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La Torre Lotte di Kengo Kuma: Un'Incontro tra Mare e Architettura a Busan

La Torre Lotte di Kengo Kuma: Un'Incontro tra Mare e Architettura a Busan

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Nel cuore pulsante di Busan, dove la terra abbraccia il mare, si erge la Torre Lotte progettata da Kengo Kuma e Associati. Un grattacielo che non si limita a sfidare il cielo, ma si fonde con il paesaggio circostante, catturando l'essenza del porto e dei suoi incessanti movimenti. Questa struttura di vetro fluido, eretta sull'ex sito del Municipio, racconta una storia di mare, città e architettura...

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La facciata della torre è un poema visivo che riflette il ritmo delle onde, danzando sotto la luce di Busan. Le sue bande orizzontali, che si ripetono come un canto, sfumano il confine tra vetro spandrel e vetro visivo, trasformando la verticalità in un gesto fluido, simile ai movimenti dell'acqua. Questo gioco di trasparenze e colori, che varia dal trasparente al delicatamente colorato, risponde alla luce e ai toni del cielo costiero, creando un'armonia visiva che incanta chiunque si fermi a osservare.

Il design della Torre Lotte è un esempio di come la moderna architettura possa dialogare con la natura. Le volumi curvi e trasparenti si sovrappongono in una composizione che suggerisce movimento, riflettendo l'ondulazione delle onde. I materiali scelti, come il vetro e l'alluminio, non solo permettono alla luce di danzare sulla facciata, ma creano anche un ritmo calmo, attenuando la scala imponente del grattacielo. Ai piani superiori, le linee orizzontali si dissolvono in eleganti lamelle che filtrano la luce e il vento, offrendo uno spazio di transizione all'osservatorio panoramico, dove città, mare e cielo si incontrano in un unico, vasto orizzonte.

La Torre Lotte non è solo un edificio: è un invito a esplorare la continuità tra l'architettura e il contesto marittimo di Busan. Kengo Kuma evita la monumentalità, favorendo invece una connessione profonda con il paesaggio circostante. Questa torre riflette il suo contesto, permettendo alla luce e all'acqua di animare la sua superficie durante tutto il giorno. Visto dal porto, l'edificio appare come un'estensione verticale della costa, la sua facciata scintillante assorbe i colori dell'alba e del crepuscolo. Di sera, la luce interna morbida mette in risalto le linee orizzontali, creando l'illusione di una corrente luminosa che sale attraverso la torre, mentre dal livello stradale, i volumi curvi in vetro incorniciano scorci di vita urbana, unendo il ritmo della vita metropolitana con la cadenza dell'approdo.

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Le immagini in questo articolo sono reinterpretazioni visive generate con l'ausilio dell'Intelligenza Artificiale. Le immagini originali di riferimento sono disponibili nell'articolo fonte.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.designboom.com.

Collezione di Carta da Parati Flamenco: Trasforma le Pareti in Emozioni

Collezione di Carta da Parati Flamenco: Trasforma le Pareti in Emozioni

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In un mondo dove le pareti raccontano storie, la collezione di carta da parati Flamenco di Inkiostro Bianco emerge come un poema visivo, un invito a danzare tra colori e forme. Ogni design, ispirato al ritmo travolgente del Flamenco e all'energia pulsante della natura, trasforma gli spazi in paesaggi emozionali, dove ogni parete diventa un palcoscenico.

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La collezione, disponibile sul sito di Inkiostro Bianco e presso rivenditori autorizzati, presenta dodici grafiche originali che catturano l’essenza di una danza che parla di passione e movimento. Con forme organiche e texture tattili che invitano al tocco, i rivestimenti murali di Flamenco non sono semplici decorazioni, ma vere e proprie opere d’arte che respirano e vivono. Ogni progetto è un esperimento unico, curato nei minimi dettagli, un viaggio di esplorazione attraverso il design.

La forza di Flamenco risiede nell’expertise di Inkiostro Bianco nel creare superfici continue e rivestimenti personalizzabili, dove opacità e lucentezza si intrecciano in un gioco di sfumature che arricchisce l’esperienza visiva e tattile. Ogni composizione è una riflessione, un invito a giocare con lo spazio e la luce, a riscoprire l’arte dell’abitare. Con pattern che si possono personalizzare, la collezione diventa un ponte tra l’estetica raffinata e la libertà espressiva, in grado di adattarsi a qualsiasi ambiente, privato o professionale.

Inkiostro Bianco, fondato nel 2013 in Italia, è un laboratorio di ricerca visiva e decorativa che riunisce artisti e designer per dare vita a creazioni sontuose, permettendo a chiunque di immaginare e realizzare la decorazione del proprio spazio. Con Flamenco, la casa di design riafferma il suo impegno verso un design immersivo, capace di risuonare emotivamente con chi lo osserva.

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Toulouse-Lautrec: l'anima ribelle della Belle Époque

Toulouse-Lautrec: l'anima ribelle della Belle Époque

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Immagina di essere seduto in un angolo di un cabaret a Montmartre, il profumo dell'assenzio nell'aria e il suono di risate fragorose che si mescolano a un'eco di solitudine. È qui che Henri de Toulouse-Lautrec, il genio di Albi, si fa testimone di una Parigi che vive il suo momento di massimo splendore e decadenza. Non c'è giudizio nelle sue opere; c'è solo un'osservazione profonda, un'inquietudin...

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La Belle Époque, quel periodo di luci e ombre, di sfarzo e miseria, viene catturata nei suoi tratti audaci e nei colori vibranti. I suoi personaggi, le ballerine e i borghesi, danzano in un mondo di illusioni e desideri, dove il confine tra amore e affare è labile. Toulouse-Lautrec non idealizza: ritrattista della verità, mette in luce l’anima dei suoi soggetti, senza veli, senza pietà.

Alle sue tavole, ogni sorriso stanco di una prostituta, ogni sguardo languido di una ballerina, raccontano storie di speranza e disillusione. La sua piccola statura non gli ha mai impedito di vedere il mondo da un’angolazione unica: un occhio che sa cogliere il sublime nel quotidiano, il sublime nella fragilità umana. Ecco perché l’arte di Toulouse-Lautrec è un canto alla vita, un inno alla diversità.

La mostra a Firenze, con oltre cento opere esposte, è una porta aperta su questo universo. Manifesti, litografie e disegni dialogano con il passato, invitando il visitatore a perdersi in un viaggio che è anche un ritorno. Un ritorno a quella Parigi che, sebbene lontana nel tempo, continua a pulsare nel nostro presente, con la sua bellezza e la sua miseria, con il suo vizio e la sua poesia.

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I 5 progetti architettonici più stravaganti in costruzione nel mondo

I 5 progetti architettonici più stravaganti in costruzione nel mondo

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Nel vasto panorama dell'architettura contemporanea, dove i sogni si intrecciano con la realtà, emergono progetti che sfidano la logica e riscrivono le regole del possibile. I cinque progetti architettonici più stravaganti in costruzione nel mondo non sono solo edifici, ma vere e proprie dichiarazioni d'intenti, espressioni di audacia che ci invitano a riflettere su ciò che può essere. Ecco un viag...

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1. Il Toro Monumentale di Spagna
Immaginate un toro di metallo alto oltre 300 metri, che si erge come un faro nel panorama spagnolo. Questo progetto, sostenuto dall'Accademia Spagnola della Tauromachia, ha l'ambizione di diventare l'icona nazionale della Spagna, sfidando la Torre Eiffel per il titolo di monumento più visitato al mondo. Un'idea audace che pone interrogativi su tradizione e modernità, sulla cultura e l'identità.

2. N'Arrow House a Creta
Nell'incantevole paesaggio di Creta, una villa a forma di freccia si inserisce delicatamente nel contesto naturale. Progettata per fondersi con le colline, la N'Arrow House incarna un'architettura che rispetta l'ambiente, con linee pulite e materiali che dialogano con la terra. Un rifugio che promette di offrire una vista mozzafiato, ancora in fase di costruzione, ma già avvolto nell'aura del potenziale.

3. Il Giardino Verticale di Singapore
Un grattacielo che rifiuta le convenzioni, avvolto da un giardino verticale di 100 piani. Questo progetto ambizioso non solo mira a ridefinire il concetto di abitare in città, ma anche a restituire spazio alla natura nel cuore di un’urbanizzazione frenetica. Un vero e proprio polmone verde che si arrampica verso il cielo, trasformando l'idea di architettura in una sinfonia di vegetazione e struttura.

4. La Casa del Futuro in Giappone
Immaginate una residenza che si adatta alle esigenze dei suoi abitanti, un luogo dove la tecnologia si integra perfettamente con la vita quotidiana. La Casa del Futuro, in costruzione in Giappone, è un esempio di come l'architettura possa evolversi in risposta ai cambiamenti sociali e ambientali, un concept che sfida le convenzioni e abbraccia il domani.

5. La Torre dell'Universo in Cina
Concepita come un omaggio all'umanità e alle sue aspirazioni, la Torre dell'Universo promette di essere una delle strutture più alte mai realizzate. Un simbolo di progresso e innovazione che, con i suoi design futuristici, mira a ispirare una nuova generazione di architetti e sognatori. Una struttura che non solo guarda al cielo, ma invita tutti noi a farlo.

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Il Potere del Contatto: Habitare 2025 e l'Essenza dei Materiali Tattile

Il Potere del Contatto: Habitare 2025 e l'Essenza dei Materiali Tattile

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Nel cuore pulsante di Helsinki, Habitare 2025 si è rivelato un palcoscenico straordinario per esplorare la necessità umana di toccare e sentire le cose. In un'epoca in cui il virtuale sembra prevalere sul reale, questo evento ha messo in luce l'importanza dei materiali tattili nel design, diventando una vera e propria controparte a un mondo sempre più digitalizzato.

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Sotto il tema evocativo del Tocco, la fiera ha presentato le ultime novità in fatto di interior design, mobili, illuminazione e accessori. La curatrice Päivi Helander, a capo del CollaboratorioCreative di Habitare, ha affermato che il contatto con i materiali è essenziale per stimolare creatività e immaginazione. "Quando il mondo diventa tecnico e distante, desideriamo avere attorno a noi oggetti che abbiano una consistenza, che possano parlare ai nostri sensi," ha detto Helander, sottolineando come la necessità di toccare e sentire sia una parte integrante della nostra umanità.

La fiera ha creato spazi multisensoriali che invitavano i visitatori a esplorare come le texture degli oggetti influenzino la nostra esperienza dello spazio. L'area Neighbours, curata dall'interior designer Laura Seppänen, ha cercato di evocare l'atmosfera di un blocco residenziale, riflettendo come le personalità e gli stili di vita si manifestano all'interno delle abitazioni. "Neighbours invita a riflettere su come le personalità e le circostanze di vita si manifestano nell'ambiente domestico," ha affermato la fiera.

Ogni oggetto esposto era una porta aperta a sensazioni, un invito a esplorare la profondità del tatto. "Il tema del Tocco si esprime in tutto lo spazio attraverso scelte materiali, contrasti e stratificazioni – tutto può essere toccato, e ogni domanda è benvenuta," ha spiegato la fiera. In un mondo dove tutto sembra effimero e usa e getta, il contatto fisico diventa un atto di curiosità e avventura.

Habitare non si è limitata a celebrare il tatto, ma ha anche messo in evidenza le tendenze emergenti nel design, come un rinnovato focus sui materiali tradizionali e l'apprendimento di abilità manuali, insieme all'uso crescente di biomateriali. Con la sua divisione Habitare Pro, la fiera ha creato uno spazio per aziende e professionisti del settore per connettersi e discutere il futuro del design.

Al termine di questa esperienza immersiva, Habitare 2025 ha dimostrato che, in un mondo sempre più digitale, il tatto e la sensorialità non sono solo aspetti dell'estetica, ma sono fondamentali per la nostra connessione con l'ambiente che ci circonda. La fiera ha avuto luogo dal 2 al 6 settembre a Helsinki, lasciando un segno indelebile nel panorama del design.

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L'Architettura come Visione: Celebrazione di Cesare Rota Nodari alla Fondazione Legler

L'Architettura come Visione: Celebrazione di Cesare Rota Nodari alla Fondazione Legler

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Il 14 novembre, la Fondazione Legler per la Storia Economica e Sociale di Bergamo si trasforma in un palcoscenico di riflessione e ispirazione, ospitando una mostra dedicata a Cesare Rota Nodari, figura emblematica dell'architettura bergamasca. Fino al 20 dicembre, visitatori e appassionati avranno l'opportunità di esplorare sessant'anni di creatività e innovazione, un viaggio che attraversa il te...

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Curata da Edoardo Milesi, l'esposizione non è solo una celebrazione del lavoro di Rota Nodari, ma un invito a interrogarsi sul mestiere dell'architetto in un'epoca di rapidi cambiamenti, dove il digitale ha trasformato il modo di progettare. "L'architettura non è solo costruzione", afferma Milesi, "ma un atto di pensiero politico e visione sociale". In questa sinfonia di idee, Rota Nodari si erge come un maestro che, pur abbracciando le nuove tecnologie, non dimentica le radici artigianali e il legame profondo con il territorio.

Un aspetto distintivo della mostra è il convegno “Il mestiere dell’architetto”, in programma il 21 novembre, dove relatori illustri discuteranno dell'importanza dell'architetto come interprete non solo dello spazio fisico, ma anche delle dinamiche sociali e ambientali. La conversazione si estenderà a esplorare relazioni complesse tra l'uomo e il mondo naturale, un tema che invita a riflettere sulla nostra esistenza e sul nostro impatto sul pianeta.

In un'epoca in cui l'architettura deve affrontare sfide senza precedenti, la mostra di Cesare Rota Nodari ci ricorda che ogni progetto è un'opportunità per sognare, ascoltare e trasformare. Non perdere questa occasione unica di immergerti nell'universo di un architetto che ha saputo coniugare passato e futuro, tradizione e innovazione.

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La Magia della Medník House: Un Incontro tra Storia e Modernità

La Magia della Medník House: Un Incontro tra Storia e Modernità

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Immaginate un luogo dove il tempo si ferma, dove le storie passate si intrecciano con visioni futuristiche. La Medník House, progettata dall'innovativo studio päivä architekti, è proprio quest'oasi di armonia. Situata su un'imponente scarpata che si affaccia sul fiume Sázava, questa casa non è solo un'abitazione, ma un racconto di evoluzione e adattamento.

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Costruita all'inizio del XX secolo, la Medník House ha subito una radicale trasformazione nel 2010. Ma, come un abito che non calza più, la necessità di un'espansione si è fatta sentire. Il progetto di ampliamento ha saputo rispondere a questa chiamata, realizzando un nuovo spazio che si fonde perfettamente con l'esistente, rispettando la memoria storica del luogo.

Il team di progettazione, composto da talenti come Miloš Munzar e Tomáš Kovalčík, ha saputo trarre ispirazione dalla natura circostante, utilizzando materiali come legno, vetro e pietra, per creare un dialogo continuo tra interno ed esterno. Ogni elemento, dalla scelta delle finestre INTERNORM ai dettagli di illuminazione forniti da Delta Light, è stato selezionato con cura per riflettere la bellezza intrinseca del sito.

La Medník House è molto più di un semplice ampliamento: è un esempio di come l'architettura possa rispondere alle esigenze contemporanee senza dimenticare le proprie radici. È un luogo dove le famiglie possono crescere, sognare e costruire ricordi. Un rifugio che, con il suo fascino senza tempo, invita a fermarsi e a contemplare la bellezza della vita.

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Bolzano e il Genio di Iliazd: Una Retrospettiva da Non Perdere

Bolzano e il Genio di Iliazd: Una Retrospettiva da Non Perdere

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A Bolzano, nei suggestivi spazi della Fondazione Antonio Dalle Nogare, si apre un capitolo affascinante della storia dell'arte italiana. La mostra "TOUTITÉ – ILIAZD. Lo studio della forma" ci invita a esplorare l'universo creativo di Ilia Zdanevich, un artista poliedrico che ha saputo mescolare parole e forme in un abbraccio senza tempo. La retrospettiva, la più grande mai dedicata a questo maestr...

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Iliazd, nato a Tbilisi nel 1894, ha trascorso la sua vita tra le pieghe della poesia e le sfide della tipografia, lasciando un segno indelebile non solo in Francia, dove si è stabilito dopo aver abbandonato la Russia, ma anche nel cuore di chi ama l'arte. La mostra, curata con maestria da Eva Brioschi e Julia Marchand, svela il genio di un artista che ha collaborato con nomi illustri del Novecento, come Pablo Picasso e Coco Chanel, creando opere che sono veri e propri oggetti d'arte.

Il percorso espositivo si articola attorno alla pratica del libro d'artista, un linguaggio che Iliazd ha saputo reinventare, facendolo diventare un mezzo per esprimere la sua visione della "toutité", una filosofia che abbraccia ogni forma di espressione artistica. Dalla tipografia alla moda, dall'architettura alla poesia, la toutité rappresenta un'idea di creatività che non conosce limiti, un invito a vedere il mondo con occhi nuovi.

Non perdere l'occasione di immergerti in questo affascinante mondo. La mostra è un viaggio che trascende il tempo e lo spazio, un'opportunità per comprendere l'essenza di un artista che ha saputo trasformare la sua vita in un'opera d'arte. Scopri i volumi iconici e i progetti che hanno definito la sua carriera e lasciati ispirare dalla magia di Iliazd.

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Architettura Organica: La Bellezza Eccentrica delle Case Viventi

Architettura Organica: La Bellezza Eccentrica delle Case Viventi

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In un mondo dove le linee dritte e i materiali freddi dominano il panorama urbano, l’architettura organica emerge come un canto di sirena. Case che si arrampicano come edera, tetti ondulati che danzano con il vento, pavimenti che evocano il movimento della natura stessa. Ci troviamo di fronte a strutture che, più che edifici, sembrano organismi viventi, in perfetta armonia con l’ambiente circostan...

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Ricordiamo la Casa sulla Cascata di Frank Lloyd Wright, un capolavoro che si fonde con il paesaggio, quasi come se fosse stata plasmata dalla corrente del fiume sottostante. Questa visione di architettura non è nuova, ma si sta riappropriando del suo posto nella nostra epoca, segnata da crisi ecologiche e da una crescente necessità di riconnettersi con la natura.

Ma cosa rende l’architettura organica così affascinante? È il suo rifiuto delle rigide convenzioni del modernismo tradizionale. Mentre i movimenti come il Bauhaus e il Brutalismo prediligono la funzionalità e la linearità, l’architettura organica abbraccia il caos e la bellezza imperfetta. Pensiamo alle opere di architetti come Bruce Goff, la cui Bavinger House esprimeva un universo onirico di forme e colori, un rifugio di creatività che sfidava ogni logica. La sua demolizione nel 2016 ha riacceso il dibattito sulla necessità di preservare queste architetture eccentriche.

In un’epoca di incertezze, l’architettura organica fiorisce. È un rifugio per i nostri sogni, una risposta visiva e tangibile alle crisi che affrontiamo. Case come la Casa Orgánica di Javier Senosiain ci trasportano in un mondo dove le pareti diventano giardini e i tetti sembrano nuvole. Ogni angolo è un invito a esplorare, a sentirsi parte di qualcosa di più grande, di un ecosistema vivente. Qui, il design non è solo estetica; è un’esperienza sensoriale.

Ma non è solo una questione di forma. È anche una filosofia, una riconnessione con la terra. Architetti come Antti Lovag e Imre Makovecz ci mostrano come il legno e la pietra possano raccontare storie, come ogni struttura possa essere un poema dedicato alla natura. La residenza di Lovag, il Palais Bulles, è un esempio lampante di come l’architettura possa diventare un’opera d’arte, un sogno che si materializza nel paesaggio.

In un’epoca in cui la sostenibilità è fondamentale, l’architettura organica ci offre una via per riconsiderare il nostro modo di costruire. Non più semplici edifici, ma case che respirano, che vivono, che ci parlano. Siamo pronti a riscoprire il meraviglioso mondo dell’architettura organica, dove ogni casa è un organismo, e ogni organismo è parte di un tutto?

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Giuseppe Samà: L'Ambasciatore del Design Italiano che Incanta New York

Giuseppe Samà: L'Ambasciatore del Design Italiano che Incanta New York

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Nel cuore pulsante di New York, dove l'arte e l'architettura si fondono in un abbraccio di bellezza, si è svolta una cerimonia che ha celebrato l'eccellenza italiana nel mondo. L'architetto calabrese Giuseppe Samà, con il suo stile inconfondibile e la sua visione innovativa, è stato insignito del premio ILICA 2025 presso il prestigioso Queens Museum.

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Questo riconoscimento, conferito dall'Italian Language Inter-Cultural Alliance, è un tributo a coloro che, come Samà, portano avanti i valori estetici e culturali italiani. Davanti a un pubblico di oltre 300 illustri ospiti, tra cui artisti e imprenditori, l'architetto ha condiviso la sua gioia e gratitudine, sottolineando l'importanza delle sue radici calabresi.

Originario della Calabria, Samà ha saputo trasformare la sua passione in una carriera internazionale, realizzando progetti che spaziano da residenze private a boutique hotel. La sua opera è caratterizzata da un senso innato di equilibrio tra natura, luce e proporzione, creando spazi che evocano emozioni e benessere. Ogni progetto racconta una storia, quella del luogo che lo ispira e delle tradizioni che lo accompagnano.

Il suo studio a New York è diventato un faro per coloro che cercano l'autenticità del design italiano. In un mondo sempre più globalizzato, Samà riesce a mantenere vivo il legame con la sua terra, portando un pezzo di Calabria in ogni sua creazione. La sua filosofia è semplice ma profonda: ogni spazio deve essere capace di emozionare.

Nel ricevere il premio, ha affermato: "Questo riconoscimento ha per me un valore speciale: rappresenta non solo un traguardo professionale, ma un simbolo di come la creatività italiana continui a ispirare e a unire le persone nel mondo". Le sue parole risuonano come un eco di speranza, un richiamo a non dimenticare da dove veniamo, anche mentre costruiamo il futuro.

La serata si è conclusa con un lungo applauso, un tributo a un uomo che, con il suo talento e la sua determinazione, non solo rappresenta la nuova generazione di creativi italiani, ma funge anche da ponte tra le culture, unendo Italia e Stati Uniti in un dialogo senza fine.

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I Premi di Design Thermory 2025: Un Inno alla Bellezza Eterna del Legno

I Premi di Design Thermory 2025: Un Inno alla Bellezza Eterna del Legno

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Nel cuore pulsante dell'architettura contemporanea, i Premi di Design Thermory 2025 si sono rivelati un palcoscenico straordinario per le meraviglie del legno, celebrando la sua bellezza intramontabile. Questa edizione ha visto emergere opere che raccontano storie di tradizione e innovazione, unendo estetica e funzionalità in una danza armoniosa.

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Il premio per il miglior edificio pubblico è andato alla Scuola Primaria e all'Asilo di Võsu, situata nel suggestivo Parco Nazionale di Lahemaa in Estonia. Progettato dallo studio 3+1 Architects, l'edificio si distingue per la sua struttura a forma di fienile, rivestita con una gamma di prodotti Thermory, che abbracciano il calore e la semplicità del legno. La giuria ha elogiato l'abilità degli architetti di reinterpretare le tradizioni locali attraverso un design contemporaneo, creando un ambiente scolastico che invita i bambini a esplorare e a sentirsi a casa.

In un angolo pittoresco di Haapsalu, una villa progettata da Apex Arhitektuuribüroo OÜ ha conquistato il titolo di miglior casa privata. Con una facciata argentata e pannelli di pino radiata, questa dimora affacciata sul mare non è solo un'abitazione, ma un omaggio all'eredità architettonica estone, dove il legno si trasforma in un delicato pizzo architettonico. I giudici hanno descritto la villa come una fusione di artigianato audace e armonia con il paesaggio costiero, rivelando una bellezza che sfida le aspettative.

Ma non sono solo le strutture esterne a catturare l’immaginazione. Jõelähtme Juveel, un progetto sviluppato da Lasita – Perfecting Views, ha ricevuto il premio per il miglior design d'interni. Qui, l'architettura incontra la filosofia giapponese del wabi-sabi, abbracciando l'imperfezione e la transitorietà. Un'atmosfera di eleganza è stata creata attraverso l'uso di pareti in termo-ash di Thermory, che donano profondità e calore a ogni spazio.

Infine, l'Under Armour Performance Centre dei Baltimore Ravens, progettato dallo studio ZGF Architects, ha trionfato nella categoria miglior spa e sauna. Con un soffitto in termo-magnolia personalizzato e uno spazio idroterapico inondato di luce naturale, questo centro è un'esperienza immersiva, dove il legno e l'acqua si intrecciano in un abbraccio sensoriale che invita al relax.

La giuria di quest'anno, composta da architetti di spicco, tra cui l'italiano Alberto Salvadori, ha celebrato la versatilità e la sostenibilità del legno, sottolineando come queste opere possano modellare spazi innovativi, progettati per durare nel tempo e in armonia con la natura. I Premi di Design Thermory non sono solo un riconoscimento, ma un invito a riflettere sulla bellezza del legno, un materiale che continua a ispirare architetti e designer in tutto il mondo.

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Le Corbusier e il Gioco delle Idee: La Libertà Creativa di Balkrishna Doshi

Le Corbusier e il Gioco delle Idee: La Libertà Creativa di Balkrishna Doshi

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Era un giorno di sole quando Khushnu Panthaki Hoof, la nipote di Balkrishna Doshi, si sedette per raccontare storie di un tempo che sembrava magico. Voci di architetti, risate e la figura imponente di Le Corbusier danzavano nell'aria. "Mio nonno era un maestro nel prendere la vita con leggerezza," spiegò. "Non voleva che nessuno fosse troppo serio. Per lui, ogni giorno era una nuova avventura da a...

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Le Corbusier, il grande innovatore, non era solo un mentore ma anche un burlone. I racconti di Khushnu rivelano l'anima giocosa di un uomo che, mentre progettava città e edifici, amava anche scherzare, sfidando così i suoi allievi a esplorare il lato ludico della creatività. "L'architettura non è solo costruire," diceva. "È anche divertirsi nel farlo."

La loro relazione, simile a quella tra un nonno e una nipote, era caratterizzata da un profondo rispetto e ammirazione. "Mio nonno considerava Le Corbusier come un secondo nonno," continuò Khushnu. "Ogni mattina guardava una foto di lui e si rifletteva in essa, come se stesse ricevendo una benedizione per la giornata. Era un legame unico, un'ispirazione continua."

Questa eredità di gioia e libertà si manifestò nel lavoro di Doshi, il cui portfolio è un caleidoscopio di stili e forme. "Non seguiva un'unica estetica; ogni progetto era un nuovo inizio," affermò Khushnu. "Le Corbusier gli aveva insegnato che ogni mattina nasceva nella pelle di un asino, pronto a reinventarsi. E mio nonno prese questo consiglio a cuore."

Il suo approccio all'architettura non si limitava a emulare il maestro, ma abbracciava la filosofia di seguire il proprio cammino. "La vera essenza era quella di rimanere fedeli a se stessi, senza la pressione di dover replicare il passato," aggiunse, riflettendo su come il suo nonno avesse voluto liberarla da qualsiasi peso legato alla sua eredità.

La sua ultima creazione, il Doshi Retreat, è un esempio perfetto di questa libertà creativa. Inizialmente concepito come uno spazio di meditazione ridotto, Doshi, con il suo carattere giocoso, trasformò il progetto in una struttura di 75 metri. "Se non viene costruito, non importa. L'importante è divertirsi!" ripeteva, trasmettendo la sua leggerezza anche nei momenti di sfida.

"Ogni giorno è un'opportunità per esplorare, per giocare con le idee," concluse Khushnu, con un sorriso che rifletteva l'eredità di un uomo che ha saputo fondere serietà e creatività. Una lezione che va oltre l'architettura, un invito a vivere la vita con curiosità e gioia.

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La Magia della Tebaide: Un Capolavoro Trecentesco Rinasce

La Magia della Tebaide: Un Capolavoro Trecentesco Rinasce

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È come se il tempo si fosse fermato, come se le storie di eremiti e santi, sospese tra le pareti del Complesso Museale Santa Maria della Scala, avessero atteso pazientemente il momento giusto per riemergere. La Tebaide, un ciclo pittorico attribuito al maestro Lippo Vanni, è tornato a brillare, riportando alla luce un mondo di virtù e meditazione che, seppur distante, parla ancora all’anima contem...

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Il lungo e meticoloso restauro si è concluso, e dal 7 novembre 2025, il pubblico potrà immergersi in queste scene affascinanti che raccontano la vita quotidiana dei monaci nel deserto di Tebe d’Egitto. La scoperta, avvenuta attraverso un lavoro di recupero che ha portato alla luce affreschi nascosti da strati di imbiancature, è stata una rivelazione, un piccolo miracolo che ha unito passato e presente in un abbraccio eterno.

Le immagini, realizzate in monocromo di ocra rossa, si snodano in una narrazione visiva che esalta la lotta tra virtù e vizio, riflettendo un impianto iconografico raffinato che invita alla riflessione e alla contemplazione. Queste opere non sono solo dipinti; sono finestre su un’epoca, su una spiritualità che si fa carne e colore, e che i confratelli della Compagnia dei Disciplinati hanno venerato nei loro riti penitenziali.

Il restauro è stato possibile grazie al generoso contributo della Fondazione Vaseppi, e rappresenta una delle più significative scoperte artistiche degli ultimi decenni. La storia di questi affreschi è un viaggio che inizia nel 1999, quando l’architetto Guido Canali scoprì le prime tracce di questo tesoro sepolto. Poi, nel 2021, l’operazione di completo recupero si è finalmente realizzata, consentendo a tutti noi di godere di questo patrimonio culturale.

Il ciclo pittorico si fa portavoce di una narrazione profonda, ispirata dalle Vite dei santi Padri di fra’ Domenico Cavalca, un’opera che ha saputo tradurre in immagini la spiritualità cristiana dell’epoca. Le storie di santi come san Paolo Eremita, sant’Antonio Abate e san Girolamo non sono solo racconti, ma veri e propri insegnamenti, espressioni di una ricerca di salvezza che risuona ancora oggi.

La presentazione ufficiale del restauro avverrà il giovedì 6 novembre alle ore 16 nella Sala Sant’Ansano, e le visite guidate saranno disponibili per tutti coloro che vorranno immergersi in questa esperienza unica. Non lasciatevi sfuggire l’opportunità di scoprire un capolavoro che, come un eco lontano, continua a raccontare storie e a ispirare anime.

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La villa giapponese invisibile: un'opera d'arte tra natura e architettura

La villa giapponese invisibile: un'opera d'arte tra natura e architettura

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In un angolo remoto del Giappone, sull'isola di Ishigaki, sorge una villa che sfida la percezione. Earth, così si chiama, è più di una semplice casa vacanze; è un manifesto architettonico che annulla i confini tra costruito e naturale. Progettata dall'illustre architetto Sou Fujimoto, la villa si presenta con un tetto verde che si fonde armoniosamente con il paesaggio circostante, quasi a voler su...

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La struttura, di forma circolare, si adagia delicatamente sotto un manto di vegetazione, e da un'altezza aerea, appare un prolungamento del territorio. Solo una parete bianca, curva e sinuosa, rivela la sua esistenza, racchiudendo un giardino che si erge come una collina artificiale, un abbraccio morbido tra arte e natura.

Fujimoto racconta: "Il design dell'edificio è concepito per creare un dialogo continuo con il paesaggio. La vista che si apre dall'interno, con l'oceano cristallino in lontananza e la vegetazione lussureggiante a fare da cornice, invita a un'esperienza sensoriale senza pari". Gli spazi comuni, aperti e ariosi, si affacciano su una piscina a sfioro, che pare fondersi con l'orizzonte marino.

La villa ospita fino a dieci persone ed è parte della rete Not A Hotel, un'esperienza immersiva pensata per chi cerca il contatto profondo con luoghi iconici. Qui, ogni dettaglio è studiato per garantire il massimo comfort, dal soggiorno alla sala da pranzo, fino alle tre camere da letto, dove il calore dell'architettura giapponese contemporanea si fa avvolgente.

Al piano inferiore, un'area benessere regala momenti di relax, con sauna e piscina fredda che riflettono la luce del sole attraverso i lucernari. "È come essere in fondo all'oceano", spiega l'architetto, evocando un'immagine che trasporta chiunque in un mondo di tranquillità e armonia. Un progetto paesaggistico curato da Taichi Saito arricchisce l'esperienza con una vegetazione che celebra la biodiversità locale.

In questo rifugio, dove il verde si fa tetto e la casa diventa parte del paesaggio, Fujimoto ha realizzato non solo un'abitazione, ma un vero e proprio manifesto ecologico, un invito a riflettere sulla nostra relazione con la natura. "Non voglio che la mia casa entri in competizione con il paesaggio; desidero che lo estenda e lo celebri".

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L'Incredibile Storia della Fabbrica Blu: Un Sogno Infranto e un Patrimonio Dimenticato

L'Incredibile Storia della Fabbrica Blu: Un Sogno Infranto e un Patrimonio Dimenticato

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Era il 1990 quando la Fabbrica Blu, un'opera d'arte architettonica, aprì le sue porte a Campogalliano. Progettata dall'architetto Giampaolo Benedini, l'edificio, con il suo inconfondibile colore blu, rappresentava l'apice dell'innovazione e della passione per l'automobile. Un sogno che, purtroppo, si è trasformato in un incubo.

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La fabbrica, custode di un'epoca dorata per la Bugatti, chiuse i battenti nel 1995, lasciando dietro di sé un vuoto incolmabile. A causa di una crisi che sembrava inimmaginabile, quel luogo, un tempo pulsante di vita e creatività, cadde nell'oblio. Un oblio che oggi rischia di diventare definitivo, se non si interverrà per salvaguardarne il patrimonio.

Negli anni, la Fabbrica Blu è stata mantenuta in vita grazie agli sforzi della famiglia Pavesi, custodi appassionati di una storia che non può essere dimenticata. Ma ora, con la vendita dell'area a un investitore, il futuro dell'edificio è incerto. Un progetto di riqualificazione era stato annunciato, ma è stato bloccato da controversie legali. La fabbrica è ora abbandonata, e il rischio di distruzione è reale.

Nel 2022, Benedini ha tentato di proteggere questo patrimonio presentando una richiesta di riconoscimento al Ministero della Cultura, ma la risposta è stata negativa. “È stata espressa una miopia delle istituzioni”, afferma l'architetto, sottolineando l'importanza storica e culturale dell'edificio. Un appello che merita di essere ascoltato, perché ciò che è stato creato non può andare perduto.

La storia della Fabbrica Blu è una storia di passione, di sogni infranti e di lotte per la salvaguardia della bellezza. È un richiamo a non dimenticare le nostre radici e a preservare ciò che, nonostante il degrado, continua a raccontare una storia di eccellenza e innovazione. Non possiamo permettere che questo tesoro architettonico cada nell'oblio.

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Hedeskov: Un Laboratorio Vivente di Architettura Rigenerativa

Hedeskov: Un Laboratorio Vivente di Architettura Rigenerativa

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Immaginate un luogo dove l'architettura non è solo un involucro, ma un attore vivente nella danza della natura. Questo è Hedeskov, un centro di ricerca e educazione situato nel cuore della Danimarca, progettato dallo studio Djernes & Bell. Qui, i materiali locali come argilla, sabbia, canapa e legno si intrecciano in una sinfonia di sostenibilità e innovazione. Situato su terreni recuperati, H...

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La visione di Djernes & Bell è chiara: l'architettura deve abbandonare l'idea di essere un oggetto isolato e diventare parte integrante della riparazione ecologica. Come ha affermato Justine Bell, partner dello studio, "Un edificio può diventare un laboratorio vivente per la pratica rigenerativa, non solo riducendo l'impatto ambientale, ma migliorando attivamente i sistemi circostanti". Questo centro è un esempio tangibile di come gli spazi possano riflettere i paesaggi e le culture costruttive che li hanno generati, rendendo visibili le relazioni tra esseri umani, terra e tempo.

Collaborando con artigiani locali e specialisti di materiali circolari, il team ha esplorato il paesaggio per trovare risorse naturali da utilizzare, conservando e restaurando edifici esistenti come una vecchia scuola in pietra. I mattoni recuperati sono stati riutilizzati, mentre l'interno è stato abbellito con intonaci di argilla e legno recuperato, creando spazi di lavoro e di vita che parlano di una cultura del riuso e della riparazione.

Il laboratorio di Hedeskov si distingue per il suo impegno nella ricerca. Gli studenti dell'Università BUILD di Aalborg monitoreranno il clima interno, le emissioni e il comportamento dell'umidità, contribuendo a una comprensione più profonda delle pratiche sostenibili. In questo contesto, ogni mattone, ogni trave, racconta una storia di cicli stagionali e conoscenza artigianale antica. La struttura si erge non solo come un centro di apprendimento, ma come un simbolo di un futuro dove l'architettura e la natura possono coesistere in armonia.

Con un tetto verde che accoglie un laboratorio e una cucina, Hedeskov si presenta come un esempio luminoso di come l'architettura moderna possa abbracciare il passato, reinventando gli spazi per le generazioni future. Qui, il rosso profondo delle strutture in legno richiama le tradizionali stalle agricole danesi, mentre ampie finestre circolari e lucernari creano un dialogo tra l'antico e il nuovo.

In un mondo in cui l'architettura è spesso vista come un peso, Hedeskov emerge come una boccata d'aria fresca, un invito a ripensare il nostro rapporto con gli edifici e il nostro ambiente. È un richiamo a esplorare non solo come costruire, ma come vivere e co-creare con la terra.

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Picasso e Modigliani: Un Viaggio nel Novecento a Palazzo Zabarella

Picasso e Modigliani: Un Viaggio nel Novecento a Palazzo Zabarella

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Nel cuore di Padova, a Palazzo Zabarella, si è aperta una mostra che è un vero e proprio viaggio attraverso il Novecento, un'epoca di rivoluzioni artistiche e culturali. Realizzata in collaborazione con il LaM, Lille Métropole Musée d'art moderne, d'art contemporain et d'art brut, l'esposizione celebra due giganti dell'arte moderna: Pablo Picasso e Amedeo Modigliani. Federico Bano, presidente dell...

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La mostra, inaugurata il 16 ottobre e aperta al pubblico fino al 25 gennaio, si articola in sei sezioni che pongono in dialogo le opere di Picasso e Modigliani con quelle di altri artisti pionieristici come Braque, Léger, Miró e Calder. È un percorso che non si limita a esporre, ma invita a riflettere sulla grande rivoluzione che ha caratterizzato il secolo scorso, un secolo che ha visto nascere le avanguardie e una nuova concezione dell'arte.

Con oltre 8.500 opere d'arte, il LaM non è solo un museo, ma un laboratorio internazionale di idee e scambi, dove ogni pezzo racconta una storia di innovazione e cambiamento. La mostra diventa così un'occasione imperdibile per immergersi in un'epoca che ha trasformato il nostro modo di vedere l'arte e il mondo.

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Canale di Tenno: il Borgo Medievale che Incanta in Autunno

Canale di Tenno: il Borgo Medievale che Incanta in Autunno

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Immagina di passeggiare per strade che sembrano scorrere come fiumi di pietra, circondato da un silenzio che racconta storie millenarie. Canale di Tenno, un angolo di Medioevo affacciato sul Lago di Garda, si svela in tutta la sua bellezza durante l’autunno. Qui, tra vicoli acciottolati e vecchie botteghe, il tempo si ferma e la magia si sprigiona ad ogni passo. Le finestre fiorite si illuminano d...

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Il fascino di Canale di Tenno sta nei dettagli: porte scolpite che raccontano storie, scale che si arrampicano come radici e angoli che sussurrano segreti dimenticati. In questo periodo dell'anno, il borgo si veste di rame e oro, un vero e proprio dipinto naturale. Non è solo un luogo da visitare, ma un’esperienza da vivere. Durante l’anno, eventi come Rustico Medioevo trasformano il borgo in un vivace mercato medievale, dove artigiani e musicisti riportano in vita antiche tradizioni, creando un’atmosfera vibrante e coinvolgente.

Ma Canale di Tenno non è solo storia e cultura; è anche un paradiso per gli amanti della natura. I sentieri che partono da qui offrono panorami mozzafiato sul Lago di Tenno, famoso per le sue acque turchesi. Camminare tra i boschi, con il foliage autunnale che abbraccia il paesaggio, è un’esperienza che riempie il cuore e lo spirito. Gli escursionisti più avventurosi possono salire verso il Monte Misone, dove si trova uno dei punti di vista più spettacolari sul lago, un balcone naturale che lascia senza fiato.

Per visitare Canale di Tenno, basta un’ora per immergersi nella sua essenza, ma la vera magia si svela solo a chi si concede il tempo di esplorare ogni angolo, assaporando i gusti del Trentino in una delle sue piccole osterie. Le temperature autunnali, miti e piacevoli, rendono ogni passeggiata un vero piacere. Se desideri prolungare la tua visita, fermati in uno dei B&B disseminati tra le case in pietra, dove il silenzio racconta storie di secoli e la vista sul lago ti riempie di meraviglia.

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Michele De Lucchi: Un Maestro dell'Architettura Italiana si Aggiudica il Premio del 2025

Michele De Lucchi: Un Maestro dell'Architettura Italiana si Aggiudica il Premio del 2025

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Il mondo dell'architettura italiana si è illuminato con la notizia dell'assegnazione del Premio "Architetto dell'anno" 2025 a Michele De Lucchi, un vero e proprio gigante del settore. Il suo studio, AMDL CIRCLE, ha brillato alla Festa dell'Architetto, un evento annuale che celebra l'eccellenza architettonica e che quest'anno si è svolto nella suggestiva cornice di Venezia.

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Il progetto che ha catapultato De Lucchi sul podio è il restauro e la riconversione delle Gallerie d'Italia a Torino, un'opera che ha saputo trasformare spazi storici in luoghi di cultura e conoscenza, dedicati alla fotografia e alla videoarte. La giuria, presieduta dall'architetta messicana Tatiana Bilbao, ha elogiato la capacità del progetto di recuperare ambienti una volta destinati a usi bancari, trasformandoli in musei interattivi e vibranti.

Il restyling degli spazi ipogei di Palazzo Turinetti, completato nel 2022, è stato descritto come un'opera di grande raffinatezza, capace di combinare funzionalità e estetica con una particolare attenzione ai dettagli e ai materiali utilizzati. De Lucchi e il suo team hanno dimostrato una maturità progettuale rara, offrendo una nuova vita a spazi che, altrimenti, sarebbero rimasti dimenticati nel tempo.

Non solo De Lucchi ha brillato in questa edizione della Festa dell'Architetto. Anche lo studio facchinelli daboit saviane ha ricevuto il premio "Giovane Talento dell'Architettura italiana" per il progetto della Nuova Scuola Secondaria di Primo Grado a Puos d'Alpago, un'opera che ha catturato l'attenzione per la sua innovativa rigenerazione di spazi esistenti, dimostrando come l'architettura possa rispondere alle esigenze contemporanee con creatività e sensibilità.

Questa edizione ha visto anche menzioni speciali per progetti di notevole impatto, come il Bicocca Superlab a Milano e il padiglione Hortus Conclusus a Mestre, che hanno saputo reinterpretare il concetto di rigenerazione urbana in chiave moderna, creando connessioni tra didattica e ambiente.

La Festa dell'Architetto 2025 non è solo un riconoscimento, ma un invito a riflettere sull'importanza della progettazione architettonica nel nostro quotidiano. È un appello a lavorare insieme per una Legge per l'Architettura che tuteli le comunità e permetta di costruire un futuro migliore per tutti.

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Le Corbusier e il Lago di Garda: Un Incontro di Luce e Architettura

Le Corbusier e il Lago di Garda: Un Incontro di Luce e Architettura

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Era un giorno di ottobre, e la luce del Lago di Garda danzava sulle acque come un sogno che si avvera. Il giovane Charles-Édouard Jeanneret-Gris, futuro Le Corbusier, si trovava lì, a Riva del Garda, mentre il mondo lo stava ancora scoprendo. L’architetto arcense Andrea Rigo, con la sua penna intrisa di passione, riporta alla luce un episodio dimenticato, ma carico di significato: l’arrivo di un g...

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Era il 22 ottobre 1907, e Le Corbusier, con solo diciannove anni, stava intraprendendo un viaggio che lo avrebbe portato a esplorare le meraviglie dell’Italia. Dalla panchina al sole, dove si era concesso un riposo, il giovane architetto decise di abbandonare l’itinerario previsto per tuffarsi nella bellezza del lago, un cambiamento di rotta che si rivelò cruciale. Riva del Garda, all’epoca un angolo di raffinatezza mitteleuropea, lo accolse con le sue limonaie e un panorama che sembrava scolpito da un maestro.

Rigo suggerisce, con una punta di meraviglia, che forse le immagini di quel paesaggio affascinante hanno lasciato un’impronta indelebile nell’anima di Le Corbusier. La luce che giocava tra le montagne e le acque del Garda, il profumo della vegetazione mediterranea, tutto contribuiva a creare un’atmosfera che ispirava non solo i viaggiatori, ma anche gli architetti del futuro. Le lettere scritte a Charles L’Eplattenier rivelano un entusiasmo contagioso, un amore per la bellezza che si rifletteva in ogni angolo.

Ma cosa rimase di quell’incontro fugace? Rigo si chiede se Le Corbusier, contemplando le limonaie, possa aver intuito il concetto di pilotis, quell’idea che avrebbe rivoluzionato l’architettura moderna. O se la luce del Garda, con il suo “gioco sapiente e magnifico dei volumi” non abbia influenzato il suo modo di concepire lo spazio. Un pensiero affascinante, che riporta il Garda al centro della scena artistica e intellettuale.

Oggi, mentre Riva del Garda continua a brillare, possiamo immaginare quel giovane architetto, con gli occhi pieni di meraviglia, mentre osserva il lago e le montagne, elementi che avrebbe poi fuso con maestria nei suoi progetti. Perché, come scrisse lui stesso, “l’architettura è il gioco sapiente, rigoroso e magnifico dei volumi assemblati nella luce”. E quella luce, un giorno d’ottobre del 1907, brillava in modo speciale sul lago di Garda.

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L'Amore e l'Architettura: La Magia di Stardust

L'Amore e l'Architettura: La Magia di Stardust

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All'inizio di ogni grande storia c'è un incontro, un colpo di telefono, un'idea che si insinua come un sogno nella mente di chi ama. In Stardust: A Story of Love and Architecture, la magia prende forma attraverso la voce di Denise Scott Brown, che chiama Robert Venturi per mostrargli il mondo scintillante della Las Vegas Strip. Siamo nel novembre del 1966, e quel ‘qualcosa’ si trasformerà in un vi...

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Il film, diretto con maestria da Jim Venturi, il figlio dei due protagonisti, non è solo un racconto di mattoni e cemento, ma un’ode a una vita condivisa, a una danza di idee, conflitti e scoperte. La telecamera si muove con delicatezza, quasi come un amante che esplora il viso del proprio partner, rivelando non solo l’architettura, ma anche l’umanità che ci sta dietro. Venturi e Scott Brown, due anime in un’unica visione, hanno saputo scardinare dogmi e pregiudizi, abbracciando la complessità e la contraddizione come essenze vitali del loro lavoro.

Con Complexity and Contradiction in Architecture, pubblicato nel 1966, hanno sfidato la tirannia del minimalismo, mentre Learning from Las Vegas ha aperto le porte a un’architettura popolare e ironica, capace di dialogare con il caos della realtà. Non si trattava più di eleganza austera, ma di abbracciare il ‘diverso’, il ‘non convenzionale’ e, perché no, anche il ‘banale’ come linguaggio architettonico.

Il film non celebra, indaga. Non costruisce monumenti, ma lascia che le ombre parlino. La domanda centrale è affascinante: può la creatività coesistere in due menti? Il viaggio di Bob e Denise, tra Philadelphia e Venezia, è un continuo dialogo, un flusso di pensiero che ci invita a riflettere sulla forza dell’amore e della collaborazione. L’immagine finale, di due viaggiatori che continuano a esplorare insieme, ci ricorda che l’architettura, come l’amore, è un atto di costruzione.

In un mondo che spesso premia il consenso, Venturi e Scott Brown hanno scelto la libertà, pagando il prezzo del silenzio. Ma il loro lascito è uno di quelli che brilla come polvere di stelle, illuminando il cammino di chi verrà dopo. Stardust è, quindi, non solo un film, ma una riflessione profonda sulla vita, sull’amore e sull’architettura, che ci invita a guardare oltre le superfici e a scoprire il mondo che ci circonda con occhi nuovi.

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La Strada dei 100 Giorni: Un Viaggio tra Storia e Ingegneria nel Cuore del Veneto

La Strada dei 100 Giorni: Un Viaggio tra Storia e Ingegneria nel Cuore del Veneto

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Nel cuore delle Prealpi venete, dove la terra s'incontra con il cielo, si nasconde un'opera straordinaria: la Strada dei 100 Giorni. Un tracciato che racconta di ingegneria audace e di un'epoca di conflitti, un cammino che si snoda tra tornanti e gallerie, sfidando le leggi della gravità e del tempo.

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Costruita in un periodo di fervente attività bellica, la strada fu realizzata dall'esercito austro-ungarico in un tempo record: poco più di tre mesi. Immaginate, per un attimo, il fragore dei picconi e il sudore di prigionieri russi e donne locali, tutti uniti per forzare la roccia e dare vita a questo capolavoro, dove ogni curva racconta storie di determinazione e resistenza.

Il Passo San Boldo, a 706 metri di altitudine, non è un valico qualunque; è un corridoio di storia, un luogo dove si intrecciano le vite di soldati, pellegrini e mercanti. Gli antichi sentieri, testimoni di secoli di passaggi, vennero trasformati in una via strategica per il trasporto di uomini e materiali durante la Prima Guerra Mondiale, un percorso che, malgrado la sua difficoltà, si rivelò cruciale per le operazioni militari.

Ma come si giunse a questo risultato? Negli anni del conflitto, la necessità di un'occupazione per i disoccupati portò all'assunzione di 500 operai, e il progetto per la strada venne approvato in un batter d'occhio. Tuttavia, i lavori si fermarono di fronte a un ostacolo quasi insormontabile: un'imponente parete di roccia. Fu allora che entrò in gioco un tenente colonnello austro-ungarico, Nikolaus Waldmann, che con genio e determinazione progettò cinque gallerie a tornanti, capaci di trasformare l'impossibile in realtà.

La Strada dei 100 Giorni, inaugurata nel 1918, non solo facilitò il movimento delle truppe, ma divenne anche un simbolo di come la necessità possa generare bellezza. Oggi, percorrendo questo tragitto, si può riflettere su quanta storia è passata attraverso quelle gallerie, mentre i colori autunnali avvolgono il paesaggio in un abbraccio di calore e nostalgia.

Dal punto di vista paesaggistico, il tratto più arduo è regolato da semafori, garantendo una circolazione sicura. Ma la vera magia della Strada dei 100 Giorni è nell'esperienza: percorrere i tornanti, sentirsi piccoli di fronte alla grandezza della natura e della storia, è un viaggio che va oltre il semplice spostamento.

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Rinasce il Grand Hotel San Pellegrino: Un Nuovo Inizio per l'Eleganza del Passato

Rinasce il Grand Hotel San Pellegrino: Un Nuovo Inizio per l'Eleganza del Passato

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Nel cuore delle Alpi, dove la storia si intreccia con la natura, il Grand Hotel San Pellegrino si prepara a risorgere. Affidato a un team di esperti architetti milanesi, il progetto di recupero promette di riportare alla luce un gioiello architettonico dei primi del ‘900, abbracciando una nuova Belle Époque dell’hospitality. Questo non è solo un restauro, ma un'opportunità di rinascita per un luog...

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La società americana Ekn Development, che ha ottenuto la concessione per 99 anni del Grand Hotel, ha scelto il gruppo Lombardini22 per realizzare un progetto di fattibilità che ambisce a coniugare raffinatezza estetica e innovazione tecnologica. Con i suoi 18.200 metri quadrati di eleganza, il complesso ospiterà 118 camere di lusso, una spa all'avanguardia e aree comuni rinnovate, pronte a sedurre visitatori da tutto il mondo.

Ma la sfida non è solo estetica. Come sottolinea l’architetto Alessandra Magri, “si tratta di un’analisi chirurgica della struttura impiantistica esistente”, un passo fondamentale per restituire vita a questo monumento della storia italiana. La Sovrintendenza avrà un ruolo cruciale, poiché il recupero dovrà rispettare il fascino del Liberty, l’epoca in cui il Grand Hotel è nato, senza dimenticare l'evoluzione del tempo.

In parallelo, le QC Terme, già un punto di riferimento nel benessere, stanno progettando un ampliamento che trasformerà gli spazi dell’ex stabilimento termale in un nuovo polo del relax e della salute. Abbandonando l'idea di un centro commerciale, l’attenzione si concentra su un’esperienza di lusso che unisce storia e comfort moderno, in perfetta armonia con il contesto circostante.

La cifra di investimento per il progetto è di 64 milioni di euro, e l’apertura è prevista tra il 2028 e il 2029. Un atteso ritorno a un’epoca di splendore, dove il passato e il presente si fondono per creare un futuro incantevole. Come afferma Ebrahim Nakhjavani, CEO di EKN Development, “Siamo certi che il progetto verrà portato avanti con eccellenza e visione”.

Il Grand Hotel San Pellegrino non è solo una struttura alberghiera, ma un simbolo di eleganza e cultura. La sua rinascita è un invito a riscoprire l'arte del ricevere, l'arte di vivere un'esperienza unica, dove ogni dettaglio racconta una storia, dove ogni angolo è un ricordo di un passato che ritorna, rivisitato in chiave contemporanea.

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Scopri i Progetti Incredibili: Le Nomination dei Dezeen Awards 2025

Scopri i Progetti Incredibili: Le Nomination dei Dezeen Awards 2025

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Questa settimana, il mondo del design e dell'architettura si è fermato per contemplare le nomination dei Dezeen Awards 2025, un momento di celebrazione dei progetti che stanno plasmando il nostro futuro. Tra le opere in lizza, emerge la House for Julia, un hospice per bambini che si presenta come un moderno santuario, un capolavoro firmato dallo studio Čtyřstěn Architekti.

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Martedì, la shortlist degli interni ha svelato il lavoro dello studio spagnolo Isern Serra, che ha progettato un’agenzia di moda a Barcellona, un progetto che fonde eleganza e funzionalità. Mercoledì, è stata la volta del design, con la collezione di articoli per la casa di Hermès, presentata durante la settimana del design a Milano, che ha catturato l'immaginazione di molti.

Il tema della sostenibilità è stato al centro delle discussioni giovedì, con la presentazione di opere come il più grande edificio in legno massiccio della Finlandia, un esempio di come l’architettura può rispondere alle sfide ambientali contemporanee. Infine, venerdì ha visto l'annuncio dei Designers of the Year, con nomi prestigiosi come Kéré Architecture e Iris van Herpen, che continuano a ridefinire i confini del design.

In un contesto di cambiamenti, anche i giganti della tecnologia si evolvono: Microsoft ha presentato il restyling dei suoi loghi, un segno di come l'intelligenza artificiale stia influenzando il design e lo sviluppo dei prodotti. E mentre il mondo architettonico piange la perdita di figure iconiche come Nicholas Grimshaw, la riflessione sulla loro eredità ci invita a considerare cosa significa davvero progettare per il futuro.

Con la conclusione della settimana, non possiamo fare a meno di meravigliarci di quanto il design possa ispirare e trasformare. Segui le nostre pubblicazioni per rimanere aggiornato su queste e altre storie che plasmano il nostro mondo.

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ArchDaily Annuncia il Next Practices Award 2025 a Copenhagen

ArchDaily Annuncia il Next Practices Award 2025 a Copenhagen

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ArchDaily Annuncia il Next Practices Award 2025 a CopenhagenIl Next Practices Award 2025 di ArchDaily si svolgerà il 19 settembre 2025 presso la sede di CAFx a Copenhagen. Questo evento segna un'importante evoluzione nel panorama dell'architettura, riconoscendo il ruolo crescente degli architetti come mediatori in un sistema complesso, dove le sfide e le opportunità di innovazione si moltiplicano.

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Dal 2020, il premio ha messo in luce professionisti dell'architettura di tutto il mondo che sfidano lo status quo, sviluppando soluzioni creative e altamente reattive alle questioni più urgenti del nostro tempo. Finora, 85 team provenienti da 32 paesi sono stati premiati, dimostrando un impegno per la diversità geografica e l'inclusione di regioni spesso sottorappresentate nel discorso architettonico globale.

Questa quinta edizione si concentra non solo su ciò che è nuovo, ma su ciò che è prossimo, celebrando le pratiche che privilegiano la sostenibilità, la longevità e un impegno più profondo con l'ambiente costruito. Non perdere l'occasione di partecipare a questo evento significativo nel mondo dell'architettura.

Per ulteriori informazioni, visita il sito ufficiale di ArchDaily e segui gli aggiornamenti sul premio.

Open Architecture: Riscoprire il Design oltre il Conformismo

Open Architecture: Riscoprire il Design oltre il Conformismo

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In un angolo pulsante di Pechino, una visione audace di architettura prende forma. Open Architecture, guidato dalla coppia dinamica Huang Wenjing e Li Hu, non si limita a soddisfare le richieste dei clienti; piuttosto, si immerge in un territorio inesplorato, dove la creatività danza con l'inaspettato. "Se un cliente desidera uno stile specifico, è un po' noioso per noi", afferma Li, spalancando l...

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Dal 2008, questo studio ha sfidato le convenzioni, creando opere che non sono solo edifici, ma esperienze immersive. La recente Sun Tower, un cono di cemento alto 50 metri, si erge come un enorme orologio solare, un simbolo di come l'architettura possa interagire con il tempo e la luce. "Siamo più interessati a un progetto che sia una domanda", spiega Li, suggerendo che ogni creazione nasce da un desiderio di scoperta piuttosto che da un mero compito da svolgere.

Il prossimo capitolo di questa avventura si scrive in Australia, dove Open Architecture è stato scelto per curare Task Eternal, una mostra che esplora le tendenze espansionistiche dell'umanità. Concepite come atti di un'opera teatrale, le quattro sezioni della mostra promettono di portare i visitatori in un viaggio attraverso la storia dell'esplorazione spaziale e le sue implicazioni. "È letteralmente un museo dentro un museo", commenta Li, sottolineando l'intento di fondere architettura, concetto e curatela in un'unica, fluida esperienza.

La filosofia di Open si radica in una profonda connessione con la natura. Huang condivide che "gli edifici devono proteggere la natura, non distruggerla", una visione che si riflette in ogni decisione progettuale. La loro recente incursione nel design residenziale con il progetto Nanshan Commune a Shenzhen rappresenta un antidoto alle comunità chiuse e agli edifici monotoni, mirando a elevare la qualità della vita attraverso un approccio che integra paesaggi, spazi comunitari e un dialogo continuo con l'ambiente.

In un mondo in rapida evoluzione, Huang e Li sostengono che l'adattamento è essenziale. "Siamo meno arroganti di prima, umiliati dalla velocità con cui le cose possono cambiare", affermano, evidenziando l'importanza di evolversi continuamente. Dal loro punto di vista, la sostenibilità è un argomento sociale, non solo un calcolo tecnico, e ogni progetto diventa un'opportunità per riflettere su come l'architettura possa rispondere alle sfide del nostro tempo.

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Un'abitazione che abbraccia la natura: la casa sostenibile tra le sequoie di Big Sur

Un'abitazione che abbraccia la natura: la casa sostenibile tra le sequoie di Big Sur

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Immaginate di trovarvi nel cuore pulsante della California, dove le sequoie secolari si innalzano maestose e il panorama si fonde con il cielo. Qui, tra i canyon verdi di Big Sur, si erge una casa che sembra danzare con il paesaggio, un rifugio progettato per mimetizzarsi e celebrare la natura.

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Questa casa, opera dello Studio Schicketanz, è un esempio luminoso di come l'architettura possa sposare la sostenibilità e la bellezza. La zona notte si snoda lungo un percorso che invita alla scoperta, mentre ampie finestre a nastro offrono una vista incantevole sulle chiome degli alberi. Ogni mattina, i proprietari si risvegliano circondati da un abbraccio di verde, con il sole che filtra tra le foglie.

Il progetto, nato dalla necessità di sostituire una vecchia baita, si propone di rispettare l'essenza del luogo, una sfida non da poco in un territorio fragile come quello di Big Sur, soggetto a incendi e frane. L'architetta Mary Ann Schicketanz ha saputo superare queste difficoltà progettando una casa su pali, riducendo l'impatto sul terreno e proteggendo le radici delle sequoie. L'innovazione si intreccia con la tradizione: il redwood, legno autoctono, diventa il filo conduttore di questo viaggio architettonico.

Ma cosa rende questa casa veramente unica? È la sua capacità di dialogare con l'ambiente circostante. Ogni spazio è pensato per armonizzarsi con la natura, i tre padiglioni distinti offrono funzioni autonome, creando una sinfonia di volumi che si fondono nel paesaggio. Il soggiorno, dotato di un lucernario circolare, diventa il cuore pulsante, dove la luce naturale danza con le ombre, trasformando ogni momento in un'esperienza sensoriale.

Un patio che si estende verso la foresta invita a serate sotto le stelle, mentre un tetto verde irrigato non solo abbellisce, ma rappresenta un impegno tangibile verso la sostenibilità. Questa casa non è solo un'abitazione, ma un manifesto ecologico, un luogo dove la vita quotidiana si intreccia con il rispetto per l'ambiente.

In questo rifugio, ogni dettaglio è una poesia scritta con materiali recuperati, con una storia da raccontare. È un esempio di come l'architettura possa essere piccola nelle dimensioni, ma grande nelle potenzialità. Una casa che non si impone, ma che dialoga, integra e rispetta, rivelando la bellezza dell'abitare consapevole.

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Il Nuovo Spazio Retail di Zara a Rotterdam: Design Ibrido e Innovativo

Il Nuovo Spazio Retail di Zara a Rotterdam: Design Ibrido e Innovativo

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Il Nuovo Spazio Retail di Zara a Rotterdam: Design Ibrido e InnovativoIn un contesto urbano in continua evoluzione, Zara ha inaugurato il suo più grande negozio al mondo a Rotterdam, un progetto ambizioso realizzato da Random Studio. Questo spazio retail, che si estende su cinque piani, presenta un design ibrido che unisce funzionalità e estetica attraverso l'uso di materiali contrastanti e una pi...

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Un Ambiente Ibrido Definito da Griglie Metalliche

Un elemento distintivo di questo progetto è la griglia metallica retroilluminata, che segna un confine visivo tra la nuova area espositiva e il resto del negozio. Questo design crea un'atmosfera che ricorda una cava, dove blocchi geometrici e toni naturali attenuati definiscono le zone di esposizione dei prodotti.

Contrasti di Materiali e Funzioni

Il team di design ha sapientemente diviso lo spazio in diverse aree, ciascuna con una propria palette di materiali. La collezione urbana è presentata con elementi in vetro, pietra naturale e acciaio inossidabile, mentre la collezione sportiva si distingue per l'uso di acciaio nero e gomma, con un'estetica industriale che cattura l'attenzione.

Un'Area Sociale per il Rilassamento

All'interno di questo ambiente, è stata creata un'area sociale con posti a sedere in due zone elevate, offrendo un punto di pausa nel contesto dinamico del retail. Questo spazio, luminoso e dal design sobrio, invita i visitatori a rilassarsi e riflettere sulle loro scelte di acquisto.

Il design di Random Studio non solo ottimizza l'esperienza di acquisto, ma crea anche un ambiente stimolante e accogliente, dove la spatial layering e il contrasto dei materiali definiscono l'approccio progettuale complessivo.

In conclusione, il nuovo spazio retail di Zara a Rotterdam è un esempio lampante di come l'innovazione nel design possa trasformare l'esperienza del consumatore, rendendo ogni visita un'esperienza unica.

Ispirato all'articolo pubblicato su: designboom | architecture & design magazine

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su designboom | architecture & design magazine.

Trump e il Nuovo Tariffario: Cos'è in Gioco per il Settore dell'Arredamento

Trump e il Nuovo Tariffario: Cos'è in Gioco per il Settore dell'Arredamento

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Un vento di cambiamento si è levato nel panorama dell'arredamento americano. Il presidente Donald Trump, con una decisione che echeggerà nel tempo, ha proclamato l'introduzione di una tariffa del 30% sui mobili imbottiti, un annuncio che ha acceso il dibattito su come la politica possa influenzare il design e la produzione. Da ottobre, un nuovo capitolo si aprirà per le aziende che importano quest...

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In un post su Trump Social, il presidente ha espresso la sua determinazione a fermare quello che ha chiamato un "inondazione" di prodotti dall'estero, un fenomeno che ha messo in difficoltà i produttori locali. "È una pratica ingiusta", ha dichiarato, sottolineando l'urgenza di proteggere il processo manifatturiero nazionale per ragioni di sicurezza e competitività.

Oltre alla tariffa sul mobile imbottito, una stangata del 50% colpirà anche i mobili da cucina e i lavabi da bagno, segnando un netto giro di vite su un settore già sotto pressione. L'importazione di oltre 20 miliardi di dollari di mobili ogni anno, gran parte dei quali proviene dall'Asia orientale, è ora in discussione, e le aziende americane si preparano a un futuro incerto.

Le reazioni non si sono fatte attendere. Grandi nomi del settore, come IKEA, hanno espresso preoccupazione, avvertendo che queste tariffe renderanno il business "più difficile". Le azioni di rivenditori americani come Wayfair e Williams-Sonoma hanno subito un brusco calo, un segnale chiaro di come le politiche commerciali possano influenzare le dinamiche di mercato.

In questo contesto, la comunità del design guarda con apprensione alle possibili ripercussioni che queste misure potrebbero avere sull'industria. La Milano Design Week, uno dei palcoscenici più prestigiosi per i designer, ha già visto alcuni professionisti esprimere timori riguardo agli effetti "brutali" delle tariffe sul futuro della creatività e dell'innovazione nel settore.

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Intrecci di Luce: Eugene Kangawa e A-POC ABLE ISSEY MIYAKE Trasformano Fotogrammi in Tessuto

Intrecci di Luce: Eugene Kangawa e A-POC ABLE ISSEY MIYAKE Trasformano Fotogrammi in Tessuto

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In un angolo di Parigi, dove l'arte e il design si intrecciano come fili di un tessuto, si svolge un'esperienza visiva senza pari. Eugene Kangawa, artista giapponese, unisce le forze con A-POC ABLE ISSEY MIYAKE, dando vita a un progetto audace, il TYPE-XIV Eugene Studio. Questa collaborazione, presentata durante l'Art Basel, è il frutto di un dialogo di tre anni con il designer Yoshiyuki Miyamae, ...

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Il fulcro di questa esposizione è un tessuto innovativo, nato dalla serie continua di Kangawa, 'Light and shadow inside me', un'opera che esplora la coexistence di luce e ombra. Qui, il sole diventa un artista, bruciando lentamente la carta e creando forme geometriche che si dissolvono nel tempo, mentre la precisione dei fili tessuti offre una nuova dimensione alla sua visione. 'Tutto ciò che esiste porta in sé sia la luce che l'ombra', afferma Kangawa, 'e il mio intento è stato quello di creare un'opera d'arte che incarni questa dualità.'

La trasformazione dei concetti fotografici in tessuto avviene attraverso un processo affascinante. Kangawa, già noto per le sue 'pitture verdi' — fogli di carta da acquerello trattati con tinture e ripiegati come origami — ha evoluto questa tecnica in fotogrammi monocromatici, intrappolando la tensione tra esposizione e occultamento. 'Il mio lavoro inizia con un semplice foglio di carta e si sviluppa attraverso il contatto con la luce', spiega. E così, Miyamae e il suo team si sono immersi in un'avventura creativa, parlando di 'intrecciare un nuovo linguaggio', partendo da zero per dare vita a tessuti in un modo completamente innovativo.

Il risultato è un tessuto 'bit-level' che sfida le convenzioni, dove le sfumature di nero e bianco emergono solo da variazioni nella densità del tessuto, senza l'uso di coloranti. 'Abbiamo esplorato la luce e l'ombra attraverso schemi di tessitura e densità', dice Miyamae, 'traducendo i fenomeni della carta fotografica e della luce nel linguaggio del tessuto'.

Questo dialogo tra luce e materiale si inserisce in un contesto più ampio che riflette sulla cultura materiale giapponese. L'esposizione, progettata da Tsuyoshi Tane, guida i visitatori attraverso un viaggio che include pezzi di prova, strumenti e materiali d'archivio, rivelando sorprendenti somiglianze con i modelli di origata, la tradizionale arte giapponese della piegatura della carta.

In questo viaggio attraverso la luce e l'ombra, Kangawa e Miyamae non solo creano arte, ma offrono una riflessione profonda sulla condizione umana, sull'esistenza e sulla bellezza intrinseca della dualità. E mentre il progetto si prepara a viaggiare da Parigi a Tokyo e Osaka, la collezione 'Light and shadow inside me' troverà una casa permanente al prossimo Museo Eugene a Tabanan, Bali. Qui, circondato da risaie protette dall'UNESCO, i visitatori potranno immergersi nella magia mutevole della luce, un invito a contemplare la bellezza e la complessità del mondo che ci circonda.

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La Capanna Miceliale: Un Viaggio nell'Architettura Sostenibile

La Capanna Miceliale: Un Viaggio nell'Architettura Sostenibile

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Nel cuore pulsante di Seoul, dove il caos urbano incontra il desiderio di un ritorno alle origini, sorge la Capanna Miceliale, un'opera che sfida le convenzioni dell'architettura moderna. Progettata dallo studio Yong Ju Lee Architecture, questa struttura di soli 10 m² si erge come un simbolo della necessità di riconnettersi con l'ecologia e di ridurre l'impatto ambientale dell'industria edilizia.

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Ma cosa rende questa capanna così speciale? Innanzitutto, la scelta dei materiali, che si distacca dall'uso eccessivo di cemento e acciaio, per abbracciare un approccio più naturale e sostenibile. La Capanna Miceliale si fa portavoce di un'architettura che non solo costruisce, ma che crea un dialogo con l'ambiente circostante, riflettendo su come possiamo vivere in armonia con la natura.

Il progetto, completato nel 2024, è frutto di una profonda riflessione sulla direzione presa dall'architettura nel corso del XX secolo. Un'epoca caratterizzata dalla ricerca della massima efficienza e dalla produzione industriale, che ha spesso dimenticato le radici ecologiche e il rispetto per il nostro pianeta. La Capanna Miceliale, quindi, non è solo un edificio; è un manifesto, un invito a ripensare il nostro rapporto con l'ambiente.

Ogni dettaglio della capanna è stato concepito per minimizzare le emissioni di carbonio, cercando di ripristinare un equilibrio tra l'edificato e il naturale. Questo progetto ci ricorda che l'architettura può e deve essere una forza per il bene, un'opportunità per innovare e ispirare una nuova generazione di progettisti e cittadini.

In un mondo che corre veloce verso il futuro, la Capanna Miceliale ci invita a fermarci, a riflettere e a riconnetterci con ciò che è fondamentale: la terra, la vita, e l'arte di costruire.

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Il Design incontra il Business: Perché la Formazione Finanziaria è Essenziale per gli Architetti

Il Design incontra il Business: Perché la Formazione Finanziaria è Essenziale per gli Architetti

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Quando pensiamo all'architettura, spesso immaginiamo forme eleganti e spazi innovativi, ma c'è un aspetto cruciale che raramente viene menzionato: il business. In un settore dove l'estetica regna sovrana, spesso si dimentica che dietro ogni grande progetto c'è un delicato equilibrio tra creatività e gestione finanziaria. La formazione degli architetti, quindi, non può limitarsi a insegnare solo i ...

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La mia esperienza nel mondo dell’architettura mi ha insegnato che ignorare gli aspetti economici può portare a situazioni complicate. All'inizio della mia carriera, mi sono concentrato esclusivamente sul design, convinto che fosse l'unica cosa che contasse. Tuttavia, un giorno, sentendo una conversazione casuale su un progetto che era andato oltre il budget, ho capito che la mia ignoranza finanziaria poteva avere conseguenze dirette sul mio lavoro.

In un ambiente in cui la creatività è spesso vista come contrapposta al denaro, ho scoperto che la conoscenza delle dinamiche finanziarie non solo non limita l'immaginazione, ma la potenzia. Ho iniziato a pormi domande: come venivano stabiliti i costi? Quali erano le aspettative in termini di tempistiche e budget? Ogni risposta mi ha avvicinato a una comprensione più profonda del mio ruolo, non solo come designer, ma come parte di un sistema più grande.

Quando ho deciso di unirmi a uno studio più piccolo e collaborativo, ho trovato un ambiente in cui l'alfabetizzazione finanziaria era parte integrante della cultura aziendale. Qui, ho potuto partecipare attivamente alla discussione sui budget, contribuire alle proposte e capire come ogni decisione economica influenzasse il nostro lavoro creativo. Questa nuova consapevolezza ha trasfigurato la mia carriera, portandomi a ruoli di maggiore responsabilità.

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La chiave per una professione architettonica sostenibile è quindi l’integrazione di una solida formazione finanziaria. Non si tratta solo di gestire i numeri, ma di sviluppare una visione strategica che permetta di affrontare le sfide del settore. Quando gli architetti comprendono le forze economiche che influenzano il nostro lavoro, possiamo non solo migliorare la nostra carriera, ma anche contribuire a un cambiamento positivo nell’intera industria.

In conclusione, abbracciare il lato business dell'architettura non è solo una necessità; è un'opportunità per crescere e innovare. Se vogliamo che il nostro settore prosperi, dobbiamo normalizzare l'alfabetizzazione finanziaria come parte della formazione architettonica. Solo così potremo costruire un futuro in cui creatività e sostenibilità possano coesistere.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su Dezeen.

Victor e Baalbek: Riflessioni su Civiltà e Estinzione

Victor e Baalbek: Riflessioni su Civiltà e Estinzione

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Parto da Beirut all'alba, un'ora in cui il mondo sembra ancora avvolto nel mistero. Ho ricevuto consigli di arrivare presto all'aeroporto; qui, nel cuore di un Paese così complesso, ogni attimo è carico di potenzialità inaspettate. La gente sorride, ma sotto quella superficie si cela una determinazione ferrea nel difendere le proprie radici e culture. Ovunque, l'ombra di una forza controllante, un...

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Ho trascorso tre giorni intensi e costruttivi, un viaggio interiore che ha arricchito la mia mente con riflessioni e emozioni. Viktor, un uomo di straordinaria passione, si è rivelato come un torrente impetuoso, le sue parole penetranti e travolgenti. Non ho opposto resistenza; il suo fervore ha catturato la mia attenzione, portandomi a considerare la nostra civiltà con occhi nuovi.

Viktor è critico nei confronti dell'epoca in cui viviamo, non risparmiando giudizi severi su politici e architetti, che, secondo lui, sono in parte responsabili della degradazione del nostro ambiente. La sua convinzione è che l'architettura rifletta la profondità spirituale di chi la abita. È un pensiero che rimbomba nelle mie orecchie, una verità scomoda che ci invita a ripensare il nostro ruolo nella preservazione del mondo.

La sua energia è contagiosa e la sua visione del futuro, inquietante e affascinante. Ciò che ci ha insegnato è che la storia è ben lontana dall'essere compresa completamente. Ci sono ancora tanti segreti da svelare, luoghi dimenticati che attendono di essere riscoperti. La mappa della nostra civiltà è incompleta, e ci sono indizi che suggeriscono l'esistenza di culture avanzate che precedono la nostra. Forse, la nostra concezione del progresso è erronea, e le civiltà passate potrebbero aver raggiunto vette di conoscenza che oggi ignoriamo.

La storia che ci raccontiamo sembra troppo lineare, troppo semplice per la complessità del reale. Gli antichi monumenti, testimoni di epoche passate, sollevano domande su ciò che è andato perduto e su ciò che potremmo scoprire. Viktor ci invita a riflettere sull'idea che, dopo di noi, potrebbero sorgere nuove civiltà, magari più straordinarie della nostra, in un ciclo infinito di nascita e morte.

In mezzo a queste riflessioni, il mio pensiero si fa più leggero. La paura dell'estinzione, che spesso ci assale, si trasforma in una sorta di accettazione. Siamo solo una fase di un lungo processo, una scintilla nell'immensità del tempo. La Terra, con i suoi 4.5 miliardi di anni, continuerà a brillare anche dopo di noi.

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Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su micheledelucchi.substack.com.

Esplora il Design Innovativo del STARAY Store di Fununit

Esplora il Design Innovativo del STARAY Store di Fununit

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Esplora il Design Innovativo del STARAY Store di FununitSituato nel cuore di Hangzhou, il STARAY Store, progettato da Fununit Design&More, rappresenta un perfetto equilibrio tra estetica e funzionalità. Con una superficie di 120 m², questo progetto di architettura retail è una testimonianza della creatività e della visione moderna degli architetti.

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Completato nel 2025, il negozio non solo si distingue per il suo design innovativo, ma anche per l'uso di materiali sostenibili e tecnologie avanzate, rispondendo così alle esigenze di un mercato in continua evoluzione. Il team di Fununit ha saputo integrare elementi del metaverso, creando un'esperienza unica per i visitatori, che possono interagire con il brand in modi nuovi e coinvolgenti.

Il progetto è stato accolto con entusiasmo anche dalla comunità locale, che vede in esso un esempio di come gli spazi commerciali possano evolversi per diventare luoghi di incontro e interazione sociale. La combinazione di design moderno e pratiche sostenibili rende il STARAY Store un modello per futuri progetti di retail.

Per ulteriori approfondimenti, visita il sito ufficiale di ArchDaily.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.archdaily.com.

Overlap House: l'Innovativa Fusione di Casa e Ufficio di Sugurufukuda

Overlap House: l'Innovativa Fusione di Casa e Ufficio di Sugurufukuda

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Overlap House: l'Innovativa Fusione di Casa e Ufficio di SugurufukudaSituata in Giappone, l'Overlap House progettata da Office Sugurufukuda rappresenta una nuova frontiera nell'architettura residenziale e lavorativa. Completata nel 2025, questa struttura di 74 m² sfida le convenzioni tradizionali creando spazi che non sono rigidamente separati da muri, ma piuttosto da confini sovrapposti che crean...

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Il progetto, descritto dettagliatamente su ArchDaily, presenta un piano semplice, suddiviso in quattro aree che, a prima vista, possono sembrare stanze identiche, disposte come un'unità di studio. Tuttavia, le connessioni tra le stanze e la disposizione delle aperture impediscono una visione completa dell'intero spazio, dando vita a un senso di scoperta e sorpresa.

Con questo design innovativo, Sugurufukuda riesce a creare un ambiente versatile che può adattarsi sia a necessità residenziali che lavorative, dimostrando come l'architettura possa rispondere alle esigenze contemporanee senza sacrificare l'estetica e la funzionalità.

Per ulteriori dettagli sull'Overlap House, visita www.archdaily.com.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.archdaily.com.

L'Architettura della Paura: Set Iconici dei Film Horror e la Loro Genesi

L'Architettura della Paura: Set Iconici dei Film Horror e la Loro Genesi

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Quando il buio cala e l'ignoto si fa strada, l'architettura diventa un personaggio in sé. I set dei film horror non sono solo luoghi; sono spazi che incapsulano la paura. In questo viaggio, esploriamo come le case, gli hotel e i paesaggi di film iconici come Psycho, The Shining e Beetlejuice siano stati concepiti e realizzati, oscillando tra realtà e illusione.

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Prendiamo ad esempio il leggendario Bates Motel di Alfred Hitchcock. Costruito nel 1960 all'interno degli Universal Studios, non era una casa completa, ma una facciata ben progettata, con stanze filmate in set separati. La geniale illusione di grandezza veniva raggiunta grazie a dipinti e sfondi che ampliavano il panorama, rendendo il pubblico parte di un incubo.

In The Shining, la combinazione tra il Timberline Lodge e set elaborati ha creato un hotel dove la confusione regna sovrana. Ogni corridoio, ogni angolo, progettato per disorientare, per farci sentire prigionieri di un’architettura che vive di vita propria. Kubrick sapeva che la vera paura risiede nell’incomprensibile, nell’impossibile.

Ma non sono solo le costruzioni inventate a farci tremare. La casa di Michael Myers in Halloween, una vera residenza vittoriana, ha subito solo lievi ritocchi per trasformarsi in un luogo di terrore. La sua esistenza tangibile ricorda che a volte la realtà è ben più inquietante della finzione.

Nel mondo di Beetlejuice, la casa dei Maitland, purtroppo, non è più visibile, ma il suo ricordo vive tra le colline del Vermont, un monumento all’inventiva di Tim Burton. Ogni set, ogni luogo, racconta una storia di creazione e distruzione, di vita e morte.

L’architettura dei film horror non è solo una questione di estetica; è un linguaggio visivo, un modo per comunicare la paura, per trasformare l’ordinario in straordinario. La casa di The Exorcist e il suo famigerato scalone sono diventati simboli di un’epoca, un richiamo all’orrore che continua a vivere nel ricordo collettivo.

Infine, non possiamo dimenticare Suspiria, dove l’architettura diventa arte astratta, una danza di colori e forme che sfida la razionalità. Ogni set, ogni angolo girato, è un invito a esplorare le profondità della nostra psiche, a confrontarci con ciò che temiamo di più.

In questo viaggio attraverso l’architettura della paura, ci rendiamo conto che dietro ogni angolo oscuro c’è una storia, una creazione che continua a vivere, a spaventarci, ma soprattutto a ispirarci. E mentre ci prepariamo per la notte di Halloween, ricordiamoci che ogni casa potrebbe celare un segreto, un’ombra, una storia di paura che aspetta solo di essere raccontata.

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Un Clubhouse Circolare: Il Rifugio di Pietra che Abbraccia la Natura

Un Clubhouse Circolare: Il Rifugio di Pietra che Abbraccia la Natura

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Nel cuore di un paesaggio semi-desertico, dove le acacie danzano al vento e i yuccas si ergono come sentinelle silenziose, sorge un clubhouse che sfida le convenzioni: La Pedrera. Progettato dallo studio Taller Ezequiel Aguilar Martínez, questo gioiello architettonico è situato nelle colline del Complesso Cola de Lagarto, a pochi passi da Atlixco, Puebla, a due ore da Città del Messico.

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Con un design circolare che si fonde armoniosamente con l'ambiente, il clubhouse si erge come un abbraccio progettato per accogliere. La sua forma, che si apre verso un panorama mozzafiato che abbraccia i campi da golf e i vulcani Popocatépetl e Iztaccíhuatl, ricorda la semplicità e l'efficacia di un cerchio perfetto, un simbolo di unione e continuità.

La struttura, parzialmente interrata per rispettare la pendenza naturale del terreno, è realizzata con materiali che raccontano una storia di fusione: pietra locale, legno e calcestruzzo si intrecciano in un linguaggio architettonico che non solo è visivo, ma anche tattile. Le pareti di pietra curvata sorgono dalla collina come se fossero sempre state lì, mentre il tetto piatto funge da terrazza panoramica, un luogo dove il cielo e la terra si incontrano.

Al centro, una piscina riflettente cattura la luce del sole e la restituisce, creando un cuore pulsante che filtra la vita del clubhouse. Gli spazi interni si aprono e chiudono attraverso porte di legno rotanti, permettendo a ogni ambiente di adattarsi alle esigenze degli ospiti, come un abito che si adatta alla forma del corpo.

L'architetto Ezequiel Aguilar Martínez ha concepito questo luogo non solo come un edificio, ma come un'esperienza, un rifugio dove il tempo sembra rallentare e dove ogni dettaglio è pensato per favorire la connessione con la natura circostante. La Pedrera non è solo un clubhouse; è un invito a vivere, a respirare, a sentirsi parte di un tutto più grande.

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Sogni d'acqua: la magia della houseboat di Sausalito

Sogni d'acqua: la magia della houseboat di Sausalito

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Sogni d'acqua: la magia della houseboat di Sausalito Nel cuore della storica comunità galleggiante di Sausalito, un progetto architettonico straordinario prende vita. La houseboat concepita da Craig Steely non è solo una dimora, ma un viaggio sensoriale che si dispiega tra materiali naturali e spazi armoniosi. Immaginate di svegliarvi ogni mattina circondati dall'acqua, mentre il sole si riflette ...

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Questa creazione architettonica si distingue per il suo design innovativo, dove la semplicità di un cubo si trasforma in un labirinto di emozioni. La suddivisione in zone pubbliche e private, insieme ai livelli sfalsati, consente di vivere ogni angolo con un'intimità unica. Non è solo una casa, ma un rifugio sospeso tra cielo e mare, dove ogni dettaglio è pensato per fondersi con l'ambiente circostante.

La houseboat di Sausalito è un esempio lampante di come l'architettura possa rispondere alle sfide della sostenibilità, offrendo soluzioni abitative che rispettano la natura. I materiali utilizzati, principalmente legno e vetro, non solo richiamano la bellezza del paesaggio marino, ma garantiscono anche un'efficienza energetica che è sempre più necessaria nel nostro tempo.

In un mondo che corre verso il futuro, la houseboat di Craig Steely ci invita a riflettere su cosa significhi vivere in armonia con l'acqua, a riscoprire il piacere di uno spazio che respira e si evolve. È un esempio di come l'architettura possa non solo accogliere, ma anche ispirare, creando un legame profondo tra l'uomo e il suo ambiente.

La bellezza di questo progetto non sta solo nei suoi volumi, ma nella capacità di raccontare storie, di far vibrare le emozioni e di ricordarci che ogni casa, anche galleggiante, è prima di tutto un luogo di incontri e di sogni.

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Scoprire i Tesori Nascosti della Biennale di Architettura di Venezia 2025

Scoprire i Tesori Nascosti della Biennale di Architettura di Venezia 2025

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La Biennale di Architettura di Venezia 2025 si presenta come un palcoscenico straordinario, dove 66 Paesi si sfidano in un dialogo architettonico che abbraccia il mondo. Con 26 padiglioni ai Giardini, 25 all'Arsenale e 15 nel cuore pulsante di Venezia, ogni angolo racconta una storia unica, un pezzo di cultura e creatività. Tra le new entry di quest'anno, gli entusiasti possono ammirare i padiglio...

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Il Leone D'Oro, simbolo di eccellenza, è stato assegnato al Padiglione del Bahrain, un riconoscimento che non fa che accrescere l'attesa per le opere di artisti e architetti che, con passione e dedizione, hanno dato vita a spazi incantevoli. Ma non è solo il Bahrain a brillare: il viaggio tra i padiglioni prosegue con il Brasile, l'Egitto, la Serbia, la Polonia, la Grecia e il Giappone, ognuno portando con sé un pezzo della propria anima e delle proprie tradizioni.

Il Padiglione del Brasile, ad esempio, si fa portavoce della biodiversità e della cultura vivace del paese, mentre l'Egitto insegue le tracce di una storia millenaria, reinterpretando il passato con uno sguardo contemporaneo. La Serbia, con il suo approccio innovativo, invita a riflettere sulle sfide moderne, mentre la Polonia offre un viaggio tra architettura e arte, intrecciando passato e futurismo. Non possiamo dimenticare la Grecia, custode di una bellezza classica, e il Giappone, che con eleganza e minimalismo ci conduce in un mondo di armonia.

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Il Giardino del Redentore: Un Eden Monastico Riscoperto a Venezia

Il Giardino del Redentore: Un Eden Monastico Riscoperto a Venezia

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Il Giardino del Redentore: Un Eden Monastico Riscoperto a VeneziaIl Giardino del Redentore a Venezia ha finalmente riaperto le sue porte dopo un attento restauro, regalando alla città un angolo di tranquillità e bellezza. Situato sull'isola della Giudecca, questo giardino, un tempo riservato ai frati minori cappuccini, è stato oggetto di un intervento botanico e architettonico che ha saputo rispet...

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Chi arriva a Venezia dalla laguna, non può immaginare la meraviglia che si cela dietro la facciata palladiana della chiesa del Santissimo Redentore. Dopo secoli di chiusura e il devastante evento dell'acqua granda del 2019, il giardino è tornato alla comunità grazie alla Venice Gardens Foundation e alla visione della comunità francescana. Questo luogo non è solo un giardino, ma un vero e proprio spazio di meditazione e riflessione.

Adele Re Rebaudengo, presidente della Venice Gardens Foundation, sottolinea l'importanza di restaurare un giardino come atto culturale e spirituale: “Restituire un luogo alla comunità urbana è fondamentale per creare spazi di incontro e ispirazione.” Il Giardino del Redentore incarna questa filosofia, proponendosi come un rifugio di pace interiore, in perfetta armonia con la natura.

Il restauro ha visto la piantumazione di circa 2.500 piante, tra cui cipressi, ulivi ed erbe officinali, secondo un progetto studiato da Paolo Pejrone. Un pergolato a forma di croce, realizzato con travi in castagno, ospita rose, glicini e viti, ripristinando la tradizione dell’orto-giardino monastico. Inoltre, il giardino mantiene un’anima produttiva con orti e un apiario, i cui frutti vengono utilizzati nel caffè interno, in linea con le antiche ricette conventuali.

Il restauro ha coinvolto anche gli edifici annessi, creando spazi per mostre tematiche e cappelle di meditazione, preservando l’essenza del luogo. La “sacca est”, un giardino ottocentesco affacciato sulla laguna, offre un punto panoramico ideale per osservare il tramonto, un invito a fermarsi e riconnettersi con la propria interiorità.

Il Giardino del Redentore rappresenta non solo un ecosistema complesso e delicato, ma anche un simbolo di sostenibilità e responsabilità verso la comunità e i visitatori. In un mondo che corre, questo giardino ci ricorda l’importanza di trovare momenti di pace e riflessione. È un luogo dove il tempo sembra fermarsi, permettendo di riscoprire il valore della bellezza e della spiritualità.

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Raul De Lara: Sculture Surreali in Legno che Interrogano il Concetto di Appartenenza

Raul De Lara: Sculture Surreali in Legno che Interrogano il Concetto di Appartenenza

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In un angolo di Austin, dove le radici messicane e americane si intrecciano come rami di un albero, Raul De Lara plasma il legno in forme surreali. Le sue sculture non sono semplici oggetti; sono racconti, domande, riflessioni che danzano sul confine tra il quotidiano e il sacro, tra l’immigrazione e l’identità queer. Fino all'11 gennaio 2026, il Contemporary Austin ospita la prima esposizione per...

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De Lara, cresciuto osservando artigiani intagliare santi da rami, si interroga su un concetto profondo: “A che punto un ramo diventa un santo?”. Questa soglia, questo limbo creativo, è il fulcro della sua arte. Le sue opere, che variano da divinità evocate attraverso il legno a mobili reinventati con un dettaglio inquietante, riflettono non solo la bellezza del materiale, ma anche la resilienza e l'umorismo dell'esperienza umana.

Per la sua mostra ad Austin, De Lara ha creato sette nuove sculture, modellate da mesquite, noce, cedro e quercia, che richiamano fiori selvatici nativi del Texas e del nord del Messico. “Perché le piante possono essere native di due posti, ma le persone no?”, si chiede l’artista, trasformando il legno in un palcoscenico di negoziazione identitaria e precarietà. Ogni pezzo è un invito a riflettere su chi ha il diritto di appartenere e su come le storie siano scolpite nei materiali che ci circondano.

De Lara sostiene che l'atto di condividere è essenziale per la sua pratica: “Alcune delle migliori opere sono quelle che, quando condividi te stesso, superi l’oggetto”. In questo dialogo tra arte e vita, le sue sculture non solo incantano, ma stimolano anche questioni difficili sul diritto di appartenenza e sul significato della nostra esistenza nel mondo contemporaneo.

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Un Giardino di Luce nel Cuore di Londra: Il Progetto di Cuozzo.Company

Un Giardino di Luce nel Cuore di Londra: Il Progetto di Cuozzo.Company

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Nel cuore pulsante di Londra, dove gli spazi sembrano spesso contratti e le possibilità appaiono limitate, si erge un progetto visionario firmato da Cuozzo.Company. All'indirizzo 112 di Peckham High Street, un block residenziale e commerciale ha preso vita, abbracciando un lightwell che non è solo un elemento architettonico, ma una celebrazione della luce e della natura.

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Immaginate di attraversare una stretta via, per poi ritrovarvi in un cortile inondato di luce. Questo è il risultato di un attento dialogo con l'esistente, una risposta ai vincoli imposti dagli edifici vicini e dalle finestre che scrutavano il sito da ogni lato. Alessio Cuozzo, fondatore dello studio, ha saputo trasformare queste limitazioni in opportunità, creando un giardino di felci che avvolge il cuore dell'edificio, dove gli appartamenti trovano respiro e luminosità.

Il progetto ospita un'unità commerciale al piano terra, attualmente abitata da un salone di bellezza, mentre i quattro appartamenti si snodano attorno al lightwell. Ogni spazio è un rifugio di tranquillità, con finestre che si affacciano su un cortile interno, permettendo alla luce di filtrare senza sacrificare la privacy. La disposizione dei volumi, con scale in cemento e passerelle perforate, invita a esplorare ogni angolo, creando un dialogo tra interno ed esterno.

La scelta dei materiali riflette una ricerca di equilibrio: mattoni neri per la facciata esterna, bianchi all'interno, un gioco di compressione e rilascio che invita a scoprire la bellezza celata. Ogni finestra, con le sue aperture ad arco, racconta una storia di eleganza e funzionalità, mentre il tetto mansardato, rivestito di zinco, gioca con le ombre e le luci in un delicato balletto visivo.

In questo angolo di Londra, Cuozzo.Company non ha solo costruito un infill ma ha creato uno spazio che respira, vive e si evolve, dimostrando come l'architettura possa rispondere con poesia alle sfide contemporanee. La fusione di design e natura si traduce in un'esperienza abitativa unica, un invito a vivere in armonia con il contesto urbano.

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Casa Batllò: Un Nuovo Faro per l'Arte Contemporanea a Barcellona

Casa Batllò: Un Nuovo Faro per l'Arte Contemporanea a Barcellona

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Nel cuore pulsante di Barcellona, dove l'arte si intreccia con la storia, Casa Batllò si prepara a scrivere un nuovo capitolo della sua affascinante narrazione. A partire dal 31 gennaio 2026, il secondo piano di questo capolavoro di Antoni Gaudì aprirà le sue porte a un pubblico curioso e appassionato, presentando uno spazio dedicato all'arte contemporanea. Un evento che segna una pietra miliare n...

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Casa Batllò, una delle icone del modernismo catalano e patrimonio dell'umanità, si trasformerà in un crocevia di creatività, accogliendo mostre che promettono di fondere l'innovazione artistica con l'architettura storica. Progettato dallo studio Mesura, il nuovo spazio espositivo di 230 metri quadrati si propone come un luogo dove la luce e il movimento danzano in armonia, dando vita a un'esperienza multisensoriale.

La prima mostra, Beyond the Façade, realizzata dal collettivo londinese United Visual Artists, si preannuncia come un viaggio attraverso l'interazione tra arte e architettura. In concomitanza con l'inaugurazione, un videomapping straordinario illuminerà la facciata, creando un dialogo visivo tra il passato e il presente. Questo è solo l'inizio di un progetto che ambisce a far di Casa Batllò un polo d'attrazione per gli amanti dell'arte contemporanea, capace di attrarre visitatori da ogni angolo del mondo.

La sfida che ha affrontato lo studio Mesura è stata complessa: come rispettare la visione di Gaudì, un maestro dell'architettura, e al contempo portare una ventata di novità? La risposta si trova nell'equilibrio delicato tra preservare l'essenza storica e integrare elementi moderni, creando una sinfonia visiva che risuona con il genius loci di Casa Batllò.

Con quasi due milioni di visitatori nel 2024, Casa Batllò non è solo un museo, ma un'esperienza immersiva che continua a reinventarsi. L'arte contemporanea, con la sua freschezza e il suo dinamismo, si appresta a diventare parte integrante di questo racconto. È un invito a esplorare, a lasciarsi ispirare e a scoprire come il passato e il presente possano coesistere in un dialogo vibrante e senza tempo.

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La Mostra NUTS + BOLTS a NY: Arredi DIY da Materiali di Ferramenta

La Mostra NUTS + BOLTS a NY: Arredi DIY da Materiali di Ferramenta

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La Mostra NUTS + BOLTS a NY: Arredi DIY da Materiali di FerramentaFino al 5 ottobre 2025, la mostra NUTS + BOLTS a Tivoli, NY, organizzata da Available Items, esplora il design innovativo attraverso l'uso di materiali di ferramenta per creare mobili DIY come sedie, tavoli e lampade. Questo evento rappresenta la seconda edizione della mostra, che mette in luce il lavoro di 24 designer, tra cui Fort...

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I designer sono stati incaricati di realizzare un pezzo di arredamento utilizzando esclusivamente articoli reperibili in un negozio di ferramenta locale, limitando l'uso di legno e vietando l'uso di stampa 3D o parti acquistate online. Il risultato è una collezione di oggetti funzionali, visibili presso la mostra NUTS + BOLTS.

Tra i materiali utilizzati ci sono tubi in PVC, parti di grondaia, martelli da terra, morsetti, dadi, bulloni, scope da strada, cancelli di recinzione, teloni e soglie in alluminio. I designer dimostrano così come prodotti utilitari possano essere trasformati in mobili finiti.

La mostra, situata al 64 Broadway, Tivoli, NY, offre una visione unica di come la creatività possa emergere dall'uso di materiali quotidiani. Ad esempio, Christian Borger presenta una lampada modulare realizzata con lamelle per soffitti, mentre Office of Tangible Space espone lo Street Broom Stool, una sedia che utilizza manici di scope come gambe e telaio, con le setole che costituiscono la seduta principale.

Un altro pezzo notevole è il Catch & Release di Fort Standard, una lampada a pavimento che combina un martello da terra, morsetti e una rete da pesca, creando un oggetto funzionale dall'unione di materiali di diverse categorie come giardinaggio e plumbing.

La mostra NUTS + BOLTS è una celebrazione della creatività e della riutilizzazione, mostrando come l'innovazione possa nascere dall'ordinario. Non perdere l'opportunità di visitarla fino al 5 ottobre 2025.

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Teatro Riverside: Un Capolavoro Architettonico che Abbraccia il Fiume di Sydney

Teatro Riverside: Un Capolavoro Architettonico che Abbraccia il Fiume di Sydney

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Immaginate un luogo dove l'architettura danza con la natura, dove il legno si intreccia con le onde del fiume Parramatta, dando vita a un teatro simbolo di un nuovo inizio. Questo è il Teatro Riverside, un progetto visionario realizzato dai rinomati architetti danesi 3XN in collaborazione con COX Architecture. Situato sull'affascinante riva di Sydney, il Teatro è pensato come un faro culturale, un...

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La struttura, con la sua forma sinuosa e avvolgente, si piega e si modula, riflettendo la curvatura del fiume e i giochi di luce che danzano sulla sua superficie. Questo design non è solo estetica; è un gesto concreto che invita il pubblico a interagire con l'ambiente circostante, creando un continuum tra il teatro e il parco che lo circonda. I sentieri e le terrazze paesaggistiche fungono da corridoi aperti, trascinando i visitatori dal vivace centro cittadino verso la tranquillità della riva.

Ma c'è di più. Il progetto è una celebrazione della diversità culturale e della sostenibilità ambientale. Ogni elemento del Teatro Riverside è stato concepito per essere permeabile e accogliente, un concetto che il direttore di 3XN, Fred Holt, descrive come un'opportunità per creare spazi che raccontano storie e invitano alla partecipazione. Gli spazi interni, che variano da un teatro da 1.500 posti a sale più intime, sono progettati con un'acustica e una visibilità ottimizzate, permettendo così a ogni performance di risuonare con l'anima del pubblico.

In questo affascinante dialogo tra architettura e ambiente, il contributo di Bangawarra e Turf Design Studio è fondamentale. Essi garantiscono che la narrativa delle Prime Nazioni e l'ecologia del sito siano rispettate e celebrate, trasformando il Teatro in un punto di riferimento che onora la storia e la cultura locale. La progettazione ecologica mira a raggiungere un obiettivo di 5 stelle Green Star, promuovendo il riutilizzo dei materiali e la rigenerazione della biodiversità lungo la costa.

Il Teatro Riverside non è solo un edificio; è un invito a riscoprire la bellezza della cultura, della comunità e della natura. Con il suo design innovativo e sostenibile, rappresenta un passo audace verso il futuro della cultura a Sydney, un luogo dove ogni visita è un'opportunità per scoprire e connettersi.

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Brass, Marmo e Quarzo: L'Eleganza degli Interni di Studia 54 nel Grattacielo in India

Brass, Marmo e Quarzo: L'Eleganza degli Interni di Studia 54 nel Grattacielo in India

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Nel cuore del grattacielo Trump Towers in India, gli interni di Verdure Vilāsa progettati da Studia 54 rappresentano un connubio perfetto tra eleganza e modernità. Con una superficie di 1.731 mq (18.633 sqft), questo banchetto si trova al 50° piano e offre una vista mozzafiato sulla città.

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All'ingresso, una scala simmetrica rivestita in marmo Calacatta macchia vecchia extra attira immediatamente l'attenzione, con il suo design che enfatizza la profondità grazie a scanalature verticali. Le ringhiere in vetro sfaccettato riflettono la luce, mentre i corrimano in ottone creano un contrasto affascinante. La scelta dei mobili include pezzi della Capital Collection e di Eichholtz, mentre un lampadario personalizzato da Studia 54 pende dal soffitto a cupola in vetro colorato.

La zona piscina, di 150 mq (1.615 sqft), introduce un motivo di design unico: opere d'arte in resina epossidica con glitter incorporato che evocano un cielo stellato. Le venature blu della resina si intrecciano con il marmo, creando un effetto suggestivo. Il bar, di 100 mq (1.076 sqft), offre un contrasto tra il marmo chiaro e il quarzo Cristallo Smeraldo, mentre pannelli metallici galvanici mettono in risalto le bottiglie esposte come in una vetrina.

La terrazza, che si estende per 316 mq (3.401 sqft), è progettata per ospitare eventi di diversa natura, con pavimenti in marmo chiaro e scuro disposti geometricamente. Tavolini in ottone e illuminazione integrata creano un'atmosfera sofisticata, mentre piante e vegetazione si integrano nel design complessivo. Mobili di marchi come Flexform, Belissima Casa, Holly Hunt, e Formitalia completano l'arredamento.

Il progetto di Studia 54 si distingue per l'uso coerente di materiali come marmo, vetro sfaccettato, ottone, quarzo naturale e superfici in resina, creando un'identità spaziale che bilancia gesti monumentali e finiture dettagliate.

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Il Cubo Magico di RULA: Un'Esperienza Immersiva al Concerto di Terence Lam

Il Cubo Magico di RULA: Un'Esperienza Immersiva al Concerto di Terence Lam

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Il Cubo Magico di RULA: Un'Esperienza Immersiva al Concerto di Terence Lam Durante il concerto White Summer di Terence Lam al Hong Kong Coliseum, un cubo bianco di sette metri, progettato da Ruby Law del RULA Design Studio, ha catturato l'attenzione del pubblico. Questa struttura innovativa ruota, si apre e si trasforma, fungendo da scultura, superficie di proiezione e cornice architettonica.

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Immaginato come una scatola di Pandora, il cubo si apre e chiude per rivelare molteplici strati della narrazione dello spettacolo. In una sequenza, si dispiega in una forma a croce (+) sul pavimento del palcoscenico, un emblema visivo di unione e connessione. In altri momenti, incornicia i performer attraverso aperture circolari, ospita il cantante sulla sua superficie mentre coreografie si svolgono al suo interno, o diventa un contenitore per il mapping di proiezione, con visualizzazioni come un quadrante che evocano temi di memoria e tempo.

Sospesi sopra il palco, schermi LED circolari fluttuano in contrasto con il cubo, talvolta assomigliando a occhiali astratti che inquadrano la performance da nuove prospettive. La progettazione architettonica di Ruby Law, formatasi presso HKU, MIT e The Bartlett (UCL), si riflette nel suo approccio, che è parte di una continua esplorazione degli ambienti concertistici immersivi.

Il cubo è costruito con una trave in acciaio rivestita di pannelli in legno e montata su un sistema di rotazione centrale che consente una continua riconfigurazione. Un sistema di cerniere idrauliche permette a ciascuna sezione di aprirsi o chiudersi in meno di dieci secondi, mantenendo il ritmo frenetico di una produzione pop dal vivo.

Man mano che lo spettacolo volge al termine, il cubo si richiude, la spirale interna di tungsteno brilla all'interno della sua cornice circolare come una lampadina, simboleggiando speranza, calore e rinnovamento. I performer emergono dalle aperture circolari, trasformando il cubo in un contenitore di ricordi.

Con un caleidoscopio di laser e proiezioni che riempiono il Coliseum, il cubo si trasforma in un dispositivo narrativo, amplificando la presenza del cantante e giocando con luce, ombra e movimento.

Il concerto White Summer, progettato dal RULA Design Studio, rappresenta un esempio straordinario di come l'architettura possa fondersi con l'arte performativa per creare esperienze indimenticabili.

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Cersaie 2025: La Casa Sensibile secondo Elena Salmistraro

Cersaie 2025: La Casa Sensibile secondo Elena Salmistraro

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Il Cersaie 2025 porta in scena un concetto innovativo: la Casa Sensibile. Non è solo un luogo fisico, ma un organismo vivente che interagisce con le emozioni di chi lo abita. In questo contesto, la designer Elena Salmistraro ci guida alla scoperta di spazi che ascoltano, proteggono e raccontano storie.

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La Casa Sensibile è caratterizzata da una luce che cambia con il passare delle ore, materiali che sollecitano i sensi e angoli che invitano alla riflessione. Elena Salmistraro sottolinea l'importanza di creare ambienti che favoriscano il benessere; ogni elemento, dai colori ai tessuti, ha un ruolo fondamentale nel plasmare la nostra esperienza quotidiana. "I colori trasformano la percezione degli spazi e la luce ne rivela la verità", afferma Salmistraro.

Il design emozionale è al centro di questa visione: ogni oggetto deve avere una funzione emotiva, non solo pratica. Che sia per un single, una coppia o una famiglia, la Casa Sensibile è un luogo che evolve con i suoi abitanti, dove ogni oggetto scelto con cura contribuisce a rompere l'anonimato e a creare un'esperienza unica.

Elena Salmistraro, con la sua fusione di arte e design industriale, ha collaborato con marchi prestigiosi e ha ricevuto riconoscimenti internazionali. La sua visione per la Casa Sensibile, presentata al Cersaie, rappresenta un passo avanti verso spazi che non solo accolgono, ma che migliorano la qualità della vita.

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Modernismo Gotico: Perché gli Edifici più Spaventosi Sono Fatti di Vetro e Acciaio

Modernismo Gotico: Perché gli Edifici più Spaventosi Sono Fatti di Vetro e Acciaio

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Chiudi gli occhi e immagina una casa infestata. Probabilmente, l'immagine che ti si presenta è quella di una dimora oscura, abbarbicata su una collina, protetta da un cancello di ferro battuto. Ma non così sicura, perché la porta scricchiola nel vento, invitando gli spiriti a entrare. Architettonicamente, questa casa ha tratti gotici vittoriani: tetti ripidi adornati da aggetti elaborati, gargolle...

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Nei racconti di Poe, come in "La caduta della casa di Usher", la dimora è descritta con finestre lunghe e strette, che lasciano entrare solo deboli raggi di luce attraverso pesanti vetri a graticcio. Questi elementi di architettura gotica, insieme allo stato di degrado della casa, evocano un'impressione di profonda malinconia, un'ombra che si insinua nell'anima del narratore, paragonata a un sogno opiaceo.

Ma, con l'avvento del modernismo del XX secolo, molti architetti hanno cercato di esorcizzare queste ombre. Usando materiali industriali come vetro, acciaio e cemento, il loro obiettivo era creare edifici per una nuova era: strutture pulite e luminose, prive di angoli nascosti dove possano annidarsi i fantasmi. Si percepisce questa ambizione nelle parole di Gropius, il quale desiderava costruire "l'edificio puramente organico", libero da qualsiasi decorazione ingannevole. Le loro opere sembravano un tentativo di liberarsi da un passato opprimente.

Tuttavia, cosa succede quando si cerca di fuggire dal proprio passato? La tragedia greca, come insegna Aristotele, ci avverte che l'hubris è presente proprio in questo tentativo. Adorno e Horkheimer, nel loro saggio "Dialettica dell'Illuminismo", mettono in luce che il tentativo di raggiungere l'Illuminismo, un'utopia di libertà razionale, ha fallito poiché non si è mai affrontato il vero nucleo delle ingiustizie. Queste radici, affermano, si annidano nelle profondità oscure della psiche umana.

Il Farnsworth House di Mies van der Rohe, privo di angoli bui, è un simbolo di questa purezza architettonica. Ma potrebbe un luogo così essere infestato? La risposta è complessa. In un'epoca in cui il modernismo sembra più spettrale che mai, edifici come il Palazzo delle Nazioni Unite a New York, progettato da Oscar Niemeyer e Le Corbusier, diventano simboli di una cooperazione internazionale illuminata, ma non priva di fantasmi del passato.

Edifici modernisti, come dimostrato da film horror degli anni '70, sono scelte ricorrenti per rappresentare atmosfere inquietanti. La critica Owen Hatherley ha messo in evidenza come film come "Candyman" abbiano utilizzato l'architettura modernista come sfondo per esplorare le disuguaglianze sociali. La storia di Helen Lyle, intrappolata tra due realtà architettoniche, mette in risalto come l'architettura non possa superare le barriere economiche e razziali. E in quel divario tra sogno e realtà, ecco che si annidano i fantasmi.

Prendiamo ad esempio le famose Sanzhi UFO Houses in Taiwan, una testimonianza di come il modernismo possa apparire 'infestato'. Abbandonate e trascurate, queste strutture avrebbero dovuto essere un resort, ma la loro storia è intrisa di mistero e di leggende. Così, il modernismo, con la sua promessa di un futuro migliore, si rivela spesso un campo di battaglia tra speranza e disillusione.

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Snøhetta Completa l'Estensione Arcuata di Powell Hall a St. Louis

Snøhetta Completa l'Estensione Arcuata di Powell Hall a St. Louis

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Snøhetta Completa l'Estensione Arcuata di Powell Hall a St. LouisLo studio di architettura Snøhetta ha recentemente completato una nuova estensione scultorea per Powell Hall, sede della St Louis Symphony Orchestra a St. Louis, USA. Questo intervento non solo ha rinnovato gli interni storici, ma ha anche creato una piazza pubblica che accoglie visitatori e appassionati di musica.

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L'estensione, caratterizzata da una serie di forme arcuate, abbraccia il lato del famoso edificio, progettato all'inizio del XX secolo da Rapp & Rapp come cinema, prima di diventare il fulcro della musica sinfonica negli anni '60. Il nuovo spazio si espande verso la strada, incorporando un'area di circolazione, un lobby ampliato, spazi educativi e strutture di servizio.

Secondo Takeshi Tornier, direttore di Snøhetta, "l'espansione non è stata concepita come un'aggiunta, ma come un 'compagno di danza' complementare a Powell Hall, inclinata dolcemente e più piccola nella scala, per preservare il profilo iconico dell'edificio originale".

Inoltre, Snøhetta ha progettato una piazza pubblica che favorisce la programmazione comunitaria e il carpool, guidando i visitatori verso le forme arcuate della nuova struttura, caratterizzata da ampie vetrate incorniciate da una scocca inclinata che si innalza verso l'apice.

Il design dell'edificio trae ispirazione da strumenti musicali; le "finestre arcuate" ricordano il corpo di un violino e "mimano il percorso della bacchetta del direttore d'orchestra". La facciata, realizzata in muratura corbelled, è stata progettata per essere esteticamente gradevole anche durante i mesi invernali, con strati di neve che la adornano.

La nuova estensione non è solo un'opera di architettura, ma anche un progetto di riuso adattivo. Gli interni del teatro sono stati restaurati per migliorare l'accessibilità e le linee di vista, trasformando Powell Hall per soddisfare le esigenze di una sinfonia moderna. Tornier ha sottolineato l'importanza della sostenibilità, evidenziando l'uso di sistemi meccanici all'avanguardia e illuminazione ad alta efficienza.

In sintesi, questa estensione di Snøhetta non solo arricchisce l'esperienza culturale di St. Louis, ma rappresenta anche un esempio di come l'architettura contemporanea può dialogare con la storia.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su Dezeen.

Un Nuovo Spazio Sacro: La Chiesa della Santa Trinità e il Rifugio per la Comunità

Un Nuovo Spazio Sacro: La Chiesa della Santa Trinità e il Rifugio per la Comunità

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Nel cuore pulsante di Kyiv, dove la storia e la modernità si intrecciano, si erge un progetto audace e visionario: la Chiesa della Santa Trinità, concepita dallo studio Aranchii Architects. Un luogo sacro che trascende la sua funzione tradizionale, integrando un rifugio antiaereo all'interno della sua struttura. L'architettura diventa, così, non solo un'espressione estetica ma anche un atto di res...

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La chiesa, con una superficie di 812 metri quadrati, si destina alla comunità greco-cattolica ucraina dell'Obolon, un quartiere che ha subito le conseguenze della guerra. La sua costruzione, prevista per il 2026, è un segno di determinazione in un contesto di incertezze. "Desideriamo creare uno spazio sacro contemporaneo che serva la comunità nella vita quotidiana", afferma Dmytro Aranchii, il principale architetto, esprimendo una visione che va oltre le semplici funzioni religiose.

Il rifugio antiaereo, incorporato nel design, è pensato per garantire comfort e dignità, con spazi luminosi, ventilazione e servizi igienici, offrendo un senso di appartenenza. "Non è solo un bunker, ma un luogo dove le persone possono sentirsi sicure e accolte", continua Aranchii. Questo approccio umano all'architettura rappresenta una risposta alle nuove esigenze della società ucraina, dove la sicurezza è diventata una priorità.

La chiesa non è solo un rifugio ma anche un'opera d'arte architettonica, che si ispira alla tradizione delle chiese ucraine, mantenendo un piano a croce e un altare rivolto a est. Tuttavia, in un tocco di modernità, le sue ali saranno realizzate a diverse altezze, creando una silhouette ondulata che richiama le architetture di Frei Otto e Antoni Gaudí. Un paesaggio pubblico di quasi 5.400 metri quadrati circonderà la chiesa, offrendo uno spazio per eventi e momenti di tranquillità.

Aranchii Architects vede nella progettazione non solo una forma di espressione estetica, ma un mezzo per sostenere le comunità in difficoltà. "Continuare a progettare è un atto di fede nel futuro", afferma Aranchii, riaffermando l'importanza di costruire e preservare l'identità, anche nei momenti più sfidanti.

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Centralizzazione vs Decentralizzazione: Qual è la Scelta Migliore per il Mondo?

Centralizzazione vs Decentralizzazione: Qual è la Scelta Migliore per il Mondo?

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Centralizzazione vs Decentralizzazione: Qual è la Scelta Migliore per il Mondo?In un'epoca di rapidi cambiamenti politici e sociali, ci troviamo di fronte a una questione fondamentale: è meglio un'organizzazione centralizzata o decentralizzata? Molti paesi sembrano muoversi verso una centralizzazione del potere, con un crescente controllo nelle mani di pochi. Tuttavia, ci sono anche argomenti a fa...

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Il dibattito su ciò che è migliore per il mondo è complesso. Da un lato, la centralizzazione può portare a decisioni più rapide ed efficaci, mentre dall'altro, la decentralizzazione può favorire la diversità e la resilienza. In questo contesto, è fondamentale analizzare le implicazioni di entrambe le scelte e capire quale direzione stiamo prendendo come società.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su Michele De Lucchi’s Substack.

BIENALSUR: Un Viaggio Artistico dal Sudamerica all'Italia

BIENALSUR: Un Viaggio Artistico dal Sudamerica all'Italia

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Il mondo dell'arte si prepara a un evento straordinario: per la prima volta, la biennale internazionale di arte contemporanea BIENALSUR approda in Italia. Un viaggio che collega il Sudamerica al cuore pulsante dell'arte italiana, portando con sé un messaggio di democrazia e decentralizzazione. Dal 22 ottobre 2025 al 30 gennaio 2026, le città di Biella, Milano, Roma e Napoli si trasformeranno in pa...

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BIENALSUR, concepita dall'Universidad Nacional de Tres de Febrero di Buenos Aires, si distingue per la sua natura umanistica e per la capacità di affrontare le sfide contemporanee. Con una mappa culturale che si estende per oltre 18.000 chilometri, questa biennale non è solo un evento artistico, ma un movimento che abbatte le barriere geografiche e culturali, creando una rete di connessioni tra artisti, pubblico e comunità.

Il tema di quest'edizione, "Invocazioni", trae ispirazione dalle riflessioni del psicoanalista James Hillman, evocando la necessità di un richiamo a forze invisibili e a una trasformazione collettiva. Le mostre, curate con un approccio aperto e inclusivo, sfideranno le convenzioni e inviteranno a riflettere sulla nostra interazione con l'ambiente e con l'arte stessa.

Milano sarà la cornice di "Divenire Animale", una mostra che esplora la relazione fra uomo e natura, invitando a superare le dicotomie tradizionali. A Roma, il Museo di Palazzo Braschi ospiterà opere che riflettono sulla rappresentazione della natura selvaggia delle Americhe, mentre Napoli e Biella offriranno spazi di residenza per artisti emergenti, promuovendo un dialogo vitale tra culture diverse.

In questo contesto, ogni città diventa un laboratorio di idee, un crocevia di esperienze artistiche che arricchiscono il tessuto culturale italiano. BIENALSUR non è solo un evento; è un invito a partecipare a un'esperienza condivisa, dove l'arte diventa un veicolo di riflessione e trasformazione.

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Burberry Porta la Natura nel Fashion con il Summer Show 2026

Burberry Porta la Natura nel Fashion con il Summer Show 2026

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Burberry Porta la Natura nel Fashion con il Summer Show 2026Il Burberry Summer Show 2026 si svolge nella suggestiva cornice di Perks Field a Kensington, Londra, presentando un design scenografico che porta l'outdoor all'interno. L'evento, concepito per richiamare l'atmosfera dei concerti e festival estivi britannici, utilizza un pavimento terroso e sedute cubiche per creare un ambiente che celebra...

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Il tendone centrale, con la sua superficie interna stampata con un cielo nuvoloso, offre un'illusione di spazio aperto, mentre torri nere alte fungono da sistema di illuminazione e diffusione sonora. Ogni torre è dotata di pannelli luminosi rettangolari che illuminano il catwalk, creando un ritmo visivo che accompagna la sfilata.

I partecipanti si siedono su blocchi cubici, il cui colore richiama la terra, a sottolineare un legame diretto con la natura. Questo design non solo coinvolge il pubblico, ma rappresenta anche la filosofia creativa del direttore artistico Daniel Lee, che ha voluto esplorare il rapporto tra abbigliamento e identità musicale, ispirandosi ai musicisti e ai diversi generi musicali.

La colonna sonora dell'evento, curata da Benji B, include brani storici dei Black Sabbath, simbolo della cultura musicale britannica, rafforzando il legame tra moda e performance musicale. Con un mix di elementi naturali e artistici, Burberry riesce a creare un'esperienza immersiva che celebra l'estate britannica.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su designboom | architecture & design magazine.

Scopri le Porte HYDRA: Eleganza Sostenibile con ReMade

Scopri le Porte HYDRA: Eleganza Sostenibile con ReMade

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Scopri le Porte HYDRA: Eleganza Sostenibile con ReMadeStyle House S.r.l. ha recentemente ottenuto la certificazione ReMade per due modelli innovativi di porte da interno: HYDRA DUNE e HYDRA TEA. Questi modelli sono realizzati con materiali parzialmente riciclati, offrendo un perfetto equilibrio tra estetica e sostenibilità.

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La linea HYDRA include porte classiche, disponibili in versioni lisce e intelaiate. Ogni porta è progettata con un approccio pratico e funzionale, valorizzando l’aspetto estetico grazie all’uso di finiture in PET rigenerato. Questo materiale non solo conferisce profondità cromatica, ma offre anche una piacevole sensazione tattile, simile alla laccatura, combinando eleganza e resistenza.

Le superfici in PET garantiscono elevata stabilità dimensionale e resistenza all’usura e agli urti, rendendo questi prodotti ideali per un uso quotidiano prolungato. Entrambi i modelli certificati, HYDRA DUNE e HYDRA TEA, sono dotati di serratura magnetica e cerniere a scomparsa, assicurando praticità e sicurezza.

I materiali utilizzati nella realizzazione delle porte comprendono MDF, PET riciclato, acciaio e, per HYDRA DUNE, anche cartone riciclato. Ogni componente è facilmente separabile, e la porta stessa è riciclabile al 100% a fine vita, contribuendo così a una filiera edilizia più circolare e sostenibile.

Se sei interessato a scoprire di più sulla sostenibilità e innovazione delle porte HYDRA, non esitare a contattare Style House S.r.l. Per maggiori informazioni, visita il sito ufficiale o scarica il certificato per HYDRA Tea e HYDRA Dune.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.remadeinitaly.it.

Un Nuovo Inizio per Venezia: Le Galeries Bartoux Trasformano il Cinema in Arte

Un Nuovo Inizio per Venezia: Le Galeries Bartoux Trasformano il Cinema in Arte

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Venezia, la città dei sogni e delle meraviglie, si veste di nuova bellezza. Nell'aria frizzante di Dorsoduro, un ex cinema, un tempo tempio di pellicole e storie, rinasce come un centro d'arte all'avanguardia: Le Galeries Bartoux. Qui, dove un tempo si proiettavano film, ora si raccontano storie di colori e forme, di artisti e collezionisti che affollano le stanze illuminate da una luce vibrante.

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La serata di inaugurazione, un vero e proprio vernissage parigino con un'anima lagunare, ha accolto oltre 800 ospiti, tra cui volti noti del panorama artistico e un pubblico curioso che si è lasciato rapire dalla magia del luogo. Il tappeto rosso, i velluti e le bollicine di champagne hanno creato un'atmosfera di glamour e sofisticazione, un richiamo irresistibile per chi ama l'arte.

Nel cuore dell'ex Cinema Accademia, i 1.200 metri quadrati di spazio espositivo si fondono con la storia, le travi in legno e i marmi chiari danzano insieme a videoproiezioni immersive che trasformano l'ambiente in un racconto visivo. Qui, l'arte non è solo da osservare: si vive, si respira, si sente. Un viaggio sensoriale che invita a esplorare e ad immergersi in una Bartoux Experience unica.

Tra i protagonisti della serata, il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha sottolineato l'importanza di questo spazio per la comunità, un luogo dove l'arte contemporanea trova casa. Le Galeries Bartoux non sono soltanto una galleria, ma una Casa dell'Arte, un dialogo continuo tra storia, creatività e cultura. Con artisti italiani e internazionali in mostra, il programma promette di coinvolgere e sorprendere, creando un legame profondo con il pubblico.

In questo contesto, Salvador Dalì, con il suo sguardo magnetico e le sue opere iconiche, si fa portavoce di un'epoca e di un sogno che continua a vivere. Un omaggio che si tradurrà in una mostra dedicata, un viaggio onirico che trasformerà la città in una visione liquida e surreale.

Le Galeries Bartoux rappresentano un nuovo tassello nel mosaico artistico di Venezia, un luogo dove la bellezza parla francese e ogni parete racconta storie di passione e invito alla riflessione. Un'esperienza che promette di rimanere nel cuore di chi avrà il privilegio di varcare la soglia di questo spazio magico.

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Il Centro Congressi 'La Vela': Un Nuovo Faro per Rouen

Il Centro Congressi 'La Vela': Un Nuovo Faro per Rouen

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Nel cuore di Rouen, la nuova opera architettonica chiamata 'La Vela' si erge maestosa lungo le rive della Senna, come un faro di innovazione e sostenibilità. Progettato dallo studio danese BIG, questo centro congressi rappresenta un perfetto equilibrio tra modernità e tradizione, un luogo dove l'architettura incontra la natura, e dove l'arte del costruire si fa poesia.

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La Vela, con il suo tetto ondulato che ricorda le vele delle navi, non è solo un edificio; è un invito a esplorare, a connettersi con l'ambiente circostante. La sua struttura in legno massiccio non solo abbraccia l'estetica, ma si impegna anche in una filosofia di sostenibilità, con interni ottimizzati per la luce naturale e un tetto che produce energia attraverso pannelli fotovoltaici.

Questo centro sarà dotato di due auditorium, ampi spazi espositivi, sale riunioni e un ristorante, il tutto incorniciato da facciate in vetro e legno che richiamano le caratteristiche case a graticcio tipiche della Normandia. La facciata più alta, rivolta verso il fiume, si erge come un saluto ai viaggiatori, mentre il lato che guarda verso la città offre rifugi ombreggiati, estendendo il foyer in un paesaggio pubblico a misura d'uomo.

Come un'opera d'arte che si fonde con il suo ambiente, La Vela non è solo un centro congressi, ma un hub culturale che abbraccia tutti coloro che visitano Rouen. Sostenuto da una visione che guarda al futuro, questo progetto è destinato a diventare un simbolo di inclusività e innovazione per la comunità.

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Scopri i finalisti per il miglior edificio in Scozia del 2025

Scopri i finalisti per il miglior edificio in Scozia del 2025

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Scopri i finalisti per il miglior edificio in Scozia del 2025Questa settimana, su Dezeen, sono stati annunciati i quattro edifici candidati per il prestigioso premio Andrew Doolan Best Building in Scotland. Tra i finalisti c'è un ponte rivestito in granito locale, che rappresenta un perfetto esempio di architettura che si integra con il paesaggio scozzese.

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In lista troviamo anche la restaurazione di una torre remota del XVI secolo, un hub educativo presso l'Università di Edimburgo e un progetto di rigenerazione di uno spazio pubblico. Questi edifici non solo offrono funzionalità, ma raccontano anche storie e culture locali, contribuendo a migliorare la comunità.

Inoltre, questa settimana, sono stati svelati render di un'arena per le arti marziali miste, progettata per essere costruita nel 2026 nel South Lawn della Casa Bianca. La struttura conterrà circa 5.000 spettatori e avrà un design innovativo con un arco coperto di luci.

In altre notizie, il presidente Donald Trump ha annunciato una tassa del 30% sui mobili imbottiti importati negli Stati Uniti, con l'obiettivo di limitare l'importazione di mobili stranieri.

Infine, lo studio di architettura Foster + Partners ha presentato un progetto per un edificio in legno curvilineo in Svizzera, che si ispira alle strade sinuose e ai contorni delle montagne circostanti.

La settimana si è conclusa con progetti che hanno catturato l'attenzione dei lettori, tra cui un complesso di edilizia sociale verde pastello a Barcellona e una serie di cabine a specchio in Oregon. Questi progetti dimostrano come l'architettura possa rispondere alle esigenze contemporanee e al contempo essere esteticamente appagante.

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Armadi come Dichiarazioni Architettoniche: Oltre il Semplice Stoccaggio

Armadi come Dichiarazioni Architettoniche: Oltre il Semplice Stoccaggio

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Armadi come Dichiarazioni Architettoniche: Oltre il Semplice StoccaggioNel mondo del design d'interni, l'armadio non rappresenta più solo un luogo di stoccaggio. Oggi, è considerato un elemento architettonico che può definire il carattere di uno spazio. Seguendo il concetto di capsule wardrobe, che risale agli anni '70 grazie a Susie Faux, possiamo vedere come un guardaroba ben progettato possa si...

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In molte culture visive, l'idea di un armadio ordinato e funzionale è stata rappresentata in modo umoristico, come nei cartoni animati. Personaggi come Doug Funnie o Dexter hanno mostrato come un armadio possa semplificare la vita quotidiana. Per figure iconiche come Steve Jobs, indossare un'uniforme quotidiana ha eliminato la piccola ma ripetitiva decisione di 'cosa indossare?', liberando tempo ed energie per questioni più importanti.

Per altri, il momento della scelta di cosa indossare è un piacere, capace di influenzare il tono della giornata e il proprio stato d'animo. In questo senso, il guardaroba diventa un'estensione dell'identità, un luogo dove le scelte pratiche e simboliche si incontrano. Espressioni come 'uscire dal guardaroba' o 'scheletro nell'armadio' evidenziano la dimensione culturale di questo elemento della casa.

Nella progettazione contemporanea, l'armadio ha acquisito nuove sfumature: può guidare la circolazione in uno spazio, influenzare la percezione e persino plasmare l'atmosfera di un ambiente. In questo articolo, esploreremo come gli armadi possano diventare vere e proprie dichiarazioni architettoniche, in grado di elevare l'estetica e la funzionalità degli spazi domestici.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su ArchDaily Global.

Singapore: Il Giardino di Architettura da Scoprire

Singapore: Il Giardino di Architettura da Scoprire

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Singapore: Il Giardino di Architettura da ScoprireNel cuore pulsante del Sud-Est asiatico, Singapore emerge come un faro di innovazione architettonica e sostenibilità. Conosciuta come la "City in a Garden", questa città-stato ha saputo intrecciare la modernità con la natura in un abbraccio unico. Ogni angolo di Singapore racconta una storia, una narrazione di come l'urbanizzazione possa danzare ar...

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Dalla maestosa silhouette del Marina Bay Sands al meraviglioso Jewel Changi Airport, progettato da Safdie Architects, fino alla storicità del National Gallery Singapore, ex Corte Suprema, la città è un palcoscenico di stili architettonici che si intrecciano. Qui, l'architettura non è solo un insieme di edifici, ma un racconto visivo che riflette la cultura e l'identità di un popolo.

Progetti come i Colonnade Condominiums di Paul Rudolph e le Pearl Bank Apartments di Tan Cheng Siong sono testimonianze di un modernismo che abbraccia il contesto ambientale. I nomi di architetti rinomati come Moshe Safdie, Norman Foster e WOHA risuonano nelle strade di Singapore, ognuno lasciando un'impronta indelebile attraverso le loro creazioni innovative.

Cosa rende Singapore così speciale? La risposta è semplice: la sua capacità di reinventarsi, di guardare al futuro senza dimenticare le sue radici. Ogni progetto, ogni parco, ogni spazio pubblico è un invito a esplorare e a sognare. È un viaggio che attraversa la storia, la cultura e la sostenibilità, un percorso che ci insegna che architettura e natura possono coesistere in perfetta armonia.

Se sei un amante dell'architettura o semplicemente un curioso viaggiatore, Singapore ti aspetta con i suoi tesori nascosti e i suoi panorami mozzafiato. Scoprire questa città è un'esperienza che arricchisce, una lezione di come il futuro possa essere verde e vibrante.

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Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.archdaily.com.

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Teal House: Un Rifugio di Armonia tra Tradizione e Modernità

Teal House: Un Rifugio di Armonia tra Tradizione e Modernità

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In un angolo sereno della costa indiana, nel villaggio di Quilon, sorge la Teal House, una residenza che racconta una storia di equilibrio tra il passato e il presente. Questo progetto, firmato dagli architetti di Monsoon Projects, è un esempio luminoso di come la tradizione possa dialogare con le esigenze contemporanee, creando spazi che non solo accolgono, ma ispirano.

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La casa, con i suoi quattro camere, si distende su una superficie di 2800 piedi quadrati, abbracciando il concetto di minimalismo. Ogni angolo è pensato per riflettere l'essenza dell'architettura tropicale del Kerala, reinterpretata attraverso un linguaggio moderno che invita alla contemplazione. Qui, le linee pulite e le forme essenziali si intrecciano con materiali locali, rendendo omaggio alla cultura e al paesaggio circostante.

All'ingresso, il visitatore è accolto da un'atmosfera di calma e serenità, grazie a una progettazione attenta alla sostenibilità e all'integrazione con l'ambiente. Le ampie vetrate incorniciano la vista del verde circostante, permettendo alla luce naturale di permeare gli spazi interni, mentre l'uso di ceramiche Emcer e altri materiali di alta qualità, come quelli forniti da Jaquar e Saint-Gobain, aggiunge un tocco di eleganza e funzionalità.

Ma cosa rende davvero speciale la Teal House? È il modo in cui riesce a catturare l'essenza dello spirito monsonico, trasformando l'esperienza della pioggia in un'opportunità di connessione con la natura. I progettisti, Adarsh Rajendran e Shabin S Shajahan, hanno saputo plasmare una dimora che non è solo un rifugio, ma un manifesto architettonico della bellezza e della resilienza.

In un'epoca in cui la sostenibilità è al centro dell'attenzione, questo progetto si erge come esempio di come l'architettura possa rispondere alle sfide del nostro tempo, senza rinunciare all'estetica e al comfort. La Teal House invita a riflettere su come possiamo vivere in armonia con il nostro ambiente, celebrando la bellezza della tradizione e l'innovazione del design contemporaneo.

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Rinnovo Radicale: Il Progetto di Retrofit per il Richard J Daley Center di Chicago

Rinnovo Radicale: Il Progetto di Retrofit per il Richard J Daley Center di Chicago

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Rinnovo Radicale: Il Progetto di Retrofit per il Richard J Daley Center di ChicagoIl Richard J Daley Center di Chicago, completato nel 1965, rappresenta un simbolo dell'architettura modernista della città. Recentemente, il progetto di retrofit proposto dalla designer Zixuan Luo ha conquistato il terzo posto nel Radical Renewal Competition organizzato da Dezeen in collaborazione con Bentley. Intito...

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Luo propone una riorganizzazione degli spazi interni per migliorare le prestazioni termiche e ottimizzare la ventilazione passiva. La sua idea include la rotazione della griglia interna, creando vuoti a forma di cuneo tra la nuova struttura e il telaio in acciaio originale. Questi vuoti fungerebbero da zone di buffer termico, migliorando l'isolamento in inverno e il raffreddamento in estate.

Il progetto non solo aumenta l’efficienza energetica, ma libera anche spazio per nuovi usi, come abitazioni, uffici co-working, una biblioteca e spazi per mostre. I nuovi vuoti potrebbero anche trasformarsi in terrazze, balconi e atri, creando un effetto visivo graduale che rinnova l'aspetto dell'edificio senza alterarne la facciata.

Con l'intervento di Luo, il Daley Center potrebbe diventare un prototipo per l'adattamento degli edifici modernisti protetti, combinando aggiornamenti prestazionali e rinnovamento programmatico per dare nuova vita all'architettura storica. Il concorso ha ricevuto partecipazioni da oltre 27 paesi, mettendo in risalto l'importanza di rinnovare edifici storici per soddisfare le esigenze contemporanee.

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Scopri il Futuro delle Costruzioni con il BIM di Tecnostrutture

Scopri il Futuro delle Costruzioni con il BIM di Tecnostrutture

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Scopri il Futuro delle Costruzioni con il BIM di TecnostruttureIl direttore tecnico di Tecnostrutture, Stefano China, ha recentemente sottolineato l'importanza del Building Information Modeling (BIM) in un video informativo. Il BIM è molto più di un semplice modello geometrico; rappresenta un vero e proprio contenitore di informazioni fondamentali per la gestione delle costruzioni.

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Nei modelli BIM sviluppati da Tecnostrutture, vengono integrate informazioni cruciali, come il peso delle travi. Questo consente agli operatori in cantiere di avere accesso in tempo reale a dati essenziali tramite dispositivi come tablet, facilitando così la pianificazione e l'organizzazione del montaggio delle strutture.

Grazie a software avanzati come Tekla Structures, Trimble Connect e Revit, il BIM si trasforma in un archivio informativo completo, contribuendo a migliorare l'efficienza, la sicurezza e la sostenibilità in ogni fase del progetto. Come afferma Stefano China, "Il BIM è davvero il futuro delle costruzioni. Non solo permette di gestire la geometria, ma può contenere ogni tipo di informazione".

Per approfondire ulteriormente, ti invitiamo a guardare il video completo dell'intervento di Stefano China.

Innovazione Sismica: Scopri il Potenziale del Sistema NPS®

Innovazione Sismica: Scopri il Potenziale del Sistema NPS®

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Innovazione Sismica: Scopri il Potenziale del Sistema NPS® Il Sistema NPS® rappresenta una svolta significativa nel campo delle costruzioni sismiche. Progettato per garantire maggiore sicurezza e durabilità, questo innovativo sistema a telaio misto acciaio-calcestruzzo è stato sviluppato per rispondere alle esigenze di edifici in zone ad alta sismicità.

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Durante il World Conference on Earthquake Engineering (WCEE) 2024, Tecnostrutture presenterà un intervento che mette in luce i vantaggi del Sistema NPS®, frutto di un lavoro di ricerca collaborativa con l’Università di Washington.

Vantaggi del Sistema NPS®

  • Velocità di realizzazione: La prefabbricazione dei componenti consente una costruzione più rapida.
  • Miglioramento della sicurezza: Riduce i rischi in cantiere durante le fasi di costruzione.
  • Durabilità: Strutture progettate per resistere nel tempo, anche in caso di eventi sismici.

Il telaio strutturale NPS®, composto da colonne saldate in acciaio e travi autoportanti, offre prestazioni superiori rispetto ai tradizionali telai in calcestruzzo armato. Con il suo design innovativo, il Sistema NPS® permette una migliore dissipazione dell'energia in caso di sollecitazioni sismiche, garantendo un'elevata resistenza e duttilità.

Progettazione e Applicazioni

Il Sistema NPS® si presta a molteplici applicazioni, inclusi edifici strategici come ospedali e strutture direzionali. La progettazione avviene attraverso un approccio integrato che include l'uso di tecnologie di calcolo avanzate e metodologie BIM.

Grazie alla sua capacità di raggiungere elevati standard di prestazione sismica, il Sistema NPS® si propone come una soluzione ideale per chi cerca un'alternativa alle tradizionali costruzioni in calcestruzzo armato. Con il giusto approccio progettuale, è possibile superare le performance richieste dalle normative vigenti.

In conclusione, il Sistema NPS® non è solo un'innovazione tecnica, ma una risposta concreta alle sfide del futuro nella progettazione di edifici sicuri e sostenibili.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.tecnostrutture.eu.

La Magia di Toybox: Un Ritorno al Futuro di una Casa Storica in Goa

La Magia di Toybox: Un Ritorno al Futuro di una Casa Storica in Goa

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Nel cuore di Aldona, un tranquillo villaggio di Goa, si erge Toybox, una casa portoghese di 160 anni che racconta storie di un passato lontano. Ristrutturata dalla pratica architettonica Grounded, fondata da Anjali Mangalgiri, questa dimora non è solo un’abitazione, ma un viaggio attraverso le epoche. La ristrutturazione è iniziata con un attento studio degli elementi storici, un delicato lavoro d...

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La casa, un tempo appartenuta alla famiglia di un governatore dell'India portoghese, ha mantenuto il suo originale profilo. Il tetto in tegole di terracotta e le finiture in stucco tradizionale sono stati preservati, mentre nuovi spazi si sono aggiunti con garbo. Un cortile interno funge da collegamento tra la struttura esistente e una nuova zona che accoglie bagni e camere da letto, ampliando così l’idea di spazio e convivialità.

Il balcao, una caratteristica veranda goana, è stato sapientemente trasformato in un'accogliente verandah, adatta alle scale sociali moderne. Ogni dettaglio, dalla poltrona in pietra originale, rimontata con cura, alla cucina centrale, progettata per essere il cuore pulsante della casa, parla di una reinterpretazione attenta e raffinata. Qui, il tetto è stato sollevato per far posto a un mezzanino, creando aperture che inondano di luce gli ambienti, mentre una nicchia di preghiera nel cuore della cucina rimane un omaggio alle tradizioni passate.

L'originale pavimentazione in ossido rosso è stata restaurata, abbinata a pareti in intonaco di calce e mobili in teak riciclato. Nella nuova sezione, il pavimento in micro-concreto dalle tonalità terrose riecheggia i materiali storici, creando una continuità visiva e sensoriale. Le travi troppo fragili per essere riutilizzate sono state trasformate in un elegante pavimento a motivo che arricchisce il mezzanino, aggiungendo un tocco di originalità e storia.

Ogni elemento, dalle finestre incorniciate a pilastri decorativi, fino a un crestino che risale al 1860, è un atto di continuità, un modo per radicare il design in una storia vissuta. Mangalgiri e il suo team di Grounded hanno saputo coniugare il passato e il presente in un’armonia perfetta, creando non solo un’abitazione, ma un luogo dove la vita quotidiana si intreccia con il patrimonio culturale.

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UFC annuncia la costruzione di un'arena nel prato della Casa Bianca

UFC annuncia la costruzione di un'arena nel prato della Casa Bianca

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UFC annuncia la costruzione di un'arena nel prato della Casa BiancaNella recente edizione della nostra newsletter Dezeen Agenda, sono stati presentati i render per un'arena della UFC che verrà costruita nel prato della Casa Bianca. Il presidente della UFC, Dana White, ha svelato i piani per un'arena di arti marziali miste nel South Lawn della Casa Bianca a Washington DC. Questo progetto fa parte d...

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Oltre alla notizia dell'arena, la newsletter di questa settimana include anche i progetti di Foster + Partners per un showroom a Gstaad, un approfondimento sulla carne coltivata in laboratorio e la lista dei migliori edifici della Scozia rivelata dalla RIAS.

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Dentro la Casa dell'Amityville: Storia di un Incubo Svelato

Dentro la Casa dell'Amityville: Storia di un Incubo Svelato

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Nel cuore pulsante di Amityville, New York, si erge una dimora che ha segnato la storia americana: la Casa dell'Amityville. Questo elegante esempio di architettura coloniale olandese, costruito nel 1928, è divenuto famoso non solo per il suo aspetto affascinante, ma per una serie di eventi tragici e misteriosi che l'hanno avvolta in un velo di terrore. Qui, le pareti non raccontano solo di vite vi...

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La casa, situata al 112 di Ocean Avenue, ha visto la luce nel 1965 quando la famiglia DeFeo vi si trasferì, ignara del destino che l'attendeva. Nella tragica mattina del 13 novembre 1974, l'armonia di questa famiglia fu spezzata da un atto di violenza inaudita: Ronald DeFeo Jr. assassinò sei membri della sua famiglia mentre dormivano. Un omicidio che non solo ha scosso la comunità, ma ha dato inizio a una sequela di eventi che avrebbero trasformato la residenza in un leggendario luogo di paura.

Acquistata nel dicembre del 1975 da George e Kathy Lutz, la casa divenne teatro di esperienze paranormali che avrebbero alimentato la narrativa di molti film horror. I Lutz, ignari del passato oscuro della dimora, iniziarono a percepire presenze inquietanti fin dai primi giorni del loro arrivo. Cambiamenti di personalità, apparizioni e fenomeni inspiegabili segnarono la loro breve permanenza. La famiglia abbandonò la casa dopo solo 28 giorni, lasciando dietro di sé un mistero avvolto nel buio.

Il racconto di Jay Anson, "L'orrore di Amityville", pubblicato nel 1977, contribuì a diffondere la leggenda, portando alla realizzazione di un film di successo che avrebbe consacrato la storia nella cultura popolare. Il film del 1979, con protagonisti James Brolin e Margot Kidder, incassò oltre 86 milioni di dollari, dando vita a una serie di sequel e spin-off che continuano a stupire e terrorizzare gli spettatori. La casa ha vissuto una metamorfosi nel corso degli anni, cambiando proprietari e subendo ristrutturazioni, ma la sua aura di mistero rimane intatta.

Oggi, la Casa dell'Amityville è un simbolo di un'epoca di paura e fascino. Sebbene il suo passato sia stato messo in discussione, il suo potere di attrazione persiste, alimentando discussioni e speculazioni. La verità sulla Casa dell'Amityville è avvolta in un labirinto di eventi: tra realtà e finzione, tra omicidi e visioni, rimane un enigma che continua a catturare l'immaginazione di chiunque osi avvicinarsi.

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Carlo Ratti si ritira da MIND: una rivoluzione nell'architettura milanese

Carlo Ratti si ritira da MIND: una rivoluzione nell'architettura milanese

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Non è solo un progetto che cambia, è un sogno che svanisce. Carlo Ratti, architetto di fama mondiale, ha deciso di ritirare la sua firma dal MIND, il Milano Innovation District, eredità dell'Expo 2015. "Non mi riconosco più nel progetto", afferma con una sincerità disarmante, come un artista che osserva il suo quadro trasformarsi in un'opera che non gli appartiene più.

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Le modifiche imposte dalla Commissione Paesaggio di Milano hanno stravolto il disegno originale, un intervento che ha ridotto gli spazi verdi e alterato le facciate, trasformando il sogno di un campus innovativo in una realtà che sembra più un compromesso. Ratti, direttore del Senseable City Lab al MIT, ha visto il suo progetto, concepito con cura, trasformarsi in qualcosa di irriconoscibile, una metamorfosi imposta che provoca una crisi di identità.

MIND, un simbolo di innovazione e collaborazione pubblico-privata, doveva rappresentare il futuro di Milano, la sua aspirazione a diventare una città globale. Eppure, l'ombra della Commissione Paesaggio si allunga, un segno di un urbanismo che sembra più interessato al cemento che alla vita. Le promesse di spazi verdi e di un ambiente accogliente rischiano di naufragare in una nuova era di asfalto e superfici impermeabili.

Ratti non è solo; molti architetti internazionali si stanno allontanando da progetti che non rispecchiano più i loro valori. Milano, con il suo incessante affollamento di auto e l'assenza di spazi pubblici ben progettati, sta perdendo la sua anima. La lotta per una città più vivibile continua, ma la ritirata di Ratti rappresenta un campanello d'allarme: se i grandi sognatori si ritirano, cosa rimane per il futuro?

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Hybla: il Sistema di Sedute di Elisa Ossino per Boffi

Hybla: il Sistema di Sedute di Elisa Ossino per Boffi

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Hybla: il Sistema di Sedute di Elisa Ossino per Boffi Il sistema di sedute Hybla, progettato dalla designer Elisa Ossino per l'azienda italiana Boffi, rappresenta un perfetto connubio tra eleganza e funzionalità. Ispirato agli stili degli anni '70, Hybla offre una serie di moduli minimalisti, arricchiti da generosi cuscini di seduta che garantiscono massimo comfort.

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La modularità di Hybla consente di riconfigurare i moduli in base alle dimensioni e alle esigenze degli spazi, offrendo così infinite possibilità di layout. Gli utenti possono scegliere tra una vasta gamma di opzioni di rivestimento, tra cui pelle e velluto, rendendo ogni composizione unica e personalizzata.

"Quando ho progettato Hybla, desideravo evocare il fascino degli interni caldi e accoglienti degli anni '70", afferma Ossino. "Le linee, i profili sottili, la generosità dei posti a sedere e la morbidezza delle composizioni suggeriscono sia raffinatezza che comfort."

Per ulteriori informazioni su Hybla e per esplorare le opzioni disponibili, contatta Boffi all'indirizzo info@boffiuk.com.

Hybla è un perfetto esempio di come il design moderno possa richiamare il passato, creando spazi che sono sia funzionali che esteticamente gradevoli.

Scopri di più su questo e altri progetti visitando il Dezeen Showroom e lasciati ispirare dalle ultime tendenze nel mondo del design.

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L'installazione teatrale in bambù di Cheng Tsung Feng a Taiwan

L'installazione teatrale in bambù di Cheng Tsung Feng a Taiwan

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L'installazione teatrale in bambù di Cheng Tsung Feng a TaiwanPresso il storico Tempio Wenwu di Lukang, Changhua, l'artista Cheng Tsung Feng ha completato Theatre, una vasta installazione in bambù che reinterpreta la tradizione in via di estinzione delle scene temporanee per l'opera, un tempo centrali nei festival templari taiwanesi. Costruita con migliaia di pali intrecciati, l'opera si erge come...

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Theatre trae ispirazione dalle scene in bambù che, fino a qualche decennio fa, venivano rapidamente erette per le rappresentazioni operistiche e le celebrazioni templari in tutto Taiwan. La struttura di Feng richiama questa ephemerità, trasformandola in uno spazio esperienziale. Il telaio è composto da una rigorosa griglia verticale-orizzontale di segmenti di bambù, addolcita da strisce di bambù intagliate che tracciano archi sinuosi attraverso la facciata e il piano di base.

I visitatori sono invitati a entrare nell'installazione dell'artista taiwanese salendo le scale in bambù che conducono alla vasta piattaforma centrale. Una volta all'interno, vengono avvolti dalla griglia trasparente, dove la luce filtra attraverso le pareti e i pavimenti a listelli, e la tattilità del bambù emerge con forza. Durante il giorno, il palco diventa un luogo di riposo, un posto per riunirsi o giocare. Di notte, illuminato da lampade festose, l'installazione si trasforma in uno spazio cerimoniale che richiama l'atmosfera delle tradizionali rappresentazioni operistiche con il loro colore, spettacolo e senso di ritualità condivisa.

Muovendosi attraverso Theatre, le persone oscillano tra i ruoli di pubblico e performer, incarnando lo scambio ciclico al cuore stesso del teatro. Il progetto di Feng colloca la memoria all'interno dell'esperienza vissuta, animando la tradizione attraverso la partecipazione. Situato di fronte al secolare Tempio Wenwu, il teatro in bambù attira visitatori e passanti, offrendo loro uno spazio per riposare, giocare o esibirsi.

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AVATR Vision Xpectra: Il Futuro dell'Automobile con Cabina in Vetro Prismatico e Vortex Intelligente

AVATR Vision Xpectra: Il Futuro dell'Automobile con Cabina in Vetro Prismatico e Vortex Intelligente

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AVATR Vision Xpectra: Il Futuro dell'Automobile con Cabina in Vetro Prismatico e Vortex IntelligenteAVATR ha svelato la Vision Xpectra all'IAA Mobility 2025, una concept car innovativa caratterizzata da una cabina in vetro prismatico e un vortex AI che apprende dalle esigenze e dai comportamenti del conducente. Grazie all'intelligenza emotiva, un sofisticato sistema di sensori, telecamere e softwa...

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Quando il conducente si avvicina all'auto, i sensori di movimento la attivano, creando una sequenza di accensione che fa sembrare l'auto viva. Esternamente, la Vision Xpectra presenta una precisione di taglio a diamante che conferisce superfici geometriche affilate, ispirate ai gioielli. La cabina in vetro prismatico utilizza una tecnologia avanzata di vetratura, permettendo alla luce di rifrangersi e offrendo una vista interna agli osservatori esterni.

Nell'interno della AVATR Vision Xpectra, troviamo una combinazione di pelle nubuck, tessuti lavorati in tre dimensioni e componenti gonfiabili che possono cambiare forma in base alle preferenze dell'utente o alle condizioni di guida. Il sistema di controllo centrale, chiamato Vortex, funge da intermediario tra il conducente e l'auto, apprendendo i modelli di comportamento dell'utente nel tempo, proprio come i servizi di streaming suggeriscono contenuti personalizzati.

Il Vortex elabora comandi vocali tramite un assistente personale vocale (VPA), creando risposte personalizzate con particelle visive, effetti di illuminazione e ambienti sonori su misura. All'interno della cabina, il concetto Alabaster Shimmer combina più texture e materiali per creare un ambiente confortevole. Gli elementi in vetro lavanda rifrangono la luce in modi specifici, creando effetti atmosferici, mentre le lamelle meccaniche si estendono all'apertura delle porte, espandendo fisicamente lo spazio interno.

La AVATR Vision Xpectra è dotata di un sistema di illuminazione multilivello. Le luci d'ombra integrate sotto i pannelli della carrozzeria creano un'illuminazione sottile che segue le linee geometriche dell'auto. L'illuminazione ambientale dinamica all'interno della cabina si adatta in base all'umore degli occupanti, alle condizioni esterne o allo stato del veicolo. Questo sistema di illuminazione si connette all'AI, consentendo all'auto di esprimere diverse emozioni attraverso colori e motivi di movimento.

Tra il conducente e il passeggero anteriore, il Vortex centrale può passare la vettura dalla modalità di guida assistita a quella completamente autonoma, gestendo le transizioni tramite comandi tattili e gestuali. Il cruscotto presenta un display panoramico trasparente che mostra le informazioni di guida, mentre il volante ha una superficie riflettente simile al tema futuristico della cabina.

Fino ad ora, AVATR ha introdotto Vision Xpectra come concept car durante l'IAA Mobility 2025 a Monaco, proponendo un'auto che non è solo un mezzo di trasporto, ma un'esperienza interattiva e personalizzata.

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Studio GGSV: Trasformazione di un Appartamento Parigino in Saloni dell'Immaginazione

Studio GGSV: Trasformazione di un Appartamento Parigino in Saloni dell'Immaginazione

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Studio GGSV: Trasformazione di un Appartamento Parigino in Saloni dell'Immaginazione All'interno del prestigioso Manufactures Nationales, lo Studio GGSV ha realizzato una straordinaria installazione chiamata Saloni dell'Immaginazione. Questo progetto rappresenta una celebrazione dell'interior design contemporaneo, onorando la tradizione mentre si proietta verso il futuro. Situato nel Pavillon d’An...

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Ogni salone è concepito per stimolare la mente e invitare alla contemplazione, creando spazi dove arte, architettura e artigianato si fondono in esperienze sensoriali profonde. La fondatori dello Studio GGSV, Gaëlle Gabillet e Stéphane Villard, hanno progettato ogni pezzo di arredamento e decorazione, presentando opere mai viste prima.

Il Salone di Ricevimento

Il primo ambiente, il Salone di Ricevimento, esplora il dialogo tra struttura architettonica e decorazioni applicate. Al centro si trova una biblioteca monumentale in legno segmentato, i cui ritmi ipnotici in bianco e nero richiamano le colonne tortili dello stile Louis XIII. Questo spazio combina riferimenti classici e barocchi con geometrie art déco, creando una composizione stratificata dove la percezione oscilla continuamente tra superficie e volume.

Il Salone della Conversazione

Il Salone della Conversazione è progettato per la socialità, con un grande divano esagonale che invita alla conversazione. Le pareti sono coperte da telai tessili in rilievo che riflettono la luce in gradienti sottili, evocando la vegetazione e le ombre del giardino. Un cielo luminoso sopra la stanza contribuisce a creare un'atmosfera ideale per il dialogo.

Il Salone della Lettura

Infine, il Salone della Lettura avvolge i visitatori in un ambiente totale dove architettura e pittura si fondono. I paesaggi romantici ispirati all'arte del XIX secolo trasformano l'interno in un affresco tridimensionale, creando un'atmosfera contemplativa dedicata alla percezione e all'immaginazione.

Questo progetto non solo rappresenta un omaggio alla tradizione del design francese, ma invita anche a riflettere su ciò che potrebbe significare un ensemble nel 2025. Attraverso la collaborazione con gli artigiani delle Manufactures Nationales, Studio GGSV ha creato pezzi unici che celebrano la maestria artigianale francese.

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Rinascita Creativa: Il Wind H Art Center di Jin Qiuye

Rinascita Creativa: Il Wind H Art Center di Jin Qiuye

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Nel vibrante distretto 751 di Pechino, un'antica fabbrica ha ritrovato nuova vita grazie alla visione innovativa di Jin Qiuye e del suo studio. Il Wind H Art Center, completato nel 2022, si erge come un esempio fulgido di come l'architettura possa trasformare gli spazi, dando nuova linfa a un passato industriale.

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Questa ristrutturazione ha avuto luogo in tre fasi, con la prima che ha visto la nascita di un ampio hall espositivo e un'accogliente art shop. L'edificio originale, concepito negli anni '80, ha mantenuto le sue robuste colonne in cemento a est e ovest, sorreggendo un tetto piegato che crea un affascinante spazio privo di colonne.

Prima dell'intervento, il lato meridionale dell'edificio ospitava un mezzanino che, unitamente agli spazi aperti degli uffici, ha fornito un contesto unico per la ristrutturazione. La sfida era evidente: come preservare l'anima di un luogo che era stato testimone di storie e trasformazioni, mentre si creava un ambiente funzionale e stimolante per artisti e visitatori?

La risposta è stata una fusione di innovazione e rispetto per il passato. Il design di Jin Qiuye non solo ha mantenuto l'integrità strutturale dell'edificio, ma l'ha elevata a un nuovo standard di bellezza e funzionalità. Ogni angolo, ogni superficie racconta una storia di resilienza e creatività.

Il Wind H Art Center non è solo un luogo espositivo, ma un crocevia di idee, un ecosistema culturale dove l'arte trova spazio per prosperare. La visita a questo centro è un viaggio attraverso il tempo e la creatività, un'esperienza che invita a riflettere sul potere trasformativo dell'architettura.

In sintesi, il progetto di Jin Qiuye offre una lezione fondamentale: l'architettura, quando è guidata da una visione artistica e da un profondo rispetto per il contesto, può diventare un potente strumento di rinascita. Non perdere l'opportunità di esplorare il Wind H Art Center e lasciati ispirare dalla sua magia.

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Scoprire gli Interni Brutalisti: Vita Nascosta Dietro le Facciate di Cemento

Scoprire gli Interni Brutalisti: Vita Nascosta Dietro le Facciate di Cemento

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Scoprire gli Interni Brutalisti: Vita Nascosta Dietro le Facciate di CementoIl libro Brutalist Interiors, curato da Derek Lamberton e pubblicato da Blue Crow Media, esplora gli spazi interni di alcuni dei più emblematici edifici brutalisti nel mondo. Dietro le austere facciate in cemento, si nasconde una realtà di interni profondamente influenti e culturalmente significativi.

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Questa pubblicazione presenta una survey globale dell'architettura brutalista, rivelando luoghi come sale civiche, strutture sacre, complessi di edilizia sociale e abitazioni private. Con oltre 100 fotografie e sette saggi, il libro offre un'opportunità unica di contemplare la bellezza e la chiarezza scultorea che caratterizzano il brutalismo.

Il volume include esempi significativi da tutto il mondo, come i progetti civici in Ghana, le forme meditative in cemento del Giappone e l'iconico Habitat 67 di Montreal. Ogni luogo è documentato con rigore, combinando nuovi scatti fotografici con saggi originali che esaminano le condizioni etiche, sociali e politiche che hanno plasmato il design brutalista.

Le fotografie di autori come Iwan Baan e Roberto Conte catturano l'estetica austera e il dinamismo formale degli interni, mentre i saggi di storici e critici architettonici offrono una prospettiva sfumata su come questi spazi riflettano le ambizioni culturali del loro tempo. Brutalist Interiors non è solo un archivio visivo, ma anche una riflessione critica che invita i lettori a esplorare l'essenza degli interni che definiscono alcune delle opere più significative del brutalismo.

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Nove porte d'ingresso che raccontano storie uniche

Nove porte d'ingresso che raccontano storie uniche

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In un mondo dove il primo impatto è essenziale, la porta d'ingresso diventa l'ambasciatrice della casa, un portale che invita a scoprire ciò che si cela oltre. Immagina di camminare lungo una strada e di fermarti davanti a una porta che racconta storie, un ingresso che emana personalità e calore. Ecco nove esempi di porte d'ingresso che non solo abbelliscono le abitazioni, ma le rendono uniche, qu...

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La CLT House nel Regno Unito cattura l'attenzione con la sua vernice giallo banana, avvolgendo un ingresso sovradimensionato. La porta pivotante, con bordi delicatamente arrotondati, si fonde con catene da pioggia in stile giapponese, progettate per minimizzare il disordine visivo dei tubi di scarico, creando così un'armoniosa sinfonia visiva.

In Australia, la 19 Waterloo Street gioca con la sua facciata vibrante grazie a una porta d'ingresso semi-circolare in bronzo fuso, opera dell'artista Mika Utzon-Popov. I suoi corrimano contorti e il design che si inserisce perfettamente nel muro in mattoni danno vita a un'entrata che sembra danzare.

Passiamo ora in Giappone, dove la Hokuriku Residence No. 3 presenta una porta che funge anche da specchio a tutta altezza. Questo ingegnoso ingresso, protetto da un tetto sporgente, si sposa perfettamente con l'estetica industriale della casa, mentre il meccanismo scorrevole offre un'esperienza unica ad ogni apertura.

La Brockley House di Londra reinterpreta la tradizionale porta britannica, adornata da un portico tempestato di colori pastello. La porta verde menta, accarezzata da un tetto rosa, è immersa in un gioco di luce creato da un muro di blocchi di vetro, evocando un'atmosfera di dolcezza e accoglienza.

Negli Stati Uniti, la Lil Shingle si distingue con la sua porta blu baby che aggiunge un tocco di colore all'esterno della casa. Un finestrino circolare e un pianterreno coordinato definiscono l'area d'ingresso, invitando gli ospiti a scoprire il fascino interiore della residenza.

La Yamaguchicho House, con la sua facciata in legno annerito, rischia di nascondere la sua porta d'ingresso. Ma grazie a un astuto box in acciaio invecchiato, il passaggio è ben visibile, senza compromettere l'estetica minimalista.

In Taiwan, la Living Lab si distingue con una porta scorrevole rossa che contrasta vividamente con la storia di un edificio dormitoriale di 90 anni. Questo ingresso è un manifesto di come le tradizioni possano vivere e respirare in un contesto moderno.

La Peckham House a Londra gioca con le forme, invertendo l'arco del fanlight sopra la porta, creando un ingresso che invita a entrare e che rappresenta una casa familiare piena di vita.

Infine, il MMS House a San Paolo, Brasile, sfoggia porte in acciaio verde che si stagliano su un'estetica altrimenti discreta, con un numero civico che svetta sulla parte superiore del telaio, rendendola una presenza che non passa inosservata.

Ogni porta racconta una storia, un carattere, una visione. Scegliere quella giusta significa scegliere come si desidera comunicare al mondo. E tu, quale storia vuoi raccontare attraverso la tua porta d'ingresso?

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Il Sentiero dei Colori: Un'Installazione Artistica che Trasforma gli Spazi Pubblici

Il Sentiero dei Colori: Un'Installazione Artistica che Trasforma gli Spazi Pubblici

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Nel cuore di Poznań, un'opera straordinaria si erge come un invito a esplorare la bellezza della collettività e della sensorialità: il Color Path. Creato da Adam Kalinowski, questo percorso di colori non è solamente un'installazione artistica, ma un'esperienza che trasforma la concezione di spazio pubblico. La sua presenza, visibile dal 12 settembre al 26 ottobre 2025, è un punto di riferimento pe...

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Composta da ben 17 tonnellate di aggregati colorati, il sentiero si estende per 2700 x 480 x 20 cm, racchiuso all'interno di una cornice in compensato. Ogni passo su questa superficie vibrante non è solo un atto fisico, ma un modo per partecipare attivamente alla creazione di un paesaggio in continua evoluzione. I visitatori sono invitati a calzare i piedi nudi e a lasciarsi trasportare dalla sensazione tattile, contribuendo a modificare le forme e i colori del percorso con ogni loro movimento.

Il Color Path rappresenta un'indagine profonda sulla relazione tra corpo, materiale e ambiente condiviso. Attraverso il movimento e l'interazione collettiva, l'installazione mette in discussione le consuetudini quotidiane, trasformando un semplice passaggio in un'opera d'arte dinamica. Ogni visitatore diventa parte integrante di questa narrazione, mentre i suoi passi tracciano nuove traiettorie e disegnano nuovi schemi di colore e texture.

In un mondo dove l'arte tende a essere osservata, Kalinowski invita a vivere l'arte, a farne esperienza diretta, a lasciarsi sorprendere dalle possibilità di un sentiero che è tanto fisico quanto emotivo. Il Color Path, in questo senso, non è solo un'opera da ammirare, ma un invito a riscoprire il potere della partecipazione e dell'interazione nell'arte contemporanea.

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Partecipa a Solar & Storage Italia 2025: L'Evento Imperdibile per il Settore Energetico

Partecipa a Solar & Storage Italia 2025: L'Evento Imperdibile per il Settore Energetico

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Solar & Storage Italia 2025: L'Evento da Non Perdere! Il 8-9 ottobre 2025, Verona ospiterà la fiera Solar & Storage Italia, un evento imperdibile per tutti coloro che lavorano nel settore dell'energia solare e dell'accumulo. Con oltre 3.000 partecipanti, tra cui installatori, sviluppatori e fornitori di energia, questa fiera rappresenta un'opportunità unica per scoprire le ultime innovazioni e so...

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Perché Partecipare?

Solar & Storage Italia offre un ingresso gratuito e l'accesso a oltre 100 espositori che presenteranno tecnologie innovative come moduli fotovoltaici, inverter e sistemi di accumulo. Non perdere l'occasione di incontrare esperti del settore e scoprire nuovi prodotti dal vivo!

Conferenze e Networking

Il programma include keynote ispiratori e oltre 150 relatori esperti che condivideranno case study pratici. Sarà anche un'ottima occasione per fare networking con partner strategici e installatori di tutta Italia, creando relazioni che possono portare a future collaborazioni.

Incontra le Startup del Settore

Non perdere l'opportunità di incontrare più di 30 startup visionarie che stanno guidando la transizione energetica. Potrai creare contatti preziosi e scoprire soluzioni innovative che stanno cambiando il panorama energetico.

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Rivitalizzare il Passato: Trasformazioni Contemporanee di Edifici Sovietici

Rivitalizzare il Passato: Trasformazioni Contemporanee di Edifici Sovietici

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In un angolo d'Europa, dove il passato comunista si intreccia con il presente, alcuni edifici sovietici stanno vivendo una metamorfosi straordinaria. Questo articolo ci porta in un viaggio attraverso sei progetti che hanno saputo dare nuova vita a strutture cariche di storia, trasformandole in spazi vibranti e contemporanei.

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Il Tselinny Center of Contemporary Culture in Kazakhstan, progettato dal designer britannico Asif Khan, è un esempio lampante di come la creatività possa riscrivere il destino di un luogo. Qui, un vecchio cinema è diventato un centro culturale, con gallerie, officine e un ristorante panoramico, il tutto sotto una facciata ondulata che sfida la rigidità del cemento sovietico.

In Ucraina, il Pavilion 13 di Kyiv, un tempo abbandonato, è tornato a vivere grazie allo studio Forma. Questo spazio, che un tempo ospitava eventi dell'industria mineraria, è stato restaurato con rispetto, mantenendo l'essenza del suo passato senza cadere nella trappola della modernizzazione forzata.

La trasformazione del Telegraph Hotel in Georgia, operata da Neri & Hu, rappresenta un altro esempio di come il design possa preservare la memoria storica. L'ex ufficio postale centrale è ora un hotel che conserva la sua facciata in pietra, mentre il Fika ad Almaty ha saputo reinventare un vecchio blocco abitativo per ferrovieri in un ristorante unico, dove le tracce del passato convivono con un design audace.

Allo stesso modo, la Piramide di Tirana, un monumento alla memoria di un'epoca, ha trovato una nuova identità come hub culturale, con scivoli e scalinate che raccontano la storia di un luogo in continua evoluzione. Infine, il Bar Ton a Bucarest ha saputo cogliere l'essenza del modernismo romeno, creando uno spazio accogliente che invita alla socializzazione.

Queste storie non sono solo racconti di ristrutturazione; sono manifestazioni di una volontà collettiva di riappropriarsi del proprio passato, di riflessione e di rinascita culturale. In un mondo che cambia rapidamente, questi edifici rimangono testimoni silenziosi di una storia che, pur evolvendosi, non deve mai essere dimenticata.

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Ristrutturazione Creativa: Il Jiangnan House di B.L.U.E. Architecture Studio a Yangzhou

Ristrutturazione Creativa: Il Jiangnan House di B.L.U.E. Architecture Studio a Yangzhou

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Ristrutturazione Creativa: Il Jiangnan House di B.L.U.E. Architecture Studio a Yangzhou Nel cuore del distretto di Guangling, a Yangzhou, la B.L.U.E. Architecture Studio ha dato nuova vita a un antico cinema, trasformandolo nel Jiangnan House, un hotel che combina modernità e tradizione. Questo progetto di ristrutturazione fa parte del programma di rinnovamento urbano della storica città di Guang...

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Il team di design ha collaborato con diverse realtà locali, creando un ambiente che celebra il tessuto urbano storico. La hall dell'hotel sfrutta l'ex auditorium del cinema, preservando la struttura in legno originale del tetto per mantenere un'atmosfera ariosa e luminosa. Elementi come un nuovo schermo cinematografico e un giardino centrale richiamano l'eredità culturale di Yangzhou.

Il Jiangnan House offre quaranta camere, molte delle quali si trovano nel layout del cortile preservato delle strutture heritage ristrutturate. Queste camere sono state progettate ispirandosi alle forme dei padiglioni e delle terrazze tipiche dei giardini tradizionali di Yangzhou, utilizzando corridoi fluidi e tetti stratificati per creare un senso di movimento e prospettive variegate.

Materiali come mattoni riciclati, cemento modellato in bamboo e piastrelle in pietra intagliate a mano si combinano con tecniche contemporanee, riflettendo la texture delle vecchie mura dei cortili. Ogni unità è dotata di aria condizionata, riscaldamento e bagni privati, garantendo un'atmosfera autentica grazie all'uso di legno naturale, pietra e mattoni fatti a mano.

Dettagli come pannelli in legno lavorati a mano e superfici in rame ossidato richiamano le tradizioni artigianali di Yangzhou, mentre la vegetazione verticale lungo i corridoi ammorbidisce le facciate, arricchendo l'esperienza degli ospiti. Con il Jiangnan House, la B.L.U.E. Architecture Studio ha creato un rifugio che onora il passato, mentre si proietta verso il futuro.

Questo progetto non solo offre un'esperienza di soggiorno unica, ma rappresenta anche un esempio significativo di riuso adattivo, contribuendo a preservare la cultura e la storia di Yangzhou per le generazioni future.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su designboom | architecture & design magazine.

L'Arte dell'Acustica: Come il Suono Plasmi gli Spazi

L'Arte dell'Acustica: Come il Suono Plasmi gli Spazi

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Il suono, una melodia invisibile che danza nell'aria, si propaga in ogni angolo, scrivendo storie silenziose su superfici e oggetti. È un linguaggio che parla a chi sa ascoltare, che svela l'essenza di ogni ambiente, spesso trascurato in favore di colori e forme. Prendiamo ad esempio il Cincinnati Children's Hospital, un luogo dove il design acustico gioca un ruolo cruciale nella guarigione dei pi...

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Ogni sussurro, ogni rumore di fondo, si intreccia con la luce e la struttura, creando un'atmosfera di calma o di stimolo. L'acustica non è solo una questione di tecnica, ma un'arte che modella le interazioni umane. Immagina un'aula scolastica: il modo in cui il suono si diffonde può determinare l'attenzione degli studenti e la loro capacità di apprendere. Oppure un teatro, dove il legame tra il pubblico e le performance è amplificato da un'architettura sonora pensata ad hoc.

Nonostante il suo impatto profondo, il suono rimane spesso in ombra, relegato a un ruolo secondario nelle discussioni progettuali. Eppure, il suo potere di influenzare la concentrazione, l'interazione e il benessere è innegabile. Esplorare l'acustica significa abbracciare un nuovo modo di vivere gli spazi, di sentirli. Così, la prossima volta che varcherai la soglia di un luogo, ascolta attentamente: potresti scoprire che il suono è l'architetto invisibile che lavora instancabilmente per te.

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Gathering Grove Residence: Un Capolavoro di Architettura Residenziale in India

Gathering Grove Residence: Un Capolavoro di Architettura Residenziale in India

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Gathering Grove Residence: Un Capolavoro di Architettura Residenziale in IndiaSituata ad Ahmedabad, la Gathering Grove Residence progettata da R+R Architects rappresenta un esempio straordinario di architettura residenziale che va oltre il semplice utilizzo funzionale. Completata nel 2024, questa residenza è stata concepita come un rifugio sociale dinamico per un cliente di Los Angeles, appassiona...

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Non si tratta di un'estensione utilitaria, ma di un enclave curata che incarna celebrazione, spirito e connessione. Ogni decisione progettuale è stata influenzata dalla personalità vibrante e stilosa del cliente, creando un ambiente che non solo accoglie incontri, ma li ispira.

L'architettura della Gathering Grove Residence è caratterizzata da un linguaggio giocoso e raffinato, dove le fluidità dei collegamenti interni ed esterni, le scelte audaci dei materiali e l'illuminazione ambientale si uniscono per evocare un senso di occasione. Il risultato è uno spazio che diventa una tela vivente per esperienze condivise, adatto a serate intime o a vivaci soirées.

Grazie all'attenzione ai dettagli e all'innovazione, la Gathering Grove Residence si distingue come un esempio di architettura che celebra la vita e le relazioni umane, trasformando il concetto tradizionale di outhouse in una zona di festa vivace e coinvolgente.

Scopri di più su questo progetto affascinante e sull'opera di R+R Architects visitando ArchDaily.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.archdaily.com.

Forn Lleva't: La Rivoluzione della Tradizione Panificatrice ad Avinyonet

Forn Lleva't: La Rivoluzione della Tradizione Panificatrice ad Avinyonet

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Nel cuore pulsante di Avinyonet de Puigventós, un vecchio magazzino ha subito una metamorfosi straordinaria. Forn Lleva't, un panificio artigianale, non è solo un luogo dove il pane viene impastato e cotto, ma è un viaggio nelle radici culturali di una comunità. Qui, la tradizione del pane si intreccia con l'architettura, creando un dialogo tra passato e presente.

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Progettato da Quim Olea e il suo studio, questo progetto di ristrutturazione non si limita a rinnovare una struttura; è un atto d'amore nei confronti di un luogo che racconta storie. Gli architetti hanno scelto di non trattare il vecchio magazzino come una tela vuota, ma piuttosto come un archivio vivente. Ogni angolo, ogni pietra, ogni texture è stata ascoltata e interpretata, dando vita a uno spazio che invita i visitatori a immergersi in un'esperienza sensoriale unica.

La trasformazione di Forn Lleva't è un esempio perfetto di come l'architettura possa rispondere alle esigenze sociali e culturali di un luogo. Non è solo un panificio; è un centro di aggregazione, un punto di riferimento per gli abitanti e un richiamo per i turisti. Qui, il profumo del pane fresco si mescola con la storia di un paese che non ha mai dimenticato le sue origini.

La ristrutturazione ha portato alla luce un ambiente che celebra l'arte della panificazione, dove la tecnica si sposa con l'estetica. Ogni elemento è stato scelto con cura, riflettendo la bellezza del lavoro manuale e l'importanza della comunità. Forn Lleva't non è solo un luogo dove acquistare il pane, ma un'esperienza che nutre l'anima.

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Un Museo Galleggiante: La Visione di Tadao Ando per Dubai

Un Museo Galleggiante: La Visione di Tadao Ando per Dubai

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Immaginate un luogo dove il confine tra cielo e acqua si dissolve, un museo che non solo ospita arte ma la celebra, danzando leggermente sopra le acque del Dubai Creek. È questa l'audace visione dell'architetto giapponese Tadao Ando, che ha presentato i piani per il Museo di Arte di Dubai, un'icona di modernità e bellezza.

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La struttura monolitica, avvolta in un abbraccio di cemento curvo, sembra fluttuare su una piattaforma circolare, catturando la luce del deserto attraverso aperture triangolari che disegnano un gioco di ombre e luminosità all'interno. La facciata, liscia e bianca come la schiuma delle onde, riflette i toni caldi del tramonto, rendendo ogni visita un'esperienza quasi mistica.

Entrando, si viene accolti da una luce perlacea che scende attraverso un oculo centrale, creando un'atmosfera di serenità. Le gallerie, organizzate con precisione attorno a questo cuore luminoso, invitano i visitatori a perdersi tra le opere d'arte, mentre le curve delle pareti di cemento sembrano guidarli senza confini definiti. Qui, l'arte non è solo esposta; è un dialogo continuo tra spazio e creatività.

Il piano superiore, con una lounge e un ristorante adornato da vetrate a tutta altezza, offre una vista mozzafiato sullo skyline di Dubai. Questo spazio non è solo una finestra sulla città, ma un'opera d'arte in sé, un ponte tra il presente e il futuro, tra l'arte e la vita cittadina.

Commissionato dal Gruppo Al-Futtaim, il Museo di Arte di Dubai non è solo un luogo di esposizione, ma un centro di scambio culturale, un rifugio per artisti e designer emergenti. La visione di Ando si concretizza in un'architettura che parla di luce e geometria, un'armonia tra l'urbanità e il paesaggio marittimo.

Quando sarà completato, il Museo di Arte di Dubai diventerà un faro di innovazione e creatività, un punto di incontro per esposizioni, dibattiti e programmi educativi. Con il suo design iconico, Tadao Ando non solo progetta un edificio, ma scolpisce un nuovo capitolo nella storia architettonica di Dubai, dove la bellezza trova casa tra le onde e il cielo.

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Nereid: Habitat Digitale per la Rigenerazione degli Ecosistemi Marini

Nereid: Habitat Digitale per la Rigenerazione degli Ecosistemi Marini

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Nereid: Habitat Digitale per la Rigenerazione degli Ecosistemi Marini Durante il World Design Congress che si è tenuto a Londra presso il Barbican Centre, uno dei più noti esempi di architettura brutalista, Zaha Hadid Architects ha presentato il progetto Nereid, un habitat digitalmente fabbricato progettato per supportare la rigenerazione degli ecosistemi marini. Questo evento, che si è svolto da...

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Nereid è stato sviluppato utilizzando tecnologie avanzate di stampa 3D in collaborazione con D-Shape, con l'obiettivo di favorire la naturale rigenerazione degli habitat marini. Questa innovativa creazione rappresenta un passo significativo verso un futuro rigenerativo, dove il design diventa uno strumento fondamentale per l'azione ambientale.

Con la crescente necessità di proteggere e ripristinare i nostri ecosistemi, iniziative come quella di Zaha Hadid Architects offrono nuove speranze e soluzioni per affrontare le sfide ecologiche del nostro tempo. La presentazione di Nereid al Congresso di Design di Londra segna un momento cruciale per l'architettura sostenibile e la progettazione ambientale.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su ArchDaily Global.

KOKUYO DIG: Innovazione nell'Architettura Educativa Giapponese

KOKUYO DIG: Innovazione nell'Architettura Educativa Giapponese

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KOKUYO DIG: Innovazione nell'Architettura Educativa GiapponeseIl progetto KOKUYO DIG, realizzato in collaborazione con DDAA, si distingue come un esempio eccellente di architettura educativa a Minato City, Giappone. Completato nel 2024, questo spazio innovativo di 494 m² rappresenta un punto di riferimento per il design contemporaneo.

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La visione architettonica di KOKUYO e DDAA si basa sull'idea che l'apprendimento trasforma la nostra percezione del mondo, stimolando curiosità e nuove domande. Questo processo di scoperta è fondamentale per arricchire la vita e dare forma al nostro ambiente attraverso le esperienze accumulate delle generazioni passate.

Il team di progettazione, composto da professionisti come Daisuke Motogi, Taiki Nakamura e Yui Yokoi, ha lavorato in sinergia con Nomura Real Estate Partner e TANKVi per creare un ambiente che non solo soddisfa le esigenze educative, ma promuove anche l'interazione sociale e la creatività.

La realizzazione del progetto ha incluso un design degli interni curato da KOKUYO, che ha integrato elementi di sostenibilità e tecnologie moderne. L'illuminazione è stata progettata da SHOKKI, mentre il design del paesaggio è stato affidato a Oryza, contribuendo a un ambiente armonioso e stimolante.

Questo progetto è una testimonianza di come l'architettura possa influenzare positivamente l'apprendimento e la crescita personale.

Scopri di più su questo straordinario progetto su ArchDaily.

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La Camera di Amore e Psiche: un viaggio tra i colori di Mantova

La Camera di Amore e Psiche: un viaggio tra i colori di Mantova

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Nel cuore di Mantova, un capolavoro risplende nuovamente: la Camera di Amore e Psiche, recentemente sottoposta a un restauro meticoloso, torna a brillare come una gemma nel vasto mosaico dell'arte rinascimentale. Questo ambiente, situato all'interno del magnifico Palazzo Te, è una delle espressioni più raffinate del Manierismo italiano, realizzato dal grande maestro Giulio Romano e dai suoi alliev...

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Il soffitto, un imponente ciclo pittorico, racconta la storia d’amore tra Amore e Psiche, ispirata dalle Metamorfosi di Apuleio. Le decorazioni, ricche di dettagli e colori vibranti, si snodano in un racconto che affascina e sorprende, dando vita a un'opera d'arte che trascende il tempo. L'apoteosi della narrazione, con il matrimonio di Psiche e Amore celebrato da Giove, si erge al centro della volta, avvolgendo i visitatori in un abbraccio di bellezza e meraviglia.

Il recente intervento di restauro, sostenuto dalla Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti, ha riportato alla luce la luminosità originale degli affreschi, rivelando anche nuove scoperte sulle tecniche e i materiali utilizzati nel Rinascimento. Attraverso un'attenta analisi diagnostica e un approccio sostenibile, i restauratori hanno potuto non solo restaurare, ma anche approfondire la conoscenza delle opere, aprendo a nuove prospettive di studio.

Un aspetto fondamentale di questo restauro è stato il rispetto per le tecniche tradizionali, che permette di mantenere viva la storia di quest'opera straordinaria. L'intervento ha incluso un'accurata pulizia delle superfici, il trattamento delle decorazioni in stucco e delle pitture ad affresco, restituendo così la vitalità a questa sala, conosciuta come l'ambiente più sontuoso di Palazzo Te.

Ogni dettaglio, ogni sfumatura, racconta una storia di passione, arte e dedizione. E così, la Camera di Amore e Psiche non è solo un luogo da visitare, ma un'esperienza da vivere, un invito a immergersi in un mondo di bellezza senza tempo. Mantova, con il suo patrimonio artistico inestimabile, ci ricorda che l’arte è un linguaggio universale, capace di unire passato e presente, di emozionarci e farci sognare.

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Riscoprire il Fascino del Micro Living: Un Viaggio nel Design Parigino a Londra

Riscoprire il Fascino del Micro Living: Un Viaggio nel Design Parigino a Londra

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Nel cuore pulsante di Londra, dove le strade si intrecciano e le storie si mescolano, si nasconde un piccolo gioiello di design: il London Pied-à-terre, un micro appartamento di soli 26 metri quadrati. Qui, l'architettura di DHaus si ispira a quell'atmosfera parigina che sa di eleganza e funzionalità, ridefinendo il concetto di abitare in spazi ridotti. Questo progetto invita a riflettere su come ...

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Entrando, si viene accolti da un senso di apertura e luminosità. Le pareti interne sono state abbattute, creando un flusso continuo che massimizza la luce naturale. La cucina si fonde con la zona living, dando vita a un ambiente armonioso in cui ogni elemento è concepito per ottimizzare l'uso dello spazio. Mobili su misura e soluzioni di stoccaggio invisibili si integrano perfettamente, mantenendo l'ordine e la coerenza visiva.

Un'imponente porta d'ingresso in stile egiziano, alta quattro metri, segna il passaggio tra l'esterno e l'intimità di questo rifugio urbano, mentre un divano che si trasforma in letto e un tavolo che si adatta a ogni occasione riflettono la versatilità della vita moderna. Ogni dettaglio è stato concepito per sostituire la tradizionale decorazione con un design che si esprime attraverso la forma e la funzionalità.

Il team di DHaus, fondato nel 2017 e attivo tra Londra e Parigi, ha saputo trarre ispirazione dalla vita nei piccoli spazi parigini, noti per la loro ottimizzazione e luminosità. Con un occhio attento all'integrità dei materiali, il progetto ha scelto pavimenti Dinesen dalla Danimarca, celebri per la loro resistenza e bellezza naturale. La cucina in acciaio inox, una novità per DHaus in un contesto residenziale, rappresenta un ulteriore passo verso il design contemporaneo.

In un mondo dove la densità urbana è una sfida quotidiana, il London Pied-à-terre si erge come un manifesto di come vivere bene in spazi limitati. La sua progettazione non solo risponde alle esigenze abitative, ma invita anche a una nuova visione del vivere: un invito a scoprire la bellezza del compatto.

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Riscoprire Wo Hop: L'espansione come Archeologia Architettonica

Riscoprire Wo Hop: L'espansione come Archeologia Architettonica

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Nel cuore pulsante di Chinatown, New York, si erge un simbolo di tradizione e cultura gastronomica: il ristorante Wo Hop. Fondato nel 1938, questo locale ha servito piatti iconici come chow mein e egg foo young in un ambiente semplice e accogliente. Oggi, grazie all'intervento dell'agenzia architettonica Spaced Agency, Wo Hop ha intrapreso un viaggio di espansione che non solo rinfresca il suo asp...

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La ristrutturazione ha portato il ristorante a un nuovo livello, letteralmente. Per la prima volta in quasi novant'anni, Wo Hop ha aperto un'area al piano strada, utilizzando come riferimento il carattere e i materiali esistenti del luogo. La facciata ridonata e il salone ristrutturato riflettono un'idea di continuità e rispetto per il passato.

Il direttore di Spaced Agency, Justin Ng, ha spiegato che l'approccio del progetto è stato quello di estendere ciò che già esisteva, piuttosto che introdurre elementi completamente nuovi. I dettagli sono significativi: una fila di luminosi booth rossi fiancheggia le pareti, mentre una striscia di mensole illuminate si estende sopra di essi, riflettendo l'iconico awning a scatola presente sopra l'ingresso del seminterrato.

Le pareti, lasciate intenzionalmente vuote, sono pronte ad accogliere i futuri ricordi dei clienti, invitando così la leggenda del ristorante a continuare a crescere anche al di sopra del suolo. I proprietari hanno riempito la mensola con figurine del gatto fortunato, fotografie incorniciate del personale e collezioni personali, creando un legame non solo con la storia del ristorante, ma anche con la comunità che lo frequenta.

Il pavimento a scacchi turchese e bianco sotto i booth è un richiamo visivo che si sposa con il wainscoting rosso e le pareti bianche, mentre una corda rossa e bianca separa questi elementi, creando un contrasto vivace e accattivante. La cucina, situata nel seminterrato, resta il cuore pulsante del ristorante, assicurando che Wo Hop possa continuare la sua tradizione di servizio attivo e ininterrotto.

Questa espansione non è solo un cambiamento fisico, ma una celebrazione della resilienza e della cultura cinese americana, in un periodo in cui il quartiere affronta sfide significative dovute a nuovi sviluppi. La lotta per preservare l'identità di Chinatown continua, e progetti come quello di Spaced Agency rappresentano un faro di speranza e innovazione.

In conclusione, l'espansione di Wo Hop è un esempio di come l'architettura possa raccontare storie, conservare memorie e tessere legami profondi con la comunità, creando spazi che non solo servono cibo, ma anche cultura e tradizione.

Fonte: www.dezeen.com.

L'Incontro tra Architettura e Natura: L'Area Educativa della Mostra 'Un Fiume non Esiste da Solo'

L'Incontro tra Architettura e Natura: L'Area Educativa della Mostra 'Un Fiume non Esiste da Solo'

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Nel cuore di Belém, un nuovo progetto architettonico si erge come un ponte tra l'arte e la natura. L'area educativa della mostra "Un fiume non esiste da solo", curata dal prestigioso Istituto Tomie Ohtake, è stata concepita dallo studio Estudio Flume, guidato da Noelia Monteiro e Christian Teshirogi. Questo spazio non è solo un'installazione temporanea, ma un vero e proprio manifesto di sostenibil...

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La struttura, che si estende su una superficie di 70 m², si integra armoniosamente nel paesaggio del Parco Zoobotanico, creando un dialogo visivo con l'ambiente circostante. L'architettura si fa portavoce dei temi urgenti emersi dalla 30ª Conferenza delle Nazioni Unite sul Cambiamento Climatico (COP 30), invitando i visitatori a riflettere sull'importanza dell'interconnessione tra gli ecosistemi.

Ogni elemento del progetto è pensato per evocare una sensazione di leggerezza, come se la struttura fluttuasse sopra il suolo, rispettando e valorizzando la biodiversità locale. I materiali utilizzati, principalmente il legno, richiamano la natura e sottolineano l'impegno dei progettisti per un'architettura che non solo si adatta, ma celebra l'ambiente.

Questo padiglione educativo non è solo un luogo di esposizione, ma un'esperienza immersiva che trasmette un messaggio potente: la necessità di un approccio collaborativo e consapevole nei confronti della nostra terra. La mostra invita ogni visitatore a diventare parte di un processo più grande, dove ogni fiume, ogni albero, ogni creatura ha un ruolo fondamentale nel grande affresco della vita.

In un'epoca in cui il cambiamento climatico richiede risposte immediate e creative, l'area educativa di Estudio Flume si erge come un faro di speranza e innovazione. Un invito a non dimenticare che, proprio come un fiume, anche noi non esistiamo da soli: siamo parte di un ecosistema complesso e interconnesso.

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Casa Calumbi: Un Eccellente Esempio di Architettura Sostenibile in Brasile

Casa Calumbi: Un Eccellente Esempio di Architettura Sostenibile in Brasile

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Casa Calumbi: Un Eccellente Esempio di Architettura Sostenibile in BrasileSituata nella splendida area rurale di Lençóis, nella Chapada Diamantina, la Casa Calumbi, progettata dall'architetto Amanda Neuberger, rappresenta un perfetto connubio tra architettura e natura. Questo progetto, completato nel 2023, si estende su una superficie di 140 m² e si inserisce armoniosamente nel paesaggio caratteri...

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La casa è stata concepita in un territorio di transizione tra gli ecosistemi del cerrado e della caatinga, dove le condizioni climatiche estreme richiedono soluzioni innovative. Qui, le intense piogge si alternano a lunghi periodi di siccità, rendendo fondamentale l'adozione di sistemi autonomi e strategie per un uso consapevole dell'acqua. La progettazione attenta e l'uso di materiali come legno, pietra e mattoni non solo contribuiscono all'estetica della casa, ma anche alla sua sostenibilità.

La Casa Calumbi è un esempio di come l'architettura possa integrarsi con l'ambiente circostante, rispettando e valorizzando il paesaggio locale. Ogni elemento è stato studiato per massimizzare l'efficienza energetica e idrica, dimostrando che è possibile costruire in armonia con la natura.

In conclusione, la Casa Calumbi non è solo un'abitazione, ma un manifesto di sostenibilità e innovazione nella progettazione architettonica contemporanea. Scopri di più su questo progetto ed esplora come l'architettura possa contribuire a un futuro più verde e responsabile.

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Nordør: il Nuovo Parco Costiero di 30 Ettari a Copenaghen

Nordør: il Nuovo Parco Costiero di 30 Ettari a Copenaghen

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Nordør: il Nuovo Parco Costiero di 30 Ettari a CopenaghenLa città di Copenaghen ha recentemente annunciato che il team SLA è il vincitore di un concorso di design per la creazione di un nuovo parco urbano di grande scala nel quartiere di Nordhavn. Questo progetto, denominato "Nordør – Nuovo Parco", prevede la realizzazione di un parco costiero di 30 ettari (75 acri), concepito per essere un'area p...

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Guidato dallo studio di design SLA, il team SLA comprende anche VITA Engineers, Urban Agency, Aaen Engineering, Pihlmann Architects, Buro Happold, Kerstin Bergendal, Holdbart e Aiming Spaces. Il concetto di "parco naturale" rappresenta una fusione tra paesaggi culturali plasmati dall'uomo e strategie di sviluppo regionale, supportando le comunità locali e promuovendo un uso consapevole del territorio.

Questo progetto si propone di diventare una piattaforma per la ricreazione, l'eco-turismo, l'educazione ambientale, la ricerca e la crescita regionale, rendendo il parco un punto di riferimento per residenti e visitatori.

Per ulteriori dettagli sul progetto, visita ArchDaily Global.

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Esplorando il Futuro: Habitat Module di MEII Estudio

Esplorando il Futuro: Habitat Module di MEII Estudio

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Immagina di trovarsi in uno spazio dove ogni metro quadro è concepito per esaltare la vita. Questo è il Habitat Module di MEII Estudio, un progetto che non è solo un appartamento, ma un manifesto di come l’architettura possa rispondere a esigenze contemporanee e future.

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In un mondo dove lo spazio è un lusso, MEII Estudio ha saputo trarre ispirazione dall’esplorazione spaziale. I moduli abitativi, simili a quelli utilizzati nelle missioni spaziali, rappresentano un esempio di come la funzionalità e il design possano fondersi in un’armonia perfetta. Ogni elemento è stato pensato per massimizzare l’efficienza e il comfort, creando un rifugio che va oltre le convenzioni.

Con una superficie di 200 m², questo progetto non è solo un’abitazione: è un’esperienza. La luce naturale penetra generosamente, mentre gli spazi si aprono e si chiudono in un gioco di volumi che invita alla scoperta. L’architettura diventa così un dialogo tra l’ambiente e l’individuo, un luogo dove sentirsi a casa è un atto semplice.

Il team di MEII Estudio, guidato da Jose María Mateo e Elvira Carrión, ha saputo integrare tecnologia e materiali sostenibili in un progetto che guarda al futuro. La loro visione non è solo estetica, ma anche etica, ponendo l'accento sulla sostenibilità e sull’eco-compatibilità. Ogni scelta progettuale è un passo verso un habitat che rispetta l’ambiente, senza compromessi.

In questo contesto, il Habitat Module rappresenta una risposta alle sfide abitative del nostro tempo. Con un occhio attento all’innovazione e alla qualità della vita, MEII Estudio ci invita a riflettere su come vogliamo vivere e quale eredità vogliamo lasciare.

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Un Rifugio Minimalista sull'Isola di Leros: Il Monk

Un Rifugio Minimalista sull'Isola di Leros: Il Monk

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Nel cuore dell'Egeo, sull'isola di Leros, sorge Il Monk, un rifugio progettato da a+ architects che ridefinisce l'ospitalità attraverso la semplicità architettonica e un'atmosfera di serenità. Questa residenza, rivisitata con rispetto per la tradizione locale, fonde elementi di modernismo isolano con linee pulite e minimaliste.

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Gli interni seguono un'estetica contenuta, dove la luce bianca, le texture naturali e i tessuti in lino mettono in risalto l'essenza del luogo: autenticità, tranquillità e timelessness. La scelta dei materiali, come pietra, legno e oggetti artigianali, crea un ponte tra l'ambiente isolano e un linguaggio universale di design contemporaneo.

Il Monk non è solo un rifugio, ma una narrazione. Racconta di luce che cambia durante il giorno, di sensazioni tattili che si svelano nel lino, di silenzio che abbraccia l'ospite. Questo spazio riflette il dialogo tra la storia dell'isola e la ricerca odierna di profondità ed essenza. Il design di a+ architects trasforma Il Monk non in un hotel, ma in un organismo vivente di ospitalità, un'esperienza plasmata dallo spazio e dai dettagli, lasciando agli ospiti la sensazione di aver soggiornato in una casa con un'anima.

Un distintivo colore blu brillante caratterizza l'esterno del Monk, che si erge come un simbolo di modernismo isolano, rispettando la tradizione locale. La luce bianca valorizza le texture naturali, mentre i tessuti in lino enfatizzano autenticità e timelessness. Oggetti artigianali ancorano lo spazio nella tradizione, mentre la semplicità monastica viene ridefinita come lusso esperienziale.

Ispirato all'articolo pubblicato su: designboom | architecture & design magazine

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L'Arte dell'Architettura: Un Viaggio nel Mondo di Cesare Rossi

L'Arte dell'Architettura: Un Viaggio nel Mondo di Cesare Rossi

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L'Arte dell'Architettura: Un Viaggio nel Mondo di Cesare Rossi Nel cuore pulsante di un mondo in continua evoluzione, lo studio dell'architetto Cesare Rossi si erge come un faro di creatività e sostenibilità. Qui, ogni progetto è un racconto, un intreccio di desideri e necessità, che prende forma nell'armonia tra architettura e natura. L'incontro con il mondo di Rossi è un'esperienza che va oltre...

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La visione di Rossi è chiara: creare spazi che non solo abitano, ma vivono in simbiosi con l'ambiente. Con un percorso formativo che lo ha reso esperto in bioedilizia e nella scelta di soluzioni efficaci per il risparmio energetico, l'architetto ha saputo coniugare l'innovazione con la tradizione, realizzando edifici che raccontano storie di bellezza e funzionalità.

Ogni progetto che esce dallo studio di Rossi è un'opera pensata per rispondere alle sfide contemporanee, dove l'attenzione all'ambiente e al comfort abitativo si fondono per dare vita a soluzioni abitative originali. È così che l'architettura diventa un arte al servizio delle persone, un rifugio che abbraccia la luce naturale e invita a una riflessione più profonda sul nostro ruolo nel mondo.

La biografia di Cesare Rossi è una testimonianza di passione e impegno. Nato nel 1972, anno in cui si celebra la prima giornata mondiale dell'Ambiente, la sua carriera in architettura è un continuo dialogo con la natura. Dalla laurea al Politecnico di Milano alle collaborazioni con importanti studi, fino all'apertura del suo studio nel 2008, Rossi ha sempre cercato di superare i confini dell'architettura tradizionale.

La filosofia del suo studio si basa sull'integrazione armoniosa tra l'architettura e l'ambiente circostante, con un approccio che incoraggia l'uso innovativo dei materiali e la funzionalità degli spazi. Ogni edificio progettato da Rossi è una manifestazione della sua convinzione che l'architettura possa essere un potente strumento per ridurre l'impatto ambientale e migliorare la qualità della vita.

In conclusione, entrare nel mondo dell'architetto Cesare Rossi significa intraprendere un viaggio di scoperta e ispirazione, dove l'architettura diventa un linguaggio che parla di sostenibilità, bellezza e innovazione. Ogni progetto è un'opportunità per sognare e realizzare spazi che non solo soddisfano le esigenze abitative, ma che si inseriscono nel tessuto della natura, rispettandola e valorizzandola.

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Ritorno alla Belle Époque: Capolavori a Palazzo Blu

Ritorno alla Belle Époque: Capolavori a Palazzo Blu

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Dal 15 ottobre al 7 aprile, un viaggio incantevole ci attende a Palazzo Blu, dove oltre cento capolavori ci raccontano la storia di artisti italiani a Parigi durante l'età dell'Impressionismo. Questa è una mostra che non solo celebra la Belle Époque, ma ci invita a riflettere sulla complessità e la dignità storica di questi maestri, tra cui Giovanni Boldini, Giuseppe De Nittis e Federico Zandomene...

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La curatela di Francesca Dini e il supporto della Fondazione Pisa hanno reso possibile un'esposizione che va oltre il semplice raccontare bellezza; essa si propone di valorizzare il contributo originale di questi artisti, spesso relegati a un ruolo decorativo. Invece, furono protagonisti nella definizione visiva della modernità europea.

Le opere, provenienti dai più prestigiosi musei internazionali, ci mostrano una Parigi crocevia di culture, dove Boldini, De Nittis e Zandomeneghi, trasferitisi tra il 1867 e il 1874, trovano ispirazione in un ambiente vibrante, ricco di opportunità e fermento culturale. Qui, tra caffè bohémien e incontri con artisti come Degas e Renoir, la loro ricerca pittorica si sviluppa, mantenendo sempre un legame profondo con le radici toscane e l'eredità del realismo macchiaiolo.

La mostra, articolata in nove sezioni, ci guida attraverso le trasformazioni di un'epoca, iniziando dalla crisi politica post-battaglia di Sedan fino alla rinascita di Parigi, dove l'arte si fa simbolo di una modernità elegante e universale. Le pennellate di Boldini e la vita cosmopolita di De Nittis ci parlano di un'arte che si fonde con la vita, mentre Zandomeneghi ci offre uno sguardo lirico sul mondo femminile.

Infine, il racconto si sposta verso la Toscana, dove artisti come i fratelli Gioli e Corcos, ispirati da Parigi, trasformano la quotidianità in pura poesia visiva. Luoghi come Livorno e Pisa diventano laboratori di una modernità gentile, in cui l'intimità e il sogno si intrecciano.

Quindi, non perdere questa occasione unica: la Belle Époque torna a riflettersi nel presente, portando con sé un'eredità di arte, storia e vita. Acquista i tuoi biglietti e preparati a immergerti in un mondo di bellezza e cultura!

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L'Incanto dell'Alba: La Casa di Alba e Oriol di MH.AP Studio

L'Incanto dell'Alba: La Casa di Alba e Oriol di MH.AP Studio

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In un angolo soleggiato della Spagna, dove il cielo si tinge di sfumature dorate all'alba, si erge la Alba & Oriol House, un progetto firmato MH.AP Studio. Questa residenza, che si estende su 250 m², è un inno alla bellezza e alla funzionalità, dove ogni dettaglio è pensato per armonizzarsi con l'ambiente circostante.

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Nel 2023, l'opera ha preso forma sotto la visione creativa di Marina Huguet e Andrés Peñuela, architetti che hanno saputo unire innovazione e tradizione. Le immagini evocative catturate da Simone Marcolin raccontano di spazi aperti, di luce che danza nelle stanze e di materiali scelti con cura, come quelli forniti da marchi rinomati come Technal e Porcelanosa.

La casa non è solo un rifugio, ma un'esperienza sensoriale, dove il paesaggio gioca un ruolo fondamentale. Il design del giardino, curato da Anna Vilarnau, invita a esplorare la natura, mentre gli interni, pensati per il comfort e l'estetica, offrono un rifugio dal mondo esterno. Ogni angolo della casa è un invito alla contemplazione, un luogo dove il tempo sembra fermarsi.

Questo progetto, pubblicato su ArchDaily, rappresenta una fusione perfetta tra architettura contemporanea e sostenibilità. La scelta dei materiali, la progettazione degli spazi e l'attenzione ai dettagli sono elementi che elevano la Alba & Oriol House a un simbolo di ciò che l'architettura moderna può e deve essere.

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Il Labirinto Inflabile Arcobaleno di Cyril Lancelin a Grand Rapids

Il Labirinto Inflabile Arcobaleno di Cyril Lancelin a Grand Rapids

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Il Labirinto Inflabile Arcobaleno di Cyril Lancelin a Grand Rapids Durante il festival Return to the River a Grand Rapids, l'artista e architetto francese Cyril Lancelin ha presentato la sua ultima installazione di grande formato, Pyramid Curbs. Questa vibrante struttura immersiva trasforma il paesaggio urbano in un parco giochi di colore e geometria, invitando i visitatori ad esplorare un labiri...

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Composta da forme tubolari intrecciate che si elevano e curvano in una silhouette simile a una piramide astratta, la superficie dell'installazione è ricoperta da un gradiente di tonalità arcobaleno, creando un effetto visivo abbagliante che cambia con la luce e la prospettiva. Da lontano, Pyramid Curbs appare come un enorme fascio di radici colorate al neon, mentre da vicino si trasforma in un labirinto percorribile dove i visitatori possono perdersi tra i muri gonfiabili.

Fedele alla pratica di Lancelin, l'opera sfuma i confini tra scultura, architettura e design di parchi giochi. La ripetizione e la variazione dei moduli geometrici creano una struttura che è sia monumentale che accessibile. L'installazione celebra la collettività e la gioia, incoraggiando persone di tutte le età a interagire fisicamente ed emotivamente con l'opera.

Il festival Return to the River fornisce lo sfondo per questa intervento urbano, riconnettendo il centro di Grand Rapids con il lungofiume attraverso arte, musica ed eventi pubblici. In questo contesto, Pyramid Curbs funge sia da punto di riferimento che da condensatore sociale, un luogo di incontro dove colore, scala e forma si fondono per ridefinire come può essere percepito uno spazio pubblico.

Invitiamo tutti a visitare questa straordinaria installazione e scoprire il labirinto interno, dove ogni angolo rivela una nuova sfumatura di gioia e meraviglia.

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Ristrutturare con Stile: L'Essenza di un'Aggiunta Sostenibile a Londra

Ristrutturare con Stile: L'Essenza di un'Aggiunta Sostenibile a Londra

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In un angolo di Londra, dove il tempo sembra essersi fermato, si erge un'abitazione che racconta una storia di rinnovamento e sostenibilità. L'atelier Baulier ha preso in mano un antico edificio edoardiano, afflitto da spazi angusti e performance ambientali inadeguate, per trasformarlo in un 'forever home' per una famiglia di quattro persone. Con un approccio di frugalità e onestà, i progettisti h...

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La nuova estensione della casa, un volume di 22.5 metri quadrati, si apre verso il mondo esterno, accogliendo una cucina e una luminosa sala da sole. Il tetto a doppia falda, che dà il nome al progetto di Twin Pitches, è stato concepito per essere non solo funzionale, ma anche esteticamente gradevole, con una struttura in legno lasciata esposta e trattata con olio di lino. Questo dialogo tra materiali naturali e scelte costruttive sostenibili si riflette in ogni angolo della casa, dove il cartongesso lascia spazio a finiture in calce e legno.

Ogni superficie è stata pensata per evocare calore e comfort, mentre il design degli interni si è arricchito di tocchi audaci e colori vivaci. I dettagli, come il muro divisorio color verde scuro che richiama il camino originale, raccontano una storia di continuità e rispetto per il passato. E così, una casa che prima sembrava sofferente, oggi si erge con orgoglio, vestita di giallo e circondata da un'aura di vivacità e serenità.

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Da Fienile a Culla dell'Arte: La Magia di Belesì a Paroldo

Da Fienile a Culla dell'Arte: La Magia di Belesì a Paroldo

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Da Fienile a Culla dell'Arte: La Magia di Belesì a ParoldoA Paroldo, un antico fienile ha subito una trasformazione incredibile, diventando un rinomato centro per l'arte contemporanea, noto come Belesì. Questo progetto, ideato da Maurizio Luciano e Cinzia Gallo, è un esempio di come la tradizione possa fondersi con l'innovazione. Grazie ai fondi europei del PNRR, questa struttura storica ha trovat...

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Belesì è parte del format internazionale ArtCaffè, un'iniziativa nata a Seul per avvicinare l'arte contemporanea a un pubblico più ampio. Luciano spiega come l'arte possa intimidire e come ArtCaffè abbia trovato un modo per superare queste barriere, ponendo l'accento sul processo creativo piuttosto che sul prodotto finale.

La scelta del fienile non è casuale. Luciano sottolinea che ogni spazio ha una sua storia e il fienile di Paroldo, con le sue travi e pietre, offre una scenografia unica per installazioni e performance artistiche. Il nome stesso, “Belesì”, che in piemontese significa “qui”, richiama le radici locali e il senso di comunità.

A partire da dicembre, Belesì proporrà incontri mensili in streaming e eventi dal vivo con artisti, creando uno spazio di dialogo orizzontale tra pubblico e creatori. Ogni incontro sarà accompagnato da momenti di convivialità, favorendo domande e riflessioni spontanee.

Questo progetto non si limita a essere un nodo della rete ArtCaffè; mira a diventare un vero punto di riferimento per l'arte contemporanea nella regione. Con eventi che celebrano la creatività locale, Belesì si propone di contribuire alla crescita di un fermento artistico già presente.

Insomma, con Belesì, Paroldo non solo preserva la sua tradizione, ma si proietta verso il futuro, creando un ponte tra passato e contemporaneità attraverso l'arte.

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Il Nuovo Centro Scientifico di Claremont McKenna: Un'Opera di Bjarke Ingels che Rinnova l'Istruzione

Il Nuovo Centro Scientifico di Claremont McKenna: Un'Opera di Bjarke Ingels che Rinnova l'Istruzione

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In un angolo assolato della California, dove il sapere si intreccia con la bellezza architettonica, sorge il Robert Day Sciences Center. Questo edificio, progettato dal visionario Bjarke Ingels, non è solo un luogo di apprendimento, ma un palcoscenico dove la scienza e l'arte si fondono in un abbraccio armonico.

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Con una superficie di 135.000 piedi quadrati, il centro si erge come una porta d'accesso verso il futuro, un varco che invita studenti e docenti a esplorare le meraviglie della scienza multidisciplinare. La sua struttura, un insieme di volumi sovrapposti e ruotati, crea un atrium centrale che funge da cuore pulsante, un crocevia di idee e conoscenze.

Bjarke Ingels descrive il concetto come "una serie di volumi paralleli, interconnessi da spazi pubblici". Ogni livello, ruotato di 45 gradi rispetto a quello sottostante, non solo offre una vista affascinante, ma stimola anche la collaborazione tra diverse discipline, da quella informatica a quella delle scienze della vita. Questo è il luogo dove il sapere si intreccia, dove studenti e insegnanti si incontrano in un ambiente di apprendimento tridimensionale.

La facciata dell'edificio, rivestita in calcestruzzo rinforzato con fibra di vetro, non solo cattura la luce ma trasferisce anche una sensazione di calore, mentre all'interno, le travi in acciaio triangolari rivestite in Douglas fir creano un'atmosfera accogliente. I 11.000 piedi quadrati di pannelli solari sul tetto generano circa 342 megawattora di elettricità all'anno, contribuendo a raggiungere l'obiettivo di sostenibilità LEED Gold.

All'interno, il caffè e le scale sociali animano l'atrio, mentre opere d'arte come la scultura "Magnetic Field" di Damien Ortega, che fluttua a trenta piedi da terra, arricchiscono l'esperienza visiva. Ogni angolo del centro invita alla scoperta, con aule e laboratori che si affacciano su panorami mozzafiato, unendo la bellezza naturale del Mount Baldy con l'architettura contemporanea.

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Scopri la Sedia Amia di Miniforms: Un'Oasi di Comfort e Design

Scopri la Sedia Amia di Miniforms: Un'Oasi di Comfort e Design

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Nel mondo del design d'interni, dove ogni pezzo racconta una storia, la sedia Amia di Miniforms emerge come un gioiello che prende vita in un abbraccio di comfort e stile. Immagina di sederti su una creazione che evoca la sensazione di un divano, pur mantenendo la leggiadria e la funzionalità di una sedia. Questo è ciò che la sedia Amia offre, un equilibrio perfetto tra estetica e praticità.

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Progettata dallo studio E-ggs, la sedia Amia si distingue per le sue gambe spesse e piatte e per uno schienale arrotondato, che può essere rivestito in tessuti audaci e variopinti. L'originalità di questo pezzo è accentuata dagli braccioli in legno, che si proiettano elegantemente da entrambi i lati, creando un gioco di forme e materiali che cattura l'attenzione.

Non è solo una sedia; è un'esperienza, un invito a sedersi e lasciarsi avvolgere dalla sua morbidezza. Ideale per ogni ambiente, dalla casa all'ufficio, la sedia Amia è stata recentemente presentata su Dezeen Showroom, un palcoscenico per le ultime novità nel mondo del design.

Ma la sedia Amia non è l'unica novità. Al suo fianco, altre creazioni di spicco hanno fatto il loro debutto, come il Sensible Streaker, un elegante pomolo per porte in legno colorato, e l'illuminazione per bagni Pastello, che porta un tocco di calore e colore negli spazi più intimi. Ogni nuovo prodotto racconta la sua storia, arricchendo il panorama del design contemporaneo.

La sedia Amia di Miniforms è una celebrazione del design italiano, un invito a sedersi, a vivere e a sognare. Non perdere l’occasione di scoprire altre meraviglie nel mondo del design, dove ogni pezzo è un’opera d’arte.

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Design Mumbai 2025: Un Palcoscenico per l'Arte e la Creatività Indiana

Design Mumbai 2025: Un Palcoscenico per l'Arte e la Creatività Indiana

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Nel cuore pulsante di Mumbai, dove il vibrante caos urbano incontra l'eleganza del design contemporaneo, si svolgerà la seconda edizione di Design Mumbai, dal 26 al 29 novembre 2025. Questo evento, concepito come un crocevia di talenti emergenti e marchi internazionali, promette di esaltare la creatività indiana con una serie di collaborazioni esclusive e conversazioni illuminanti.

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Guidato da esperti del settore come Ian Rudge, Michael Dynan e Piyush Suri, Design Mumbai 2025 si propone di trasformare Jio World Garden in un palcoscenico dove l’innovazione si intreccia con la tradizione. Tra le anteprime internazionali, spicca la creazione di un caffè site-specific da parte di Lucas Muñoz Muñoz, realizzato con materiali recuperati da progetti di ristrutturazione di THE Park Hotels. Un'opera che esplora temi di impermanenza e rinnovamento, riflettendo la continua evoluzione del design.

Il programma di talk, Design Mumbai Exchange, arricchirà ulteriormente l'esperienza, con voci autorevoli come Manijeh Verghese e Adam Markowitz che affronteranno questioni urgenti come la sostenibilità, la resilienza urbana e il futuro del lavoro. Ogni discussione sarà un invito a riflettere su come il design possa modellare le nostre vite e i nostri spazi.

In questo contesto, l’arte della falegnameria e dell’arredamento avrà un ruolo centrale, con marchi come Natuzzi e Racconti che presenteranno collezioni uniche. La poliedricità di Design Mumbai si manifesta anche nella presenza di giovani talenti nella Emerging Designers Pavilion, dove studi come Studio Abrash e Wannas Design Atelier sfideranno le convenzioni con progetti innovativi e audaci.

La manifestazione non è solo un evento, ma una celebrazione della creatività indiana che si affaccia sul palcoscenico globale. Con ogni installazione e ogni conversazione, Design Mumbai 2025 si propone di posizionare la città come un hub di design internazionale, riflettendo il dinamismo della sua economia creativa e il suo crescente impatto sulla scena mondiale.

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La Magia del Humanise Wall: Un'Opera di Heatherwick alla Biennale di Seoul

La Magia del Humanise Wall: Un'Opera di Heatherwick alla Biennale di Seoul

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Nel cuore pulsante di Seoul, dove il passato e il futuro si intrecciano in una danza continua, sorge un colosso di acciaio che sfida le convenzioni e invita alla riflessione. È il Humanise Wall, un'opera straordinaria progettata dall'architetto britannico Thomas Heatherwick, che si erge per 90 metri e quattro piani, divenendo il fulcro della Biennale di Architettura e Urbanistica.

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Inaugurato durante la cerimonia di apertura, questo muro contorto è molto più di una semplice struttura: rappresenta un manifesto visivo che racchiude le aspirazioni della campagna Humanise e invita i cittadini a immergersi in un dialogo vibrante sulla città. La sua superficie è adornata con immagini di edifici emblematici, una celebrazione dell'architettura che ci circonda e una chiamata all'azione per coloro che desiderano esplorare il mondo del design contemporaneo.

Heatherwick, alla ricerca di un modo per catturare l'attenzione dei cittadini, ha concepito il Humanise Wall come un grande cartellone, un invito a partecipare a una conversazione che trascende i confini del festival. "In una città così vivace, come puoi far sapere alla gente che c'è un evento dedicato al design? Devi attrarre l'attenzione", ha dichiarato l'architetto in un'intervista.

La parete, costruita con una struttura in acciaio e rivestita con 1.428 piastrelle, è un esempio di come l'architettura possa avvicinare le persone. Ogni lato del muro racconta una storia: quello rivolto verso il parco espone la visione di Heatherwick sull'architettura contemporanea, mentre l'altro, volto verso il traffico, offre spunti su cosa possiamo fare per migliorare il nostro ambiente. È un invito aperto a sognare un futuro migliore, a immaginare un'architettura che parli al cuore delle persone.

Il Humanise Wall non è solo un'opera d'arte; è un palcoscenico che incornicia le esperienze quotidiane, un rifugio dal sole e dalla pioggia, un luogo dove le idee possono germogliare. Si erge come un simbolo di un'epoca in cui l'architettura non è solo funzionale, ma è anche un mezzo per connettere le persone e stimolare la creatività.

Fino al 18 novembre 2025, il Humanise Wall rimarrà al centro della Biennale di Architettura e Urbanistica, un evento che si propone di riunire voci diverse e generare un dibattito significativo. La sfida è chiara: come possiamo, insieme, dare vita a città più umane e accoglienti?

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CAPtured: Il Cappello che Difende la Privacy nell'Era dei Social Media

CAPtured: Il Cappello che Difende la Privacy nell'Era dei Social Media

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In un mondo dove la tecnologia si intreccia inesorabilmente con il tessuto della nostra vita quotidiana, emerge un accessorio capace di sollevare interrogativi profondi: CAPtured. Presentato con un'aria di mistero durante la London Fashion Week, questo cappello, frutto della collaborazione tra Droga5 Dublin e la designer Ancuta Sarca, non è solo un oggetto di design, ma un manifesto culturale.

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Immaginate di indossare una creazione che, oltre a decorare la vostra testa, funge da guardiano silenzioso della vostra privacy. Grazie a una tecnologia visiva alimentata dall'intelligenza artificiale, CAPtured è in grado di identificare quando un obiettivo di smartphone è puntato verso di voi. In quel preciso istante, un meccanismo ingegnoso si attiva, calando un velo protettivo sul vostro volto, nascosto agli sguardi indiscreti e ai flash dei social media.

Ma la magia di CAPtured non si limita a una mera funzione di difesa; esplora il delicato confine tra identità e tecnologia, sollevando domande cruciali sul consenso nell’era della condivisione isterica. L'estetica del cappello, curata con maestria da Ancuta Sarca, riflette il dinamismo urbano, unendo moda e innovazione in un abbraccio che sfida le convenzioni.

CAPtured non è solo una risposta a una crescente preoccupazione per la privacy, ma un invito a riflettere sul nostro rapporto con le immagini e la loro diffusione. In un'epoca in cui ogni istante è potenzialmente condiviso, questo cappello si erge come un simbolo di ribellione, un baluardo contro l'oggettivazione dell'individuo, un richiamo a riprendere il controllo sulle proprie immagini.

In definitiva, il cappello CAPtured è più di un accessorio; è un'opera d'arte, un oggetto di design e un pezzo di tecnologia che, con grazia, ci invita a considerare il valore della nostra identità in un mondo in cui ogni click potrebbe trasformarci in star involontarie di una narrazione altrui.

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Techo International Airport: Un Viaggio nel Futuro dell'Architettura Cambogiana

Techo International Airport: Un Viaggio nel Futuro dell'Architettura Cambogiana

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Nel cuore pulsante di Phnom Penh, un nuovo capitolo dell'architettura internazionale sta per essere scritto. Il Techo International Airport, frutto della visionaria mente di Foster + Partners, non è solo un aeroporto, ma un simbolo della rinascita e dell'ambizione di un'intera nazione.

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Con una superficie di 235.500 m² e un design che si innalza per 40 metri, questo terminal è un omaggio alle antiche civiltà che hanno abitato queste terre. Ogni angolo del suo profilo architettonico parla di storia, di cultura e di un profondo rispetto per l'ambiente tropicale che lo circonda.

Costruito con materiali innovativi come acciaio e cemento, l'aeroporto è concepito per essere sostenibile, un faro di modernità che si integra armoniosamente con il paesaggio. La sua progettazione ha coinvolto una sinergia di talenti, da ingegneri a consulenti paesaggistici, tutti uniti dalla missione di realizzare un'opera che non solo accoglie i viaggiatori, ma che racconta una storia.

La sua struttura, che si estende per 850 metri di lunghezza e 500 metri di larghezza, è un esempio di come l'architettura moderna possa rispondere alle esigenze del futuro, senza dimenticare le radici del passato. La cerimonia di inaugurazione segna non solo l'apertura di un nuovo hub aereo, ma anche l'inizio di una nuova era per la Cambogia.

Questo aeroporto non è solo un luogo di transito, ma un’esperienza da vivere, un portale verso nuove avventure e opportunità. La visione di Foster + Partners si materializza in uno spazio dove l’arte della costruzione si fonde con l’anima di un popolo, creando un legame indissolubile tra architettura e comunità.

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Trasformazione del Lungofiume a Teluk Intan: Un Progetto di Ristrutturazione Sostenibile

Trasformazione del Lungofiume a Teluk Intan: Un Progetto di Ristrutturazione Sostenibile

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Trasformazione del Lungofiume a Teluk Intan: Un Progetto di Ristrutturazione SostenibileIl progetto di ristrutturazione del lungofiume a Teluk Intan, realizzato da A3 Projects e Arch Cubic, rappresenta un esempio di architettura innovativa e sostenibile. Questo intervento ha trasformato un ex cantiere navale di 3,21 acri in un centro vitale per la comunità e la sede di un'azienda di piantagione di...

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Completato nel 2025, il progetto non solo ha rivitalizzato un'area precedentemente trascurata, ma ha anche integrato elementi che richiamano la natura circostante, con tonalità di rosso terra e abbondante vegetazione. La nuova struttura serve come un hub per la comunità, promuovendo interazioni sociali e attività commerciali.

Il team di progettazione, guidato dagli architetti Ar. Kenny Chong e Ar. Choon Sin Ho, ha collaborato con esperti di ingegneria e architettura del paesaggio per garantire che il progetto fosse non solo esteticamente gradevole, ma anche funzionale e sostenibile.

Questo progetto rappresenta un passo significativo verso la ristrutturazione di spazi urbani in modo che possano adattarsi alle esigenze moderne, mantenendo al contempo un forte legame con il patrimonio industriale locale.

Per ulteriori dettagli, visita il sito di ArchDaily.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.archdaily.com.

Architettura Supernaturale: Sylvia Richards Combina Legno e Specchi in New Hampshire

Architettura Supernaturale: Sylvia Richards Combina Legno e Specchi in New Hampshire

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Architettura Supernaturale: Sylvia Richards Combina Legno e Specchi in New HampshireIn un'area verdeggiante del New Hampshire, un nuovo edificio per la compagnia biotecnologica Adimab ha preso vita grazie alla visione innovativa di Sylvia Richards. Combinando elementi in legno e pannelli specchiati, il design non solo si integra perfettamente con il paesaggio forestale circostante, ma crea anche u...

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Situato a Lebanon, New Hampshire, questo edificio è parte del quartier generale di Adimab, un leader globale nello sviluppo di anticorpi per malattie infettive e autoimmuni. Richards e il suo team hanno progettato un edificio di 27.000 piedi quadrati, che si sviluppa su tre piani, permettendo una notevole espansione senza compromettere l'ambiente naturale.

Utilizzando un sistema strutturale in legno massiccio, tra cui legno lamellare incrociato (CLT), l'edificio presenta elementi in legno esposti che enfatizzano la bellezza dei materiali naturali. Le facciate sono rivestite con cedro atlantico, sostenibile e di grande impatto visivo, mentre la base è avvolta in pannelli specchiati che sfidano le convenzioni di peso e massa.

La struttura non solo riflette il paesaggio circostante, ma permette anche alle due piani superiori di apparire come se fluttuassero sopra il terreno, creando un'illusione di leggerezza. Gli interni sono progettati per favorire la collaborazione e la creatività, con laboratori, sale riunioni e aree lounge che godono di abbondante luce naturale grazie a grandi finestre.

Il progetto ha richiesto anche la costruzione di un parcheggio per i dipendenti, accessibile tramite una sinuosa rampa di 55 metri che si snoda attraverso il bosco, realizzata in acciaio corten, che ricorda le forme monumentali degli artisti contemporanei.

Ogni dettaglio dell'edificio è pensato per attrarre e mantenere i migliori talenti nel settore biotecnologico, confermando l'impegno di Adimab per l'innovazione e la sostenibilità.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su Dezeen.

Personaggi Disney e Architettura: Un Mondo di Sogni e Realtà

Personaggi Disney e Architettura: Un Mondo di Sogni e Realtà

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Immagina un mondo in cui i personaggi Disney non solo vivono in storie incantate, ma danzano tra le colonne dei monumenti architettonici che abbiamo amato per secoli. Johana Mendoza Rodriguez, architetto e illustratrice di Quito, Ecuador, fa proprio questo. Le sue illustrazioni sono una magica fusione di realtà e sogno, dove la precisione architettonica incontra la meraviglia dell'immaginazione.

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Ogni linea tracciata da Mendoza Rodriguez non è solo un semplice schizzo; è un racconto che esplora come la luce e il colore possano trasformare spazi fisici in esperienze emotive. Attraverso i suoi disegni, vediamo gli iconici edifici del mondo non solo come strutture, ma come custodi di storie e memorie collettive. Il Salk Institute, la Casa di Farnsworth, e il Museo Guggenheim diventano palcoscenici per i nostri eroi animati, invitandoci a guardare oltre il visibile.

La bellezza del lavoro di Mendoza Rodriguez sta nella sua capacità di recontextualizzare questi luoghi. Non si limita a rappresentare ciò che è noto; ci invita a riflettere su come l'architettura possa evocare emozioni e raccontare storie culturali. I personaggi Disney, con il loro carico di nostalgia e fantasia, si intrecciano con l'architettura, creando un dialogo visivo che travalica il tempo e lo spazio.

La sua formazione alla Pontificia Universidad Católica del Ecuador ha forgiato una mente capace di unire il rigore tecnico con una narrazione creativa. Ogni illustrazione diventa così un mezzo di espressione, un linguaggio poetico che parla della bellezza e della complessità del design. Mendoza Rodriguez ci ricorda che l'architettura non è solo un insieme di materiali e forme, ma un'esperienza che vive nei nostri ricordi e nelle nostre fantasticherie.

In un mondo dove il sogno incontra la realtà, i personaggi Disney ci guidano attraverso le meraviglie architettoniche, trasformando ogni angolo in un'opera d'arte. E così, ci ritroviamo a riflettere: qual è il confine tra ciò che è reale e ciò che è immaginato? Forse, in questo gioco di luci e colori, non c'è confine, ma solo la possibilità di sognare in grande.

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La Festa del Re: Un Viaggio Sensoriale tra i Due Fiumi al Cairo Food Week 2025

La Festa del Re: Un Viaggio Sensoriale tra i Due Fiumi al Cairo Food Week 2025

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Nel cuore di Cairo, dove il passato e il presente si intrecciano in un abbraccio inestricabile, si celebra la Festa del Re: un evento che va oltre la semplice arte del mangiare. Al Cairo Food Week 2025, l’installazione gastronomica dal titolo La Festa del Re: Tra Due Fiumi trasporta i commensali in un viaggio multisensoriale, dove ogni morso racconta storie antiche e visioni future.

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Curata da Alchemy Experience, questa esperienza non è solo un pasto ma un racconto vibrante delle credenze cosmologiche dell’antico Egitto, dove il Nilo non è solo un fiume ma una forza vitale che pervade la cultura e la spiritualità. La lunga tavola di venti metri, simbolo del Nilo, divide lo spazio in due metà: l’Est, terra della vita, e l’Ovest, regno dell’aldilà. Un invito a riflettere sul ciclo dell’esistenza.

L’odissea culinaria inizia con il Profumo del Nilo, che accoglie gli ospiti con fragranze ancestrali di incenso e mirra, creando un ponte tra il terreno e il divino. Gli ospiti vengono poi immersi nel Giardino del Fiume, un’area che celebra la comunità e la convivialità, prima di giungere al momento culminante: l’Offerta, dove un tributo all’eredità agricola dell’Egitto viene presentato lungo la maestosa tavola. Ogni piatto è un’immersione in colori e sapori, un’ode alla rinascita e alla riflessione.

Nella tradizione dell’antico Egitto, ogni pasto è un rituale. I piatti della sponda est, con ingredienti freschi e vivaci, simboleggiano il sole nascente; mentre quelli della sponda ovest, ricchi di sapori complessi e cucinati lentamente, evocano la contemplazione nell’aldilà. Un’esperienza che non si limita al palato, ma si estende alla vista e all’anima.

La magia è amplificata dal design luminoso di Enlighten, che cattura il ritmo della luce, accompagnando gli ospiti in un viaggio emotivo che evolve dall’alba al tramonto. I colori caldi del mattino si trasformano in toni brillanti a mezzogiorno, per poi addolcirsi in tonalità ambrate all’imbrunire, trasformando il pasto in una sinfonia di emozioni.

La Festa del Re al Cairo Food Week 2025 non è solo un evento; è un invito a riscoprire la cultura e l'arte visionaria di una città che guarda al futuro, ancorata alla sua storicità. La scelta del Grand Egyptian Museum come location aggiunge un ulteriore strato di significato, collocando questa celebrazione direttamente sulle rive del Nilo, in un ritorno simbolico alle origini.

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Innovativa Struttura di Acquacoltura in Norvegia: Un Capolavoro di Snøhetta

Innovativa Struttura di Acquacoltura in Norvegia: Un Capolavoro di Snøhetta

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Un Capolavoro di Architettura in Norvegia La nuova struttura di acquacoltura progettata dallo studio Snøhetta si erge tra due scogliere rocciose a Ånderkleiva, sede di una nota azienda di pesca. Con i suoi 1.510 metri quadrati, questo edificio innovativo non è solo un centro operativo, ma un esempio di come l'architettura possa integrarsi armoniosamente con l'ambiente circostante.

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Design Curvo e Materiali Sostenibili

La caratteristica principale di Ånderkleiva è la sua facciata in vetro nero curvato, che si estende tra le due scogliere, sostenuta da un colonna centrale in cemento avvolta in acciaio Corten. Snøhetta ha progettato questa forma curva per rispecchiare le colline circostanti, creando al contempo spazi interni che si affacciano verso il mare e le strutture di acquacoltura.

Interni Funzionali e Innovativi

All'interno, la struttura ospita spazi ufficio, sale industriali, aree di stoccaggio e un centro di apprendimento e innovazione per l'acquacoltura. La posizione elevata dell'edificio consente l'accesso da due livelli, facilitando il passaggio di veicoli e attrezzature.

Facciata Riflettente e Sostenibilità

La facciata è un elemento chiave del design: il vetro riflettente è stato scelto per mimetizzarsi con il paesaggio circostante, creando un effetto visivo mutevole in base alle condizioni atmosferiche. La progettazione ha tenuto conto della sicurezza degli uccelli, senza segnalare collisioni da quando l'edificio è stato completato.

Estetica Industriale e Dettagli Colorati

Gli interni presentano un'estetica industriale con elementi in cemento a vista e pannelli acustici in metallo perforato, mentre dettagli in rosso e arancione richiamano i colori delle boe nel mare. Inoltre, Snøhetta ha creato una struttura separata per uffici e stoccaggio con un tetto a zig-zag che si integra perfettamente con il design principale.

Questo progetto rappresenta un passo avanti nell'architettura industriale, mettendo in luce l'importanza della sostenibilità e dell'innovazione nel settore dell'acquacoltura.

Ispirato all'articolo pubblicato su: Architecture – Dezeen

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Rivoluzione del Design: Come l'AI Sta Riscrivendo le Regole della Creazione

Rivoluzione del Design: Come l'AI Sta Riscrivendo le Regole della Creazione

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In un mondo dove il tempo e l'efficienza si intrecciano, l'architettura ha sempre danzato con gli strumenti a disposizione. I nostri progetti, un tempo tracciati con penna e inchiostro su fogli delicati, hanno visto l'emergere di Mylar, un materiale che ha rivoluzionato la riproduzione dei disegni, liberandoli dalle fragilità del passato. Con Mylar, il processo di creazione ha guadagnato leggerezz...

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Oggi, ci troviamo all'alba di una nuova era, dove l'intelligenza artificiale si erge come un architetto invisibile, capace di raccogliere informazioni in un battito di ciglia e di generare immagini su comando. L'AI non è solo uno strumento, è un compagno di viaggio, che ci invita a ripensare il nostro approccio alla creazione. Ci offre efficienza, ma solleva anche interrogativi profondi sull'autorialità e sull'essenza del mestiere. Cosa significa creare, quando il processo può essere accelerato a velocità inimmaginabile?

Il design, nella sua essenza, è un riflesso del nostro tempo. Dalla penna all'AI, ogni evoluzione degli strumenti ha segnato un cambiamento nel nostro modo di pensare e di sentire. L'era post-bellica ha visto la nascita di una semplicità industriale, un minimalismo che rispondeva a necessità di ricostruzione. Oggi, mentre ci abbandoniamo alla potenza dell'AI, la domanda rimane: come possiamo mantenere la nostra voce in un coro di algoritmi?

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Rinascita Architettonica: La Trasformazione della Scuola Modello Gersthof

Rinascita Architettonica: La Trasformazione della Scuola Modello Gersthof

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In una Vienna che si muove come un sogno, dove il passato incontra un futuro luminoso, la Scuola Modello Gersthof si erge come un faro di innovazione. Questo progetto di ristrutturazione, curato dall'architetto Franz&Sue, narra una storia di metamorfosi, di come un antico ospedale ortopedico possa rinascere come un contemporaneo campus educativo. Immaginate un edificio che, immerso in un parco sec...

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La superficie di 7510 m² racconta di spazi che respirano, dove ogni aula, ogni corridoio è pensato per stimolare la creatività e l’apprendimento. La ristrutturazione è una danza di materiali, dove pietra e calcestruzzo si intrecciano, creando un dialogo tra il vecchio e il nuovo, tra la tradizione e l'innovazione. La progettazione è arricchita dalla collaborazione di un team di talenti, tra cui Márton Meszes e Julia Aigner, i cui nomi risuonano come note in una sinfonia architettonica.

Ma non è solo un'opera di architettura; è un atto di amore per la comunità. Immaginate studenti che si muovono tra spazi luminosi, sotto un cielo che sembra promettere avventure. La Scuola Modello Gersthof non è un semplice edificio: è un ecosistema educativo, un luogo dove si coltivano sogni e si costruisce il futuro.

La trasformazione è prevista per essere completata nel 2025, un anno che si avvicina come una promessa. Con ogni mattone posato, con ogni finestra installata, si scrive un nuovo capitolo nella storia di Vienna, una città che non smette mai di ispirare. La Scuola Modello Gersthof è destinata a diventare non solo un luogo di apprendimento, ma un simbolo di rinascita e speranza.

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Un'Architettura che Fluttua: La Magia del Calcestruzzo di Moguang Studio in Cina

Un'Architettura che Fluttua: La Magia del Calcestruzzo di Moguang Studio in Cina

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In un angolo incantato della provincia di Hubei, dove la natura abbraccia l'architettura, sorge un edificio che sembra galleggiare, un'opera di Moguang Studio che incanta e sorprende. Questa straordinaria struttura in calcestruzzo si erge come un cuore pulsante all'interno di un complesso di guesthouse, ancorando gli ospiti in un abbraccio di funzionalità e bellezza. Con il suo profilo orizzontale...

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La genesi di questo sogno architettonico è legata a un semplice ma potente gesto: un recinto blu temporaneo che, come un orizzonte accidentale, ha ispirato gli architetti a creare un intervento permanente. La struttura non si limita a inserirsi nel contesto, ma lo arricchisce, tessendo insieme le colline circostanti e riscrivendo le regole della percezione spaziale. I visitatori si trovano immersi in una danza di luci e ombre, mentre la geometria del calcestruzzo si fa eco della trama naturale del luogo.

All'interno, l'edificio si apre verso il cielo attraverso tre corti di luce, spazi che incorniciano la bellezza del mondo esterno, invitando gli ospiti a perdersi nella meraviglia. Al centro, un cortile cubico di 7.5 metri di lato funge da fulcro, collegando aree di ristorazione, cucina e incontri, in una sinfonia di solidità e vuoto. Le finestre a tutta altezza non solo riducono la massa visiva, ma tessono un fil rouge di trasparenza e leggerezza, mentre il tetto, adornato da una sottile piscina riflettente, si fa specchio delle montagne lontane e del serbatoio sottostante.

Il risultato è un edificio che fluttua, un congegno architettonico che, pur radicato nella materia, sembra sfidare la gravità. Con una cura meticolosa, il calcestruzzo è stato lavorato in un'unica colata, preservando l'impronta del legno e conferendo un tocco di calore a una struttura altrimenti austera. Ogni elemento, ogni apertura, è pensato per raccontare una storia, per invitare l'osservatore a esplorare e a immergersi in un'esperienza multisensoriale che trascende il semplice atto di visitare un luogo.

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Il Padiglione di Legno di Adjaye Associati: Un Capolavoro di Ingegneria a Barbados

Il Padiglione di Legno di Adjaye Associati: Un Capolavoro di Ingegneria a Barbados

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Il Padiglione di Legno di Adjaye Associati: Un Capolavoro di Ingegneria a BarbadosIl Barbados National Performing Arts Pavilion ha aperto le sue porte a Bridgetown come prima fase di un ambizioso centro culturale, progettato dallo studio Adjaye Associates. Questo padiglione, realizzato per il festival Carifesta XV, rappresenta un importante passo verso un complesso di arti performative di 85.000 p...

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Concepito come un luogo di utilizzo temporaneo, il padiglione non solo offre uno spazio culturale immediato, ma prepara anche le fondamenta per il futuro centro permanente, la cui conclusione è prevista per il 2026. Integrando il padiglione temporaneo nelle fondamenta permanenti, il design riduce gli sprechi e garantisce che i materiali possano continuare a servire la comunità nel tempo.

Quando sarà completato, il centro includerà un auditorium da 1.500 posti, studi di registrazione, terrazze pubbliche e altre strutture culturali. La struttura in legno rimarrà un elemento distintivo dell'architettura del progetto.

Innovazione Strutturale: La Trave di Compressione in Legno

Gli architetti di Adjaye Associates, in collaborazione con StructureCraft, hanno ingegnerizzato la prima trave di compressione interamente in legno al mondo, lunga 80 piedi. Questa trave trasferisce 120.000 libbre di tensione senza alcun pezzo di metallo, utilizzando giunti Okkake-Daisen-Tsugi ispirati alla tradizionale falegnameria giapponese. Cavi sottili sostengono i pilastri inclinati alle fondamenta, creando un sistema laterale capace di resistere a venti di uragano, mantenendo visibile l'espressione strutturale.

Il legno massiccio ha permesso un processo di costruzione a componenti, consentendo di progettare e assemblare il padiglione in soli quattro mesi. Le grondaie inclinate potranno essere riutilizzate come struttura del tetto per il centro permanente, estendendo ulteriormente la vita del materiale. Questo approccio riflette l'impegno di Adjaye Associates per un'architettura a basse emissioni di carbonio nei Caraibi.

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Sculture Cubiche di Cemento: Un Legame Tra Rokko e Berlino

Sculture Cubiche di Cemento: Un Legame Tra Rokko e Berlino

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Sculture Cubiche di Cemento: Un Legame Tra Rokko e BerlinoIl progetto fernsehen stabilisce un dialogo unico tra due paesaggi con storie parallele di estrazione e rinnovamento: il Monte Rokko in Giappone e Berlino, Germania. Ogni sito ospita una struttura di cemento identica, creando un'installazione abbinata che li collega attraverso trasmissioni video dal vivo e registrate.

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Il Monte Rokko è stato ampiamente estratto per granito durante il periodo Edo, portando a un'ampia deforestazione e declino ambientale. Durante l'era Meiji, sforzi di riforestazione graduali hanno ripristinato il territorio. Oggi, la montagna porta le tracce stratificate sia dei danni che del recupero. Berlino, la base degli artisti, riflette un ciclo simile di distruzione e rigenerazione nella sua storia urbana.

Concepite da Riku Ikegaya, Kohei Hayashi e Yu Kamijo, le sculture cubiche installate a Rokko e Berlino sono punteggiate da aperture tubulari strette, richiamando la forma dei telescopi. All'interno di esse, dispositivi video proiettano la vista dal sito abbinato: l'installazione di Rokko mostra l'attività urbana di Berlino, mentre quella di Berlino trasmette immagini dell'ambiente naturale di Rokko.

Questa installazione funge da dispositivo percettivo e monumento. Le registrazioni catturano realtà contrastanti ma parallele. A Berlino, gli spettatori vedono il passaggio di persone, veicoli e ritmi cittadini. A Rokko, le immagini rivelano vegetazione, cambiamenti climatici e movimenti animali. Insieme, queste prospettive connettono ambienti distanti, inquadrando la coesistenza di condizioni naturali e urbane.

Il progetto esamina come la visione possa collegare spazio e tempo, operando come un dispositivo percettivo e un monumento. Il titolo fernsehen, che in tedesco significa 'vedere lontano', sottolinea la dualità della distanza e della mediazione, inquadrando l'installazione come un'esplorazione di come la percezione, la tecnologia e il contesto influenzino il modo in cui i paesaggi vengono compresi nel tempo e nello spazio.

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Gioco: Lo Spazio Creativo per Bambini alla Triennale di Milano

Gioco: Lo Spazio Creativo per Bambini alla Triennale di Milano

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Gioco: Lo Spazio Creativo per Bambini alla Triennale di Milano La Triennale di Milano ha inaugurato Gioco, un nuovo e stimolante spazio creativo dedicato ai bambini, progettato dall'architetto Luca Cipelletti. Questo progetto fa parte della più ampia ristrutturazione del Piano Parco e si propone di offrire un ambiente interattivo e modulare, realizzato con blocchi di sughero.

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Gioco è concepito per essere un luogo di esplorazione pratica, dove i bambini possono dare libero sfogo alla loro creatività. I blocchi di sughero utilizzati sono leggeri e possono essere facilmente riorganizzati, permettendo di creare sedute, scrivanie o aree di relax. Questo design flessibile incoraggia l'interazione spontanea e l'apprendimento collaborativo.

Il nuovo spazio non è solo un'area educativa, ma anche un luogo di gioco libero, dove i bambini e i loro accompagnatori possono trascorrere del tempo insieme. Gioco offre anche un'ampia gamma di attività, tra cui laboratori organizzati dal Dipartimento Educativo della Triennale, arricchendo ulteriormente l'esperienza dei visitatori.

Inoltre, la struttura è dotata di servizi pratici per le famiglie, come parcheggio per passeggini, armadietti e servizi igienici adatti ai bambini, assicurando così un'accoglienza comoda per tutti. Anche il ristorante Cucina Triennale propone un menù dedicato ai più piccoli, estendendo l'inclusione dei bambini all'intera offerta della Triennale.

La biblioteca presente nel Gioco invita all'esplorazione e alla scoperta, con una collezione di libri illustrati in italiano e inglese, libri silenziosi e opere che introducono la Lingua dei Segni Italiana. Questo rende il progetto accessibile a un pubblico più ampio e arricchisce la visita con attività interattive che collegano lo spazio alle mostre attuali.

Gioco rappresenta così un'importante iniziativa della Triennale di Milano, unendo creatività, apprendimento e inclusione in un ambiente pensato per i bambini e le loro famiglie.

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Un Villaggio di Legno: Il Centro Studentesco di Johns Hopkins

Un Villaggio di Legno: Il Centro Studentesco di Johns Hopkins

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Nel cuore del campus di Johns Hopkins a Baltimora, un sogno architettonico prende vita: il Bloomberg Student Center. Immaginate un villaggio, un insieme di 29 padiglioni in legno massiccio, che si arrampicano dolcemente lungo un pendio naturale. Questa creazione, firmata dallo studio danese BIG e dal Rockwell Group di New York, è il primo edificio dedicato esclusivamente alla vita studentesca dell...

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Con una superficie di 14.000 metri quadrati, il centro è un mosaico di volumi rettangolari impilati, avvolti in vetro e sormontati da tetti piani. Bjarke Ingels, fondatore di BIG, descrive il progetto come un villaggio in legno, un luogo dove le attività degli studenti non sono più disperse, ma raccolte in uno spazio che favorisce l'incontro e l'interazione.

I padiglioni non sono solo belli; sono anche intelligenti. Ognuno di essi è dotato di pannelli solari che contribuiscono a generare circa la metà dell'elettricità necessaria al funzionamento dell'edificio, un passo fondamentale verso la certificazione LEED Platinum. La struttura, concepita come una serie di volumi a cascata, è un esempio di come l'architettura possa armonizzarsi con l'ambiente, rispettando la sostenibilità e l'efficienza energetica.

All'interno, il centro si apre in un atrio centrale che varia in altezza, creando uno spazio dinamico e accogliente. Al piano terra, una food hall, un caffè e un ristorante accolgono gli studenti in un'atmosfera vivace e informale, mentre una scala monumentale conduce verso aree lounge e spazi per eventi, tra cui un teatro da 250 posti e studi di danza.

La scelta dei materiali riflette un'attenzione particolare alla sostenibilità: legno massiccio, soffitti in legno lamellare acustico, e finiture in pietra calcarea e rovere bianco si combinano per creare un ambiente caldo e accogliente. David Rockwell, fondatore di Rockwell Group, ha dichiarato di essersi lasciato ispirare dalla struttura in legno per creare un interno coeso e dinamico.

Fuori, giardini paesaggistici e terrazze invitano alla socialità, mentre la cisterna sotterranea da 20.000 galloni raccoglie l'acqua piovana, dimostrando un ulteriore impegno verso la sostenibilità. Questa meraviglia architettonica non è solo un luogo di incontro; è un manifesto di ciò che l'architettura contemporanea può e deve essere: un luogo dove forma e funzione si intrecciano in un abbraccio di legno e vetro, dove gli studenti possono sentirsi a casa.

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Casa Tao: Un Rifugio di Calma e Minimalismo a Puerto Vallarta

Casa Tao: Un Rifugio di Calma e Minimalismo a Puerto Vallarta

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Casa Tao: Un Rifugio di Calma e Minimalismo a Puerto VallartaSituata a Puerto Vallarta, in Messico, Casa Tao è un capolavoro progettato da HW Studio, dove l'architettura si fonde armoniosamente con il clima costiero. Anziché cercare una vista da cartolina, la casa si affaccia su un cortile alberato, accogliendo brezze e profumi mentre filtra la luce intensa del sole del Pacifico.

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Il progetto nasce dalla memoria silenziosa di coloro che lo abitano. Gustavo, cresciuto a Puerto Vallarta, desiderava una casa che promettesse frescura e rifugio, ispirandosi alla modestia dell'abitazione della sua infanzia, dove l'ombra era essenziale. Sua moglie, Cynthia, ha portato un fascino per il design giapponese, influenzata da un viaggio che ha fatto con le loro figlie.

Il team di design ha commentato: "Vorremmo sentirci come se vivessimo in un museo giapponese", descrivendo un luogo dove il tempo rallenta e il silenzio è palpabile. Queste esperienze hanno plasmato ogni decisione, conferendo a Casa Tao un linguaggio di sobrietà e profondità.

Una Composizione di Geometrie Semplici

HW Studio ha organizzato il piano di Casa Tao come una composizione di forme sovrapposte. Le camere da letto, il garage e le aree di servizio formano una base solida, mentre un volume leggero e a doppia altezza fluttua sopra, ospitando gli spazi sociali. Sollevando le aree living, gli architetti le hanno circondate di aria e viste tra gli alberi, catturando la brezza marina senza esporre gli interni alla luce solare diretta.

All'interno, le camere da letto si affacciano su un patio appartato, dove una parete curva e un singolo albero creano una soglia morbida, incoraggiando un movimento lento e deliberato. "L'ombra qui è una condizione emotiva", osserva il team, "una promessa di calma e protezione silenziosa".

HW Studio e l'Influenza del Design Giapponese

Il cemento costituisce il nucleo strutturale di Casa Tao, scelto da HW Studio per la sua durabilità e profondità tattile. Le superfici esposte assorbono la luce del sole costiero con un bagliore attenuato, mentre le finiture bianche esaltano il delicato contrasto tra ombra e luce. Il team desiderava che il materiale registrasse la luce, piuttosto che rimbalzarla.

Nel tempo, il cemento si scalderà e si ammorbidisce, diventando una superficie che documenta l'uso e il clima, piuttosto che resistervi. La combinazione di massa solida e illuminazione delicata conferisce alla casa una serenità meditativa, invitando a sostare e riflettere.

Ogni spazio è un'atmosfera per l'osservazione silenziosa, in sintonia con le riflessioni dell'autore giapponese Junichirō Tanizaki nel suo saggio "In Praise of Shadows", dove la luce sottile rivela profondità e texture. HW Studio cattura quello spirito, permettendo a luce e ombra di guidare i sensi e rallentare il giorno, trasformando l'abitare in uno studio della presenza.

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Esplorando la Creatività Femminile: Installazioni dalla HEAD di Ginevra

Esplorando la Creatività Femminile: Installazioni dalla HEAD di Ginevra

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In un angolo pulsante di Ginevra, alla HEAD – Scuola di Arti e Design, si è recentemente tenuta un'installazione che ha catturato l'essenza della creatività femminile. Ispirata dal saggio iconico di Virginia Woolf, A Room of One's Own, l'installazione ha invitato i visitatori a riflettere sul significato di uno spazio tutto per sé, un luogo in cui le idee possono fiorire e le storie possono essere...

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Questo progetto non è solo una celebrazione della creatività, ma rappresenta anche un punto di partenza per una serie di installazioni che esplorano temi contemporanei come l'identità queer e l'ecologia. Ogni opera è un viaggio, un racconto visivo dove il design si intreccia con la narrazione personale, creando un dialogo tra l'oggetto e l'osservatore.

In particolare, l'installazione Voyager di Gabriella Luchetta Dos Santos, costruisce una mitologia sonora e visiva attorno alla luna, esplorando la temporalità queer e le sue ricchezze. Un'opera che invita a immaginare futuri alternativi, sfidando le aspettative normative.

Fragments Alive di Laurène Allard offre una cartografia di gesti, una collezione di territori fragili che raccontano cicli di apparizione e scomparsa, mentre Aucèu di Léa Campos riporta in vita memorie infantili attraverso un'installazione cinematografica immersiva.

Le opere sono il frutto di un programma di Master in Spazio e Comunicazione, dove gli studenti vengono incoraggiati a sviluppare una pratica personale e interattiva, creando linguaggi di design unici. Questo approccio interdisciplinare non solo prepara i laureati per carriere nel design e nei media, ma li invita a riflettere sulle questioni sociali, politiche e ambientali che ci circondano.

Ogni installazione è un invito a rallentare, a vedere il mondo con occhi nuovi e a capire che la creatività, specialmente quella delle donne, è un potente strumento di cambiamento.

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Trasformazione Creativa: Una Vecchia Piscina Diventa un Hub Educativo Sostenibile a Londra

Trasformazione Creativa: Una Vecchia Piscina Diventa un Hub Educativo Sostenibile a Londra

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Immagina di attraversare la soglia di un luogo che un tempo accoglieva l'eco delle risate e dei tuffi, ora reinventato in un vibrante spazio educativo. Questo è ciò che è successo a Londra, dove il Waltham Forest College ha scelto di trasformare una piscina scolastica abbandonata in un hub multifunzionale per l'apprendimento e il benessere. L'architetto Studio DERA ha preso in mano la sfida di rid...

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Con l'aumento del numero di studenti, il college ha sentito la necessità di trovare nuove soluzioni per rispondere alle esigenze educative e alle attività extracurricolari. Così, il direttore del college, Janet Gardner, ha invitato i direttori di Studio DERA, Max Dewdney e Marcel Rahm, a reimaginare quello che era un tempo un luogo di svago in un centro di apprendimento innovativo. Attraverso una serie di workshop e consultazioni con educatori e studenti, gli architetti hanno creato un progetto che riflette le reali necessità del campus.

Il risultato è un luogo di 994 metri quadrati, suddiviso in cinque zone di apprendimento, ciascuna progettata per supportare stili di insegnamento diversi e gruppi di varie dimensioni. Un palcoscenico elevato è stato collocato all'estremità profonda della piscina, fungendo da fulcro per conferenze e spettacoli, mentre una nuova sala informatica sfrutta l'altezza originale della piscina per offrire un'infrastruttura digitale all'avanguardia. L'illuminazione naturale è stata massimizzata grazie all'ampliamento delle finestre, che ora portano luce e calore nel cuore dello spazio.

Le scelte materiali sono state guidate da principi di bassa emissione di carbonio e circolarità. Sono stati utilizzati legni certificati FSC, pannelli acustici riciclati e finiture a basse emissioni di VOC. Studio DERA ha lavorato per garantire che ogni elemento del design fosse in armonia con le esigenze operative, creando un ambiente che non solo è bello, ma anche funzionale e sostenibile. "Volevamo che questo spazio fosse un luogo che elevasse l'apprendimento degli studenti e la funzionalità del personale, portando gioia e ispirazione", ha affermato Dewdney. La piscina, ora rinata, rappresenta l'esempio perfetto di come la riqualificazione possa rinnovare l'architettura educativa in modo sostenibile e innovativo.

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Costruire con Forche: La Magia degli Studenti dell'Architectural Association

Costruire con Forche: La Magia degli Studenti dell'Architectural Association

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Nel cuore di un bosco incantato, dove la natura danza in perfetta armonia, un gruppo di studenti dell'Architectural Association di Londra ha intrapreso un viaggio straordinario. Hanno scoperto un modo semplice e ripetibile per costruire con le forche degli alberi, quei rami che spesso vengono trascurati e lasciati a marcire, ma che invece racchiudono una forza sorprendente.

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Il progetto, intitolato A Forest Datum, ha visto questi giovani architetti cimentarsi nella creazione di un sentiero sospeso, un cammino elevato che si snoda tra gli alberi, realizzato con un materiale che potrebbe essere considerato un rifiuto. Utilizzando una jig, una sorta di attrezzo adattabile, hanno tagliato le forche degli alberi, mantenendo intatta la loro forma a Y, così vantaggiosa dal punto di vista strutturale.

In questo laboratorio a cielo aperto, all'interno del campus di Hooke Park, i partecipanti al corso Design & Make hanno affrontato la sfida di lavorare con i rifiuti del sito, plasmando idee innovative e sperimentando nuove forme di architettura. La forza delle forche, provenienti da potature selettive, è stata sfruttata in modo ingegnoso: ogni ramo, con la sua forma irregolare, è stato concepito come una parte di un blocco invisibile, disposto in modo da sostenere l'intera struttura del pavimento.

La jig, realizzata con legno e connettori stampati in 3D, ha permesso tagli precisi e veloci, mentre un sistema di tensione con cavi Dyneema ha garantito la stabilità del cammino. Non c'è bisogno di tecnologia complessa; la genialità di questo progetto risiede nella sua semplicità, rendendolo accessibile anche in contesti a basso reddito.

Con entusiasmo, Emmanuel Vercruysse, co-direttore del corso, ha dichiarato che questo metodo rappresenta un cambiamento di paradigma nell'uso del legno. Attualmente, l'industria del legno considera altamente efficiente l'uso del 50% di un albero, ma ciò non è sostenibile. A Hooke Park, gli studenti sono riusciti a utilizzare fino all'80% dell'albero, dando nuova vita a materiali che altrimenti sarebbero stati sprecati.

In un mondo dove il legno è visto come la soluzione per l'ambiente costruito, ci si rende conto che non c'è abbastanza legno per soddisfare la crescente domanda. Ma qui, tra le forche degli alberi e l'ingegno umano, si sta scrivendo una nuova storia di sostenibilità e innovazione.

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Casa NM: Eccellenza dell'Architettura Contemporanea in Portogallo

Casa NM: Eccellenza dell'Architettura Contemporanea in Portogallo

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Casa NM: Eccellenza dell'Architettura Contemporanea in PortogalloSituata a Penafiel, Casa NM è un esempio straordinario di architettura contemporanea, realizzata dal team di CFDS Architecture. Questo progetto, completato nel 2024, si estende su una superficie di 300 m² e rappresenta una fusione perfetta di design, funzionalità e sostenibilità.

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Il progetto è stato curato dal talentuoso architetto Daniel Sousa, con l'obiettivo di creare uno spazio abitativo che rispecchiasse la bellezza del paesaggio circostante. Le immagini di Pedro Machado catturano l'essenza di questa meravigliosa abitazione, evidenziando l'uso innovativo dei materiali e l'attenzione al dettaglio.

Casa NM si distingue non solo per la sua estetica, ma anche per la sua efficienza energetica, un aspetto sempre più cruciale nell'architettura moderna. La scelta di marchi di alta qualità come Banema e Porcelanosa Grupo evidenzia l'impegno del team di progettazione nel garantire standard elevati in ogni fase della realizzazione.

Il design degli interni, curato da Puro - by Catarina Ferreira, completa l'opera con spazi armoniosi e funzionali, pensati per il comfort e il benessere degli abitanti.

In sintesi, Casa NM è molto più di una semplice abitazione; è un manifesto dell'architettura contemporanea portoghese, un luogo dove la bellezza e la funzionalità si incontrano. Scopri di più su questo progetto su ArchDaily.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.archdaily.com.

Scopri Melville: La Casa Compatta di Jos Tan che Celebra la Vita di Città a Melbourne

Scopri Melville: La Casa Compatta di Jos Tan che Celebra la Vita di Città a Melbourne

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Scopri Melville: La Casa Compatta di Jos Tan che Celebra la Vita di Città a MelbourneIn un angolo vivace del quartiere Brunswick West a Melbourne, l'architetto australiano Jos Tan ha realizzato Melville, una casa compatta che si integra perfettamente con le costruzioni circostanti grazie alla sua forma semplice e alle pareti di mattoni chiari. Con una superficie di soli 90 metri quadrati, questa a...

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Tan, fondatore dello studio Tan Architecture, ha colto l'occasione per celebrare la vita di città, creando aperture alte e strette che garantiscono un equilibrio tra privacy e connessione con l'ambiente urbano. "Questo sito presentava un'opportunità unica per costruire una casa che interagisse direttamente con il marciapiede," ha dichiarato Tan, evidenziando l'importanza dell'interazione faccia a faccia tra i residenti e i passanti.

L'architettura di Melville è stata progettata per rispondere a una modifica del livello terreno di 1,2 metri, che ha permesso di elevare il piano terra e di sostituire un vecchio accesso per veicoli con un nuovo marciapiede. All'entrata, un corridoio metallico conduce a un garage per biciclette, mentre all'interno, una breve scala porta alle aree abitative, divise in una zona pubblica, rivolta verso la strada, e una zona privata che si affaccia su un giardino posteriore.

La disposizione degli spazi è stata studiata per massimizzare la funzionalità: il soggiorno si trova nella parte anteriore della casa, mentre la cucina e la sala da pranzo si affacciano sul patio del giardino, grazie a una porta scorrevole in vetro che apre l'ambiente verso l'esterno. Al primo piano si trovano le camere per i bambini e uno studio, mentre la camera matrimoniale è collocata in un volume metallico al secondo piano, con accesso a un deck privato.

Per garantire la privacy degli abitanti, Tan ha progettato finestre che limitano la visibilità diretta dalla strada, conservando al contempo una connessione visiva con l'ambiente circostante. L'uso di vetri doppi spessi e rivestimenti in mattoni contribuisce a ridurre il rumore del traffico, creando un rifugio sereno in un contesto urbano vivace.

Gli interni di Melville sono caratterizzati da un design minimalista, con pareti bianche e pavimenti realizzati in legno recuperato, riflettendo un'estetica sobria e contemporanea. Questa casa non è solo un'abitazione, ma un esempio di come l'architettura possa rispondere alle esigenze della vita urbana, creando spazi che incoraggiano interazioni sociali e un senso di comunità.

Con Melville, Jos Tan dimostra che è possibile costruire in modo intelligente e responsabile, celebrando la vita di città e contribuendo a un ambiente urbano più coeso e interattivo.

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La Casa dei Cuarti Rodanti: Un Eccellente Esempio di Architettura Sostenibile in Ecuador

La Casa dei Cuarti Rodanti: Un Eccellente Esempio di Architettura Sostenibile in Ecuador

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La Casa dei Cuarti Rodanti: Un Eccellente Esempio di Architettura Sostenibile in EcuadorSituata su una pendenza a Ilaló, la Casa dei Cuarti Rodanti, progettata da Rama Estudio, rappresenta un approccio innovativo e consapevole all'architettura residenziale. Questa abitazione, con i suoi 140 m², è stata realizzata per una giovane coppia con una visione sensibile del vivere, integrandosi perfettamen...

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Il progetto è stato concepito come una risposta ai tradizionali modelli costruttivi, proponendo soluzioni economiche e rispettose dell'ambiente. La Casa dei Cuarti Rodanti non è solo un'abitazione, ma un simbolo di una comunità impegnata nella gestione responsabile delle risorse idriche e nella conservazione dell'ecosistema locale.

Il team di architetti, guidato da Carolina Rodas, Felipe Donoso e Carla Chávez, ha lavorato in sinergia con esperti di ingegneria e architettura del paesaggio, creando uno spazio che non è solo esteticamente gradevole, ma anche funzionale e sostenibile. La Casa dei Cuarti Rodanti si propone come un'alternativa concreta e ispiratrice per le future costruzioni nelle aree rurali in espansione urbana.

Questo progetto, completato nel 2024, è già stato oggetto di attenzione e ammirazione da parte della comunità architettonica internazionale, grazie alla sua capacità di coniugare bellezza, funzionalità e rispetto per l'ambiente. Scopri di più sulla Casa dei Cuarti Rodanti e lasciati ispirare dalla sua architettura innovativa.

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Il Castello di Sanguinetto: Un Sogno Medievale in Vendita

Il Castello di Sanguinetto: Un Sogno Medievale in Vendita

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Nel cuore pulsante della storia italiana, a pochi chilometri da Verona, sorge il Castello di Sanguinetto, un autentico gioiello medievale che attende un nuovo capitolo della sua esistenza. Con le sue torri merlate che si stagliano contro il cielo, i saloni affrescati che raccontano storie di un tempo lontano e le pietre che conservano l'eco di otto secoli di vita, questo castello non è solo un luo...

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Immagina di poter acquistare un castello per 2,2 milioni di euro. Non si tratta solo di un investimento; è l'occasione per restituire al territorio un patrimonio culturale che può rinascere sotto nuove forme. Da dimora privata a lussuoso hotel, fino a diventare un centro culturale aperto al mondo, le opzioni sono infinite e affascinanti. La corte interna, con il suo respiro di storia, si presta magnificamente a eventi unici o a momenti di relax, trasportandoti indietro nel tempo.

Un viaggio nel tempo è ciò che offre Sanguinetto, un borgo che ha visto passare non solo il tempo, ma anche figure illustri come Carlo Goldoni e Garibaldi. Le origini di questo castello risalgono al XIII secolo, quando venne fortificato per proteggere le rotte commerciali verso la Lombardia. Oggi, i suoi 1.500 metri quadrati di ambienti interni, distribuiti su più livelli, raccontano un'evoluzione architettonica che unisce eleganza e funzionalità. Torri trasformate in logge, saloni che custodiscono affreschi: ogni angolo parla di storie da vivere.

Ma il vero valore del Castello di Sanguinetto non è solo architettonico. È un luogo di emozioni, incastonato in una regione ricca di arte, cultura e gastronomia. Situato tra Verona, Mantova e il Lago di Garda, offre infinite opportunità per esplorare il patrimonio artistico e naturale dell'Italia. Chi deciderà di ridare vita a questo castello avrà l'opportunità di creare un ponte tra il passato e il futuro, integrando modernità e tradizione in perfetta armonia.

Il Castello di Sanguinetto con le sue torri merlate
Una vista suggestiva del Castello di Sanguinetto.

Immagina un boutique hotel immerso nella storia, un centro di ricerca dedicato all'arte e alla sostenibilità, o una residenza privata che diventa un rifugio di ispirazione. Le possibilità sono molte, e ognuna di esse racconta un futuro luminoso per questo angolo d'Italia, pronto a reinventarsi e a sorprendere.

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Un Gelato Sostenibile: L'Armonia tra Architettura e Natura in Thailandia

Un Gelato Sostenibile: L'Armonia tra Architettura e Natura in Thailandia

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In un angolo incantevole di Koh Phangan, dove il profumo del cocco si mescola all'aria salmastra del mare, un gelato ha trovato casa. Satimi.sook non è solo un luogo dove gustare dolci prelibatezze, ma un esempio di come l'architettura possa danzare in perfetta armonia con la natura circostante. Progettato dallo studio Bamboosaurus, questo negozio di gelato racconta una storia di sostenibilità e r...

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Le colonne in bamboo, che si ergono come le palme che un tempo occupavano il sito, creano un ritmo spaziale che non solo ricorda il passato, ma lo celebra. La struttura, con il suo tetto a falde basse, è un omaggio all'architettura vernacolare locale, progettata per resistere alle violente tempeste monsoniche senza compromettere la bellezza del luogo. Ogni dettaglio, dal bamboo alle pareti in vetro, è pensato per riflettere la luce naturale e per amalgamarsi con il paesaggio circostante, creando un'atmosfera calda e accogliente.

Ma Satimi.sook va oltre l'estetica: la sua costruzione è stata concepita con una particolare attenzione alla sostenibilità. Utilizzando fondazioni leggere che non danneggiano le radici degli alberi vicini, il progetto dimostra che è possibile costruire senza compromettere la natura. La combinazione di bamboo, acciaio e vetro non solo garantisce la resistenza, ma offre anche una trasparenza che invita l'esterno a entrare, rendendo l'esperienza del gelato ancora più coinvolgente.

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Janet Echelman e il suo capolavoro al MIT Museum: un viaggio tra arte e clima

Janet Echelman e il suo capolavoro al MIT Museum: un viaggio tra arte e clima

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Janet Echelman e il suo capolavoro al MIT Museum: un viaggio tra arte e climaIl MIT Museum presenta Remembering the Future, un'installazione monumentale dell'artista Janet Echelman, realizzata in collaborazione con l'architetto e ingegnere Caitlin Mueller. Questa straordinaria opera è sospesa sopra il grande atrio del museo e sarà aperta al pubblico dal 18 settembre 2025 fino all'autunno del 2027.

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La scultura, che trasforma i dati climatici in una forma tridimensionale, invita i visitatori a interagire visivamente e concettualmente. Entrando nel museo, l'attenzione viene subito catturata dalla vasta rete di Echelman, composta da fibre intrecciate e spliccate a mano, che si estendono in sfumature di arancione e blu, creando un soffitto di colori sopra la scala.

La rete multistrato genera una sensazione di movimento mentre la luce naturale filtra attraverso durante il giorno, e l'illuminazione programmata attiva l'opera dopo il tramonto, proiettando riflessi morbidi sulle pareti circostanti.

Questa installazione è il risultato di una partnership intensiva tra Echelman e Mueller, il cui lavoro nel gruppo Digital Structures del MIT ha informato l'innovazione strutturale del progetto. Insieme, hanno sviluppato una nuova tecnologia che amplia le possibilità geometriche delle forme basate sulla tensione, dimostrando come l'ingegneria architettonica possa fondersi con l'espressione artistica.

La forma di Remembering the Future trae ispirazione dai dati climatici che coprono l'ultima era glaciale fino alle proiezioni di futuri potenziali. Il climatologo del MIT, Raffaele Ferrari, ha fornito supporto alla modellazione dei dati, utilizzando un emulatore di modelli climatici per simulare i cambiamenti regionali in temperatura e atmosfera.

Accanto all'installazione, un chiosco digitale creato da Mueller consente ai visitatori di esplorare le dinamiche strutturali dell'opera. Attraverso un'interfaccia interattiva, gli ospiti possono regolare una versione virtuale della rete, osservando come tensione e equilibrio rispondono ai loro input, rivelando i principi ingegneristici che stabilizzano la scultura.

Questo lavoro segna l'inizio della stagione tematica TIME del MIT Museum, un programma annuale che esamina la natura del cambiamento temporale attraverso arte, scienza e tecnologia.

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WA Lamp: L'Innovativa Creazione di Akasaki & Vanhuyse da Maniglie di Treni Giapponesi

WA Lamp: L'Innovativa Creazione di Akasaki & Vanhuyse da Maniglie di Treni Giapponesi

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WA Lamp: L'Innovativa Creazione di Akasaki & Vanhuyse La WA lamp è un esempio straordinario di design sostenibile, realizzata dallo studio londinese Akasaki & Vanhuyse. Questa lampada minimalista è composta da maniglie in resina recuperate da treni giapponesi dismessi, in particolare le maniglie dei treni Tokyu 8500, ritirati nel 2023. Con una produzione limitata a sole 150 unità, ogni lampada ra...

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Le maniglie sono state accuratamente selezionate: circa 1.400 maniglie in resina sono state pulite e valutate per eventuali difetti visivi, come graffi o ammaccature. Ogni imperfezione è stata considerata come un elemento da celebrare, riflettendo l'uso e il contatto con i passeggeri nel corso degli anni. Questo approccio permette di trasformare componenti che altrimenti sarebbero stati scartati in opere d'arte funzionali.

La lampada è composta da nove anelli di maniglie, impilati per formare un paralume. Piccole fessure tra gli anelli permettono alla luce di filtrare delicatamente, creando un'atmosfera calda e accogliente. Le gambe in acciaio lucidato, che sorreggono la struttura, richiamano il design originale delle maniglie, con una curvatura che simula le cinghie che una volta le collegavano ai treni.

La maggior parte del processo produttivo della WA lamp è stata realizzata da artigiani locali a Tokyo, dove ha sede la Tokyu Corporation. Akasaki & Vanhuyse sperano che queste lampade trovino posto non solo negli uffici e nelle informazioni delle stazioni, ma anche in ambienti residenziali più informali.

La WA lamp non è l'unica creazione che celebra il riutilizzo di materiali. Altri designer, come Sara Regal e Yuma Kano, hanno trovato modi creativi per trasformare rifiuti di cantiere in mobili e complementi d'arredo. La WA lamp si inserisce perfettamente in questa tendenza di design consapevole e innovativo, dimostrando che si può creare bellezza anche partendo da ciò che è considerato scarto.

In conclusione, la WA lamp di Akasaki & Vanhuyse non è solo un'illuminazione, ma una testimonianza del potere del design di trasformare l'ordinario in qualcosa di straordinario.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su Dezeen.

La Residenza di Edavanna: Un Viaggio nell'Architettura di ZERO STUDIO

La Residenza di Edavanna: Un Viaggio nell'Architettura di ZERO STUDIO

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Nel cuore di Edavanna, un luogo dove il tempo sembra danzare con la memoria, sorge la Residenza progettata da ZERO STUDIO. Questo progetto architettonico, che si estende per 3014 piedi quadrati, è un omaggio alle dimore del Kerala degli anni '80, dove ogni casa era un universo di verde, un rifugio per la natura e per l'anima.

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Immagina un giardino privato, un orto che racconta storie di frutti e fiori, e una fauna che vive non solo per ornare, ma per essere parte integrante della vita quotidiana. La residenza, completata nel 2024, è stata concepita da un team di architetti visionari, tra cui Hafeef Pk e Hamid Mm, che hanno saputo mescolare innovazione e tradizione con elegantissima maestria.

Ogni angolo di questa casa è stato pensato per riflettere un equilibrio perfetto tra spazio interno ed esterno, tra modernità e storia. Atmosfere avvolgenti e dettagli architettonici raffinati si intrecciano, creando un ambiente che invita alla contemplazione e alla serenità.

La scelta dei materiali, attentamente selezionati, racconta di un'architettura sostenibile, capace di dialogare con il paesaggio circostante. I prodotti di aziende come ATOMBERG e Aura Illumination contribuiscono a creare un'atmosfera unica, dove la luce naturale si sposa con quella artificiale, illuminando gli spazi con delicatezza.

La Residenza di Edavanna non è solo un edificio; è un'esperienza, un viaggio attraverso il tempo e le emozioni. È un esempio di come l'architettura possa raccontare storie, e di come sia possibile vivere in armonia con la natura, senza rinunciare al comfort e alla modernità.

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Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.archdaily.com.

Verona: Autunno 2025 tra Arte e Cultura da Non Perdere

Verona: Autunno 2025 tra Arte e Cultura da Non Perdere

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Quando l’autunno avvolge Verona con i suoi colori caldi e le sue atmosfere incantate, la città si trasforma in un palcoscenico vibrante di creatività e innovazione. L’edizione del 2025 di ArtVerona, giunta ormai alla ventesima edizione, segna un appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati d’arte. I musei e le istituzioni locali si uniscono in un dialogo sorprendente, dando vita a mostre ch...

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Una delle mostre da non perdere è “CONTEMPORANEO NON-STOP. Il respiro della natura”, ospitata alla Galleria d’Arte Moderna Achille Forti. Questa quarta edizione, curata con sensibilità e visione, si concentra sull’elemento terra, evocando l’idea di un principio indefinito che unisce tutte le cose secondo Anassimandro. Gli artisti, tra cui nomi noti come Giorgio Andreotta Calò e Debora Hirsch, utilizzano linguaggi contemporanei, dalla pittura alla scultura, esplorando il rapporto tra natura, memoria e estinzione.

Presso il Palazzo del Capitanio, la mostra TOMORROWS – Folding, Flexing and Expanding invita a riflettere sul corpo come spazio di sperimentazione artistica. Attraverso opere video e installazioni, il percorso espositivo interroga i confini tra il biologico e l’artificiale, proponendo visioni che sfidano le convenzioni classiche di bellezza e identità. Questo progetto, curato da Jessica Bianchera e Domenico Quaranta, celebra la pluralità delle esperienze umane, invitando il pubblico a immaginare futuri inclusivi e fluidi.

La Biblioteca Capitolare si trasforma in un palcoscenico per la mostra “Wounded Words Wounding Words”, che esplora il potere ambivalente del linguaggio. Attraverso opere di artisti contemporanei, il percorso riflette sulla parola come strumento di comunicazione e manipolazione, in un contesto dove storia e memoria si intrecciano. Questo spazio, il più antico in funzione al mondo, diventa il custode di una narrazione che sfida le convenzioni e invita alla riflessione.

Infine, l’Ex Dogana di Fiume ospiterà un’installazione del cileno Enrique Ramírez, che affronta temi di migrazione e memoria. La sua opera, con una performance che coinvolge il pubblico, invita a considerare l’acqua come confine e simbolo di un’identità in movimento. Questo evento non solo arricchisce il panorama artistico autunnale ma stimola anche un dialogo profondo sulle questioni contemporanee.

Non perdere l'opportunità di immergerti nell'arte e nella cultura veronese questo autunno. Ogni mostra offre un’esperienza unica, un’occasione per riflettere, emozionarsi e lasciarsi ispirare dalla potenza dell'arte contemporanea.

Fonte: share.google.

Diesel Trasforma Milano in una Caccia al Tesoro con le Uova Trasparenti per la Collezione SS26

Diesel Trasforma Milano in una Caccia al Tesoro con le Uova Trasparenti per la Collezione SS26

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Diesel Trasforma Milano in una Caccia al Tesoro con le Uova TrasparentiLa collezione Spring/Summer 2026 di Diesel ha portato un vento di innovazione a Milano, trasformando il centro città in una straordinaria caccia al tesoro. Il 23 settembre 2025, il direttore creativo Glenn Martens ha spostato completamente la passerella nelle strade, nascondendo 55 uova trasparenti, ognuna contenente un look un...

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Il design spaziale, curato dallo Studio Dennis Vanderbroeck (SDV), ha reso l’evento accessibile a tutti, sostituendo le tradizionali sedute della passerella con un'esperienza interattiva. I partecipanti sono stati invitati a muoversi, cercare e prendere parte a un evento che ha ribaltato le convenzioni del mondo della moda.

Martens, insieme a modelli e partecipanti, ha partecipato attivamente a questa caccia, sfumando i confini tra designer, performer e spettatore. All'interno delle uova, la collezione SS26 ha messo in mostra abiti audaci, da vestiti a grembiule in denim satinato sfrangiato a giacche su misura ricche di dettagli biker e tasche utilitaristiche, fino a vestiti in maglia che sembrano tenersi insieme da una delicata rete.

La scelta di colori vivaci e materiali non convenzionali ha rafforzato lo spirito disruptive di Diesel, estendendo la sorpresa oltre i capi di abbigliamento al modo in cui sono stati rivelati. Questa iniziativa non solo ha celebrato la moda, ma ha anche creato un momento di condivisione e scoperta collettiva.

Diesel ha dimostrato che la moda può andare oltre i confini tradizionali, invitando tutti a partecipare a un'esperienza unica e coinvolgente.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su designboom | architecture & design magazine.

Un Rifugio di Speranza: Anduhyaun, il Santuario per Donne Indigene a Toronto

Un Rifugio di Speranza: Anduhyaun, il Santuario per Donne Indigene a Toronto

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Nel cuore pulsante di Toronto, un luogo emerge come simbolo di speranza e rinascita: l'Anduhyaun Emergency Shelter. Questo rifugio, progettato con maestria dallo studio LGA Architectural Partners, non è soltanto un edificio, ma un abbraccio che accoglie le donne indigene colpite dalla violenza domestica. Ogni angolo di questo spazio è concepito per rispettare e celebrare le tradizioni ancestrali, ...

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Varcando la soglia dell'Anduhyaun, si viene accolti da un corridoio sinuoso che si snoda come un fiume, conducenti verso stanze dedicate all'accoglienza, alla consulenza e alla saggezza degli Anziani. LGA ha saputo infondere nei materiali e nelle forme un richiamo all'acqua, alla terra e al cielo, elementi intrisi di significato e vitalità. Le porte, sapientemente arretrate, garantiscono una continuità nel fluire di questo ambiente curvo, mentre i rivestimenti blu delle piastrelle evocano la serenità e la profondità dell'acqua.

Il piano terra si apre in uno spazio condiviso, una cucina e una sala da pranzo luminose, dove le residenti possono unirsi per preparare e gustare i pasti, creando legami e condividendo storie. Questo è un luogo di autonomia, dove l'atto di cucinare diventa un momento di connessione e sostegno reciproco. Proseguendo, si incontra Nookomis, una sala circolare che porta il nome della parola Ojibwe per 'nonna'. Qui, il legno rosso di sommacco avvolge le pareti, offrendo un'atmosfera intima per cerimonie e meditazioni, un vero e proprio rifugio per le anime in cerca di pace.

Al piano superiore, l'architettura si fa ancora più accogliente, con spazi comuni e camere da letto progettate per garantire privacy e comfort. Ogni suite è dotata di un bagno privato, un lusso raro in rifugi di questo tipo, rendendo l'esperienza abitativa più dignitosa. Le stanze, arredate con cura, possono essere collegate per accogliere famiglie più numerose, sottolineando l'impegno dell'Anduhyaun nel rispondere ai bisogni delle sue residenti.

“Vivi di crescita e trasformazione”, afferma LGA, e questo rifugio è testimone di un'eredità culturale che perdura da decenni. Un luogo dove le donne possono ritrovare la propria voce e la propria forza, immerso in un ambiente che celebra le loro radici e la loro resilienza.

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Ispirato all'articolo pubblicato su: Dezeen

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Il Parquet a Spina di Pesce: Eleganza e Versatilità nelle Varianti Italiana, Francese e Ungherese

Il Parquet a Spina di Pesce: Eleganza e Versatilità nelle Varianti Italiana, Francese e Ungherese

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Nel cuore di ogni dimora, il pavimento racconta storie. E cosa c'è di più affascinante del parquet a spina di pesce? Questa tipologia di posa non è solo una scelta estetica, ma un vero e proprio linguaggio architettonico che conferisce alla casa un'anima. Con le sue geometrie sinuose e il fascino del legno naturale, il parquet a spina di pesce si rivela una soluzione sofisticata, capace di incanta...

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La posa a spina di pesce, con le sue varianti italiana, francese e ungherese, offre un ventaglio di possibilità che si adattano perfettamente a stili e atmosfere diverse. La spina italiana, con la sua eleganza classica, risulta perfetta per ambienti tradizionali, mentre la variante francese, più aperta e dinamica, si presta a contesti contemporanei e minimalisti. Infine, la spina ungherese, con il suo disegno articolato, regala un tocco di originalità e ricercatezza.

Ogni essenza di legno porta con sé delle peculiarità: il rovere, forte e resistente, è l'alleato perfetto per la posa a spina di pesce, capace di esaltare la bellezza intrinseca di ogni listello. Ma attenzione, perché la scelta del formato e dello schema di posa può influenzare non solo l'estetica, ma anche la praticità e la manutenzione del pavimento. Con un occhio sempre attento ai dettagli, è possibile creare ambienti che raccontano la propria storia attraverso il calore e l'eleganza del legno.

Non dimentichiamo i vantaggi: la geometria a spina di pesce non solo cattura lo sguardo, ma può anche ampliare visivamente gli spazi, rendendoli più vivaci e accoglienti. Tuttavia, è importante considerare anche gli svantaggi, come lo sfrido maggiore e i costi di installazione più elevati, che richiedono una manodopera specializzata.

In conclusione, il parquet a spina di pesce si presenta come una scelta intramontabile, capace di arricchire ogni ambiente con il suo fascino e la sua eleganza. Che si tratti di una casa classica o di una moderna residenza, questo pavimento in legno farà sempre la sua figura, portando con sé il calore e la naturalezza che solo il legno sa offrire.

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Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.cosedicasa.com.

Le Torri di Fiamma di Baku: Un Simbolo di Modernità e Tradizione

Le Torri di Fiamma di Baku: Un Simbolo di Modernità e Tradizione

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Le Torri di Fiamma di Baku: Un Simbolo di Modernità e TradizioneLe Flame Towers di Baku sono un insieme di tre grattacieli che si ergono maestosi nel cuore della capitale dell'Azerbaijan. Inaugurate nel 2013, queste torri sono diventate rapidamente un simbolo iconico della città, rappresentando non solo un'opera architettonica straordinaria ma anche la rinascita di Baku dopo un periodo di difficol...

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La costruzione di queste torri è iniziata nel 2007, con un progetto che ha visto la collaborazione di imprese azerbaigiane e turche. La scelta di un design ispirato al fuoco non è casuale: l'Azerbaijan è storicamente conosciuto come la "Terra del Fuoco", grazie alle sue risorse naturali di gas che bruciano dal sottosuolo. Questo tema è evidente nel loro design, che richiama le fiamme, simbolo anche dello stemma di Baku.

Ogni torre ha la sua peculiarità: la più alta raggiunge i 182 metri, mentre le altre due misurano rispettivamente 165 e 161 metri. La loro superficie è rivestita di schermi LED, che offrono uno spettacolo visivo di luci e colori che incanta residenti e turisti. Di notte, le torri illuminano lo skyline di Baku con un bagliore che ricorda fiamme ardenti, creando un'atmosfera magica.

All'interno delle Flame Towers, i visitatori possono trovare il lussuoso hotel Fairmont Baku, un cinema IMAX, uffici e appartamenti di lusso. Queste strutture non solo rappresentano un trionfo dell'architettura moderna, ma sono anche un importante punto di riferimento culturale e sociale per la città.

Oltre alla loro imponenza architettonica, le Flame Towers sono il risultato di un'epoca di trasformazione per Baku, che ha visto un significativo sviluppo grazie all'afflusso di entrate petrolifere. Queste torri, quindi, non sono solo edifici; sono il simbolo di una nuova era per la capitale azerbaigiana, un ponte tra storia e modernità.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su eurasia.travel.

Il Meeting Dome: L'installazione sferica in bambù di Cheng Tsung Feng a Taoyuan

Il Meeting Dome: L'installazione sferica in bambù di Cheng Tsung Feng a Taoyuan

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Il Meeting Dome: L'installazione sferica in bambù di Cheng Tsung Feng a TaoyuanIl Meeting Dome, una straordinaria installazione sferica situata a Fugang, Taoyuan, reinterpretata dall'artista Cheng Tsung Feng, trae ispirazione dalla tradizionale tecnica di intreccio delle sedie in bambù taiwanesi. Questo progetto rappresenta un'evoluzione delle pratiche artigianali, trasformando un oggetto quotidia...

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L'installazione amplia la seduta intrecciata della sedia in bambù in una struttura imponente, realizzata attraverso l'uso di sottili strisce di bambù disposte in parallelo e estese su un telaio metallico esagonale, creando una superficie a reticolo continuo. Questa composizione richiama il carattere cinese per 'persona' (人), sottolineando l'importanza dell'equilibrio strutturale e della connessione umana.

La geometria aperta dell'opera incoraggia i visitatori a muoversi al suo interno, a riunirsi e ad interagire. La luce filtra attraverso i livelli di bambù, creando ombre cangianti che animano il terreno e offrono aree ombreggiate sotto la cupola. All'interno, i panchine di bambù sono disposte in varie configurazioni e altezze attorno a una piantagione centrale di vegetazione locale di Taoyuan, invitando alla riflessione e all'interazione sociale.

Attraverso la magnifica reinterpretazione di un oggetto domestico comune, il Meeting Dome di Cheng Tsung Feng trasforma un mestiere utilitario in un'esperienza architettonica unica. L'interazione tra bambù e metallo unisce la matericità tattile alla chiarezza strutturale, mentre l'installazione nel suo complesso riflette sulla memoria, sulla comunità e sul ruolo degli oggetti quotidiani nella definizione degli spazi condivisi.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su designboom | architecture & design magazine.

Illuminare l'Architettura: Vibia e la Magia della Luce

Illuminare l'Architettura: Vibia e la Magia della Luce

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La luce, quel fenomeno sfuggente e meraviglioso, da sempre accompagna l'umanità nel suo cammino. È il primo abbraccio del mattino, il conforto del fuoco che danza, l'invisibile abbraccio dell'infrarosso. Non è mai solo luce; è un linguaggio, un'emozione, una forma d'arte che plasma lo spazio in cui viviamo. Vibia, maestro nell'arte di progettare atmosfere, ha compreso che la luce non può essere ri...

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Queste due collezioni, premiate agli Architizer A+Product Awards, rappresentano l'essenza di un ambizioso obiettivo: armonizzare precisione ed espressione. Vibia non si limita a fornire soluzioni di illuminazione, ma offre strumenti che abilitano una nuova narrativa, dove il design della luce diventa parte integrante dell'architettura stessa. La modularità di Bind consente di superare le rigidità tradizionali, permettendo ai designer di comporre la luce come un'opera d'arte, mentre Class, con il suo vetro fluted, crea un'atmosfera calda e accogliente, fondendosi con il paesaggio e trasformando l'ordinario in straordinario.

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Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su Journal.

Cersaie 2025: La Ceramica Tra Innovazione e Design Avanguardistico

Cersaie 2025: La Ceramica Tra Innovazione e Design Avanguardistico

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Cersaie 2025: La Ceramica Tra Innovazione e Design Avanguardistico Il Cersaie 2025, il Salone Internazionale della Ceramica per l’Architettura e dell’Arredobagno, ha presentato un'ampia gamma di novità nel settore della ceramica. Tra texture 3D e soluzioni hi-tech, le aziende hanno dimostrato come la ceramica possa reinventarsi, offrendo infinite possibilità per l'arredamento degli interni e degl...

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I Nuovi Rivestimenti e Formati

Nei padiglioni di Bologna, sono emerse innovazioni che spaziano dai mini formati da comporre come puzzle a maxi lastre sempre più leggere. I rivestimenti in gres effetto pietra e cemento continuano a dominare, ma con aggiornamenti significativi. Mentre i marmi policromi lasciano spazio a materiali lapidei più neutri, le palette si arricchiscono di toni delicati come grigi e beige.

Il Ritorno del Colore e delle Texture

Un trend significativo emerso è il ritorno del colore, con piastrelle cariche e vitaminiche. Formati più piccoli, come le quadrotte 10x10 e 15x15, si affiancano a formati rettangolari, portando un tocco di vivacità agli ambienti. Gli effetti tridimensionali, cannettati e prismatici, danno vita a pareti dinamiche e coinvolgenti.

Decorazioni e Pavimenti Ispirati al Passato

I rivestimenti decorativi, con fantasie floreali e geometrie ispirate agli azulejos iberici, offrono un modo unico per movimentare gli spazi. Anche i pavimenti effetto terrazzo e cotto, con cartelle colori sempre più ampie, si integrano perfettamente con le proposte più essenziali, facilitando la scelta per i progettisti.

Innovazione Tecnologica e Sostenibilità

Dal punto di vista tecnico, le aziende si stanno concentrando su lastre più sottili e resistenti, riducendo così l'uso di materie prime. La creazione di effetti superficiali innovativi, che variano dalla mano ruvida alla finitura setosa, è il risultato di un’accurata ricerca. Inoltre, si stanno esplorando nuove amalgame cementizie per realizzare rivestimenti dal design audace e moderno.

In conclusione, il Cersaie 2025 ha dimostrato che la ceramica non è solo un materiale funzionale, ma anche un mezzo espressivo che continua a sorprendere con la sua versatilità e innovazione. Con nuovi rivestimenti e formati, la ceramica si prepara a essere protagonista nelle case del futuro.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su living.corriere.it.

La Magia della Lana: La Rivoluzione delle Case Eco-Sostenibili

La Magia della Lana: La Rivoluzione delle Case Eco-Sostenibili

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Immagina di entrare in una casa dove la temperatura è perfetta, il silenzio è un compagno costante e l'aria che respiri è pura come un campo fiorito in primavera. Questa non è fantasia, ma la realtà che le case di lana promettono di offrire. La lana, materiale spesso sottovalutato, si erge come un protagonista inatteso nella rivoluzione dell’abitare sostenibile. Qui, l'eco-sostenibilità si fonde c...

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La lana di pecora, con le sue straordinarie proprietà isolanti, rappresenta una scelta naturale in un mondo che cerca soluzioni ecologiche. Essa non è solo un isolante termico e acustico di prim’ordine, ma anche un regolatore dell’umidità, capace di assorbire il vapore in eccesso e rilasciarlo quando l’aria è secca. Questo significa che gli ambienti rimangono freschi d’estate e caldi d’inverno, senza l'uso eccessivo di energia. Un vero e proprio abbraccio della natura, che migliora la qualità della vita.

Ma perché scegliere la lana? Oltre alla sua incredibile capacità di isolamento, essa è completamente biodegradabile e non rilascia sostanze tossiche nell'ambiente. Ogni pannello o rotolo di lana diventa così un pezzo di un ciclo virtuoso, dove il benessere dell’abitante si unisce all’amore per il pianeta. La lana, in questo contesto, non è solo un materiale, ma un messaggero di un futuro più verde.

Impiegarla in costruzione è semplice e versatile. Si adatta perfettamente a pareti interne ed esterne, tetti e pavimenti, assicurando che ogni angolo della casa sia protetto dal freddo e dal rumore. La sua struttura fibrosa intrappola l’aria, creando un’armatura contro le temperature estreme e i suoni molesti. La lana regola il microclima, trasformando ogni casa in un rifugio di tranquillità e comfort.

In un’epoca in cui l’efficienza energetica è diventata una necessità, la lana di pecora emerge come una soluzione concreta e accessibile. Sebbene l’investimento iniziale possa sembrare superiore rispetto ai materiali tradizionali, i benefici a lungo termine, in termini di risparmio energetico e qualità della vita, giustificano ampiamente la scelta. E con l’aumento della domanda e dei prodotti certificati, i prezzi tenderanno a stabilizzarsi, rendendo questo materiale ancora più accessibile.

In conclusione, le case di lana non sono solo edifici; sono un manifesto di un nuovo modo di concepire l’abitare. Un invito a vivere in armonia con la natura, a scegliere il benessere per noi e per il nostro pianeta. Scegliere la lana è scegliere di essere parte di una rivoluzione silenziosa, dove ogni casa diventa una testimonianza di sostenibilità e amore per l’ambiente.

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Le immagini in questo articolo sono reinterpretazioni visive generate con l'ausilio dell'Intelligenza Artificiale. Le immagini originali di riferimento sono disponibili nell'articolo fonte.

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Nove materiali e piastrelle che trasformano le superfici piatte in opere d'arte

Nove materiali e piastrelle che trasformano le superfici piatte in opere d'arte

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In un mondo dove le superfici piatte dominano gli spazi, si cela un universo di possibilità pronte a essere esplorate. Immagina di camminare su pavimenti che raccontano storie, dove ogni piastrella è un frammento di natura, una poesia visiva che affascina e sorprende. In questa ricerca di bellezza e funzionalità, emergono nove materiali e piastrelle che non solo abbelliscono gli ambienti, ma li tr...

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La collezione Navona di Walker Zanger evoca il pallido splendore del travertino, un materiale che ha visto la luce del giorno nel Colosseo e nella Casa Bianca. Ogni piastrella è un omaggio a una bellezza senza tempo, una danza di venature leggere che incanta lo sguardo.

Ma non è tutto. La collezione Couture di Alessandro La Spada per Antolini ci trasporta in un regno di motivi grafici, dove la pietra naturale si fonde con accenti metallici, creando un’armonia visiva che celebra il processo di formazione della roccia stessa. Dodici motivi diversi, un viaggio attraverso la materia e il design.

Fiandre, con la sua nuova gamma di superfici Marble Lab, esplora tonalità come Dama Bianca e Breccia Imperiale, mimando la bellezza del marmo con sfumature neutre che si adattano a ogni interno. Un raffinato equilibrio tra natura e modernità, perfetto per chi cerca eleganza e versatilità.

Le piastrelle Tabacco Terrae di Casalgrande Padana, con il loro inconfondibile grigio-marrone, evocano il calore e la profondità del tabacco, mentre Neolith reinventa la pietra sinterizzata, riproducendo venature drammatiche che raccontano storie di granito e quarzo.

Scoprire la Corkform di Quadrant è un'esperienza sensoriale: il sughero, proveniente dall'industria vinicola portoghese, diventa un pavimento morbido e isolante, un abbraccio per i piedi che offre un'armonia perfetta tra comfort e sostenibilità.

Marazzi sorprende con le sue Top tiles, lastre di grande formato in pregiato gres porcellanato, mentre Pretty Plastic reinterpreta il PVC, dando vita a piastrelle riciclate in tonalità accattivanti come Grigio, Verde e Terracotta. Un esempio perfetto di come la sostenibilità possa sposarsi con il design contemporaneo.

Infine, la Growth collection della Good Plastic Company, sviluppata in collaborazione con Gensler, ci invita a riflettere sulla bellezza del riutilizzo attraverso otto motivi ispirati alla natura, come Cliff e Pebble, che trasformano i rifiuti in arte.

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Ispirato all'articolo pubblicato su: Dezeen

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La Bottiglia di Whisky più Antica: Un Capolavoro di Design e Natura

La Bottiglia di Whisky più Antica: Un Capolavoro di Design e Natura

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In un mondo dove il tempo sembra scorrere sempre più veloce, Jeanne Gang, architetta di fama americana, ci invita a riflettere sulla bellezza dell'attesa e della tradizione. Ha creato una bottiglia straordinaria per il Gordon & MacPhail 85 Years Old, il whisky più antico del mondo, avvolgendo il prezioso liquido in una scultura di rami di bronzo. Questo progetto, intitolato Artistry in Oak, è ...

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La bottiglia, concepita come un nido di protezione, evoca l'immagine di rami che si intrecciano, abbracciando un elegante contenitore di vetro. "Ho pensato al modo in cui gli alberi riparano ciò che è fragile nella natura", ha dichiarato Gang, rivelando così l'ispirazione dietro la sua creazione. Ogni ramo, come un abbraccio, si avvolge attorno al liquido dorato, custodendo la sua essenza e la sua storia.

Il legame tra il whisky e il legno di quercia è profondo: la stessa quercia che regala carattere ai barili è il fulcro del design della bottiglia. Gang ha scelto il bronzo per la sua robustezza e la capacità di mutare nel tempo, proprio come il whisky matura. "Il bronzo diventa più bello con la patina, così come il colore e il carattere del whisky si intensificano negli anni", spiega l'architetta, sottolineando l'importanza del materiale nel processo di invecchiamento del distillato.

Creando questa bottiglia, Gang ha intrapreso un viaggio attraverso il processo di produzione del whisky, esplorando da vicino le diverse fasi che contribuiscono alla creazione di un sapore unico. Dalla selezione dei chicchi d'orzo fino ai barili di quercia, ogni passaggio è un tributo a un'arte che richiede pazienza e dedizione.

La bottiglia non è solo un contenitore, ma un simbolo di una narrazione che si dipana nel tempo. Gang riflette sulla connessione tra architettura e produzione di whisky, evidenziando come entrambi i mestieri richiedano una comprensione profonda della storia e dei materiali. "Ogni architetto e produttore di whisky riconosce l'importanza del tempo nella loro arte", afferma. Così, la bottiglia diventa un ponte tra passato e presente, un'opera che celebra l'eredità e l'innovazione.

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La Magia dell'Architettura: Jiangnan House a Yangzhou

La Magia dell'Architettura: Jiangnan House a Yangzhou

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Nel cuore pulsante di Yangzhou, dove il tempo si intreccia con l'architettura, sorge il Jiangnan House, un progetto che incarna l'essenza di una città ricca di storia e cultura. Firmato dallo B.L.U.E. Architecture Studio, questo edificio di 4250 m² rappresenta un audace connubio tra modernità e tradizione, tra la solidità del legno e l'eleganza del mattone.

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Situato lungo la storica Guangling Road, il Jiangnan House si distingue per la sua straordinaria diversità architettonica. Qui, antichi edifici in legno si alternano a strutture più recenti, creando un dialogo visivo che racconta il passato e il presente della città. Ogni angolo, ogni facciata, è un invito a esplorare, a scoprire l'anima di un luogo che ha visto passare secoli.

L'architettura di questo progetto non è solo un esercizio di stile, ma un manifesto di sostenibilità e innovazione. Grazie al lavoro di un team di esperti coordinati da Shuhei Aoyama e Yoko Fujii, il Jiangnan House non solo accoglie gli ospiti in un ambiente raffinato, ma si impegna anche a preservare il patrimonio culturale. Le ristrutturazioni degli edifici esistenti sono state eseguite con la massima cura, garantendo che la storia di Yangzhou continui a vivere.

Ogni dettaglio è pensato per offrire un'esperienza unica, che va oltre il semplice soggiorno in hotel. Dalla sauna al design degli interni, ogni elemento è stato concepito per evocare emozioni, per trasportare i visitatori in un viaggio sensoriale che celebra la bellezza dell'architettura e della natura circostante.

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Curvature in Legno: Un Eclatante Ufficio nel Cuore della Norvegia

Curvature in Legno: Un Eclatante Ufficio nel Cuore della Norvegia

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Nel panorama architettonico di Kristiansand, un edificio si erge non solo come spazio di lavoro, ma anche come un'opera d'arte viva. Il progetto di Oslotre, intitolato Lumber 4, si distingue per la sua audace facciata curvilinea in legno, che danza con la luce e crea un ritmo visivo unico. Ogni curva racconta una storia, un invito a esplorare l'armonia tra natura e architettura.

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Strutturato su sei piani, Lumber 4 accoglie al piano terra uno spazio commerciale, mentre i piani superiori si dedicano a uffici moderni e funzionali. La scelta del legno massiccio, con colonne e travi in legno lamellare, non è solo una questione estetica, ma un chiaro impegno verso la sostenibilità e l'efficienza. Le travi in CLT e cemento, unite in un abbraccio progettuale, garantiscono sicurezza e comfort acustico, mentre le ampie finestre a tutta altezza inondano gli ambienti di luce naturale, creando un'atmosfera accogliente e stimolante.

La facciata, rivestita di elementi curvi prefabbricati in pino, è trattata con una vernice verde che evolve nel tempo, regalando al palazzo una pellicola di storia e cambiamento. Le ombre proiettate dalle eaves dritte, che contrastano con le curve sottostanti, offrono un gioco di luci che trasforma l'aspetto dell'edificio durante le diverse ore del giorno. Questo dinamismo visivo non è solo un capriccio estetico, ma una riflessione del paesaggio circostante e della variazione degli elementi naturali.

Il cuore pulsante di Lumber 4 è un atrio che collega i piani, creando un punto di incontro e comunicazione tra gli spazi. Qui, il legno massiccio non è solo un materiale, ma un elemento di design che invita a fermarsi, a respirare, a vivere. Con un tempo di costruzione record di soli dodici mesi, questo progetto dimostra che l'architettura in legno può competere e superare le tradizionali strutture in cemento e acciaio.

Con il 90% degli spazi già affittati al termine dei lavori, Lumber 4 non è solo un edificio, ma un simbolo di come il design curvo in legno possa dare vita a spazi di lavoro innovativi e sostenibili, integrandosi perfettamente con l'ambiente che lo circonda.

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Seoul Architecture Biennale: Un Invito alla Conversazione Pubblica

Seoul Architecture Biennale: Un Invito alla Conversazione Pubblica

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Seoul Architecture Biennale: Un Invito alla Conversazione Pubblica La Biennale di Architettura di Seoul di quest'anno rappresenta un tentativo sincero di coinvolgere il pubblico in una conversazione autentica sull'architettura della città. Thomas Heatherwick, direttore generale dell'evento, ha dichiarato che è fondamentale avviare un dialogo con la popolazione, piuttosto che replicare l'"echo cha...

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Heatherwick ha affermato: "Una conversazione pubblica è così importante perché crea il contesto che influenza tutti noi, e abbiamo trascurato di parlare con il pubblico." Questo approccio si distacca dalla tradizione di molti eventi simili, che spesso si rivolgono esclusivamente a professionisti del settore.

"Siamo scarsi nel condurre conversazioni pubbliche più ampie", ha aggiunto, evidenziando come l'architettura influisca profondamente sulla vita quotidiana delle persone. La Biennale di Seoul, interamente finanziata dalla città, offre una rara opportunità per espandere la discussione attorno agli spazi urbani.

Per attrarre l'attenzione dei cittadini, Heatherwick ha progettato un muro di 90 metri nel centro della città, il Humanise Wall. Questo muro non solo funge da elemento centrale della Biennale, ma è anche un invito visivo per i cittadini a partecipare e a scoprire di più sull'architettura che li circonda.

Il muro è stato concepito come un "call and response", un modo per stimolare la partecipazione attiva del pubblico. Attraverso immagini di edifici e installazioni artistiche, il muro intende avviare conversazioni significative su come l'architettura può migliorare la vita urbana.

In un mondo dove i festival di design spesso rimangono confinate in una cerchia ristretta, la Biennale di Seoul cerca di abbattere queste barriere, rendendo l'architettura accessibile e comprensibile a tutti. "Credo che ci sia un dovere di raggiungere e accogliere", ha concluso Heatherwick, esprimendo il desiderio di vedere una maggiore qualità nell'architettura attraverso un dialogo pubblico più attivo.

La Biennale di Architettura e Urbanismo di Seoul si svolgerà dal 26 settembre al 18 novembre 2025, e rappresenta un'opportunità unica per tutti di riflettere sull'impatto degli spazi che abitiamo.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su Dezeen.

La Casa su El Dragón: Un Capolavoro di Cristian Nanzer in Argentina

La Casa su El Dragón: Un Capolavoro di Cristian Nanzer in Argentina

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La Casa su El Dragón: Un Capolavoro di Cristian Nanzer in ArgentinaSituata nella valle di Punilla, in Córdoba, Argentina, la Casa su El Dragón realizzata da Estudio Cristian Nanzer si erge maestosa su un rilievo collinare, tra La Falda e Huerta Grande. Questo luogo unico è caratterizzato da un terreno montano semi-arido, dove le ripide pendici segnano la transizione tra la valle e le Sierras Chica...

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La topografia gioca un ruolo cruciale nella posizione della dimora. Collocata nel punto più alto del lotto, la casa comanda il paesaggio pur mantenendo un rapporto misurato con l'ambiente circostante. L'architettura in pietra e cemento è guidata dalle condizioni fisiche del sito e dall'orizzonte vasto che si estende oltre.

Una Casa in Cemento su una Base di Pietra Ciclopica

Il team di Estudio Cristian Nanzer ha progettato la Casa su El Dragón su due livelli con un layout lineare. Il piano terra è concepito come un solido basamento costruito con pareti in cemento ciclopico. Queste pesanti pareti, riempite di pietra, ospitano gli spazi più funzionali: camere per gli ospiti, un laboratorio, aree di servizio e il garage. Da qui, l'ingresso principale si collega a una terrazza che si estende verso l'esterno, collegando questa base solida al terreno circostante.

Questo primo livello stabilisce un senso di permanenza. Le spesse pareti ancorano la casa e richiamano le formazioni geologiche della regione, creando un dialogo tattile tra costruzione e sito.

L'Architettura Precisa e Duratura di Cristian Nanzer

Il piano superiore della Casa su El Dragón è caratterizzato da una struttura in cemento a vista, organizzata attorno a una griglia modulare che rende leggibile la gerarchia degli spazi. Gli spazi sociali aperti sono definiti da campate di sei metri, mentre le aree private utilizzano moduli di tre metri. Un ampio atrio d'ingresso separa queste due zone e incornicia le viste verso sud all'ingresso principale.

Le lastre aggettanti estendono il volume superiore verso l'esterno, formando gallerie attorno al perimetro su ogni lato eccetto la facciata sud. Qui, la circolazione lineare si sviluppa lungo la lunghezza della casa, protetta da una partizione sospesa che filtra la luce e punteggia la parete con tre grandi aperture. Queste aperture incorniciate permettono al corridoio meridionale di registrare il movimento della luce durante il giorno, mantenendo al contempo la sua enclosure protettiva.

In sintesi, la Casa su El Dragón rappresenta un perfetto connubio tra natura e architettura, dove pietra e cemento si uniscono in un'armonia visiva e funzionale.

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Il Ritorno del Grand Hotel: Un Sogno Liberty Rinasce in Lombardia

Il Ritorno del Grand Hotel: Un Sogno Liberty Rinasce in Lombardia

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Un viaggio nel tempo, un'eco di eleganza perduta, e un investimento da 64 milioni di euro che riporta in vita il Grand Hotel San Pellegrino Terme. Situato nel cuore della Lombardia, questo maestoso gioiello Liberty ha atteso pazientemente per 47 anni, chiuso in un silenzio che ora si prepara a essere infranto da un sogno di rinascita. Il progetto, affidato allo studio di c...

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Un viaggio nel tempo, un'eco di eleganza perduta, e un investimento da 64 milioni di euro che riporta in vita il Grand Hotel San Pellegrino Terme. Situato nel cuore della Lombardia, questo maestoso gioiello Liberty ha atteso pazientemente per 47 anni, chiuso in un silenzio che ora si prepara a essere infranto da un sogno di rinascita.

Il progetto, affidato allo studio di consulenza e design Lombardini22, segna un passo decisivo verso il recupero di un patrimonio architettonico straordinario. Ebbie K. Nakhjavani, CEO di Ekn Development, ha descritto il Grand Hotel come un simbolo di storia e bellezza, meritevole della massima cura e attenzione. La visione di Nakhjavani è chiara: un albergo che non solo riqualifica un luogo, ma che reinventa il concetto di lusso, portando all'interno di queste mura l'eleganza di un tempo, reinterpretata in chiave moderna.

Il futuro del Grand Hotel si preannuncia ricco di sorprese: 118 camere di lusso, una SPA all'avanguardia che sfrutterà le celebri sorgenti comunali, e spazi comuni pensati per incantare. Immaginate una raffinata terrazza panoramica dove sorseggiare un cocktail, un ristorante che celebra la gastronomia locale e un'area esterna con piscina a sfioro e giardini lussureggianti.

Oltre all'aspetto estetico e funzionale, il progetto prevede una compartecipazione pubblica di 5 milioni di euro, a dimostrazione dell'importanza che questo restauro riveste non solo per il turismo, ma anche per la comunità locale. Con un canone di affitto annuo di soli 10.000 euro, il Grand Hotel si prepara a diventare un punto di riferimento per l'accoglienza di lusso in Lombardia.

In questo contesto, Lombardini22 si offre come architetto di un sogno, pronto a trasformare il brief progettuale in realtà attraverso un'analisi meticolosa e una visione audace. Il Grand Hotel San Pellegrino non sarà solo un luogo dove soggiornare, ma un'esperienza sensoriale che celebra la ricchezza del patrimonio storico e culturale italiano.

Il 2025 sarà l'anno in cui i sogni si trasformeranno in realtà, e noi saremo lì, pronti a raccontarvi ogni passo di questa straordinaria rinascita.

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Un Gelato di Fantasia: L'Architettura Sculpturale di Foguel Studio

Un Gelato di Fantasia: L'Architettura Sculpturale di Foguel Studio

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Nel cuore di Tandil, Argentina, un gelato non è solo un dolce, ma diventa l'ispirazione per un'opera d'arte. Foguel Studio, con la sua visione audace, trasforma un semplice negozio di gelato in un tempio di meraviglia, dove ogni angolo svela una storia, e ogni materiale si fonde in un abbraccio di creatività. Qui, il marmo si fa crema, i coni si ergono come colonne, e l'innocenza dell'infanzia si ...

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Il progetto per il negozio Figlio è un viaggio audace oltre i confini dell'architettura tradizionale. Foguel, designer e artista con un background nella scenografia, infonde nel suo lavoro una sensibilità teatrale, dove i materiali e i simboli si intrecciano in un dialogo continuo. All'interno, i rivestimenti in marmo, i tavoli in legno a forma di cono e le vasi che raccontano ogni gusto di gelato si mescolano in un'esperienza sensoriale senza pari.

Al centro di questo spazio creativo si erge una scultura ibrida di sette metri, un omaggio contemporaneo ai capolavori greco-romani, capace di evocare la grandezza di Michelangelo e le meraviglie dell'antichità attraverso un filtro ironico e postmoderno. L'eleganza di questo eccesso ornamentale trascende il semplice commercio, trasformando il negozio in un ambiente monumentale, dove tecnologia e natura si incontrano in un abbraccio sorprendente.

Foguel, fondatrice di questo studio innovativo a Buenos Aires, celebra così l'architettura come un atto di fantasia. In questo luogo, ciò che di solito si scioglie e svanisce viene immortalato nella pietra, permettendo a ogni visitatore di vivere un sogno che sfida la realtà. Qui, l’architettura non è solo funzionale, ma è un racconto, un gioco intellettuale e istintivo che trasforma il quotidiano in un'opera d'arte.

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Il Complesso Residenziale di V Taller a Tulum: Un Riferimento alla Torre di Babele

Il Complesso Residenziale di V Taller a Tulum: Un Riferimento alla Torre di Babele

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Il Complesso Residenziale di V Taller a Tulum: Un Riferimento alla Torre di BabeleNel cuore di Tulum, in Messico, lo studio V Taller ha completato un innovativo complesso residenziale che richiama la mitica Torre di Babele. Questo progetto, terminato nel 2024, copre una superficie di 6.178 metri quadrati e si distingue per i suoi appartamenti a volta, realizzati in intonaco rosa, che si sviluppano...

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V Taller descrive il complesso come una risposta architettonica all'intersezione tra spazio, tempo e ambiente, ridefinendo l'architettura come una forza rigenerativa piuttosto che come un'imposizione sul paesaggio. Al centro del progetto si erge una torre rotonda, caratterizzata da finestre verticali e accessibile tramite una scala indipendente che attraversa un piccolo fossato. La base e la sommità della struttura sono adornate da piante, mentre un'apertura triangolare si apre verso il cielo, creando un collegamento visivo con l'esterno.

Il piano del complesso ha una forma a occhio, con la torre che funge da pupilla. Attraverso un cortile piantumato che favorisce la riforestazione e ottimizza la circolazione dell'aria, sono disposti quasi 60 unità residenziali su tre livelli. Questa configurazione curva e verticale riduce il consumo di terreno di quasi il 40% rispetto agli sviluppi orizzontali convenzionali, consentendo una concentrazione della costruzione e preservando ampi spazi aperti.

Il complesso è progettato per soddisfare le esigenze sia dell'industria turistica di Tulum che dei residenti permanenti, offrendo appartamenti sia per affitti a breve termine che per abitazioni a lungo termine, complete di cucine attrezzate, aree soggiorno e pranzo combinate, camere da letto private e giardini o balconi con jacuzzi integrata. Le unità sono disposte in un piano radiale, con scale strette che fungono da "tunnel di luce".

All'interno, materiali in legno tropicale e elementi in argilla creano un'atmosfera calda e texturizzata, tipica dell'artigianato locale. La luce naturale penetra negli ambienti attraverso grandi finestre, garantendo ventilazione incrociata e riducendo la necessità di raffreddamento meccanico in un contesto tropicale. L'intero progetto è rifinito in chukum, un intonaco a base di calcare tipico della penisola dello Yucatán, noto per la sua resistenza all'umidità e per la bassa manutenzione.

In sintesi, il complesso residenziale di V Taller non solo offre abitazioni moderne e funzionali, ma promuove anche un'interazione continua tra spazio costruito e natura, dove luce, vegetazione e aria plasmano l'esperienza di abitare. Questo progetto rappresenta un modello di architettura sostenibile, contribuendo a un turismo rigenerativo.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su Architecture – Dezeen.

Vasi Sculpturali: L'Arte della Natura secondo Gray Gardens

Vasi Sculpturali: L'Arte della Natura secondo Gray Gardens

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Nel cuore di un mondo che corre, dove il frastuono della modernità sembra sovrastare la bellezza della natura, emergono come statue silenziose i vasi scolpiti a mano di Gray Gardens. Questa audace creazione, frutto della mente e dell'anima di Danya Ahmed, non è semplicemente un contenitore per piante, ma un'opera d'arte che invita a riflettere sul rapporto tra l'uomo e l'ambiente che lo circonda.

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Alti fino a quattro piedi, questi vasi in cemento rinforzato con fibra di vetro non solo ancorano lo spazio, ma portano con sé l'impronta imperfetta della mano umana, un segno di autenticità in un'epoca dominata dalla produzione in serie. Gray Gardens non si limita a creare oggetti, ma intesse storie, evocando l'essenza del Mediterraneo, dai resti erosi delle antiche rovine alla solidità quieta dei materiali lapidei.

"Creiamo vasi scolpiti a mano che migliorano la tua esperienza sia del mondo interno che di quello esterno," afferma il team di Gray Gardens, rivelando la loro missione di aggiungere un tocco di selvatichezza e poesia agli spazi verdi. Ogni vaso è un invito a esplorare la bellezza imperfetta della natura, un richiamo a ritrovare il nostro legame con la terra.

Disponibili in una gamma di colori che spaziano dal terracotta al verde, dal blu al rosa cipria, questi vasi offrono anche tre diverse finiture testurizzate: strisce orizzontali, verticali o una superficie naturale, levigata ma ruvida al tatto. Ogni pezzo è unico, una celebrazione della manualità e della creatività, destinato a trasformare il tuo ambiente in un luogo di bellezza e riflessione.

In un'epoca in cui il design si mescola all'arte, i vasi di Gray Gardens si pongono come un ponte tra il quotidiano e il sublime. Non si tratta solo di piante; si tratta di un'esperienza, di un momento di contemplazione, di un invito a rallentare e ad assaporare la bellezza che ci circonda.

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Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.dezeen.com.

Letti Regolabili: Il Futuro del Comfort e della Personalizzazione

Letti Regolabili: Il Futuro del Comfort e della Personalizzazione

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Immagina di entrare in una stanza dove il letto non è solo un letto, ma un alleato del tuo benessere. I letti regolabili, con la loro capacità di adattarsi alle tue esigenze, stanno rivoluzionando il concetto di sonno. Non più semplici strutture fisse, ma basi che si piegano e si modellano per offrirti l'esperienza di riposo ottimale. Che si tratti di elevare la testa per leggere un libro o di sol...

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Le ricerche dimostrano che una posizione inclinata durante la notte può combattere disturbi come l'apnea del sonno, il reflusso gastroesofageo e il dolore lombare. Con l'integrazione di luci notturne sensibili al movimento e porte USB per ricaricare i tuoi dispositivi, questi letti non sono solo funzionali, ma anche estremamente pratici per la vita moderna.

Quando si parla di letti regolabili, l'ergonomia incontra la tecnologia. Sono progettati per adattarsi a una varietà di materassi, da quelli in memory foam a quelli ibridi, permettendo a ogni dormiente di trovare il suo setting ideale. Analizzando materiali e dimensioni, e considerando le recensioni positive degli utenti, abbiamo selezionato i modelli più performanti, pronti a soddisfare anche le esigenze più peculiari.

Un esempio da considerare è il Nectar Adjustable Bed Frame: con un design robusto in acciaio, offre funzioni uniche come impostazioni anti-russamento e massaggio. Oppure il Saatva Lineal Adjustable Base, apprezzato per la sua illuminazione sotto il letto e la posizione zero-gravity che regala una sensazione di leggerezza. Ogni modello racconta una storia di innovazione e comfort, un passo verso un riposo personalizzato.

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Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.architecturaldigest.com.

Ristrutturazione di Hearth House: un'armonia tra passato e presente nel Surrey

Ristrutturazione di Hearth House: un'armonia tra passato e presente nel Surrey

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Ristrutturazione di Hearth House: un'armonia tra passato e presente nel Surrey Lo studio di architettura britannico Medium ha recentemente completato la ristrutturazione di Hearth House, una casa di campagna degli anni '50 situata nel Surrey. Questo progetto ha portato chiarezza a una serie di estensioni disordinate, migliorando sia l'estetica che la funzionalità dell'abitazione.

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Immersa nel Surrey Hills National Landscape, la casa originaria era stata ampliata nel tempo con un insieme di blocchi rettilinei a un piano, che soffrivano di scarsa performance termica e di una disposizione disgiunta. Medium ha lavorato per unificare questi ampliamenti, mantenendo il maggior numero possibile di elementi esistenti e rivestendo l'intera facciata con intonaci bianchi lisci e grezzi.

Il progetto ha ridotto l'area totale della casa di 17 metri quadrati, un processo descritto dal direttore Benjamin Wells come un modo per far "lavorare di più" ogni stanza. L'obiettivo principale era quello di mantenere il più possibile la struttura esistente, trasformando nel contempo la funzionalità della casa per la vita familiare.

L'abitazione presenta un piano a forma di L, con il cottage originale a ovest e una serie di estensioni a nord, in precedenza scarsamente collegate tra loro e con il giardino. Medium ha trasformato l'area di incontro tra i due spazi in una sala da pranzo che ruota attorno a una colonna in legno e presenta un soffitto in abete di Douglas.

Questa sala da pranzo offre una vista sul giardino attraverso ampie finestre e si affaccia su un'accogliente area di soggiorno, organizzata attorno al focolare, che dà il nome alla casa. Il focolare, in precedenza ostruito, è stato ripristinato e specchiato per affrontare la nuova sala da pranzo, diventando il centro attorno al quale si collegano la sala da pranzo e la cucina.

Il design ha anche enfatizzato i collegamenti tra la casa e il giardino, realizzati tramite viste incorniciate, soglie estese e diverse "stanze" esterne. In aggiunta, Medium ha utilizzato scarti di legno per creare arredi su misura, come panche, armadi e scaffalature, contribuendo a un ambiente accogliente e funzionale.

La ristrutturazione di Hearth House rappresenta un perfetto esempio di come sia possibile unire design e sostenibilità, creando spazi che non solo rispettano l'architettura storica, ma la esaltano, rendendo la casa un luogo ideale per la vita familiare moderna.

Per ulteriori ispirazioni e progetti innovativi, visita architectsadvisor.com.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su Dezeen.

L'Arte della Trasformazione: DA OSAKA Branch a Tokyo

L'Arte della Trasformazione: DA OSAKA Branch a Tokyo

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Nel cuore pulsante di Tokyo, precisamente a Jinbou-cho, dove le pagine dei libri e gli odori della carta si mescolano nel vento, sorge il nuovo ufficio di DA OSAKA. Qui, la visione di Reiichi Ikeda Design si traduce in un progetto che abbraccia l'essenza stessa della creatività e della funzionalità. Un viaggio tra spazi e luce, dove ogni angolo racconta una storia e ogni elemento è pensato per sti...

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Con una superficie di 165 m², questo spazio non è solo un ufficio, ma un crocevia di idee, un luogo in cui la ristrutturazione diventa arte. La scelta dei materiali, la disposizione degli ambienti e l'illuminazione curata da USHIO LIGHTING, INC. si integrano in un dialogo armonioso, riflettendo la cultura giapponese e l'innovazione contemporanea.

Reiichi Ikeda non ha solo progettato un ambiente di lavoro; ha creato un'esperienza. Qui, i professionisti possono immergersi in un'atmosfera che incoraggia la collaborazione e la creatività, mentre il design intelligente favorisce la produttività. Ogni dettaglio è una dichiarazione, un invito a esplorare il potenziale che si cela nel quotidiano.

Il risultato è un ufficio che si inserisce perfettamente nel contesto di Jinbou-cho, un quartiere noto per la sua ricca storia letteraria e per il suo fascino senza tempo. DA OSAKA a Tokyo non è solo un'espansione fisica, ma un'affermazione di identità, un modo per dire al mondo che l'architettura può essere poesia.

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Arredamento in Legno: Banca Tres e Silla Cuatro di Omar Wade

Arredamento in Legno: Banca Tres e Silla Cuatro di Omar Wade

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Arredamento in Legno: Banca Tres e Silla Cuatro di Omar WadeIn una residenza di Città del Messico progettata da OW Arquitectos, i mobili Banca Tres e Silla Cuatro di Omar Wade esplorano l'interazione tra spazio, materia e luce. Questi pezzi, realizzati in legno, si inseriscono in un contesto architettonico caratterizzato da ampie finestre e lucernari che permettono alla luce naturale di permeare g...

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Banca Tres, realizzata in legno di tzalam, presenta un'apertura circolare destinata a contenere una pianta in terracotta, trasformando il bench in un oggetto che evolve nel tempo e si collega alla crescita naturale. Con dimensioni di 120 × 40 × 44 cm, questa panca non è solo un oggetto statico, ma un elemento dinamico che arricchisce l'ambiente circostante.

La Silla Cuatro, ispirata dalle linee della costa oaxaqueña, utilizza legno di parota e si presenta come un cubo preciso (60 × 60 × 60 cm). La seduta e lo schienale, realizzati in acciaio, sono uniti a gambe in legno tramite bulloni in acciaio inossidabile, creando un equilibrio tra rigidità e leggerezza visiva. Entrambi i pezzi di arredamento sono concepiti per rispondere alla luce e al contesto spaziale in cui si trovano, instaurando un dialogo continuo con l'architettura circostante.

Questi mobili di Omar Wade non solo arredano, ma interagiscono attivamente con il loro ambiente, rendendo la luce e spazio protagonisti di un'esperienza visiva e sensoriale unica. La progettazione di Banca Tres e Silla Cuatro invita a riflettere sul ruolo del design nell'interazione con la natura e gli spazi abitativi.

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Kriket 3000: il robot umanoide che riporta in vita il design degli anni '50 e '60

Kriket 3000: il robot umanoide che riporta in vita il design degli anni '50 e '60

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Kriket 3000: il robot umanoide che riporta in vita il design degli anni '50 e '60Il Kriket 3000, concepito dal designer Shaun Wellens, rappresenta una rivisitazione affascinante dell'immaginario collettivo riguardo i robot negli anni '50 e '60. Questo robot umanoide non solo richiama il look iconico di quel periodo, ma offre anche una nuova prospettiva sul futuro della robotica.

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Il design di Kriket 3000 è caratterizzato da forme morbide e arrotondate, con finiture in cromo e tonalità pastello che ricordano i prodotti di uso quotidiano. Rispetto ai macchinari moderni, il Kriket 3000 ha un aspetto più amichevole, grazie ai suoi colori tenui e al suo volto dotato di grandi 'occhi' e schermi che sembrano comunicare emozioni.

Questo robot, che appare equipaggiato con intelligenza artificiale, integra anche sensori e telecamere che gli consentono di rilevare il movimento e l'interazione umana. I display digitali attorno alla testa mostrano informazioni come la percentuale di batteria e animazioni che danno vita al suo volto. Kriket 3000 non è solo un oggetto di design, ma una vera e propria esperienza interattiva.

Nella storia della robotica, la maggior parte dei robot degli anni '60 e '70 erano macchine utilizzate principalmente in fabbriche, come il famoso Unimate, il primo robot industriale. Questi robot non avevano un volto umano e seguivano istruzioni rigide. Oggi, grazie ai progressi dell'AI, Kriket 3000 rappresenta un salto evolutivo, capace di apprendere e adattarsi alle abitudini dei suoi proprietari.

In conclusione, Kriket 3000 non è solo un omaggio al passato, ma una visione innovativa del futuro della tecnologia. Con il suo design nostalgico e le sue capacità moderne, questo robot umanoide ci fa riflettere su come la tecnologia possa integrarsi nella vita quotidiana, rendendo il futuro più familiare e accessibile.

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La Magia della 18esima Quadriennale di Roma: Un Viaggio nell'Arte Contemporanea

La Magia della 18esima Quadriennale di Roma: Un Viaggio nell'Arte Contemporanea

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Un nuovo capitolo si apre al Palazzo delle Esposizioni di Roma, un luogo che si trasforma in un palcoscenico per l’arte contemporanea, ospitando la 18esima edizione della Quadriennale. L’evento, che celebra l’arte italiana degli ultimi 25 anni, si presenta sotto l’egida di un tema evocativo: Fantastica. Un termine che, nella sua duplice accezione, invita a riflettere sulla meraviglia e sull’immagi...

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Con la curatela di cinque esperti, il progetto riunisce cinquantiquattro artisti viventi, tra cui molti volti nuovi, in un dialogo che abbraccia stili e linguaggi diversi. Questa edizione, che segna un traguardo significativo, è anche un tributo alla memoria del presidente Luca Beatrice, scomparso prematuramente.

La mostra si snoda attraverso 2000 metri quadri di spazio espositivo, presentando 187 opere, molte delle quali create appositamente per l’occasione. Ogni sezione, curata con maestria, offre un’esperienza immersiva, invitando il visitatore a scoprire le traiettorie artistiche che contraddistinguono il nostro tempo.

In aggiunta, l’esposizione storica I giovani e i maestri: la Quadriennale del 1935, curata da Walter Guadagnini, rende omaggio alle radici di questo evento, evocando un senso di continuità tra passato e presente. L’architettura dell’allestimento, firmato da BRH+/ Barbara Brondi & Marco Rainò, gioca con i vuoti e i pieni, creando un’atmosfera in cui l’arte vive e respira.

La Quadriennale non è solo una mostra, ma un progetto espositivo corale che si arricchisce di performance e incontri, rendendo l’esperienza di visita ancora più coinvolgente. Fantalk, il public program a cura di Nicolas Ballario, stimola discussioni attuali, riflettendo le suggestioni delle opere esposte. In un momento in cui Roma si riafferma come un centro culturale vitale, la Quadriennale si presenta come un faro luminoso per l’arte contemporanea.

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Tre Case Vacanze Prefabbricate per Sorelle in Queensland

Tre Case Vacanze Prefabbricate per Sorelle in Queensland

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Tre Case Vacanze Prefabbricate per Sorelle in QueenslandIspirato dall'amore per le vacanze in famiglia, Blok Modular ha collaborato con lo studio di architettura australiano Vokes e Peters per creare Blok Three Sisters, un trio di case vacanze prefabbricate situate sull'isola di North Stradbroke, in Queensland. Queste case sono state progettate per tre sorelle che, da bambini, trascorrevano le vac...

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Le case di Blok Three Sisters sono state prefabbricate nella fabbrica di Blok Modular a Brisbane e successivamente assemblate sul sito da un costruttore locale. Il progetto è stato inserito nella longlist della categoria housing dei Dezeen Awards 2025.

Design e Comfort

Ogni casa ha un layout identico, concepito per adattarsi alle esigenze delle famiglie nel tempo. Il piano terra di ciascuna abitazione può funzionare come un appartamento autonomo senza barriere architettoniche, ideale per accogliere parenti più anziani. Un giardino-cortile separa la camera da letto frontale dagli spazi sociali sul retro, creando un'atmosfera di intimità e privacy.

Al primo piano, si trovano due camere aggiuntive e un bagno illuminato da un lucernario. Una delle camere affaccia sul cortile centrale, mentre l'altra offre una vista sulla strada attraverso una grande finestra. Per garantire la privacy, le facciate anteriori sono dotate di finestre alte e schermature in legno bianco.

Spazi Esterni e Atmosfera Unica

Ogni casa si apre su un portico a doppia altezza, rifinito con pannelli in fibra-cemento bianchi e legno. Questi portici offrono uno spazio privato e riparato, affacciato su un giardino condiviso circondato da alberi imponenti. La zona pranzo e la cucina si aprono su questo portico tramite porte scorrevoli in vetro a tutta altezza, mentre il soggiorno elevato presenta finestre scorrevoli che offrono una vista sull'Oceano Pacifico.

Secondo Vokes e Peters, “come dispositivo spaziale archetipico, il giardino raccoglie i piaceri sensoriali dell'ambiente, insieme ai rituali domestici quotidiani.” La sensazione della brezza salina, la chiarezza della luna, e il profumo del gelsomino sono solo alcune delle esperienze che rendono queste case uniche.

In conclusione, Blok Three Sisters rappresenta un perfetto esempio di come l'architettura prefabbricata può creare spazi che non solo soddisfano le esigenze abitative, ma anche custodiscono i ricordi di famiglia e il passare del tempo.

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La Face House di Kyoto: 50 anni di ironia architettonica che sfida il tempo

La Face House di Kyoto: 50 anni di ironia architettonica che sfida il tempo

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Nel cuore pulsante di Kyoto, una città che racconta storie di geishe e tradizione, un edificio si erge come un paradosso vivente: la Face House. Progettata nel 1975 dall'architetto Kazumasa Yamashita, questo strano e affascinante palazzo celebra il suo cinquantesimo anniversario, rimanendo un simbolo di individualità e ironia nell'architettura contemporanea.

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Camminando per le strade del quartiere Nakagyo-ku, ci si imbatte in un panorama di machiya, le classiche abitazioni giapponesi, quando improvvisamente, la Face House rompe il silenzio della tradizione. La sua facciata, che ricorda un volto umano, è una provocazione visiva che invita a riflettere sulla funzione e il significato dell'architettura. Una vera e propria opera d'arte che invita a sorridere.

La concezione di Yamashita è chiara: “Ho cercato di trovare una soluzione semplice ed economica, arricchendo la facciata con dettagli piccoli ma significativi.” E così, la casa si trasforma in un gioco di elementi. Gli occhi sono finestre, il naso è una finestra che lascia entrare la luce, mentre le orecchie, che si rivelano come balconi, si nascondono timidamente alla vista. L’ingresso, che appare come una bocca sorridente, accoglie chiunque voglia scoprire il suo interno.

Un perfetto incrocio tra casa e ufficio, la Face House ha mantenuto nel tempo la sua essenza. Anche se oggi non ospita più il suo progettista, dal 2016 ha trovato nuova vita come galleria d'arte e cartoleria, il Creative Studio & Shop OOO. Qui, viaggiatori e locali si ritrovano, creando una comunità che celebra la creatività e l'innovazione, in un luogo che continua a fare storia.

La Face House non è solo un edificio; è una riflessione su come l'architettura possa giocare con le convenzioni. In un contesto urbano dove tutto sembra immutabile, questo edificio rappresenta una risposta ludica alla modernità, un modo per ricordarci che l'arte e il design possono anche essere divertenti. E così, mentre celebriamo i suoi 50 anni, non possiamo fare a meno di chiederci: quali altre sorprese ha in serbo per noi?

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BLOK: Il Nuovo Studio di Tatuaggi a Barcellona che Rinnova gli Spazi Sterili

BLOK: Il Nuovo Studio di Tatuaggi a Barcellona che Rinnova gli Spazi Sterili

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Nel cuore di Badalona, a pochi passi da Barcellona, BLOK si erge come un monumento all'innovazione nel mondo del tatuaggio. Progettato dallo studio XAARCHIVE, questo spazio di 80 metri quadrati reinterpreta il concetto di ambiente clinico, trasformandolo in un rifugio artistico che sfida le convenzioni. Con l'idea di 'Anti-Ospedale: Rethinking Sterile Spaces', BLOK si propone di rompere i confini ...

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L'interno, caratterizzato da cemento levigato e acciaio inossidabile locale, è un omaggio all'industria e alla manualità. Le tende in PVC, artigianalmente realizzate, permettono una flessibilità che varia tra trasparenza e opacità, creando spazi intimi e accoglienti. Il soffitto originale, esposto, si unisce a linee luminose di LED che accentuano la geometria del design, offrendo un'illuminazione controllata e uniforme, ideale per il lavoro degli artisti.

La modularità è al centro del progetto: BLOK consente fino a quattro artisti di lavorare simultaneamente, adattandosi a diverse configurazioni grazie a partizioni mobili e sistemi di illuminazione regolabili. Questo studio non è solo un luogo di lavoro, ma un laboratorio di creatività dove si intrecciano la cura, l'arte e il corpo umano.

Il tavolo Canova, una creazione unica progettata attraverso scansione 3D e codifica binaria, rappresenta la ricerca di XAARCHIVE sulle intersezioni tra dati e materialità. Qui, l'architettura diventa strumento di esplorazione, un modo per indagare la relazione tra l'arte del tatuaggio e il benessere del corpo.

La bellezza di BLOK risiede nella sua capacità di mescolare funzionalità e arte, creando transizioni fluide tra tatuaggi, pittura e momenti di riposo. La calma funzionale è enfatizzata da arredi minimali e pavimenti in cemento, mentre le opere d'arte e gli strumenti convivono in un interno mutevole, concepito per la creazione e il riposo.

Quando cala la notte, la luce calda avvolge lo spazio, rivelando un ritmo silenzioso e accogliente che invita alla contemplazione. La luce rossa filtra attraverso le tende traslucide, trasformando l'ambiente industriale in un caldo abbraccio, dove ogni angolo racconta una storia di creatività e passione.

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FENDI SS26: Un Mondo di Colori e Pixel di Marc Newson

FENDI SS26: Un Mondo di Colori e Pixel di Marc Newson

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Nel cuore pulsante di Milano, dove l'arte e la moda si intrecciano in un abbraccio di emozioni, si è svolto lo spettacolo FENDI SS26. Il maestro del design, Marc Newson, ha concepito un set che va oltre il semplice palcoscenico: un campo di pixel vibranti, ispirato alla composizione dei quilt e alla bellezza dei fiori. Ogni scatola, disposta in altezze e dimensioni diverse, si trasforma in un univ...

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Entrando nel Palazzo Fendi, ci si sente avvolti da un'atmosfera che ricorda l'osservazione ravvicinata di un’immagine digitale, dove i pixel, in continua mutazione, creano un paesaggio in movimento. Le modelle, sfilando, interagiscono con questo sfondo, rendendo ogni abito una parte integrante di un'opera d'arte collettiva. I colori audaci della collezione risuonano con quelli del set, creando un dialogo visivo che cattura l'attenzione e invita alla riflessione.

La collezione SS26 di FENDI non è soltanto un insieme di capi, ma un'esperienza sensoriale. Giacche strutturate, cappotti ampi e vestiti fluttuanti si stagliano contro le scatole pixelate. I materiali, che spaziano dall'organza al jacquard, dal cotone alla pelle, si combinano in un gioco di pieni e vuoti, enfatizzando le silhouette e il volume di ogni pezzo. I colori si susseguono in un'armonia di bianco, giallo, turchese, rosso, rosa e corallo, creando un'onda di emozioni che coinvolge chi osserva.

La colonna sonora, composta da Frédéric Sanchez, accompagna il tutto con melodie che richiamano il cinema italiano, l'opera e la musica elettronica, creando un ritmo che si intreccia con il movimento delle modelle e la trasformazione dei colori sul set. Ogni nota, ogni passo, ogni colore si fondono in un'esperienza unica, in cui il design di Marc Newson si fa custode di un concetto di trasformazione e bellezza.

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Olivetti a Venezia: Un Capolavoro di Design in Piazza San Marco

Olivetti a Venezia: Un Capolavoro di Design in Piazza San Marco

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Nel cuore di Venezia, dove il passato si intreccia con il presente, sorge un luogo che racconta una storia di innovazione e bellezza: il Negozio Olivetti, progettato dal maestro Carlo Scarpa. Questa icona architettonica, situata in Piazza San Marco, non è solo una vetrina di prodotti, ma un manifesto di una filosofia che unisce efficienza, estetica e cultura. Aperto nel 1958, il negozio è diventat...

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La genialità di Scarpa si evince già dall'esterno, dove il prospetto aperto verso la piazza invita i visitatori a scoprire un mondo fatto di dettagli e materiali pregiati. Le lastre di cristallo trasparente, incastonate in telai di müntzmetall, creano un dialogo visivo con l'ambiente circostante, mentre l'atrio d'ingresso, con la sua composizione di pietra d'Istria, cattura l'attenzione di chiunque vi si avvicini. Ogni elemento è pensato con cura, dalla scala sospesa che sembra fluttuare nel vuoto, fino al pavimento in mosaico di vetro che riflette la luce in modo quasi poetico. Questo negozio è un viaggio sensoriale, un invito a esplorare l'armonia tra architettura e design.

All'interno, il Negozio Olivetti si trasforma in una promenade architettonica: uno spazio che, pur nella sua compattezza, riesce a raccontare una storia di grande impatto visivo. Le tessere di vetro di Murano, disposte in schemi che richiamano le onde della laguna, creano un'atmosfera che sembra viva, in movimento. L'attenzione ai dettagli è maniacale; ogni superficie, ogni angolo è stato concepito per comunicare la bellezza della funzionalità. Questa fusione di modernità e tradizione veneziana rende il negozio un'opera d'arte che trascende il mero concetto di punto vendita.

Il Negozio Olivetti non è solo un luogo da visitare, ma un'esperienza da vivere, un'opportunità per riflettere su come l'architettura possa influenzare le nostre vite. In un mondo che corre veloce, questo spazio ci invita a fermarci, a guardare e a capire. La sua storia è un invito a riscoprire il valore della bellezza e della funzionalità, elementi che, come in una sinfonia, si intrecciano per creare qualcosa di unico e straordinario.

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Ville moderne: la nuova vita dei container dismessi

Ville moderne: la nuova vita dei container dismessi

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Immaginate un mondo dove i sogni abitativi prendono forma da ciò che è stato considerato scarto. Container dismessi, abbandonati al loro destino, ora si trasformano in affascinanti ville moderne. L’architetto, un alchimista della forma e della funzione, con una visione che sfida il convenzionale, propone soluzioni abitative che parlano di sostenibilità e innovazione. Una villetta, frutto di questa...

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Ogni container racconta una storia, un passato di viaggi e avventure, e ora si prepara a vivere nuove esperienze, accogliendo famiglie e sogni. Le linee pulite e i materiali riciclati si fondono in un’armonia che celebra la modernità, mentre nel cuore di queste strutture si nasconde il calore di un’abitazione. Gli spazi interni, sapientemente progettati, offrono un equilibrio perfetto tra estetica e funzionalità, un invito a vivere la casa come un’opera d’arte.

Ma non è solo una questione di estetica; è un manifesto di responsabilità ambientale. In un’epoca in cui il consumo e l’inquinamento sono sotto la lente d’ingrandimento, queste costruzioni rappresentano una risposta concreta e creativa, un nuovo modo di pensare l’abitare.

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Pietrasanta e il Rinascimento: Un Viaggio tra Arte e Identità

Pietrasanta e il Rinascimento: Un Viaggio tra Arte e Identità

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In un angolo incantato della Versilia, dove il mare incontra le montagne, si erge Pietrasanta, un luogo dove la bellezza si mescola all'arte, e l'identità si riflette nel lavoro degli artigiani. Qui, l'architetto Tiziano Lera, figura di spicco nel panorama dell'eco-progettazione, ci guida attraverso una narrazione che è insieme un inno e un appello. "Questo posto ha una magia unica", afferma con f...

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Lera non è solo un architetto; è un custode della cultura e della tradizione. Cresciuto nella fonderia di famiglia, ha imparato fin da giovane a vedere la bellezza nel bronzo, nel mosaico, nei materiali che raccontano storie. La sua visione va oltre il semplice progettare: è un percorso di riscoperta, un invito ai giovani a riconnettersi con le proprie radici. "Il Rinascimento deve essere un percorso continuo", sottolinea, sottolineando l'importanza dell'educazione e della consapevolezza nei confronti delle ricchezze locali.

La Via dell'Arte, da lui concepita, è un simbolo di questo impegno. Un tracciato che si snoda tra Pietrasanta e Montignoso, un cammino che non è solo fisico, ma anche spirituale, in cui ogni passo è un richiamo a valorizzare il patrimonio artistico e culturale. Le università americane guardano a questo progetto come a un modello, una fusione di arte, bellezza e sacralità.

Tuttavia, Lera esprime preoccupazioni: la Versilia sta perdendo il suo dialogo interno. Forte dei Marmi e Pietrasanta, pur essendo vicine, sembrano sfilacciarsi, come se avessero dimenticato il legame che le unisce. "I grandi artisti che vengono qui non si preoccupano dei confini; sono attratti dalla magia di questo territorio". È un richiamo a ristabilire le connessioni, a far fiorire un dialogo che nutra l'arte e gli artisti.

Il futuro di Pietrasanta, secondo Lera, dipende dai giovani. "Dobbiamo coltivare il Rinascimento nelle scuole", afferma, suggerendo che l'educazione artistica non è solo un'opzione, ma una necessità. Ogni studente dovrebbe avere l'opportunità di conoscere e apprezzare le bellezze che rendono il nostro territorio unico al mondo. L'arte è un patrimonio, un benessere socio-economico che va preservato, un equilibrio magico da mantenere.

In un mondo che cambia rapidamente, l'architetto Lera ci ricorda che la bellezza è un valore da difendere. E così, in questo viaggio tra arte e identità, Pietrasanta continua a brillare, invitandoci a scoprire la sua magia e a diventare parte di una storia che è, e sempre sarà, un percorso di rinascita.

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Norman Foster: L'Archistar del Nuovo Stadio di Milano

Norman Foster: L'Archistar del Nuovo Stadio di Milano

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Nel cuore pulsante di Milano, una nuova era si prepara a sbocciare, e a guidarla c'è un nome che risuona come un eco nel mondo dell'architettura: Norman Foster. Maestro indiscusso del design contemporaneo, Foster è il genio creativo dietro il progetto del nuovo stadio di Milano, un'opera che promette di ridefinire non solo l'architettura sportiva, ma anche l'intera esperienza urbana.

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Nato a Manchester il 1° giugno 1935, la sua carriera è una sinfonia di innovazione e impegno verso la sostenibilità. Cresciuto in una famiglia operaia, Foster ha sempre avuto un occhio per il disegno tecnico, un talento che ha affinato all'University of Manchester e alla Yale University. Qui ha forgiato legami con altri grandi visionari, come Richard Rogers, dando vita a un percorso professionale che ha portato alla fondazione del suo studio, Foster + Partners.

Con un approccio pionieristico, Foster ha saputo unire estetica e tecnologia, creando opere iconiche come il grattacielo “The Gherkin” a Londra e il Reichstag a Berlino, simbolo di trasparenza e sostenibilità. Ogni suo progetto è un inno alla bellezza e alla funzionalità, un connubio che ora si appresta a realizzarsi nel nuovo stadio di Milano.

Questo impianto non sarà solo un luogo di eventi sportivi, ma un esempio di come l'architettura possa dialogare con l'ambiente. Con linee guida precise stabilite dal comune di Milano, il progetto prevede che il 50% dell'area non venga cementificata e che oltre 80.000 metri quadrati siano dedicati al verde, restituendo così alla città un polmone vitale. Lo stadio avrà una capienza di 72.000 posti, con spazi per uffici, hotel e parcheggi, tutto concepito per armonizzarsi con il paesaggio urbano.

Il nome di Norman Foster è una garanzia di qualità e innovazione. La sua visione futuristica trasformerà Milano in un centro di attrazione globale, dove architettura e sostenibilità si intrecciano in un abbraccio perfetto.

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Scenius 26003: Un Padiglione che Rinnova Logroño con Eleganza

Scenius 26003: Un Padiglione che Rinnova Logroño con Eleganza

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Nel cuore pulsante della Spagna, a Logroño, sorge il Scenius 26003 Pavilion, un'opera che incarna la sinergia tra arte e architettura. Progettato da Daryan Knoblauch, questo padiglione rappresenta non solo una risposta estetica ma anche un impegno verso un futuro sostenibile.

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Il progetto si inserisce in un ambizioso piano di adattamento infrastrutturale decennale, vincitore di un concorso indetto da Concéntrico e Porto Academy. Con una superficie di 250 m², il padiglione si propone di ospitare installazioni temporanee, un modo per rinnovare e rivitalizzare la comunità ogni due anni.

La bellezza del Scenius 26003 non risiede solo nella sua struttura, ma nella sua concezione: un luogo che invita alla riflessione, alla scoperta e all'incontro. Realizzato con materiali come pietra e plastica, il padiglione si integra armoniosamente nel paesaggio urbano, creando un dialogo tra passato e futuro. Daryan Knoblauch, con il suo studio berlinese, ha saputo dare vita a un progetto che non è solo un semplice rifugio, ma un simbolo di innovazione e speranza.

In un'epoca in cui la sostenibilità è al centro delle discussioni architettoniche, il Scenius 26003 si pone come esempio luminoso di come l'arte possa influenzare positivamente il nostro ambiente. Ogni visitatore è invitato a scoprire non solo un padiglione, ma un'esperienza che trascende il tempo e lo spazio.

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Le Serre Abbandonate di Romain Veillon: Un Viaggio nei Giardini Segreti

Le Serre Abbandonate di Romain Veillon: Un Viaggio nei Giardini Segreti

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Le Serre Abbandonate di Romain Veillon: Un Viaggio nei Giardini Segreti Il fotografo francese Romain Veillon ci invita a esplorare il suo progetto Secret Gardens, una serie di immagini che mette in luce le serre abbandonate in tutto il mondo. Queste strutture, un tempo progettate per proteggere piante delicate dai climi avversi, ora raccontano una storia completamente diversa.

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Nei suoi scatti, Veillon cattura serre che sono state sopraffatte dalla vegetazione che dovevano contenere. I telai in ferro sono avvolti da edere e le superfici di vetro macchiate sono nascoste sotto strati di foglie. Questi spazi, spesso associati a proprietà di lusso o giardini invernali pubblici, erano ambienti controllati dove gli esseri umani coltivavano la vita sotto vetro. Oggi, privati di custodi, le piante un tempo catturate sono esplose, trasformando luoghi di confinamento in ampie tele di verde.

La combinazione di architettura e vegetazione nei lavori di Veillon richiama alla mente i dipinti impressionisti. L'assenza di persone in queste scene non cancella la loro presenza, ma ci ricorda l'impermanenza dell'intervento umano. Le fotografie di Veillon ci portano a riflettere su cosa accadrebbe se l'umanità improvvisamente scomparisse.

La serie Secret Gardens non solo esplora l'eredità fragile dell'umanità, ma mette anche in guardia contro la realtà che la nostra attività ha spesso avuto un impatto più dannoso delle catastrofi stesse. I suoi scatti ci invitano a considerare quanto rapidamente la natura possa riprendersi e a riflettere sull'incertezza del nostro posto sulla Terra.

In conclusione, il lavoro di Romain Veillon ci offre una prospettiva unica sui giardini segreti delle serre abbandonate, dove la natura riemerge con forza e bellezza, trasformando il paesaggio in un'opera d'arte vivente.

Progetto: Green Urbex 2: The World Without Us
Fotografo: Romain Veillon | @romain_veillon
Pubblicato da: Albin Michel | @editionsalbinmichel

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L'arte della sedia: il design senza tempo di Frank Lloyd Wright

L'arte della sedia: il design senza tempo di Frank Lloyd Wright

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Nel cuore del Wisconsin, un'esposizione straordinaria celebra un maestro del design: Frank Lloyd Wright. Frank Lloyd Wright: Modern Chair Design si propone come un viaggio nell'evoluzione del design delle sedie, un aspetto spesso trascurato della sua vasta opera, ma di fondamentale importanza per comprendere la sua visione architettonica e l'evoluzione della vita domestica americana.

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La mostra, che accoglie oltre trenta modelli di sedie, ripercorre un arco temporale che va dal 1900 fino alla fine degli anni '50, mettendo in evidenza come i suoi design siano cambiati nel corso del XX secolo. Le sedie, espressione di un'epoca e di un pensiero, raccontano la transizione da un'idea di mobilio massiccio e artigianale, tipica del movimento Arts and Crafts, a soluzioni più leggere e modulari, in linea con le esigenze della vita moderna.

Wright, attraverso il suo linguaggio unico, ha saputo coniugare estetica e funzionalità, anticipando tendenze che oggi ci sembrano familiari. Il curatore Thomas Szolwinski ha affermato che "le sedie di Wright offrono una lente affascinante sul suo filosofico evolversi e sulla trasformazione della vita domestica americana". Non si tratta solo di mobili, ma di una riflessione profonda su come viviamo e interagiamo con lo spazio.

La mostra non si limita a presentare pezzi storici, ma include anche repliche di progetti mai realizzati, come le sedie concepite per il Guggenheim Museum di New York e per l'AD German Warehouse. Attraverso un lavoro di ricerca meticoloso, i curatori hanno collaborato con artigiani per ricreare esemplari che incarnano l'essenza del pensiero di Wright e la sua continua innovazione. E così, dodici di queste opere sono state create appositamente per l'esposizione, tra cui una poltrona destinata alla James Kibben Ingalls House.

Il design di Wright, lontano dall'essere statico, è un continuo dialogo con la contemporaneità. Le sedie sono disposte in ordine cronologico, raccontando una storia di innovazione e trasformazione. Ogni pezzo è un capitolo che si interseca con il contesto sociale e culturale del suo tempo. Tra i pezzi di spicco si trovano la poltrona a pannelli in canna per la Emil Bach House e le poltrone Origami progettate per il suo studio a Taliesin West.

La mostra Frank Lloyd Wright: Modern Chair Design è un invito a riflettere su come il design possa influenzare le nostre vite, rimanendo sempre attuale e affascinante. Un'esperienza da non perdere per chi ama l'architettura e il design, in programma dal 4 ottobre 2025 al 26 gennaio 2026.

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La Cour Retreat: Un Rifugio Architettonico nel Cuore della Natura

La Cour Retreat: Un Rifugio Architettonico nel Cuore della Natura

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La Cour Retreat: Un Rifugio Architettonico nel Cuore della NaturaSituato nel cuore di un pittoresco paesaggio di dune lungo la costa del Mare del Nord, La Cour Retreat è un progetto architettonico realizzato dallo studio N+P Architecture. Completato nel 2024, questo rifugio offre una vista panoramica a 180 gradi su scenari ventosi e sul mare. Grazie alla sua posizione strategica, gli ospiti posson...

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Il progetto si estende su una superficie di 150 m² e si distingue per l'utilizzo del legno, un materiale che non solo contribuisce all'estetica ma anche alla sostenibilità dell'edificio. La Cour Retreat è stato concepito pensando al rispetto per l'ambiente, integrandosi perfettamente nel paesaggio senza alterarne la bellezza.

Il team di design, composto da Jesper Korf, Lars Bo Poulsen e Ole Brandt, ha collaborato con ingegneri esperti come Kristian Møller di Møller & Jakobsen ApS e Peter Christensen di Keld og Johs, per garantire che ogni aspetto del progetto fosse curato con attenzione. Questo rifugio rappresenta un esempio di come l'architettura possa armonizzarsi con l'ambiente, offrendo al contempo comfort e funzionalità.

Per saperne di più su questo straordinario progetto, visita ArchDaily.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.archdaily.com.

Scopri il mondo di Tadao Ando: Schizzi e Disegni in un Nuovo Libro di Taschen

Scopri il mondo di Tadao Ando: Schizzi e Disegni in un Nuovo Libro di Taschen

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Tadao Ando: Schizzi e Disegni in un Nuovo Libro di Taschen Il nuovo libro di Taschen, Tadao Ando. Sketches, Drawings, and Architecture, offre una visione intima del processo creativo del leggendario architetto giapponese. Attraverso oltre cinque decenni di lavoro, Ando, nato a Osaka nel 1941 e completamente autodidatta, ha fondato il suo studio nel 1969 dopo aver viaggiato in tutto il mondo. Il s...

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Pubblicato dalla sede di Taschen a Colonia, il volume raccoglie oltre 750 schizzi, modelli e disegni tecnici che rivelano come Tadao Ando traduca impressioni fugaci in spazi costruiti, iconici e monumentali. Sebbene l'edizione sia attualmente disponibile per il preordine, sarà acquistabile a partire da novembre 2025.

Il libro segue l'evoluzione del metodo di design dell'architetto attraverso l'atto tattile del disegno. Linee di matita veloci, ombreggiature dense, disegni a matita colorata e piani tecnici mostrano come le idee emergano inizialmente come gesti istintivi, prima di trasformarsi nelle strutture che oggi conosciamo. I lettori possono seguire lo sviluppo di progetti chiave, come la Row House di Sumiyoshi, il Rokko Housing Complex e il Chichu Art Museum, osservando come ciascuno sia evoluto attraverso strati di dettagli disegnati a mano.

Le riflessioni personali di Ando accompagnano questi disegni, illustrando esperienze di viaggio formative attraverso Europa, Africa e Asia, fino alle decisioni architettoniche che ne sono seguite. Ricordi di luce in un monastero di pietra in Francia o la geometria risonante di un stepwell indiano emergono come influenze formative. Il libro illustra come queste impressioni, filtrate attraverso la memoria e l'abilità artigianale, informino il dramma silenzioso del cemento e della luce che definisce i suoi edifici.

Per Tadao Ando, il disegno rimane un mezzo diretto e insostituibile per plasmare lo spazio. Egli considera lo schizzo come un atto che cattura l'urgenza dell'immaginazione, qualcosa che nessun modello digitale può replicare. L'edizione di Taschen preserva tale immediatezza, presentando ogni disegno sia come documentazione che meditazione, una celebrazione del valore duraturo della linea tracciata a mano.

Come dice Ando: ‘Le nostre immaginazioni possono espandersi indefinitamente, plasmando le scene invisibili nella nostra mente — questa è la storia senza fine dell'architettura.’

Il libro include un dettagliato appendice che cataloga sia i progetti realizzati che quelli non realizzati. Questa lista completa rafforza il suo ruolo come risorsa archivistica per architetti e studenti che studiano la pratica influente dell'architetto giapponese.

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L'architettura diplomatica: il nuovo consolato indonesiano a Jeddah

L'architettura diplomatica: il nuovo consolato indonesiano a Jeddah

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L'architettura diplomatica: il nuovo consolato indonesiano a JeddahIl consolato indonesiano a Jeddah, progettato dall'architetto Ibrahim Joharji, rappresenta un'importante aggiunta al panorama architettonico delle strutture diplomatiche in Arabia Saudita. Questo edificio non è solo un luogo di lavoro, ma una vera e propria espressione dell'identità nazionale indonesiana, dove l'architettura funge ...

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La progettazione si basa su una gerarchia d'uso, organizzando gli spazi per diplomatici, amministratori e staff attraverso sistemi di circolazione stratificati. Questo approccio spaziale integra distinzioni di funzione e autorità nel piano complessivo, rendendo l'edificio funzionale e rappresentativo.

Il design ha dovuto navigare attraverso molteplici normative, rispondendo al Codice Edilizio saudita e incorporando elementi dell'eredità architettonica indonesiana, che comprende 28 stili riconosciuti. Le linee del tetto Rumah Gadang sono state reinterpretate in una forma contemporanea, mentre geometrie triangolari ispirate al peci, un copricapo indonesiano, sono state integrate come motivi di dignità e struttura.

La facciata del consolato combina influenze culturali sia dall'Indonesia che dall'Arabia Saudita. Motivi parametrici ispirati al Batik indonesiano sono stati intrecciati con riferimenti geometrici islamici, creando una pelle stratificata che funge sia da schermatura solare che da segno culturale. Le scelte dei materiali sono state valutate per il loro impatto ambientale; il calcestruzzo armato fornisce le necessarie misure di sicurezza, mentre i sistemi di facciata e i componenti meccanici sono stati selezionati per migliorare le performance energetiche e ridurre l'impronta di carbonio dell'edificio.

Il consolato indonesiano a Jeddah dimostra come l'architettura diplomatica si posizioni all'incrocio tra cultura, regolamentazione e sostenibilità. Combinando riferimenti simbolici con prestazioni pratiche, l'edificio stabilisce un quadro in cui l'architettura sostiene la presenza diplomatica, contribuendo al contesto urbano e ambientale.

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Concéntrico: La Città come Laboratorio di Processi Urbani

Concéntrico: La Città come Laboratorio di Processi Urbani

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Concéntrico: La Città come Laboratorio di Processi UrbaniNegli ultimi anni, le città hanno visto un'evoluzione significativa nella pianificazione e gestione degli spazi urbani. Mentre le normative si fanno più rigorose, il rischio è che i centri urbani perdano il loro carattere unico e accogliente, diventando eccessivamente ordinati e sterilizzati. Per contrastare questa tendenza, nascono iniziati...

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Una delle manifestazioni più significative è il festival Concéntrico, che si tiene a Logroño, in Spagna. Questo evento internazionale, giunto alla sua decima edizione, si propone come un laboratorio di innovazione urbana. Attraverso installazioni artistiche e architettoniche, Concéntrico stimola il dialogo tra la realtà urbana attuale e le potenzialità future delle città.

La pubblicazione del libro Concéntrico: Urban Innovation Laboratory segna un traguardo importante, offrendo una panoramica di un decennio di design urbano e trasformazione collettiva. Questa opera è accompagnata da un tour internazionale che mira a condividere le esperienze e le intuizioni raccolte nel corso degli anni.

In un mondo dove la progettazione urbana si fa sempre più complessa, eventi come Concéntrico rappresentano un faro di speranza e creatività, invitando le comunità a partecipare attivamente alla ridefinizione dei propri spazi.

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Il Mercato Vibrante di Kunming: Un Progetto Innovativo di Studio D'Arkwave

Il Mercato Vibrante di Kunming: Un Progetto Innovativo di Studio D'Arkwave

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Il Mercato Vibrante di Kunming: Un Progetto Innovativo di Studio D'ArkwaveIn Yunnan, la tradizione del mercato "Jiezi" rappresenta un importante punto di incontro per la comunità, dove il commercio e la vita sociale si intrecciano. A Kunming, il progetto A Market of Vibrant Buffer realizzato da Studio D'Arkwave si propone di rinnovare e valorizzare questo concetto, trasformando il mercato in uno s...

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Situato sulla collina piatta di Jinfang, il mercato di Kunming accoglie visitatori ogni giorno, ma come molti mercati, è attivo solo per metà giornata. L'innovativa proposta di D'Arkwave mira a estendere la vitalità di questo spazio, introducendo il concetto di "Park + Market". Così, durante le ore di mercato, l'area vibra di attività, mentre, una volta chiuso, si trasforma in un parco pubblico dedicato alla comunità.

Questa doppia funzionalità non solo ottimizza l'uso dello spazio, ma incoraggia anche l'interazione sociale e la coesione tra residenti e visitatori. Il progetto, completato nel 2021, è un esempio di come l'architettura contemporanea possa rispondere alle esigenze di uno spazio urbano in continua evoluzione.

Scopri di più su questo affascinante progetto e sul lavoro di Studio D'Arkwave visitando il sito ufficiale di ArchDaily.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.archdaily.com.

L'Architettura del Futuro: Scoprite i Vincitori dei Vision Awards 2025

L'Architettura del Futuro: Scoprite i Vincitori dei Vision Awards 2025

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Il futuro dell'architettura si disegna attraverso linee e forme che raccontano storie, storie che plasmano il nostro modo di vivere e percepire gli spazi. I Vision Awards 2025 hanno messo in luce sei opere straordinarie, scelte tra centinaia di progetti da una giuria internazionale di esperti, tra cui nomi illustri come Daniel Libeskind e Steven Holl. Ogni vincitore rappresenta l'apice dell'innova...

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Il primo premio per il Concetto Architettonico dell'Anno è andato a LAND-CR.AF.T.ED, un progetto di C+S Architects, guidato dalla visionaria Maria Alessandra Segantini. Questo concept reinterpreta la vita rurale in Italia, mescolando agricoltura rigenerativa e alloggi sociali per creare un microcosmo di case in terra cruda e fattorie pixelate. Un'idea audace che risponde alla depopolazione delle campagne, favorendo comunità multiculturali e sostenibili.

Il Disegno Architettonico dell'Anno è stato conferito all'opera di Eugene Tan, La Mappa Archatografica dei Paesaggi Incompleti su Pedra Branca. Con un linguaggio visivo che mescola storia e immaginazione, Tan invita a esplorare un'isola spesso dimenticata, trasformando una mappa geopolitica in un racconto ecologico.

Joe Russell e Emma Sheffer hanno conquistato il titolo per il Modello Architettonico dell'Anno con Theseus, una visione futuristica che ricicla scafi di navi abbandonate in abitazioni adattabili. Un progetto che sfida le convenzioni, mettendo in primo piano la resilienza climatica e l'unità sociale.

La Fotografia Architettonica dell'Anno è stata assegnata a Jason O'Rear per la sua inquadratura mozzafiato di Eagle + West, catturando la maestosità dei grattacieli di Brooklyn in un singolo scatto aereo. Ogni dettaglio è un invito a riflettere sulla continua evoluzione del paesaggio urbano.

Il premio per il Rendering Architettonico dell'Anno va a The New Neighbor di Horoma Ltd, un'immagine provocatoria che sfida le aspettative del progresso urbano, posizionando un'imponente torre in un contesto suburbano quotidiano. Un'opera che invita a riconsiderare il dialogo tra architettura e comunità.

Infine, Counterweight di Olson Kundig ha vinto il premio per il Video Architettonico dell'Anno, un cortometraggio che esplora il movimento e la meccanica dell'architettura in modo sublime, rivelando l'interazione tra spazio e umano.

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Un Rifugio di Luce: Trasformare Tubazioni Industriali in Spazi di Intimità

Un Rifugio di Luce: Trasformare Tubazioni Industriali in Spazi di Intimità

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Immaginate un angolo della città, dove le strade si intrecciano e le persone si affrettano. In questo contesto frenetico, emerge una struttura singolare: un rifugio che invita a fermarsi, a respirare. Questa installazione, progettata con tubazioni industriali, si erge come un monumento alla pausa, un abbraccio di metallo che racchiude un cuore di legno. Un bar di tranquillità in un mondo che corre...

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La struttura, concepita per essere un luogo di ritrovo, offre un sedile centrale in compensato, dove ogni passante può fermarsi e riflettere. Le tubazioni, normalmente invisibili nel loro uso quotidiano, si trasformano in un linguaggio architettonico che invita a esplorare il concetto di spazio condiviso. Sotto le stelle, un delicato bagliore emana dalla sommità dell'installazione, creando un'atmosfera intima che invita a lasciarsi andare.

Questo progetto non è solo un'opera d'arte, ma un invito a ripensare l'urbanistica. Immaginate una rete di queste piccole strutture sparse per la città, ognuna pronta a offrire un attimo di pausa e riflessione. Un richiamo a trovare la bellezza anche nel grigiore urbano, a cercare l'intimità anche tra le tubazioni e i rumori della vita quotidiana. Il design industriale si fonde con l'esperienza umana, creando un equilibrio perfetto tra funzionalità e poesia.

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Mamluks: Un Viaggio nell'Eredità Artistica di un'Imperialità Contemporanea

Mamluks: Un Viaggio nell'Eredità Artistica di un'Imperialità Contemporanea

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Nel cuore di Abu Dhabi, un'esposizione straordinaria si svela al Louvre, portando alla luce un capitolo spesso trascurato della storia: l'arte e il design dei Mamluks. Mamluks: Legacy of an Empire è il titolo di questo viaggio affascinante attraverso il tempo, dove la maestria di una dinastia di ex schiavi guerrieri si trasforma in un'eredità culturale senza precedenti.

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Curata con passione da Dr. Souraya Noujaim e Dr. Carine Juvin, l'esposizione presenta oltre 270 opere esclusive, provenienti da 34 istituzioni di tutto il mondo. Oggetti che spaziano dai metalli preziosi ai manoscritti, dai tappeti alle ceramiche, rivelano un linguaggio visivo che continua a risuonare con il design contemporaneo. Juvin sottolinea che i Mamluks erano grandi designer, capaci di trasformare colori vivaci e geometrie complesse in opere di straordinaria bellezza.

La mostra si apre con un teatro delle ombre, un richiamo alle forme di intrattenimento popolare del tempo, immergendo i visitatori nella storia affascinante di questi sovrani. Dalla loro origine come giovani schiavi a una posizione di potere a Cairo e Damasco, i Mamluks sono diventati architetti della cultura e dell'arte, creando oggetti che non solo adornavano i palazzi ma narravano storie di potere e autorità.

Ma l'esposizione non si limita ai soli sovrani; essa esplora anche una società più complessa, evidenziando il contributo di donne influenti e minoranze religiose. Manoscritti commissionati da donne e oggetti decorati con motivi distintivi ci raccontano di un'arte che abbraccia diverse culture, rendendo omaggio alla ricchezza e alla diversità della società mamluka.

La scenografia dell'esposizione, arricchita da schermi interattivi e dettagli architettonici, invita il pubblico a esplorare storie individuali all'interno di una narrazione più ampia. Il culmine di questo percorso è rappresentato dal Baptistero di San Luigi, un capolavoro del XIV secolo che incarna la fusione tra arte islamica ed europea, simbolo della mobilità degli oggetti e della potenza del design nel superare le barriere culturali.

Con questa esposizione, il Louvre Abu Dhabi si propone di connettere le civiltà, rivelando la complessità e la ricchezza della storia dei Mamluks. È un invito a riflettere su come il loro passato possa ancora influenzare il nostro presente e futuro. Un'esperienza da non perdere, che promette di illuminare le menti e sorprendere i cuori.

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Otto Saloni di Bellezza che Fanno la Differenza

Otto Saloni di Bellezza che Fanno la Differenza

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In un mondo dove l'immagine gioca un ruolo cruciale, i saloni di bellezza non sono più solo luoghi di trasformazione estetica, ma veri e propri spazi artistici dove l'architettura e il design si intrecciano. Qui vi presentiamo otto saloni di bellezza che si elevano a un livello superiore, ciascuno con un carattere unico e una visione che sfida le convenzioni.

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Il primo è Maria Nila a Stoccolma, dove un soffitto realizzato in plexiglass tagliato a forma di shampoo che gocciola accoglie i visitatori. Con una palette di colori delicati, come il rosa, il pesca e il turchese, questo salone è un inno alla natura, con curve organiche ispirate a foreste e oceani.

Spostandoci a Osaka, LIM, un salone progettato da Schemata Architects, incarna l'atmosfera di un magazzino industriale. Con elementi in acciaio e colonne in cemento a vista, questo spazio offre un'esperienza che è al contempo rustica e raffinata.

In Spagna, Curly Lab a Barcellona si distingue per il suo design tattile e accogliente. Qui, le superfici curve e le piastrelle di rame lucido creano un ambiente che celebra la bellezza dei capelli ricci, rendendo ogni visita un momento di cura personale.

A Pechino, il Ego Hair Salon si presenta con pareti curve di un verde avocado, evocando una sensazione di spazio futuristico e rilassante. Questo salone è un rifugio per chi cerca un'esperienza di bellezza che stimoli i sensi.

In Inghilterra, Salt Salon si distingue per l'uso di materiali riciclati, con una parete sonora in acciaio zincato che funge anche da elemento decorativo. Ogni angolo di questo salone è studiato per unire funzionalità e sostenibilità.

In Svezia, Little Faktory reinterpreta il minimalismo con un design ispirato alle geometrie di Carlo Scarpa. Il suo spazio sotterraneo, ristrutturato per rivelare le pareti in cemento a vista, è un chiaro esempio di come il passato possa incontrare il presente.

In Canada, il Qali a Vancouver si tinge di colori vivaci degli anni '80, con mobili che ricordano il dolce e il décor art déco. Questo salone è un vero e proprio viaggio nel tempo, ricco di dettagli giocosi e accoglienti.

Infine, Mood a Madrid presenta un audace soffitto verde menta che contrasta con dettagli in acciaio zincato e muri in mattoni bianchi. Un esempio di come il colore possa trasformare completamente un ambiente, creando un'atmosfera fresca e invitante.

Ogni salone in questa selezione offre non solo un servizio, ma un'esperienza che trascende il semplice atto di prendersi cura di sé. Queste strutture sono un inno alla creatività, all'innovazione e alla bellezza, invitando tutti noi a esplorare nuovi orizzonti.

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Festival City: Archi-Tectonics Progetta Tre Torri a Tirana, Albania

Festival City: Archi-Tectonics Progetta Tre Torri a Tirana, Albania

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Festival City: Archi-Tectonics Progetta Tre Torri a Tirana, Albania Archi-Tectonics fa il suo ingresso in Albania con Festival City, un masterplan misto di 180.000 metri quadrati progettato per Tirana. Conceito nell'ambito della visione Tirana 2030 di Stefano Boeri, il progetto reimmagina la crescita urbana combinando densità, ecologia e vita comunitaria nel quartiere residenziale di Laprakë.

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Festival City ripensa il classico isolato urbano intrecciando abitazioni, spazi commerciali e servizi pubblici in un ecosistema di spazi costruiti e aperti. Al centro, il piano dà priorità all'infrastruttura verde, garantendo che la densificazione migliori piuttosto che erodere la qualità della vita urbana.

Aumentare la Densità Urbana a Tirana

Situato tra il centro di Tirana e l'aeroporto, Laprakë è un quartiere pronto per la crescita. Il design di Archi-Tectonics rafforza questo contesto introducendo tre torri residenziali di 26-31 piani lungo la strada principale, riducendo la massa man mano che si avvicina ai dintorni di dimensioni più piccole. Questa strategia consente allo sviluppo di connettersi armoniosamente con il suo contesto, bilanciando la scala metropolitana con l'intimità del quartiere.

Al livello del suolo, il piano introduce boulevard alberati, aree giochi e piazze che integrano il nuovo complesso nel tessuto esistente. Festival City è progettato per integrarsi piuttosto che imporre, afferma Winka Dubbeldam, partner fondatore dello studio. Vogliamo vedere la densità come uno strumento per il beneficio urbano ed ecologico.

Restituire Spazi Esterni alla Comunità

Concentrando i programmi all'interno delle torri, il masterplan di Archi-Tectonics rende disponibile una grande quantità di spazi aperti a livello del suolo. Queste aree sono restituite alla comunità sotto forma di cortili piantumati, giardini e terrazze verdi che supportano la biodiversità. Il progetto inquadra questi spazi come beni comuni attivi, con l'intento di offrire ai residenti ritiri tranquilli e ombreggiati.

Questo approccio rappresenta una forma di rewilding all'interno della città, posizionando Festival City come uno sviluppo guidato dal paesaggio piuttosto che una semplice inserzione architettonica. I cortili sono progettati come microclimi che contribuiscono a un'aria più pulita e a condizioni più fresche durante i mesi estivi.

Una Progettazione Sostenibile

Il progetto trae anche ispirazione da tipologie albanesi familiari, dove le abitazioni sono sovrapposte a spazi commerciali attivi. In Festival City, i programmi commerciali sono inseriti alla base dei blocchi per garantire una vita attiva sui marciapiedi. Cortili verdi si collegano direttamente a questi usi, portando residenti e visitatori in una vita civica condivisa.

La sostenibilità si esprime attraverso strategie sia spaziali che tecniche. Archi-Tectonics applica i principi della città spugna, un concetto di pianificazione urbana per soluzioni idriche, integrando superfici permeabili, giardini pluviali e tetti verdi che regoleranno l'acqua e supporteranno gli ecosistemi. I trattamenti delle facciate combinano alette di ombreggiamento con vetro e pietra pixelati, riducendo il guadagno solare e migliorando le prestazioni energetiche.

Informazioni sul Progetto

  • Nome: Festival City
  • Architetto: Archi-Tectonics NYC LLC
  • Posizione: Laprakë, Tirana, Albania
  • Cliente: Concord Development Group
  • Stato: Fase di permesso
  • Area: 180.000 metri quadrati
  • Responsabile principale: Winka Dubbeldam

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Cinque Temi Inaspettati Emersi dalla Dutch Design Week 2025

Cinque Temi Inaspettati Emersi dalla Dutch Design Week 2025

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Ogni anno, la Dutch Design Week (DDW) sorprende con fili conduttori inaspettati che emergono dal suo ricco programma. Quest’anno, la manifestazione si svolge a Eindhoven e il tema ufficiale è "Passato. Presente. Possibile", ma vi sono anche altre idee che rimbalzano tra i padiglioni, risvegliando la curiosità e l’immaginazione di designer, visitatori e appassionati di arte. Ecco i cinque temi prin...

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Democrazia in CPR
In un'epoca in cui le strutture democratiche sembrano vacillare, i designer si sono mobilitati per ripristinare il dialogo e l'engagement civico. Progetti come "Designing Democracy: In Need of New Dialogues" hanno invitato i visitatori ad ascoltarsi e a riappropriarsi del proprio potere, mentre iniziative come la "Connection Lost" hanno trasformato la tecnologia in un manifesto per la libertà digitale. Ogni angolo della manifestazione vibrava di un fervore per la partecipazione attiva e la riconquista della democrazia.

Creature Curiose
L'abbondanza di creature strane e forme aliene ha trovato spazio nei cuori e nelle menti dei visitatori. La meraviglia e l’ignoto si fondono nell'interattività dell'opera "The Alien Between Us" di Laura A. Dima, dove esseri robotici invitano a un contatto empatico. Queste entità bizzarre non sono solo frutto dell'immaginazione, ma rappresentano anche un invito a riflettere sulla vita oltre l'umano, in tutte le sue manifestazioni.

Wool Re(discovered)
Il dibattito sulla lana, non come materiale di lusso ma come risorsa preziosa e trascurata, ha trovato una voce forte alla DDW. L'esposizione "Wool: Re(discovered)" celebra le fibre locali, il loro potenziale rigenerativo e l'importanza di riscoprire tecniche artigianali. Con progetti che vanno dai tappeti ai mobili stampati in 3D, la lana si ripresenta come simbolo di sostenibilità e innovazione.

Agenzia oltre l'AI
La crescente interazione con l'intelligenza artificiale ha portato a riflessioni profonde sulla nostra agenzia come creatori. Opere come "From Text-to-Clay" di Vera van der Burg utilizzano l'AI non come un fine, ma come un mezzo per esplorare la relazione tra tecnologia e materialità. I designer stanno interrogando il futuro, non solo accettando l'AI, ma reinventando il proprio ruolo nel processo creativo.

Il Tempo è Adesso
Il tempo, come concetto e come medium, è diventato un tema centrale. I giovani designer stanno esplorando nuovi modi di esprimere la temporalità attraverso performance, video e installazioni. L’opera "Chronotopic Fractures" di Aleksandra Nazarova, ad esempio, mette in discussione il ritmo della natura rispetto a quello umano, invitando a riflettere su un'esperienza più lenta e consapevole.

La Dutch Design Week 2025 si conferma così un palcoscenico per idee audaci e un laboratorio di creatività, dimostrando che il design può essere un catalizzatore per il cambiamento sociale e culturale. Non perdere l'opportunità di esplorare questi temi affascinanti!

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I Migliori Prodotti del London Design Festival 2025

I Migliori Prodotti del London Design Festival 2025

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I Migliori Prodotti del London Design Festival 2025Il London Design Festival 2025, tenutosi dal 13 al 21 settembre, ha presentato una serie di prodotti straordinari che hanno catturato l'attenzione degli appassionati di design. Ecco i nostri preferiti:

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1. Gem Set di Britney Lee

Questa sedia in legno è un capolavoro realizzato con legno caduto dagli alberi di Londra, avvolto in alluminio, creando un'affascinante metafora sulla rarità del legno.

2. Act I: The Bed di Studio Charlotte Taylor

Un letto innovativo con piattaforme in acciaio inossidabile, progettato per essere adattabile e funzionale, perfetto per le calde notti estive londinesi.

3. Cupsan di Blast Studio

Realizzato con tazze di caffè scartate, questo prodotto si distingue per la sua bellezza e texture, mostrando l'abilità di Blast Studio nel trasformare rifiuti in opere d'arte.

4. Cut-Out di Marcel Breuer

Un classico mai messo in produzione, questa sedia in compensato ha finalmente visto la luce nel 2025, combinando design innovativo e nostalgia.

5. 100 Year Dustpan di Absolute Beginners

Un oggetto destinato a durare un secolo, realizzato da giovani designer, che trasforma materiali di scarto in strumenti utili.

6. Rocking Chair di Lewis Kemmenoe

Una sedia a dondolo dal design patchwork, che riporta in auge un classico dell'arredamento con una forma geometrica elegante.

7. Grit Shade 002: Yellow di Marf Summers

Un lampadario realizzato con carta vetrata usata, dimostrando l'abilità di Summers nel riutilizzare materiali quotidiani.

8. The Peepers di Jutta Gössl per Odd Universe

Uno sgabello leggero e impilabile, caratterizzato da un design semplice ma giocoso grazie ai suoi fori che creano un effetto visivo interessante.

9. 2025 Collection di Yael Mer e Shay Alkalay per Lightmass

Questa collezione di elementi illuminanti utilizza tecnologia additiva per creare strutture leggere e affascinanti che cambiano colore.

Per ulteriori dettagli e per esplorare altre esposizioni e installazioni, visita la nostra guida al London Design Festival 2025.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su Dezeen.

Reset Hotel: Un'Oasi di Contenitori Prefabbricati nel Deserto Californiano

Reset Hotel: Un'Oasi di Contenitori Prefabbricati nel Deserto Californiano

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Nel cuore pulsante del deserto californiano, dove il cielo si tinge di sfumature incantevoli al calar del sole, sorge il Reset Hotel. Qui, i contenitori prefabbricati si trasformano in eleganti rifugi, unendo design contemporaneo e un'atmosfera che trasporta i guests in un viaggio quasi interplanetario. Ogni unità, simile a un modulo spaziale, è concepita per esaltare la bellezza austera del paesa...

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Progettato da un team visionario, tra cui il designer Benjamin Uyeda e lo studio Gry Space, il Reset Hotel comprende 65 camere distribuite in cabin modulari, ognuna delle quali offre una vista straordinaria sulla wilderness desertica. La scelta di costruire su solo 20 acri di un vasto terreno di 180 acri riflette un profondo rispetto per la natura, creando spazi che invitano gli ospiti a esplorare il deserto e a immergersi nella sua serenità.

Il Clubhouse, cuore pulsante della struttura, accoglie i visitatori con la sua architettura in toni di marrone polveroso, un contrasto affascinante con le unità grigie dedicate alle camere. Qui, gli ospiti possono gustare drink rinfrescanti o semplicemente lasciarsi andare al calore del fuoco sotto il cielo stellato, in un'atmosfera che invita a fermarsi e contemplare.

Ogni suite, come il Mountain View King, offre un accesso diretto al deserto e un patio privato con vasca da bagno esterna, perfetta per notti di osservazione delle stelle. Gli interni, caratterizzati da un minimalismo ricercato, sono arredati con mobili in legno semplice, creando un'atmosfera accogliente che invita alla riflessione e alla tranquillità.

Il Reset Hotel non è solo un luogo dove pernottare; è un invito a rallentare, ad assaporare il silenzio e la bellezza della natura circostante. Senza televisori e plastica monouso, ogni dettaglio è pensato per favorire un'esperienza di pura natura e comfort. La piscina salata, circondata da cabanas e lettini, diventa un'oasi di freschezza nel calore del deserto, un luogo dove il tempo sembra fermarsi.

In questo angolo remoto, il Reset Hotel emerge come un esempio di come l'architettura possa armonizzarsi con l'ambiente, creando spazi che parlano di bellezza, sfida e ispirazione. Ogni elemento, dai materiali utilizzati alle texture, è scelto per fondersi con il paesaggio montano arido, offrendo agli ospiti un'esperienza in cui la natura è protagonista. "Abbiamo creato un'infrastruttura che permette alla natura di prendere il centro della scena", afferma Uyeda, evocando un senso di meraviglia e scoperta.

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Opportunità per Architetti e Ingegneri: Selezione di 411 Posti nelle Istituzioni dell'UE

Opportunità per Architetti e Ingegneri: Selezione di 411 Posti nelle Istituzioni dell'UE

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Opportunità per Architetti e Ingegneri: Selezione di 411 Posti nelle Istituzioni dell'UEL'Ufficio europeo di selezione del personale ha aperto un concorso per titoli ed esami, offrendo la possibilità di entrare a far parte delle istituzioni, degli organismi e delle agenzie dell'Unione Europea. Con oltre 400 posti disponibili, questa è un'occasione imperdibile per professionisti nel campo dell'arch...

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Settori di Selezione

Il bando riguarda quattro principali settori:

  • Gestione di progetti nel settore edilizio (153 posti)
  • Architettura e gestione di progetti (75 posti)
  • Ingegneria elettrica e gestione di progetti (93 posti)
  • Ingegneria del riscaldamento, ventilazione e condizionamento dell'aria (HVAC) e gestione di progetti (90 posti)

In totale, sono 411 posti a disposizione per professionisti qualificati.

Requisiti di Candidatura

Per candidarsi, è necessario avere una laurea in architettura o ingegneria, con specifiche esperienze lavorative richieste a seconda del grado di istruzione. Inoltre, è fondamentale avere una conoscenza approfondita (minimo C1) di una lingua ufficiale dell'UE e una soddisfacente (minimo B2) di un'altra.

Cosa Fanno i Funzionari?

I funzionari nei settori di gestione progetti ed architettura saranno responsabili della pianificazione concettuale e della supervisione tecnica e amministrativa degli edifici delle istituzioni dell'UE. Le aree di intervento includono ristrutturazioni, nuove costruzioni e sostenibilità.

Fasi del Concorso

Il concorso è articolato in quattro fasi: presentazione della candidatura, prove scritte e test di ragionamento, assegnazione del punteggio e compilazione degli elenchi di riserva. La candidatura deve essere presentata entro il 17 ottobre 2025 alle 12:00, ora di Bruxelles.

Non perdere questa opportunità di far parte delle istituzioni europee. Visita il sito ufficiale dell'EPSo per ulteriori dettagli e per inviare la tua candidatura!

Per ulteriori informazioni, consulta l'articolo pubblicato su: www.professionearchitetto.it

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Ottobre: Un Mese di Opportunità nel Mondo dell'Arte e della Cultura

Ottobre: Un Mese di Opportunità nel Mondo dell'Arte e della Cultura

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Ottobre si presenta come un mese vibrante e ricco di opportunità per coloro che desiderano immergersi nel mondo dell’arte. Con l’arrivo dell’autunno, si aprono infatti le porte a bandi, concorsi e residenze artistiche, invitando artisti di ogni genere a esprimere la propria creatività e a contribuire al panorama culturale contemporaneo.

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Una delle iniziative più interessanti è il Premio Internazionale di Ceramica Contemporanea, organizzato dalla Fondazione Museo Montelupo. Questo concorso, aperto a artisti italiani e stranieri, punta a valorizzare la ricerca ceramica e a promuovere opere innovative nel campo dell’arte. Le opere selezionate non solo saranno esposte durante il festival Cèramica, ma avranno anche l’opportunità di essere incluse nel catalogo ufficiale del premio. Con premi in denaro e residenze artistiche, questa è un’occasione da non perdere.

Un’altra interessante proposta arriva dal Festival GemellArte, che unisce artisti italiani e francesi in un progetto di street art. Con residenze tra Italia e Francia, il festival offre un palcoscenico internazionale agli street artist, invitandoli a creare opere site-specific che dialoghino con le storie locali. Se sei un artista della street art, questa è la tua occasione per far sentire la tua voce.

In ambito teatrale, il Teatro della Toscana cerca attori per il nuovo spettacolo di Romeo Castellucci. Questo è un invito a uomini di varie età a partecipare a un progetto che esplora la storia del cinema attraverso la performance, anche senza esperienza pregressa. Un’opportunità per chi desidera avvicinarsi al mondo della recitazione e della produzione teatrale.

Infine, non possiamo dimenticare la residenza artistica proposta da Arkane in Marocco. Questa call offre l’opportunità di partecipare a un evento che celebra l’arte contemporanea africana, garantendo un’esperienza unica di scambio culturale e creativo.

In conclusione, ottobre si presenta come un mese ricco di possibilità per chi desidera lavorare nell’arte e nella cultura. Che tu sia un artista, un attore o un appassionato di creatività, ci sono opportunità pronte per essere colte. Non lasciarti sfuggire l’occasione di far parte di questo vibrante panorama culturale!

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L'Incanto del Design: Scoprendo l'Alley 10 House

L'Incanto del Design: Scoprendo l'Alley 10 House

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Nel cuore di Taichung, Taiwan, sorge un luogo dove il design incontra la memoria: il Alley 10 House. Progettato dallo True Thing Design Studio, questo straordinario progetto è molto più di una semplice abitazione; è un viaggio attraverso la storia e la trasformazione di un'area un tempo dedita all'agricoltura. Qui, le strade si intrecciano come i ricordi, dando vita a un'esperienza unica e coinvol...

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La casa è situata in una zona un tempo limitata in altezza, vicino all'ex aeroporto di Shui Nan. Ciò che era un tempo un labirinto di campi e orti ha ceduto il passo a un nuovo concetto di urbanizzazione. "Lane 10" non è solo un indirizzo, ma un simbolo: un richiamo alla nostalgia di un tempo passato, reinterpretato attraverso il linguaggio contemporaneo del design.

Con una superficie di 132 metri quadrati, l'Alley 10 House si distingue per la sua capacità di fondere elementi moderni con riferimenti storici. Il team di architetti, guidato da Ivan Tai, Adrian Tsai e Fisher Jhao, ha saputo catturare l'essenza del luogo, creando spazi che raccontano storie. Ogni angolo è pensato per invitare alla riflessione, dove il design non è solo estetica, ma anche funzionalità e rispetto per l'ambiente.

La scelta dei materiali e delle tecniche costruttive riflette un impegno verso la sostenibilità. L'architettura dell'Alley 10 House è una celebrazione della luce naturale, con ampie finestre che incorniciano splendidi panorami. Ogni stanza è un invito a scoprire, un viaggio che inizia non appena varchi la soglia.

In questo contesto, il design diventa un “thing” vivo, pulsante, un dialogo tra passato e futuro. La progettazione degli spazi interni è stata realizzata con un occhio attento alle esigenze contemporanee, senza dimenticare la storia che permea ogni mattone. Ogni elemento è stato scelto per contribuire a un'armonia generale, dove this casa diventa un rifugio, un luogo di incontro e di pace.

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Sofà Bloom: Un Abbraccio di Design e Natura

Sofà Bloom: Un Abbraccio di Design e Natura

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Nel mondo del design, dove gli oggetti raccontano storie e i materiali evocano emozioni, il sofà Bloom di Hee Welling per Ocee & Four si erge come un poema visivo, un inno alla morbidezza e alla convivialità. Immaginate un giardino in fiore, dove i petali si intrecciano in un abbraccio caldo e accogliente: così si presenta questa creazione che strizza l'occhio alla natura, con curve delicate e...

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La struttura modulare di Bloom permette una versatilità senza precedenti, permettendo di plasmare il sofà in configurazioni che spaziano da accoglienti divani a isole intime, perfette per il lavoro concentrato o semplicemente per un momento di relax. Ogni elemento è pensato per rispondere a un bisogno umano, per invitare a sedersi, a condividere, a sognare. “Volevo creare un sistema che si sentisse veramente invitante”, confida Welling, catturando l'essenza di ciò che significa vivere uno spazio.

Ma non è solo l'estetica a colpire: Bloom è frutto di una scelta responsabile, realizzato con materiali sostenibili e un design riparabile, per garantire una vita lunga e fruttuosa al vostro nuovo compagno di stanza. Con un telaio robusto e componenti sostituibili, questo sofà è più di un semplice pezzo d'arredo; è un investimento in un futuro più verde.

In un'epoca dove il culto dell'effimero rischia di prevalere, Bloom si pone come un faro di speranza, un oggetto che invita a rallentare, a prendersi cura di ciò che ci circonda. Sedersi sul sofà Bloom significa immergersi in un abbraccio di design e natura, un'esperienza che trasforma il soggiorno in un rifugio di serenità.

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Norman Foster: Le città camminabili sono la chiave per il futuro urbano

Norman Foster: Le città camminabili sono la chiave per il futuro urbano

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Norman Foster: Le città camminabili sono la chiave per il futuro urbanoDurante il World Design Congress, l'architetto britannico Norman Foster ha sottolineato l'importanza delle città camminabili, anche per coloro che non si preoccupano dell'ambiente. Con un aumento della popolazione globale che porterà alla nascita di circa 11 nuove Londra ogni anno nei prossimi 25 anni, la domanda è: che tipo di...

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Foster ha affermato che dovremmo incoraggiare le città compatte e ad alta densità, disincentivando l'espansione urbana che invade la natura e la biodiversità. Secondo lui, le città compatte hanno una impronta di carbonio che è la metà rispetto a quelle suburbane, dove le auto dominano il paesaggio.

Ma anche se non ci interessa la salute del pianeta, è chiaro dove le persone vogliono vivere. Le città camminabili sono costantemente presenti nelle liste delle città più desiderabili da visitare e in cui stabilirsi. Foster ha detto: "Se non ci preoccupiamo troppo delle forze di mercato, ma della nostra salute, la città più sana è quella camminabile".

Un esempio emblematico del suo lavoro è il progetto di Trafalgar Square, trasformato da un'area trafficata a un salotto per Londra, dove l'accesso pedonale è stato migliorato. Foster ha criticato la proliferazione di auto che deturpava spazi storici, sottolineando l'importanza di progetti che coinvolgono attivamente le comunità locali.

In conclusione, le decisioni urbanistiche dovrebbero basarsi su dati e coinvolgere le persone che vivono in quelle aree, piuttosto che essere imposte dall'alto. La visione di Foster per il futuro delle città è chiara: dobbiamo promuovere la densità e la camminabilità per un mondo migliore.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su Architecture – Dezeen.

Gstaad House: La Nuova Meraviglia Architettonica di Foster + Partners

Gstaad House: La Nuova Meraviglia Architettonica di Foster + Partners

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Gstaad House: La Nuova Meraviglia Architettonica di Foster + PartnersIl celebre studio britannico Foster + Partners ha recentemente presentato il suo ultimo progetto: Gstaad House, un showroom innovativo situato nel cuore delle Alpi svizzere. Questo straordinario edificio è stato concepito per armonizzarsi con le contornature del paesaggio, offrendo un'esperienza unica a visitatori e membri privat...

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Il progetto prevede una struttura sinuosa in legno, disposta su tre piani, che include spazi espositivi, un club esclusivo e una zona sotterranea. Il livello più alto ospiterà un club privato, mentre il piano terra sarà dedicato a mostre e eventi pubblici, con ampie vetrate che si affacciano su spazi esterni attrezzati.

Un elemento distintivo di Gstaad House è la rampa che si snoda attorno all'edificio, progettata per facilitare la circolazione di pedoni e veicoli. Questa soluzione architettonica non solo migliora l'accessibilità, ma offre anche una vista panoramica mozzafiato sulla valle circostante.

La facciata dell'edificio, completamente rivestita in legno di larice, è caratterizzata da schermi ritmici che si alternano a superfici vetrate, permettendo alla luce naturale di filtrare negli spazi interni. Al primo piano, i visitatori potranno godere di terrazze esterne che affacciano sul paesaggio alpino, creando un'atmosfera di connessione con la natura.

Foster + Partners ha dichiarato che questo progetto non è solo un edificio, ma una esperienza di arrivo spettacolare, perfettamente integrata con l'ambiente montano. La progettazione di Gstaad House dimostra come l'architettura possa rispondere alle esigenze moderne senza compromettere l'estetica e l'armonia con il contesto.

In conclusione, Gstaad House rappresenta un ulteriore passo avanti nel design architettonico contemporaneo, combinando funzionalità e bellezza in un'unica soluzione. Per ulteriori dettagli, visitate il sito di Foster + Partners e scoprite altre opere straordinarie.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su Dezeen.

La Golden Goose Arena: Il Nuovo Tempio del Padel a Milano

La Golden Goose Arena: Il Nuovo Tempio del Padel a Milano

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Nel cuore pulsante di Milano, un nuovo spazio si erge come un faro per gli amanti del padel e del benessere: la Golden Goose Arena. Qui, il gioco non è solo una competizione, ma una celebrazione della comunità e della salute, in un ambiente che sfida il tempo e le convenzioni. Concepita da un team visionario, tra cui Golden Goose e Atlante, questa arena non è solo un campo da gioco, ma un'esperien...

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L'architettura, audace e contemporanea, è stata progettata da Novembre Studio, che ha saputo infondere negli spazi un'atmosfera domestica e accogliente, con toni caldi e materiali ricercati. Le sei aree di gioco indoor, tutte in total black, sono affiancate da un Pro Court innovativo dotato di tecnologia di tracking. Qui, ogni partita diventa un evento, ogni scambio di racchetta un momento memorabile.

Ma la Golden Goose Arena non è solo padel: è un ecosistema di benessere. Con un wellness café che offre piatti salutari e bevande rinfrescanti, e spazi dedicati alla cura di sé, gli utenti possono rigenerarsi dopo una partita o semplicemente godere di un momento di relax. La lounge all'aperto invita a socializzare, mentre i Ritual Spaces offrono un rifugio tecnologicamente avanzato per il recupero fisico e mentale.

La visione di questo spazio è chiara: promuovere uno stile di vita sano e attivo, creando un hub dove la passione per il padel si intreccia con la moda, grazie all'esclusiva collezione activewear del brand, disponibile solo all'interno dell'Arena. Ogni dettaglio è pensato per arricchire l'esperienza, dalle vetrate panoramiche che inondano di luce gli spogliatoi, ai prodotti di alta gamma per gli sportivi.

Infine, la Golden Goose Arena è un simbolo di come sport e cultura possano coesistere in armonia, offrendo un servizio alla comunità milanese e un nuovo punto di riferimento per gli appassionati di padel. Un invito a tutti, da chi si avvicina per la prima volta a questo sport, a chi cerca un luogo dove sentirsi a casa, in un contesto che celebra l'eleganza e il dinamismo della vita urbana.

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Il Centro Sportivo Comunitario di Aranya: Un Incontro tra Passato e Presente

Il Centro Sportivo Comunitario di Aranya: Un Incontro tra Passato e Presente

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Nel cuore di Qinhuangdao, a poche ore da Pechino, sorge una struttura che non è solo un centro sportivo, ma un vero e proprio simbolo dell'incontro tra il passato e il presente. Il Centro Sportivo Comunitario di Aranya, progettato dall'atelier XÜK, si erge come un faro di innovazione e tradizione, riflettendo la storia di un'area un tempo industriale.

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Questo progetto, completato nel 2024, si estende su una superficie di 3840 m², rappresentando un'interpretazione contemporanea delle memorie architettoniche locali. Gli architetti Liu Kenan e Zhang Xu, insieme al loro team, hanno saputo trasformare un terreno incolto in un luogo di ritrovo per la comunità, dove sport e attività ricreative si intrecciano con la cultura e la storia del luogo.

La scelta dei materiali, come vetro, acciaio e cemento, non è casuale. Questi elementi, pur nella loro modernità, richiamano l'identità del contesto circostante, permettendo al centro di integrarsi armoniosamente nel paesaggio. La luce naturale penetra attraverso ampie vetrate, creando spazi luminosi e accoglienti, dove ogni angolo invita alla socializzazione e all'attività fisica.

Il progetto si distingue non solo per la sua funzionalità, ma anche per l'atmosfera che riesce a evocare. Gli architetti hanno saputo creare un ambiente sereno e stimolante, capace di ispirare i visitatori e promuovere un senso di appartenenza. Ogni dettaglio è stato pensato per offrire un'esperienza unica, dove il design moderno si sposa con il calore della comunità.

In questo modo, il Centro Sportivo Comunale di Aranya diventa più di una semplice struttura: è un ponte tra generazioni, un luogo dove il passato viene celebrato e il futuro costruito. Attraverso un approccio progettuale sensibile e innovativo, Atelier XÜK ha dato vita a uno spazio che non solo soddisfa le esigenze contemporanee, ma fa anche da custode della memoria collettiva di un'intera comunità.

Fonte: www.archdaily.com.

Dalla Grande Mela a Parigi: La Trasformazione della Casa di Mélanie Masarin

Dalla Grande Mela a Parigi: La Trasformazione della Casa di Mélanie Masarin

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Dalla Grande Mela a Parigi: La Trasformazione della Casa di Mélanie MasarinMélanie Masarin, fondatrice del celebre aperitivo Ghia, si è cimentata in un viaggio di ritorno alle sue radici parigine, lasciandosi alle spalle il glamour di New York per abbracciare l'eleganza senza tempo della capitale francese. La sua nuova casa, un appartamento nel quartiere Haut-Marais, è diventata un rifugio dove il...

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All'inizio, la scelta di un appartamento era ben lontana dall'essere semplice. La nostalgia per Parigi cresceva, e ogni giorno trascorso in un bungalow di Silver Lake sembrava un invito a esplorare nuove possibilità. Finalmente, dopo due anni di ricerca, ha trovato il suo angolo di paradiso: un appartamento che emanava storia e potenziale, con pavimenti in legno antico e una cucina aperta che prometteva convivialità.

Il passaggio da un bagno monocromatico rosa a un elegante marmo cioccolato rappresenta non solo un cambio di estetica, ma un'affermazione di stile. Masarin ha collaborato con architetti e designer per trasformare l'appartamento in una vera e propria “scatola di gioielli”, dove ogni dettaglio è stato pensato con cura. Le pareti, ora illuminate da tonalità calde di bianco e giallo burro, creano un'atmosfera accogliente e rilassante.

Ogni elemento della casa racconta una storia: il divano vintage Le Bambole, rivestito in mohair, si fonde con un tappeto a stampa tigre, mentre il tavolo da pranzo di Chapo Creations celebra la tradizione artigianale francese. Masarin ha scelto di arredare la casa con pezzi di seconda mano, dando nuova vita a oggetti carichi di storia e carattere.

Ma non è solo il design a fare di questo appartamento un luogo unico; è anche l'armonia che si respira. La luce naturale fluisce attraverso gli spazi, creando un’atmosfera di serenità e ispirazione. La cucina, ampliata per accogliere più luce, diventa il cuore pulsante della casa, dove l'arte di vivere si esprime in ogni pasto condiviso.

In questo nido parigino, Masarin ha trovato il suo equilibrio tra lavoro e vita privata, con un angolo studio personalizzato che invita alla creatività. Ogni mattina, il suo risveglio è accompagnato dalla bellezza del design, dal profumo del caffè e dalla dolcezza della musica, un elemento essenziale per rendere ogni spazio ancora più vivo.

In conclusione, l'appartamento di Mélanie Masarin è molto più di un semplice luogo in cui vivere; è una celebrazione di identità, eleganza e nostalgia. La sua storia ci ricorda che a volte, la vera bellezza risiede nella capacità di reinventarsi e nel valore delle radici.

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Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.architecturaldigest.com.

Il Villaggio Olimpico di Milano-Cortina 2026: Un Progetto Sostenibile e Multifunzionale

Il Villaggio Olimpico di Milano-Cortina 2026: Un Progetto Sostenibile e Multifunzionale

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Il Villaggio Olimpico di Milano-Cortina 2026, progettato dallo studio SOM (Skidmore, Owings & Merrill), sta prendendo forma nel sito dell'ex deposito ferroviario di Porta Romana a Milano. Con la conclusione dei lavori prevista per la prossima primavera, il villaggio sarà consegnato alla Fondazione Milano Cortina in autunno, in vista dei Giochi Olimpici e Paralimpici invernali.

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Nel mese di aprile 2025, il team di ArchDaily ha avuto l'opportunità di visitare il cantiere, osservando i progressi nella costruzione degli edifici residenziali, degli spazi pubblici e delle strutture storiche restaurate che definiranno questo nuovo distretto urbano. Il villaggio rappresenta un elemento chiave del Piano Regolatore dell'Ex Deposito Ferroviario di Porta Romana e avrà un duplice scopo: ospitare gli atleti durante l'evento e trasformarsi in alloggi per studenti e abitazioni a prezzi accessibili successivamente.

Questa iniziativa non solo sottolinea l'impegno di Milano e Cortina per l'innovazione e la sostenibilità, ma rappresenta anche un'opportunità unica per riqualificare un'area storica e renderla accessibile alla comunità.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su ArchDaily Global.

Il Teatro del Futuro: Un Viaggio nel Design Sostenibile

Il Teatro del Futuro: Un Viaggio nel Design Sostenibile

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Nel cuore pulsante di Christchurch, un nuovo capitolo di architettura e cultura sta per aprirsi. Il Teatro Court, disegnato dal celebre studio Haworth Tompkins, non è solo un luogo di spettacolo, ma un manifesto di sostenibilità e innovazione. Con una superficie di 3700 m², questa meraviglia architettonica rappresenta un perfetto equilibrio tra estetica e funzionalità.

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Immaginate un edificio dove ogni dettaglio è stato pensato per ridurre l'impatto ambientale. La partnership tra il consiglio comunale di Christchurch e il Teatro Court si fonda su un obiettivo comune: creare uno spazio che non solo accolga il pubblico, ma che possa raccontare una storia di rispetto per la natura e il futuro. Ogni materiale, dalla legno di Abodo agli elementi acustici di Autex, è stato scelto con cura per garantire una qualità e una sostenibilità senza pari.

È questo il futuro del teatro? Una fusione di arte e scienza, dove il design incontra le esigenze di una comunità in crescita. Il team di progettazione, composto da nomi illustri come Roger Watts e Steve Tompkins, ha lavorato instancabilmente per trasformare questa visione in realtà. Con l'ausilio di ingegneri e architetti paesaggisti, hanno creato un'esperienza immersiva che abbraccia l'innovazione a 360 gradi.

Ma il Teatro Court non è solo un luogo per le performance. È uno spazio dove le idee possono germogliare, dove ogni spettacolo può risuonare non solo nelle orecchie degli spettatori, ma anche nel loro cuore. Un luogo dove la cultura si intreccia con la sostenibilità, creando un ciclo virtuoso di ispirazione e responsabilità.

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Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.archdaily.com.

Design e Periferie: Scoperte Creative a Chiaravalle e Quartiere Adriano

Design e Periferie: Scoperte Creative a Chiaravalle e Quartiere Adriano

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Milano, una delle capitali del design mondiale, non smette mai di sorprendere. Oltre ai suoi famosi quartieri centrali, esistono angoli meno conosciuti che nascondono storie affascinanti e opportunità creative. Due designer olandesi, Pete Fung e un collega ancora da nominare, hanno deciso di esplorare queste periferie, in particolare Chiaravalle e il Quartiere Adriano, per sviluppare nuovi approcc...

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Chiaravalle, un piccolo borgo nella periferia sud-est di Milano, può sembrare un luogo insolito per un progetto di design. Tuttavia, Fung lo descrive come un “altrove” che, pur essendo parte di Milano, offre un’esperienza unica, lontana dal trambusto della città. Con il suo paesaggio rurale e la tranquillità, Chiaravalle è stata scelta come base per un programma di residenza di design, dove Fung ha lavorato a stretto contatto con la comunità locale, in particolare con giovani migranti.

Allo stesso modo, il Quartiere Adriano, situato al confine con Sesto San Giovanni, rappresenta un terreno fertile per la sperimentazione. Qui, i designer hanno vissuto come antropologi, immergendosi nella vita quotidiana e cercando di capire le sfide sociali e culturali che affrontano i residenti. Entrambi i quartieri presentano una distanza percepita dal centro che supera quella reale, rendendoli luoghi ideali per riflessioni critiche sul design e la sua sostenibilità.

Il progetto, intitolato “Redesigning Design Weeks”, mira a ripensare il modo in cui gli eventi di design possono essere più inclusivi e sostenibili. Fung e il suo team hanno ideato attività che non solo coinvolgono i residenti, ma cercano anche di affrontare temi urgenti come l'isolamento e l'integrazione. Attraverso l’esplorazione e la collaborazione, questi designer stanno cercando di creare un legame più profondo tra le persone e il loro ambiente.

Il design, spesso visto come un’arte borghese, può rischiare di semplificare problemi complessi come la gentrificazione. Fung mette in guardia contro questa tendenza, sottolineando l’importanza di ascoltare le voci locali e di non imporre soluzioni dall’alto. La loro missione è di rendere il design accessibile a tutti e di utilizzare la creatività per rivitalizzare le comunità senza snaturarle.

In conclusione, il lavoro di questi designer olandesi è un esempio luminoso di come il design possa andare oltre l’estetica e diventare uno strumento di cambiamento sociale. Chiaravalle e il Quartiere Adriano non sono più solo periferie dimenticate, ma spazi di innovazione, dialogo e crescita, dove il design si fonde con la vita quotidiana.

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Scopri la Collezione Pure Black di Villeroy & Boch per un Bagno Elegante

Scopri la Collezione Pure Black di Villeroy & Boch per un Bagno Elegante

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Scopri la Collezione Pure Black di Villeroy & Boch per un Bagno EleganteVilleroy & Boch sta rivoluzionando il concetto di bagno con la sua nuova collezione Pure Black, una proposta audace che dissolve i confini e invita a esplorare nuove dimensioni di design. I bagni in nero profondo stanno diventando una vera e propria tendenza, dove le linee si sfumano e gli spazi assumono una nuova forma.

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Abbandonare il tradizionale mantra del bianco e della crema può sembrare una sfida, ma abbracciare il comfort avvolgente del nero è un passo verso un'esperienza di design unica. Come le caverne che i nostri antenati abitavano, i bagni in nero offrono un senso di protezione e intimità.

La serie Finion in Pure Black di Villeroy & Boch non è solo un'estetica, ma una vera dichiarazione di benessere. I lavabi di questa collezione, realizzati in TitanCeram, un materiale ceramico super resistente, presentano pareti eccezionalmente sottili e un design purista che si integra perfettamente in un ambiente monocromatico.

In aggiunta ai lavabi, la collezione include anche mobili coordinati, come unità modulari e armadi, con linee pulite e un design senza maniglie, creando un look armonioso e sofisticato. La combinazione di questi elementi con le vasche Theano, disponibili in Pure Black, arricchisce ulteriormente l'estetica del bagno, sia nel modello monolitico che in quello curvilineo.

L'uso del nero va oltre una semplice tendenza: è un colore senza tempo, capace di donare profondità ed eleganza a qualsiasi ambiente. Con la collezione Pure Black, Villeroy & Boch invita a trasformare il bagno in un luogo di relax e introspezione, dove ogni dettaglio conta.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su designboom | architecture & design magazine.

Scopri il Premio di Architettura Città di Bassano del Grappa: Un'Occasione per Innovare

Scopri il Premio di Architettura Città di Bassano del Grappa: Un'Occasione per Innovare

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La III edizione del Premio di Architettura Città di Bassano del Grappa si presenta come un'opportunità unica per tutti i progettisti e le menti creative che desiderano lasciare un segno indelebile nel panorama architettonico contemporaneo. Bandito dalla storica Città di Bassano del Grappa, in collaborazione con l'Ordine degli Architetti P.P.C. della Provincia di Vicenza, questo premio mira a incen...

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Il premio è aperto a opere di nuova costruzione, ristrutturazioni e trasformazioni edilizie completate tra il 1 gennaio 2019 e il 31 luglio 2025, tutte localizzate nell'affascinante territorio della Pedemontana e Territori del Brenta. Le categorie tematiche includono l'architettura pubblica, residenziale, industriale e commerciale, con un focus particolare sulla riqualificazione urbana e sull'housing sociale.

Con questo premio, si desidera promuovere l'adozione di pratiche progettuali che non solo arricchiscano il paesaggio urbano, ma che rispettino e preservino l'identità dei luoghi. Ogni progetto presentato sarà valutato in base alla sua integrazione con il contesto urbano, alla sostenibilità e all'innovazione nell'uso dei materiali.

La partecipazione è aperta a tutti i professionisti del settore, senza distinzione di nazionalità, purché siano iscritti ai rispettivi ordini professionali. Ogni candidato potrà concorrere con un massimo di due progetti, i quali dovranno essere presentati entro il 31 ottobre 2025. La documentazione richiesta include una descrizione del progetto e diversi elaborati grafici e fotografici, tutti destinati a raccontare la storia dell'opera.

Il premio, che sarà consegnato durante una cerimonia dedicata, rappresenta non solo una forma di riconoscimento, ma anche un invito a riflettere sul valore della qualità architettonica nel nostro vivere quotidiano. In un periodo in cui la sostenibilità è più che mai al centro del dibattito pubblico, il Premio di Architettura Città di Bassano del Grappa si pone come un faro che guida i progettisti verso un futuro migliore.

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Le immagini in questo articolo sono reinterpretazioni visive generate con l'ausilio dell'Intelligenza Artificiale. Le immagini originali di riferimento sono disponibili nell'articolo fonte.

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Ottobre: Il Mese del Design e delle Mostre Indimenticabili

Ottobre: Il Mese del Design e delle Mostre Indimenticabili

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Ottobre è un mese magico, dove l'aria frizzante invita a esplorare le meraviglie del design. Camminare per le città diventa un'esperienza sensoriale, dove ogni angolo racconta una storia, ogni mostra apre un mondo. Da Napoli a Stoccolma, da Porto a Giverny, il panorama di eventi si intreccia con la cultura e l'arte, creando un mosaico di esperienze da non perdere.

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In questo mese, il design si fa protagonista. A Stoccolma, la mostra Worldglimpsing esplora il ruolo del gioco di ruolo come strumento progettuale, invitando il visitatore a riflettere su mondi alternativi attraverso installazioni immersive. A Napoli, l’EDIT Napoli si conferma una piattaforma vibrante di creatività, dove il passato e il futuro si incontrano nei luoghi storici della città.

Ma non è tutto. Roma ospita la personale di Francesco Faccin, in un dialogo tra opere e il loro sostegno, rivelando il piedistallo come un attore silenzioso ma essenziale. Nel cuore dell'Europa, il Vitra Design Museum accoglie due eventi imperdibili: una mostra che celebra oltre un secolo di sfilate di moda e il Fall Festival, un’occasione per immergersi in workshop e concerti.

Non dimentichiamo la Design Week di Eindhoven, un laboratorio di idee dove oltre 2.500 designer presentano le loro visioni del futuro. E a Porto, la Biennale di Design invita a riflettere su come il design possa diventare una pratica politica, ripensando il nostro tempo come risorsa condivisa.

In questo flusso di eventi, ogni mostra diventa un viaggio, ogni incontro una opportunità di crescita. Ottobre è il palcoscenico perfetto per abbracciare il design in tutte le sue sfumature.

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Ai Weiwei: Installazione di Sfere Proporzionate e Uniformi Camouflage in Ucraina

Ai Weiwei: Installazione di Sfere Proporzionate e Uniformi Camouflage in Ucraina

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Ai Weiwei: Installazione di Sfere Proporzionate e Uniformi Camouflage in Ucraina Dal 14 settembre al 30 novembre 2025, il Pavilion 13 di Kyiv ospita l'installazione di Ai Weiwei, intitolata Three Perfectly Proportioned Spheres and Camouflage Uniforms Painted White. Questo imponente progetto, commissionato da RIBBON International, rappresenta una risposta artistica al conflitto in corso in Ucraina...

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L'installazione è composta da tre sfere matematicamente precise, avvolte in uniformi camouflage dipinte di bianco, realizzate a mano dall'artista e dal suo team. L'opera si propone non solo come scultura, ma anche come forte dichiarazione politica, riflettendo sulla dissonanza cognitiva tra ordine e caos, armonia e guerra.

Ai Weiwei trae ispirazione da Leonardo da Vinci e dalla sua opera De Divina Proportione, utilizzando la precisione matematica delle sfere per rappresentare l'umanesimo rinascimentale, mentre gli abiti camouflage simboleggiano il conflitto attuale. La contrapposizione tra questi elementi invita a riflettere sul ruolo dell'arte in tempi di guerra.

Questa installazione rappresenta l'evoluzione del lavoro di Ai Weiwei, in particolare rispetto alla sua precedente opera Five Raincoats Holding a Star, dove il tema della protezione era legato agli elementi naturali. Oggi, il tessuto camouflage affronta i pericoli creati dall'uomo, rendendo l'installazione ancora più pertinente nel contesto attuale.

Il Pavilion 13, ristrutturato nel 2025 da FORMA e RIBBON International, diventa una piattaforma temporanea per l'arte e la cultura, mentre le sue pareti di vetro permettono a tutti di osservare questa potente opera dall'esterno, fungendo da costante promemoria della situazione presente nel paese.

L'installazione di Ai Weiwei è senza dubbio una manifestazione della sua continua dedizione a temi di protezione, visibilità e simbolismo politico, e sarà visibile fino alla fine di novembre 2025.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su designboom | architecture & design magazine.

Pentagram presenta il nuovo logo di Austin ispirato alla sua bellezza naturale

Pentagram presenta il nuovo logo di Austin ispirato alla sua bellezza naturale

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Pentagram presenta il nuovo logo di Austin ispirato alla sua bellezza naturale L'agenzia di design Pentagram ha recentemente svelato il nuovo logo per la città di Austin, Texas. Questo logo, caratterizzato da archi verdi e blu, rappresenta il paesaggio circostante e le risorse naturali della città. Sebbene il logo sia stato presentato come parte di un'iniziativa di rebranding da 1,1 milioni di dol...

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Il nuovo logo si distingue per due archi che si intersecano, formando una lettera "A" inclinata, simbolizzando la "bellezza naturale" di Austin, come dichiarato da DJ Stout, partner di Pentagram. L'arco blu in primo piano rappresenta le abbondanti risorse idriche della città, inclusi il fiume Colorado e Barton Springs, mentre il verde simboleggia la posizione di Austin all'inizio della fertile Hill Country del Texas.

Questo progetto di rebranding è stato realizzato in collaborazione con lo studio locale TKO Advertising e mira a stabilire un'identità grafica coerente per i servizi governativi della città, che, secondo Stout, non ha mai avuto un vero sistema di identità dai tempi della sua fondazione. "Ci sono oltre 300 variazioni di logo esistenti che presentano un'identità di marca disordinata e caotica per questa città moderna e in crescita," ha affermato Stout.

Nonostante le critiche iniziali sui social media, Pentagram ha scelto di puntare sulla bellezza naturale di Austin, rifiutando motivi più tradizionali e governativi, come una palette di rosso, bianco e blu, che erano stati scartati da focus group locali. "Austin è un'isola blu in uno stato prevalentemente rosso," ha aggiunto Stout, evidenziando l'indipendenza mentale della città.

Il logo è stato scoperto in anticipo a causa di una fuga di notizie, che ha complicato ulteriormente la situazione, contribuendo a malintesi e critiche. "Sapevamo che qualsiasi cosa mostrata al pubblico sarebbe stata controversa, ma queste circostanze sfortunate hanno reso tutto più difficile," ha concluso Stout.

Il nuovo logo di Austin rappresenta un passo significativo verso la creazione di un'identità di marca coerente per la città, riflettendo il suo spirito e la sua bellezza naturale.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su Dezeen.

Il Treno delle Meraviglie: Un Giro a 360 Gradi tra le Montagne

Il Treno delle Meraviglie: Un Giro a 360 Gradi tra le Montagne

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Immagina di salire a bordo di un treno che non è solo un mezzo di trasporto, ma una vera e propria esperienza da vivere. Un treno che, per proseguire il suo viaggio attraverso paesaggi mozzafiato, decide di danzare, girando su sé stesso a 360 gradi. Questo non è un sogno, ma la realtà che si può vivere sul Bernina Express, un capolavoro della ingegneria ferroviaria immerso nelle Alpi svizzere.

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La storia di questo treno si intreccia con quella di Brusio, un piccolo villaggio dove l'ingegno umano ha creato il Viadotto Elicoidale, una spirale che permette al convoglio di guadagnare dieci metri di dislivello in uno spazio incredibilmente ridotto. Qui, l'arte della costruzione si fonde con la bellezza della natura, trasformando una necessità tecnica in un monumento da ammirare.

Partendo da Tirano, in Italia, e arrivando a Saint Moritz, il Bernina Express attraversa panorami che tolgono il fiato. Scenari di laghi blu, ghiacciai e vette imponenti si susseguono, rendendo il viaggio un ricordo indelebile. Non è solo un tragitto dai 429 metri ai 1.822 metri sul livello del mare, ma un invito a esplorare la bellezza e la magia delle Alpi.

Costruito nel 1908, questo treno ha sfidato le convenzioni dell'epoca, trovando soluzioni creative per affrontare le pendenze ripide. Oggi, ogni viaggio sul Bernina Express è un piccolo miracolo che si ripete, un momento di stupore per chiunque abbia la fortuna di sedersi a bordo e lasciarsi trasportare da questa meraviglia che gira su sé stessa.

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ABC Flats: L'Innovazione Abitativa nel Cuore di Jakarta

ABC Flats: L'Innovazione Abitativa nel Cuore di Jakarta

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Nel vibrante cuore di Cilandak, un quartiere pulsante di vita e cultura, sorge un gioiello architettonico: ABC Flats. Questo progetto, realizzato da Isso Architects, non è solo un edificio; è un manifesto della coabitazione moderna. Con una superficie di 423 m², distribuita su tre piani, ABC Flats si presenta come una struttura solida in calcestruzzo, concepita per rispondere alle esigenze di una ...

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Ogni dettaglio di questo progetto parla di funzionalità e design. ABC Flats offre tre tipologie di stanze, tutte dotate di un bagno privato, per un totale di 11 camere. Gli spazi comuni non sono trascurati: al piano superiore, un delizioso rooftop funge da piccolo pantry e area di socializzazione, un luogo dove le vite dei residenti si intrecciano in un abbraccio di convivialità.

Il progetto, che sarà completato nel 2025, è frutto della visione dei lead architects Wibisono Soegih e Stephanie Tatimu, supportati da un team di talentuosi professionisti. Ogni angolo di ABC Flats è pensato per favorire un senso di appartenenza, mentre la scelta dei materiali, come quelli forniti da Jotun e Toto, sottolinea un impegno verso la qualità e la sostenibilità.

In un mondo dove l'urbanizzazione continua a crescere, ABC Flats si erge come un esempio luminoso di come l'architettura possa rispondere alle sfide contemporanee, creando spazi dove le persone possano non solo vivere, ma anche prosperare.

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Rivoluzione Verde: Incentivi Potenziati per le Pompe di Calore e il Futuro Sostenibile

Rivoluzione Verde: Incentivi Potenziati per le Pompe di Calore e il Futuro Sostenibile

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Nel vasto teatro dell'energia, dove le sfide si intrecciano con le opportunità, l'Italia si prepara a scrivere un nuovo capitolo della sua storia energetica. Le pompe di calore, simbolo di un futuro sostenibile, si trovano al centro di un rinnovato slancio grazie a incentivi potenziati. È un momento di svolta, una danza delicata tra innovazione e tradizione, in cui l'efficienza energetica si fonde...

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Recentemente, il governo ha accolto con favore la direttiva Red III, un passo fondamentale verso l'aumento della quota di rinnovabili. Non si tratta solo di numeri, ma di un ambizioso progetto che prevede un incremento costante della capacità installata, con l'obiettivo di superare le vecchie abitudini e abbracciare il nuovo. La quota di rinnovabili, infatti, dovrà crescere dell'1,1% all’anno dal 2026 al 2030, un impegno che non lascia spazio a compromessi.

Uno dei punti salienti di questo decreto è la possibilità di installare pompe di calore anche in aggiunta a caldaie recenti, segnando un cambiamento significativo nel modo in cui concepiamo il riscaldamento. Non più una semplice rottamazione, ma un invito a integrare tecnologie avanzate in un sistema esistente, creando un equilibrio tra efficienza e praticità. La trasformazione energetica non è solo una questione di installazioni, ma di cultura e consapevolezza.

Ma non finisce qui. L'edilizia avrà un ruolo cruciale in questa metamorfosi. Le ristrutturazioni non saranno più solo un atto di rinnovamento estetico, ma un'opportunità per adottare soluzioni energetiche che rispettino l'ambiente. Almeno il 20% dei consumi per l'acqua calda sanitaria dovrà provenire da fonti rinnovabili, un segnale chiaro di come ogni scelta edilizia possa contribuire a un futuro più verde.

In questo contesto, gli incentivi non sono solo numeri su un foglio, ma l'incarnazione di un sogno collettivo di sostenibilità. Le pompe di calore add on, installate in sinergia con caldaie di recente installazione, rappresentano la chiave per un approccio più intelligente all'energia. È un modo per abbracciare il cambiamento senza sacrificare il passato, per costruire ponti tra ciò che è stato e ciò che può essere.

Insomma, l'Italia si trova davanti a una straordinaria opportunità. Con questi incentivi, siamo chiamati a essere pionieri in un'era di rinnovabili, dove ogni scelta conta e ogni gesto verso la sostenibilità può fare la differenza. È tempo di alzare lo sguardo e abbracciare il futuro che ci attende, un futuro in cui le pompe di calore non saranno solo apparecchi, ma simboli di un'era nuova.

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Un Cubo di Silenzio: La Residenza AER in Cipro

Un Cubo di Silenzio: La Residenza AER in Cipro

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Nel cuore di Cipro, ai margini di una foresta silenziosa che si affaccia sulle sobborghi di Nicosia, sorge AER, una residenza suburbana concepita dallo Studio Kyriakos Miltiadou. Qui, l'architettura si fa poesia, e il cubo diventa un palcoscenico di introspezione. A differenza delle tradizionali abitazioni che si aprono all'esterno, AER si erge come un austero e introverso monolite, un cubo che ra...

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La progettazione inizia con una griglia tridimensionale, un reticolo di punti che definisce l'essenza di un cubo di 14×17 metri. Frammenti del paesaggio naturale si infiltrano gradualmente all'interno, provocando una frattura progressiva e dando vita a una composizione prismatica di vuoti e solidi. Quattro pareti verticali in cemento, alte sei metri, avvolgono questo cubo fratturato, mantenendo i volumi divisi all'interno di un insieme coerente e fluido. Intagliate con tagli verticali, queste pareti fungono da mediatori tra il mondo interno e quello esterno, filtrando, proteggendo e rivelando, instaurando così una relazione dialettica con la foresta, la città e il cielo.

AER si sviluppa in una formazione di ‘un cubo dentro un cubo’. Come un collezionista, la struttura assorbe le sfumature tangibili e intangibili dell'ambiente circostante, reinterpretandole in relazione alla vita quotidiana della famiglia. All'esterno, un'apertura verticale sulla facciata est funge da ingresso, segnando l'arrivo e accentuando la transizione dal mondo esterno a quello interno. Qui, il primo incontro avviene con un giardino aperto, uno spazio centrale che diventa cruciale nella vita quotidiana della famiglia, parte di una rete continua di spazi esterni, passaggi e cortili che abbracciano la massa costruita della casa.

All'interno, la residenza è organizzata su quattro livelli distinti, sempre in relazione con i percorsi esterni. Al piano terra si trovano le aree pubbliche: cucina, sala da pranzo e soggiorno. Negli spazi superiori, le camere private si distribuiscono su due piani diversi, mentre spazi intermedi offrono un'armonia fluida tra le unità funzionali, smussando i confini tra pubblico e privato. Una scala esterna nascosta conduce a una piccola terrazza sul tetto, dove il soffitto si dissolve nel blu intenso del cielo mediterraneo, e parte della superficie è ricoperta di vegetazione naturale, creando un microclima unico.

Le superfici scolpite avvolgono l'attività umana, trasformandola in uno spazio abitativo. Con il passare del tempo, la vegetazione cresce, ammorbidendo la presenza monolitica della struttura. Il gioco tra attività umana, architettura e natura diventa continuo e indissolubile. I tagli verticali nelle pareti in cemento incorniciano e rivelano vedute intriganti dell'ambiente circostante. In questo modo, AER non è solo un'abitazione, ma un'esperienza sensoriale che invita a riflettere sul legame tra l'uomo e il suo habitat.

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Le immagini in questo articolo sono reinterpretazioni visive generate con l'ausilio dell'Intelligenza Artificiale. Le immagini originali di riferimento sono disponibili nell'articolo fonte.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.designboom.com.

Oggetti Riscoperti: L'Esposizione Unbroken Trasforma Rifiuti in Design Unico

Oggetti Riscoperti: L'Esposizione Unbroken Trasforma Rifiuti in Design Unico

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Oggetti Riscoperti: L'Esposizione Unbroken Trasforma Rifiuti in Design UnicoDurante il London Design Festival, l'esposizione Unbroken ha catturato l'attenzione con i suoi arredi unici realizzati da designer che hanno reimmaginato oggetti destinati al rifiuto. Curata dal designer Francesco Feliziani, la mostra invita a riflettere sulla sostenibilità e sul modo in cui trattiamo i rifiuti.

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Feliziani ha chiesto a sette creativi di salvare oggetti destinati alla discarica e trasformarli in pezzi di design funzionali. Tra le opere esposte troviamo la AIR Chair, creata dallo stesso Feliziani, che riutilizza un supporto per basket per realizzare una sedia innovativa. Il bordo del canestro diventa il sedile, mentre il pannello acrilico funge da schienale.

Altri designer, come 2LG Studio, hanno rinnovato una sedia utilizzando bande di resistenza rosse, aggiungendo un tocco di colore e funzionalità. Sebastian Bergne, invece, ha decomposto un cavallo a dondolo per creare il Trauma Table, un pezzo che trasforma il legno in un tavolo dal design sorprendente.

La mostra non si limita solo a opere di design, ma solleva anche domande importanti sull'impatto del consumo e sul potere della riparazione. Ogni oggetto scartato porta con sé una moltitudine di possibilità, se solo si riesce a guardare da una prospettiva diversa.

Le opere sono state messe all'asta il 20 settembre, con i proventi devoluti a Camden Giving, un'iniziativa locale che supporta progetti comunitari. Unbroken non è solo un'esposizione, ma un invito a riflettere sul nostro rapporto con gli oggetti e sull'importanza di dare loro una seconda vita.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su Dezeen.

Come Trovare il Miglior Architetto a Trento per il Tuo Progetto

Se stai pensando di costruire la casa dei tuoi sogni, ristrutturare un appartamento o avviare un nuovo spazio commerciale a Trento, la scelta dell'architetto giusto è il primo e più importante passo. Un professionista qualificato non solo traduce le tue idee in un progetto concreto, ma ti guida attraverso ogni fase, dalla progettazione alla realizzazione, garantendo qualità, rispetto dei tempi e del budget.

Ma come trovare l'architetto a Trento che faccia davvero al caso tuo? La ricerca può sembrare complessa, tra passaparola e infinite ricerche online. È qui che una piattaforma specializzata diventa uno strumento indispensabile.

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