panchina è stata progettata per adattarsi a diverse esigenze: dalle sedute alte per chi desidera osservare, ai divanetti più rilassati, complete di schienali e braccioli in acciaio per un comfort ottimale. Il Giardino, ad esempio, funge da porta d’ingresso all’area pedonale, mentre il Margine dello Spettatore è pensato per ospitare eventi e performance.

Realizzate in Accoya, un legno modificato per la sua durabilità, queste panchine sono un esempio di innovazione tecnologica e artigianato. Utilizzando modelli 3D e un robot Kuka a sette assi, sono state scolpite forme uniche che non solo abbelliscono lo spazio, ma garantiscono anche sicurezza, nascondendo all'interno strutture in cemento rinforzato.

Il risultato è un ambiente dinamico, in cui ogni visita diventa un'esperienza sensoriale, un momento di incontro, un'opportunità per contemplare l'arte e la vita che scorre. In un mondo che corre, queste panchine invitano a rallentare, a respirare, a vivere.

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Esplora il Future Life Village: Il Padiglione Ecologico di Expo 2025 Osaka

Esplora il Future Life Village: Il Padiglione Ecologico di Expo 2025 Osaka

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Future Life Village: Il Padiglione Ecologico di Expo 2025 Osaka Il Future Life Village si erge nel cuore di Expo 2025 Osaka, rappresentando un importante spazio dedicato alla co-creazione e al dialogo. Progettato dallo studio giapponese KOMPAS, il padiglione si distingue per il suo design simile a un piccolo villaggio, che integra tre programmi espositivi: Future Life Experience, Team Expo Pavili...

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Questo progetto riflette il principio guida dell'Expo, ovvero la decentralizzazione e dispersione, attingendo dalla memoria ecologica di Yumeshima, un'isola riconvertita in un umido biodiverso. Al centro del padiglione si trova un cortile centrale che funge da infrastruttura verde viva, simboleggiando il ciclo della vita. Letti di piantagione e stagni mettono in evidenza diverse specie vegetali, invitando i visitatori a esplorare un ambiente dove natura e umanità coesistono.

Intorno al cortile, le unità espositive di forma circolare sono disposte lungo un percorso circolare continuo, permettendo a ciascuna unità di funzionare in modo indipendente pur mantenendo un senso di unità collettiva. Questa configurazione favorisce un flusso naturale di persone, invitando i visitatori a esplorare liberamente il villaggio.

Le unità espositive rivolte verso il cortile sono costruite con muri in gabion, strutture a rete metallica riempite di pietre, progettate per sostenere la ventilazione, filtrare la luce solare e accogliere la crescita vegetale. Le pietre utilizzate, come le scorie vitrificate da rifiuti industriali e la pomice sintetica ricavata da vetro riciclato, evidenziano l'uso sperimentale di materiali riciclati e l'impegno verso la sostenibilità.

Il Future Life Village non è solo un padiglione, ma un modello sperimentale di design sostenibile. Il sistema di raccolta dell'acqua piovana e delle acque di irrigazione in uno stagno centrale contribuisce a un sistema di scambio termico che raffredda gli spazi semi-esterni. In estate, l'acqua viene spruzzata sui muri in gabion per fornire un raffreddamento passivo, dimostrando un approccio olistico alla circolazione dell'acqua e al controllo climatico naturale.

In aggiunta, i servizi igienici pubblici adiacenti estendono le strategie ambientali del progetto a una scala più piccola, con tetti in legno lamellare incrociato e finestre a nastro che illuminano naturalmente gli interni.

In sintesi, il Future Life Village riunisce tre programmi espositivi e strutture pubbliche in un unico complesso, offrendo un cortile centrale che riflette la biodiversità dell'isola di Yumeshima. Con letti di piantagione e stagni che creano un paesaggio biodiverso, e unità espositive circolari collegate da un percorso continuo, questo padiglione rappresenta un perfetto esempio di come architettura e natura possano coesistere armoniosamente.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su designboom | architecture & design magazine.

Alubel SpA: Innovazione nelle Coperture Metalliche e Rivestimenti di Facciata

Alubel SpA: Innovazione nelle Coperture Metalliche e Rivestimenti di Facciata

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Alubel SpA: Innovazione nelle Coperture Metalliche e Rivestimenti di Facciata Alubel SpA si conferma come azienda leader nel settore delle coperture metalliche e dei rivestimenti di facciata. Con un ampio portafoglio di referenze, tra cui importanti progetti come il Energy Park Hotel e la nuova autostazione di San Donato Milanese, Alubel è sinonimo di qualità e innovazione.

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I nostri sistemi di copertura e sistemi di facciata sono progettati per rispondere alle esigenze moderne, garantendo non solo estetica, ma anche funzionalità. Tra le soluzioni più innovative troviamo il pannello coibentato Easy Wand e il Alu-Skin, una doga metallica per rivestimenti di edifici.

La nostra visione si estende oltre la semplice costruzione; infatti, abbiamo recentemente rinnovato il nostro libro La Quarta Dimensione Del Tetto, rendendo il contenuto ancora più fruibile e accattivante. Questo restyling non è solo un aggiornamento estetico, ma un vero e proprio passo verso l'innovazione nel design delle coperture.

Scopri di più sui nostri sistemi e come possiamo aiutarti a realizzare il tuo progetto con stile e funzionalità.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.alubel.com.

iF DESIGN ACADEMY: Il Nuovo Programma di Formazione per Leader del Design

iF DESIGN ACADEMY: Il Nuovo Programma di Formazione per Leader del Design

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iF DESIGN ACADEMY: Il Nuovo Programma di Formazione per Leader del Design iF Design, noto per il prestigioso iF Design Award e per oltre settant'anni di promozione della cultura del design a livello globale, lancia l'iF DESIGN ACADEMY a settembre 2025. Questa iniziativa si propone come un centro di formazione all'avanguardia per i leader del design che desiderano approfondire le loro competenze s...

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Attraverso il sito ifdesign-academy.com, l'Academy offrirà corsi interattivi in diretta online in inglese, con piani per formati in presenza a partire dal 2026. Grazie a un network di esperti riconosciuti a livello globale, provenienti da aziende come Apple, McKinsey e IBM, l'Academy si propone di coltivare una leadership efficace, responsabile e sostenibile.

Struttura del Programma

Il programma dell'iF DESIGN ACADEMY si fonda su quattro pilastri di competenza: comprensione del business, crescita personale, alfabetizzazione futura e operazionalizzare e scalare il design nelle organizzazioni. Questi elementi sono pensati per creare un ambiente in cui i leader del design possano acquisire nuove competenze e ampliare le loro prospettive attraverso il dialogo con i pari.

Corsi Personalizzati per Professionisti

I corsi iniziali dell'Academy offrono una combinazione di opportunità fondamentali e avanzate, progettate per professionisti in diverse fasi del loro percorso di leadership. Il Design Leadership Studio 01 introduce i futuri leader ai framework essenziali, mentre il Design Leadership Studio 02 si basa sull'esperienza di manager esperti. Moduli più specializzati come Leading Beyond Design e Elevating Your Design Team affrontano le sfide della gestione di team in un ambiente complesso.

Un Corpo Docente di Eccellenza

L'iF DESIGN ACADEMY vanta un corpo docente internazionale di figure influenti provenienti dal mondo del design, business e educazione. Tra questi, Garen Kouyoumjian di McKinsey e Tiffany Chen di Apple, che offrono la loro esperienza a corsi come Leadership Studio 01 e Leading Beyond Design.

Un Approccio Ibrido all'Apprendimento

I corsi dell'Academy si svolgeranno in modalità online interattiva, favorendo il coinvolgimento e lo scambio tra i partecipanti. A partire dal 2026, workshop e eventi di networking in presenza arricchiranno l'esperienza di apprendimento, permettendo connessioni più profonde tra studenti e docenti.

Con l'iF DESIGN ACADEMY, iF Design sta tracciando un percorso verso il futuro della leadership nel design, creando uno spazio unico per la crescita e l'innovazione.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su designboom | architecture & design magazine.

Architettura Semplice: L'Eleganza della Praticità nel Nuovo Studio di Derrington

Architettura Semplice: L'Eleganza della Praticità nel Nuovo Studio di Derrington

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Nel cuore pulsante di Austin, il Derrington Building Studio presenta un progetto che sfida le convenzioni: un ufficio che non è solo un luogo di lavoro, ma un manifesto di ciò che può essere l'architettura contemporanea. Con una struttura che gioca con l'esposizione dei materiali e una disposizione pensata per il futuro, questo studio è un esempio palpabile di come l'estetica possa fondersi con la...

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Tim Derrington, il principale artefice di questa visione, ha concepito un edificio di 93 metri quadrati che parla un linguaggio di semplicità e impatto. Ogni scelta progettuale è stata guidata dall'esigenza di praticità: un luogo che potrà un giorno trasformarsi in una residenza accogliente, mantenendo sempre un forte legame con il suo contesto. La struttura è caratterizzata da un telaio in legno esposto, una decisione che non solo elimina i problemi legati a sistemi di muratura complessi, ma celebra anche l'integrità dei materiali utilizzati.

All'interno, la luce naturale danza attraverso un lucernario, mentre i dettagli architettonici emergono dalla struttura stessa. I toni blu scuro della cucina e del bagno creano un contrasto affascinante con il legno naturale, esaltando la bellezza della materia prima. La scelta di finiture semplici e il design minimalista riflettono una filosofia che rifiuta la complessità in favore di una bellezza autentica e senza tempo.

Il risultato è un ambiente che non solo funziona, ma ispira. L'ufficio, con i suoi spazi aperti e le scrivanie bianche, è un invito alla creatività, un luogo dove ogni angolo è stato pensato per favorire la collaborazione e la riflessione. Immagina la possibilità di trasformare una sala riunioni in una camera da letto, un'idea che riassume perfettamente la versatilità di questa struttura.

In un mondo dove l'architettura spesso si perde in complessità e ostentazione, Derrington Building Studio ci ricorda che la vera innovazione nasce dalla curiosità e dall'impegno verso ciò che è autentico. Un'impresa che dimostra che si può costruire senza compromettere il budget, l'estetica o l'integrità.

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Janet Echelman e il suo capolavoro al MIT Museum: un viaggio tra arte e clima

Janet Echelman e il suo capolavoro al MIT Museum: un viaggio tra arte e clima

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Janet Echelman e il suo capolavoro al MIT Museum: un viaggio tra arte e climaIl MIT Museum presenta Remembering the Future, un'installazione monumentale dell'artista Janet Echelman, realizzata in collaborazione con l'architetto e ingegnere Caitlin Mueller. Questa straordinaria opera è sospesa sopra il grande atrio del museo e sarà aperta al pubblico dal 18 settembre 2025 fino all'autunno del 2027.

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La scultura, che trasforma i dati climatici in una forma tridimensionale, invita i visitatori a interagire visivamente e concettualmente. Entrando nel museo, l'attenzione viene subito catturata dalla vasta rete di Echelman, composta da fibre intrecciate e spliccate a mano, che si estendono in sfumature di arancione e blu, creando un soffitto di colori sopra la scala.

La rete multistrato genera una sensazione di movimento mentre la luce naturale filtra attraverso durante il giorno, e l'illuminazione programmata attiva l'opera dopo il tramonto, proiettando riflessi morbidi sulle pareti circostanti.

Questa installazione è il risultato di una partnership intensiva tra Echelman e Mueller, il cui lavoro nel gruppo Digital Structures del MIT ha informato l'innovazione strutturale del progetto. Insieme, hanno sviluppato una nuova tecnologia che amplia le possibilità geometriche delle forme basate sulla tensione, dimostrando come l'ingegneria architettonica possa fondersi con l'espressione artistica.

La forma di Remembering the Future trae ispirazione dai dati climatici che coprono l'ultima era glaciale fino alle proiezioni di futuri potenziali. Il climatologo del MIT, Raffaele Ferrari, ha fornito supporto alla modellazione dei dati, utilizzando un emulatore di modelli climatici per simulare i cambiamenti regionali in temperatura e atmosfera.

Accanto all'installazione, un chiosco digitale creato da Mueller consente ai visitatori di esplorare le dinamiche strutturali dell'opera. Attraverso un'interfaccia interattiva, gli ospiti possono regolare una versione virtuale della rete, osservando come tensione e equilibrio rispondono ai loro input, rivelando i principi ingegneristici che stabilizzano la scultura.

Questo lavoro segna l'inizio della stagione tematica TIME del MIT Museum, un programma annuale che esamina la natura del cambiamento temporale attraverso arte, scienza e tecnologia.

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Pietra Mare: Un Incanto Rinascimentale a Palm Beach con il Tocco di Monet

Pietra Mare: Un Incanto Rinascimentale a Palm Beach con il Tocco di Monet

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Affacciata sull'azzurro dell'Atlantico, Pietra Mare si erge come un miraggio, un sogno architettonico che rievoca le meraviglie del Rinascimento. Questa villa, situata a Palm Beach, è molto più di una semplice residenza: è un viaggio nel tempo, un invito a perdersi tra le sue proporzioni classiche e i dettagli raffinati che raccontano storie di eleganza e bellezza. L'aria che si respira qui è preg...

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Progettata da Susan Marinello e l'architetto dello Smith Architectural Group, Pietra Mare è una fusione di stili, un dialogo tra passato e presente. Ogni stanza è un'opera d'arte, curata nei minimi dettagli per riflettere il desiderio dei nuovi proprietari di vivere in un ambiente che incarna sia la sobrietà che l'eleganza. Con otto camere da letto e quindici bagni, questa residenza di oltre 2600 mq è un vero e proprio palazzo, dove il comfort si unisce alla raffinatezza.

La designer ha saputo valorizzare ogni ambiente, creando spazi che si integrano perfettamente con l'esterno. In questo contesto, il blu intenso dell'oceano e il verde vibrante del giardino si fondono in una palette cromatica che avvolge ogni angolo di freschezza e leggerezza. La luxury pool, incastonata in un peristilio romano, diventa il fulcro di questa meraviglia architettonica, perfettamente attrezzata per resistere alle intemperie degli uragani, grazie a un ingegnoso sistema di drenaggio sotterraneo.

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Godwin Austen Johnson: L'Evoluzione dell'Architettura Contestuale nel Medio Oriente

Godwin Austen Johnson: L'Evoluzione dell'Architettura Contestuale nel Medio Oriente

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Godwin Austen Johnson: L'Evoluzione dell'Architettura Contestuale nel Medio OrienteFondata negli Emirati Arabi Uniti nel 1989 da Brian Johnson, Godwin Austen Johnson è un punto di riferimento nel campo dell'architettura. Con un team di 110 professionisti multinazionali, l'azienda ha contribuito in modo significativo alla costruzione dell'ambiente urbano nel Medio Oriente per oltre tre decenni. La ...

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Uno degli esempi più emblematici del lavoro di Godwin Austen Johnson è il Jafar Centre presso il Dubai College. Questo progetto rappresenta un perfetto equilibrio tra innovazione e rispetto per il contesto culturale locale. La capacità dell'azienda di adattare il design alle specificità del luogo è ciò che la distingue nel panorama architettonico contemporaneo.

Il team, guidato dall'attuale Managing Director Jason Burnside, continua a esplorare nuove strade nel design, mantenendo sempre un forte legame con le tradizioni britanniche che risalgono al 1847. Attraverso una metodologia collaborativa, Godwin Austen Johnson dimostra come l'architettura possa rispondere alle esigenze moderne, pur rimanendo radicata nella cultura e nella storia del Medio Oriente.

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Sculture Cubiche di Cemento: Un Legame Tra Rokko e Berlino

Sculture Cubiche di Cemento: Un Legame Tra Rokko e Berlino

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Sculture Cubiche di Cemento: Un Legame Tra Rokko e BerlinoIl progetto fernsehen stabilisce un dialogo unico tra due paesaggi con storie parallele di estrazione e rinnovamento: il Monte Rokko in Giappone e Berlino, Germania. Ogni sito ospita una struttura di cemento identica, creando un'installazione abbinata che li collega attraverso trasmissioni video dal vivo e registrate.

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Il Monte Rokko è stato ampiamente estratto per granito durante il periodo Edo, portando a un'ampia deforestazione e declino ambientale. Durante l'era Meiji, sforzi di riforestazione graduali hanno ripristinato il territorio. Oggi, la montagna porta le tracce stratificate sia dei danni che del recupero. Berlino, la base degli artisti, riflette un ciclo simile di distruzione e rigenerazione nella sua storia urbana.

Concepite da Riku Ikegaya, Kohei Hayashi e Yu Kamijo, le sculture cubiche installate a Rokko e Berlino sono punteggiate da aperture tubulari strette, richiamando la forma dei telescopi. All'interno di esse, dispositivi video proiettano la vista dal sito abbinato: l'installazione di Rokko mostra l'attività urbana di Berlino, mentre quella di Berlino trasmette immagini dell'ambiente naturale di Rokko.

Questa installazione funge da dispositivo percettivo e monumento. Le registrazioni catturano realtà contrastanti ma parallele. A Berlino, gli spettatori vedono il passaggio di persone, veicoli e ritmi cittadini. A Rokko, le immagini rivelano vegetazione, cambiamenti climatici e movimenti animali. Insieme, queste prospettive connettono ambienti distanti, inquadrando la coesistenza di condizioni naturali e urbane.

Il progetto esamina come la visione possa collegare spazio e tempo, operando come un dispositivo percettivo e un monumento. Il titolo fernsehen, che in tedesco significa 'vedere lontano', sottolinea la dualità della distanza e della mediazione, inquadrando l'installazione come un'esplorazione di come la percezione, la tecnologia e il contesto influenzino il modo in cui i paesaggi vengono compresi nel tempo e nello spazio.

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Design e Periferie: Scoperte Creative a Chiaravalle e Quartiere Adriano

Design e Periferie: Scoperte Creative a Chiaravalle e Quartiere Adriano

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Milano, una delle capitali del design mondiale, non smette mai di sorprendere. Oltre ai suoi famosi quartieri centrali, esistono angoli meno conosciuti che nascondono storie affascinanti e opportunità creative. Due designer olandesi, Pete Fung e un collega ancora da nominare, hanno deciso di esplorare queste periferie, in particolare Chiaravalle e il Quartiere Adriano, per sviluppare nuovi approcc...

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Chiaravalle, un piccolo borgo nella periferia sud-est di Milano, può sembrare un luogo insolito per un progetto di design. Tuttavia, Fung lo descrive come un “altrove” che, pur essendo parte di Milano, offre un’esperienza unica, lontana dal trambusto della città. Con il suo paesaggio rurale e la tranquillità, Chiaravalle è stata scelta come base per un programma di residenza di design, dove Fung ha lavorato a stretto contatto con la comunità locale, in particolare con giovani migranti.

Allo stesso modo, il Quartiere Adriano, situato al confine con Sesto San Giovanni, rappresenta un terreno fertile per la sperimentazione. Qui, i designer hanno vissuto come antropologi, immergendosi nella vita quotidiana e cercando di capire le sfide sociali e culturali che affrontano i residenti. Entrambi i quartieri presentano una distanza percepita dal centro che supera quella reale, rendendoli luoghi ideali per riflessioni critiche sul design e la sua sostenibilità.

Il progetto, intitolato “Redesigning Design Weeks”, mira a ripensare il modo in cui gli eventi di design possono essere più inclusivi e sostenibili. Fung e il suo team hanno ideato attività che non solo coinvolgono i residenti, ma cercano anche di affrontare temi urgenti come l'isolamento e l'integrazione. Attraverso l’esplorazione e la collaborazione, questi designer stanno cercando di creare un legame più profondo tra le persone e il loro ambiente.

Il design, spesso visto come un’arte borghese, può rischiare di semplificare problemi complessi come la gentrificazione. Fung mette in guardia contro questa tendenza, sottolineando l’importanza di ascoltare le voci locali e di non imporre soluzioni dall’alto. La loro missione è di rendere il design accessibile a tutti e di utilizzare la creatività per rivitalizzare le comunità senza snaturarle.

In conclusione, il lavoro di questi designer olandesi è un esempio luminoso di come il design possa andare oltre l’estetica e diventare uno strumento di cambiamento sociale. Chiaravalle e il Quartiere Adriano non sono più solo periferie dimenticate, ma spazi di innovazione, dialogo e crescita, dove il design si fonde con la vita quotidiana.

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BLOK: Il Nuovo Studio di Tatuaggi a Barcellona che Rinnova gli Spazi Sterili

BLOK: Il Nuovo Studio di Tatuaggi a Barcellona che Rinnova gli Spazi Sterili

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Nel cuore di Badalona, a pochi passi da Barcellona, BLOK si erge come un monumento all'innovazione nel mondo del tatuaggio. Progettato dallo studio XAARCHIVE, questo spazio di 80 metri quadrati reinterpreta il concetto di ambiente clinico, trasformandolo in un rifugio artistico che sfida le convenzioni. Con l'idea di 'Anti-Ospedale: Rethinking Sterile Spaces', BLOK si propone di rompere i confini ...

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L'interno, caratterizzato da cemento levigato e acciaio inossidabile locale, è un omaggio all'industria e alla manualità. Le tende in PVC, artigianalmente realizzate, permettono una flessibilità che varia tra trasparenza e opacità, creando spazi intimi e accoglienti. Il soffitto originale, esposto, si unisce a linee luminose di LED che accentuano la geometria del design, offrendo un'illuminazione controllata e uniforme, ideale per il lavoro degli artisti.

La modularità è al centro del progetto: BLOK consente fino a quattro artisti di lavorare simultaneamente, adattandosi a diverse configurazioni grazie a partizioni mobili e sistemi di illuminazione regolabili. Questo studio non è solo un luogo di lavoro, ma un laboratorio di creatività dove si intrecciano la cura, l'arte e il corpo umano.

Il tavolo Canova, una creazione unica progettata attraverso scansione 3D e codifica binaria, rappresenta la ricerca di XAARCHIVE sulle intersezioni tra dati e materialità. Qui, l'architettura diventa strumento di esplorazione, un modo per indagare la relazione tra l'arte del tatuaggio e il benessere del corpo.

La bellezza di BLOK risiede nella sua capacità di mescolare funzionalità e arte, creando transizioni fluide tra tatuaggi, pittura e momenti di riposo. La calma funzionale è enfatizzata da arredi minimali e pavimenti in cemento, mentre le opere d'arte e gli strumenti convivono in un interno mutevole, concepito per la creazione e il riposo.

Quando cala la notte, la luce calda avvolge lo spazio, rivelando un ritmo silenzioso e accogliente che invita alla contemplazione. La luce rossa filtra attraverso le tende traslucide, trasformando l'ambiente industriale in un caldo abbraccio, dove ogni angolo racconta una storia di creatività e passione.

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Houston si prepara a ospitare l'Ismaili Centre: un capolavoro di Farshid Moussavi

Houston si prepara a ospitare l'Ismaili Centre: un capolavoro di Farshid Moussavi

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Nel cuore pulsante di Houston, dove l'architettura si fonde con il tessuto culturale della città, sta per nascere un'opera che promette di ridefinire il concetto di spazio pubblico. L'Ismaili Centre, progettato dall'illustre studio Farshid Moussavi Architecture, vedrà la luce nel novembre 2025 e si preannuncia come un faro di pluralismo e dialogo. Con i suoi 150.000 piedi quadrati, questo sarà il ...

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La struttura si colloca strategicamente vicino al Museum District di Houston, interagendo armoniosamente con l'ambiente circostante attraverso un linguaggio architettonico che combina pietra, metallo perforato e vetro. Ispirato dalla tradizione dell'Ismaili, il centro sarà un simbolo di apprendimento e scambio culturale, creando un nuovo punto di riferimento civico per la città.

La visione di Moussavi si concretizza in un gioco di volumi e luci, dove un atrio centrale si erge su cinque piani, incorniciato da scale in pietra testurizzata e rivestito da schermi metallici geometrici che filtrano la luce naturale. Questo equilibrio tra apertura e chiusura non è solo estetico, ma riflette un desiderio profondo di connessione tra le persone, rendendo ogni spazio un invito al dialogo.

La scelta dei materiali è altrettanto significativa: il calcare chiaro e i pannelli metallici perforati creano un'atmosfera di leggerezza e sofisticatezza, mentre l'interno si distingue per una continuità sensoriale tra sacro e civile. La luce, che penetra attraverso aperture clerestory e lucernari, danza sulle superfici, dando vita a un atrio generoso che funge da fulcro di incontri e celebrazioni.

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Ma l'Ismaili Centre non è solo un'opera architettonica: è un'istituzione pubblica concepita per la comunità. Al suo interno troveremo gallerie, teatri, spazi educativi e sale per eventi, tutti destinati a ospitare una varietà di attività culturali e sociali. Questa versatilità amplifica il ruolo del centro, trasformandolo in un luogo di apprendimento condiviso e di incontro.

Immaginato per accogliere tutti, il progetto di Moussavi si allinea con la visione di Sua Altezza l'Aga Khan, promuovendo il dialogo e l'inclusione. I giardini circostanti, progettati da Nelson Byrd Woltz, reinterpretano le tradizioni islamiche attraverso un'estetica texana, unendo natura e architettura in un abbraccio armonioso.

Con la sua prossimità a istituzioni culturali significative come la Menil Collection e la Rothko Chapel, l'Ismaili Centre si inserisce in un dialogo più ampio sull'architettura civica di Houston. La sua forma misurata, radicata nella geometria islamica ma contemporanea nell'esecuzione, si preannuncia come un nuovo simbolo di artigianato e luce per la città.

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Scoprire l'Invisibile: Viaggi Autocuratati tra gli Archivi dei Musei

Scoprire l'Invisibile: Viaggi Autocuratati tra gli Archivi dei Musei

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Immaginate di trovarvi in una stanza avvolta nel silenzio, dove il tempo sembra essersi fermato e le opere d'arte, custodite gelosamente, attendono di svelare le loro storie. Negli archivi dei musei, questo è il luogo dove l'arte ha è stato da sempre, raramente esposta, eppure carica di significato. Qui, in spazi che sono stati concepiti per proteggere e preservare, si cela un universo di o...

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La visita a un museo tradizionale è un'esperienza altamente curata, dove ogni pezzo è posizionato con cura per raccontare una narrazione specifica. Ma cosa accade quando l'attenzione si sposta verso gli archivi, tipicamente inaccessibili al grande pubblico? Questi luoghi, che è stato also concepiti per garantire la sicurezza e l'integrità delle opere, sono spazi di ricerca e scoperta, dove accademici e appassionati possono immergersi in una realtà che è rimasta nascosta per troppo tempo.

In un'epoca in cui l'arte viene sempre più democratizzata, c'è una crescente domanda di accesso a queste meraviglie. Le istituzioni stanno iniziando a riconoscere che l'apertura di questi archivi può essere un modo per coinvolgere il pubblico, permettendo a tutti di esplorare la ricchezza di un patrimonio culturale che, altrimenti, rimarrebbe invisibile.

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Architettura e Intelligenza Artificiale: Un Nuovo Inizio per il Design

Architettura e Intelligenza Artificiale: Un Nuovo Inizio per il Design

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In un mondo dove le sfide si accavallano come nuvole tempestose, l'architettura si presenta come un faro di stabilità. Ogni edificio racconta una storia, un frammento della nostra esistenza, destinato a resistere al tempo. Ma quale è il prezzo di questa eternità? Gli architetti, custodi di questa arte, si trovano spesso a fronteggiare un sistema che richiede loro di essere al contempo rapidi, econ...

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La verità è che il design non è un gioco da ragazzi. Non è un semplice atto di creatività, ma una battaglia quotidiana contro la superficialità di chi crede che chiunque possa costruire un sogno. Ogni progetto richiede tempo, sudore e, sopra ogni cosa, un rispetto profondo per le persone che vivranno e lavoreranno in quegli spazi. Tuttavia, la pressione di budget ristretti e scadenze serrate può portare a compromessi dolorosi, dove la salute dell'architetto e l'integrità del progetto possono essere messe in discussione.

Ma ecco che l'intelligenza artificiale entra in scena, come un alleato silenzioso e potente. Attraverso algoritmi intelligenti e strumenti di progettazione avanzati, l'AI offre nuove opportunità per ottimizzare il processo creativo. Può ridurre i tempi di realizzazione, migliorare la precisione e, in ultima analisi, elevare la qualità del design. Non si tratta solo di lavorare più velocemente, ma di lavorare meglio, di riscoprire il valore intrinseco del nostro lavoro e di restituire all'architettura il suo giusto prestigio.

In questo momento cruciale per il nostro settore, è fondamentale abbracciare l'innovazione senza dimenticare la nostra missione: creare spazi che migliorano la vita delle persone. È così che possiamo rompere il ciclo di sacrifici e ristabilire il legame tra design e società, riscoprendo il vero valore di ciò che costruiamo.

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La Residenza di Edavanna: Un Viaggio nell'Architettura di ZERO STUDIO

La Residenza di Edavanna: Un Viaggio nell'Architettura di ZERO STUDIO

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Nel cuore di Edavanna, un luogo dove il tempo sembra danzare con la memoria, sorge la Residenza progettata da ZERO STUDIO. Questo progetto architettonico, che si estende per 3014 piedi quadrati, è un omaggio alle dimore del Kerala degli anni '80, dove ogni casa era un universo di verde, un rifugio per la natura e per l'anima.

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Immagina un giardino privato, un orto che racconta storie di frutti e fiori, e una fauna che vive non solo per ornare, ma per essere parte integrante della vita quotidiana. La residenza, completata nel 2024, è stata concepita da un team di architetti visionari, tra cui Hafeef Pk e Hamid Mm, che hanno saputo mescolare innovazione e tradizione con elegantissima maestria.

Ogni angolo di questa casa è stato pensato per riflettere un equilibrio perfetto tra spazio interno ed esterno, tra modernità e storia. Atmosfere avvolgenti e dettagli architettonici raffinati si intrecciano, creando un ambiente che invita alla contemplazione e alla serenità.

La scelta dei materiali, attentamente selezionati, racconta di un'architettura sostenibile, capace di dialogare con il paesaggio circostante. I prodotti di aziende come ATOMBERG e Aura Illumination contribuiscono a creare un'atmosfera unica, dove la luce naturale si sposa con quella artificiale, illuminando gli spazi con delicatezza.

La Residenza di Edavanna non è solo un edificio; è un'esperienza, un viaggio attraverso il tempo e le emozioni. È un esempio di come l'architettura possa raccontare storie, e di come sia possibile vivere in armonia con la natura, senza rinunciare al comfort e alla modernità.

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La Cour Retreat: Un Rifugio Architettonico nel Cuore della Natura

La Cour Retreat: Un Rifugio Architettonico nel Cuore della Natura

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La Cour Retreat: Un Rifugio Architettonico nel Cuore della NaturaSituato nel cuore di un pittoresco paesaggio di dune lungo la costa del Mare del Nord, La Cour Retreat è un progetto architettonico realizzato dallo studio N+P Architecture. Completato nel 2024, questo rifugio offre una vista panoramica a 180 gradi su scenari ventosi e sul mare. Grazie alla sua posizione strategica, gli ospiti posson...

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Il progetto si estende su una superficie di 150 m² e si distingue per l'utilizzo del legno, un materiale che non solo contribuisce all'estetica ma anche alla sostenibilità dell'edificio. La Cour Retreat è stato concepito pensando al rispetto per l'ambiente, integrandosi perfettamente nel paesaggio senza alterarne la bellezza.

Il team di design, composto da Jesper Korf, Lars Bo Poulsen e Ole Brandt, ha collaborato con ingegneri esperti come Kristian Møller di Møller & Jakobsen ApS e Peter Christensen di Keld og Johs, per garantire che ogni aspetto del progetto fosse curato con attenzione. Questo rifugio rappresenta un esempio di come l'architettura possa armonizzarsi con l'ambiente, offrendo al contempo comfort e funzionalità.

Per saperne di più su questo straordinario progetto, visita ArchDaily.

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Il Rifugio Sostenibile: La Magia del Harbourside Canopy

Il Rifugio Sostenibile: La Magia del Harbourside Canopy

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Nel cuore pulsante di Hsinchu, Taiwan, si erge il Harbourside Canopy, un progetto architettonico che trascende il semplice concetto di mercato. Concepito dagli abili architetti di B+P Architects, questo spazio non è solo un luogo di scambio, ma un rifugio sostenibile dove la cultura della pesca si fonde con l'innovazione architettonica.

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La struttura principale, un padiglione paesaggistico, è un abbraccio di natura e design, composto da tettoie che danzano con il vento, muri che raccontano storie di mare e alberi che si ergono come sentinelle. Un'opera che non solo accoglie i pescatori, ma invita anche i visitatori a immergersi in un'esperienza sensoriale unica.

Il mercato della pesca si apre verso il molo, creando una connessione diretta con il mare. La parete in calcestruzzo, rivolta a nord, funge da bastione contro le intemperie, mentre le berms di terra e le foreste di protezione creano una transizione armoniosa tra l'interno e l'esterno. Qui, l'arte della pesca diventa un evento educativo, dove il pubblico può apprendere e apprezzare la ricca cultura della pesca locale.

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Carlo Ratti si ritira da MIND: una rivoluzione nell'architettura milanese

Carlo Ratti si ritira da MIND: una rivoluzione nell'architettura milanese

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Non è solo un progetto che cambia, è un sogno che svanisce. Carlo Ratti, architetto di fama mondiale, ha deciso di ritirare la sua firma dal MIND, il Milano Innovation District, eredità dell'Expo 2015. "Non mi riconosco più nel progetto", afferma con una sincerità disarmante, come un artista che osserva il suo quadro trasformarsi in un'opera che non gli appartiene più.

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Le modifiche imposte dalla Commissione Paesaggio di Milano hanno stravolto il disegno originale, un intervento che ha ridotto gli spazi verdi e alterato le facciate, trasformando il sogno di un campus innovativo in una realtà che sembra più un compromesso. Ratti, direttore del Senseable City Lab al MIT, ha visto il suo progetto, concepito con cura, trasformarsi in qualcosa di irriconoscibile, una metamorfosi imposta che provoca una crisi di identità.

MIND, un simbolo di innovazione e collaborazione pubblico-privata, doveva rappresentare il futuro di Milano, la sua aspirazione a diventare una città globale. Eppure, l'ombra della Commissione Paesaggio si allunga, un segno di un urbanismo che sembra più interessato al cemento che alla vita. Le promesse di spazi verdi e di un ambiente accogliente rischiano di naufragare in una nuova era di asfalto e superfici impermeabili.

Ratti non è solo; molti architetti internazionali si stanno allontanando da progetti che non rispecchiano più i loro valori. Milano, con il suo incessante affollamento di auto e l'assenza di spazi pubblici ben progettati, sta perdendo la sua anima. La lotta per una città più vivibile continua, ma la ritirata di Ratti rappresenta un campanello d'allarme: se i grandi sognatori si ritirano, cosa rimane per il futuro?

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Norman Foster: 90 Anni di Visioni e Innovazioni nell'Architettura

Norman Foster: 90 Anni di Visioni e Innovazioni nell'Architettura

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Nel vasto panorama dell'architettura contemporanea, il nome di Norman Foster risuona come un faro di innovazione e visione. A 90 anni, questo straordinario architetto non ha perso la sua energia, anzi, continua a ispirare generazioni con le sue idee audaci. Originario di Manchester, Foster ha iniziato il suo viaggio professionale in circostanze umili, ma con una determinazione che lo ha portato a ...

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La sua carriera prende forma in un piccolo studio, un monolocale condiviso con la moglie, e cresce fino a diventare Foster+Partners, un gigante del design con uffici in 12 paesi e oltre 2500 dipendenti. Progetti come il Millennium Bridge a Londra e il Reichstag a Berlino non sono semplici opere architettoniche; sono manifesti di come la progettazione possa migliorare la qualità della vita e promuovere la sostenibilità.

Foster non si limita a progettare edifici; egli crea spazi che raccontano storie e promuovono l'interazione sociale. La sua visione va oltre il presente; è un architetto che guarda al futuro, esplorando anche come l'intelligenza artificiale possa trasformare il modo in cui concepiamo gli spazi. “La dimensione umana”, afferma, “è insostituibile”. Questo approccio, che fonde tecnologia e sensibilità umana, è ciò che rende il suo lavoro così unico e rilevante.

Oggi, con 95 progetti in corso in 49 città, Foster continua a essere una fonte di ispirazione. Il suo consiglio ai giovani architetti è chiaro: “Accettate qualsiasi progetto che vi offra l’opportunità di innovare”. Un invito a non temere il fallimento, ma a vedere ogni esperienza come un passo verso la crescita personale e professionale.

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Un Cubo di Silenzio: La Residenza AER in Cipro

Un Cubo di Silenzio: La Residenza AER in Cipro

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Nel cuore di Cipro, ai margini di una foresta silenziosa che si affaccia sulle sobborghi di Nicosia, sorge AER, una residenza suburbana concepita dallo Studio Kyriakos Miltiadou. Qui, l'architettura si fa poesia, e il cubo diventa un palcoscenico di introspezione. A differenza delle tradizionali abitazioni che si aprono all'esterno, AER si erge come un austero e introverso monolite, un cubo che ra...

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La progettazione inizia con una griglia tridimensionale, un reticolo di punti che definisce l'essenza di un cubo di 14×17 metri. Frammenti del paesaggio naturale si infiltrano gradualmente all'interno, provocando una frattura progressiva e dando vita a una composizione prismatica di vuoti e solidi. Quattro pareti verticali in cemento, alte sei metri, avvolgono questo cubo fratturato, mantenendo i volumi divisi all'interno di un insieme coerente e fluido. Intagliate con tagli verticali, queste pareti fungono da mediatori tra il mondo interno e quello esterno, filtrando, proteggendo e rivelando, instaurando così una relazione dialettica con la foresta, la città e il cielo.

AER si sviluppa in una formazione di ‘un cubo dentro un cubo’. Come un collezionista, la struttura assorbe le sfumature tangibili e intangibili dell'ambiente circostante, reinterpretandole in relazione alla vita quotidiana della famiglia. All'esterno, un'apertura verticale sulla facciata est funge da ingresso, segnando l'arrivo e accentuando la transizione dal mondo esterno a quello interno. Qui, il primo incontro avviene con un giardino aperto, uno spazio centrale che diventa cruciale nella vita quotidiana della famiglia, parte di una rete continua di spazi esterni, passaggi e cortili che abbracciano la massa costruita della casa.

All'interno, la residenza è organizzata su quattro livelli distinti, sempre in relazione con i percorsi esterni. Al piano terra si trovano le aree pubbliche: cucina, sala da pranzo e soggiorno. Negli spazi superiori, le camere private si distribuiscono su due piani diversi, mentre spazi intermedi offrono un'armonia fluida tra le unità funzionali, smussando i confini tra pubblico e privato. Una scala esterna nascosta conduce a una piccola terrazza sul tetto, dove il soffitto si dissolve nel blu intenso del cielo mediterraneo, e parte della superficie è ricoperta di vegetazione naturale, creando un microclima unico.

Le superfici scolpite avvolgono l'attività umana, trasformandola in uno spazio abitativo. Con il passare del tempo, la vegetazione cresce, ammorbidendo la presenza monolitica della struttura. Il gioco tra attività umana, architettura e natura diventa continuo e indissolubile. I tagli verticali nelle pareti in cemento incorniciano e rivelano vedute intriganti dell'ambiente circostante. In questo modo, AER non è solo un'abitazione, ma un'esperienza sensoriale che invita a riflettere sul legame tra l'uomo e il suo habitat.

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Rivoluzione del Gioco: Zoii Kids e l'Architettura di Tommasi

Rivoluzione del Gioco: Zoii Kids e l'Architettura di Tommasi

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Nel cuore pulsante di Padova, dove le storie si intrecciano tra le vie storiche e l'arte si fa quotidianità, sorge un luogo dedicato ai più piccoli: Zoii Kids. Qui, l'architettura non è solo un involucro, ma un gioco di forme e colori, un abbraccio che invita i bambini a esplorare e a sognare.

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Progettato dallo studio Architettura Tommasi, questo spazio retail di 50 metri quadrati è una danza armoniosa tra il patrimonio architettonico e il design contemporaneo. Situato a pochi passi da Piazza dei Signori, il negozio si presenta come un rifugio ludico, dove ogni angolo è pensato per stimolare la curiosità e l’immaginazione dei bambini.

La ristrutturazione ha saputo mantenere il rispetto per l’eredità storica del luogo, integrando elementi moderni che creano un'atmosfera giocosa. Ogni dettaglio, dalla scelta dei materiali all’illuminazione curata da iGuzzini, è stato studiato per trasformare l’esperienza di acquisto in un’avventura. Sedie colorate di Sitland invitano a sostare, mentre le finiture in legno di Artwood raccontano storie di calore e accoglienza.

Ma non è solo un negozio: è un laboratorio di idee, un luogo dove i bambini possono interagire con l'ambiente che li circonda, imparando a scegliere e a sognare. La ristrutturazione è stata curata nei minimi dettagli, dalla selezione dei materiali fino alla restaurazione di elementi preesistenti affidata a Soppelsa, per garantire un equilibrio perfetto tra antico e nuovo.

In questo spazio, il confine tra il gioco e la realtà si dissolve, e ogni visita diventa un'opportunità per scoprire, esplorare e, perché no, anche inventare. Zoii Kids non è solo un negozio di abbigliamento: è un viaggio nel mondo dell'infanzia, dove ogni bambino può sentirsi protagonista di una storia unica.

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Armadi come Dichiarazioni Architettoniche: Oltre il Semplice Stoccaggio

Armadi come Dichiarazioni Architettoniche: Oltre il Semplice Stoccaggio

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Armadi come Dichiarazioni Architettoniche: Oltre il Semplice StoccaggioNel mondo del design d'interni, l'armadio non rappresenta più solo un luogo di stoccaggio. Oggi, è considerato un elemento architettonico che può definire il carattere di uno spazio. Seguendo il concetto di capsule wardrobe, che risale agli anni '70 grazie a Susie Faux, possiamo vedere come un guardaroba ben progettato possa si...

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In molte culture visive, l'idea di un armadio ordinato e funzionale è stata rappresentata in modo umoristico, come nei cartoni animati. Personaggi come Doug Funnie o Dexter hanno mostrato come un armadio possa semplificare la vita quotidiana. Per figure iconiche come Steve Jobs, indossare un'uniforme quotidiana ha eliminato la piccola ma ripetitiva decisione di 'cosa indossare?', liberando tempo ed energie per questioni più importanti.

Per altri, il momento della scelta di cosa indossare è un piacere, capace di influenzare il tono della giornata e il proprio stato d'animo. In questo senso, il guardaroba diventa un'estensione dell'identità, un luogo dove le scelte pratiche e simboliche si incontrano. Espressioni come 'uscire dal guardaroba' o 'scheletro nell'armadio' evidenziano la dimensione culturale di questo elemento della casa.

Nella progettazione contemporanea, l'armadio ha acquisito nuove sfumature: può guidare la circolazione in uno spazio, influenzare la percezione e persino plasmare l'atmosfera di un ambiente. In questo articolo, esploreremo come gli armadi possano diventare vere e proprie dichiarazioni architettoniche, in grado di elevare l'estetica e la funzionalità degli spazi domestici.

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Rivisitare le Colline di Busan: Un Nuovo Volto per i Quartieri Incontaminati

Rivisitare le Colline di Busan: Un Nuovo Volto per i Quartieri Incontaminati

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Nel cuore pulsante di Busan, una città che ha saputo resistere e rinascere, OMA si propone di ridisegnare il volto delle sue colline. Attraverso un masterplan innovativo, l'architetto Chris van Duijn e il suo team si immergono nella realtà dei quartieri informali, trasformando le loro peculiarità in una nuova visione urbana, dove l'armonia tra spazio pubblico e privato trova finalmente il suo equi...

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Il progetto, realizzato in collaborazione con il Festival di Architettura di Busan e il Dipartimento di Housing e Architettura, propone quattro tipologie residenziali: case a terrazza, ville urbane, unità a schiera e torri. Ogni tipologia è stata attentamente testata per massimizzare l’accesso solare e la fruibilità degli spazi, mentre la loro disposizione si basa su fattori come la vicinanza agli spazi pubblici e la varietà visiva.

I punti più alti vengono occupati da torri che svettano verso il cielo, mentre le ville si radicano nei centri urbani, le case a schiera seguono le linee delle creste e le terrazze si adagiano delicatamente in anfratti scoscesi. L'approccio di OMA si concentra sull'idea di una rete di circolazione che non solo collega, ma crea spazi sociali vibranti, dove la vita quotidiana riprende il suo corso naturale.

Le colline di Busan, un tempo rifugio per i profughi durante la guerra, si sono trasformate in quartieri densi e vivaci, ma ora richiedono una risposta architettonica che rispetti la loro storia. Il masterplan di OMA nasce proprio da questa necessità di rinnovamento, evitando soluzioni convenzionali che spesso cancellano l'umanità di questi luoghi.

In questo contesto, il progetto si concentra su due aree contrastanti: Yeongju, integrata nel tessuto urbano di Busan, e Anchang, circondata da colline boschive. Questa diversità consente al team di esplorare un approccio flessibile che medi l'architettura esistente con una visione moderna, creando così una composizione di zone interconnesse, strutturate attorno a scale, piazzette e spazi comuni.

La proposta di OMA non è solo un piano edilizio, ma un invito a riscoprire il valore delle relazioni umane e della comunità. Le colline di Busan tornano a essere un palcoscenico per la vita quotidiana, dove le persone possono ritrovarsi, scambiare idee e vivere in armonia con l'ambiente circostante.

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La Magia del Dorset: Un Viaggio nella Rivitalizzazione di una Beach House

La Magia del Dorset: Un Viaggio nella Rivitalizzazione di una Beach House

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Immaginate di trovarvi di fronte a una casa che racconta storie di onde e brezze marine, una testimonianza tangibile di epoche passate. La Dorset Beach House, situata nel cuore della splendida Swanage, è un esempio di come l'architettura possa fondersi con la natura, creando un luogo dove il passato e il presente danzano insieme in perfetta armonia.

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Questo progetto, frutto della creatività di Architecture for London, si distingue per la sua capace rivitalizzazione di una struttura in legno risalente ai primi del '900. La casa, affacciata su un mare che sembra sussurrare segreti, è stata ristrutturata con un occhio attento alla sostenibilità e all’estetica, riflettendo il profondo rispetto per l'ambiente circostante.

Con i suoi 160 m² di superficie, la Dorset Beach House non è solo un rifugio, ma un invito a vivere in armonia con la bellezza naturale del Dorset. Ogni angolo è stato progettato per catturare la luce e il paesaggio, permettendo alla natura di entrare in ogni stanza come un ospite gradito.

La scelta dei materiali, come quelli forniti da Claybrooks Studio e Havwoods, sottolinea l'impegno verso una costruzione responsabile e innovativa. Ogni dettaglio, dalla struttura portante alle finiture, è stato pensato per integrarsi perfettamente con il contesto, in un equilibrio delicato tra l'architettura e il panorama marino.

Questo progetto non è solo un esempio di architettura residenziale, ma rappresenta anche una filosofia. È un richiamo a riflettere su come possiamo vivere in modo più sostenibile, creando spazi che non solo soddisfano le esigenze moderne, ma che rispettano e celebrano il mondo naturale che ci circonda.

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La Magia dell'Architettura: I Vincitori dei Vision Awards 2025

La Magia dell'Architettura: I Vincitori dei Vision Awards 2025

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Nel cuore pulsante di New York, il 29 settembre 2025, Architizer ha svelato i vincitori dei Vision Awards, una manifestazione che celebra l'arte e l'impatto dell'immaginario architettonico. È un trionfo di idee, dove schizzi concettuali e modelli intricati danzano insieme in un'armonia visiva che racconta storie di spazi e forme. Ogni opera premiata è una finestra su un mondo di possibilità, un in...

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Quest'anno, i premi si sono distinti per tre temi principali: la rappresentazione architettonica, i progetti concettuali e le visioni architettoniche. Ogni categoria ha offerto uno spettacolo di creatività, dove l'immagine ferma e in movimento ha preso vita, rivelando l'essenza dell'architettura attraverso fotografie, rendering, disegni a mano e film. I vincitori, scelti da una giuria di esperti tra cui nomi illustri come Steven Holl e Daniel Libeskind, rappresentano una voce potente nel dialogo globale sulla comunicazione del design.

Tra le opere premiate, Tower di ZOA Studio ha conquistato il titolo di Rendering Artist of the Year, mentre Populus di Jason O'Rear ha brillato come Best Photo - Architecture & Details. Ogni progetto è un racconto visivo che sfida le convenzioni spaziali e propone nuove modalità di vivere e costruire. Un'ode alla visione architettonica che non conosce confini.

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Il Ruolo delle Donne nell'Architettura: Incontro alla Biennale di Venezia

Il Ruolo delle Donne nell'Architettura: Incontro alla Biennale di Venezia

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Il Ruolo delle Donne nell'Architettura: Incontro alla Biennale di Venezia Il 20 settembre, la Biennale di Venezia diventa palcoscenico per un'importante iniziativa dedicata alle donne nell'architettura e nell'ingegneria. Più di cento professioniste, socie di Aidia, si riuniranno per una giornata che celebra il valore delle connessioni professionali e il crescente ruolo delle donne nel settore tec...

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Il tema dell'incontro, intitolato “100 voci, una sola rete”, include una visita all'Arsenale e un incontro presso il Padiglione Italia, guidato dall'architetta Guendalina Salimei. L'evento è un'opportunità per discutere delle sfide e dei successi delle professioniste, in un contesto dove il cambiamento culturale è fondamentale.

Alberta Baldin, presidente della sezione veneziana di Aidia, sottolinea l'importanza di fare rete: “Incontrarsi e fare rete è un modo per far sentire la propria voce. Vogliamo conoscere le nostre problematiche comuni e lavorare per risolverle, sia a livello politico che sociale.”

Aidia non è solo un’associazione, ma un movimento che mira a cambiare la percezione delle donne nel campo delle professioni tecniche. Con 23 sezioni in tutta Italia e oltre 530 socie, Aidia affronta le disuguaglianze di genere e promuove l'uguaglianza non solo nelle statistiche, ma anche nella realtà quotidiana delle professioniste.

Le statistiche parlano chiaro: nonostante le donne rappresentino il 45% degli iscritti, continuano a subire un significativo divario salariale. Un recente studio ha rivelato che le donne guadagnano in media 25.000 euro in meno rispetto ai colleghi maschi. Questa disparità è ancora più marcata tra le libere professioniste, che guadagnano solo il 54% rispetto ai loro omologhi maschili.

Oltre a discutere del divario salariale, l'associazione si impegna a sensibilizzare le istituzioni e a migliorare le politiche di supporto per le professioniste, affrontando temi come la maternità e le misure di sostegno disponibili.

Aidia si distingue anche per le sue iniziative rivolte ai giovani, con attività dedicate alla promozione delle discipline STEM e la creazione di modelli culturali più equi. L'associazione punta a formare una nuova generazione di professioniste che possano contribuire attivamente a un futuro inclusivo nel campo dell'architettura e dell'ingegneria.

In conclusione, l'incontro alla Biennale di Venezia rappresenta un passo importante verso un cambiamento culturale necessario e auspicato. Come ha affermato Gae Aulenti, “l’architettura non dev’essere considerata un mestiere ‘da uomini’” e il futuro è nelle mani di tutti noi.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su alleyoop.ilsole24ore.com.

Il Libro delle Opere: Un Viaggio nell'Arte di Michele De Lucchi

Il Libro delle Opere: Un Viaggio nell'Arte di Michele De Lucchi

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Nel silenzio di un atelier, tra pennelli e tele, si cela un universo di storie e colori: questo è il Libro delle Opere, un inno all'arte concepito da Michele De Lucchi. Immaginate, se volete, un registro meticoloso dove ogni pagina è un battito di cuore, un respiro di creatività che si fonde con la vita quotidiana. Qui, l’artista non solo annota i suoi lavori, ma cattura l'essenza stessa del suo v...

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Un insieme di dettagli: vendite, acquisti, tecniche e materiali utilizzati, trasformano queste pagine in un diario intimo, un racconto che si snoda come un filo sottile tra emozione e professione. Non è solo un elenco di opere, ma un racconto di esperienze, un archivio di ricordi che testimoniano la passione e la dedizione di un artista moderno, lontano dalle luci della ribalta, ma profondamente presente nel mondo dell'arte.

Ogni opera racchiude in sé non solo la visione del suo creatore, ma anche il dialogo silenzioso con i suoi acquirenti, le storie di chi ha scelto di portare un pezzo di quell'universo nelle proprie vite. Così, le pagine del Libro delle Opere diventano il palcoscenico di un’esistenza dedicata all’arte, dove ogni tratto è un passo, e ogni colore è un’emozione vibrante.

In un mondo che corre veloce, De Lucchi ci invita a fermarci, a riflettere, a osservare. In questo libro, l’arte non è solo un gesto estetico, ma un modo di essere, un modo di raccontare il mondo attraverso gli occhi di un artista che ha scelto di vivere in modo autentico.

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Le immagini in questo articolo sono reinterpretazioni visive generate con l'ausilio dell'Intelligenza Artificiale. Le immagini originali di riferimento sono disponibili nell'articolo fonte.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su micheledelucchi.substack.com.

Il Centro Visitatori della Montagna Wudang: Un Capolavoro di Moguang Studio

Il Centro Visitatori della Montagna Wudang: Un Capolavoro di Moguang Studio

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Il Centro Visitatori della Montagna Wudang: Un Capolavoro di Moguang Studio Situato nella pittoresca Longwanggou Village a Shiyan, Hubei, il nuovo Centro Visitatori della Montagna Wudang rappresenta un perfetto connubio tra funzionalità e bellezza architettonica. Progettato da Moguang Studio, questo progetto ha ricevuto l'incarico nel inverno del 2023 e sarà completato nel 2024.

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Il centro si estende su una superficie di 450 m² e include spazi per ristorazione leggera, un caffè, una cucina e aree per meeting. La sua posizione strategica, adiacente al Danjiangkou Reservoir, offre ai visitatori una vista mozzafiato, integrando l'architettura con il paesaggio circostante.

Il progetto è stato concepito per recuperare l'armonia con l'ambiente, nonostante il sito fosse stato precedentemente livellato in terrazze artificiali e parcheggi. Moguang Studio ha saputo trasformare questo spazio, ricreando una continuità visiva con la valle e i campi di riso circostanti.

Le immagini del progetto, catturate da Qingshan Wu, mostrano l'attenzione ai dettagli e l'impegno per la sostenibilità, rendendo il Centro Visitatori della Montagna Wudang un esempio di architettura culturale contemporanea.

In conclusione, il Centro Visitatori della Montagna Wudang non è solo un luogo di accoglienza, ma un vero e proprio punto di riferimento culturale che celebra la bellezza della natura e l'innovazione architettonica.

Ispirato all'articolo pubblicato su: www.archdaily.com

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Un Rifugio Minimalista sull'Isola di Leros: Il Monk

Un Rifugio Minimalista sull'Isola di Leros: Il Monk

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Nel cuore dell'Egeo, sull'isola di Leros, sorge Il Monk, un rifugio progettato da a+ architects che ridefinisce l'ospitalità attraverso la semplicità architettonica e un'atmosfera di serenità. Questa residenza, rivisitata con rispetto per la tradizione locale, fonde elementi di modernismo isolano con linee pulite e minimaliste.

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Gli interni seguono un'estetica contenuta, dove la luce bianca, le texture naturali e i tessuti in lino mettono in risalto l'essenza del luogo: autenticità, tranquillità e timelessness. La scelta dei materiali, come pietra, legno e oggetti artigianali, crea un ponte tra l'ambiente isolano e un linguaggio universale di design contemporaneo.

Il Monk non è solo un rifugio, ma una narrazione. Racconta di luce che cambia durante il giorno, di sensazioni tattili che si svelano nel lino, di silenzio che abbraccia l'ospite. Questo spazio riflette il dialogo tra la storia dell'isola e la ricerca odierna di profondità ed essenza. Il design di a+ architects trasforma Il Monk non in un hotel, ma in un organismo vivente di ospitalità, un'esperienza plasmata dallo spazio e dai dettagli, lasciando agli ospiti la sensazione di aver soggiornato in una casa con un'anima.

Un distintivo colore blu brillante caratterizza l'esterno del Monk, che si erge come un simbolo di modernismo isolano, rispettando la tradizione locale. La luce bianca valorizza le texture naturali, mentre i tessuti in lino enfatizzano autenticità e timelessness. Oggetti artigianali ancorano lo spazio nella tradizione, mentre la semplicità monastica viene ridefinita come lusso esperienziale.

Ispirato all'articolo pubblicato su: designboom | architecture & design magazine

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su designboom | architecture & design magazine.

Scopri House L: Un Capolavoro di Architettura Sostenibile a Paraty

Scopri House L: Un Capolavoro di Architettura Sostenibile a Paraty

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House L: Un Capolavoro di Architettura Sostenibile a Paraty Situata nel suggestivo quartiere di Corisquinho a Paraty, Brasile, House L progettata da Kiti Vieira Arquitetura si distingue per la sua armoniosa integrazione con il paesaggio circostante. Per accedere a questa straordinaria abitazione, è necessario attraversare un ponte di legno e cavo che sovrasta un fiume, offrendo viste mozzafiato s...

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Una volta superato il ponte, il terreno inizia a salire e la casa si rivela all'orizzonte, emergendo tra le chiome degli alberi. La progettazione di House L non è solo estetica, ma riflette un profondo rispetto per l'ambiente, utilizzando materiali sostenibili come il legno, che contribuiscono a creare un'atmosfera calda e accogliente.

Completata nel 2024, questa abitazione di 54 m² si sviluppa su un unico livello, consentendo una connessione immediata con la natura circostante. Ogni dettaglio è stato pensato per garantire il massimo comfort e funzionalità, rendendo House L un esempio di innovazione nell'architettura residenziale.

In questo progetto, Kiti Vieira e il suo team, tra cui Lais Carvalho, hanno dimostrato come sia possibile coniugare modernità e sostenibilità, creando spazi che non solo soddisfano le esigenze abitative, ma che celebrano anche la bellezza naturale di Paraty. Non perdere l'occasione di scoprire questo straordinario esempio di architettura contemporanea!

Per ulteriori dettagli, visita l'articolo completo su ArchDaily.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.archdaily.com.

Sofà Bloom: Un Abbraccio di Design e Natura

Sofà Bloom: Un Abbraccio di Design e Natura

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Nel mondo del design, dove gli oggetti raccontano storie e i materiali evocano emozioni, il sofà Bloom di Hee Welling per Ocee & Four si erge come un poema visivo, un inno alla morbidezza e alla convivialità. Immaginate un giardino in fiore, dove i petali si intrecciano in un abbraccio caldo e accogliente: così si presenta questa creazione che strizza l'occhio alla natura, con curve delicate e...

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La struttura modulare di Bloom permette una versatilità senza precedenti, permettendo di plasmare il sofà in configurazioni che spaziano da accoglienti divani a isole intime, perfette per il lavoro concentrato o semplicemente per un momento di relax. Ogni elemento è pensato per rispondere a un bisogno umano, per invitare a sedersi, a condividere, a sognare. “Volevo creare un sistema che si sentisse veramente invitante”, confida Welling, catturando l'essenza di ciò che significa vivere uno spazio.

Ma non è solo l'estetica a colpire: Bloom è frutto di una scelta responsabile, realizzato con materiali sostenibili e un design riparabile, per garantire una vita lunga e fruttuosa al vostro nuovo compagno di stanza. Con un telaio robusto e componenti sostituibili, questo sofà è più di un semplice pezzo d'arredo; è un investimento in un futuro più verde.

In un'epoca dove il culto dell'effimero rischia di prevalere, Bloom si pone come un faro di speranza, un oggetto che invita a rallentare, a prendersi cura di ciò che ci circonda. Sedersi sul sofà Bloom significa immergersi in un abbraccio di design e natura, un'esperienza che trasforma il soggiorno in un rifugio di serenità.

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Reset Hotel: Un'Oasi di Contenitori Prefabbricati nel Deserto Californiano

Reset Hotel: Un'Oasi di Contenitori Prefabbricati nel Deserto Californiano

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Nel cuore pulsante del deserto californiano, dove il cielo si tinge di sfumature incantevoli al calar del sole, sorge il Reset Hotel. Qui, i contenitori prefabbricati si trasformano in eleganti rifugi, unendo design contemporaneo e un'atmosfera che trasporta i guests in un viaggio quasi interplanetario. Ogni unità, simile a un modulo spaziale, è concepita per esaltare la bellezza austera del paesa...

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Progettato da un team visionario, tra cui il designer Benjamin Uyeda e lo studio Gry Space, il Reset Hotel comprende 65 camere distribuite in cabin modulari, ognuna delle quali offre una vista straordinaria sulla wilderness desertica. La scelta di costruire su solo 20 acri di un vasto terreno di 180 acri riflette un profondo rispetto per la natura, creando spazi che invitano gli ospiti a esplorare il deserto e a immergersi nella sua serenità.

Il Clubhouse, cuore pulsante della struttura, accoglie i visitatori con la sua architettura in toni di marrone polveroso, un contrasto affascinante con le unità grigie dedicate alle camere. Qui, gli ospiti possono gustare drink rinfrescanti o semplicemente lasciarsi andare al calore del fuoco sotto il cielo stellato, in un'atmosfera che invita a fermarsi e contemplare.

Ogni suite, come il Mountain View King, offre un accesso diretto al deserto e un patio privato con vasca da bagno esterna, perfetta per notti di osservazione delle stelle. Gli interni, caratterizzati da un minimalismo ricercato, sono arredati con mobili in legno semplice, creando un'atmosfera accogliente che invita alla riflessione e alla tranquillità.

Il Reset Hotel non è solo un luogo dove pernottare; è un invito a rallentare, ad assaporare il silenzio e la bellezza della natura circostante. Senza televisori e plastica monouso, ogni dettaglio è pensato per favorire un'esperienza di pura natura e comfort. La piscina salata, circondata da cabanas e lettini, diventa un'oasi di freschezza nel calore del deserto, un luogo dove il tempo sembra fermarsi.

In questo angolo remoto, il Reset Hotel emerge come un esempio di come l'architettura possa armonizzarsi con l'ambiente, creando spazi che parlano di bellezza, sfida e ispirazione. Ogni elemento, dai materiali utilizzati alle texture, è scelto per fondersi con il paesaggio montano arido, offrendo agli ospiti un'esperienza in cui la natura è protagonista. "Abbiamo creato un'infrastruttura che permette alla natura di prendere il centro della scena", afferma Uyeda, evocando un senso di meraviglia e scoperta.

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Scopri il mondo di Tadao Ando: Schizzi e Disegni in un Nuovo Libro di Taschen

Scopri il mondo di Tadao Ando: Schizzi e Disegni in un Nuovo Libro di Taschen

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Tadao Ando: Schizzi e Disegni in un Nuovo Libro di Taschen Il nuovo libro di Taschen, Tadao Ando. Sketches, Drawings, and Architecture, offre una visione intima del processo creativo del leggendario architetto giapponese. Attraverso oltre cinque decenni di lavoro, Ando, nato a Osaka nel 1941 e completamente autodidatta, ha fondato il suo studio nel 1969 dopo aver viaggiato in tutto il mondo. Il s...

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Pubblicato dalla sede di Taschen a Colonia, il volume raccoglie oltre 750 schizzi, modelli e disegni tecnici che rivelano come Tadao Ando traduca impressioni fugaci in spazi costruiti, iconici e monumentali. Sebbene l'edizione sia attualmente disponibile per il preordine, sarà acquistabile a partire da novembre 2025.

Il libro segue l'evoluzione del metodo di design dell'architetto attraverso l'atto tattile del disegno. Linee di matita veloci, ombreggiature dense, disegni a matita colorata e piani tecnici mostrano come le idee emergano inizialmente come gesti istintivi, prima di trasformarsi nelle strutture che oggi conosciamo. I lettori possono seguire lo sviluppo di progetti chiave, come la Row House di Sumiyoshi, il Rokko Housing Complex e il Chichu Art Museum, osservando come ciascuno sia evoluto attraverso strati di dettagli disegnati a mano.

Le riflessioni personali di Ando accompagnano questi disegni, illustrando esperienze di viaggio formative attraverso Europa, Africa e Asia, fino alle decisioni architettoniche che ne sono seguite. Ricordi di luce in un monastero di pietra in Francia o la geometria risonante di un stepwell indiano emergono come influenze formative. Il libro illustra come queste impressioni, filtrate attraverso la memoria e l'abilità artigianale, informino il dramma silenzioso del cemento e della luce che definisce i suoi edifici.

Per Tadao Ando, il disegno rimane un mezzo diretto e insostituibile per plasmare lo spazio. Egli considera lo schizzo come un atto che cattura l'urgenza dell'immaginazione, qualcosa che nessun modello digitale può replicare. L'edizione di Taschen preserva tale immediatezza, presentando ogni disegno sia come documentazione che meditazione, una celebrazione del valore duraturo della linea tracciata a mano.

Come dice Ando: ‘Le nostre immaginazioni possono espandersi indefinitamente, plasmando le scene invisibili nella nostra mente — questa è la storia senza fine dell'architettura.’

Il libro include un dettagliato appendice che cataloga sia i progetti realizzati che quelli non realizzati. Questa lista completa rafforza il suo ruolo come risorsa archivistica per architetti e studenti che studiano la pratica influente dell'architetto giapponese.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su designboom | architecture & design magazine.

Scopri le Dimore di Scarpa, Sottsass e Pastor a Venezia: Un Viaggio nel Design

Scopri le Dimore di Scarpa, Sottsass e Pastor a Venezia: Un Viaggio nel Design

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Tre Case di Scarpa, Sottsass e Pastor Aprono a Venezia al Grande PubblicoQuest'autunno, la Venice Design Biennale offre un'opportunità unica: la visita a dimore private di design nel cuore di Venezia, accessibili al pubblico per la prima volta. Queste case, progettate da maestri come Carlo Scarpa, Ettore Sottsass e Valeriano Pastor, raccontano storie di creatività e innovazione.

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Casa Pastor: Un Esempio di Funzionalità e Design

Situata in zona Ca’ Zacco, Casa Pastor si sviluppa su tre piani, caratterizzati da volumi verticali che si stratificano in un gioco architettonico unico. Ristrutturata tra il 1964 e il 1965, questa casa riflette il contesto culturale vibrante di Venezia, con spazi funzionali e dettagli pensati per ottimizzare l'abitare quotidiano. I colori arancione e verde, tipici della tradizione veneziana, si mescolano con il bianco delle finiture in pietra d'Istria, creando un'atmosfera accogliente e raffinata.

Casa Balboni: Un Gioiello di Carlo Scarpa

Accessibile da un cortile, Casa Balboni presenta una facciata in cemento grigio che nasconde un interno sorprendente. Realizzata tra il 1964 e il 1968, la dimora si apre su una terrazza affacciata sul Canal Grande, con spazi interni che esaltano la luce naturale e la bellezza dei materiali. Qui, Scarpa ha saputo valorizzare ogni angolo, creando un ambiente elegante e funzionale, perfetto per accogliere artisti e intellettuali.

Casa Sottsass: Un Ritorno al Moderno

In una dimora storica del Seicento, Ettore Sottsass ha progettato un interno che sfida il tempo. Con colori audaci e forme geometriche, Casa Munari diventa un rifugio dove il moderno si fonde con il passato. Ogni elemento è studiato per creare uno spazio unico, dove il design diventa arte.

Non perdere l'occasione di visitare queste straordinarie abitazioni e scoprire il loro fascino. Prenota la tua visita e immergiti nella bellezza del design veneziano!

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La Magia di The Rock: L'Incontro tra Artigianato e Precisione di Dornbracht

La Magia di The Rock: L'Incontro tra Artigianato e Precisione di Dornbracht

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In un mondo dove la tecnologia avanza a passi da gigante, dove l'automazione e l'AI sembrano dominare le nostre vite, emerge un'opera che celebra l'essenza dell'artigianato: The Rock di Dornbracht. Con questa prima edizione dell'Atelier, il celebre produttore di rubinetteria tedesco unisce la precisione industriale alla calda intimità del tocco umano.

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La bellezza di The Rock risiede nella sua semplicità audace. I manici, ispirati alla forza primordiale della pietra, si stagliano con linee chiare, mentre la serie iconica MEM si reinventa attraverso un design organico e avvolgente. Ogni pezzo, realizzato in metallo massiccio e rifinito artigianalmente, diventa un oggetto espressivo, un connubio di arte e funzionalità che trasforma il bagno e la cucina in spazi di pura sensualità.

È in questo dialogo tra logica meccanica e intuizione materiale che Dornbracht riesce a restituire un senso di individualità ai nostri ambienti quotidiani. Ogni rubinetto di The Rock non è solo un accessorio, ma una creazione unica, dove la perfezione dell'industria incontra l'anima dell'artigianato.

Riscopri la gioia di utilizzare un oggetto che non è solo funzionale, ma che racconta una storia, la tua storia. The Rock è una celebrazione della bellezza, un invito a esplorare il tuo spazio in modo nuovo.

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WA Lamp: L'Innovativa Creazione di Akasaki & Vanhuyse da Maniglie di Treni Giapponesi

WA Lamp: L'Innovativa Creazione di Akasaki & Vanhuyse da Maniglie di Treni Giapponesi

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WA Lamp: L'Innovativa Creazione di Akasaki & Vanhuyse La WA lamp è un esempio straordinario di design sostenibile, realizzata dallo studio londinese Akasaki & Vanhuyse. Questa lampada minimalista è composta da maniglie in resina recuperate da treni giapponesi dismessi, in particolare le maniglie dei treni Tokyu 8500, ritirati nel 2023. Con una produzione limitata a sole 150 unità, ogni lampada ra...

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Le maniglie sono state accuratamente selezionate: circa 1.400 maniglie in resina sono state pulite e valutate per eventuali difetti visivi, come graffi o ammaccature. Ogni imperfezione è stata considerata come un elemento da celebrare, riflettendo l'uso e il contatto con i passeggeri nel corso degli anni. Questo approccio permette di trasformare componenti che altrimenti sarebbero stati scartati in opere d'arte funzionali.

La lampada è composta da nove anelli di maniglie, impilati per formare un paralume. Piccole fessure tra gli anelli permettono alla luce di filtrare delicatamente, creando un'atmosfera calda e accogliente. Le gambe in acciaio lucidato, che sorreggono la struttura, richiamano il design originale delle maniglie, con una curvatura che simula le cinghie che una volta le collegavano ai treni.

La maggior parte del processo produttivo della WA lamp è stata realizzata da artigiani locali a Tokyo, dove ha sede la Tokyu Corporation. Akasaki & Vanhuyse sperano che queste lampade trovino posto non solo negli uffici e nelle informazioni delle stazioni, ma anche in ambienti residenziali più informali.

La WA lamp non è l'unica creazione che celebra il riutilizzo di materiali. Altri designer, come Sara Regal e Yuma Kano, hanno trovato modi creativi per trasformare rifiuti di cantiere in mobili e complementi d'arredo. La WA lamp si inserisce perfettamente in questa tendenza di design consapevole e innovativo, dimostrando che si può creare bellezza anche partendo da ciò che è considerato scarto.

In conclusione, la WA lamp di Akasaki & Vanhuyse non è solo un'illuminazione, ma una testimonianza del potere del design di trasformare l'ordinario in qualcosa di straordinario.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su Dezeen.

Arredamento in Legno: Banca Tres e Silla Cuatro di Omar Wade

Arredamento in Legno: Banca Tres e Silla Cuatro di Omar Wade

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Arredamento in Legno: Banca Tres e Silla Cuatro di Omar WadeIn una residenza di Città del Messico progettata da OW Arquitectos, i mobili Banca Tres e Silla Cuatro di Omar Wade esplorano l'interazione tra spazio, materia e luce. Questi pezzi, realizzati in legno, si inseriscono in un contesto architettonico caratterizzato da ampie finestre e lucernari che permettono alla luce naturale di permeare g...

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Banca Tres, realizzata in legno di tzalam, presenta un'apertura circolare destinata a contenere una pianta in terracotta, trasformando il bench in un oggetto che evolve nel tempo e si collega alla crescita naturale. Con dimensioni di 120 × 40 × 44 cm, questa panca non è solo un oggetto statico, ma un elemento dinamico che arricchisce l'ambiente circostante.

La Silla Cuatro, ispirata dalle linee della costa oaxaqueña, utilizza legno di parota e si presenta come un cubo preciso (60 × 60 × 60 cm). La seduta e lo schienale, realizzati in acciaio, sono uniti a gambe in legno tramite bulloni in acciaio inossidabile, creando un equilibrio tra rigidità e leggerezza visiva. Entrambi i pezzi di arredamento sono concepiti per rispondere alla luce e al contesto spaziale in cui si trovano, instaurando un dialogo continuo con l'architettura circostante.

Questi mobili di Omar Wade non solo arredano, ma interagiscono attivamente con il loro ambiente, rendendo la luce e spazio protagonisti di un'esperienza visiva e sensoriale unica. La progettazione di Banca Tres e Silla Cuatro invita a riflettere sul ruolo del design nell'interazione con la natura e gli spazi abitativi.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su designboom | architecture & design magazine.

I 30 Migliori Studi di Architettura e Design in India: Innovazione e Tradizione

I 30 Migliori Studi di Architettura e Design in India: Innovazione e Tradizione

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In un paese vasto e ricco di storia come l'India, l'architettura si erge a testimone di una cultura in continua evoluzione. Dalla decolonizzazione degli anni '40, gli architetti indiani hanno abbracciato un linguaggio moderno, lontano dai vincoli del passato, creando opere che raccontano storie di tradizione e innovazione. Oggi, con una popolazione di oltre 1,3 miliardi e più di 90.000 architetti ...

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Ma quali sono i nomi che emergono in questo mare di creatività? Ecco una selezione dei 30 migliori studi di architettura e design in India, scelti con cura per il loro talento e la loro visione unica. Ogni studio è un viaggio in un mondo di idee, dove l'architettura non è solo costruzione, ma un'arte che dialoga con il contesto e le persone.

1. Kamat & Rozario Architecture: Con una filosofia che celebra l'unicità dei luoghi, i loro progetti, come la Sharma House a Bengaluru, riflettono idee forti e originali.

2. CP Kukreja Architects: Con oltre 800 progetti all'attivo, questo studio di New Delhi si distingue per la sua versatilità e la capacità di adattarsi a diversi contesti.

3. Morphogenesis: Pionieri nell’uso di soluzioni progettuali passive, offrono un linguaggio architettonico che rispetta le radici indiane pur abbracciando la modernità.

4. Abha Narain Lambah Associates: Specializzati nella conservazione, hanno guadagnato riconoscimenti internazionali per il loro lavoro su patrimoni storici e culturali.

5. Anagram Architects: Con un approccio che spazia dall'architettura residenziale a grandi infrastrutture pubbliche, offrono soluzioni progettuali innovative e sostenibili.

Ogni studio in questa lista rappresenta una storia di passione e dedizione, una ricerca di bellezza che trascende il tempo e lo spazio. Con tale varietà di talenti, l'India si posiziona come un faro di creatività architettonica, pronta a guidare il futuro del design nel mondo.

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Le immagini in questo articolo sono reinterpretazioni visive generate con l'ausilio dell'Intelligenza Artificiale. Le immagini originali di riferimento sono disponibili nell'articolo fonte.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su architizer.com.

Addio a Terry Farrell: L'Architetto che Ha Ridefinito l'Urbanistica Post-Moderna

Addio a Terry Farrell: L'Architetto che Ha Ridefinito l'Urbanistica Post-Moderna

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Nel cuore pulsante di Londra, dove il fiume Tamigi danza con le storie di un passato glorioso, si è spenta una delle menti più brillanti dell'architettura britannica. Terry Farrell, fondatore dello studio Farrells, ha lasciato un vuoto incolmabile nel panorama architettonico, segnato da una visione audace e innovativa. La sua scomparsa all'età di 87 anni è un momento di riflessione, non solo per l...

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Il suo capolavoro più noto, il SIS Building, conosciuto anche come il MI6, si erge maestoso a Vauxhall Cross, un simbolo di modernità che ha sfidato la convenzione architettonica. Con il suo design audace e la sua estetica distintiva, Farrell ha saputo dare voce a un'epoca, proponendo soluzioni che abbracciavano la comunità e il contesto urbano. La sua opera non si limitava a edifici; era una riflessione profonda su come le strutture potessero interagire con l'ambiente e la vita quotidiana delle persone.

L'architetto, che ha collaborato con Nicholas Grimshaw per fondare la Farrell/Grimshaw Partnership nel 1965, ha sempre cercato di superare i confini del funzionalismo. I loro progetti, caratterizzati da una chiarezza strutturale, hanno aperto la strada a una nuova era di creatività. Ma è stato con il suo lavoro indipendente che Farrell ha davvero trovato la sua voce, diventando una figura chiave del Post-Modernismo britannico e realizzando opere che continuano a ispirare architetti e artisti in tutto il mondo.

La sua morte segue quella del suo storico collaboratore Grimshaw, un ulteriore segno di un'epoca che si chiude. Ma il suo spirito vive attraverso i suoi edifici, che raccontano storie di innovazione e responsabilità. Farrell non ha mai smesso di interrogarsi, di mettere in discussione le convenzioni architettoniche e di cercare alternative creative a progetti che avrebbero potuto portare a demolizioni indiscriminate. La sua eredità è quella di un architetto che ha messo al centro dell'urbanistica l'essenza della comunità.

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Il Nuovo Grattacielo di Pelli Clarke & Partners Trasforma Boston South Station

Il Nuovo Grattacielo di Pelli Clarke & Partners Trasforma Boston South Station

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Il Nuovo Grattacielo di Pelli Clarke & Partners Trasforma Boston South StationLo studio di architettura Pelli Clarke & Partners ha completato un impressionante grattacielo in vetro che svetta sopra la storica South Station di Boston, il più trafficato nodo di trasporto del New England. Questa stazione, originariamente progettata nel 1899 da Shepley, Rutan e Coolidge, non aveva subito aggiornamenti...

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Pelli Clarke & Partners ha saputo preservare la struttura originale, integrando nuovi terminal per il trasporto di bus e treni e migliorando i collegamenti tra le stazioni esistenti. Il risultato è un grattacielo di 51 piani che raggiunge un'altezza di 210 metri, caratterizzato da una facciata in vetro e da un volume principale con un bordo arrotondato che si affaccia sulla strada.

Il design del grattacielo è stato attentamente scolpito per armonizzarsi con la massa e la scala della storica facciata neoclassica, creando un importante passo avanti per il centro di trasporto. La nuova concourse, dotata di enormi archi e cupole, continua la tendenza della costruzione di grattacieli rivestiti in vetro, già vista in progetti recenti a Chicago e Città del Messico.

Fred Clarke, cofondatore dello studio, ha dichiarato: "Abbiamo cercato di onorare l'eredità della stazione, ripristinandola come un centro civico attraverso un design progressivo e una costruzione sostenibile". La nuova torre non solo ridisegna lo skyline di Boston, ma rappresenta anche un simbolo della capacità della città di adattarsi e evolversi.

Al centro di questa trasformazione si trova una grande concourse con tre cupole in calcestruzzo e un pattern a diagrid, che accoglie i viaggiatori in uno spazio luminoso e accogliente. Design e sostenibilità si intrecciano, con un parco paesaggistico situato sulla sommità del podio del grattacielo, che offre un'area verde per i residenti e i visitatori.

Questo progetto, avviato nel 2020 e ufficialmente inaugurato oggi, segna una nuova era per la South Station di Boston, posizionandola come un punto di riferimento urbano vitale.

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Ville moderne: la nuova vita dei container dismessi

Ville moderne: la nuova vita dei container dismessi

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Immaginate un mondo dove i sogni abitativi prendono forma da ciò che è stato considerato scarto. Container dismessi, abbandonati al loro destino, ora si trasformano in affascinanti ville moderne. L’architetto, un alchimista della forma e della funzione, con una visione che sfida il convenzionale, propone soluzioni abitative che parlano di sostenibilità e innovazione. Una villetta, frutto di questa...

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Ogni container racconta una storia, un passato di viaggi e avventure, e ora si prepara a vivere nuove esperienze, accogliendo famiglie e sogni. Le linee pulite e i materiali riciclati si fondono in un’armonia che celebra la modernità, mentre nel cuore di queste strutture si nasconde il calore di un’abitazione. Gli spazi interni, sapientemente progettati, offrono un equilibrio perfetto tra estetica e funzionalità, un invito a vivere la casa come un’opera d’arte.

Ma non è solo una questione di estetica; è un manifesto di responsabilità ambientale. In un’epoca in cui il consumo e l’inquinamento sono sotto la lente d’ingrandimento, queste costruzioni rappresentano una risposta concreta e creativa, un nuovo modo di pensare l’abitare.

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Un Obelisco di Riflessioni: L'Arte di Sabine Marcelis in Apple Park

Un Obelisco di Riflessioni: L'Arte di Sabine Marcelis in Apple Park

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In un angolo incantevole di California, dove la tecnologia incontra l'arte, Sabine Marcelis ha dato vita a un'esperienza visiva unica presso Apple Park. La designer olandese ha svelato un obelisco di specchi che non è solo un monumento, ma un dialogo tra il mondo digitale e quello reale. Questo obelisco, alto 330 centimetri, si erge come un faro, riflettendo le sfumature dei nuovi iPhone e l'essen...

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Marcelis, invitata da Apple per celebrare il lancio di queste ultime meraviglie tecnologiche, ha ideato tre installazioni nel cuore dell'Osservatorio di Apple Park. "La mia missione era creare diverse zone per vivere i nuovi prodotti in modi distintivi," racconta. I suoi pezzi, uniti da un filo conduttore di colori e forme, sono la materializzazione della liquid glass, un connubio perfetto con il linguaggio visivo di Apple.

Tra le installazioni, troviamo lastre di resina e specchi disposte con cura, pensate per riflettere non solo il mondo esterno, ma anche il nostro riflesso interiore. Ogni pezzo è un'ode ai colori degli iPhone: l'arancione del 17 Pro, il lavanda del 17 e il blu chiaro dell'iPhone Air. "Ho lavorato con campioni, cercando di catturare l'essenza di questi colori, traducendoli in vetro e resina," spiega Marcelis, rivelando il processo quasi alchemico dietro la creazione.

Ma cosa rende queste installazioni davvero uniche? La loro progettazione è stata pensata per essere vissuta attraverso l'obiettivo di un iPhone. "Volevamo che le persone scattassero foto, creando contenuti visivi che si diffondessero nel mondo," afferma. Gli oggetti si trasformano, rivelando sfumature nascoste quando catturati da una lente, creando un'esperienza che trascende la mera osservazione.

Nell'ombra di questo obelisco, Marcelis invita i visitatori a esplorare e a interagire, a riflettere su come la tecnologia e l'arte possano coesistere in armonia. "L'idea era di creare un oggetto statico, ma che rispondesse dinamicamente all'ambiente circostante," racconta, sottolineando l'importanza della luce e del paesaggio. E così, in un balletto di colori che variano con il passare della giornata, l'obelisco diventa un punto focale, un luogo di incontro per chiunque desideri scoprire il futuro di Apple attraverso uno sguardo artistico.

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Casa Calumbi: Un Eccellente Esempio di Architettura Sostenibile in Brasile

Casa Calumbi: Un Eccellente Esempio di Architettura Sostenibile in Brasile

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Casa Calumbi: Un Eccellente Esempio di Architettura Sostenibile in BrasileSituata nella splendida area rurale di Lençóis, nella Chapada Diamantina, la Casa Calumbi, progettata dall'architetto Amanda Neuberger, rappresenta un perfetto connubio tra architettura e natura. Questo progetto, completato nel 2023, si estende su una superficie di 140 m² e si inserisce armoniosamente nel paesaggio caratteri...

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La casa è stata concepita in un territorio di transizione tra gli ecosistemi del cerrado e della caatinga, dove le condizioni climatiche estreme richiedono soluzioni innovative. Qui, le intense piogge si alternano a lunghi periodi di siccità, rendendo fondamentale l'adozione di sistemi autonomi e strategie per un uso consapevole dell'acqua. La progettazione attenta e l'uso di materiali come legno, pietra e mattoni non solo contribuiscono all'estetica della casa, ma anche alla sua sostenibilità.

La Casa Calumbi è un esempio di come l'architettura possa integrarsi con l'ambiente circostante, rispettando e valorizzando il paesaggio locale. Ogni elemento è stato studiato per massimizzare l'efficienza energetica e idrica, dimostrando che è possibile costruire in armonia con la natura.

In conclusione, la Casa Calumbi non è solo un'abitazione, ma un manifesto di sostenibilità e innovazione nella progettazione architettonica contemporanea. Scopri di più su questo progetto ed esplora come l'architettura possa contribuire a un futuro più verde e responsabile.

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Scopri i nuovi occhiali AI di Meta e OAKLEY: chiamate senza auricolari e autocapture

Scopri i nuovi occhiali AI di Meta e OAKLEY: chiamate senza auricolari e autocapture

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Scopri i nuovi occhiali AI di Meta e OAKLEY: chiamate senza auricolari e autocaptureDurante l'evento Connect del 17 settembre 2025, Meta ha presentato due innovativi modelli di occhiali AI: il Meta Ray-Ban Display e l'OAKLEY Vanguard. Entrambi i dispositivi sono progettati per offrire un'esperienza utente unica, combinando stile e tecnologia avanzata.

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Meta Ray-Ban Display

Il Meta Ray-Ban Display è dotato di un modulo ottico con lenti trasparenti e un proiettore che visualizza testo e immagini direttamente sulla superficie delle lenti. Grazie ai microfoni e agli altoparlanti integrati, gli utenti possono effettuare chiamate video senza dover utilizzare auricolari. Inoltre, la tecnologia delle lenti Transitions consente un utilizzo versatile, sia all'interno che all'esterno.

OAKLEY Vanguard: Sport e Tecnologia

D'altra parte, l'OAKLEY Vanguard si rivolge principalmente agli appassionati di sport. Questo modello presenta un design avvolgente e offre una funzione di autocapture, permettendo di registrare video in alta definizione senza la necessità di utilizzare uno smartphone. Gli occhiali sono dotati di un sistema audio avanzato e si integrano con app come Garmin e Strava per monitorare le performance sportive in tempo reale.

Caratteristiche Tecnologiche Avanzate

Entrambi i modelli sono equipaggiati con un'unità fotocamera da 12 megapixel e un sistema AI che permette di eseguire comandi vocali e gestuali. Il Neural Band, un dispositivo indossabile al polso, consente di controllare gli occhiali semplicemente muovendo le dita o il polso, rendendo l'interazione ancora più intuitiva.

Disponibilità e Prezzo

Il Meta Ray-Ban Display sarà disponibile dal 30 settembre, mentre l'OAKLEY Vanguard uscirà il 21 ottobre. Entrambi i modelli sono un chiaro esempio di come la tecnologia possa migliorare la nostra vita quotidiana, offrendo funzionalità avanzate in un formato elegante e pratico.

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KOKUYO DIG: Innovazione nell'Architettura Educativa Giapponese

KOKUYO DIG: Innovazione nell'Architettura Educativa Giapponese

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KOKUYO DIG: Innovazione nell'Architettura Educativa GiapponeseIl progetto KOKUYO DIG, realizzato in collaborazione con DDAA, si distingue come un esempio eccellente di architettura educativa a Minato City, Giappone. Completato nel 2024, questo spazio innovativo di 494 m² rappresenta un punto di riferimento per il design contemporaneo.

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La visione architettonica di KOKUYO e DDAA si basa sull'idea che l'apprendimento trasforma la nostra percezione del mondo, stimolando curiosità e nuove domande. Questo processo di scoperta è fondamentale per arricchire la vita e dare forma al nostro ambiente attraverso le esperienze accumulate delle generazioni passate.

Il team di progettazione, composto da professionisti come Daisuke Motogi, Taiki Nakamura e Yui Yokoi, ha lavorato in sinergia con Nomura Real Estate Partner e TANKVi per creare un ambiente che non solo soddisfa le esigenze educative, ma promuove anche l'interazione sociale e la creatività.

La realizzazione del progetto ha incluso un design degli interni curato da KOKUYO, che ha integrato elementi di sostenibilità e tecnologie moderne. L'illuminazione è stata progettata da SHOKKI, mentre il design del paesaggio è stato affidato a Oryza, contribuendo a un ambiente armonioso e stimolante.

Questo progetto è una testimonianza di come l'architettura possa influenzare positivamente l'apprendimento e la crescita personale.

Scopri di più su questo straordinario progetto su ArchDaily.

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Ritorno al Futuro: Il Rinnovamento dell'Eagle and Child di Foster + Partners

Ritorno al Futuro: Il Rinnovamento dell'Eagle and Child di Foster + Partners

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Nel cuore di Oxford, tra le pieghe di una storia che affonda le radici nel 1840, si erge l'Eagle and Child, un pub che non è solo un luogo di ritrovo, ma un vero e proprio scrigno di storie. Qui, gli Inklings, quel gruppo di scrittori che includeva nomi come J.R.R. Tolkien e C.S. Lewis, si incontravano per dare vita a conversazioni che avrebbero cambiato la letteratura. Oggi, questo luogo iconico ...

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Questo è il primo progetto di pub per la celebre firma architettonica, e si presenta come una sfida avvincente: come preservare l’anima di un luogo intriso di storia, mentre si introduce un tocco di modernità? La risposta risiede nella collaborazione con gli architetti del patrimonio Donald Insall Associates e nella visione del team di Foster + Partners, che punta a mantenere intatto il carattere originale dell'edificio sottoposto a tutela.

Il piano di ristrutturazione prevede la creazione di spazi di lavoro informali al piano superiore per l'Ellison Institute of Technology e un caffè al piano terra, destinato a trasformare l'Eagle and Child in una meta quotidiana per residenti e visitatori. Gerard Evenden, capo dello studio, sottolinea come ogni intervento sarà delicato, volto a rispettare le molteplici stratificazioni della storia di questo pub. Il progetto prevede anche il restauro del famoso 'Rabbit Room', dove gli Inklings si ritrovavano, e la rinascita di due salotti, con un occhio attento a preservare elementi storici, come le imperfezioni nelle riparazioni in pietra e i lucernari degli anni '80.

La parte posteriore dell'edificio vedrà l'aggiunta di una sala da pranzo, progettata per integrarsi armoniosamente con l'architettura esistente, il tutto incorniciato da un giardino rinnovato e da un passaggio storico che collegherà il pub al caffè. Un percorso che si snoda tra il passato e il futuro, dove ogni pietra racconta una storia e ogni angolo invita a una nuova conversazione.

Foster + Partners, fondato dal premio Pritzker Norman Foster, dimostra ancora una volta la sua abilità nel creare spazi che non solo soddisfano le esigenze moderne, ma celebrano e onorano il passato. La ristrutturazione dell'Eagle and Child non è solo un progetto architettonico, ma un atto di amore verso un luogo che ha ispirato generazioni di pensatori e creativi. Un luogo che, grazie a questo rinnovamento, continuerà a vivere e a raccontare le proprie storie nel corso dei decenni a venire.

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Le immagini in questo articolo sono reinterpretazioni visive generate con l'ausilio dell'Intelligenza Artificiale. Le immagini originali di riferimento sono disponibili nell'articolo fonte.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.dezeen.com.

Il Tuo Progetto in Alto Adige: Come Scegliere l'Architetto Giusto a Bolzano

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