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RegioneTrentino-Alto Adige
PaeseItalia
L'Incredibile Storia della Fabbrica Blu: Un Sogno Infranto e un Patrimonio Dimenticato

L'Incredibile Storia della Fabbrica Blu: Un Sogno Infranto e un Patrimonio Dimenticato

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Era il 1990 quando la Fabbrica Blu, un'opera d'arte architettonica, aprì le sue porte a Campogalliano. Progettata dall'architetto Giampaolo Benedini, l'edificio, con il suo inconfondibile colore blu, rappresentava l'apice dell'innovazione e della passione per l'automobile. Un sogno che, purtroppo, si è trasformato in un incubo.

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La fabbrica, custode di un'epoca dorata per la Bugatti, chiuse i battenti nel 1995, lasciando dietro di sé un vuoto incolmabile. A causa di una crisi che sembrava inimmaginabile, quel luogo, un tempo pulsante di vita e creatività, cadde nell'oblio. Un oblio che oggi rischia di diventare definitivo, se non si interverrà per salvaguardarne il patrimonio.

Negli anni, la Fabbrica Blu è stata mantenuta in vita grazie agli sforzi della famiglia Pavesi, custodi appassionati di una storia che non può essere dimenticata. Ma ora, con la vendita dell'area a un investitore, il futuro dell'edificio è incerto. Un progetto di riqualificazione era stato annunciato, ma è stato bloccato da controversie legali. La fabbrica è ora abbandonata, e il rischio di distruzione è reale.

Nel 2022, Benedini ha tentato di proteggere questo patrimonio presentando una richiesta di riconoscimento al Ministero della Cultura, ma la risposta è stata negativa. “È stata espressa una miopia delle istituzioni”, afferma l'architetto, sottolineando l'importanza storica e culturale dell'edificio. Un appello che merita di essere ascoltato, perché ciò che è stato creato non può andare perduto.

La storia della Fabbrica Blu è una storia di passione, di sogni infranti e di lotte per la salvaguardia della bellezza. È un richiamo a non dimenticare le nostre radici e a preservare ciò che, nonostante il degrado, continua a raccontare una storia di eccellenza e innovazione. Non possiamo permettere che questo tesoro architettonico cada nell'oblio.

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Le immagini in questo articolo sono reinterpretazioni visive generate con l'ausilio dell'Intelligenza Artificiale. Le immagini originali di riferimento sono disponibili nell'articolo fonte.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.ilrestodelcarlino.it.

La Magia della Tebaide: Un Capolavoro Trecentesco Rinasce

La Magia della Tebaide: Un Capolavoro Trecentesco Rinasce

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È come se il tempo si fosse fermato, come se le storie di eremiti e santi, sospese tra le pareti del Complesso Museale Santa Maria della Scala, avessero atteso pazientemente il momento giusto per riemergere. La Tebaide, un ciclo pittorico attribuito al maestro Lippo Vanni, è tornato a brillare, riportando alla luce un mondo di virtù e meditazione che, seppur distante, parla ancora all’anima contem...

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Il lungo e meticoloso restauro si è concluso, e dal 7 novembre 2025, il pubblico potrà immergersi in queste scene affascinanti che raccontano la vita quotidiana dei monaci nel deserto di Tebe d’Egitto. La scoperta, avvenuta attraverso un lavoro di recupero che ha portato alla luce affreschi nascosti da strati di imbiancature, è stata una rivelazione, un piccolo miracolo che ha unito passato e presente in un abbraccio eterno.

Le immagini, realizzate in monocromo di ocra rossa, si snodano in una narrazione visiva che esalta la lotta tra virtù e vizio, riflettendo un impianto iconografico raffinato che invita alla riflessione e alla contemplazione. Queste opere non sono solo dipinti; sono finestre su un’epoca, su una spiritualità che si fa carne e colore, e che i confratelli della Compagnia dei Disciplinati hanno venerato nei loro riti penitenziali.

Il restauro è stato possibile grazie al generoso contributo della Fondazione Vaseppi, e rappresenta una delle più significative scoperte artistiche degli ultimi decenni. La storia di questi affreschi è un viaggio che inizia nel 1999, quando l’architetto Guido Canali scoprì le prime tracce di questo tesoro sepolto. Poi, nel 2021, l’operazione di completo recupero si è finalmente realizzata, consentendo a tutti noi di godere di questo patrimonio culturale.

Il ciclo pittorico si fa portavoce di una narrazione profonda, ispirata dalle Vite dei santi Padri di fra’ Domenico Cavalca, un’opera che ha saputo tradurre in immagini la spiritualità cristiana dell’epoca. Le storie di santi come san Paolo Eremita, sant’Antonio Abate e san Girolamo non sono solo racconti, ma veri e propri insegnamenti, espressioni di una ricerca di salvezza che risuona ancora oggi.

La presentazione ufficiale del restauro avverrà il giovedì 6 novembre alle ore 16 nella Sala Sant’Ansano, e le visite guidate saranno disponibili per tutti coloro che vorranno immergersi in questa esperienza unica. Non lasciatevi sfuggire l’opportunità di scoprire un capolavoro che, come un eco lontano, continua a raccontare storie e a ispirare anime.

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Le Corbusier e il Lago di Garda: Un Incontro di Luce e Architettura

Le Corbusier e il Lago di Garda: Un Incontro di Luce e Architettura

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Era un giorno di ottobre, e la luce del Lago di Garda danzava sulle acque come un sogno che si avvera. Il giovane Charles-Édouard Jeanneret-Gris, futuro Le Corbusier, si trovava lì, a Riva del Garda, mentre il mondo lo stava ancora scoprendo. L’architetto arcense Andrea Rigo, con la sua penna intrisa di passione, riporta alla luce un episodio dimenticato, ma carico di significato: l’arrivo di un g...

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Era il 22 ottobre 1907, e Le Corbusier, con solo diciannove anni, stava intraprendendo un viaggio che lo avrebbe portato a esplorare le meraviglie dell’Italia. Dalla panchina al sole, dove si era concesso un riposo, il giovane architetto decise di abbandonare l’itinerario previsto per tuffarsi nella bellezza del lago, un cambiamento di rotta che si rivelò cruciale. Riva del Garda, all’epoca un angolo di raffinatezza mitteleuropea, lo accolse con le sue limonaie e un panorama che sembrava scolpito da un maestro.

Rigo suggerisce, con una punta di meraviglia, che forse le immagini di quel paesaggio affascinante hanno lasciato un’impronta indelebile nell’anima di Le Corbusier. La luce che giocava tra le montagne e le acque del Garda, il profumo della vegetazione mediterranea, tutto contribuiva a creare un’atmosfera che ispirava non solo i viaggiatori, ma anche gli architetti del futuro. Le lettere scritte a Charles L’Eplattenier rivelano un entusiasmo contagioso, un amore per la bellezza che si rifletteva in ogni angolo.

Ma cosa rimase di quell’incontro fugace? Rigo si chiede se Le Corbusier, contemplando le limonaie, possa aver intuito il concetto di pilotis, quell’idea che avrebbe rivoluzionato l’architettura moderna. O se la luce del Garda, con il suo “gioco sapiente e magnifico dei volumi” non abbia influenzato il suo modo di concepire lo spazio. Un pensiero affascinante, che riporta il Garda al centro della scena artistica e intellettuale.

Oggi, mentre Riva del Garda continua a brillare, possiamo immaginare quel giovane architetto, con gli occhi pieni di meraviglia, mentre osserva il lago e le montagne, elementi che avrebbe poi fuso con maestria nei suoi progetti. Perché, come scrisse lui stesso, “l’architettura è il gioco sapiente, rigoroso e magnifico dei volumi assemblati nella luce”. E quella luce, un giorno d’ottobre del 1907, brillava in modo speciale sul lago di Garda.

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Le Corbusier e il Gioco delle Idee: La Libertà Creativa di Balkrishna Doshi

Le Corbusier e il Gioco delle Idee: La Libertà Creativa di Balkrishna Doshi

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Era un giorno di sole quando Khushnu Panthaki Hoof, la nipote di Balkrishna Doshi, si sedette per raccontare storie di un tempo che sembrava magico. Voci di architetti, risate e la figura imponente di Le Corbusier danzavano nell'aria. "Mio nonno era un maestro nel prendere la vita con leggerezza," spiegò. "Non voleva che nessuno fosse troppo serio. Per lui, ogni giorno era una nuova avventura da a...

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Le Corbusier, il grande innovatore, non era solo un mentore ma anche un burlone. I racconti di Khushnu rivelano l'anima giocosa di un uomo che, mentre progettava città e edifici, amava anche scherzare, sfidando così i suoi allievi a esplorare il lato ludico della creatività. "L'architettura non è solo costruire," diceva. "È anche divertirsi nel farlo."

La loro relazione, simile a quella tra un nonno e una nipote, era caratterizzata da un profondo rispetto e ammirazione. "Mio nonno considerava Le Corbusier come un secondo nonno," continuò Khushnu. "Ogni mattina guardava una foto di lui e si rifletteva in essa, come se stesse ricevendo una benedizione per la giornata. Era un legame unico, un'ispirazione continua."

Questa eredità di gioia e libertà si manifestò nel lavoro di Doshi, il cui portfolio è un caleidoscopio di stili e forme. "Non seguiva un'unica estetica; ogni progetto era un nuovo inizio," affermò Khushnu. "Le Corbusier gli aveva insegnato che ogni mattina nasceva nella pelle di un asino, pronto a reinventarsi. E mio nonno prese questo consiglio a cuore."

Il suo approccio all'architettura non si limitava a emulare il maestro, ma abbracciava la filosofia di seguire il proprio cammino. "La vera essenza era quella di rimanere fedeli a se stessi, senza la pressione di dover replicare il passato," aggiunse, riflettendo su come il suo nonno avesse voluto liberarla da qualsiasi peso legato alla sua eredità.

La sua ultima creazione, il Doshi Retreat, è un esempio perfetto di questa libertà creativa. Inizialmente concepito come uno spazio di meditazione ridotto, Doshi, con il suo carattere giocoso, trasformò il progetto in una struttura di 75 metri. "Se non viene costruito, non importa. L'importante è divertirsi!" ripeteva, trasmettendo la sua leggerezza anche nei momenti di sfida.

"Ogni giorno è un'opportunità per esplorare, per giocare con le idee," concluse Khushnu, con un sorriso che rifletteva l'eredità di un uomo che ha saputo fondere serietà e creatività. Una lezione che va oltre l'architettura, un invito a vivere la vita con curiosità e gioia.

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I Premi di Design Thermory 2025: Un Inno alla Bellezza Eterna del Legno

I Premi di Design Thermory 2025: Un Inno alla Bellezza Eterna del Legno

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Nel cuore pulsante dell'architettura contemporanea, i Premi di Design Thermory 2025 si sono rivelati un palcoscenico straordinario per le meraviglie del legno, celebrando la sua bellezza intramontabile. Questa edizione ha visto emergere opere che raccontano storie di tradizione e innovazione, unendo estetica e funzionalità in una danza armoniosa.

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Il premio per il miglior edificio pubblico è andato alla Scuola Primaria e all'Asilo di Võsu, situata nel suggestivo Parco Nazionale di Lahemaa in Estonia. Progettato dallo studio 3+1 Architects, l'edificio si distingue per la sua struttura a forma di fienile, rivestita con una gamma di prodotti Thermory, che abbracciano il calore e la semplicità del legno. La giuria ha elogiato l'abilità degli architetti di reinterpretare le tradizioni locali attraverso un design contemporaneo, creando un ambiente scolastico che invita i bambini a esplorare e a sentirsi a casa.

In un angolo pittoresco di Haapsalu, una villa progettata da Apex Arhitektuuribüroo OÜ ha conquistato il titolo di miglior casa privata. Con una facciata argentata e pannelli di pino radiata, questa dimora affacciata sul mare non è solo un'abitazione, ma un omaggio all'eredità architettonica estone, dove il legno si trasforma in un delicato pizzo architettonico. I giudici hanno descritto la villa come una fusione di artigianato audace e armonia con il paesaggio costiero, rivelando una bellezza che sfida le aspettative.

Ma non sono solo le strutture esterne a catturare l’immaginazione. Jõelähtme Juveel, un progetto sviluppato da Lasita – Perfecting Views, ha ricevuto il premio per il miglior design d'interni. Qui, l'architettura incontra la filosofia giapponese del wabi-sabi, abbracciando l'imperfezione e la transitorietà. Un'atmosfera di eleganza è stata creata attraverso l'uso di pareti in termo-ash di Thermory, che donano profondità e calore a ogni spazio.

Infine, l'Under Armour Performance Centre dei Baltimore Ravens, progettato dallo studio ZGF Architects, ha trionfato nella categoria miglior spa e sauna. Con un soffitto in termo-magnolia personalizzato e uno spazio idroterapico inondato di luce naturale, questo centro è un'esperienza immersiva, dove il legno e l'acqua si intrecciano in un abbraccio sensoriale che invita al relax.

La giuria di quest'anno, composta da architetti di spicco, tra cui l'italiano Alberto Salvadori, ha celebrato la versatilità e la sostenibilità del legno, sottolineando come queste opere possano modellare spazi innovativi, progettati per durare nel tempo e in armonia con la natura. I Premi di Design Thermory non sono solo un riconoscimento, ma un invito a riflettere sulla bellezza del legno, un materiale che continua a ispirare architetti e designer in tutto il mondo.

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Picasso e Modigliani: Un Viaggio nel Novecento a Palazzo Zabarella

Picasso e Modigliani: Un Viaggio nel Novecento a Palazzo Zabarella

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Nel cuore di Padova, a Palazzo Zabarella, si è aperta una mostra che è un vero e proprio viaggio attraverso il Novecento, un'epoca di rivoluzioni artistiche e culturali. Realizzata in collaborazione con il LaM, Lille Métropole Musée d'art moderne, d'art contemporain et d'art brut, l'esposizione celebra due giganti dell'arte moderna: Pablo Picasso e Amedeo Modigliani. Federico Bano, presidente dell...

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La mostra, inaugurata il 16 ottobre e aperta al pubblico fino al 25 gennaio, si articola in sei sezioni che pongono in dialogo le opere di Picasso e Modigliani con quelle di altri artisti pionieristici come Braque, Léger, Miró e Calder. È un percorso che non si limita a esporre, ma invita a riflettere sulla grande rivoluzione che ha caratterizzato il secolo scorso, un secolo che ha visto nascere le avanguardie e una nuova concezione dell'arte.

Con oltre 8.500 opere d'arte, il LaM non è solo un museo, ma un laboratorio internazionale di idee e scambi, dove ogni pezzo racconta una storia di innovazione e cambiamento. La mostra diventa così un'occasione imperdibile per immergersi in un'epoca che ha trasformato il nostro modo di vedere l'arte e il mondo.

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La villa giapponese invisibile: un'opera d'arte tra natura e architettura

La villa giapponese invisibile: un'opera d'arte tra natura e architettura

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In un angolo remoto del Giappone, sull'isola di Ishigaki, sorge una villa che sfida la percezione. Earth, così si chiama, è più di una semplice casa vacanze; è un manifesto architettonico che annulla i confini tra costruito e naturale. Progettata dall'illustre architetto Sou Fujimoto, la villa si presenta con un tetto verde che si fonde armoniosamente con il paesaggio circostante, quasi a voler su...

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La struttura, di forma circolare, si adagia delicatamente sotto un manto di vegetazione, e da un'altezza aerea, appare un prolungamento del territorio. Solo una parete bianca, curva e sinuosa, rivela la sua esistenza, racchiudendo un giardino che si erge come una collina artificiale, un abbraccio morbido tra arte e natura.

Fujimoto racconta: "Il design dell'edificio è concepito per creare un dialogo continuo con il paesaggio. La vista che si apre dall'interno, con l'oceano cristallino in lontananza e la vegetazione lussureggiante a fare da cornice, invita a un'esperienza sensoriale senza pari". Gli spazi comuni, aperti e ariosi, si affacciano su una piscina a sfioro, che pare fondersi con l'orizzonte marino.

La villa ospita fino a dieci persone ed è parte della rete Not A Hotel, un'esperienza immersiva pensata per chi cerca il contatto profondo con luoghi iconici. Qui, ogni dettaglio è studiato per garantire il massimo comfort, dal soggiorno alla sala da pranzo, fino alle tre camere da letto, dove il calore dell'architettura giapponese contemporanea si fa avvolgente.

Al piano inferiore, un'area benessere regala momenti di relax, con sauna e piscina fredda che riflettono la luce del sole attraverso i lucernari. "È come essere in fondo all'oceano", spiega l'architetto, evocando un'immagine che trasporta chiunque in un mondo di tranquillità e armonia. Un progetto paesaggistico curato da Taichi Saito arricchisce l'esperienza con una vegetazione che celebra la biodiversità locale.

In questo rifugio, dove il verde si fa tetto e la casa diventa parte del paesaggio, Fujimoto ha realizzato non solo un'abitazione, ma un vero e proprio manifesto ecologico, un invito a riflettere sulla nostra relazione con la natura. "Non voglio che la mia casa entri in competizione con il paesaggio; desidero che lo estenda e lo celebri".

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Bolzano e il Genio di Iliazd: Una Retrospettiva da Non Perdere

Bolzano e il Genio di Iliazd: Una Retrospettiva da Non Perdere

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A Bolzano, nei suggestivi spazi della Fondazione Antonio Dalle Nogare, si apre un capitolo affascinante della storia dell'arte italiana. La mostra "TOUTITÉ – ILIAZD. Lo studio della forma" ci invita a esplorare l'universo creativo di Ilia Zdanevich, un artista poliedrico che ha saputo mescolare parole e forme in un abbraccio senza tempo. La retrospettiva, la più grande mai dedicata a questo maestr...

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Iliazd, nato a Tbilisi nel 1894, ha trascorso la sua vita tra le pieghe della poesia e le sfide della tipografia, lasciando un segno indelebile non solo in Francia, dove si è stabilito dopo aver abbandonato la Russia, ma anche nel cuore di chi ama l'arte. La mostra, curata con maestria da Eva Brioschi e Julia Marchand, svela il genio di un artista che ha collaborato con nomi illustri del Novecento, come Pablo Picasso e Coco Chanel, creando opere che sono veri e propri oggetti d'arte.

Il percorso espositivo si articola attorno alla pratica del libro d'artista, un linguaggio che Iliazd ha saputo reinventare, facendolo diventare un mezzo per esprimere la sua visione della "toutité", una filosofia che abbraccia ogni forma di espressione artistica. Dalla tipografia alla moda, dall'architettura alla poesia, la toutité rappresenta un'idea di creatività che non conosce limiti, un invito a vedere il mondo con occhi nuovi.

Non perdere l'occasione di immergerti in questo affascinante mondo. La mostra è un viaggio che trascende il tempo e lo spazio, un'opportunità per comprendere l'essenza di un artista che ha saputo trasformare la sua vita in un'opera d'arte. Scopri i volumi iconici e i progetti che hanno definito la sua carriera e lasciati ispirare dalla magia di Iliazd.

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Giuseppe Samà: L'Ambasciatore del Design Italiano che Incanta New York

Giuseppe Samà: L'Ambasciatore del Design Italiano che Incanta New York

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Nel cuore pulsante di New York, dove l'arte e l'architettura si fondono in un abbraccio di bellezza, si è svolta una cerimonia che ha celebrato l'eccellenza italiana nel mondo. L'architetto calabrese Giuseppe Samà, con il suo stile inconfondibile e la sua visione innovativa, è stato insignito del premio ILICA 2025 presso il prestigioso Queens Museum.

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Questo riconoscimento, conferito dall'Italian Language Inter-Cultural Alliance, è un tributo a coloro che, come Samà, portano avanti i valori estetici e culturali italiani. Davanti a un pubblico di oltre 300 illustri ospiti, tra cui artisti e imprenditori, l'architetto ha condiviso la sua gioia e gratitudine, sottolineando l'importanza delle sue radici calabresi.

Originario della Calabria, Samà ha saputo trasformare la sua passione in una carriera internazionale, realizzando progetti che spaziano da residenze private a boutique hotel. La sua opera è caratterizzata da un senso innato di equilibrio tra natura, luce e proporzione, creando spazi che evocano emozioni e benessere. Ogni progetto racconta una storia, quella del luogo che lo ispira e delle tradizioni che lo accompagnano.

Il suo studio a New York è diventato un faro per coloro che cercano l'autenticità del design italiano. In un mondo sempre più globalizzato, Samà riesce a mantenere vivo il legame con la sua terra, portando un pezzo di Calabria in ogni sua creazione. La sua filosofia è semplice ma profonda: ogni spazio deve essere capace di emozionare.

Nel ricevere il premio, ha affermato: "Questo riconoscimento ha per me un valore speciale: rappresenta non solo un traguardo professionale, ma un simbolo di come la creatività italiana continui a ispirare e a unire le persone nel mondo". Le sue parole risuonano come un eco di speranza, un richiamo a non dimenticare da dove veniamo, anche mentre costruiamo il futuro.

La serata si è conclusa con un lungo applauso, un tributo a un uomo che, con il suo talento e la sua determinazione, non solo rappresenta la nuova generazione di creativi italiani, ma funge anche da ponte tra le culture, unendo Italia e Stati Uniti in un dialogo senza fine.

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La Magia della Medník House: Un Incontro tra Storia e Modernità

La Magia della Medník House: Un Incontro tra Storia e Modernità

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Immaginate un luogo dove il tempo si ferma, dove le storie passate si intrecciano con visioni futuristiche. La Medník House, progettata dall'innovativo studio päivä architekti, è proprio quest'oasi di armonia. Situata su un'imponente scarpata che si affaccia sul fiume Sázava, questa casa non è solo un'abitazione, ma un racconto di evoluzione e adattamento.

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Costruita all'inizio del XX secolo, la Medník House ha subito una radicale trasformazione nel 2010. Ma, come un abito che non calza più, la necessità di un'espansione si è fatta sentire. Il progetto di ampliamento ha saputo rispondere a questa chiamata, realizzando un nuovo spazio che si fonde perfettamente con l'esistente, rispettando la memoria storica del luogo.

Il team di progettazione, composto da talenti come Miloš Munzar e Tomáš Kovalčík, ha saputo trarre ispirazione dalla natura circostante, utilizzando materiali come legno, vetro e pietra, per creare un dialogo continuo tra interno ed esterno. Ogni elemento, dalla scelta delle finestre INTERNORM ai dettagli di illuminazione forniti da Delta Light, è stato selezionato con cura per riflettere la bellezza intrinseca del sito.

La Medník House è molto più di un semplice ampliamento: è un esempio di come l'architettura possa rispondere alle esigenze contemporanee senza dimenticare le proprie radici. È un luogo dove le famiglie possono crescere, sognare e costruire ricordi. Un rifugio che, con il suo fascino senza tempo, invita a fermarsi e a contemplare la bellezza della vita.

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Il Potere del Contatto: Habitare 2025 e l'Essenza dei Materiali Tattile

Il Potere del Contatto: Habitare 2025 e l'Essenza dei Materiali Tattile

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Nel cuore pulsante di Helsinki, Habitare 2025 si è rivelato un palcoscenico straordinario per esplorare la necessità umana di toccare e sentire le cose. In un'epoca in cui il virtuale sembra prevalere sul reale, questo evento ha messo in luce l'importanza dei materiali tattili nel design, diventando una vera e propria controparte a un mondo sempre più digitalizzato.

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Sotto il tema evocativo del Tocco, la fiera ha presentato le ultime novità in fatto di interior design, mobili, illuminazione e accessori. La curatrice Päivi Helander, a capo del CollaboratorioCreative di Habitare, ha affermato che il contatto con i materiali è essenziale per stimolare creatività e immaginazione. "Quando il mondo diventa tecnico e distante, desideriamo avere attorno a noi oggetti che abbiano una consistenza, che possano parlare ai nostri sensi," ha detto Helander, sottolineando come la necessità di toccare e sentire sia una parte integrante della nostra umanità.

La fiera ha creato spazi multisensoriali che invitavano i visitatori a esplorare come le texture degli oggetti influenzino la nostra esperienza dello spazio. L'area Neighbours, curata dall'interior designer Laura Seppänen, ha cercato di evocare l'atmosfera di un blocco residenziale, riflettendo come le personalità e gli stili di vita si manifestano all'interno delle abitazioni. "Neighbours invita a riflettere su come le personalità e le circostanze di vita si manifestano nell'ambiente domestico," ha affermato la fiera.

Ogni oggetto esposto era una porta aperta a sensazioni, un invito a esplorare la profondità del tatto. "Il tema del Tocco si esprime in tutto lo spazio attraverso scelte materiali, contrasti e stratificazioni – tutto può essere toccato, e ogni domanda è benvenuta," ha spiegato la fiera. In un mondo dove tutto sembra effimero e usa e getta, il contatto fisico diventa un atto di curiosità e avventura.

Habitare non si è limitata a celebrare il tatto, ma ha anche messo in evidenza le tendenze emergenti nel design, come un rinnovato focus sui materiali tradizionali e l'apprendimento di abilità manuali, insieme all'uso crescente di biomateriali. Con la sua divisione Habitare Pro, la fiera ha creato uno spazio per aziende e professionisti del settore per connettersi e discutere il futuro del design.

Al termine di questa esperienza immersiva, Habitare 2025 ha dimostrato che, in un mondo sempre più digitale, il tatto e la sensorialità non sono solo aspetti dell'estetica, ma sono fondamentali per la nostra connessione con l'ambiente che ci circonda. La fiera ha avuto luogo dal 2 al 6 settembre a Helsinki, lasciando un segno indelebile nel panorama del design.

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Michele De Lucchi: Un Maestro dell'Architettura Italiana si Aggiudica il Premio del 2025

Michele De Lucchi: Un Maestro dell'Architettura Italiana si Aggiudica il Premio del 2025

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Il mondo dell'architettura italiana si è illuminato con la notizia dell'assegnazione del Premio "Architetto dell'anno" 2025 a Michele De Lucchi, un vero e proprio gigante del settore. Il suo studio, AMDL CIRCLE, ha brillato alla Festa dell'Architetto, un evento annuale che celebra l'eccellenza architettonica e che quest'anno si è svolto nella suggestiva cornice di Venezia.

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Il progetto che ha catapultato De Lucchi sul podio è il restauro e la riconversione delle Gallerie d'Italia a Torino, un'opera che ha saputo trasformare spazi storici in luoghi di cultura e conoscenza, dedicati alla fotografia e alla videoarte. La giuria, presieduta dall'architetta messicana Tatiana Bilbao, ha elogiato la capacità del progetto di recuperare ambienti una volta destinati a usi bancari, trasformandoli in musei interattivi e vibranti.

Il restyling degli spazi ipogei di Palazzo Turinetti, completato nel 2022, è stato descritto come un'opera di grande raffinatezza, capace di combinare funzionalità e estetica con una particolare attenzione ai dettagli e ai materiali utilizzati. De Lucchi e il suo team hanno dimostrato una maturità progettuale rara, offrendo una nuova vita a spazi che, altrimenti, sarebbero rimasti dimenticati nel tempo.

Non solo De Lucchi ha brillato in questa edizione della Festa dell'Architetto. Anche lo studio facchinelli daboit saviane ha ricevuto il premio "Giovane Talento dell'Architettura italiana" per il progetto della Nuova Scuola Secondaria di Primo Grado a Puos d'Alpago, un'opera che ha catturato l'attenzione per la sua innovativa rigenerazione di spazi esistenti, dimostrando come l'architettura possa rispondere alle esigenze contemporanee con creatività e sensibilità.

Questa edizione ha visto anche menzioni speciali per progetti di notevole impatto, come il Bicocca Superlab a Milano e il padiglione Hortus Conclusus a Mestre, che hanno saputo reinterpretare il concetto di rigenerazione urbana in chiave moderna, creando connessioni tra didattica e ambiente.

La Festa dell'Architetto 2025 non è solo un riconoscimento, ma un invito a riflettere sull'importanza della progettazione architettonica nel nostro quotidiano. È un appello a lavorare insieme per una Legge per l'Architettura che tuteli le comunità e permetta di costruire un futuro migliore per tutti.

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L'Architettura come Visione: Celebrazione di Cesare Rota Nodari alla Fondazione Legler

L'Architettura come Visione: Celebrazione di Cesare Rota Nodari alla Fondazione Legler

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Il 14 novembre, la Fondazione Legler per la Storia Economica e Sociale di Bergamo si trasforma in un palcoscenico di riflessione e ispirazione, ospitando una mostra dedicata a Cesare Rota Nodari, figura emblematica dell'architettura bergamasca. Fino al 20 dicembre, visitatori e appassionati avranno l'opportunità di esplorare sessant'anni di creatività e innovazione, un viaggio che attraversa il te...

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Curata da Edoardo Milesi, l'esposizione non è solo una celebrazione del lavoro di Rota Nodari, ma un invito a interrogarsi sul mestiere dell'architetto in un'epoca di rapidi cambiamenti, dove il digitale ha trasformato il modo di progettare. "L'architettura non è solo costruzione", afferma Milesi, "ma un atto di pensiero politico e visione sociale". In questa sinfonia di idee, Rota Nodari si erge come un maestro che, pur abbracciando le nuove tecnologie, non dimentica le radici artigianali e il legame profondo con il territorio.

Un aspetto distintivo della mostra è il convegno “Il mestiere dell’architetto”, in programma il 21 novembre, dove relatori illustri discuteranno dell'importanza dell'architetto come interprete non solo dello spazio fisico, ma anche delle dinamiche sociali e ambientali. La conversazione si estenderà a esplorare relazioni complesse tra l'uomo e il mondo naturale, un tema che invita a riflettere sulla nostra esistenza e sul nostro impatto sul pianeta.

In un'epoca in cui l'architettura deve affrontare sfide senza precedenti, la mostra di Cesare Rota Nodari ci ricorda che ogni progetto è un'opportunità per sognare, ascoltare e trasformare. Non perdere questa occasione unica di immergerti nell'universo di un architetto che ha saputo coniugare passato e futuro, tradizione e innovazione.

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Architettura Organica: La Bellezza Eccentrica delle Case Viventi

Architettura Organica: La Bellezza Eccentrica delle Case Viventi

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In un mondo dove le linee dritte e i materiali freddi dominano il panorama urbano, l’architettura organica emerge come un canto di sirena. Case che si arrampicano come edera, tetti ondulati che danzano con il vento, pavimenti che evocano il movimento della natura stessa. Ci troviamo di fronte a strutture che, più che edifici, sembrano organismi viventi, in perfetta armonia con l’ambiente circostan...

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Ricordiamo la Casa sulla Cascata di Frank Lloyd Wright, un capolavoro che si fonde con il paesaggio, quasi come se fosse stata plasmata dalla corrente del fiume sottostante. Questa visione di architettura non è nuova, ma si sta riappropriando del suo posto nella nostra epoca, segnata da crisi ecologiche e da una crescente necessità di riconnettersi con la natura.

Ma cosa rende l’architettura organica così affascinante? È il suo rifiuto delle rigide convenzioni del modernismo tradizionale. Mentre i movimenti come il Bauhaus e il Brutalismo prediligono la funzionalità e la linearità, l’architettura organica abbraccia il caos e la bellezza imperfetta. Pensiamo alle opere di architetti come Bruce Goff, la cui Bavinger House esprimeva un universo onirico di forme e colori, un rifugio di creatività che sfidava ogni logica. La sua demolizione nel 2016 ha riacceso il dibattito sulla necessità di preservare queste architetture eccentriche.

In un’epoca di incertezze, l’architettura organica fiorisce. È un rifugio per i nostri sogni, una risposta visiva e tangibile alle crisi che affrontiamo. Case come la Casa Orgánica di Javier Senosiain ci trasportano in un mondo dove le pareti diventano giardini e i tetti sembrano nuvole. Ogni angolo è un invito a esplorare, a sentirsi parte di qualcosa di più grande, di un ecosistema vivente. Qui, il design non è solo estetica; è un’esperienza sensoriale.

Ma non è solo una questione di forma. È anche una filosofia, una riconnessione con la terra. Architetti come Antti Lovag e Imre Makovecz ci mostrano come il legno e la pietra possano raccontare storie, come ogni struttura possa essere un poema dedicato alla natura. La residenza di Lovag, il Palais Bulles, è un esempio lampante di come l’architettura possa diventare un’opera d’arte, un sogno che si materializza nel paesaggio.

In un’epoca in cui la sostenibilità è fondamentale, l’architettura organica ci offre una via per riconsiderare il nostro modo di costruire. Non più semplici edifici, ma case che respirano, che vivono, che ci parlano. Siamo pronti a riscoprire il meraviglioso mondo dell’architettura organica, dove ogni casa è un organismo, e ogni organismo è parte di un tutto?

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Collezione di Carta da Parati Flamenco: Trasforma le Pareti in Emozioni

Collezione di Carta da Parati Flamenco: Trasforma le Pareti in Emozioni

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In un mondo dove le pareti raccontano storie, la collezione di carta da parati Flamenco di Inkiostro Bianco emerge come un poema visivo, un invito a danzare tra colori e forme. Ogni design, ispirato al ritmo travolgente del Flamenco e all'energia pulsante della natura, trasforma gli spazi in paesaggi emozionali, dove ogni parete diventa un palcoscenico.

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La collezione, disponibile sul sito di Inkiostro Bianco e presso rivenditori autorizzati, presenta dodici grafiche originali che catturano l’essenza di una danza che parla di passione e movimento. Con forme organiche e texture tattili che invitano al tocco, i rivestimenti murali di Flamenco non sono semplici decorazioni, ma vere e proprie opere d’arte che respirano e vivono. Ogni progetto è un esperimento unico, curato nei minimi dettagli, un viaggio di esplorazione attraverso il design.

La forza di Flamenco risiede nell’expertise di Inkiostro Bianco nel creare superfici continue e rivestimenti personalizzabili, dove opacità e lucentezza si intrecciano in un gioco di sfumature che arricchisce l’esperienza visiva e tattile. Ogni composizione è una riflessione, un invito a giocare con lo spazio e la luce, a riscoprire l’arte dell’abitare. Con pattern che si possono personalizzare, la collezione diventa un ponte tra l’estetica raffinata e la libertà espressiva, in grado di adattarsi a qualsiasi ambiente, privato o professionale.

Inkiostro Bianco, fondato nel 2013 in Italia, è un laboratorio di ricerca visiva e decorativa che riunisce artisti e designer per dare vita a creazioni sontuose, permettendo a chiunque di immaginare e realizzare la decorazione del proprio spazio. Con Flamenco, la casa di design riafferma il suo impegno verso un design immersivo, capace di risuonare emotivamente con chi lo osserva.

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L'Amore e l'Architettura: La Magia di Stardust

L'Amore e l'Architettura: La Magia di Stardust

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All'inizio di ogni grande storia c'è un incontro, un colpo di telefono, un'idea che si insinua come un sogno nella mente di chi ama. In Stardust: A Story of Love and Architecture, la magia prende forma attraverso la voce di Denise Scott Brown, che chiama Robert Venturi per mostrargli il mondo scintillante della Las Vegas Strip. Siamo nel novembre del 1966, e quel ‘qualcosa’ si trasformerà in un vi...

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Il film, diretto con maestria da Jim Venturi, il figlio dei due protagonisti, non è solo un racconto di mattoni e cemento, ma un’ode a una vita condivisa, a una danza di idee, conflitti e scoperte. La telecamera si muove con delicatezza, quasi come un amante che esplora il viso del proprio partner, rivelando non solo l’architettura, ma anche l’umanità che ci sta dietro. Venturi e Scott Brown, due anime in un’unica visione, hanno saputo scardinare dogmi e pregiudizi, abbracciando la complessità e la contraddizione come essenze vitali del loro lavoro.

Con Complexity and Contradiction in Architecture, pubblicato nel 1966, hanno sfidato la tirannia del minimalismo, mentre Learning from Las Vegas ha aperto le porte a un’architettura popolare e ironica, capace di dialogare con il caos della realtà. Non si trattava più di eleganza austera, ma di abbracciare il ‘diverso’, il ‘non convenzionale’ e, perché no, anche il ‘banale’ come linguaggio architettonico.

Il film non celebra, indaga. Non costruisce monumenti, ma lascia che le ombre parlino. La domanda centrale è affascinante: può la creatività coesistere in due menti? Il viaggio di Bob e Denise, tra Philadelphia e Venezia, è un continuo dialogo, un flusso di pensiero che ci invita a riflettere sulla forza dell’amore e della collaborazione. L’immagine finale, di due viaggiatori che continuano a esplorare insieme, ci ricorda che l’architettura, come l’amore, è un atto di costruzione.

In un mondo che spesso premia il consenso, Venturi e Scott Brown hanno scelto la libertà, pagando il prezzo del silenzio. Ma il loro lascito è uno di quelli che brilla come polvere di stelle, illuminando il cammino di chi verrà dopo. Stardust è, quindi, non solo un film, ma una riflessione profonda sulla vita, sull’amore e sull’architettura, che ci invita a guardare oltre le superfici e a scoprire il mondo che ci circonda con occhi nuovi.

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Toulouse-Lautrec: l'anima ribelle della Belle Époque

Toulouse-Lautrec: l'anima ribelle della Belle Époque

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Immagina di essere seduto in un angolo di un cabaret a Montmartre, il profumo dell'assenzio nell'aria e il suono di risate fragorose che si mescolano a un'eco di solitudine. È qui che Henri de Toulouse-Lautrec, il genio di Albi, si fa testimone di una Parigi che vive il suo momento di massimo splendore e decadenza. Non c'è giudizio nelle sue opere; c'è solo un'osservazione profonda, un'inquietudin...

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La Belle Époque, quel periodo di luci e ombre, di sfarzo e miseria, viene catturata nei suoi tratti audaci e nei colori vibranti. I suoi personaggi, le ballerine e i borghesi, danzano in un mondo di illusioni e desideri, dove il confine tra amore e affare è labile. Toulouse-Lautrec non idealizza: ritrattista della verità, mette in luce l’anima dei suoi soggetti, senza veli, senza pietà.

Alle sue tavole, ogni sorriso stanco di una prostituta, ogni sguardo languido di una ballerina, raccontano storie di speranza e disillusione. La sua piccola statura non gli ha mai impedito di vedere il mondo da un’angolazione unica: un occhio che sa cogliere il sublime nel quotidiano, il sublime nella fragilità umana. Ecco perché l’arte di Toulouse-Lautrec è un canto alla vita, un inno alla diversità.

La mostra a Firenze, con oltre cento opere esposte, è una porta aperta su questo universo. Manifesti, litografie e disegni dialogano con il passato, invitando il visitatore a perdersi in un viaggio che è anche un ritorno. Un ritorno a quella Parigi che, sebbene lontana nel tempo, continua a pulsare nel nostro presente, con la sua bellezza e la sua miseria, con il suo vizio e la sua poesia.

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Canale di Tenno: il Borgo Medievale che Incanta in Autunno

Canale di Tenno: il Borgo Medievale che Incanta in Autunno

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Immagina di passeggiare per strade che sembrano scorrere come fiumi di pietra, circondato da un silenzio che racconta storie millenarie. Canale di Tenno, un angolo di Medioevo affacciato sul Lago di Garda, si svela in tutta la sua bellezza durante l’autunno. Qui, tra vicoli acciottolati e vecchie botteghe, il tempo si ferma e la magia si sprigiona ad ogni passo. Le finestre fiorite si illuminano d...

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Il fascino di Canale di Tenno sta nei dettagli: porte scolpite che raccontano storie, scale che si arrampicano come radici e angoli che sussurrano segreti dimenticati. In questo periodo dell'anno, il borgo si veste di rame e oro, un vero e proprio dipinto naturale. Non è solo un luogo da visitare, ma un’esperienza da vivere. Durante l’anno, eventi come Rustico Medioevo trasformano il borgo in un vivace mercato medievale, dove artigiani e musicisti riportano in vita antiche tradizioni, creando un’atmosfera vibrante e coinvolgente.

Ma Canale di Tenno non è solo storia e cultura; è anche un paradiso per gli amanti della natura. I sentieri che partono da qui offrono panorami mozzafiato sul Lago di Tenno, famoso per le sue acque turchesi. Camminare tra i boschi, con il foliage autunnale che abbraccia il paesaggio, è un’esperienza che riempie il cuore e lo spirito. Gli escursionisti più avventurosi possono salire verso il Monte Misone, dove si trova uno dei punti di vista più spettacolari sul lago, un balcone naturale che lascia senza fiato.

Per visitare Canale di Tenno, basta un’ora per immergersi nella sua essenza, ma la vera magia si svela solo a chi si concede il tempo di esplorare ogni angolo, assaporando i gusti del Trentino in una delle sue piccole osterie. Le temperature autunnali, miti e piacevoli, rendono ogni passeggiata un vero piacere. Se desideri prolungare la tua visita, fermati in uno dei B&B disseminati tra le case in pietra, dove il silenzio racconta storie di secoli e la vista sul lago ti riempie di meraviglia.

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Rinasce il Grand Hotel San Pellegrino: Un Nuovo Inizio per l'Eleganza del Passato

Rinasce il Grand Hotel San Pellegrino: Un Nuovo Inizio per l'Eleganza del Passato

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Nel cuore delle Alpi, dove la storia si intreccia con la natura, il Grand Hotel San Pellegrino si prepara a risorgere. Affidato a un team di esperti architetti milanesi, il progetto di recupero promette di riportare alla luce un gioiello architettonico dei primi del ‘900, abbracciando una nuova Belle Époque dell’hospitality. Questo non è solo un restauro, ma un'opportunità di rinascita per un luog...

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La società americana Ekn Development, che ha ottenuto la concessione per 99 anni del Grand Hotel, ha scelto il gruppo Lombardini22 per realizzare un progetto di fattibilità che ambisce a coniugare raffinatezza estetica e innovazione tecnologica. Con i suoi 18.200 metri quadrati di eleganza, il complesso ospiterà 118 camere di lusso, una spa all'avanguardia e aree comuni rinnovate, pronte a sedurre visitatori da tutto il mondo.

Ma la sfida non è solo estetica. Come sottolinea l’architetto Alessandra Magri, “si tratta di un’analisi chirurgica della struttura impiantistica esistente”, un passo fondamentale per restituire vita a questo monumento della storia italiana. La Sovrintendenza avrà un ruolo cruciale, poiché il recupero dovrà rispettare il fascino del Liberty, l’epoca in cui il Grand Hotel è nato, senza dimenticare l'evoluzione del tempo.

In parallelo, le QC Terme, già un punto di riferimento nel benessere, stanno progettando un ampliamento che trasformerà gli spazi dell’ex stabilimento termale in un nuovo polo del relax e della salute. Abbandonando l'idea di un centro commerciale, l’attenzione si concentra su un’esperienza di lusso che unisce storia e comfort moderno, in perfetta armonia con il contesto circostante.

La cifra di investimento per il progetto è di 64 milioni di euro, e l’apertura è prevista tra il 2028 e il 2029. Un atteso ritorno a un’epoca di splendore, dove il passato e il presente si fondono per creare un futuro incantevole. Come afferma Ebrahim Nakhjavani, CEO di EKN Development, “Siamo certi che il progetto verrà portato avanti con eccellenza e visione”.

Il Grand Hotel San Pellegrino non è solo una struttura alberghiera, ma un simbolo di eleganza e cultura. La sua rinascita è un invito a riscoprire l'arte del ricevere, l'arte di vivere un'esperienza unica, dove ogni dettaglio racconta una storia, dove ogni angolo è un ricordo di un passato che ritorna, rivisitato in chiave contemporanea.

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La Strada dei 100 Giorni: Un Viaggio tra Storia e Ingegneria nel Cuore del Veneto

La Strada dei 100 Giorni: Un Viaggio tra Storia e Ingegneria nel Cuore del Veneto

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Nel cuore delle Prealpi venete, dove la terra s'incontra con il cielo, si nasconde un'opera straordinaria: la Strada dei 100 Giorni. Un tracciato che racconta di ingegneria audace e di un'epoca di conflitti, un cammino che si snoda tra tornanti e gallerie, sfidando le leggi della gravità e del tempo.

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Costruita in un periodo di fervente attività bellica, la strada fu realizzata dall'esercito austro-ungarico in un tempo record: poco più di tre mesi. Immaginate, per un attimo, il fragore dei picconi e il sudore di prigionieri russi e donne locali, tutti uniti per forzare la roccia e dare vita a questo capolavoro, dove ogni curva racconta storie di determinazione e resistenza.

Il Passo San Boldo, a 706 metri di altitudine, non è un valico qualunque; è un corridoio di storia, un luogo dove si intrecciano le vite di soldati, pellegrini e mercanti. Gli antichi sentieri, testimoni di secoli di passaggi, vennero trasformati in una via strategica per il trasporto di uomini e materiali durante la Prima Guerra Mondiale, un percorso che, malgrado la sua difficoltà, si rivelò cruciale per le operazioni militari.

Ma come si giunse a questo risultato? Negli anni del conflitto, la necessità di un'occupazione per i disoccupati portò all'assunzione di 500 operai, e il progetto per la strada venne approvato in un batter d'occhio. Tuttavia, i lavori si fermarono di fronte a un ostacolo quasi insormontabile: un'imponente parete di roccia. Fu allora che entrò in gioco un tenente colonnello austro-ungarico, Nikolaus Waldmann, che con genio e determinazione progettò cinque gallerie a tornanti, capaci di trasformare l'impossibile in realtà.

La Strada dei 100 Giorni, inaugurata nel 1918, non solo facilitò il movimento delle truppe, ma divenne anche un simbolo di come la necessità possa generare bellezza. Oggi, percorrendo questo tragitto, si può riflettere su quanta storia è passata attraverso quelle gallerie, mentre i colori autunnali avvolgono il paesaggio in un abbraccio di calore e nostalgia.

Dal punto di vista paesaggistico, il tratto più arduo è regolato da semafori, garantendo una circolazione sicura. Ma la vera magia della Strada dei 100 Giorni è nell'esperienza: percorrere i tornanti, sentirsi piccoli di fronte alla grandezza della natura e della storia, è un viaggio che va oltre il semplice spostamento.

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Hedeskov: Un Laboratorio Vivente di Architettura Rigenerativa

Hedeskov: Un Laboratorio Vivente di Architettura Rigenerativa

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Immaginate un luogo dove l'architettura non è solo un involucro, ma un attore vivente nella danza della natura. Questo è Hedeskov, un centro di ricerca e educazione situato nel cuore della Danimarca, progettato dallo studio Djernes & Bell. Qui, i materiali locali come argilla, sabbia, canapa e legno si intrecciano in una sinfonia di sostenibilità e innovazione. Situato su terreni recuperati, H...

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La visione di Djernes & Bell è chiara: l'architettura deve abbandonare l'idea di essere un oggetto isolato e diventare parte integrante della riparazione ecologica. Come ha affermato Justine Bell, partner dello studio, "Un edificio può diventare un laboratorio vivente per la pratica rigenerativa, non solo riducendo l'impatto ambientale, ma migliorando attivamente i sistemi circostanti". Questo centro è un esempio tangibile di come gli spazi possano riflettere i paesaggi e le culture costruttive che li hanno generati, rendendo visibili le relazioni tra esseri umani, terra e tempo.

Collaborando con artigiani locali e specialisti di materiali circolari, il team ha esplorato il paesaggio per trovare risorse naturali da utilizzare, conservando e restaurando edifici esistenti come una vecchia scuola in pietra. I mattoni recuperati sono stati riutilizzati, mentre l'interno è stato abbellito con intonaci di argilla e legno recuperato, creando spazi di lavoro e di vita che parlano di una cultura del riuso e della riparazione.

Il laboratorio di Hedeskov si distingue per il suo impegno nella ricerca. Gli studenti dell'Università BUILD di Aalborg monitoreranno il clima interno, le emissioni e il comportamento dell'umidità, contribuendo a una comprensione più profonda delle pratiche sostenibili. In questo contesto, ogni mattone, ogni trave, racconta una storia di cicli stagionali e conoscenza artigianale antica. La struttura si erge non solo come un centro di apprendimento, ma come un simbolo di un futuro dove l'architettura e la natura possono coesistere in armonia.

Con un tetto verde che accoglie un laboratorio e una cucina, Hedeskov si presenta come un esempio luminoso di come l'architettura moderna possa abbracciare il passato, reinventando gli spazi per le generazioni future. Qui, il rosso profondo delle strutture in legno richiama le tradizionali stalle agricole danesi, mentre ampie finestre circolari e lucernari creano un dialogo tra l'antico e il nuovo.

In un mondo in cui l'architettura è spesso vista come un peso, Hedeskov emerge come una boccata d'aria fresca, un invito a ripensare il nostro rapporto con gli edifici e il nostro ambiente. È un richiamo a esplorare non solo come costruire, ma come vivere e co-creare con la terra.

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La Torre Lotte di Kengo Kuma: Un'Incontro tra Mare e Architettura a Busan

La Torre Lotte di Kengo Kuma: Un'Incontro tra Mare e Architettura a Busan

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Nel cuore pulsante di Busan, dove la terra abbraccia il mare, si erge la Torre Lotte progettata da Kengo Kuma e Associati. Un grattacielo che non si limita a sfidare il cielo, ma si fonde con il paesaggio circostante, catturando l'essenza del porto e dei suoi incessanti movimenti. Questa struttura di vetro fluido, eretta sull'ex sito del Municipio, racconta una storia di mare, città e architettura...

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La facciata della torre è un poema visivo che riflette il ritmo delle onde, danzando sotto la luce di Busan. Le sue bande orizzontali, che si ripetono come un canto, sfumano il confine tra vetro spandrel e vetro visivo, trasformando la verticalità in un gesto fluido, simile ai movimenti dell'acqua. Questo gioco di trasparenze e colori, che varia dal trasparente al delicatamente colorato, risponde alla luce e ai toni del cielo costiero, creando un'armonia visiva che incanta chiunque si fermi a osservare.

Il design della Torre Lotte è un esempio di come la moderna architettura possa dialogare con la natura. Le volumi curvi e trasparenti si sovrappongono in una composizione che suggerisce movimento, riflettendo l'ondulazione delle onde. I materiali scelti, come il vetro e l'alluminio, non solo permettono alla luce di danzare sulla facciata, ma creano anche un ritmo calmo, attenuando la scala imponente del grattacielo. Ai piani superiori, le linee orizzontali si dissolvono in eleganti lamelle che filtrano la luce e il vento, offrendo uno spazio di transizione all'osservatorio panoramico, dove città, mare e cielo si incontrano in un unico, vasto orizzonte.

La Torre Lotte non è solo un edificio: è un invito a esplorare la continuità tra l'architettura e il contesto marittimo di Busan. Kengo Kuma evita la monumentalità, favorendo invece una connessione profonda con il paesaggio circostante. Questa torre riflette il suo contesto, permettendo alla luce e all'acqua di animare la sua superficie durante tutto il giorno. Visto dal porto, l'edificio appare come un'estensione verticale della costa, la sua facciata scintillante assorbe i colori dell'alba e del crepuscolo. Di sera, la luce interna morbida mette in risalto le linee orizzontali, creando l'illusione di una corrente luminosa che sale attraverso la torre, mentre dal livello stradale, i volumi curvi in vetro incorniciano scorci di vita urbana, unendo il ritmo della vita metropolitana con la cadenza dell'approdo.

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I 5 progetti architettonici più stravaganti in costruzione nel mondo

I 5 progetti architettonici più stravaganti in costruzione nel mondo

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Nel vasto panorama dell'architettura contemporanea, dove i sogni si intrecciano con la realtà, emergono progetti che sfidano la logica e riscrivono le regole del possibile. I cinque progetti architettonici più stravaganti in costruzione nel mondo non sono solo edifici, ma vere e proprie dichiarazioni d'intenti, espressioni di audacia che ci invitano a riflettere su ciò che può essere. Ecco un viag...

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1. Il Toro Monumentale di Spagna
Immaginate un toro di metallo alto oltre 300 metri, che si erge come un faro nel panorama spagnolo. Questo progetto, sostenuto dall'Accademia Spagnola della Tauromachia, ha l'ambizione di diventare l'icona nazionale della Spagna, sfidando la Torre Eiffel per il titolo di monumento più visitato al mondo. Un'idea audace che pone interrogativi su tradizione e modernità, sulla cultura e l'identità.

2. N'Arrow House a Creta
Nell'incantevole paesaggio di Creta, una villa a forma di freccia si inserisce delicatamente nel contesto naturale. Progettata per fondersi con le colline, la N'Arrow House incarna un'architettura che rispetta l'ambiente, con linee pulite e materiali che dialogano con la terra. Un rifugio che promette di offrire una vista mozzafiato, ancora in fase di costruzione, ma già avvolto nell'aura del potenziale.

3. Il Giardino Verticale di Singapore
Un grattacielo che rifiuta le convenzioni, avvolto da un giardino verticale di 100 piani. Questo progetto ambizioso non solo mira a ridefinire il concetto di abitare in città, ma anche a restituire spazio alla natura nel cuore di un’urbanizzazione frenetica. Un vero e proprio polmone verde che si arrampica verso il cielo, trasformando l'idea di architettura in una sinfonia di vegetazione e struttura.

4. La Casa del Futuro in Giappone
Immaginate una residenza che si adatta alle esigenze dei suoi abitanti, un luogo dove la tecnologia si integra perfettamente con la vita quotidiana. La Casa del Futuro, in costruzione in Giappone, è un esempio di come l'architettura possa evolversi in risposta ai cambiamenti sociali e ambientali, un concept che sfida le convenzioni e abbraccia il domani.

5. La Torre dell'Universo in Cina
Concepita come un omaggio all'umanità e alle sue aspirazioni, la Torre dell'Universo promette di essere una delle strutture più alte mai realizzate. Un simbolo di progresso e innovazione che, con i suoi design futuristici, mira a ispirare una nuova generazione di architetti e sognatori. Una struttura che non solo guarda al cielo, ma invita tutti noi a farlo.

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Scopri i progetti finalisti per il miglior edificio in Scozia nel 2025

Scopri i progetti finalisti per il miglior edificio in Scozia nel 2025

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Scopri i progetti finalisti per il miglior edificio in Scozia nel 2025 La Royal Incorporation of Architects in Scotland (RIAS) ha recentemente svelato i progetti finalisti per l'Andrew Doolan Best Building in Scotland 2025. Tra i quattro edifici selezionati, troviamo un ponte realizzato con granito locale e la restaurazione di una torre remota nelle Highlands scozzesi.

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In lizza per il premio ci sono anche un progetto di rigenerazione di uno spazio pubblico ad Aberdeen e un centro didattico per l'Università di Edimburgo. Simpson e Brown hanno completato la restaurazione della Fairburn Tower, trasformando questa torre del XVI secolo in un affascinante affitto per Landmark Trust.

Il Gairnshiel Jubilee Bridge, progettato dallo studio locale Moxon Architects, è realizzato in acciaio resistente e granito riciclato. Questo ponte ha lo scopo di deviare il traffico veicolare da un ponte classificato di Categoria A. Il progetto di rigenerazione di Union Terrace Gardens, sviluppato da Stallan Brand e LDA Design, ha introdotto nuovi edifici nel parco, inclusi un caffè, un ristorante e un wine bar, insieme al restauro di spazi verdi e statue storiche.

Infine, il Nucleus Building, progettato dallo studio britannico Sheppard Robson per l'Università di Edimburgo, funge da hub educativo per studenti e personale, favorendo l'insegnamento e la socializzazione.

La giuria, presieduta da Mary Duggan, ha sottolineato come questi progetti non solo dimostrino l'eccellenza architettonica, ma rispondano anche ai cambiamenti politici e comportamentali che influenzano la vita pubblica. In passato, il premio è stato vinto da studi prestigiosi come John McAslan + Partners e Ann Nisbet Studio, che hanno lasciato un segno significativo nel panorama architettonico scozzese.

Scopri di più sui progetti e segui il concorso per vedere quale edificio si aggiudicherà il prestigioso riconoscimento nel 2025!

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su Dezeen.

Otto case infill che trasformano gli spazi vuoti delle città

Otto case infill che trasformano gli spazi vuoti delle città

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Otto case infill che trasformano gli spazi vuoti delle cittàNel nostro ultimo articolo, esploriamo otto case infill che rispondono alle sfide dei lotti in città con design che si integrano o contrastano con gli edifici circostanti. Da Dublino a Buenos Aires, queste case dimostrano modi intelligenti per trasformare i terreni vacanti in abitazioni uniche.

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Spruce House, Regno Unito, di Ao-ft

La Spruce House è stata progettata per integrarsi con il paesaggio urbano di Londra, unendo le case a schiera circostanti. La facciata è completamente coperta da listelli di legno verticali, creando un elemento di curiosità. Basata sulla storia del quartiere come via principale di un villaggio, la facciata ricorda una vetrina, con un piano interrato in vetro schermato da listelli di legno.

Glass Brick House, Belgio, di Delmulle Delmulle Architecten

Situata a Gand, questa casa è circondata da edifici su tre lati, limitando le aperture delle finestre. I mattoni di vetro nel piano superiore della facciata portano luce naturale all'interno, mentre le camere da letto sono posizionate al piano terra dietro la facciata in terracotta.

Curtain House, USA, di Johnsen Schmaling Architects

In Wisconsin, la Curtain House si distacca dalla sagoma inclinata delle case vicine e opta per una forma rettangolare rivestita di lamelle di legno e metallo. Questa aggiunta contemporanea mira a ridefinire le convenzioni delle abitazioni infill.

Casa Dublino, Irlanda, di Gró Works

Questa casa infill a Dublino utilizza mattoni rossi e pannelli metallici perforati per creare un’atmosfera industriale, richiamando le eleganti case vittoriane circostanti. Gli spazi interni sono ben definiti, con camere da letto al piano terra e un’area living open space al piano superiore.

Casa Ederlezi, Messico, di Práctica Arquitectura

Situata a Monterrey, Casa Ederlezi è composta da due volumi in cemento rosso separati da un cortile centrale, progettata per garantire privacy e spazio aperto all'interno delle mura perimetrali.

NW10 House, Regno Unito, di Platform 5 Architects

Questa casa occupa un lotto triangolare a Londra e presenta una forma irregolare che risponde ai vincoli di pianificazione. Gli spazi interni sono caratterizzati da interni in calcestruzzo esposto.

TH House, Vietnam, di ODDO Architects

Situata ad Hanoi, TH House sfrutta un lotto stretto con lucernari e pareti perforate per massimizzare la luce naturale, mantenendo una facciata in vetro leggermente sporgente.

Casa Vedia, Argentina, di BHY Arquitectos

Questa casa a Buenos Aires, situata tra due pareti divisorie, incorpora due cortili e un design bianco per ottimizzare la qualità degli spazi, con un tetto a doppia pendenza per armonizzarsi con il quartiere residenziale circostante.

Per ulteriori informazioni su queste case innovative, visita il sito di Dezeen.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su Dezeen.

Otto spazi abitativi autunnali dai colori delle foglie cadute

Otto spazi abitativi autunnali dai colori delle foglie cadute

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Otto spazi abitativi autunnali dai colori delle foglie caduteL'autunno è ormai alle porte nell'emisfero settentrionale. Per segnare questo cambiamento stagionale, abbiamo raccolto un lookbook di otto soggiorni open-plan che accolgono tonalità calde e terrose. Dall'India montuosa alla costa scozzese, questi spazi abitativi combinano finiture e arredi morbidi che richiamano i colori delle foglie aut...

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Zero House, Regno Unito

La Zero House è la casa nel nord di Londra dei musicisti Rae Morris e Ben Garrett, che hanno ristrutturato la proprietà mid-century da soli. Le piastrelle di mogano sottili rivestono il camino a tutta altezza nel soggiorno, accentuato da un divano arancione bruciato e soffitti in legno scuro. Le porte scorrevoli a tutta altezza offrono una vista sul lussureggiante giardino e sugli alberi circostanti.

Appartamento di Parigi, Francia

Lo studio Atelier HA ha utilizzato il colore "come elemento strutturale" in questo appartamento parigino, situato in un edificio del XIX secolo. Un bancone a strisce nella cucina dà il tono a questo spazio vivace, caratterizzato da un'area soggiorno con sedute morbide arancioni e mobili scultorei.

Tidal House, Scozia

Tidal House è una casa costiera situata sulla costa di Solway in Scozia. Lo studio Brown & Brown ha costruito l'edificio con volumi geometrici sovrapposti, dotato di ampie aperture che si affacciano sulle maree. L'interno è caratterizzato da pareti cremisi e divani color nocciola.

Shadow House, Australia

Grotto Studio ha aggiunto un'estensione in legno carbonizzato a un luminoso cottage a Perth, creando la Shadow House. Il soggiorno open-plan presenta pannelli in legno chiaro e opere d'arte rosso scuro, illuminate da una finestra clerestory rettangolare.

Hybrid House, India

Situata ai piedi delle montagne Aravalli nel Rajasthan, la Hybrid House di Sketch Design Studio è caratterizzata da un ampio soggiorno open-plan con pareti in intonaco di calce. Il pavimento in terracotta è decorato con dettagli kolam, mentre una pianta da interno aggiunge un tocco di verde.

Casa Magarola, Spagna

Lo studio Raúl Sánchez Architects ha scelto un intonaco arancione bruciato per la facciata della Casa Magarola, una casa in cemento bloccata su un terreno in pendenza. Questa tonalità vivace è ripetuta all'interno con telai di finestre e una drammatica scala a chiocciola.

Somers House, Australia

Somers House, progettata da Kennedy Nolan, è una proprietà a forma di L situata sulla costa del Victoria. Il soggiorno semi-open-plan è caratterizzato da una palette di colori terrosi, con sughero e piastrelle di bronzo scuro che creano un'atmosfera di pace.

Courtyard House, USA

Una serra di alberi decidui è al centro della Courtyard House, una casa dell'Oregon progettata da No Architecture. All'interno, è stato scelto un grande tappeto arancione per il soggiorno open-plan, in armonia con l'ambiente verde circostante.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su Dezeen.

Marmomac 2025: Innovazione e Sostenibilità nel Mondo della Pietra

Marmomac 2025: Innovazione e Sostenibilità nel Mondo della Pietra

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Marmomac 2025: Innovazione e Sostenibilità nel Mondo della PietraDal 25 al 28 settembre 2025, si svolgerà la 55ª edizione di Marmomac, la fiera internazionale dedicata al marmo, al design e alle tecnologie innovative. Questo evento rappresenta un punto di incontro fondamentale per professionisti e appassionati del settore, richiamando oltre 1.600 aziende espositrici e 68.000 operatori provenienti ...

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L'Innovazione della Pietra

Quest’anno, il tema centrale di Marmomac sarà l’innovazione nel trattamento e nell’utilizzo della pietra. Grazie a tecnologie avanzate come il 3D printing e metodologie sostenibili, i materiali lapidei vengono trasformati e modellati per creare opere uniche. L'attenzione alla sostenibilità non è mai stata così forte, con un focus su come gestire e utilizzare i materiali di risulta in modo responsabile.

The Italian Stone Theatre

All'interno del Padiglione Italian Stone Theatre, si terranno mostre e installazioni che metteranno in risalto la geodiversità e l’autenticità della pietra naturale. Sarà un'occasione per esplorare l’arte del marmo attraverso esposizioni come Naturality, che offrirà un’esperienza immersiva in giardini litici e progetti artistici innovativi.

Formazione e Networking

Marmomac non è solo una fiera commerciale, ma anche un'opportunità di apprendimento. Con workshop e seminari dedicati agli interior designer, i partecipanti potranno approfondire le caratteristiche del prodotto in pietra e apprendere come proporlo al cliente in modo efficace.

Un Evento da Non Perdere

Con un’offerta così ricca, Marmomac 2025 si preannuncia come un evento imperdibile per chiunque sia interessato al mondo della pietra. Non perdere l'occasione di scoprire le ultime tendenze e innovazioni che stanno plasmando il futuro di questo settore affascinante.

Per ulteriori dettagli e aggiornamenti, visita il sito ufficiale di Marmomac.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su speciali.ilgiornaledellarchitettura.com.

Snøhetta Completa l'Estensione Arcuata di Powell Hall a St. Louis

Snøhetta Completa l'Estensione Arcuata di Powell Hall a St. Louis

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Snøhetta Completa l'Estensione Arcuata di Powell Hall a St. LouisLo studio di architettura Snøhetta ha recentemente completato una nuova estensione scultorea per Powell Hall, sede della St Louis Symphony Orchestra a St. Louis, USA. Questo intervento non solo ha rinnovato gli interni storici, ma ha anche creato una piazza pubblica che accoglie visitatori e appassionati di musica.

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L'estensione, caratterizzata da una serie di forme arcuate, abbraccia il lato del famoso edificio, progettato all'inizio del XX secolo da Rapp & Rapp come cinema, prima di diventare il fulcro della musica sinfonica negli anni '60. Il nuovo spazio si espande verso la strada, incorporando un'area di circolazione, un lobby ampliato, spazi educativi e strutture di servizio.

Secondo Takeshi Tornier, direttore di Snøhetta, "l'espansione non è stata concepita come un'aggiunta, ma come un 'compagno di danza' complementare a Powell Hall, inclinata dolcemente e più piccola nella scala, per preservare il profilo iconico dell'edificio originale".

Inoltre, Snøhetta ha progettato una piazza pubblica che favorisce la programmazione comunitaria e il carpool, guidando i visitatori verso le forme arcuate della nuova struttura, caratterizzata da ampie vetrate incorniciate da una scocca inclinata che si innalza verso l'apice.

Il design dell'edificio trae ispirazione da strumenti musicali; le "finestre arcuate" ricordano il corpo di un violino e "mimano il percorso della bacchetta del direttore d'orchestra". La facciata, realizzata in muratura corbelled, è stata progettata per essere esteticamente gradevole anche durante i mesi invernali, con strati di neve che la adornano.

La nuova estensione non è solo un'opera di architettura, ma anche un progetto di riuso adattivo. Gli interni del teatro sono stati restaurati per migliorare l'accessibilità e le linee di vista, trasformando Powell Hall per soddisfare le esigenze di una sinfonia moderna. Tornier ha sottolineato l'importanza della sostenibilità, evidenziando l'uso di sistemi meccanici all'avanguardia e illuminazione ad alta efficienza.

In sintesi, questa estensione di Snøhetta non solo arricchisce l'esperienza culturale di St. Louis, ma rappresenta anche un esempio di come l'architettura contemporanea può dialogare con la storia.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su Dezeen.

Ristrutturazione Creativa: Il Jiangnan House di B.L.U.E. Architecture Studio a Yangzhou

Ristrutturazione Creativa: Il Jiangnan House di B.L.U.E. Architecture Studio a Yangzhou

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Ristrutturazione Creativa: Il Jiangnan House di B.L.U.E. Architecture Studio a Yangzhou Nel cuore del distretto di Guangling, a Yangzhou, la B.L.U.E. Architecture Studio ha dato nuova vita a un antico cinema, trasformandolo nel Jiangnan House, un hotel che combina modernità e tradizione. Questo progetto di ristrutturazione fa parte del programma di rinnovamento urbano della storica città di Guang...

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Il team di design ha collaborato con diverse realtà locali, creando un ambiente che celebra il tessuto urbano storico. La hall dell'hotel sfrutta l'ex auditorium del cinema, preservando la struttura in legno originale del tetto per mantenere un'atmosfera ariosa e luminosa. Elementi come un nuovo schermo cinematografico e un giardino centrale richiamano l'eredità culturale di Yangzhou.

Il Jiangnan House offre quaranta camere, molte delle quali si trovano nel layout del cortile preservato delle strutture heritage ristrutturate. Queste camere sono state progettate ispirandosi alle forme dei padiglioni e delle terrazze tipiche dei giardini tradizionali di Yangzhou, utilizzando corridoi fluidi e tetti stratificati per creare un senso di movimento e prospettive variegate.

Materiali come mattoni riciclati, cemento modellato in bamboo e piastrelle in pietra intagliate a mano si combinano con tecniche contemporanee, riflettendo la texture delle vecchie mura dei cortili. Ogni unità è dotata di aria condizionata, riscaldamento e bagni privati, garantendo un'atmosfera autentica grazie all'uso di legno naturale, pietra e mattoni fatti a mano.

Dettagli come pannelli in legno lavorati a mano e superfici in rame ossidato richiamano le tradizioni artigianali di Yangzhou, mentre la vegetazione verticale lungo i corridoi ammorbidisce le facciate, arricchendo l'esperienza degli ospiti. Con il Jiangnan House, la B.L.U.E. Architecture Studio ha creato un rifugio che onora il passato, mentre si proietta verso il futuro.

Questo progetto non solo offre un'esperienza di soggiorno unica, ma rappresenta anche un esempio significativo di riuso adattivo, contribuendo a preservare la cultura e la storia di Yangzhou per le generazioni future.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su designboom | architecture & design magazine.

Vienna: Un Viaggio tra Bellezza e Gioia nel Prater

Vienna: Un Viaggio tra Bellezza e Gioia nel Prater

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Nel cuore pulsante di Vienna, il Prater si erge come un monumento di gioia e meraviglia, un luogo dove l'architettura incontra la celebrazione. Franck Bohbot, con la sua serie fotografica Architettura della Gioia, ci invita a esplorare le forme scultoree di questo parco dei divertimenti storico, aperto al pubblico nel 1766. Ogni giostra, ogni manège, diventa un soggetto architettonico di grande ri...

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Bohbot adotta un approccio metodico e disciplinato, catturando la struttura e il design delle giostre con una visione frontale che esalta la loro essenza. La sua fotografia, ricca di colori e dettagli, trasforma il Prater in una galleria di forme scultoree, dove il tempo si mescola con l'inventiva dei designer e la ricerca umana di evasione e gioia.

In questo contesto, il fotografo riesce a coniugare l'accuratezza stilistica dei fotografi tedeschi Bernd e Hilla Becher con la vivacità degli americani come William Eggleston. Il risultato è un'immagine cinematografica eppure ancorata nella realtà quotidiana, dove gli spazi pubblici diventano teatri di esperienze condivise.

La serie di Bohbot non si limita a documentare le attrazioni scintillanti; essa abbraccia anche i momenti intimi dei lavoratori, i dettagli usurati dal tempo, e le luci naturali che danzano sui materiali. Ogni scatto invita lo spettatore a riflettere sulla bellezza delle architetture temporanee e sul loro ruolo nel plasmare la nostra esperienza collettiva di gioia e celebrazione.

In definitiva, Architettura della Gioia è un viaggio visivo che trasforma un parco di divertimenti in un monumento alla bellezza effimera, dove ogni giostra racconta una storia di creatività, nostalgia e meraviglia.

Fonte: www.designboom.com.

La Boutique Louis Vuitton di Cancún: Un'Opera d'Arte in Calcestruzzo

La Boutique Louis Vuitton di Cancún: Un'Opera d'Arte in Calcestruzzo

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Nel cuore pulsante di Cancún, dove l'azzurro del mare incontra il calore della terra, la boutique Louis Vuitton si erge con una nuova veste, frutto del genio di MATERIA e Gustavo Carmona. Sette anni dopo la sua prima metamorfosi, questa icona di stile si presenta al mondo con una facciata di calcestruzzo precast, un materiale che racconta storie di eleganza e innovazione.

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La facciata, un mosaico di forme scultoree, reinterpreta il motivo floreale distintivo del marchio, creando un gioco di luci e ombre che danza con il passare delle ore. Ogni angolo, ogni rilievo, si trasforma in un’esperienza sensoriale, dove la luce si riflette e si piega, regalando un ritmo visivo che cattura l’attenzione dei passanti.

Al centro di questo progetto c'è un'unità modulare, concepita per essere non solo un elemento strutturale, ma anche un ricettore di luce. Ripetuta lungo la facciata, essa genera una pelle vibrante, un tessuto architettonico che unisce precisione e movimento, creando un’identità collettiva forte e suggestiva.

Non si tratta semplicemente di un negozio, ma di un’esperienza architettonica che evoca emozioni profonde. La nuova facciata di Louis Vuitton a Cancún non è solo un elemento di branding; è una presenza viva nel tessuto urbano, un invito a esplorare e a lasciarsi trasportare dalla bellezza del design contemporaneo.

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Rinascita Architettonica: La Trasformazione della Scuola Modello Gersthof

Rinascita Architettonica: La Trasformazione della Scuola Modello Gersthof

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In una Vienna che si muove come un sogno, dove il passato incontra un futuro luminoso, la Scuola Modello Gersthof si erge come un faro di innovazione. Questo progetto di ristrutturazione, curato dall'architetto Franz&Sue, narra una storia di metamorfosi, di come un antico ospedale ortopedico possa rinascere come un contemporaneo campus educativo. Immaginate un edificio che, immerso in un parco sec...

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La superficie di 7510 m² racconta di spazi che respirano, dove ogni aula, ogni corridoio è pensato per stimolare la creatività e l’apprendimento. La ristrutturazione è una danza di materiali, dove pietra e calcestruzzo si intrecciano, creando un dialogo tra il vecchio e il nuovo, tra la tradizione e l'innovazione. La progettazione è arricchita dalla collaborazione di un team di talenti, tra cui Márton Meszes e Julia Aigner, i cui nomi risuonano come note in una sinfonia architettonica.

Ma non è solo un'opera di architettura; è un atto di amore per la comunità. Immaginate studenti che si muovono tra spazi luminosi, sotto un cielo che sembra promettere avventure. La Scuola Modello Gersthof non è un semplice edificio: è un ecosistema educativo, un luogo dove si coltivano sogni e si costruisce il futuro.

La trasformazione è prevista per essere completata nel 2025, un anno che si avvicina come una promessa. Con ogni mattone posato, con ogni finestra installata, si scrive un nuovo capitolo nella storia di Vienna, una città che non smette mai di ispirare. La Scuola Modello Gersthof è destinata a diventare non solo un luogo di apprendimento, ma un simbolo di rinascita e speranza.

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Le immagini in questo articolo sono reinterpretazioni visive generate con l'ausilio dell'Intelligenza Artificiale. Le immagini originali di riferimento sono disponibili nell'articolo fonte.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.archdaily.com.

Il Gioco Visivo delle Facciate: Acme Brick Trasforma uno Studio Dermatologico

Il Gioco Visivo delle Facciate: Acme Brick Trasforma uno Studio Dermatologico

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Il Gioco Visivo delle Facciate: Acme Brick Trasforma uno Studio Dermatologico Situato a North Richland Hills, in Texas, l'ufficio dermatologico Northstar Dermatology è un esempio emblematico di come la progettazione innovativa possa ridefinire l'architettura sanitaria. Progettato dallo studio An.onymous, questo edificio di 836 metri quadrati si presenta come un vero e proprio 'gioco visivo', graz...

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Le facciate dell'edificio sono rivestite con mattoni sottili e lucidi della linea Fusion, in particolare con il modello Panama City Glossy, che presenta una qualità perlata capace di riflettere la luce in modi sorprendenti a seconda della posizione del sole. Questa caratteristica rende i mattoni non solo estetici, ma anche dinamici, poiché l'aspetto dell'edificio cambia durante il giorno.

I mattoni sono disposti a angoli inaspettati, con un mix di moduli impilati e legami correnti, creando un effetto visivo che sfida le convenzioni tradizionali della costruzione in mattoni. An.onymous descrive queste facciate come “disegni obliqui degli edifici stessi”, sottolineando l'uso innovativo della thin brick come una sorta di sistema di piastrelle che simula la presenza del mattone tradizionale.

La progettazione delle facciate non è solo visivamente accattivante, ma riflette anche il piano asimmetrico dell'edificio, sviluppato attraverso uno studio informatico sulla circolazione. Gli architetti hanno saputo combinare forma e funzione, creando un design che risulta audace e contemporaneo nel contesto della sanità.

Con oltre un secolo di esperienza, Acme Brick si posiziona come il più grande produttore di mattoni a proprietà statunitense. La linea Fusion Thin Bricks rappresenta un passo avanti nelle applicazioni creative che prima erano impossibili con i metodi di costruzione tradizionali.

Per ulteriori informazioni su Acme Brick e sui loro prodotti innovativi, visita il loro sito web.

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Anfibio: Un Divano che Racconta Storie e Stili

Anfibio: Un Divano che Racconta Storie e Stili

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Nel vortice della modernità, dove il frenetico scorrere del tempo ci spinge a cercare rifugio, emerge uno straordinario pezzo di design: il divano Anfibio. Creato dalla mente geniale di Alessandro Becchi nel lontano 1970, questo divano non è solo un semplice complemento d’arredo, ma un vero e proprio opera d’arte che ha trovato posto nei musei più prestigiosi del mondo, come il MoMA di New York.

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Caratterizzato da forme morbide e avvolgenti, il divano Anfibio è un invito al relax e alla condivisione. Le sue dimensioni generose e la struttura in acciaio rettangolare offrono una stabilità senza pari, mentre l’imbottitura in poliuretano indeformabile ad alta densità, combinata con fibre acriliche termosaldate, garantisce un comfort che dura nel tempo. Ogni parte è sfoderabile, un dettaglio che riflette l’attenzione al design funzionale e pratico.

Ma il divano Anfibio è molto più di un semplice arredo: è una funzione trasformativa. La sua versatilità lo rende ideale per ogni tipo di spazio, dalla piccola abitazione alla grande sala. Con il suo carattere innovativo, si adatta perfettamente alle esigenze moderne, fungendo da divano, letto e angolo relax, tutto in un unico oggetto. Un vero e proprio camaleonte del design, capace di rispondere alle diverse preferenze del vivere contemporaneo.

Giovannetti, con la sua tradizione artigianale e il suo impegno nella qualità, ha reso Anfibio un simbolo di eccellenza made in Italy. Ogni pezzo è frutto di un amore per il progetto che trascende il tempo e le mode, rendendo questo divano un classico senza tempo.

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Il Cubo Magico di RULA: Un'Esperienza Immersiva al Concerto di Terence Lam

Il Cubo Magico di RULA: Un'Esperienza Immersiva al Concerto di Terence Lam

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Il Cubo Magico di RULA: Un'Esperienza Immersiva al Concerto di Terence Lam Durante il concerto White Summer di Terence Lam al Hong Kong Coliseum, un cubo bianco di sette metri, progettato da Ruby Law del RULA Design Studio, ha catturato l'attenzione del pubblico. Questa struttura innovativa ruota, si apre e si trasforma, fungendo da scultura, superficie di proiezione e cornice architettonica.

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Immaginato come una scatola di Pandora, il cubo si apre e chiude per rivelare molteplici strati della narrazione dello spettacolo. In una sequenza, si dispiega in una forma a croce (+) sul pavimento del palcoscenico, un emblema visivo di unione e connessione. In altri momenti, incornicia i performer attraverso aperture circolari, ospita il cantante sulla sua superficie mentre coreografie si svolgono al suo interno, o diventa un contenitore per il mapping di proiezione, con visualizzazioni come un quadrante che evocano temi di memoria e tempo.

Sospesi sopra il palco, schermi LED circolari fluttuano in contrasto con il cubo, talvolta assomigliando a occhiali astratti che inquadrano la performance da nuove prospettive. La progettazione architettonica di Ruby Law, formatasi presso HKU, MIT e The Bartlett (UCL), si riflette nel suo approccio, che è parte di una continua esplorazione degli ambienti concertistici immersivi.

Il cubo è costruito con una trave in acciaio rivestita di pannelli in legno e montata su un sistema di rotazione centrale che consente una continua riconfigurazione. Un sistema di cerniere idrauliche permette a ciascuna sezione di aprirsi o chiudersi in meno di dieci secondi, mantenendo il ritmo frenetico di una produzione pop dal vivo.

Man mano che lo spettacolo volge al termine, il cubo si richiude, la spirale interna di tungsteno brilla all'interno della sua cornice circolare come una lampadina, simboleggiando speranza, calore e rinnovamento. I performer emergono dalle aperture circolari, trasformando il cubo in un contenitore di ricordi.

Con un caleidoscopio di laser e proiezioni che riempiono il Coliseum, il cubo si trasforma in un dispositivo narrativo, amplificando la presenza del cantante e giocando con luce, ombra e movimento.

Il concerto White Summer, progettato dal RULA Design Studio, rappresenta un esempio straordinario di come l'architettura possa fondersi con l'arte performativa per creare esperienze indimenticabili.

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La Magia del Mercatino: Un'Esposizione Unica nel Cuore di Londra

La Magia del Mercatino: Un'Esposizione Unica nel Cuore di Londra

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Nel cuore pulsante di Londra, un evento straordinario ha preso forma, fondendo il design contemporaneo con il fascino dei mercatini dell'usato. La galleria Slancha ha dato vita a un'esposizione che celebra il lavoro di 16 designer emergenti, trasformando l'ordinario in straordinario attraverso l'arte del riuso e del riciclo.

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Il titolo di questa mostra, 'Car Boot Sale', evoca ricordi e emozioni, ricordando a tutti noi le giornate trascorse a frugare tra oggetti dimenticati e tesori nascosti. Come un mercatino, l'esposizione si è disposta attorno a un'iconica Fiat 126, faticosamente inserita nel locale dopo aver rimosso la porta e il telaio, un gesto simbolico che rappresenta l'ardore e la creatività dei giovani designer.

La mostra, tenutasi alla galleria Formd di Shoreditch, ha presentato opere realizzate con materiali di recupero, oggetti trovati e affari strappati ai mercati delle pulci. Ogni pezzo racconta una storia, riflettendo l'anima e l'impegno di chi lo ha creato. La scelta di un tema così inclusivo è una vera e propria dichiarazione d'intenti: dare voce a coloro che, troppo spesso, rimangono nell'ombra.

Tra i designer, abbiamo la fortuna di incontrare talenti come Oliver Spendley, che ha scolpito posacenere da pietre raccolte nelle Highlands, o Thomas Wheller, la cui creatività si manifesta in un vassoio intuitivamente intagliato da legno di pino recuperato. Ogni opera è un invito a riscoprire il valore degli oggetti, a riconnettersi con il passato e a sognare un futuro più sostenibile.

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Ma Yansong: Un Viaggio nell'Infinito delle Forme e delle Emozioni

Ma Yansong: Un Viaggio nell'Infinito delle Forme e delle Emozioni

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In un mondo dove il cemento e l'acciaio sembrano dominare, Ma Yansong, fondatore dello studio MAD, ci invita a riflettere su qualcosa di più profondo. La sua recente exhibition al Nieuwe Instituut di Rotterdam, intitolata 'Ma Yansong: Architecture and Emotion', diventa il palcoscenico di una conversazione che va oltre l'architettura per abbracciare l'essenza stessa della creatività. Con l'occhio a...

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In questo dialogo ricco di riflessioni, l'architetto esplora le molteplici scale e stili delle opere esposte, sottolineando come ogni forma, ogni curva, racconti una storia unica. La mostra, che si chiuderà il 12 ottobre 2025, è un viaggio attraverso 27 progetti suddivisi in sette capitoli tematici, unendo il passato e il futuro in un abbraccio armonioso.

Yansong ricorda con nostalgia gli anni '90 in China, un'epoca di esplosivo sviluppo culturale e architettonico. “Fino a quel momento, tutto era in mano a istituti di design statali,” racconta. “Ma quel periodo portò un'ondata di possibilità.” E così, MAD ha trovato la sua voce, creando opere tanto audaci da far dubitare i visitatori della loro reale esistenza. “Molti pensavano che fossero proposte speculative,” aggiunge Chen, evidenziando l'impatto visivo delle creazioni di Yansong.

Ma la conversazione non si arresta qui. Yansong riflette sulla necessità di un equilibrio tra tradizione e avanguardia. La sua concezione di una 'Shan Shui city' invita a pensare a una nuova architettura che non dimentica le radici, ma che si proietta verso un futuro luminoso e sostenibile. “Dobbiamo interrogarci su come le nostre città possano riflettere non solo il nostro passato, ma anche il nostro domani,” afferma con passione. La sua progettazione per il Fenix Museum of Migration a Rotterdam è un esempio tangibile di questa visione, dove la storia si fonde con la modernità in un dialogo continuo.

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La Magia del Moon Pavilion: Un Rinnovamento Sostenibile tra le Acque di Huizhou

La Magia del Moon Pavilion: Un Rinnovamento Sostenibile tra le Acque di Huizhou

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Nel cuore di Huizhou, dove l'acqua danza dolcemente sotto il cielo, un'antica serra abbandonata ha ritrovato nuova vita grazie al genio creativo dell'Atelier Guo. Questo moon pavilion, che si erge come un sogno lucido, racconta la storia di una rinascita, un rifugio luminoso che celebra la bellezza della natura e la resilienza dell'architettura contemporanea.

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Il progetto si ispira a un verso poetico cinese, evocando un'immagine di un poeta sorridente, intossicato dalla bellezza dei fiori. L'esperienza spaziale che ne deriva è un invito a immergersi in una dimensione in cui il moon diventa protagonista, riflettendo una presenza che muta e si trasforma, proprio come il ciclo naturale della vita.

La struttura, compatta e a due piani, si erge su un abbraccio d'acqua, e il suo profilo sinuoso richiama l'ascesa lenta del satellite notturno. Al suo esterno, un'installazione artistica rotante evoca la luna, creando un dialogo affascinante tra il reale e l'immaginario. Da lontano, si può percepire una doppia luminosità, quella dell'acqua e quella della struttura, che insieme danzano in un gioco di riflessi.

Il design è una reinterpretazione coraggiosa della serra originale, un omaggio alla sua storia. Elementi della vecchia struttura, come i telai in acciaio, sono stati riutilizzati per creare nuove forme, mentre materiali innovativi, come le tavole a carbonio, riflettono un impegno costante verso la sostenibilità. La continuità con il passato è palpabile, e la vegetazione che circonda il pavilion dissolve il confine tra architettura e natura, creando un ambiente armonioso e accogliente.

Il moon pavilion non è solo un'opera d'arte, ma un simbolo di speranza e possibilità. La scelta di rivestire la struttura con policarbonato scuro fa pensare a occhiali da sole, proteggendo l'interno e amplificando la luminosità dell'installazione lunare. L'architettura diventa un palcoscenico, e gli spettatori, camminando lungo il bordo dell'acqua, sono invitati a riflettere e a sognare.

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Esplorando la Creatività Femminile: Installazioni dalla HEAD di Ginevra

Esplorando la Creatività Femminile: Installazioni dalla HEAD di Ginevra

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In un angolo pulsante di Ginevra, alla HEAD – Scuola di Arti e Design, si è recentemente tenuta un'installazione che ha catturato l'essenza della creatività femminile. Ispirata dal saggio iconico di Virginia Woolf, A Room of One's Own, l'installazione ha invitato i visitatori a riflettere sul significato di uno spazio tutto per sé, un luogo in cui le idee possono fiorire e le storie possono essere...

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Questo progetto non è solo una celebrazione della creatività, ma rappresenta anche un punto di partenza per una serie di installazioni che esplorano temi contemporanei come l'identità queer e l'ecologia. Ogni opera è un viaggio, un racconto visivo dove il design si intreccia con la narrazione personale, creando un dialogo tra l'oggetto e l'osservatore.

In particolare, l'installazione Voyager di Gabriella Luchetta Dos Santos, costruisce una mitologia sonora e visiva attorno alla luna, esplorando la temporalità queer e le sue ricchezze. Un'opera che invita a immaginare futuri alternativi, sfidando le aspettative normative.

Fragments Alive di Laurène Allard offre una cartografia di gesti, una collezione di territori fragili che raccontano cicli di apparizione e scomparsa, mentre Aucèu di Léa Campos riporta in vita memorie infantili attraverso un'installazione cinematografica immersiva.

Le opere sono il frutto di un programma di Master in Spazio e Comunicazione, dove gli studenti vengono incoraggiati a sviluppare una pratica personale e interattiva, creando linguaggi di design unici. Questo approccio interdisciplinare non solo prepara i laureati per carriere nel design e nei media, ma li invita a riflettere sulle questioni sociali, politiche e ambientali che ci circondano.

Ogni installazione è un invito a rallentare, a vedere il mondo con occhi nuovi e a capire che la creatività, specialmente quella delle donne, è un potente strumento di cambiamento.

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Il Labirinto Inflabile Arcobaleno di Cyril Lancelin a Grand Rapids

Il Labirinto Inflabile Arcobaleno di Cyril Lancelin a Grand Rapids

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Il Labirinto Inflabile Arcobaleno di Cyril Lancelin a Grand Rapids Durante il festival Return to the River a Grand Rapids, l'artista e architetto francese Cyril Lancelin ha presentato la sua ultima installazione di grande formato, Pyramid Curbs. Questa vibrante struttura immersiva trasforma il paesaggio urbano in un parco giochi di colore e geometria, invitando i visitatori ad esplorare un labiri...

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Composta da forme tubolari intrecciate che si elevano e curvano in una silhouette simile a una piramide astratta, la superficie dell'installazione è ricoperta da un gradiente di tonalità arcobaleno, creando un effetto visivo abbagliante che cambia con la luce e la prospettiva. Da lontano, Pyramid Curbs appare come un enorme fascio di radici colorate al neon, mentre da vicino si trasforma in un labirinto percorribile dove i visitatori possono perdersi tra i muri gonfiabili.

Fedele alla pratica di Lancelin, l'opera sfuma i confini tra scultura, architettura e design di parchi giochi. La ripetizione e la variazione dei moduli geometrici creano una struttura che è sia monumentale che accessibile. L'installazione celebra la collettività e la gioia, incoraggiando persone di tutte le età a interagire fisicamente ed emotivamente con l'opera.

Il festival Return to the River fornisce lo sfondo per questa intervento urbano, riconnettendo il centro di Grand Rapids con il lungofiume attraverso arte, musica ed eventi pubblici. In questo contesto, Pyramid Curbs funge sia da punto di riferimento che da condensatore sociale, un luogo di incontro dove colore, scala e forma si fondono per ridefinire come può essere percepito uno spazio pubblico.

Invitiamo tutti a visitare questa straordinaria installazione e scoprire il labirinto interno, dove ogni angolo rivela una nuova sfumatura di gioia e meraviglia.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su designboom | architecture & design magazine.

Scopri la Collezione Pure Black di Villeroy & Boch per un Bagno Elegante

Scopri la Collezione Pure Black di Villeroy & Boch per un Bagno Elegante

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Scopri la Collezione Pure Black di Villeroy & Boch per un Bagno EleganteVilleroy & Boch sta rivoluzionando il concetto di bagno con la sua nuova collezione Pure Black, una proposta audace che dissolve i confini e invita a esplorare nuove dimensioni di design. I bagni in nero profondo stanno diventando una vera e propria tendenza, dove le linee si sfumano e gli spazi assumono una nuova forma.

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Abbandonare il tradizionale mantra del bianco e della crema può sembrare una sfida, ma abbracciare il comfort avvolgente del nero è un passo verso un'esperienza di design unica. Come le caverne che i nostri antenati abitavano, i bagni in nero offrono un senso di protezione e intimità.

La serie Finion in Pure Black di Villeroy & Boch non è solo un'estetica, ma una vera dichiarazione di benessere. I lavabi di questa collezione, realizzati in TitanCeram, un materiale ceramico super resistente, presentano pareti eccezionalmente sottili e un design purista che si integra perfettamente in un ambiente monocromatico.

In aggiunta ai lavabi, la collezione include anche mobili coordinati, come unità modulari e armadi, con linee pulite e un design senza maniglie, creando un look armonioso e sofisticato. La combinazione di questi elementi con le vasche Theano, disponibili in Pure Black, arricchisce ulteriormente l'estetica del bagno, sia nel modello monolitico che in quello curvilineo.

L'uso del nero va oltre una semplice tendenza: è un colore senza tempo, capace di donare profondità ed eleganza a qualsiasi ambiente. Con la collezione Pure Black, Villeroy & Boch invita a trasformare il bagno in un luogo di relax e introspezione, dove ogni dettaglio conta.

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Il Sentiero dei Colori: Un'Installazione Artistica che Trasforma gli Spazi Pubblici

Il Sentiero dei Colori: Un'Installazione Artistica che Trasforma gli Spazi Pubblici

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Nel cuore di Poznań, un'opera straordinaria si erge come un invito a esplorare la bellezza della collettività e della sensorialità: il Color Path. Creato da Adam Kalinowski, questo percorso di colori non è solamente un'installazione artistica, ma un'esperienza che trasforma la concezione di spazio pubblico. La sua presenza, visibile dal 12 settembre al 26 ottobre 2025, è un punto di riferimento pe...

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Composta da ben 17 tonnellate di aggregati colorati, il sentiero si estende per 2700 x 480 x 20 cm, racchiuso all'interno di una cornice in compensato. Ogni passo su questa superficie vibrante non è solo un atto fisico, ma un modo per partecipare attivamente alla creazione di un paesaggio in continua evoluzione. I visitatori sono invitati a calzare i piedi nudi e a lasciarsi trasportare dalla sensazione tattile, contribuendo a modificare le forme e i colori del percorso con ogni loro movimento.

Il Color Path rappresenta un'indagine profonda sulla relazione tra corpo, materiale e ambiente condiviso. Attraverso il movimento e l'interazione collettiva, l'installazione mette in discussione le consuetudini quotidiane, trasformando un semplice passaggio in un'opera d'arte dinamica. Ogni visitatore diventa parte integrante di questa narrazione, mentre i suoi passi tracciano nuove traiettorie e disegnano nuovi schemi di colore e texture.

In un mondo dove l'arte tende a essere osservata, Kalinowski invita a vivere l'arte, a farne esperienza diretta, a lasciarsi sorprendere dalle possibilità di un sentiero che è tanto fisico quanto emotivo. Il Color Path, in questo senso, non è solo un'opera da ammirare, ma un invito a riscoprire il potere della partecipazione e dell'interazione nell'arte contemporanea.

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Nove materiali e piastrelle che trasformano le superfici piatte in opere d'arte

Nove materiali e piastrelle che trasformano le superfici piatte in opere d'arte

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In un mondo dove le superfici piatte dominano gli spazi, si cela un universo di possibilità pronte a essere esplorate. Immagina di camminare su pavimenti che raccontano storie, dove ogni piastrella è un frammento di natura, una poesia visiva che affascina e sorprende. In questa ricerca di bellezza e funzionalità, emergono nove materiali e piastrelle che non solo abbelliscono gli ambienti, ma li tr...

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La collezione Navona di Walker Zanger evoca il pallido splendore del travertino, un materiale che ha visto la luce del giorno nel Colosseo e nella Casa Bianca. Ogni piastrella è un omaggio a una bellezza senza tempo, una danza di venature leggere che incanta lo sguardo.

Ma non è tutto. La collezione Couture di Alessandro La Spada per Antolini ci trasporta in un regno di motivi grafici, dove la pietra naturale si fonde con accenti metallici, creando un’armonia visiva che celebra il processo di formazione della roccia stessa. Dodici motivi diversi, un viaggio attraverso la materia e il design.

Fiandre, con la sua nuova gamma di superfici Marble Lab, esplora tonalità come Dama Bianca e Breccia Imperiale, mimando la bellezza del marmo con sfumature neutre che si adattano a ogni interno. Un raffinato equilibrio tra natura e modernità, perfetto per chi cerca eleganza e versatilità.

Le piastrelle Tabacco Terrae di Casalgrande Padana, con il loro inconfondibile grigio-marrone, evocano il calore e la profondità del tabacco, mentre Neolith reinventa la pietra sinterizzata, riproducendo venature drammatiche che raccontano storie di granito e quarzo.

Scoprire la Corkform di Quadrant è un'esperienza sensoriale: il sughero, proveniente dall'industria vinicola portoghese, diventa un pavimento morbido e isolante, un abbraccio per i piedi che offre un'armonia perfetta tra comfort e sostenibilità.

Marazzi sorprende con le sue Top tiles, lastre di grande formato in pregiato gres porcellanato, mentre Pretty Plastic reinterpreta il PVC, dando vita a piastrelle riciclate in tonalità accattivanti come Grigio, Verde e Terracotta. Un esempio perfetto di come la sostenibilità possa sposarsi con il design contemporaneo.

Infine, la Growth collection della Good Plastic Company, sviluppata in collaborazione con Gensler, ci invita a riflettere sulla bellezza del riutilizzo attraverso otto motivi ispirati alla natura, come Cliff e Pebble, che trasformano i rifiuti in arte.

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Ispirato all'articolo pubblicato su: Dezeen

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Il Silenzio del Design: Fredericia e Flooat Creano uno Showroom a Tokyo

Il Silenzio del Design: Fredericia e Flooat Creano uno Showroom a Tokyo

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Nel cuore pulsante di Tokyo, precisamente nell'area di Omotesando, un nuovo spazio si erge con una calma inaspettata. Si tratta dello showroom di Fredericia, un marchio danese di mobili, che ha collaborato con lo studio locale Flooat per dare vita a un ambiente che celebra la semplicità e la raffinatezza. Il loro obiettivo? Creare un palcoscenico per i mobili che rispecchi l'essenza di due culture...

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Maria Bruun, responsabile del design di Fredericia, ha descritto la visione dietro questo progetto: “Volevamo che lo spazio si sentisse più come una galleria di design che un showroom convenzionale: semplice, discreto e sensoriale.” Un affermazione che riflette l’intento di trasformare il cemento grezzo in un palcoscenico per l’arte del mobile.

Le pareti in calcestruzzo esposte, un elemento distintivo di questo showroom, offrono un contrasto unico con il calore del legno naturale dei mobili, molti dei quali sono opere iconiche di architetti danesi come Hans J. Wegner. Yumika Yoshida, designer d'interni di Flooat, spiega: “Il concetto era di creare uno sfondo sereno attraverso il calcestruzzo esposto, permettendo al calore e ai dettagli intricati dei mobili danesi di risaltare.”

Ma non è solo un ambiente per l'esposizione: è stato pensato come un rifugio, un luogo che evoca la sensazione di casa. Con un attento richiamo agli interni residenziali giapponesi, il design incoraggia un'interazione profonda con lo spazio. “Abbiamo dato particolare attenzione a creare un'atmosfera che risuona con le sensibilità spaziali delle case giapponesi – apprezzando il vuoto, le texture sottili e la bellezza della moderazione,” aggiunge Yoshida.

Il pavimento in terrazzo e le pareti di un grigio caldo, le tonalità neutre che avvolgono gli ambienti, diventano il palcoscenico ideale per i mobili in legno, creando un dialogo visivo che invita i visitatori a immaginare come questi pezzi possano integrarsi nelle loro vite quotidiane.

“Volevamo che l'atmosfera fosse calma, luminosa e tattile,” continua Bruun. “Il nostro scopo era creare uno sfondo galleria sottile che permettesse ai mobili e ai materiali di parlare da soli. È silenzioso, ma ricco di texture quando lo si vive in prima persona.”

La scelta del calcestruzzo, insieme a dettagli artigianali come la pittura a mano delle pareti, contribuisce a un'esperienza sensoriale unica, dove ogni imperfezione racconta una storia di autenticità. La fusione tra estetica nordica e giapponese non è solo un atto di design, ma un vero e proprio inno alla bellezza della semplicità e dell'integrità, valori condivisi tra le due culture.

Con questo showroom, Fredericia non solo celebra il suo patrimonio danese, ma si apre anche a un mercato giapponese che riconosce e apprezza il valore del design sostenibile e della qualità artigianale. La bellezza di questo spazio non risiede solo nei suoi componenti, ma nella storia che racconta e nelle connessioni che stabilisce.

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Un Nuovo Inizio per Venezia: Le Galeries Bartoux Trasformano il Cinema in Arte

Un Nuovo Inizio per Venezia: Le Galeries Bartoux Trasformano il Cinema in Arte

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Venezia, la città dei sogni e delle meraviglie, si veste di nuova bellezza. Nell'aria frizzante di Dorsoduro, un ex cinema, un tempo tempio di pellicole e storie, rinasce come un centro d'arte all'avanguardia: Le Galeries Bartoux. Qui, dove un tempo si proiettavano film, ora si raccontano storie di colori e forme, di artisti e collezionisti che affollano le stanze illuminate da una luce vibrante.

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La serata di inaugurazione, un vero e proprio vernissage parigino con un'anima lagunare, ha accolto oltre 800 ospiti, tra cui volti noti del panorama artistico e un pubblico curioso che si è lasciato rapire dalla magia del luogo. Il tappeto rosso, i velluti e le bollicine di champagne hanno creato un'atmosfera di glamour e sofisticazione, un richiamo irresistibile per chi ama l'arte.

Nel cuore dell'ex Cinema Accademia, i 1.200 metri quadrati di spazio espositivo si fondono con la storia, le travi in legno e i marmi chiari danzano insieme a videoproiezioni immersive che trasformano l'ambiente in un racconto visivo. Qui, l'arte non è solo da osservare: si vive, si respira, si sente. Un viaggio sensoriale che invita a esplorare e ad immergersi in una Bartoux Experience unica.

Tra i protagonisti della serata, il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha sottolineato l'importanza di questo spazio per la comunità, un luogo dove l'arte contemporanea trova casa. Le Galeries Bartoux non sono soltanto una galleria, ma una Casa dell'Arte, un dialogo continuo tra storia, creatività e cultura. Con artisti italiani e internazionali in mostra, il programma promette di coinvolgere e sorprendere, creando un legame profondo con il pubblico.

In questo contesto, Salvador Dalì, con il suo sguardo magnetico e le sue opere iconiche, si fa portavoce di un'epoca e di un sogno che continua a vivere. Un omaggio che si tradurrà in una mostra dedicata, un viaggio onirico che trasformerà la città in una visione liquida e surreale.

Le Galeries Bartoux rappresentano un nuovo tassello nel mosaico artistico di Venezia, un luogo dove la bellezza parla francese e ogni parete racconta storie di passione e invito alla riflessione. Un'esperienza che promette di rimanere nel cuore di chi avrà il privilegio di varcare la soglia di questo spazio magico.

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Architettura Contemporanea: Progetti che Trasformano Spazi e Materiali

Architettura Contemporanea: Progetti che Trasformano Spazi e Materiali

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Architettura Contemporanea: Progetti che Trasformano Spazi e MaterialiNel panorama dell'architettura contemporanea, emergono progetti straordinari che dimostrano come la creatività e la sostenibilità possano coesistere armoniosamente. Un esempio emblematico è la Georges House di hé! architectuur, situata nel comune di Anderlecht, Bruxelles. Questo progetto rappresenta un intervento virtuoso di rig...

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Un altro caso interessante è WO House in Indonesia, progettata dallo studio Matter of Something. Qui, la rigenerazione urbana ha permesso di trasformare spazi dimenticati in abitazioni eleganti, dimostrando come l'architettura tropicale possa abbracciare la sostenibilità senza compromettere l'estetica.

La MS House di Studio Saransh ad Ahmedabad è un esempio audace di come il brutalismo possa integrarsi con la natura, creando un dialogo unico tra cemento e vegetazione. Questo progetto sfida le convenzioni, mostrando che l'architettura può e deve rispondere alle esigenze ambientali contemporanee.

In un contesto urbano diverso, The V Penthouse al Cairo rappresenta un esperimento di lusso minimalista, dove linee scultoree e stili diversi si uniscono in un'armonia sorprendente. Questo attico è un perfetto esempio di come il design contemporaneo possa essere sia funzionale che visivamente stimolante.

Infine, Casa TB5 a Lisbona invita a riscoprire gli spazi dimenticati, come i giardini, trasformandoli in elementi centrali della vita domestica. La riprogettazione di questo appartamento dimostra come gli interni possano essere adattati per accogliere la vita moderna, mantenendo un equilibrio tra estetica e funzionalità.

In conclusione, i progetti di architettura contemporanea non solo ridefiniscono gli spazi, ma anche il nostro modo di vivere e interagire con l'ambiente. Questi esempi ci ispirano a immaginare un futuro in cui sostenibilità e innovazione siano al centro del design architettonico.

Ispirato all'articolo pubblicato su: www.marmomac.com

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Rifugio Marino: Una Villa Danese Che Abbraccia il Minimalismo Nordico

Rifugio Marino: Una Villa Danese Che Abbraccia il Minimalismo Nordico

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Affacciata sulle onde serene dell'Øresund, questa villa danese si erge come un poema silenzioso, un canto di eleganza e semplicità. Con il nome evocativo di Strandgården, che significa 'il cortile sulla spiaggia', essa racconta storie di mare e di vita, di generazioni che l'hanno popolata e trasformata. Progettata dallo studio Norm Architects, la villa è un esempio sublime di come il design nordic...

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Il progetto, risultato dell'unione di due abitazioni storiche, mantiene viva la memoria del passato mentre celebra la luce e lo spazio. Gli architetti affermano che “ogni dettaglio è concepito per incoraggiare il tatto, il movimento e la connessione”. Ed è proprio questo che si percepisce varcando la soglia: un'atmosfera che invita a respirare, a muoversi, a vivere.

Le tonalità tenui dei materiali naturali – beige sabbia, grigi delicati, bianchi luminosi – si mescolano armoniosamente con il paesaggio circostante. Legno di rovere e pietra calcarea color tortora raccontano di una scelta consapevole, un richiamo alla terra e al mare. I pavimenti a listoni e le modanature suggeriscono un legame profondo con l'architettura scandinava, mentre le ampie vetrate creano un dialogo continuo tra gli spazi interni e il mondo esterno, cancellando i confini e amplificando la sensazione di libertà.

La ricerca del warm minimalism raggiunge il suo apice negli interni, dove ogni elemento è in perfetta armonia con l'altro. Arredi dalle linee morbide e trame calde si intrecciano con la solidità di un camino in pietra e la delicatezza di una scala curva, creando un'atmosfera di intimità e serenità. Ogni soggiorno, ogni camera, ogni bagno è un mondo a sé, rifugio di tranquillità, quasi un mini SPA dove il tempo sembra fermarsi.

Al piano superiore, la dimensione più intima si svela: la camera da letto padronale, un angolo di pace, è affiancata da spazi per i più piccoli, mentre i bagni evocano l'essenza di una caverna di lusso, un abbraccio di pietra e ombre. La geometria della copertura scolpisce lo spazio, modulando i riflessi della luce che danzano durante il giorno, così come nel giardino, dove alberi secolari custodiscono la memoria di questa villa, pronta ad accogliere ospiti nella sua dependance e a regalare momenti di relax nella nuova piscina in pietra, un tocco di Mediterraneo in una cornice nordica.

Questo rifugio marino non è solo un'abitazione; è una poesia architettonica, una celebrazione della vita, un invito a fermarsi, a riflettere, a godere di ogni attimo. In questa villa danese, il passato e il futuro si intrecciano in un abbraccio senza tempo.

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Un Cuore Sociale in Acciaio: La Rivoluzione della Scuola di Swan Hill

Un Cuore Sociale in Acciaio: La Rivoluzione della Scuola di Swan Hill

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Nell'angolo soleggiato del Victoria, un sogno di inclusione prende forma: la Swan Hill Specialist School, un luogo dove i bambini con disabilità non sono solo studenti, ma protagonisti. Qui, l'architettura non è semplicemente un involucro; è la melodia di una nuova sinfonia sociale, orchestrata dallo studio WHDA. Il nuovo campo sportivo in acciaio, con il suo vivace brise soleil colorato, emerge c...

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La prima fase di questa metamorfosi ha visto la luce nel 2023. Un campo sportivo, progettato per esaltare le abilità atletiche degli studenti, non è solo un luogo di gioco: è uno spazio dove le barriere si dissolvono, dove i sorrisi si intrecciano. Douglas Wan, il direttore di design, dipinge con le parole un'immagine vivida: "Questo campo demarca uno spazio sociale, accogliendo studenti e visitatori in un abbraccio caloroso. È un nuovo volto, un invito aperto alla comunità".

Ma la metamorfosi non si ferma qui. Nel 2025, un secondo atto porterà alla nascita di un caffè gestito dagli studenti, un luogo dove il sapere incontra il sapore, dove le idee si mescolano con il profumo del caffè appena fatto. La biblioteca e il centro di apprendimento si affacciano su un cortile condiviso, creando un microcosmo di interazioni sociali e scoperte quotidiane.

L'approccio di WHDA è come un abbraccio avvolgente: le strutture esistenti sono state ristrutturate e riadattate, trasformando corridoi in spazi utilizzabili, rendendo ogni angolo della scuola un'opportunità di socializzazione. Ogni aula, con il suo tema di colore unico e il suo angolo lettura ad arco, si apre a un giardino sensoriale, un luogo dove esplorare e apprendere diventa un'avventura sensoriale.

In questo viaggio di trasformazione, la scuola di Swan Hill non è più solo un luogo di apprendimento. È diventata un faro di speranza, una testimonianza che l'architettura può essere una forza per il bene, un rifugio per la comunità, un abbraccio che accoglie tutti. E mentre il sole gioca tra le ombre dei brise soleil, i bambini giocano, ridono e crescono, costruendo un futuro migliore, un passo alla volta.

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Scopri le Porte HYDRA: Eleganza Sostenibile con ReMade

Scopri le Porte HYDRA: Eleganza Sostenibile con ReMade

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Scopri le Porte HYDRA: Eleganza Sostenibile con ReMadeStyle House S.r.l. ha recentemente ottenuto la certificazione ReMade per due modelli innovativi di porte da interno: HYDRA DUNE e HYDRA TEA. Questi modelli sono realizzati con materiali parzialmente riciclati, offrendo un perfetto equilibrio tra estetica e sostenibilità.

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La linea HYDRA include porte classiche, disponibili in versioni lisce e intelaiate. Ogni porta è progettata con un approccio pratico e funzionale, valorizzando l’aspetto estetico grazie all’uso di finiture in PET rigenerato. Questo materiale non solo conferisce profondità cromatica, ma offre anche una piacevole sensazione tattile, simile alla laccatura, combinando eleganza e resistenza.

Le superfici in PET garantiscono elevata stabilità dimensionale e resistenza all’usura e agli urti, rendendo questi prodotti ideali per un uso quotidiano prolungato. Entrambi i modelli certificati, HYDRA DUNE e HYDRA TEA, sono dotati di serratura magnetica e cerniere a scomparsa, assicurando praticità e sicurezza.

I materiali utilizzati nella realizzazione delle porte comprendono MDF, PET riciclato, acciaio e, per HYDRA DUNE, anche cartone riciclato. Ogni componente è facilmente separabile, e la porta stessa è riciclabile al 100% a fine vita, contribuendo così a una filiera edilizia più circolare e sostenibile.

Se sei interessato a scoprire di più sulla sostenibilità e innovazione delle porte HYDRA, non esitare a contattare Style House S.r.l. Per maggiori informazioni, visita il sito ufficiale o scarica il certificato per HYDRA Tea e HYDRA Dune.

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Spazi vibranti per le comunità indigene: i progetti degli studenti della Mount Royal University

Spazi vibranti per le comunità indigene: i progetti degli studenti della Mount Royal University

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Spazi vibranti per le comunità indigene: i progetti degli studenti della Mount Royal UniversityLa Mount Royal University si distingue per la sua attenzione al design inclusivo e alla valorizzazione delle comunità locali. Tra i progetti recenti presentati dagli studenti della Facoltà di Arti, spicca un spazio comunitario per le persone indigene, concepito per celebrare e preservare la loro cultura....

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Il programma di laurea in Design d'Interni (BID) della Mount Royal University è strutturato attorno a tre filoni fondamentali: Design e Precedenti, Sistemi e Strumenti di Design, e Studio di Design. Questi corsi forniscono una solida base di conoscenze progettuali e competenze pratiche, preparando gli studenti a risolvere problemi complessi e a collaborare in modo efficace.

Altri progetti degni di nota includono una casa per famiglie multigenerazionali che riflette l'estetica contemporanea della costa occidentale canadese e un skate park che funge anche da luogo per concerti dal vivo. Questi progetti mostrano come il design possa integrare funzionalità e bellezza, rispondendo alle esigenze delle diverse comunità.

Uno degli studenti, Tanny Lopez, ha presentato il progetto Bodies in Space, un'indagine sulla relazione tra corpo umano e spazio, creando un riparo temporaneo che sfrutta la luce naturale e la sequenza spaziale. Un altro studente, Clare Juneau, ha progettato un'abitazione che riflette il passaggio da Vancouver a Calgary, incorporando colori e materiali che richiamano la costa canadese.

I progetti di design degli studenti dimostrano non solo la loro capacità di affrontare sfide architettoniche, ma anche il loro impegno verso la sostenibilità e l'inclusività. Attraverso un approccio tematico, gli studenti sono incoraggiati a esplorare il significato del design in relazione ai contesti sociali e ambientali.

In conclusione, i progetti degli studenti della Mount Royal University offrono un'importante testimonianza del potere del design nel promuovere spazi significativi e connessi per le comunità. Questi lavori non solo celebrano la cultura indigena, ma pongono anche l'accento sull'importanza di creare ambienti che rispondano alle esigenze di tutti.

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Un Rifugio Contemporaneo: Trasformare 60 mq degli Anni '40 in Arte e Luce

Un Rifugio Contemporaneo: Trasformare 60 mq degli Anni '40 in Arte e Luce

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Nel cuore di un edificio signorile degli anni '40, un appartamento di 60 metri quadrati racconta una storia di trasformazione e bellezza. Questo rifugio, di proprietà di una giovane direttrice di una scuola d'arte per bambini, è un perfetto esempio di come il passato possa dialogare con il presente, creando spazi che respirano luce e creatività.

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Affidandosi all'interior designer Krylova Ksenia, la proprietaria ha intrapreso un viaggio di ristrutturazione, volto a esaltare i dettagli storici che l'avevano inizialmente colpita. Ogni intervento è stato pensato per ottimizzare lo spazio, senza compromettere l'essenza dell'abitazione. La riprogettazione della distribuzione degli spazi ha dato vita a un bagno luminoso, un angolo di serenità inondato di luce naturale.

Il rispetto per l'originale è stato fondamentale: le altezze dei soffitti sono state mantenute e l'illuminazione è stata concepita per essere delicata, con apparecchi tecnici integrati nelle pareti e una luce bassa lungo i battiscopa, creando un'atmosfera calda e accogliente. Le persiane in legno, con il loro tocco teatrale, filtrano la luce del giorno, donando intimità agli ambienti.

Gli spazi aperti e semi-aperti, con la sala da pranzo e la cucina collegate alla zona giorno attraverso ampie aperture, raccontano di una casa che vive e respira. Le cornici in legno incorniciano i passaggi, aggiungendo un tocco di qualità all'arredamento interno, mentre il pavimento in parquet a spina ricorda la tradizione, recuperando l'essenza di un'epoca passata.

La palette cromatica scelta, con tonalità neutre e calde, rafforza il legame con la storia della casa. Ogni stanza è tinta in diverse sfumature, conferendo personalità e carattere. I dettagli, come la carta da parati di design nella camera da letto e la collezione d'arte locale della proprietaria, fungono da filo conduttore tra passato e presente. In particolare, l'effetto del neon nella sala da pranzo è una sorpresa che porta freschezza e vitalità.

Questa casa non è solo un rifugio, ma un luogo dove la serenità del tempo si fonde con la vitalità del presente. È un appartamento che celebra la sua storia con stile, invitando chiunque vi entri a scoprire la bellezza della contemporaneità, senza mai dimenticare le proprie radici.

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La Paranoia dell'Efficienza: Un Viaggio tra le Cose da Fare e il Tempo da Pensare

La Paranoia dell'Efficienza: Un Viaggio tra le Cose da Fare e il Tempo da Pensare

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In un mondo dove l'efficienza è venerata come una divinità, ci troviamo a danzare in un vortice di attività incessanti. Fare dieci cose tutte insieme diventa la norma, un mantra che ripetiamo come se fosse l'unica verità. Ma in questa frenesia, ci perdiamo. Pensare ci appare come un lusso, un momento rubato a quella corsa che ci spinge a essere sempre di più, a fare sempre di più.

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La nostra mente è un palcoscenico affollato, dove i pensieri si accavallano, poi si sovrappongono, e ci troviamo a rincorrere un'idea dopo l'altra, convinti che fare sia l'unico modo per essere validi. E così, la ricerca di quell'equilibrio perfetto ci trasforma in macchine, pronte a fare dieci cose insieme, mentre il tempo per pensare sfugge come sabbia tra le dita.

Ma cosa succede quando ci fermiamo? Quando ci concediamo il permesso di respirare e riflettere? La verità è che l'efficienza, in tutta la sua pura bellezza, può diventare una prigione. L'ossessione di essere sempre più produttivi ci priva della gioia di fare le cose con cura, di assaporare ogni istante. E così, in questo incessante rincorrere, rischiamo di perdere di vista ciò che è veramente importante.

In fondo, essere efficienti non significa accumulare compiti, ma trovare il giusto equilibrio tra azione e riflessione. E forse, in questo viaggio frenetico, dovremmo imparare a concederci il diritto di pensare prima di fare, per riscoprire il valore di ogni singolo momento.

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Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su Michele De Lucchi’s Substack.

Plan C Frame: Un Nuovo Spazio Ibrido di Moda, Design e Cultura a Milano

Plan C Frame: Un Nuovo Spazio Ibrido di Moda, Design e Cultura a Milano

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Nel cuore pulsante di Milano, dove le strade raccontano storie e i colori danzano, nasce Plan C Frame, un concept store che non si limita a vendere, ma invita a vivere un'esperienza. Fondato da Carolina Castiglioni, questo spazio non è solo un negozio; è un crocevia di tendenze, un rifugio per gli amanti della bellezza e della creatività. La sua anima è incastonata in una spirale rossa che si erge...

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All'interno di Plan C Frame, i visitatori scoprono la collezione distintiva di abbigliamento femminile e accessori, ma non solo. Oggetti d'arte, gioielli e articoli per la casa si fondono in un'unica narrazione, creando un'atmosfera ricca e stratificata. In un angolo dedicato, la Reading Room accoglie riviste contemporanee che esplorano il mondo della moda, del design, dell'arte e della cultura, un rifugio per chi cerca ispirazione e riflessione.

Ma Plan C Frame non è solo una vetrina di prodotti; è un laboratorio di creatività. Qui, Aliita, un brand di gioielli che celebra il colore e il gioco, inaugura il suo primo spazio retail dedicato, mentre la capsule di homeware Plan C Silos, sviluppata in collaborazione con il belga Serax, si fa notare con eleganza. I vasi e le candele, ispirati a strutture di stoccaggio industriale, trasformano il linguaggio audace di Plan C in un'estetica domestica.

In questo contesto, l'arte trova la sua voce. La prima esposizione presenta le opere di Christoph Niemann, un illustratore e narratore visuale noto per i suoi disegni arguti e le copertine per The New Yorker. Le sue creazioni invitano a riflettere su momenti quotidiani, trasformando l'ordinario in straordinario.

Con Plan C, fondato nel 2018, Carolina Castiglioni ha dato vita a un marchio che gioca con i codici del maschile e del femminile, esprimendo una personalità audace e un'identità chiara. Con la sua nuova apertura a Milano, Frame diventa una piattaforma per esplorare non solo l'abbigliamento, ma un intero universo di creatività e interazione culturale.

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Concéntrico: La Città come Laboratorio di Processi Urbani

Concéntrico: La Città come Laboratorio di Processi Urbani

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Concéntrico: La Città come Laboratorio di Processi UrbaniNegli ultimi anni, le città hanno visto un'evoluzione significativa nella pianificazione e gestione degli spazi urbani. Mentre le normative si fanno più rigorose, il rischio è che i centri urbani perdano il loro carattere unico e accogliente, diventando eccessivamente ordinati e sterilizzati. Per contrastare questa tendenza, nascono iniziati...

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Una delle manifestazioni più significative è il festival Concéntrico, che si tiene a Logroño, in Spagna. Questo evento internazionale, giunto alla sua decima edizione, si propone come un laboratorio di innovazione urbana. Attraverso installazioni artistiche e architettoniche, Concéntrico stimola il dialogo tra la realtà urbana attuale e le potenzialità future delle città.

La pubblicazione del libro Concéntrico: Urban Innovation Laboratory segna un traguardo importante, offrendo una panoramica di un decennio di design urbano e trasformazione collettiva. Questa opera è accompagnata da un tour internazionale che mira a condividere le esperienze e le intuizioni raccolte nel corso degli anni.

In un mondo dove la progettazione urbana si fa sempre più complessa, eventi come Concéntrico rappresentano un faro di speranza e creatività, invitando le comunità a partecipare attivamente alla ridefinizione dei propri spazi.

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La Casa Verde: Un Abbraccio alla Natura nel Cuore di Gibsons

La Casa Verde: Un Abbraccio alla Natura nel Cuore di Gibsons

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Incastonata tra gli alberi e accarezzata da un ruscello che scorre lento, 'The Green House' si presenta come un rifugio familiare, un luogo dove l'architettura si fonde in modo armonico con la natura circostante. Progettata dallo studio Boniface Oleksiuk Politano Architects, questa casa, situata a Gibsons, British Columbia, si distingue per la sua modestia e per l'eleganza del suo profilo architet...

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La struttura, che copre un'area di 1650 piedi quadrati, non è solo un'abitazione, ma un manifesto di sostenibilità e rispetto per l'ambiente. In un'epoca in cui l'architettura si trova a dover rispondere alle sfide del cambiamento climatico, 'The Green House' emerge come esempio luminoso di come si possa vivere in simbiosi con il contesto naturale. La scelta dei materiali, in prevalenza legno, riflette un approccio ecologico che invita a riflessioni più profonde sul nostro modo di abitare il mondo.

Ogni angolo di questa casa racconta una storia, un dialogo continuo tra gli spazi interni ed esterni. Le finestre, a volte giocose, a volte sobrie, si trasformano in opere d'arte, incorniciando momenti di bellezza quotidiana. Dalla luce del mattino che filtra attraverso i rami, ai colori caldi del tramonto che danzano sulle pareti, ogni giorno è un invito a vivere con consapevolezza.

'The Green House' non è solo un progetto architettonico; è una dichiarazione d'intenti, un esempio di come l'architettura possa diventare parte integrante della nostra vita, un rifugio dove sentirsi a casa e allo stesso tempo parte di un ecosistema più ampio.

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Cersaie 2025: La Casa Sensibile secondo Elena Salmistraro

Cersaie 2025: La Casa Sensibile secondo Elena Salmistraro

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Il Cersaie 2025 porta in scena un concetto innovativo: la Casa Sensibile. Non è solo un luogo fisico, ma un organismo vivente che interagisce con le emozioni di chi lo abita. In questo contesto, la designer Elena Salmistraro ci guida alla scoperta di spazi che ascoltano, proteggono e raccontano storie.

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La Casa Sensibile è caratterizzata da una luce che cambia con il passare delle ore, materiali che sollecitano i sensi e angoli che invitano alla riflessione. Elena Salmistraro sottolinea l'importanza di creare ambienti che favoriscano il benessere; ogni elemento, dai colori ai tessuti, ha un ruolo fondamentale nel plasmare la nostra esperienza quotidiana. "I colori trasformano la percezione degli spazi e la luce ne rivela la verità", afferma Salmistraro.

Il design emozionale è al centro di questa visione: ogni oggetto deve avere una funzione emotiva, non solo pratica. Che sia per un single, una coppia o una famiglia, la Casa Sensibile è un luogo che evolve con i suoi abitanti, dove ogni oggetto scelto con cura contribuisce a rompere l'anonimato e a creare un'esperienza unica.

Elena Salmistraro, con la sua fusione di arte e design industriale, ha collaborato con marchi prestigiosi e ha ricevuto riconoscimenti internazionali. La sua visione per la Casa Sensibile, presentata al Cersaie, rappresenta un passo avanti verso spazi che non solo accolgono, ma che migliorano la qualità della vita.

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Brass, Marmo e Quarzo: L'Eleganza degli Interni di Studia 54 nel Grattacielo in India

Brass, Marmo e Quarzo: L'Eleganza degli Interni di Studia 54 nel Grattacielo in India

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Nel cuore del grattacielo Trump Towers in India, gli interni di Verdure Vilāsa progettati da Studia 54 rappresentano un connubio perfetto tra eleganza e modernità. Con una superficie di 1.731 mq (18.633 sqft), questo banchetto si trova al 50° piano e offre una vista mozzafiato sulla città.

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All'ingresso, una scala simmetrica rivestita in marmo Calacatta macchia vecchia extra attira immediatamente l'attenzione, con il suo design che enfatizza la profondità grazie a scanalature verticali. Le ringhiere in vetro sfaccettato riflettono la luce, mentre i corrimano in ottone creano un contrasto affascinante. La scelta dei mobili include pezzi della Capital Collection e di Eichholtz, mentre un lampadario personalizzato da Studia 54 pende dal soffitto a cupola in vetro colorato.

La zona piscina, di 150 mq (1.615 sqft), introduce un motivo di design unico: opere d'arte in resina epossidica con glitter incorporato che evocano un cielo stellato. Le venature blu della resina si intrecciano con il marmo, creando un effetto suggestivo. Il bar, di 100 mq (1.076 sqft), offre un contrasto tra il marmo chiaro e il quarzo Cristallo Smeraldo, mentre pannelli metallici galvanici mettono in risalto le bottiglie esposte come in una vetrina.

La terrazza, che si estende per 316 mq (3.401 sqft), è progettata per ospitare eventi di diversa natura, con pavimenti in marmo chiaro e scuro disposti geometricamente. Tavolini in ottone e illuminazione integrata creano un'atmosfera sofisticata, mentre piante e vegetazione si integrano nel design complessivo. Mobili di marchi come Flexform, Belissima Casa, Holly Hunt, e Formitalia completano l'arredamento.

Il progetto di Studia 54 si distingue per l'uso coerente di materiali come marmo, vetro sfaccettato, ottone, quarzo naturale e superfici in resina, creando un'identità spaziale che bilancia gesti monumentali e finiture dettagliate.

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L'Arte della Semplicità: La Nuova Flagship di CHIMI a Stoccolma

L'Arte della Semplicità: La Nuova Flagship di CHIMI a Stoccolma

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Nel cuore di Stoccolma, dove l'architettura incontra l'arte del design, si erge la nuova flagship di CHIMI, un punto di riferimento che celebra la semplicità e la sostenibilità. Progettata dallo studio CAMPUS, questa boutique è stata concepita come un viaggio nel quale ogni elemento racconta una storia di riduzione e chiarezza. L'idea centrale è quella di abbracciare il concetto di sottrazione, un...

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La trasformazione è iniziata con il coraggio di rimuovere gli strati superflui, rivelando l'architettura originale del luogo. In questo processo, ogni nuova aggiunta è stata scelta con attenzione, come un artista che seleziona il colore giusto per la propria opera. Al centro di questo spazio, un bancone parabolico diventa il cuore pulsante della boutique, unendo esposizione e interazione con i clienti in un'unica forma armoniosa.

La scala, rivestita di un elegante stucco borgogna, non è solo un elemento di collegamento tra i piani, ma un punto di ancoraggio visivo che invita a scoprire ogni angolo del negozio. La luce gioca un ruolo fondamentale, con lampade circolari e strisce luminose che definiscono il soffitto, creando un'atmosfera accogliente e morbida. Ogni dettaglio, dalla finitura minerale degli spazi alla scelta dei materiali, è stato pensato per formare un dialogo tra il nuovo e l'esistente, un equilibrio delicato che riflette l'identità di CHIMI.

La flagship di CHIMI a Stoccolma non è solo un negozio, ma un esempio di come l'architettura possa evolversi attraverso la sottrazione e la precisione formale. È un invito a esplorare il mondo del design con occhi nuovi, dove ogni curva parabolica e ogni scelta di colore raccontano una storia di bellezza e responsabilità. La visita a questo spazio è un'esperienza da non perdere, un viaggio che sfida le convenzioni del retail, e ci ricorda che spesso meno è di più.

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La Collezione di Mobili in Fibra di Carbonio di Terence Woodgate: Leggerezza e Innovazione

La Collezione di Mobili in Fibra di Carbonio di Terence Woodgate: Leggerezza e Innovazione

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La Collezione di Mobili in Fibra di Carbonio di Terence WoodgateIl designer britannico Terence Woodgate ha presentato una nuova collezione di mobili in fibra di carbonio presso la Carpenters Workshop Gallery. Con il titolo Lightness of Form, la collezione include un tavolo, una scrivania, una chaise longue, una sedia e un armadietto attualmente in fase di sviluppo, tutti realizzati con un material...

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Woodgate ha collaborato con l'ingegnere John Barnard, noto per aver progettato la prima auto di Formula 1 in fibra di carbonio. I due designer si sono incontrati nel 2006 e da allora hanno unito le loro competenze per esplorare nuove applicazioni dei materiali utilizzati nel motorsport.

La collezione utilizza fibra di carbonio di grado Formula 1 e strumenti avanzati per produrre pezzi che bilanciano estetica scultorea e ergonomia pratica. Un esempio è il tavolo Aero Leg Table, lungo 3.6 metri, con una superficie che sembra galleggiare grazie a gambe sottili e un design minimalista influenzato da architetti come Tadao Ando e Luis Barragán.

Woodgate ha dichiarato: "Sono più interessato alla sottrazione che all'aggiunta". Questo approccio ha portato a pezzi che richiedono un'artigianalità eccezionale, poiché la struttura è interamente visibile e non ci sono elementi nascosti. La finitura a macchie della superficie in fibra di carbonio riciclata offre un'estetica unica, superando i limiti dei materiali vergini.

La collezione include anche una scrivania ispirata ai disegni isometrici dell'artista americano Sol LeWitt e una sedia influenzata dal minimalismo di Donald Judd. Questi pezzi non solo sono visivamente accattivanti ma offrono anche un comfort migliorato grazie alla flessibilità della fibra di carbonio.

Presentata in occasione del London Design Festival 2025, la collezione di Woodgate invita a riflettere sulle possibilità della fibra di carbonio nel design, esplorando concetti di spazio, movimento e minimalismo. La mostra rimarrà aperta fino al 1 novembre.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su Dezeen.

Scaffale in Marmo Plastico: Arredamento Riconfigurabile da Materiali Riciclati

Scaffale in Marmo Plastico: Arredamento Riconfigurabile da Materiali Riciclati

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Nel mondo del design contemporaneo, dove l'innovazione e la sostenibilità si intrecciano come due amanti appassionati, emerge un gioiello: lo scaffale in marmo plastico. Progettato da DLS World Official in collaborazione con WOULD YOU LOVE Seoul, questo sistema di arredamento modulare non è solo una semplice struttura, ma una vera e propria ode alla creatività e alla responsabilità ambientale.

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Il cuore pulsante di questo progetto è il marmo plastico, un composito realizzato da scarti industriali riciclati. Ogni pannello racconta una storia unica, con un motivo marmoreo che varia a seconda della miscela e del processo di recupero dei materiali. Qui, ogni imperfezione diventa un tratto distintivo, una celebrazione della diversità intrinseca dei materiali riciclati, trasformandoli in un simbolo di individualità visiva.

La struttura dello scaffale è pensata per una facile assemblabilità: un sistema di clip-joint personalizzato consente di montare e smontare senza l'ausilio di strumenti, rendendo l'operazione un gioco da ragazzi. Gli elementi si incastrano con precisione, eliminando l'uso di viti o adesivi. Questo metodo di costruzione non solo facilita la vita dell'utente, ma riflette anche un approccio architettonico all'arredamento, dove la flessibilità e la riutilizzabilità dei materiali sono al centro del processo.

Funzionalmente, il design si adatta a qualsiasi esigenza: i moduli possono essere combinati per creare tavoli, unità di scaffalatura o pareti di stoccaggio più ampie, rispondendo alle necessità spaziali e pratiche di chi li utilizza. Questa adattabilità fa sì che il Plastic Marble Display Shelf non sia solo un mobile, ma un compagno di viaggio che evolve insieme ai tuoi bisogni.

In un'epoca in cui l'attenzione verso l'ambiente è più vitale che mai, lo scaffale in marmo plastico si erge come un esempio di design circolare. Non si tratta solo di un'idea di riutilizzo, ma di un processo formale e funzionale che integra la sostenibilità nell'estetica e nella logica degli oggetti quotidiani.

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Le immagini in questo articolo sono reinterpretazioni visive generate con l'ausilio dell'Intelligenza Artificiale. Le immagini originali di riferimento sono disponibili nell'articolo fonte.

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La Magia del Movimento: La Scultura Cinética che Anima il Mondo di Puy du Fou

La Magia del Movimento: La Scultura Cinética che Anima il Mondo di Puy du Fou

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Nel cuore di Puy du Fou, un parco tematico che sembra uscito da un racconto di epoche lontane, una meraviglia ingegneristica prende vita. Si tratta di una scultura cinetica che rappresenta un volto in movimento, un'opera che danza con l'aria e incanta gli spettatori. Questa creazione, firmata dall'azienda turinese Leva, è un omaggio alla leggendaria figura della strega Morgane, protagonista di sto...

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Con un'area di ben 12 metri quadrati, la scultura è composta da 206 moduli progettati su misura, ognuno dei quali è animato da attuatori lineari che permettono una gamma di movimento di 70 cm. Questo ingegnoso meccanismo consente al volto di esprimere emozioni e gesti fluidi, avvolgendo gli spettatori in un'esperienza visiva senza precedenti. La sinfonia di movimenti è orchestrata da un sistema di controllo del moto brevettato, capace di sincronizzare i movimenti di ogni singolo modulo, trasformando la pietra in un palcoscenico di emozioni.

La disposizione dei moduli è stata ottimizzata per garantire una risoluzione visiva straordinaria, rendendo chiaro e leggibile il volto da ogni angolo del pubblico. La scelta dei materiali e le strategie strutturali non solo enfatizzano l'efficienza, ma assicurano anche la durabilità della scultura, pensata per resistere alle sfide del tempo e degli elementi. La modularità della costruzione facilita inoltre le operazioni di manutenzione, permettendo un'evoluzione continua dell'opera.

Questa scultura cinetica non è solo un capolavoro tecnico, ma un elemento narrativo che arricchisce il racconto arturiano, immergendo i visitatori in un'atmosfera di sogno e meraviglia. Con la sua presenza, Puy du Fou si afferma ancora una volta come un fulcro di innovazione e creatività, dove ingegneria e arte si fondono in un abbraccio magico.

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Olivetti a Venezia: Un Capolavoro di Design in Piazza San Marco

Olivetti a Venezia: Un Capolavoro di Design in Piazza San Marco

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Nel cuore di Venezia, dove il passato si intreccia con il presente, sorge un luogo che racconta una storia di innovazione e bellezza: il Negozio Olivetti, progettato dal maestro Carlo Scarpa. Questa icona architettonica, situata in Piazza San Marco, non è solo una vetrina di prodotti, ma un manifesto di una filosofia che unisce efficienza, estetica e cultura. Aperto nel 1958, il negozio è diventat...

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La genialità di Scarpa si evince già dall'esterno, dove il prospetto aperto verso la piazza invita i visitatori a scoprire un mondo fatto di dettagli e materiali pregiati. Le lastre di cristallo trasparente, incastonate in telai di müntzmetall, creano un dialogo visivo con l'ambiente circostante, mentre l'atrio d'ingresso, con la sua composizione di pietra d'Istria, cattura l'attenzione di chiunque vi si avvicini. Ogni elemento è pensato con cura, dalla scala sospesa che sembra fluttuare nel vuoto, fino al pavimento in mosaico di vetro che riflette la luce in modo quasi poetico. Questo negozio è un viaggio sensoriale, un invito a esplorare l'armonia tra architettura e design.

All'interno, il Negozio Olivetti si trasforma in una promenade architettonica: uno spazio che, pur nella sua compattezza, riesce a raccontare una storia di grande impatto visivo. Le tessere di vetro di Murano, disposte in schemi che richiamano le onde della laguna, creano un'atmosfera che sembra viva, in movimento. L'attenzione ai dettagli è maniacale; ogni superficie, ogni angolo è stato concepito per comunicare la bellezza della funzionalità. Questa fusione di modernità e tradizione veneziana rende il negozio un'opera d'arte che trascende il mero concetto di punto vendita.

Il Negozio Olivetti non è solo un luogo da visitare, ma un'esperienza da vivere, un'opportunità per riflettere su come l'architettura possa influenzare le nostre vite. In un mondo che corre veloce, questo spazio ci invita a fermarci, a guardare e a capire. La sua storia è un invito a riscoprire il valore della bellezza e della funzionalità, elementi che, come in una sinfonia, si intrecciano per creare qualcosa di unico e straordinario.

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ArchDaily Annuncia il Next Practices Award 2025 a Copenhagen

ArchDaily Annuncia il Next Practices Award 2025 a Copenhagen

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ArchDaily Annuncia il Next Practices Award 2025 a CopenhagenIl Next Practices Award 2025 di ArchDaily si svolgerà il 19 settembre 2025 presso la sede di CAFx a Copenhagen. Questo evento segna un'importante evoluzione nel panorama dell'architettura, riconoscendo il ruolo crescente degli architetti come mediatori in un sistema complesso, dove le sfide e le opportunità di innovazione si moltiplicano.

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Dal 2020, il premio ha messo in luce professionisti dell'architettura di tutto il mondo che sfidano lo status quo, sviluppando soluzioni creative e altamente reattive alle questioni più urgenti del nostro tempo. Finora, 85 team provenienti da 32 paesi sono stati premiati, dimostrando un impegno per la diversità geografica e l'inclusione di regioni spesso sottorappresentate nel discorso architettonico globale.

Questa quinta edizione si concentra non solo su ciò che è nuovo, ma su ciò che è prossimo, celebrando le pratiche che privilegiano la sostenibilità, la longevità e un impegno più profondo con l'ambiente costruito. Non perdere l'occasione di partecipare a questo evento significativo nel mondo dell'architettura.

Per ulteriori informazioni, visita il sito ufficiale di ArchDaily e segui gli aggiornamenti sul premio.

Esplora il Future Life Village: Il Padiglione Ecologico di Expo 2025 Osaka

Esplora il Future Life Village: Il Padiglione Ecologico di Expo 2025 Osaka

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Future Life Village: Il Padiglione Ecologico di Expo 2025 Osaka Il Future Life Village si erge nel cuore di Expo 2025 Osaka, rappresentando un importante spazio dedicato alla co-creazione e al dialogo. Progettato dallo studio giapponese KOMPAS, il padiglione si distingue per il suo design simile a un piccolo villaggio, che integra tre programmi espositivi: Future Life Experience, Team Expo Pavili...

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Questo progetto riflette il principio guida dell'Expo, ovvero la decentralizzazione e dispersione, attingendo dalla memoria ecologica di Yumeshima, un'isola riconvertita in un umido biodiverso. Al centro del padiglione si trova un cortile centrale che funge da infrastruttura verde viva, simboleggiando il ciclo della vita. Letti di piantagione e stagni mettono in evidenza diverse specie vegetali, invitando i visitatori a esplorare un ambiente dove natura e umanità coesistono.

Intorno al cortile, le unità espositive di forma circolare sono disposte lungo un percorso circolare continuo, permettendo a ciascuna unità di funzionare in modo indipendente pur mantenendo un senso di unità collettiva. Questa configurazione favorisce un flusso naturale di persone, invitando i visitatori a esplorare liberamente il villaggio.

Le unità espositive rivolte verso il cortile sono costruite con muri in gabion, strutture a rete metallica riempite di pietre, progettate per sostenere la ventilazione, filtrare la luce solare e accogliere la crescita vegetale. Le pietre utilizzate, come le scorie vitrificate da rifiuti industriali e la pomice sintetica ricavata da vetro riciclato, evidenziano l'uso sperimentale di materiali riciclati e l'impegno verso la sostenibilità.

Il Future Life Village non è solo un padiglione, ma un modello sperimentale di design sostenibile. Il sistema di raccolta dell'acqua piovana e delle acque di irrigazione in uno stagno centrale contribuisce a un sistema di scambio termico che raffredda gli spazi semi-esterni. In estate, l'acqua viene spruzzata sui muri in gabion per fornire un raffreddamento passivo, dimostrando un approccio olistico alla circolazione dell'acqua e al controllo climatico naturale.

In aggiunta, i servizi igienici pubblici adiacenti estendono le strategie ambientali del progetto a una scala più piccola, con tetti in legno lamellare incrociato e finestre a nastro che illuminano naturalmente gli interni.

In sintesi, il Future Life Village riunisce tre programmi espositivi e strutture pubbliche in un unico complesso, offrendo un cortile centrale che riflette la biodiversità dell'isola di Yumeshima. Con letti di piantagione e stagni che creano un paesaggio biodiverso, e unità espositive circolari collegate da un percorso continuo, questo padiglione rappresenta un perfetto esempio di come architettura e natura possano coesistere armoniosamente.

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Un Cortile Verde: L'Anima di una Casa-ufficio Ibrida a Bangkok

Un Cortile Verde: L'Anima di una Casa-ufficio Ibrida a Bangkok

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In una Bangkok frenetica, dove il cemento e l'asfalto sembrano dominare ogni angolo, emerge un'opera che sfida le convenzioni: P Home, una casa-ufficio ibrida conçepita dallo studio Krubka. Qui, la natura non è un semplice accessorio, ma il cuore pulsante di un'abitazione che si snoda in verticalità, abbracciando la luce, l'aria e il verde in ogni sua sfumatura.

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Occupando un lotto urbano di 400 mq, questa struttura compatta non solo ospita uffici in affitto e uno studio privato, ma diventa anche un rifugio familiare. L'architettura non si limita a separare le funzioni, ma crea un dialogo continuo tra gli spazi grazie a vuoti luminosi e aperture che permettono alla ventilazione naturale e alla luce di penetrare in profondità. Al centro di questo progetto, un cortile aperto, ancorato da un maestoso albero di Crescentia alata Kunth, diventa il cuore pulsante della casa, un luogo di incontro tra interni, clima e luminosità.

Nel disegno di P Home, la verticalità gioca un ruolo cruciale. Il parcheggio al piano terra accoglie i visitatori, mentre gli uffici si trovano al secondo piano e nel mezzanino. La casa, invece, si estende sul terzo piano e nel mezzanino superiore. Questa disposizione crea un fluido percorso di accesso, favorendo transizioni morbide tra gli spazi e attutendo la densità urbana. Una scala di acciaio rosso funge da controparte delicata al rigore del calcestruzzo a vista, permettendo agli utenti degli uffici di risalire facilmente, mentre i residenti accedono all'abitazione tramite un ascensore privato.

Il soggiorno richiede un rito silenzioso: attraversare il cortile sotto il grande albero di Crescentia prima di entrare nella sala doppia. È un gesto semplice, ma carico di significato, che sottolinea l'importanza della natura nella vita quotidiana. Grandi porte scorrevoli, lucernari e un tendaggio di tessuto retrattile portano luce, brezza e protezione dalla pioggia, mentre interni minimali mettono in risalto le qualità dei materiali: calcestruzzo a vista, blocchi di vetro e mattoni forati che plasmano giochi di luce e ombra. Così, P Home diventa un santuario, dove calcestruzzo, clima e vita umana coexistono in perfetta armonia.

Con P Home, Studio Krubka ci invita a riflettere su come l'architettura possa rimanere aperta, respirabile e connessa alla natura, anche nel cuore di una metropoli densamente popolata. La progettazione verticale non solo ottimizza lo spazio, ma invita la luce naturale e il flusso d'aria tropicale a penetrare in ogni livello. Il cortile centrale, presente solo nella zona residenziale, non è solo un dispositivo climatico, ma rappresenta un simbolo, un punto di incontro tra la vita quotidiana e il ritmo naturale.

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Ripensare l'Autorialità attraverso il Design Partecipativo

Ripensare l'Autorialità attraverso il Design Partecipativo

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Ripensare l'Autorialità attraverso il Design PartecipativoNel campo dell'architettura, storicamente, molti edifici iconici sono stati plasmati da visioni unilaterali, spesso progettati senza una reale interazione con gli utenti, le comunità e le città. Sebbene questo approccio dall'alto possa garantire una forte coerenza formale e chiarezza concettuale, ha anche dato priorità all'autorialità rispe...

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Progettare per altri è intrinsecamente complesso. Gli architetti sono spesso chiamati a creare ambienti per comunità con cui potrebbero non avere familiarità personale o culturale. Tuttavia, questa distanza può offrire un'oggettività preziosa. Consente di coinvolgere diverse prospettive con occhi nuovi, analizzando criticamente le esigenze e le limitazioni di molteplici stakeholder. Attraverso questo processo, la disciplina dell'architettura ha fatto progressi significativi, spingendo i confini del pensiero spaziale, innovazione dei materiali e sperimentazione strutturale.

Il lavoro di Rizvi Hassan è un esempio calzante di come il design partecipativo possa trasformare l'architettura, rendendo il processo creativo più inclusivo e rappresentativo delle vere esigenze delle comunità. In questo contesto, è fondamentale riconoscere che l'architettura non è solo una questione di estetica, ma anche di funzionalità e relazione umana.

In conclusione, ripensare l'autorialità attraverso il design partecipativo non solo arricchisce il processo creativo, ma crea anche spazi che rispondono realmente alle esigenze delle comunità, promuovendo una connessione più profonda tra gli utenti e l'architettura stessa.

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Sensori luminosi da sacchetti di plastica riciclati: la nuova frontiera per rilevare metalli tossici nell'acqua

Sensori luminosi da sacchetti di plastica riciclati: la nuova frontiera per rilevare metalli tossici nell'acqua

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Sensori luminosi da sacchetti di plastica riciclati: la nuova frontiera per rilevare metalli tossici nell'acqua Un team di ricercatori dell'Universitas Gadjah Mada di Yogyakarta, Indonesia, ha sviluppato un metodo innovativo per trasformare i sacchetti di plastica riciclati in nanomateriali e sensori in grado di rilevare metalli tossici nell'acqua potabile. Questo processo inizia con il polietile...

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I ricercatori convertono i sacchetti in particelle molto piccole, note come carbon quantum dots (CQDs), che sono più piccole di un virus. La produzione di queste particelle avviene attraverso l'uso combinato di due metodi: pirolisi e trattamento idrotermale. La pirolisi implica il riscaldamento della plastica senza ossigeno, mentre il trattamento idrotermale consiste nel riscaldare il materiale in acqua sotto pressione.

Durante il processo, viene aggiunto meno del sette percento di perossido di idrogeno per aiutare a decomporre il polietilene, e l'intero procedimento richiede circa dieci ore. Il risultato è una soluzione contenente i CQDs, che brillano sotto la luce UV, diventando fluorescenti. Questo fenomeno di emissione luminosa è dovuto alla struttura degli atomi di carbonio e ai gruppi chimici attaccati alla superficie dei CQDs.

Il bagliore dei sacchetti di plastica riciclati può quindi essere utilizzato per rilevare metalli tossici nell'acqua potabile. Maggiore è l'intensità della luce, minori sono i metalli tossici presenti nell'acqua. I ricercatori hanno testato i CQDs con diversi metalli e hanno osservato che reagiscono specificamente con gli ioni ferrici, evidenziando la presenza di ferro carico di tre. Quando i CQDs si attaccano a questo ferro, il bagliore diventa più debole, indicando una maggiore concentrazione di metallo nell'acqua.

Finora, i sensori sono in grado di rilevare anche concentrazioni di 9,50 micromolari, sufficienti per verificare se l'acqua potabile è contaminata. I risultati dello studio sono stati accurati e ripetibili. Inoltre, i ricercatori hanno analizzato l'efficacia del bagliore dei CQDs usando un parametro chiamato quantum yield, che misura l'emissione di luce rispetto alla luce assorbita. I CQDs realizzati con sacchetti di plastica hanno raggiunto un quantum yield del 10.04%, dimostrando che possono emettere una luce sufficientemente intensa per essere utilizzati come sensori.

Attualmente, i ricercatori credono che questa scoperta possa essere applicata in kit di test per l'acqua portatili a basso costo, grazie all'uso di sacchetti di plastica riciclati come sensori.

Immagini: Teslariu Mihai via Unsplash, Daniele Levis Pelusi via Unsplash, Naja Bertolt Jensen via Unsplash.

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ChorusLife: Il Futuro dello Smart District a Bergamo

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ChorusLife: Il Futuro dello Smart District a BergamoInaugurato a novembre 2024, ChorusLife rappresenta una delle più significative iniziative di rigenerazione urbana in Italia. Situato in una ex area industriale a Bergamo, questo nuovo quartiere è progettato dall'architetto Joseph di Pasquale e nasce dalla visione del Cavaliere Domenico Bosatelli. Il progetto si distingue per la sua capacità di in...

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Un Modello di Smart District

ChorusLife è concepito come un laboratorio urbano, mirato a promuovere la sostenibilità ambientale, economica e sociale. Il distretto offre diverse opzioni abitative, tra cui il primo residence in città in formula build-to-rent e un hotel quattro stelle superior del marchio Radisson. Con oltre 10.000 metri quadrati dedicati a negozi e ristorazione, ogni spazio è progettato per favorire la vita di comunità.

La Luce come Elemento di Continuità

Uno degli aspetti più innovativi di ChorusLife è l'illuminazione, curata da PERFORMANCE iN LIGHTING | Powered by GEWISS. La luce non è solo funzionale, ma diventa parte dell'identità del quartiere. Attraverso un sistema di illuminazione intelligente, si garantisce sicurezza e qualità dell'esperienza urbana, rendendo il distretto un luogo accogliente e vivibile.

Un Ecosistema Tecnologico Integrato

ChorusLife non si limita all'illuminazione: integra anche soluzioni avanzate per la distribuzione dell'energia e la mobilità elettrica, con numerose colonnine per la ricarica di veicoli elettrici. Questo approccio rende il distretto un microcosmo autosufficiente, contribuendo a una riduzione dell'impatto ambientale.

Un Nuovo Modo di Costruire la Città

Il progetto di ChorusLife dimostra come l'intervento privato possa giocare un ruolo chiave nella costruzione della città, guidato da una visione integrata e inclusiva. In questo contesto, la luce diventa un fattore determinante per l'identità urbana e la sostenibilità, contribuendo a stabilire un nuovo modello di smart district replicabile in altre aree.

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NEOM Stadium: L'Incredibile Stadio Sospeso a 330 Metri di Altezza

NEOM Stadium: L'Incredibile Stadio Sospeso a 330 Metri di Altezza

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Immagina un luogo dove il cielo incontra la terra, dove lo sport si eleva in una dimensione mai vista prima. Questo è NEOM Stadium, un audace progetto architettonico che sorgerà a 330 metri di altezza, portando il concetto di stadio a nuovi livelli, letteralmente. Situato nel cuore della futuristica città di The Line, in Arabia Saudita, questo impianto sportivo non è solo un luogo per assistere a ...

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Con una capacità di circa 46.000 spettatori, il NEOM Stadium è destinato a diventare il simbolo della candidatura saudita per la FIFA World Cup 2034. La costruzione, prevista per iniziare nel 2027, segna un passo audace verso un futuro in cui la sostenibilità e l'innovazione tecnologica si fondono in un'unica visione. Ma cos'è che rende questo stadio così unico?

Immagina di assistere a una partita di calcio, con il panorama mozzafiato di una città innovativa come sfondo. Il NEOM Stadium non è solo un semplice impianto sportivo; è una fusione di architettura avveniristica e sostenibilità ambientale. Alimentato al 100% da energie rinnovabili, il suo design prevede un tetto che si integra con l'architettura della città, e sistemi di trasporto elettrici e automatizzati che rendono ogni spostamento un'esperienza fluida e futuristica.

Ma la costruzione di un'opera così ambiziosa non è priva di sfide. I costi stimati per l'intero progetto NEOM si aggirano intorno ai 500 miliardi di dollari, ma alcune fonti suggeriscono che potrebbero arrivare fino a 8,8 trilioni. La questione della sostenibilità e dell'impatto ambientale diventa quindi cruciale. Come si può garantire che un progetto di tale portata non comprometta l'ambiente circostante?

Inoltre, ci sono le critiche riguardanti il cosiddetto

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Un Nuovo Spazio Sacro: La Chiesa della Santa Trinità e il Rifugio per la Comunità

Un Nuovo Spazio Sacro: La Chiesa della Santa Trinità e il Rifugio per la Comunità

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Nel cuore pulsante di Kyiv, dove la storia e la modernità si intrecciano, si erge un progetto audace e visionario: la Chiesa della Santa Trinità, concepita dallo studio Aranchii Architects. Un luogo sacro che trascende la sua funzione tradizionale, integrando un rifugio antiaereo all'interno della sua struttura. L'architettura diventa, così, non solo un'espressione estetica ma anche un atto di res...

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La chiesa, con una superficie di 812 metri quadrati, si destina alla comunità greco-cattolica ucraina dell'Obolon, un quartiere che ha subito le conseguenze della guerra. La sua costruzione, prevista per il 2026, è un segno di determinazione in un contesto di incertezze. "Desideriamo creare uno spazio sacro contemporaneo che serva la comunità nella vita quotidiana", afferma Dmytro Aranchii, il principale architetto, esprimendo una visione che va oltre le semplici funzioni religiose.

Il rifugio antiaereo, incorporato nel design, è pensato per garantire comfort e dignità, con spazi luminosi, ventilazione e servizi igienici, offrendo un senso di appartenenza. "Non è solo un bunker, ma un luogo dove le persone possono sentirsi sicure e accolte", continua Aranchii. Questo approccio umano all'architettura rappresenta una risposta alle nuove esigenze della società ucraina, dove la sicurezza è diventata una priorità.

La chiesa non è solo un rifugio ma anche un'opera d'arte architettonica, che si ispira alla tradizione delle chiese ucraine, mantenendo un piano a croce e un altare rivolto a est. Tuttavia, in un tocco di modernità, le sue ali saranno realizzate a diverse altezze, creando una silhouette ondulata che richiama le architetture di Frei Otto e Antoni Gaudí. Un paesaggio pubblico di quasi 5.400 metri quadrati circonderà la chiesa, offrendo uno spazio per eventi e momenti di tranquillità.

Aranchii Architects vede nella progettazione non solo una forma di espressione estetica, ma un mezzo per sostenere le comunità in difficoltà. "Continuare a progettare è un atto di fede nel futuro", afferma Aranchii, riaffermando l'importanza di costruire e preservare l'identità, anche nei momenti più sfidanti.

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Grand Bayview Qianhai: Le Torri Residenziali di Foster + Partners a Shenzhen

Grand Bayview Qianhai: Le Torri Residenziali di Foster + Partners a Shenzhen

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Grand Bayview Qianhai: Le Torri Residenziali di Foster + Partners a ShenzhenSituato nella vibrante città di Shenzhen, il progetto Grand Bayview Qianhai rappresenta un'innovativa tipologia abitativa progettata dallo studio Foster + Partners. Completato nel 2025, questo complesso residenziale si distingue per la sua architettura unica e per la sua attenzione al benessere dei professionisti con uno s...

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Le due torri collegate sono disposte a ventaglio, ottimizzando così le viste e la luce naturale. Questo design non solo massimizza la privacy degli appartamenti situati all'esterno, ma crea anche aree comuni focalizzate al centro del progetto, favorendo l'interazione tra i residenti.

Con una superficie totale di 96.000 m², Grand Bayview Qianhai è più di un semplice complesso residenziale; è un ambiente pensato per supportare un equilibrio tra lavoro e vita privata, offrendo spazi funzionali e confortevoli. Il progetto, curato da un team di esperti tra cui Luke Fox e Perry lp, utilizza materiali moderni come vetro, acciaio e cemento, contribuendo a un'estetica contemporanea e a una sostenibilità ambientale.

Per scoprire di più su questo straordinario progetto, visita ArchDaily.

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Sogni d'acqua: la magia della houseboat di Sausalito

Sogni d'acqua: la magia della houseboat di Sausalito

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Sogni d'acqua: la magia della houseboat di Sausalito Nel cuore della storica comunità galleggiante di Sausalito, un progetto architettonico straordinario prende vita. La houseboat concepita da Craig Steely non è solo una dimora, ma un viaggio sensoriale che si dispiega tra materiali naturali e spazi armoniosi. Immaginate di svegliarvi ogni mattina circondati dall'acqua, mentre il sole si riflette ...

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Questa creazione architettonica si distingue per il suo design innovativo, dove la semplicità di un cubo si trasforma in un labirinto di emozioni. La suddivisione in zone pubbliche e private, insieme ai livelli sfalsati, consente di vivere ogni angolo con un'intimità unica. Non è solo una casa, ma un rifugio sospeso tra cielo e mare, dove ogni dettaglio è pensato per fondersi con l'ambiente circostante.

La houseboat di Sausalito è un esempio lampante di come l'architettura possa rispondere alle sfide della sostenibilità, offrendo soluzioni abitative che rispettano la natura. I materiali utilizzati, principalmente legno e vetro, non solo richiamano la bellezza del paesaggio marino, ma garantiscono anche un'efficienza energetica che è sempre più necessaria nel nostro tempo.

In un mondo che corre verso il futuro, la houseboat di Craig Steely ci invita a riflettere su cosa significhi vivere in armonia con l'acqua, a riscoprire il piacere di uno spazio che respira e si evolve. È un esempio di come l'architettura possa non solo accogliere, ma anche ispirare, creando un legame profondo tra l'uomo e il suo ambiente.

La bellezza di questo progetto non sta solo nei suoi volumi, ma nella capacità di raccontare storie, di far vibrare le emozioni e di ricordarci che ogni casa, anche galleggiante, è prima di tutto un luogo di incontri e di sogni.

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L'Essenza della Natura nel Design: Scopri il Mindcraft Project di Copenhagen

L'Essenza della Natura nel Design: Scopri il Mindcraft Project di Copenhagen

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Nel cuore di Copenhagen, dove l'arte del design si intreccia con la bellezza della natura, si svolge il Mindcraft Project. Questa esposizione annuale celebra l'innovazione e la creatività, presentando opere che riflettono le geometrie naturali e le leggi fisiche che governano il nostro mondo. Ogni anno, un gruppo selezionato di talentuosi designer danesi si riunisce per dare vita a pezzi unici, in...

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Il curatore di quest'edizione, Pil Bredahl, ha sfidato i partecipanti a esplorare questi concetti attraverso una lente contemporanea. Tra le opere più suggestive, troviamo gli sgabelli di legno curvato di Anne Dorthe Vester, che richiamano l'estetica delle prime tavole da surf e delle pagaie tradizionali. Questi sgabelli, chiamati Ro, sono un perfetto esempio di come il design possa fondersi con la funzionalità e la bellezza.

Ma non è solo il legno a raccontare storie in questo progetto. L'artista tessile Lærke Lillelund ha portato il suo approccio innovativo, creando pendenti scultorei che sembrano alghe colorate in movimento, frutto di tecniche giapponesi di shibori. Ogni pezzo è una sinfonia di colori e materiali, che trasmette un senso di fluidità e connessione con l'oceano.

La varietà dei materiali utilizzati nella mostra è sorprendente: dal vetro alla terra, dal legno ai tessuti, ogni elemento racconta una storia di trasformazione e rispetto per l'ambiente. I designer Bendixen e Baruël, ad esempio, hanno creato sculture in legno utilizzando rami salvati da progetti di disboscamento, esplorando le possibilità architettoniche delle strutture naturali.

La mostra del Mindcraft Project è un viaggio attraverso la creatività danese, un'opportunità per vedere come l'arte e la natura possano fondersi in un dialogo senza tempo. I visitatori possono immergersi in un mondo dove la tradizione si incontra con l'innovazione, e il risultato è un design che non solo abbellisce gli spazi, ma invita a riflettere.

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Il Castello di Sanguinetto: Un Sogno Medievale in Vendita

Il Castello di Sanguinetto: Un Sogno Medievale in Vendita

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Nel cuore pulsante della storia italiana, a pochi chilometri da Verona, sorge il Castello di Sanguinetto, un autentico gioiello medievale che attende un nuovo capitolo della sua esistenza. Con le sue torri merlate che si stagliano contro il cielo, i saloni affrescati che raccontano storie di un tempo lontano e le pietre che conservano l'eco di otto secoli di vita, questo castello non è solo un luo...

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Immagina di poter acquistare un castello per 2,2 milioni di euro. Non si tratta solo di un investimento; è l'occasione per restituire al territorio un patrimonio culturale che può rinascere sotto nuove forme. Da dimora privata a lussuoso hotel, fino a diventare un centro culturale aperto al mondo, le opzioni sono infinite e affascinanti. La corte interna, con il suo respiro di storia, si presta magnificamente a eventi unici o a momenti di relax, trasportandoti indietro nel tempo.

Un viaggio nel tempo è ciò che offre Sanguinetto, un borgo che ha visto passare non solo il tempo, ma anche figure illustri come Carlo Goldoni e Garibaldi. Le origini di questo castello risalgono al XIII secolo, quando venne fortificato per proteggere le rotte commerciali verso la Lombardia. Oggi, i suoi 1.500 metri quadrati di ambienti interni, distribuiti su più livelli, raccontano un'evoluzione architettonica che unisce eleganza e funzionalità. Torri trasformate in logge, saloni che custodiscono affreschi: ogni angolo parla di storie da vivere.

Ma il vero valore del Castello di Sanguinetto non è solo architettonico. È un luogo di emozioni, incastonato in una regione ricca di arte, cultura e gastronomia. Situato tra Verona, Mantova e il Lago di Garda, offre infinite opportunità per esplorare il patrimonio artistico e naturale dell'Italia. Chi deciderà di ridare vita a questo castello avrà l'opportunità di creare un ponte tra il passato e il futuro, integrando modernità e tradizione in perfetta armonia.

Il Castello di Sanguinetto con le sue torri merlate
Una vista suggestiva del Castello di Sanguinetto.

Immagina un boutique hotel immerso nella storia, un centro di ricerca dedicato all'arte e alla sostenibilità, o una residenza privata che diventa un rifugio di ispirazione. Le possibilità sono molte, e ognuna di esse racconta un futuro luminoso per questo angolo d'Italia, pronto a reinventarsi e a sorprendere.

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La Torre Oricon: Un Nuovo Simbolo per Tirana, Firmata da Souto de Moura e OODA

La Torre Oricon: Un Nuovo Simbolo per Tirana, Firmata da Souto de Moura e OODA

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In un angolo vibrante di Tirana, dove il passato incontra le aspirazioni di un futuro moderno, sorge una nuova icona architettonica: la Torre Oricon. Concepita dalla mente geniale di Eduardo Souto de Moura, vincitore del prestigioso Premio Pritzker, e dal talentuoso studio OODA, questa struttura non è solo un edificio, ma un portale che invita a esplorare la bellezza della capitale albanese.

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Con i suoi cinquant'anni di altezza, la Torre Oricon si erge maestosa tra la griglia storica della città e il suo espansivo lato ovest, un punto di convergenza dove infrastrutture, abitazioni e commercio si intrecciano. La progettazione della torre è guidata da una ricerca di proporzione, struttura e materiali, un equilibrio che riflette la disciplina di Souto de Moura e l'approccio innovativo di OODA verso l'adattabilità urbana. Il risultato è un'opera che trasmette una sensazione di stabilità e avanguardia, ancorata a una geometria che parla più della sua essenza che della sua scala.

La Torre Oricon, posizionata accanto alla Bond Tower, stabilisce un dialogo con il suo contesto attraverso una massa calibrata e una base progettata con cura. I livelli inferiori creano un'interfaccia porosa con la strada, aprendo la vista verso la città attraverso facciate vetrate e recessi profondi che modulano la luce e definiscono soglie. Questa base dà spazio a una composizione verticale dove ripetizione, ombra e riflessione conferiscono una continuità misurata alla facciata. La sua collocazione lungo l'asse principale che collega l'aeroporto al centro città ne sottolinea il ruolo di soglia urbana.

L'identità architettonica della Torre Oricon emerge dalla sua costruzione materiale. Calcestruzzo, marmo e vetro sono utilizzati con sobrietà, enfatizzando la continuità e la texture piuttosto che l'effetto superficiale. Questi materiali richiamano le tradizioni edilizie regionali, sostenendo al contempo la chiarezza strutturale della torre. I dettagli sono pensati con attenzione: pannelli di marmo articolano la sezione centrale, conferendo peso e permanenza, mentre il vetro più leggero nei livelli superiori accresce la trasparenza e la luminosità degli spazi destinati all'hotel.

All'interno, la Torre Oricon riflette il dinamismo della vita cittadina. Nella base si trovano negozi e uffici, che conferiscono al piano terra una presenza civica e estendono l'energia commerciale dell'Avenue Dritan Hoxha. Gli appartamenti ai piani intermedi sono disposti attorno a un nucleo centrale, con layout che privilegiano privacy e viste sulle maestose montagne circostanti. I livelli superiori ospitano un hotel e un ristorante, che incoronano l'edificio e offrono spazi aperti inondati di luce naturale e panorami mozzafiato.

La progettazione della Torre Oricon si basa sul principio che architettura e costruzione sono inseparabili. Ogni decisione, dalla modulazione della facciata alla lunghezza delle travi strutturali, riflette la logica di come l'edificio si erge e respira nel suo ambiente. La collaborazione tra Eduardo Souto de Moura e OODA sintetizza esperienza e sperimentazione in una dichiarazione coerente di modernità e rispetto per il contesto.

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Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.designboom.com.

Il Ruolo delle Donne nell'Architettura: Incontro alla Biennale di Venezia

Il Ruolo delle Donne nell'Architettura: Incontro alla Biennale di Venezia

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Il Ruolo delle Donne nell'Architettura: Incontro alla Biennale di Venezia Il 20 settembre, la Biennale di Venezia diventa palcoscenico per un'importante iniziativa dedicata alle donne nell'architettura e nell'ingegneria. Più di cento professioniste, socie di Aidia, si riuniranno per una giornata che celebra il valore delle connessioni professionali e il crescente ruolo delle donne nel settore tec...

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Il tema dell'incontro, intitolato “100 voci, una sola rete”, include una visita all'Arsenale e un incontro presso il Padiglione Italia, guidato dall'architetta Guendalina Salimei. L'evento è un'opportunità per discutere delle sfide e dei successi delle professioniste, in un contesto dove il cambiamento culturale è fondamentale.

Alberta Baldin, presidente della sezione veneziana di Aidia, sottolinea l'importanza di fare rete: “Incontrarsi e fare rete è un modo per far sentire la propria voce. Vogliamo conoscere le nostre problematiche comuni e lavorare per risolverle, sia a livello politico che sociale.”

Aidia non è solo un’associazione, ma un movimento che mira a cambiare la percezione delle donne nel campo delle professioni tecniche. Con 23 sezioni in tutta Italia e oltre 530 socie, Aidia affronta le disuguaglianze di genere e promuove l'uguaglianza non solo nelle statistiche, ma anche nella realtà quotidiana delle professioniste.

Le statistiche parlano chiaro: nonostante le donne rappresentino il 45% degli iscritti, continuano a subire un significativo divario salariale. Un recente studio ha rivelato che le donne guadagnano in media 25.000 euro in meno rispetto ai colleghi maschi. Questa disparità è ancora più marcata tra le libere professioniste, che guadagnano solo il 54% rispetto ai loro omologhi maschili.

Oltre a discutere del divario salariale, l'associazione si impegna a sensibilizzare le istituzioni e a migliorare le politiche di supporto per le professioniste, affrontando temi come la maternità e le misure di sostegno disponibili.

Aidia si distingue anche per le sue iniziative rivolte ai giovani, con attività dedicate alla promozione delle discipline STEM e la creazione di modelli culturali più equi. L'associazione punta a formare una nuova generazione di professioniste che possano contribuire attivamente a un futuro inclusivo nel campo dell'architettura e dell'ingegneria.

In conclusione, l'incontro alla Biennale di Venezia rappresenta un passo importante verso un cambiamento culturale necessario e auspicato. Come ha affermato Gae Aulenti, “l’architettura non dev’essere considerata un mestiere ‘da uomini’” e il futuro è nelle mani di tutti noi.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su alleyoop.ilsole24ore.com.

L'arte della sedia: il design senza tempo di Frank Lloyd Wright

L'arte della sedia: il design senza tempo di Frank Lloyd Wright

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Nel cuore del Wisconsin, un'esposizione straordinaria celebra un maestro del design: Frank Lloyd Wright. Frank Lloyd Wright: Modern Chair Design si propone come un viaggio nell'evoluzione del design delle sedie, un aspetto spesso trascurato della sua vasta opera, ma di fondamentale importanza per comprendere la sua visione architettonica e l'evoluzione della vita domestica americana.

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La mostra, che accoglie oltre trenta modelli di sedie, ripercorre un arco temporale che va dal 1900 fino alla fine degli anni '50, mettendo in evidenza come i suoi design siano cambiati nel corso del XX secolo. Le sedie, espressione di un'epoca e di un pensiero, raccontano la transizione da un'idea di mobilio massiccio e artigianale, tipica del movimento Arts and Crafts, a soluzioni più leggere e modulari, in linea con le esigenze della vita moderna.

Wright, attraverso il suo linguaggio unico, ha saputo coniugare estetica e funzionalità, anticipando tendenze che oggi ci sembrano familiari. Il curatore Thomas Szolwinski ha affermato che "le sedie di Wright offrono una lente affascinante sul suo filosofico evolversi e sulla trasformazione della vita domestica americana". Non si tratta solo di mobili, ma di una riflessione profonda su come viviamo e interagiamo con lo spazio.

La mostra non si limita a presentare pezzi storici, ma include anche repliche di progetti mai realizzati, come le sedie concepite per il Guggenheim Museum di New York e per l'AD German Warehouse. Attraverso un lavoro di ricerca meticoloso, i curatori hanno collaborato con artigiani per ricreare esemplari che incarnano l'essenza del pensiero di Wright e la sua continua innovazione. E così, dodici di queste opere sono state create appositamente per l'esposizione, tra cui una poltrona destinata alla James Kibben Ingalls House.

Il design di Wright, lontano dall'essere statico, è un continuo dialogo con la contemporaneità. Le sedie sono disposte in ordine cronologico, raccontando una storia di innovazione e trasformazione. Ogni pezzo è un capitolo che si interseca con il contesto sociale e culturale del suo tempo. Tra i pezzi di spicco si trovano la poltrona a pannelli in canna per la Emil Bach House e le poltrone Origami progettate per il suo studio a Taliesin West.

La mostra Frank Lloyd Wright: Modern Chair Design è un invito a riflettere su come il design possa influenzare le nostre vite, rimanendo sempre attuale e affascinante. Un'esperienza da non perdere per chi ama l'architettura e il design, in programma dal 4 ottobre 2025 al 26 gennaio 2026.

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L'Incredibile Viaggio nel Padiglione Brasiliano: Esplorando le Infrastrutture Ancestrali dell'Amazzonia alla Biennale di Venezia 2025

L'Incredibile Viaggio nel Padiglione Brasiliano: Esplorando le Infrastrutture Ancestrali dell'Amazzonia alla Biennale di Venezia 2025

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Nel cuore pulsante dei Giardini della Biennale di Venezia, il Padiglione Brasiliano si erge come un faro di creatività e riflessione, un luogo dove architettura e natura danzano in un abbraccio armonioso. Questa edizione, intitolata "(RE)INVENTION", è curata dal collettivo Plano Coletivo, un trio di architetti visionari: Luciana Saboia, Eder Alencar e Matheus Seco. La loro opera, inaugurata il 10 ...

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Il percorso espositivo si sviluppa come un viaggio attraverso il tempo e lo spazio, partendo da recenti scoperte archeologiche che hanno rivelato l'esistenza di infrastrutture ancestrali nell'immensa foresta amazzonica. Queste strutture, testimoni silenziosi di un'epoca in cui l'armonia tra uomo e natura era la norma, pongono interrogativi sulle contraddizioni socio-ambientali delle città moderne. È un invito a riflettere, a imparare da saggezze dimenticate, a scoprire l'interdipendenza che lega l'essere umano alla terra e alla natura, come fondamento per costruire futuri più sostenibili.

Il Padiglione, organizzato dalla Fundação Bienal de São Paulo in collaborazione con il Ministero della Cultura e il Ministero degli Affari Esteri del Brasile, si propone non solo come un'esposizione architettonica, ma come un'opera d'arte vivente che sfida i confini tradizionali. Ogni elemento è pensato per stimolare la curiosità, per evocare emozioni, per portare il visitatore a esplorare nuove prospettive.

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Il Centro di Formazione CODEC a Kuakata: Un Faro di Sviluppo per le Comunità Costiere

Il Centro di Formazione CODEC a Kuakata: Un Faro di Sviluppo per le Comunità Costiere

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Il Centro di Formazione CODEC a Kuakata: Un Faro di Sviluppo per le Comunità Costiere Nel cuore pulsante di Kuakata, un luogo dove il mare abbraccia la terra, sorge il CODEC Training Centre. Questa struttura non è solo un edificio; è un simbolo di speranza e crescita per le comunità costiere del Bangladesh. Progettato con un occhio attento alla sostenibilità e all’inclusione, il centro si propone ...

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Immaginate un luogo dove gli abitanti locali possono apprendere le tecniche di gestione delle risorse costiere, prepararsi a calamità naturali e sviluppare un turismo sostenibile che rispetti l’ambiente. Questa è la missione del CODEC, un progetto che si è evoluto attraverso un processo di costruzione graduale, coinvolgendo artigiani e lavoratori della comunità, assicurando così che la conoscenza e le competenze siano trasferite direttamente ai membri della comunità.

Con una superficie di 7333 piedi quadrati, il centro non solo offre spazi per la formazione, ma è anche progettato per integrarsi armoniosamente nel contesto naturale circostante. La scelta dei materiali, come il mattone, riflette un impegno per la qualità e la sostenibilità, rendendo il centro un esempio luminoso di architettura educativa.

In un mondo che cambia rapidamente, il CODEC Training Centre emerge come un faro di innovazione, dove l’educazione si sposa con la tradizione, creando un futuro luminoso per le generazioni a venire. La sua importanza va oltre le mura; è un catalizzatore per il cambiamento, un luogo dove le idee fioriscono e le comunità si uniscono per affrontare le sfide del futuro.

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Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.archdaily.com.

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Esplorando l'industria dell'illuminazione: il nuovo numero di Dezeen Agenda USA

Esplorando l'industria dell'illuminazione: il nuovo numero di Dezeen Agenda USA

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Esplorando l'industria dell'illuminazione: il nuovo numero di Dezeen Agenda USAIl recente numero della nostra edizione americana di Dezeen Agenda presenta un'intervista con Bruce Hannah sullo stato del design dei mobili e un'indagine su come i marchi di illuminazione statunitensi stanno innovando. Iscriviti oggi stesso!

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Con la riapertura dell'ufficio di architettura di Donald Judd a Marfa, dopo il restauro, questa edizione di Dezeen Agenda si concentra sul design dei mobili. L'industrial designer Hannah ha dichiarato a Dezeen che i designer di mobili di oggi stanno lavorando con "ingredienti migliori". La Morrison Hannah Task Chair è stata ripubblicata lo scorso anno con Knoll. "La ricetta non è cambiata, ma gli ingredienti sono cambiati in gran parte in meglio," ha affermato Hannah.

In un campo correlato, la reporter di Dezeen, Ellen Eberhardt, indaga su come le aziende di illuminazione americane stiano utilizzando la stampa 3D e la produzione digitale per cercare di riparare l'industria dell'illuminazione, definita "estremamente rotta". La californiana Gantri ha recentemente aperto una fabbrica dotata di oltre 1.000 stampanti 3D.

Altrove nella newsletter, mettiamo in evidenza un trio di progetti di ospitalità a New York, dal restauro del Waldorf Astoria a cura di SOM, al ristorante più recente del Rockwell Group nel Flatiron District e un hotel all'interno di una locanda del 1917 a NoHo. L'ultima newsletter ha anche presentato il progetto più recente completato da Herzog & de Meuron a Filadelfia e una cabina in legno nello Stato di Washington elevata su colonne d'acciaio.

L'edizione USA di Dezeen Agenda è una newsletter curata inviata ogni secondo venerdì, contenente notizie di rilevanza, opinioni, interviste e progetti provenienti da tutta l'America. Leggi l'ultima edizione di Dezeen Agenda USA o iscriviti qui. Puoi anche iscriverti alle nostre altre newsletter; l'edizione globale di Dezeen Agenda è inviata ogni giovedì e contiene una selezione dei principali eventi della settimana.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su Dezeen.

Armadi come Dichiarazioni Architettoniche: Oltre il Semplice Stoccaggio

Armadi come Dichiarazioni Architettoniche: Oltre il Semplice Stoccaggio

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Armadi come Dichiarazioni Architettoniche: Oltre il Semplice StoccaggioNel mondo del design d'interni, l'armadio non rappresenta più solo un luogo di stoccaggio. Oggi, è considerato un elemento architettonico che può definire il carattere di uno spazio. Seguendo il concetto di capsule wardrobe, che risale agli anni '70 grazie a Susie Faux, possiamo vedere come un guardaroba ben progettato possa si...

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In molte culture visive, l'idea di un armadio ordinato e funzionale è stata rappresentata in modo umoristico, come nei cartoni animati. Personaggi come Doug Funnie o Dexter hanno mostrato come un armadio possa semplificare la vita quotidiana. Per figure iconiche come Steve Jobs, indossare un'uniforme quotidiana ha eliminato la piccola ma ripetitiva decisione di 'cosa indossare?', liberando tempo ed energie per questioni più importanti.

Per altri, il momento della scelta di cosa indossare è un piacere, capace di influenzare il tono della giornata e il proprio stato d'animo. In questo senso, il guardaroba diventa un'estensione dell'identità, un luogo dove le scelte pratiche e simboliche si incontrano. Espressioni come 'uscire dal guardaroba' o 'scheletro nell'armadio' evidenziano la dimensione culturale di questo elemento della casa.

Nella progettazione contemporanea, l'armadio ha acquisito nuove sfumature: può guidare la circolazione in uno spazio, influenzare la percezione e persino plasmare l'atmosfera di un ambiente. In questo articolo, esploreremo come gli armadi possano diventare vere e proprie dichiarazioni architettoniche, in grado di elevare l'estetica e la funzionalità degli spazi domestici.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su ArchDaily Global.

Casa Batlló: Un Nuovo Spazio per l'Arte Contemporanea nel Cuore di Barcellona

Casa Batlló: Un Nuovo Spazio per l'Arte Contemporanea nel Cuore di Barcellona

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Nel cuore pulsante di Barcellona, un capolavoro di Antoni Gaudí, la Casa Batlló, si prepara a rivelare un nuovo capitolo della sua storia. A partire dal 31 gennaio 2026, un appartamento nascosto al secondo piano sarà trasformato in una galleria dedicata all'arte contemporanea, un evento che promette di arricchire ulteriormente l'eredità culturale di questo monumento dichiarato Patrimonio dell'Uman...

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La ristrutturazione, curata dallo studio barcellonese Mesura, rappresenta un delicato equilibrio tra restauro e innovazione, restituendo vita a spazi che sono stati inaccessibili per decenni. L'intervento architettonico si distingue per l'introduzione di un soffitto in metallo curvo, stampato con motivi concentrici che evocano l'acqua, simbolo della fluidità e del cambiamento.

Un Dialogo tra Passato e Futuro

La nuova iniziativa, denominata Casa Batlló Contemporary, non è solo una galleria, ma un palcoscenico per il dialogo tra il genio di Gaudí e le espressioni artistiche attuali. L'inaugurazione sarà segnata dalla mostra Beyond the Facade, realizzata dal collettivo londinese United Visual Artists (UVA), che esplorerà i cicli della vita attraverso opere che utilizzano luce e movimento per coinvolgere e stupire il pubblico.

Un Progetto per il XXI Secolo

Questa apertura si allinea con le celebrazioni del centenario dalla morte di Gaudí e con il riconoscimento di Barcellona come Capitale Mondiale dell'Architettura. La galleria si propone di essere un faro culturale, unendo la conservazione rigorosa della storia con un'attiva reinterpretazione del presente. Maria Bernat, direttrice del programma, sottolinea come l'obiettivo sia quello di creare un ponte tra epoche, dando nuova vita a un patrimonio che continua a ispirare.

Casa Batlló non è nuova a interventi artistici innovativi, avendo già collaborato con artisti digitali dal 2021. Con l'introduzione di Casa Batlló Contemporary, il luogo si trasforma in un centro culturale dinamico, capace di attrarre visitatori e di stimolare la creatività contemporanea.

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Benito: Un Sogno Minimalista e Vaulted nel Cuore di Madrid

Benito: Un Sogno Minimalista e Vaulted nel Cuore di Madrid

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Nel vibrante tessuto urbano di Madrid, dove le storie si intrecciano come i filamenti di un arazzo, si erge la ristrutturazione di Benito, un progetto che trasforma un vecchio negozio di pellicce in una residenza compatta, elegante e funzionale. Qui, lo studio BURR riesce a evocare un senso di spazio e luminosità, giocando con i limiti di un piano a livelli sfalsati che diventa il cuore pulsante d...

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La disposizione architettonica si snoda in due bande sottili: una zona a piano terra, con un’altezza di soffitto generosa di quattro metri, e un mezzanino sollevato di 180 centimetri, concepito per consentire il passaggio delle auto verso un garage sotterraneo. Questo gioco di altezze crea un volume a forma di L, dove il collegamento tra i livelli diventa un’esperienza sensoriale centrale, un viaggio che invita a scoprire ogni angolo.

La scala, pensata con cura da BURR, non è solo un semplice collegamento, ma un’opera di design che cela sotto i suoi gradini porte a scomparsa per elettrodomestici, ripostigli e persino un WC compatto. Questa integrazione precisa, che ricorda gli interni dei mezzi di trasporto, permette di massimizzare lo spazio utile, allontanando il caos visivo e regalando un senso di ordine.

Il movimento attraverso l’abitazione segue un loop a forma di U: si entra dalla zona inferiore e, salendo, si raggiunge il piano superiore che riporta alla facciata principale. Questa sequenza introduce un gradiente di utilizzo pubblico e privato, separando la zona condivisa da quella più intima, in un equilibrio perfetto di convivialità e riservatezza.

Entrambi i livelli di Benito si aprono verso l’esterno, creando un legame continuo con l’aria e la luce. Al piano terra, un patio comune accoglie la freschezza del giorno, mentre il mezzanino si affaccia su una terrazza privata, un angolo di serenità. Con facciate su entrambi i lati, la ventilazione incrociata si stabilisce naturalmente, sostenuta da un layout aperto che, sebbene racchiuda solo il bagno e il WC, mantiene un’atmosfera di apertura in ogni altro spazio.

Ma non è tutto: le sfide del contesto edilizio, con servizi condivisi che attraversano il soffitto a diverse altezze, hanno spinto BURR a introdurre un intervento audace: una volta a botte che abbraccia la parte pubblica della casa. Questa soluzione offre isolamento acustico e visivo, conferendo al piccolo interno un sorprendente senso di volume e spazio, in un contrasto deliberato con le dimensioni contenute del progetto.

In questo modo, la ristrutturazione di Benito eleva una piccola porzione domestica di Madrid a qualcosa di distintivo e memorabile, senza mai cadere nell’eccesso, ma celebrando l’essenziale.

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L'Architettura Ondulata del Centro Sportivo Hushan: Un Nuovo Icona di Jiangshan

L'Architettura Ondulata del Centro Sportivo Hushan: Un Nuovo Icona di Jiangshan

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Nel cuore pulsante di Jiangshan, dove le montagne sfiorano il cielo e i fiumi danzano tra le valli, sorge l'Hushan Swimming Center, un capolavoro architettonico firmato LYCS Architecture. Questo centro sportivo rappresenta la prima struttura di livello professionale in grado di ospitare competizioni nazionali di nuoto, con una superficie di 14.244 metri quadrati, dove ogni angolo racconta una stor...

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Immaginate un luogo dove la competizione si intreccia con la quotidianità, dove un pool olimpionico a otto corsie si affianca a uno spazio di allenamento di sei corsie, entrambi profondi due metri, pronti ad accogliere atleti e cittadini in un abbraccio di sport e comunità. Situato ai piedi del maestoso Hushan, il centro si affaccia sul porto di Jiangshan, unendo in un unico respiro la forza della natura e l’energia umana.

La progettazione, ispirata dal tema del 'fiume e della montagna', abbraccia le linee morbide e ondulate del paesaggio circostante, creando un linguaggio architettonico che si fonde con l’ambiente. La facciata, composta da 2.943 pannelli metallici unici, si presenta come una pelle squamosa che cattura la luce e il movimento, richiamando l’immagine dell’acqua che scorre e delle cime montuose.

Ogni dettaglio è pensato per ottimizzare l’esperienza dell’utente: la circolazione duale separa atleti e spettatori, creando un flusso armonioso durante le manifestazioni. L’ingresso principale, caratterizzato da un tetto ripiegato verso l’interno, invita a esplorare spazi condivisi, dove pubblico e atleti possono incontrarsi e interagire.

Internamente, le travi esposte si estendono fino a 48 metri, rivelando una logica strutturale audace e una scala imponente. Le pareti e i soffitti, con finiture modulari e pannelli metallici colorati, creano un ambiente funzionale e riconoscibile, capace di trasformarsi in un palcoscenico per eventi sportivi e attività comunitarie. Le partizioni retrattili offrono flessibilità spaziale, adattandosi alle esigenze di ogni evento.

Il Centro Sportivo Hushan non è solo una piscina, ma un simbolo di sviluppo urbano e culturale, una testimonianza di come l’architettura possa rispondere alle esigenze contemporanee di adattabilità ed efficienza. Con la sua forma che abbraccia il paesaggio, si erge come un faro di innovazione e comunità, pronto a scrivere nuove pagine nella storia dello sport a Jiangshan.

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Otto spazi living autunnali ispirati ai colori delle foglie cadute

Otto spazi living autunnali ispirati ai colori delle foglie cadute

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Otto spazi living autunnali ispirati ai colori delle foglie caduteL'autunno è ormai alle porte nell'emisfero settentrionale e, per celebrare questo cambiamento stagionale, abbiamo raccolto un lookbook di otto soggiorni open-plan avvolti in tonalità calde e terrose. Dai monti dell'India alla costa scozzese, questi spazi abitativi combinano finiture e arredi morbidi che richiamano i colori delle fog...

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Zero House, Regno Unito

La Zero House è la casa di Londra del duo musicale Rae Morris e Ben Garrett, che hanno ristrutturato questa proprietà di metà secolo. I pavimenti in mahogany sottile rivestono il camino a tutta parete, accentuato da un divano arancione bruciato e soffitti in legno di tonalità rossastra. Le porte scorrevoli a tutta altezza offrono una vista sul lussureggiante giardino con i suoi numerosi alberi.

Appartamento di Parigi, Francia

Lo studio Atelier HA ha utilizzato il colore come elemento strutturale in questo appartamento parigino, situato in un edificio ottocentesco. Un bancone da cucina a strisce definisce il tono dello spazio open-plan, caratterizzato da arredi morbidi in arancione e elementi luminosi in verde brillante.

Tidal House, Scozia

La Tidal House è una casa costiera sulla Solway Coast, costruita dallo studio Brown & Brown. L'apertura dell'area living open-plan con pareti cremisi e divani marrone nocciola crea un'atmosfera accogliente, attorno a un camino sospeso di grande impatto.

Shadow House, Australia

Realizzata dallo Grotto Studio, la Shadow House è un'estensione in legno bruciato di un cottage luminoso a Perth. L'area living open-plan è caratterizzata da pannelli in legno chiaro e opere d'arte rosse, illuminate da una finestra clerestory.

Hybrid House, India

Situata ai piedi dei monti Aravalli in Rajasthan, la Hybrid House di Sketch Design Studio presenta un'ampia area living open-plan con pareti in intonaco di calce e pavimenti in terracotta, arricchita da dettagli in kolam e piante verdi che aggiungono un tocco di freschezza.

Casa Magarola, Spagna

Lo studio Raúl Sánchez Architects ha scelto un intonaco di tonalità arancione bruciato per la facciata della Casa Magarola, ripetendo il colore all'interno con telai di finestre e una scala a chiocciola drammatica.

Somers House, Australia

Costruita dallo studio Kennedy Nolan, la Somers House è caratterizzata da una palette di colori terrosi progettata per evocare un senso di pace, con toni di sughero e piastrelle marrone violaceo che dominano il design.

Courtyard House, USA

La Courtyard House, progettata da No Architecture, presenta un giardino centrale con alberi decidui. All'interno, un grande tappeto arancione completa l'area living open-plan, armonizzandosi con l'ambiente circostante.

Questo è l'ultimo della nostra serie di lookbook, che fornisce ispirazione visiva dall'archivio di Dezeen. Per ulteriori idee, consulta i precedenti lookbook dedicati a cucine in marmo, bagni in terrazzo e case in ex fabbriche.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su Dezeen.

Innovazione Sismica: Scopri il Potenziale del Sistema NPS®

Innovazione Sismica: Scopri il Potenziale del Sistema NPS®

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Innovazione Sismica: Scopri il Potenziale del Sistema NPS® Il Sistema NPS® rappresenta una svolta significativa nel campo delle costruzioni sismiche. Progettato per garantire maggiore sicurezza e durabilità, questo innovativo sistema a telaio misto acciaio-calcestruzzo è stato sviluppato per rispondere alle esigenze di edifici in zone ad alta sismicità.

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Durante il World Conference on Earthquake Engineering (WCEE) 2024, Tecnostrutture presenterà un intervento che mette in luce i vantaggi del Sistema NPS®, frutto di un lavoro di ricerca collaborativa con l’Università di Washington.

Vantaggi del Sistema NPS®

  • Velocità di realizzazione: La prefabbricazione dei componenti consente una costruzione più rapida.
  • Miglioramento della sicurezza: Riduce i rischi in cantiere durante le fasi di costruzione.
  • Durabilità: Strutture progettate per resistere nel tempo, anche in caso di eventi sismici.

Il telaio strutturale NPS®, composto da colonne saldate in acciaio e travi autoportanti, offre prestazioni superiori rispetto ai tradizionali telai in calcestruzzo armato. Con il suo design innovativo, il Sistema NPS® permette una migliore dissipazione dell'energia in caso di sollecitazioni sismiche, garantendo un'elevata resistenza e duttilità.

Progettazione e Applicazioni

Il Sistema NPS® si presta a molteplici applicazioni, inclusi edifici strategici come ospedali e strutture direzionali. La progettazione avviene attraverso un approccio integrato che include l'uso di tecnologie di calcolo avanzate e metodologie BIM.

Grazie alla sua capacità di raggiungere elevati standard di prestazione sismica, il Sistema NPS® si propone come una soluzione ideale per chi cerca un'alternativa alle tradizionali costruzioni in calcestruzzo armato. Con il giusto approccio progettuale, è possibile superare le performance richieste dalle normative vigenti.

In conclusione, il Sistema NPS® non è solo un'innovazione tecnica, ma una risposta concreta alle sfide del futuro nella progettazione di edifici sicuri e sostenibili.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.tecnostrutture.eu.

Pietrasanta e il Rinascimento: Un Viaggio tra Arte e Identità

Pietrasanta e il Rinascimento: Un Viaggio tra Arte e Identità

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In un angolo incantato della Versilia, dove il mare incontra le montagne, si erge Pietrasanta, un luogo dove la bellezza si mescola all'arte, e l'identità si riflette nel lavoro degli artigiani. Qui, l'architetto Tiziano Lera, figura di spicco nel panorama dell'eco-progettazione, ci guida attraverso una narrazione che è insieme un inno e un appello. "Questo posto ha una magia unica", afferma con f...

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Lera non è solo un architetto; è un custode della cultura e della tradizione. Cresciuto nella fonderia di famiglia, ha imparato fin da giovane a vedere la bellezza nel bronzo, nel mosaico, nei materiali che raccontano storie. La sua visione va oltre il semplice progettare: è un percorso di riscoperta, un invito ai giovani a riconnettersi con le proprie radici. "Il Rinascimento deve essere un percorso continuo", sottolinea, sottolineando l'importanza dell'educazione e della consapevolezza nei confronti delle ricchezze locali.

La Via dell'Arte, da lui concepita, è un simbolo di questo impegno. Un tracciato che si snoda tra Pietrasanta e Montignoso, un cammino che non è solo fisico, ma anche spirituale, in cui ogni passo è un richiamo a valorizzare il patrimonio artistico e culturale. Le università americane guardano a questo progetto come a un modello, una fusione di arte, bellezza e sacralità.

Tuttavia, Lera esprime preoccupazioni: la Versilia sta perdendo il suo dialogo interno. Forte dei Marmi e Pietrasanta, pur essendo vicine, sembrano sfilacciarsi, come se avessero dimenticato il legame che le unisce. "I grandi artisti che vengono qui non si preoccupano dei confini; sono attratti dalla magia di questo territorio". È un richiamo a ristabilire le connessioni, a far fiorire un dialogo che nutra l'arte e gli artisti.

Il futuro di Pietrasanta, secondo Lera, dipende dai giovani. "Dobbiamo coltivare il Rinascimento nelle scuole", afferma, suggerendo che l'educazione artistica non è solo un'opzione, ma una necessità. Ogni studente dovrebbe avere l'opportunità di conoscere e apprezzare le bellezze che rendono il nostro territorio unico al mondo. L'arte è un patrimonio, un benessere socio-economico che va preservato, un equilibrio magico da mantenere.

In un mondo che cambia rapidamente, l'architetto Lera ci ricorda che la bellezza è un valore da difendere. E così, in questo viaggio tra arte e identità, Pietrasanta continua a brillare, invitandoci a scoprire la sua magia e a diventare parte di una storia che è, e sempre sarà, un percorso di rinascita.

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La Camera di Amore e Psiche: un viaggio tra i colori di Mantova

La Camera di Amore e Psiche: un viaggio tra i colori di Mantova

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Nel cuore di Mantova, un capolavoro risplende nuovamente: la Camera di Amore e Psiche, recentemente sottoposta a un restauro meticoloso, torna a brillare come una gemma nel vasto mosaico dell'arte rinascimentale. Questo ambiente, situato all'interno del magnifico Palazzo Te, è una delle espressioni più raffinate del Manierismo italiano, realizzato dal grande maestro Giulio Romano e dai suoi alliev...

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Il soffitto, un imponente ciclo pittorico, racconta la storia d’amore tra Amore e Psiche, ispirata dalle Metamorfosi di Apuleio. Le decorazioni, ricche di dettagli e colori vibranti, si snodano in un racconto che affascina e sorprende, dando vita a un'opera d'arte che trascende il tempo. L'apoteosi della narrazione, con il matrimonio di Psiche e Amore celebrato da Giove, si erge al centro della volta, avvolgendo i visitatori in un abbraccio di bellezza e meraviglia.

Il recente intervento di restauro, sostenuto dalla Fondazione Giulio e Giovanna Sacchetti, ha riportato alla luce la luminosità originale degli affreschi, rivelando anche nuove scoperte sulle tecniche e i materiali utilizzati nel Rinascimento. Attraverso un'attenta analisi diagnostica e un approccio sostenibile, i restauratori hanno potuto non solo restaurare, ma anche approfondire la conoscenza delle opere, aprendo a nuove prospettive di studio.

Un aspetto fondamentale di questo restauro è stato il rispetto per le tecniche tradizionali, che permette di mantenere viva la storia di quest'opera straordinaria. L'intervento ha incluso un'accurata pulizia delle superfici, il trattamento delle decorazioni in stucco e delle pitture ad affresco, restituendo così la vitalità a questa sala, conosciuta come l'ambiente più sontuoso di Palazzo Te.

Ogni dettaglio, ogni sfumatura, racconta una storia di passione, arte e dedizione. E così, la Camera di Amore e Psiche non è solo un luogo da visitare, ma un'esperienza da vivere, un invito a immergersi in un mondo di bellezza senza tempo. Mantova, con il suo patrimonio artistico inestimabile, ci ricorda che l’arte è un linguaggio universale, capace di unire passato e presente, di emozionarci e farci sognare.

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Formatech: L’Arte di Riscoprire i Materiali nel Design Contemporaneo

Formatech: L’Arte di Riscoprire i Materiali nel Design Contemporaneo

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Nel cuore pulsante del design contemporaneo, dove ogni superficie racconta una storia e ogni scelta riflette un valore, emerge Formatech, una collezione di ceramica in gres porcellanato concepita da Florim in collaborazione con Gensler. Non si tratta semplicemente di un prodotto decorativo, ma di un sistema di design flessibile, un viaggio attraverso l'evoluzione dei materiali fondamentali come il...

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Formatech è un dialogo continuo tra l'abilità industriale di Florim e la visione creativa di Gensler. In un'epoca in cui l'architettura richiede sempre più autenticità e consapevolezza ambientale, questa collezione si propone come una riflessione sulla trasformazione, la durevolezza e la responsabilità. Ogni piastrella conserva le tracce del tempo, le impronte degli strumenti e le patine che raccontano esperienze vissute, rendendo le superfici non solo elementi estetici, ma veri e propri strumenti architettonici.

Il nome Formatech, che unisce il concetto di 'forma' e 'tecnologia', sottolinea l'equilibrio tra prestazioni estetiche e tecniche. Piuttosto che imitare, la collezione interpreta, cristallizzando i materiali in fasi specifiche del loro ciclo di vita. Con tre finiture distinte—Cast, che richiama le inclusioni e gli aggregati del cemento; Forge, ispirata alle variazioni cromatiche del metallo ossidato; e Cure, una versione minimale dell'intonaco—Formatech offre soluzioni versatili e coerenti, adattabili a una vasta gamma di applicazioni architettoniche.

Questa collezione è il frutto di un intenso dialogo tecnico e creativo, capace di esplorare l'inclinazione naturale della materia a cambiare. Con una tecnologia decorativa all'avanguardia, che include grafiche a tampone, applicazioni cromatiche digitali e materiali tridimensionali, Formatech non solo raggiunge una ricchezza visiva, ma garantisce anche la resilienza necessaria nei contesti architettonici più impegnativi. Ogni finitura offre variazioni di lucentezza e texture, rendendo ogni superficie unica e irripetibile.

La sostenibilità è un pilastro fondamentale della collezione Formatech. Prodotta in stabilimenti alimentati fino al 100% da energie rinnovabili, essa contiene fino al 60% di materiali riciclati. Ogni fase della produzione è pensata per recuperare e riutilizzare rifiuti e acque reflue, inserendo la collezione nell'ambito del progetto CarbonZero di Florim, che mira a compensare le emissioni di CO₂ lungo l'intero ciclo di vita del prodotto. Essere una Benefit Corporation e una B Corp certificata significa per Florim non solo innovare nel design, ma anche fare una scelta responsabile per un'architettura orientata al futuro.

In conclusione, Formatech rappresenta un delicato equilibrio tra autenticità e innovazione, dove il gres porcellanato diviene sia espressivo che funzionale. La collezione invita a esplorare come le superfici ceramiche possano riflettere l'essenza degli elementi grezzi, restituendo la verità formale di materiali come cemento, metallo e intonaco in una dimensione accessibile e duratura.

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Giacomo Garziano: L'Architetto che Unisce Scienza e Arte

Giacomo Garziano: L'Architetto che Unisce Scienza e Arte

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Giacomo Garziano: L'Architetto che Unisce Scienza e ArteAffascinato dalla scienza e dalla composizione musicale fin dalla giovane età, Giacomo Garziano ha intrapreso un percorso formativo unico come musicista e architetto, perfezionandosi in città iconiche come Firenze e Parigi. Nel 2014, ha fondato GG-loop ad Amsterdam, un laboratorio creativo dedicato a generare nuovi approcci organici al design...

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Il suo primo progetto di grande rilievo, la casa-museo The Seed of Time, situata ad Altamura, in Italia, è una straordinaria fusione di musica, scienza e arte. Questo lavoro gli ha conferito un riconoscimento internazionale, rendendolo un punto di riferimento nel panorama del design contemporaneo.

Il suo approccio eclettico si traduce in esperienze multisensoriali, dove gli oggetti diventano un'estensione organica dell'utente, sfumando i confini tra l'uomo e il suo ambiente. Un esempio emblematico è la credenza Zephyrus, un mobile straordinario e trasformabile, il cui design geometrico e sorprendente richiama una gigantesca farfalla delle Americhe.

In sintesi, il lavoro di Giacomo Garziano non è solo un'espressione estetica, ma una vera e propria esperienza sensoriale che invita a riflettere sul nostro rapporto con l'ambiente e la tecnologia.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.roche-bobois.com.

Scenius 26003: Un Padiglione che Rinnova Logroño con Eleganza

Scenius 26003: Un Padiglione che Rinnova Logroño con Eleganza

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Nel cuore pulsante della Spagna, a Logroño, sorge il Scenius 26003 Pavilion, un'opera che incarna la sinergia tra arte e architettura. Progettato da Daryan Knoblauch, questo padiglione rappresenta non solo una risposta estetica ma anche un impegno verso un futuro sostenibile.

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Il progetto si inserisce in un ambizioso piano di adattamento infrastrutturale decennale, vincitore di un concorso indetto da Concéntrico e Porto Academy. Con una superficie di 250 m², il padiglione si propone di ospitare installazioni temporanee, un modo per rinnovare e rivitalizzare la comunità ogni due anni.

La bellezza del Scenius 26003 non risiede solo nella sua struttura, ma nella sua concezione: un luogo che invita alla riflessione, alla scoperta e all'incontro. Realizzato con materiali come pietra e plastica, il padiglione si integra armoniosamente nel paesaggio urbano, creando un dialogo tra passato e futuro. Daryan Knoblauch, con il suo studio berlinese, ha saputo dare vita a un progetto che non è solo un semplice rifugio, ma un simbolo di innovazione e speranza.

In un'epoca in cui la sostenibilità è al centro delle discussioni architettoniche, il Scenius 26003 si pone come esempio luminoso di come l'arte possa influenzare positivamente il nostro ambiente. Ogni visitatore è invitato a scoprire non solo un padiglione, ma un'esperienza che trascende il tempo e lo spazio.

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Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.archdaily.com.

L'architettura minima: abitare uno scoglio nel Mediterraneo

L'architettura minima: abitare uno scoglio nel Mediterraneo

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L'architettura minima: abitare uno scoglio nel MediterraneoNel cuore del Mediterraneo, la sfida di fondare un luogo su uno scoglio rappresenta un equilibrio tra ambizione e necessità. Questo approccio architettonico si basa su una cultura del bordo, che trasforma l’inospitale in spazi vivibili senza cercare di addomesticarli completamente. Due opere emblematiche, la Casa Malaparte a Capri e il pro...

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Un esempio contemporaneo è Le Plongeoir a Nizza, dove la roccia diventa il basamento e una passerella funge da infrastruttura di accesso. Questo progetto non si limita a creare un oggetto architettonico, ma introduce un sistema che integra spazi abitabili distribuiti su diverse altimetrie. Le aree di sosta, le terrazze e le scale si fondono con il paesaggio marino, creando un dialogo tra natura e architettura.

La storia di Le Plongeoir risale alla fine dell’Ottocento, quando un salotto sospeso collegava la terraferma a un rocher. Con il passare degli anni, il progetto è stato aggiornato con un linguaggio architettonico più essenziale, mantenendo però la stratificazione storica. L’uso di materiali come il teak e l’acciaio inox, insieme a una palette ridotta di colori, rende l’opera coerente con l’ambiente marino e facilmente manutenibile.

Tipologicamente, Le Plongeoir rappresenta un manuale su come rendere praticabile un margine. L’architettura non nega lo scoglio, ma lo traduce in una sequenza di stanze all’aperto, dove l’acqua diventa un elemento essenziale e l’orizzonte non è solo una scenografia, ma una misura. Questo approccio crea un equilibrio tra la città e il mare, dove il paesaggio resta protagonista e l’architettura, con pochi elementi ben congegnati, rende accessibile ogni frammento di roccia.

In conclusione, l'architettura minima non è solo un concetto estetico, ma un metodo per fondare luoghi dove prima c’era solo roccia, restituendo alla comunità spazi vivibili e condivisi.

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Plan C Frame: Un Nuovo Paradigma di Design e Cultura a Milano

Plan C Frame: Un Nuovo Paradigma di Design e Cultura a Milano

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Nel cuore pulsante di Milano, dove il design incontra la moda e la cultura si fa esperienza, nasce Plan C Frame, un concept store che si erge come un faro di creatività. Fondato da Carolina Castiglioni, il marchio di moda di alta gamma si espande con questa nuova iniziativa, un luogo dove ogni angolo racconta storie di stile e innovazione.

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La scena è dominata da una maestosa scala a spirale rossa, un invito irresistibile a salire verso l'alto e a scoprire il mondo affascinante che si cela al suo interno. Ogni passo conduce a una nuova dimensione, dove la moda non è solo indumento, ma un linguaggio visivo che abbraccia gioielli, articoli per la casa e opere d'arte, tutti sotto lo stesso tetto.

Al centro di questa esperienza si trova la Reading Room, un angolo curato con riviste contemporanee di moda, design e arte, un luogo di riflessione e scoperta. Qui, le parole si intrecciano con le immagini, creando un'atmosfera di stimolo e ispirazione.

Le collaborazioni sono il cuore pulsante di Plan C Frame. La gioielleria Aliita, che celebra un decennio di creatività, inaugura il suo primo spazio retail dedicato qui, presentando le sue creazioni colorate in un ambiente intimo e accogliente. Non solo moda, ma anche design per la casa: la capsule Plan C Silos, sviluppata in collaborazione con la casa belga Serax, fa il suo debutto, portando l'estetica audace di Plan C nel regno degli oggetti domestici.

Ad arricchire ulteriormente l'esperienza è la prima mostra dedicata a Christoph Niemann, illustratore e narratore visivo che trasforma momenti quotidiani in riflessioni profonde. Le sue opere, caratterizzate da un'ironia sottile e da un linguaggio visivo potente, invitano a esplorare le sfumature della percezione e del significato.

Plan C, nato nel 2018, non è solo un marchio, ma un movimento. Con una base situata nel prestigioso atelier di pellicceria della sua bisnonna, Carolina Castiglioni ha messo a punto un'estetica che sfida le convenzioni, giocando con codici maschili e femminili, colori espressivi e materiali innovativi. Con distribuzione in negozi internazionali e flagship store a Tokyo, Plan C Frame si afferma come una piattaforma che va oltre la semplice vendita di abbigliamento.

In un mondo in cui il confine tra moda e cultura si assottiglia sempre di più, Plan C Frame emerge come un esempio luminoso di come la creatività possa fiorire in spazi condivisi. Un invito a esplorare, a scoprire e a lasciarsi ispirare.

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Architettura come Argomento: Comprendere il Pensiero Architettonico

Architettura come Argomento: Comprendere il Pensiero Architettonico

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Architettura come Argomento: Comprendere il Pensiero Architettonico L'architettura non è definita solo dagli edifici, ma dalle idee che li rendono possibili. Prima delle limitazioni di capitale, regolamenti e approvvigionamenti, c'è un momento in cui l'architettura è libera di esprimere il proprio pensiero. Questo primo confronto con questo momento fertile avviene spesso nel contesto accademico, ...

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Per molti, la tesi rappresenta anche la prima opportunità di pensare oltre la struttura dei programmi accademici: una prima occasione per esplorare qualcosa di più personale, irrisolto o addirittura irragionevole. Sebbene spesso vista come un punto di arrivo, la tesi è meglio compresa come un inizio: il primo coinvolgimento con l'architettura come forma di ragionamento, dove il progetto non è ancora una risposta, ma una domanda.

In questo contesto, è fondamentale riconoscere che l'architettura richiede di "pensare" con un approccio critico, mettendo in discussione le convenzioni e i limiti imposti. La tesi diventa così un laboratorio di idee, un momento in cui gli studenti possono esplorare le loro visioni e confrontarsi con le sfide del mondo reale.

In conclusione, il pensiero architettonico è un viaggio di scoperta che inizia con la tesi, un processo che invita a riflettere, esplorare e, soprattutto, a porre domande.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su ArchDaily Global.

Reset Hotel: Un'Oasi di Contenitori Prefabbricati nel Deserto Californiano

Reset Hotel: Un'Oasi di Contenitori Prefabbricati nel Deserto Californiano

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Nel cuore pulsante del deserto californiano, dove il cielo si tinge di sfumature incantevoli al calar del sole, sorge il Reset Hotel. Qui, i contenitori prefabbricati si trasformano in eleganti rifugi, unendo design contemporaneo e un'atmosfera che trasporta i guests in un viaggio quasi interplanetario. Ogni unità, simile a un modulo spaziale, è concepita per esaltare la bellezza austera del paesa...

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Progettato da un team visionario, tra cui il designer Benjamin Uyeda e lo studio Gry Space, il Reset Hotel comprende 65 camere distribuite in cabin modulari, ognuna delle quali offre una vista straordinaria sulla wilderness desertica. La scelta di costruire su solo 20 acri di un vasto terreno di 180 acri riflette un profondo rispetto per la natura, creando spazi che invitano gli ospiti a esplorare il deserto e a immergersi nella sua serenità.

Il Clubhouse, cuore pulsante della struttura, accoglie i visitatori con la sua architettura in toni di marrone polveroso, un contrasto affascinante con le unità grigie dedicate alle camere. Qui, gli ospiti possono gustare drink rinfrescanti o semplicemente lasciarsi andare al calore del fuoco sotto il cielo stellato, in un'atmosfera che invita a fermarsi e contemplare.

Ogni suite, come il Mountain View King, offre un accesso diretto al deserto e un patio privato con vasca da bagno esterna, perfetta per notti di osservazione delle stelle. Gli interni, caratterizzati da un minimalismo ricercato, sono arredati con mobili in legno semplice, creando un'atmosfera accogliente che invita alla riflessione e alla tranquillità.

Il Reset Hotel non è solo un luogo dove pernottare; è un invito a rallentare, ad assaporare il silenzio e la bellezza della natura circostante. Senza televisori e plastica monouso, ogni dettaglio è pensato per favorire un'esperienza di pura natura e comfort. La piscina salata, circondata da cabanas e lettini, diventa un'oasi di freschezza nel calore del deserto, un luogo dove il tempo sembra fermarsi.

In questo angolo remoto, il Reset Hotel emerge come un esempio di come l'architettura possa armonizzarsi con l'ambiente, creando spazi che parlano di bellezza, sfida e ispirazione. Ogni elemento, dai materiali utilizzati alle texture, è scelto per fondersi con il paesaggio montano arido, offrendo agli ospiti un'esperienza in cui la natura è protagonista. "Abbiamo creato un'infrastruttura che permette alla natura di prendere il centro della scena", afferma Uyeda, evocando un senso di meraviglia e scoperta.

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Il Treno delle Meraviglie: Un Giro a 360 Gradi tra le Montagne

Il Treno delle Meraviglie: Un Giro a 360 Gradi tra le Montagne

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Immagina di salire a bordo di un treno che non è solo un mezzo di trasporto, ma una vera e propria esperienza da vivere. Un treno che, per proseguire il suo viaggio attraverso paesaggi mozzafiato, decide di danzare, girando su sé stesso a 360 gradi. Questo non è un sogno, ma la realtà che si può vivere sul Bernina Express, un capolavoro della ingegneria ferroviaria immerso nelle Alpi svizzere.

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La storia di questo treno si intreccia con quella di Brusio, un piccolo villaggio dove l'ingegno umano ha creato il Viadotto Elicoidale, una spirale che permette al convoglio di guadagnare dieci metri di dislivello in uno spazio incredibilmente ridotto. Qui, l'arte della costruzione si fonde con la bellezza della natura, trasformando una necessità tecnica in un monumento da ammirare.

Partendo da Tirano, in Italia, e arrivando a Saint Moritz, il Bernina Express attraversa panorami che tolgono il fiato. Scenari di laghi blu, ghiacciai e vette imponenti si susseguono, rendendo il viaggio un ricordo indelebile. Non è solo un tragitto dai 429 metri ai 1.822 metri sul livello del mare, ma un invito a esplorare la bellezza e la magia delle Alpi.

Costruito nel 1908, questo treno ha sfidato le convenzioni dell'epoca, trovando soluzioni creative per affrontare le pendenze ripide. Oggi, ogni viaggio sul Bernina Express è un piccolo miracolo che si ripete, un momento di stupore per chiunque abbia la fortuna di sedersi a bordo e lasciarsi trasportare da questa meraviglia che gira su sé stessa.

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Due Grandi Tetti Che Si Incontrano: Design Residenziale Giapponese

Due Grandi Tetti Che Si Incontrano: Design Residenziale Giapponese

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Due Grandi Tetti Che Si Incontrano / KOMINORU DesignIl progetto residenziale "Due Grandi Tetti Che Si Incontrano", realizzato dall'architetto giapponese KOMINORU Design, rappresenta una fusione unica di estetica e funzionalità. Situato in una zona densamente popolata vicino a una stazione, questa casa è progettata per ospitare due famiglie, genitori e figli, su un'area di 250 m².

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Un elemento distintivo di questo progetto è la struttura a due piani che, grazie ai suoi eaves bassi, riesce a creare un aspetto simile a quello di un edificio a un solo piano. Questa soluzione architettonica non solo ottimizza lo spazio, ma offre anche un senso di intimità e connessione tra le famiglie.

Le immagini di Yohei Shirai catturano perfettamente l'essenza di questo progetto, mostrando come i tetti, in un abbraccio architettonico, uniscano i due spazi abitativi. L'uso di materiali sostenibili e tecnologie moderne è un altro aspetto fondamentale del design, che si allinea con le attuali tendenze nel campo dell'architettura residenziale.

Per ulteriori dettagli e immagini, visita l'articolo completo su ArchDaily.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.archdaily.com.

Ampliamento del Terminal Marco Polo di Venezia: Innovazione e Design

Ampliamento del Terminal Marco Polo di Venezia: Innovazione e Design

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Ampliamento del Terminal Marco Polo di Venezia: Innovazione e DesignL’ampliamento del Terminal passeggeri – Lotto 2A dell’Aeroporto Marco Polo di Venezia rappresenta un intervento fondamentale per il potenziamento dei flussi aeroportuali nel Nord Italia. Questo progetto ambizioso, realizzato per conto di SAVE S.p.A., ha richiesto soluzioni tecniche avanzate, una perfetta sinergia tra estetica, pre...

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Progettazione integrata e sfide complesse

Il nuovo corpo del terminal si sviluppa su 4.100 m² e 74.000 m³, articolandosi su due livelli fuori terra e un livello interrato parziale. Gli spazi inclusi sono:

  • Sale d’attesa
  • Aree arrivi e imbarchi Schengen
  • Servizi e spazi commerciali

Il cantiere ha affrontato sfide significative, tra cui tempistiche serrate con un completamento richiesto in 11 settimane, spazi di manovra ridotti e vincoli aeroportuali, come una gru massima di 40 m e una distanza minima di 5 m dalla recinzione.

Il contributo di Tecnostrutture

Tecnostrutture ha fornito e posato:

  • 800 m di pilastri NPS® Slim
  • 1.950 m di travi miste NPS® Basic
  • 2.780 m totali di struttura prefabbricata

La tecnologia NPS® ha permesso di ridurre gli spessori di travi e solai, ottimizzare i tempi di posa e garantire massima flessibilità degli spazi interni. Inoltre, ha mantenuto elevati standard di sicurezza sismica.

Estetica e performance

Nel nuovo terminal, la tecnologia NPS® non solo ha soddisfatto esigenze strutturali, ma ha anche contribuito all’identità architettonica dell’edificio. Alcuni pilastri NPS® sono stati lasciati a vista, diventando elementi distintivi in un design contemporaneo. La scelta di valorizzare la struttura come parte integrante dell’estetica riflette una visione in cui funzione e forma si fondono armoniosamente.

Collaborazione e precisione

Il successo del progetto è stato possibile grazie a una collaborazione sinergica tra tutti gli attori coinvolti: progettisti, impresa costruttrice, direzione lavori e fornitori. Il coordinamento è stato continuo e strutturato, con un workflow BIM integrato che ha facilitato lo scambio costante di file IFC tra i team tecnici.

Tecnostrutture ha risposto prontamente alle sfide operative, garantendo una posa precisa e puntuale, adattandosi alle esigenze del cantiere e rispettando gli obiettivi di velocità, qualità e sicurezza.

Questo progetto rappresenta un esempio di come l’innovazione e il design possano coniugarsi per affrontare le sfide moderne dell’architettura aeroportuale.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.tecnostrutture.eu.

 Innovazione, efficienza e sostenibilità a Km 0

L'Isolamento: La Chiave per Un'Edilizia Sostenibile e Innovativa

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L'Isolamento: La Chiave per Un'Edilizia Sostenibile e InnovativaNel mondo moderno, dove l'efficienza energetica è più di una semplice moda, ma una necessità vitale, l'isolamento diventa un concetto centrale. La sua corretta misurazione non è solo una questione tecnica, ma un'arte che può determinare il destino di interi edifici e, di riflesso, del nostro ambiente.

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Perché l'isolamento è così cruciale? Immagina uno spazio dove il freddo invernale e il caldo estivo si combattono in un duello silenzioso. La misura dell'isolamento è il ponte che permette di mantenere la temperatura ideale, riducendo così i costi energetici e l'impatto ambientale. La scelta dei materiali e delle tecnologie giuste non è mai stata così importante, e la saturazione del mercato richiede una guida esperta e informata.

In questo contesto, l'evento formativo proposto offre un'opportunità unica per approfondire le normative e le modalità di selezione dei materiali. Con relatori esperti, si discuterà di prestazioni certificate e dell'importanza della valutazione corretta delle dichiarazioni di prestazione. Non solo teoria, ma anche esempi pratici di sistemi innovativi e sostenibili.

Il Programma dell'Evento

  • Introduzione normativa: Scopriremo l'importanza della corretta dichiarazione della prestazione termica dei materiali isolanti.
  • Soluzioni tecnologiche: I relatori presenteranno materiali innovativi, come gli isolanti termoriflettenti, e discuteranno della produzione a km quasi zero, un passo verso un'edilizia più rispettosa dell'ambiente.
  • Domande e Risposte: Un momento di confronto diretto per chiarire dubbi e approfondire tematiche specifiche.

La partecipazione gratuita, previa registrazione, rende questo evento accessibile a chiunque desideri espandere le proprie conoscenze in un settore in continua evoluzione. Non perdere l'occasione di fare la differenza nel mondo dell'edilizia e dell'efficienza energetica.

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Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.anit.it.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su https://www.over-foil.com/.

Overlap House: l'Innovativa Fusione di Casa e Ufficio di Sugurufukuda

Overlap House: l'Innovativa Fusione di Casa e Ufficio di Sugurufukuda

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Overlap House: l'Innovativa Fusione di Casa e Ufficio di SugurufukudaSituata in Giappone, l'Overlap House progettata da Office Sugurufukuda rappresenta una nuova frontiera nell'architettura residenziale e lavorativa. Completata nel 2025, questa struttura di 74 m² sfida le convenzioni tradizionali creando spazi che non sono rigidamente separati da muri, ma piuttosto da confini sovrapposti che crean...

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Il progetto, descritto dettagliatamente su ArchDaily, presenta un piano semplice, suddiviso in quattro aree che, a prima vista, possono sembrare stanze identiche, disposte come un'unità di studio. Tuttavia, le connessioni tra le stanze e la disposizione delle aperture impediscono una visione completa dell'intero spazio, dando vita a un senso di scoperta e sorpresa.

Con questo design innovativo, Sugurufukuda riesce a creare un ambiente versatile che può adattarsi sia a necessità residenziali che lavorative, dimostrando come l'architettura possa rispondere alle esigenze contemporanee senza sacrificare l'estetica e la funzionalità.

Per ulteriori dettagli sull'Overlap House, visita www.archdaily.com.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.archdaily.com.

Un Rifugio di Speranza: Anduhyaun, il Santuario per Donne Indigene a Toronto

Un Rifugio di Speranza: Anduhyaun, il Santuario per Donne Indigene a Toronto

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Nel cuore pulsante di Toronto, un luogo emerge come simbolo di speranza e rinascita: l'Anduhyaun Emergency Shelter. Questo rifugio, progettato con maestria dallo studio LGA Architectural Partners, non è soltanto un edificio, ma un abbraccio che accoglie le donne indigene colpite dalla violenza domestica. Ogni angolo di questo spazio è concepito per rispettare e celebrare le tradizioni ancestrali, ...

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Varcando la soglia dell'Anduhyaun, si viene accolti da un corridoio sinuoso che si snoda come un fiume, conducenti verso stanze dedicate all'accoglienza, alla consulenza e alla saggezza degli Anziani. LGA ha saputo infondere nei materiali e nelle forme un richiamo all'acqua, alla terra e al cielo, elementi intrisi di significato e vitalità. Le porte, sapientemente arretrate, garantiscono una continuità nel fluire di questo ambiente curvo, mentre i rivestimenti blu delle piastrelle evocano la serenità e la profondità dell'acqua.

Il piano terra si apre in uno spazio condiviso, una cucina e una sala da pranzo luminose, dove le residenti possono unirsi per preparare e gustare i pasti, creando legami e condividendo storie. Questo è un luogo di autonomia, dove l'atto di cucinare diventa un momento di connessione e sostegno reciproco. Proseguendo, si incontra Nookomis, una sala circolare che porta il nome della parola Ojibwe per 'nonna'. Qui, il legno rosso di sommacco avvolge le pareti, offrendo un'atmosfera intima per cerimonie e meditazioni, un vero e proprio rifugio per le anime in cerca di pace.

Al piano superiore, l'architettura si fa ancora più accogliente, con spazi comuni e camere da letto progettate per garantire privacy e comfort. Ogni suite è dotata di un bagno privato, un lusso raro in rifugi di questo tipo, rendendo l'esperienza abitativa più dignitosa. Le stanze, arredate con cura, possono essere collegate per accogliere famiglie più numerose, sottolineando l'impegno dell'Anduhyaun nel rispondere ai bisogni delle sue residenti.

“Vivi di crescita e trasformazione”, afferma LGA, e questo rifugio è testimone di un'eredità culturale che perdura da decenni. Un luogo dove le donne possono ritrovare la propria voce e la propria forza, immerso in un ambiente che celebra le loro radici e la loro resilienza.

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Ispirato all'articolo pubblicato su: Dezeen

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su Dezeen.

Personaggi Disney e Architettura: Un Mondo di Sogni e Realtà

Personaggi Disney e Architettura: Un Mondo di Sogni e Realtà

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Immagina un mondo in cui i personaggi Disney non solo vivono in storie incantate, ma danzano tra le colonne dei monumenti architettonici che abbiamo amato per secoli. Johana Mendoza Rodriguez, architetto e illustratrice di Quito, Ecuador, fa proprio questo. Le sue illustrazioni sono una magica fusione di realtà e sogno, dove la precisione architettonica incontra la meraviglia dell'immaginazione.

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Ogni linea tracciata da Mendoza Rodriguez non è solo un semplice schizzo; è un racconto che esplora come la luce e il colore possano trasformare spazi fisici in esperienze emotive. Attraverso i suoi disegni, vediamo gli iconici edifici del mondo non solo come strutture, ma come custodi di storie e memorie collettive. Il Salk Institute, la Casa di Farnsworth, e il Museo Guggenheim diventano palcoscenici per i nostri eroi animati, invitandoci a guardare oltre il visibile.

La bellezza del lavoro di Mendoza Rodriguez sta nella sua capacità di recontextualizzare questi luoghi. Non si limita a rappresentare ciò che è noto; ci invita a riflettere su come l'architettura possa evocare emozioni e raccontare storie culturali. I personaggi Disney, con il loro carico di nostalgia e fantasia, si intrecciano con l'architettura, creando un dialogo visivo che travalica il tempo e lo spazio.

La sua formazione alla Pontificia Universidad Católica del Ecuador ha forgiato una mente capace di unire il rigore tecnico con una narrazione creativa. Ogni illustrazione diventa così un mezzo di espressione, un linguaggio poetico che parla della bellezza e della complessità del design. Mendoza Rodriguez ci ricorda che l'architettura non è solo un insieme di materiali e forme, ma un'esperienza che vive nei nostri ricordi e nelle nostre fantasticherie.

In un mondo dove il sogno incontra la realtà, i personaggi Disney ci guidano attraverso le meraviglie architettoniche, trasformando ogni angolo in un'opera d'arte. E così, ci ritroviamo a riflettere: qual è il confine tra ciò che è reale e ciò che è immaginato? Forse, in questo gioco di luci e colori, non c'è confine, ma solo la possibilità di sognare in grande.

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Le immagini in questo articolo sono reinterpretazioni visive generate con l'ausilio dell'Intelligenza Artificiale. Le immagini originali di riferimento sono disponibili nell'articolo fonte.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.designboom.com.

Rivitalizzare il Passato: Trasformazioni Contemporanee di Edifici Sovietici

Rivitalizzare il Passato: Trasformazioni Contemporanee di Edifici Sovietici

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In un angolo d'Europa, dove il passato comunista si intreccia con il presente, alcuni edifici sovietici stanno vivendo una metamorfosi straordinaria. Questo articolo ci porta in un viaggio attraverso sei progetti che hanno saputo dare nuova vita a strutture cariche di storia, trasformandole in spazi vibranti e contemporanei.

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Il Tselinny Center of Contemporary Culture in Kazakhstan, progettato dal designer britannico Asif Khan, è un esempio lampante di come la creatività possa riscrivere il destino di un luogo. Qui, un vecchio cinema è diventato un centro culturale, con gallerie, officine e un ristorante panoramico, il tutto sotto una facciata ondulata che sfida la rigidità del cemento sovietico.

In Ucraina, il Pavilion 13 di Kyiv, un tempo abbandonato, è tornato a vivere grazie allo studio Forma. Questo spazio, che un tempo ospitava eventi dell'industria mineraria, è stato restaurato con rispetto, mantenendo l'essenza del suo passato senza cadere nella trappola della modernizzazione forzata.

La trasformazione del Telegraph Hotel in Georgia, operata da Neri & Hu, rappresenta un altro esempio di come il design possa preservare la memoria storica. L'ex ufficio postale centrale è ora un hotel che conserva la sua facciata in pietra, mentre il Fika ad Almaty ha saputo reinventare un vecchio blocco abitativo per ferrovieri in un ristorante unico, dove le tracce del passato convivono con un design audace.

Allo stesso modo, la Piramide di Tirana, un monumento alla memoria di un'epoca, ha trovato una nuova identità come hub culturale, con scivoli e scalinate che raccontano la storia di un luogo in continua evoluzione. Infine, il Bar Ton a Bucarest ha saputo cogliere l'essenza del modernismo romeno, creando uno spazio accogliente che invita alla socializzazione.

Queste storie non sono solo racconti di ristrutturazione; sono manifestazioni di una volontà collettiva di riappropriarsi del proprio passato, di riflessione e di rinascita culturale. In un mondo che cambia rapidamente, questi edifici rimangono testimoni silenziosi di una storia che, pur evolvendosi, non deve mai essere dimenticata.

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Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su Dezeen.

Centralizzazione vs Decentralizzazione: Qual è la Scelta Migliore per il Mondo?

Centralizzazione vs Decentralizzazione: Qual è la Scelta Migliore per il Mondo?

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Centralizzazione vs Decentralizzazione: Qual è la Scelta Migliore per il Mondo?In un'epoca di rapidi cambiamenti politici e sociali, ci troviamo di fronte a una questione fondamentale: è meglio un'organizzazione centralizzata o decentralizzata? Molti paesi sembrano muoversi verso una centralizzazione del potere, con un crescente controllo nelle mani di pochi. Tuttavia, ci sono anche argomenti a fa...

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Il dibattito su ciò che è migliore per il mondo è complesso. Da un lato, la centralizzazione può portare a decisioni più rapide ed efficaci, mentre dall'altro, la decentralizzazione può favorire la diversità e la resilienza. In questo contesto, è fondamentale analizzare le implicazioni di entrambe le scelte e capire quale direzione stiamo prendendo come società.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su Michele De Lucchi’s Substack.

B-One: L'Ufficio Sostenibile di Berlino Firmato CF Møller

B-One: L'Ufficio Sostenibile di Berlino Firmato CF Møller

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Il B-One Office Building, situato all'ingresso del quartiere City-West di Berlino, è una creazione che rappresenta l'architettura aziendale del futuro. Progettato dallo studio CF Møller, questo edificio di 11 piani non solo si distingue per il suo design moderno, ma incarna anche un forte impegno verso la sostenibilità ambientale. Con una superficie di 19.000 m², il B-One è un esempio di come l'ar...

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La struttura si trova all'incrocio tra il Landwehrkanal e la Corneliusbrücke, diventando un punto di riferimento architettonico nella zona. Realizzato con materiali come vetro e cemento, il progetto del B-One è stato pensato per integrarsi armoniosamente con l'ambiente circostante, grazie anche al lavoro dei paesaggisti SINAI Landschaftsarchitekten.

Con un focus particolare sulla sostenibilità, l'edificio ha ottenuto la certificazione DGNB Platinum, riconoscendo il suo impegno verso pratiche ecocompatibili. Inoltre, il team di progettazione ha collaborato con esperti in ingegneria e consulenti per garantire l'efficienza energetica e il comfort degli spazi interni.

La realizzazione del B-One segna una tappa fondamentale nel panorama architettonico di Berlino, dimostrando che l'innovazione e la responsabilità ambientale possono andare di pari passo. Questo edificio non è solo un luogo di lavoro, ma un simbolo di un futuro più verde e sostenibile.

Ispirato all'articolo pubblicato su: www.archdaily.com

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Rinascita Creativa: Il Wind H Art Center di Jin Qiuye

Rinascita Creativa: Il Wind H Art Center di Jin Qiuye

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Nel vibrante distretto 751 di Pechino, un'antica fabbrica ha ritrovato nuova vita grazie alla visione innovativa di Jin Qiuye e del suo studio. Il Wind H Art Center, completato nel 2022, si erge come un esempio fulgido di come l'architettura possa trasformare gli spazi, dando nuova linfa a un passato industriale.

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Questa ristrutturazione ha avuto luogo in tre fasi, con la prima che ha visto la nascita di un ampio hall espositivo e un'accogliente art shop. L'edificio originale, concepito negli anni '80, ha mantenuto le sue robuste colonne in cemento a est e ovest, sorreggendo un tetto piegato che crea un affascinante spazio privo di colonne.

Prima dell'intervento, il lato meridionale dell'edificio ospitava un mezzanino che, unitamente agli spazi aperti degli uffici, ha fornito un contesto unico per la ristrutturazione. La sfida era evidente: come preservare l'anima di un luogo che era stato testimone di storie e trasformazioni, mentre si creava un ambiente funzionale e stimolante per artisti e visitatori?

La risposta è stata una fusione di innovazione e rispetto per il passato. Il design di Jin Qiuye non solo ha mantenuto l'integrità strutturale dell'edificio, ma l'ha elevata a un nuovo standard di bellezza e funzionalità. Ogni angolo, ogni superficie racconta una storia di resilienza e creatività.

Il Wind H Art Center non è solo un luogo espositivo, ma un crocevia di idee, un ecosistema culturale dove l'arte trova spazio per prosperare. La visita a questo centro è un viaggio attraverso il tempo e la creatività, un'esperienza che invita a riflettere sul potere trasformativo dell'architettura.

In sintesi, il progetto di Jin Qiuye offre una lezione fondamentale: l'architettura, quando è guidata da una visione artistica e da un profondo rispetto per il contesto, può diventare un potente strumento di rinascita. Non perdere l'opportunità di esplorare il Wind H Art Center e lasciati ispirare dalla sua magia.

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Home staging

Scopri l'Arte del Home Staging: Corso di Specializzazione in Interior Styling

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Immagina di entrare in un ambiente dove ogni elemento racconta una storia, dove i colori danzano armoniosamente e i materiali si uniscono per creare un'atmosfera che parla direttamente al cuore. Questo è il potere dell'Interior Styling e dell'Home Staging, due discipline che vanno oltre il semplice arredamento, trasformando spazi in vere e proprie opere d'arte.

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Il corso di specializzazione in Interior Styling e Home Staging di Istituti Callegari è un viaggio affascinante che offre strumenti e tecniche per valorizzare ogni ambiente. Con una durata di 8 mesi, il corso prevede un mix di lezioni online e in aula, laboratori pratici e un numero limitato di allievi per garantire un'esperienza formativa personalizzata e coinvolgente.

Ogni partecipante avrà l'opportunità di esplorare la teoria e psicologia del colore, scoprire la storia del design, e imparare a creare moodboard evocativi. Le esercitazioni pratiche sono guidate da esperti del settore, offrendo una preparazione concreta e immediatamente applicabile.

Ma non è tutto: il corso include anche moduli dedicati all'home staging e alla fotografia immobiliare, aree in crescita nel mercato attuale. Queste competenze ti permetteranno di lavorare come interior stylist, home stager, o persino come fotografo immobiliare, aprendo la porta a numerose opportunità di carriera, sia nel settore dell’arredamento che nella vendita di immobili.

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Rinnova il Tuo Arredamento Classico: 5 Tocchi per un Design Moderno

Rinnova il Tuo Arredamento Classico: 5 Tocchi per un Design Moderno

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Vivere in una casa arredata con mobili classici può evocare un senso di solidità e tradizione, ma col passare del tempo, l'atmosfera può diventare pesante e opprimente. I legni scuri e i tessuti ricchi, un tempo simboli di prestigio, possono trasformarsi in elementi che rubano luce e freschezza. Ma non c'è bisogno di stravolgere tutto: esistono tocchi mirati che possono riportare nuova vita in que...

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Il primo passo è stato l'illuminazione. Ho sostituito i lampadari pesanti con una lampada leggera in bambù, permettendo alla luce di diffondersi in modo naturale e di alleggerire l'ambiente. È sorprendente come un semplice cambio di fonte luminosa possa cambiare la percezione di una stanza, portando un equilibrio nuovo.

Il secondo intervento ha riguardato i tessili. Sostituendo tende pesanti con tessuti leggeri in lino naturale, ho visto la stanza aprirsi e respirare. Non era necessario cambiare i divani; bastava giocare con i colori e le texture per eliminare quel senso di pesantezza.

Successivamente, ho affrontato le pareti. Ho optato per tonalità moderne come il verde salvia e il bordeaux profondo, piuttosto che il tradizionale bianco. Anche solo una parete di contrasto ha spezzato la monotonia, rendendo i mobili più interessanti e vivaci.

Un altro dettaglio fondamentale sono state le maniglie. Sostituendo i pomelli con versioni moderne in ottone satinato, ho conferito ai miei pezzi classici un tocco di freschezza. È sorprendente come un piccolo cambiamento possa avere un impatto così grande sulla percezione di un mobile.

Infine, ho aggiunto complementi di design che dialogano con il classico: uno specchio dorato e un tavolino in vetro hanno trasformato la prospettiva della stanza, creando un contrasto affascinante che valorizza l'arredamento esistente. Dettagli come stampe moderne e piante in vaso dal design pulito completano il quadro, arricchendo l'identità della casa senza rinnegare il passato.

In conclusione, il risultato non è stato una rivoluzione, ma un'armonizzazione. La casa ha mantenuto il suo calore e la sua presenza, ma ora convive con elementi freschi e moderni che ne esaltano la bellezza.

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Victor e Baalbek: Riflessioni su Civiltà e Estinzione

Victor e Baalbek: Riflessioni su Civiltà e Estinzione

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Parto da Beirut all'alba, un'ora in cui il mondo sembra ancora avvolto nel mistero. Ho ricevuto consigli di arrivare presto all'aeroporto; qui, nel cuore di un Paese così complesso, ogni attimo è carico di potenzialità inaspettate. La gente sorride, ma sotto quella superficie si cela una determinazione ferrea nel difendere le proprie radici e culture. Ovunque, l'ombra di una forza controllante, un...

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Ho trascorso tre giorni intensi e costruttivi, un viaggio interiore che ha arricchito la mia mente con riflessioni e emozioni. Viktor, un uomo di straordinaria passione, si è rivelato come un torrente impetuoso, le sue parole penetranti e travolgenti. Non ho opposto resistenza; il suo fervore ha catturato la mia attenzione, portandomi a considerare la nostra civiltà con occhi nuovi.

Viktor è critico nei confronti dell'epoca in cui viviamo, non risparmiando giudizi severi su politici e architetti, che, secondo lui, sono in parte responsabili della degradazione del nostro ambiente. La sua convinzione è che l'architettura rifletta la profondità spirituale di chi la abita. È un pensiero che rimbomba nelle mie orecchie, una verità scomoda che ci invita a ripensare il nostro ruolo nella preservazione del mondo.

La sua energia è contagiosa e la sua visione del futuro, inquietante e affascinante. Ciò che ci ha insegnato è che la storia è ben lontana dall'essere compresa completamente. Ci sono ancora tanti segreti da svelare, luoghi dimenticati che attendono di essere riscoperti. La mappa della nostra civiltà è incompleta, e ci sono indizi che suggeriscono l'esistenza di culture avanzate che precedono la nostra. Forse, la nostra concezione del progresso è erronea, e le civiltà passate potrebbero aver raggiunto vette di conoscenza che oggi ignoriamo.

La storia che ci raccontiamo sembra troppo lineare, troppo semplice per la complessità del reale. Gli antichi monumenti, testimoni di epoche passate, sollevano domande su ciò che è andato perduto e su ciò che potremmo scoprire. Viktor ci invita a riflettere sull'idea che, dopo di noi, potrebbero sorgere nuove civiltà, magari più straordinarie della nostra, in un ciclo infinito di nascita e morte.

In mezzo a queste riflessioni, il mio pensiero si fa più leggero. La paura dell'estinzione, che spesso ci assale, si trasforma in una sorta di accettazione. Siamo solo una fase di un lungo processo, una scintilla nell'immensità del tempo. La Terra, con i suoi 4.5 miliardi di anni, continuerà a brillare anche dopo di noi.

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Le immagini in questo articolo sono reinterpretazioni visive generate con l'ausilio dell'Intelligenza Artificiale. Le immagini originali di riferimento sono disponibili nell'articolo fonte.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su micheledelucchi.substack.com.

Norman Foster: Le città camminabili sono la chiave per il futuro urbano

Norman Foster: Le città camminabili sono la chiave per il futuro urbano

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Norman Foster: Le città camminabili sono la chiave per il futuro urbanoDurante il World Design Congress, l'architetto britannico Norman Foster ha sottolineato l'importanza delle città camminabili, anche per coloro che non si preoccupano dell'ambiente. Con un aumento della popolazione globale che porterà alla nascita di circa 11 nuove Londra ogni anno nei prossimi 25 anni, la domanda è: che tipo di...

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Foster ha affermato che dovremmo incoraggiare le città compatte e ad alta densità, disincentivando l'espansione urbana che invade la natura e la biodiversità. Secondo lui, le città compatte hanno una impronta di carbonio che è la metà rispetto a quelle suburbane, dove le auto dominano il paesaggio.

Ma anche se non ci interessa la salute del pianeta, è chiaro dove le persone vogliono vivere. Le città camminabili sono costantemente presenti nelle liste delle città più desiderabili da visitare e in cui stabilirsi. Foster ha detto: "Se non ci preoccupiamo troppo delle forze di mercato, ma della nostra salute, la città più sana è quella camminabile".

Un esempio emblematico del suo lavoro è il progetto di Trafalgar Square, trasformato da un'area trafficata a un salotto per Londra, dove l'accesso pedonale è stato migliorato. Foster ha criticato la proliferazione di auto che deturpava spazi storici, sottolineando l'importanza di progetti che coinvolgono attivamente le comunità locali.

In conclusione, le decisioni urbanistiche dovrebbero basarsi su dati e coinvolgere le persone che vivono in quelle aree, piuttosto che essere imposte dall'alto. La visione di Foster per il futuro delle città è chiara: dobbiamo promuovere la densità e la camminabilità per un mondo migliore.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su Architecture – Dezeen.

Houston si prepara a ospitare l'Ismaili Centre: un capolavoro di Farshid Moussavi

Houston si prepara a ospitare l'Ismaili Centre: un capolavoro di Farshid Moussavi

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Nel cuore pulsante di Houston, dove l'architettura si fonde con il tessuto culturale della città, sta per nascere un'opera che promette di ridefinire il concetto di spazio pubblico. L'Ismaili Centre, progettato dall'illustre studio Farshid Moussavi Architecture, vedrà la luce nel novembre 2025 e si preannuncia come un faro di pluralismo e dialogo. Con i suoi 150.000 piedi quadrati, questo sarà il ...

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La struttura si colloca strategicamente vicino al Museum District di Houston, interagendo armoniosamente con l'ambiente circostante attraverso un linguaggio architettonico che combina pietra, metallo perforato e vetro. Ispirato dalla tradizione dell'Ismaili, il centro sarà un simbolo di apprendimento e scambio culturale, creando un nuovo punto di riferimento civico per la città.

La visione di Moussavi si concretizza in un gioco di volumi e luci, dove un atrio centrale si erge su cinque piani, incorniciato da scale in pietra testurizzata e rivestito da schermi metallici geometrici che filtrano la luce naturale. Questo equilibrio tra apertura e chiusura non è solo estetico, ma riflette un desiderio profondo di connessione tra le persone, rendendo ogni spazio un invito al dialogo.

La scelta dei materiali è altrettanto significativa: il calcare chiaro e i pannelli metallici perforati creano un'atmosfera di leggerezza e sofisticatezza, mentre l'interno si distingue per una continuità sensoriale tra sacro e civile. La luce, che penetra attraverso aperture clerestory e lucernari, danza sulle superfici, dando vita a un atrio generoso che funge da fulcro di incontri e celebrazioni.

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Ma l'Ismaili Centre non è solo un'opera architettonica: è un'istituzione pubblica concepita per la comunità. Al suo interno troveremo gallerie, teatri, spazi educativi e sale per eventi, tutti destinati a ospitare una varietà di attività culturali e sociali. Questa versatilità amplifica il ruolo del centro, trasformandolo in un luogo di apprendimento condiviso e di incontro.

Immaginato per accogliere tutti, il progetto di Moussavi si allinea con la visione di Sua Altezza l'Aga Khan, promuovendo il dialogo e l'inclusione. I giardini circostanti, progettati da Nelson Byrd Woltz, reinterpretano le tradizioni islamiche attraverso un'estetica texana, unendo natura e architettura in un abbraccio armonioso.

Con la sua prossimità a istituzioni culturali significative come la Menil Collection e la Rothko Chapel, l'Ismaili Centre si inserisce in un dialogo più ampio sull'architettura civica di Houston. La sua forma misurata, radicata nella geometria islamica ma contemporanea nell'esecuzione, si preannuncia come un nuovo simbolo di artigianato e luce per la città.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su designboom | architecture & design magazine.

Il Centro Visitatori della Montagna Wudang: Un Capolavoro di Moguang Studio

Il Centro Visitatori della Montagna Wudang: Un Capolavoro di Moguang Studio

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Il Centro Visitatori della Montagna Wudang: Un Capolavoro di Moguang Studio Situato nella pittoresca Longwanggou Village a Shiyan, Hubei, il nuovo Centro Visitatori della Montagna Wudang rappresenta un perfetto connubio tra funzionalità e bellezza architettonica. Progettato da Moguang Studio, questo progetto ha ricevuto l'incarico nel inverno del 2023 e sarà completato nel 2024.

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Il centro si estende su una superficie di 450 m² e include spazi per ristorazione leggera, un caffè, una cucina e aree per meeting. La sua posizione strategica, adiacente al Danjiangkou Reservoir, offre ai visitatori una vista mozzafiato, integrando l'architettura con il paesaggio circostante.

Il progetto è stato concepito per recuperare l'armonia con l'ambiente, nonostante il sito fosse stato precedentemente livellato in terrazze artificiali e parcheggi. Moguang Studio ha saputo trasformare questo spazio, ricreando una continuità visiva con la valle e i campi di riso circostanti.

Le immagini del progetto, catturate da Qingshan Wu, mostrano l'attenzione ai dettagli e l'impegno per la sostenibilità, rendendo il Centro Visitatori della Montagna Wudang un esempio di architettura culturale contemporanea.

In conclusione, il Centro Visitatori della Montagna Wudang non è solo un luogo di accoglienza, ma un vero e proprio punto di riferimento culturale che celebra la bellezza della natura e l'innovazione architettonica.

Ispirato all'articolo pubblicato su: www.archdaily.com

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.archdaily.com.

Gstaad House: La Nuova Meraviglia Architettonica di Foster + Partners

Gstaad House: La Nuova Meraviglia Architettonica di Foster + Partners

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Gstaad House: La Nuova Meraviglia Architettonica di Foster + PartnersIl celebre studio britannico Foster + Partners ha recentemente presentato il suo ultimo progetto: Gstaad House, un showroom innovativo situato nel cuore delle Alpi svizzere. Questo straordinario edificio è stato concepito per armonizzarsi con le contornature del paesaggio, offrendo un'esperienza unica a visitatori e membri privat...

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Il progetto prevede una struttura sinuosa in legno, disposta su tre piani, che include spazi espositivi, un club esclusivo e una zona sotterranea. Il livello più alto ospiterà un club privato, mentre il piano terra sarà dedicato a mostre e eventi pubblici, con ampie vetrate che si affacciano su spazi esterni attrezzati.

Un elemento distintivo di Gstaad House è la rampa che si snoda attorno all'edificio, progettata per facilitare la circolazione di pedoni e veicoli. Questa soluzione architettonica non solo migliora l'accessibilità, ma offre anche una vista panoramica mozzafiato sulla valle circostante.

La facciata dell'edificio, completamente rivestita in legno di larice, è caratterizzata da schermi ritmici che si alternano a superfici vetrate, permettendo alla luce naturale di filtrare negli spazi interni. Al primo piano, i visitatori potranno godere di terrazze esterne che affacciano sul paesaggio alpino, creando un'atmosfera di connessione con la natura.

Foster + Partners ha dichiarato che questo progetto non è solo un edificio, ma una esperienza di arrivo spettacolare, perfettamente integrata con l'ambiente montano. La progettazione di Gstaad House dimostra come l'architettura possa rispondere alle esigenze moderne senza compromettere l'estetica e l'armonia con il contesto.

In conclusione, Gstaad House rappresenta un ulteriore passo avanti nel design architettonico contemporaneo, combinando funzionalità e bellezza in un'unica soluzione. Per ulteriori dettagli, visitate il sito di Foster + Partners e scoprite altre opere straordinarie.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su Dezeen.

Sofà Bloom: Un Abbraccio di Design e Natura

Sofà Bloom: Un Abbraccio di Design e Natura

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Nel mondo del design, dove gli oggetti raccontano storie e i materiali evocano emozioni, il sofà Bloom di Hee Welling per Ocee & Four si erge come un poema visivo, un inno alla morbidezza e alla convivialità. Immaginate un giardino in fiore, dove i petali si intrecciano in un abbraccio caldo e accogliente: così si presenta questa creazione che strizza l'occhio alla natura, con curve delicate e...

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La struttura modulare di Bloom permette una versatilità senza precedenti, permettendo di plasmare il sofà in configurazioni che spaziano da accoglienti divani a isole intime, perfette per il lavoro concentrato o semplicemente per un momento di relax. Ogni elemento è pensato per rispondere a un bisogno umano, per invitare a sedersi, a condividere, a sognare. “Volevo creare un sistema che si sentisse veramente invitante”, confida Welling, catturando l'essenza di ciò che significa vivere uno spazio.

Ma non è solo l'estetica a colpire: Bloom è frutto di una scelta responsabile, realizzato con materiali sostenibili e un design riparabile, per garantire una vita lunga e fruttuosa al vostro nuovo compagno di stanza. Con un telaio robusto e componenti sostituibili, questo sofà è più di un semplice pezzo d'arredo; è un investimento in un futuro più verde.

In un'epoca dove il culto dell'effimero rischia di prevalere, Bloom si pone come un faro di speranza, un oggetto che invita a rallentare, a prendersi cura di ciò che ci circonda. Sedersi sul sofà Bloom significa immergersi in un abbraccio di design e natura, un'esperienza che trasforma il soggiorno in un rifugio di serenità.

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Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.dezeen.com.

Teatro Riverside: Un Capolavoro Architettonico che Abbraccia il Fiume di Sydney

Teatro Riverside: Un Capolavoro Architettonico che Abbraccia il Fiume di Sydney

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Immaginate un luogo dove l'architettura danza con la natura, dove il legno si intreccia con le onde del fiume Parramatta, dando vita a un teatro simbolo di un nuovo inizio. Questo è il Teatro Riverside, un progetto visionario realizzato dai rinomati architetti danesi 3XN in collaborazione con COX Architecture. Situato sull'affascinante riva di Sydney, il Teatro è pensato come un faro culturale, un...

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La struttura, con la sua forma sinuosa e avvolgente, si piega e si modula, riflettendo la curvatura del fiume e i giochi di luce che danzano sulla sua superficie. Questo design non è solo estetica; è un gesto concreto che invita il pubblico a interagire con l'ambiente circostante, creando un continuum tra il teatro e il parco che lo circonda. I sentieri e le terrazze paesaggistiche fungono da corridoi aperti, trascinando i visitatori dal vivace centro cittadino verso la tranquillità della riva.

Ma c'è di più. Il progetto è una celebrazione della diversità culturale e della sostenibilità ambientale. Ogni elemento del Teatro Riverside è stato concepito per essere permeabile e accogliente, un concetto che il direttore di 3XN, Fred Holt, descrive come un'opportunità per creare spazi che raccontano storie e invitano alla partecipazione. Gli spazi interni, che variano da un teatro da 1.500 posti a sale più intime, sono progettati con un'acustica e una visibilità ottimizzate, permettendo così a ogni performance di risuonare con l'anima del pubblico.

In questo affascinante dialogo tra architettura e ambiente, il contributo di Bangawarra e Turf Design Studio è fondamentale. Essi garantiscono che la narrativa delle Prime Nazioni e l'ecologia del sito siano rispettate e celebrate, trasformando il Teatro in un punto di riferimento che onora la storia e la cultura locale. La progettazione ecologica mira a raggiungere un obiettivo di 5 stelle Green Star, promuovendo il riutilizzo dei materiali e la rigenerazione della biodiversità lungo la costa.

Il Teatro Riverside non è solo un edificio; è un invito a riscoprire la bellezza della cultura, della comunità e della natura. Con il suo design innovativo e sostenibile, rappresenta un passo audace verso il futuro della cultura a Sydney, un luogo dove ogni visita è un'opportunità per scoprire e connettersi.

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Il Puddle Pavilion: un fiume ghiacciato nel cielo grazie all'alga

Il Puddle Pavilion: un fiume ghiacciato nel cielo grazie all'alga

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Il Puddle Pavilion: un fiume ghiacciato nel cielo grazie all'algaNel cuore dell'Iowa, il Puddle Pavilion progettato dallo studio I/Thee si erge come un'opera d'arte architettonica che invita i visitatori a immergersi nella bellezza della natura. Situato lungo un ruscello a Bondurant, questo padiglione è stato creato per offrire uno spazio in cui le persone possano connettersi più profondamente con...

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Il Puddle Pavilion è caratterizzato da una canopia libera realizzata in resina bio-based, composta per il 56% da contenuti biologici derivati da alghe. Questo materiale, fornito dalla Checkerspot, è stato versato sul terreno in modo da creare forme organiche, lasciate influenzare da forze naturali come la gravità e la tensione superficiale.

Come descritto dal team di design, il padiglione non è solo una metafora di una pozzanghera, ma una vera e propria pozzanghera, creata attraverso strati di resina che si sono solidificati nella loro forma unica. Questa tecnica, che contrasta con l'approccio tradizionale degli architetti, abbraccia un componente organico e imprevedibile, rendendo il design del padiglione un'esperienza visiva e sensoriale straordinaria.

Il progetto è composto da due volumi che delimitano un sentiero di pietra che conduce al ruscello. Grandi massi disposti attorno al padiglione offrono posti a sedere e creano una scala che scende verso l'acqua, incoraggiando la fruizione dell'area da parte dei visitatori.

Il Puddle Pavilion è il secondo padiglione realizzato da I/Thee nell'ambito del progetto ARTocka Trail Loop, un'iniziativa volta a valorizzare gli spazi verdi locali attraverso installazioni artistiche pubbliche. L'anno precedente, lo studio ha completato The Dining Room, un padiglione distintivo costruito con terra battuta e panchine blu brillanti.

Con il crescente interesse per l'uso delle alghe nel design, il Puddle Pavilion si inserisce in una tendenza più ampia che esplora materiali sostenibili e innovativi. Designer e studi stanno sperimentando con plastiche derivate da alghe e calcestruzzo carbon neutral, contribuendo così a un futuro architettonico più ecologico.

In conclusione, il Puddle Pavilion non è solo un rifugio nella natura, ma un simbolo di innovazione e sostenibilità, che invita chiunque a riflettere sul legame tra architettura e ambiente.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su Architecture – Dezeen.

Casa Tao: Un Rifugio di Calma e Minimalismo a Puerto Vallarta

Casa Tao: Un Rifugio di Calma e Minimalismo a Puerto Vallarta

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Casa Tao: Un Rifugio di Calma e Minimalismo a Puerto VallartaSituata a Puerto Vallarta, in Messico, Casa Tao è un capolavoro progettato da HW Studio, dove l'architettura si fonde armoniosamente con il clima costiero. Anziché cercare una vista da cartolina, la casa si affaccia su un cortile alberato, accogliendo brezze e profumi mentre filtra la luce intensa del sole del Pacifico.

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Il progetto nasce dalla memoria silenziosa di coloro che lo abitano. Gustavo, cresciuto a Puerto Vallarta, desiderava una casa che promettesse frescura e rifugio, ispirandosi alla modestia dell'abitazione della sua infanzia, dove l'ombra era essenziale. Sua moglie, Cynthia, ha portato un fascino per il design giapponese, influenzata da un viaggio che ha fatto con le loro figlie.

Il team di design ha commentato: "Vorremmo sentirci come se vivessimo in un museo giapponese", descrivendo un luogo dove il tempo rallenta e il silenzio è palpabile. Queste esperienze hanno plasmato ogni decisione, conferendo a Casa Tao un linguaggio di sobrietà e profondità.

Una Composizione di Geometrie Semplici

HW Studio ha organizzato il piano di Casa Tao come una composizione di forme sovrapposte. Le camere da letto, il garage e le aree di servizio formano una base solida, mentre un volume leggero e a doppia altezza fluttua sopra, ospitando gli spazi sociali. Sollevando le aree living, gli architetti le hanno circondate di aria e viste tra gli alberi, catturando la brezza marina senza esporre gli interni alla luce solare diretta.

All'interno, le camere da letto si affacciano su un patio appartato, dove una parete curva e un singolo albero creano una soglia morbida, incoraggiando un movimento lento e deliberato. "L'ombra qui è una condizione emotiva", osserva il team, "una promessa di calma e protezione silenziosa".

HW Studio e l'Influenza del Design Giapponese

Il cemento costituisce il nucleo strutturale di Casa Tao, scelto da HW Studio per la sua durabilità e profondità tattile. Le superfici esposte assorbono la luce del sole costiero con un bagliore attenuato, mentre le finiture bianche esaltano il delicato contrasto tra ombra e luce. Il team desiderava che il materiale registrasse la luce, piuttosto che rimbalzarla.

Nel tempo, il cemento si scalderà e si ammorbidisce, diventando una superficie che documenta l'uso e il clima, piuttosto che resistervi. La combinazione di massa solida e illuminazione delicata conferisce alla casa una serenità meditativa, invitando a sostare e riflettere.

Ogni spazio è un'atmosfera per l'osservazione silenziosa, in sintonia con le riflessioni dell'autore giapponese Junichirō Tanizaki nel suo saggio "In Praise of Shadows", dove la luce sottile rivela profondità e texture. HW Studio cattura quello spirito, permettendo a luce e ombra di guidare i sensi e rallentare il giorno, trasformando l'abitare in uno studio della presenza.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su designboom | architecture & design magazine.

Cortina e il Villaggio Eni: Un Sogno Architettonico di Mattei e Gellner

Cortina e il Villaggio Eni: Un Sogno Architettonico di Mattei e Gellner

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Nel cuore del Cadore, dove le vette dolomitiche si tingono di blu e verde, sorge un luogo che racconta una storia di innovazione e visionarietà: il Villaggio Eni di Borca di Cadore. Voluto da Enrico Mattei e progettato dall'architetto Edoardo Gellner, questo villaggio rappresentava un'idea audace: creare uno spazio di vacanza interclassista, dove i dipendenti dell'ENI potessero godere della bellez...

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Negli anni '50, quando l'idea di una vacanza per tutti era ancora un sogno, Mattei decise di trasformare questo sogno in realtà. Sotto la maestria di Gellner, il villaggio si ergeva come un'opera d'arte, sfuggendo ai canoni tradizionali dell'architettura montana. Con le sue case dalle linee moderne, tetti piani e colori vivaci, il Villaggio Eni si presentava come un rifugio per il popolo, un luogo dove la classe sociale non contava. Le ville, disegnate con un occhio attento al dettaglio, riflettevano una nuova estetica, ispirata ai maestri dell'architettura contemporanea.

Oggi, mentre ci prepariamo per le Olimpiadi Milano-Cortina 2026, la storia di Gellner e Mattei risuona come un canto nostalgico. I lavori per le nuove infrastrutture si intrecciano con il passato, e il Villaggio Eni resta un simbolo di una visione audace, un luogo dove l'architettura incontra l'umanità. La chiesa, progettata in collaborazione con Carlo Scarpa, è un esempio di come il cemento possa dialogare con la natura, creando spazi che parlano di spiritualità e bellezza.

Ma la vera magia del Villaggio Eni risiede nei suoi dettagli: gli interni curati, le finestre che incorniciano panorami mozzafiato, e l'atmosfera che trasmette un senso di appartenenza e comunità. Oggi, queste ville, pur con il peso del tempo, continuano a raccontare storie di vita, di vacanze e di incontri. Gli appassionati di architettura e storia si ritrovano qui, per ammirare un'opera che, sebbene nata settant'anni fa, continua a vivere e a ispirare.

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L'arte del tempo: il nuovo orologio Hublot di Daniel Arsham

L'arte del tempo: il nuovo orologio Hublot di Daniel Arsham

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Nel mondo dell'orologeria, dove il tempo si misura non solo in secondi ma anche in emozioni e sensazioni, il nuovo orologio di Daniel Arsham per Hublot si erge come un'opera d'arte. Il MP-17 Meca-10 Arsham Splash Titanium Sapphire rappresenta una fusione perfetta tra l'arte e la meccanica, un viaggio nel tempo che ci invita a contemplare la fluidità dell'acqua.

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Limitato a sole 99 unità, questo orologio da 42 mm continua il dialogo intrapreso con l'MP-16 Arsham Droplet, un incontro tra passato e futuro. La sua cassa in titanio, incorniciata da un vetro in sapphire, non è solo un contenitore per il movimento, ma un invito a esplorare la trasparenza e la leggerezza, come se stessimo osservando un padiglione architettonico piuttosto che un semplice orologio.

La caratteristica distintiva di questo pezzo è il quadrante a forma di spruzzo, un'apertura irregolare che rivela l'intricato meccanismo del movimento Meca-10 sotto di esso. Attraverso questa apertura, non solo osserviamo il movimento degli ingranaggi, ma ci immergiamo in un flusso di creatività che riflette il mondo acquatico, un'interpretazione della tensione tra il tempo collassato e l'istante presente.

Arsham stesso descrive il suo lavoro come un'esplorazione del tempo, un oggetto che sembra provenire da un'epoca passata o futura. Con un prezzo di 69.000 USD, questo orologio è un simbolo di esclusività e di maestria artigianale, disponibile solo presso le boutique Hublot e rivenditori selezionati.

La sua asimmetria, accentuata dal motivo spruzzato, invita chi lo indossa a un'esperienza visiva unica. Le superfici in titanio lucido si contrappongono alle texture matte del movimento, creando un gioco di riflessi e profondità che affascina e intriga. Ogni componente è pensato per armonizzarsi, proprio come un'opera d'arte che trascende il tempo e lo spazio.

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Un Clubhouse Circolare: Il Rifugio di Pietra che Abbraccia la Natura

Un Clubhouse Circolare: Il Rifugio di Pietra che Abbraccia la Natura

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Nel cuore di un paesaggio semi-desertico, dove le acacie danzano al vento e i yuccas si ergono come sentinelle silenziose, sorge un clubhouse che sfida le convenzioni: La Pedrera. Progettato dallo studio Taller Ezequiel Aguilar Martínez, questo gioiello architettonico è situato nelle colline del Complesso Cola de Lagarto, a pochi passi da Atlixco, Puebla, a due ore da Città del Messico.

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Con un design circolare che si fonde armoniosamente con l'ambiente, il clubhouse si erge come un abbraccio progettato per accogliere. La sua forma, che si apre verso un panorama mozzafiato che abbraccia i campi da golf e i vulcani Popocatépetl e Iztaccíhuatl, ricorda la semplicità e l'efficacia di un cerchio perfetto, un simbolo di unione e continuità.

La struttura, parzialmente interrata per rispettare la pendenza naturale del terreno, è realizzata con materiali che raccontano una storia di fusione: pietra locale, legno e calcestruzzo si intrecciano in un linguaggio architettonico che non solo è visivo, ma anche tattile. Le pareti di pietra curvata sorgono dalla collina come se fossero sempre state lì, mentre il tetto piatto funge da terrazza panoramica, un luogo dove il cielo e la terra si incontrano.

Al centro, una piscina riflettente cattura la luce del sole e la restituisce, creando un cuore pulsante che filtra la vita del clubhouse. Gli spazi interni si aprono e chiudono attraverso porte di legno rotanti, permettendo a ogni ambiente di adattarsi alle esigenze degli ospiti, come un abito che si adatta alla forma del corpo.

L'architetto Ezequiel Aguilar Martínez ha concepito questo luogo non solo come un edificio, ma come un'esperienza, un rifugio dove il tempo sembra rallentare e dove ogni dettaglio è pensato per favorire la connessione con la natura circostante. La Pedrera non è solo un clubhouse; è un invito a vivere, a respirare, a sentirsi parte di un tutto più grande.

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Nove porte d'ingresso che raccontano storie uniche

Nove porte d'ingresso che raccontano storie uniche

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In un mondo dove il primo impatto è essenziale, la porta d'ingresso diventa l'ambasciatrice della casa, un portale che invita a scoprire ciò che si cela oltre. Immagina di camminare lungo una strada e di fermarti davanti a una porta che racconta storie, un ingresso che emana personalità e calore. Ecco nove esempi di porte d'ingresso che non solo abbelliscono le abitazioni, ma le rendono uniche, qu...

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La CLT House nel Regno Unito cattura l'attenzione con la sua vernice giallo banana, avvolgendo un ingresso sovradimensionato. La porta pivotante, con bordi delicatamente arrotondati, si fonde con catene da pioggia in stile giapponese, progettate per minimizzare il disordine visivo dei tubi di scarico, creando così un'armoniosa sinfonia visiva.

In Australia, la 19 Waterloo Street gioca con la sua facciata vibrante grazie a una porta d'ingresso semi-circolare in bronzo fuso, opera dell'artista Mika Utzon-Popov. I suoi corrimano contorti e il design che si inserisce perfettamente nel muro in mattoni danno vita a un'entrata che sembra danzare.

Passiamo ora in Giappone, dove la Hokuriku Residence No. 3 presenta una porta che funge anche da specchio a tutta altezza. Questo ingegnoso ingresso, protetto da un tetto sporgente, si sposa perfettamente con l'estetica industriale della casa, mentre il meccanismo scorrevole offre un'esperienza unica ad ogni apertura.

La Brockley House di Londra reinterpreta la tradizionale porta britannica, adornata da un portico tempestato di colori pastello. La porta verde menta, accarezzata da un tetto rosa, è immersa in un gioco di luce creato da un muro di blocchi di vetro, evocando un'atmosfera di dolcezza e accoglienza.

Negli Stati Uniti, la Lil Shingle si distingue con la sua porta blu baby che aggiunge un tocco di colore all'esterno della casa. Un finestrino circolare e un pianterreno coordinato definiscono l'area d'ingresso, invitando gli ospiti a scoprire il fascino interiore della residenza.

La Yamaguchicho House, con la sua facciata in legno annerito, rischia di nascondere la sua porta d'ingresso. Ma grazie a un astuto box in acciaio invecchiato, il passaggio è ben visibile, senza compromettere l'estetica minimalista.

In Taiwan, la Living Lab si distingue con una porta scorrevole rossa che contrasta vividamente con la storia di un edificio dormitoriale di 90 anni. Questo ingresso è un manifesto di come le tradizioni possano vivere e respirare in un contesto moderno.

La Peckham House a Londra gioca con le forme, invertendo l'arco del fanlight sopra la porta, creando un ingresso che invita a entrare e che rappresenta una casa familiare piena di vita.

Infine, il MMS House a San Paolo, Brasile, sfoggia porte in acciaio verde che si stagliano su un'estetica altrimenti discreta, con un numero civico che svetta sulla parte superiore del telaio, rendendola una presenza che non passa inosservata.

Ogni porta racconta una storia, un carattere, una visione. Scegliere quella giusta significa scegliere come si desidera comunicare al mondo. E tu, quale storia vuoi raccontare attraverso la tua porta d'ingresso?

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Kriket 3000: il robot umanoide che riporta in vita il design degli anni '50 e '60

Kriket 3000: il robot umanoide che riporta in vita il design degli anni '50 e '60

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Kriket 3000: il robot umanoide che riporta in vita il design degli anni '50 e '60Il Kriket 3000, concepito dal designer Shaun Wellens, rappresenta una rivisitazione affascinante dell'immaginario collettivo riguardo i robot negli anni '50 e '60. Questo robot umanoide non solo richiama il look iconico di quel periodo, ma offre anche una nuova prospettiva sul futuro della robotica.

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Il design di Kriket 3000 è caratterizzato da forme morbide e arrotondate, con finiture in cromo e tonalità pastello che ricordano i prodotti di uso quotidiano. Rispetto ai macchinari moderni, il Kriket 3000 ha un aspetto più amichevole, grazie ai suoi colori tenui e al suo volto dotato di grandi 'occhi' e schermi che sembrano comunicare emozioni.

Questo robot, che appare equipaggiato con intelligenza artificiale, integra anche sensori e telecamere che gli consentono di rilevare il movimento e l'interazione umana. I display digitali attorno alla testa mostrano informazioni come la percentuale di batteria e animazioni che danno vita al suo volto. Kriket 3000 non è solo un oggetto di design, ma una vera e propria esperienza interattiva.

Nella storia della robotica, la maggior parte dei robot degli anni '60 e '70 erano macchine utilizzate principalmente in fabbriche, come il famoso Unimate, il primo robot industriale. Questi robot non avevano un volto umano e seguivano istruzioni rigide. Oggi, grazie ai progressi dell'AI, Kriket 3000 rappresenta un salto evolutivo, capace di apprendere e adattarsi alle abitudini dei suoi proprietari.

In conclusione, Kriket 3000 non è solo un omaggio al passato, ma una visione innovativa del futuro della tecnologia. Con il suo design nostalgico e le sue capacità moderne, questo robot umanoide ci fa riflettere su come la tecnologia possa integrarsi nella vita quotidiana, rendendo il futuro più familiare e accessibile.

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Addio a Terry Farrell: L'Architetto che Ha Ridefinito l'Urbanistica Post-Moderna

Addio a Terry Farrell: L'Architetto che Ha Ridefinito l'Urbanistica Post-Moderna

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Nel cuore pulsante di Londra, dove il fiume Tamigi danza con le storie di un passato glorioso, si è spenta una delle menti più brillanti dell'architettura britannica. Terry Farrell, fondatore dello studio Farrells, ha lasciato un vuoto incolmabile nel panorama architettonico, segnato da una visione audace e innovativa. La sua scomparsa all'età di 87 anni è un momento di riflessione, non solo per l...

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Il suo capolavoro più noto, il SIS Building, conosciuto anche come il MI6, si erge maestoso a Vauxhall Cross, un simbolo di modernità che ha sfidato la convenzione architettonica. Con il suo design audace e la sua estetica distintiva, Farrell ha saputo dare voce a un'epoca, proponendo soluzioni che abbracciavano la comunità e il contesto urbano. La sua opera non si limitava a edifici; era una riflessione profonda su come le strutture potessero interagire con l'ambiente e la vita quotidiana delle persone.

L'architetto, che ha collaborato con Nicholas Grimshaw per fondare la Farrell/Grimshaw Partnership nel 1965, ha sempre cercato di superare i confini del funzionalismo. I loro progetti, caratterizzati da una chiarezza strutturale, hanno aperto la strada a una nuova era di creatività. Ma è stato con il suo lavoro indipendente che Farrell ha davvero trovato la sua voce, diventando una figura chiave del Post-Modernismo britannico e realizzando opere che continuano a ispirare architetti e artisti in tutto il mondo.

La sua morte segue quella del suo storico collaboratore Grimshaw, un ulteriore segno di un'epoca che si chiude. Ma il suo spirito vive attraverso i suoi edifici, che raccontano storie di innovazione e responsabilità. Farrell non ha mai smesso di interrogarsi, di mettere in discussione le convenzioni architettoniche e di cercare alternative creative a progetti che avrebbero potuto portare a demolizioni indiscriminate. La sua eredità è quella di un architetto che ha messo al centro dell'urbanistica l'essenza della comunità.

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L'Incanto dell'Alba: La Casa di Alba e Oriol di MH.AP Studio

L'Incanto dell'Alba: La Casa di Alba e Oriol di MH.AP Studio

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In un angolo soleggiato della Spagna, dove il cielo si tinge di sfumature dorate all'alba, si erge la Alba & Oriol House, un progetto firmato MH.AP Studio. Questa residenza, che si estende su 250 m², è un inno alla bellezza e alla funzionalità, dove ogni dettaglio è pensato per armonizzarsi con l'ambiente circostante.

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Nel 2023, l'opera ha preso forma sotto la visione creativa di Marina Huguet e Andrés Peñuela, architetti che hanno saputo unire innovazione e tradizione. Le immagini evocative catturate da Simone Marcolin raccontano di spazi aperti, di luce che danza nelle stanze e di materiali scelti con cura, come quelli forniti da marchi rinomati come Technal e Porcelanosa.

La casa non è solo un rifugio, ma un'esperienza sensoriale, dove il paesaggio gioca un ruolo fondamentale. Il design del giardino, curato da Anna Vilarnau, invita a esplorare la natura, mentre gli interni, pensati per il comfort e l'estetica, offrono un rifugio dal mondo esterno. Ogni angolo della casa è un invito alla contemplazione, un luogo dove il tempo sembra fermarsi.

Questo progetto, pubblicato su ArchDaily, rappresenta una fusione perfetta tra architettura contemporanea e sostenibilità. La scelta dei materiali, la progettazione degli spazi e l'attenzione ai dettagli sono elementi che elevano la Alba & Oriol House a un simbolo di ciò che l'architettura moderna può e deve essere.

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Diesel Trasforma Milano in una Caccia al Tesoro con le Uova Trasparenti per la Collezione SS26

Diesel Trasforma Milano in una Caccia al Tesoro con le Uova Trasparenti per la Collezione SS26

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Diesel Trasforma Milano in una Caccia al Tesoro con le Uova TrasparentiLa collezione Spring/Summer 2026 di Diesel ha portato un vento di innovazione a Milano, trasformando il centro città in una straordinaria caccia al tesoro. Il 23 settembre 2025, il direttore creativo Glenn Martens ha spostato completamente la passerella nelle strade, nascondendo 55 uova trasparenti, ognuna contenente un look un...

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Il design spaziale, curato dallo Studio Dennis Vanderbroeck (SDV), ha reso l’evento accessibile a tutti, sostituendo le tradizionali sedute della passerella con un'esperienza interattiva. I partecipanti sono stati invitati a muoversi, cercare e prendere parte a un evento che ha ribaltato le convenzioni del mondo della moda.

Martens, insieme a modelli e partecipanti, ha partecipato attivamente a questa caccia, sfumando i confini tra designer, performer e spettatore. All'interno delle uova, la collezione SS26 ha messo in mostra abiti audaci, da vestiti a grembiule in denim satinato sfrangiato a giacche su misura ricche di dettagli biker e tasche utilitaristiche, fino a vestiti in maglia che sembrano tenersi insieme da una delicata rete.

La scelta di colori vivaci e materiali non convenzionali ha rafforzato lo spirito disruptive di Diesel, estendendo la sorpresa oltre i capi di abbigliamento al modo in cui sono stati rivelati. Questa iniziativa non solo ha celebrato la moda, ma ha anche creato un momento di condivisione e scoperta collettiva.

Diesel ha dimostrato che la moda può andare oltre i confini tradizionali, invitando tutti a partecipare a un'esperienza unica e coinvolgente.

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Singapore: Il Giardino di Architettura da Scoprire

Singapore: Il Giardino di Architettura da Scoprire

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Singapore: Il Giardino di Architettura da ScoprireNel cuore pulsante del Sud-Est asiatico, Singapore emerge come un faro di innovazione architettonica e sostenibilità. Conosciuta come la "City in a Garden", questa città-stato ha saputo intrecciare la modernità con la natura in un abbraccio unico. Ogni angolo di Singapore racconta una storia, una narrazione di come l'urbanizzazione possa danzare ar...

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Dalla maestosa silhouette del Marina Bay Sands al meraviglioso Jewel Changi Airport, progettato da Safdie Architects, fino alla storicità del National Gallery Singapore, ex Corte Suprema, la città è un palcoscenico di stili architettonici che si intrecciano. Qui, l'architettura non è solo un insieme di edifici, ma un racconto visivo che riflette la cultura e l'identità di un popolo.

Progetti come i Colonnade Condominiums di Paul Rudolph e le Pearl Bank Apartments di Tan Cheng Siong sono testimonianze di un modernismo che abbraccia il contesto ambientale. I nomi di architetti rinomati come Moshe Safdie, Norman Foster e WOHA risuonano nelle strade di Singapore, ognuno lasciando un'impronta indelebile attraverso le loro creazioni innovative.

Cosa rende Singapore così speciale? La risposta è semplice: la sua capacità di reinventarsi, di guardare al futuro senza dimenticare le sue radici. Ogni progetto, ogni parco, ogni spazio pubblico è un invito a esplorare e a sognare. È un viaggio che attraversa la storia, la cultura e la sostenibilità, un percorso che ci insegna che architettura e natura possono coesistere in perfetta armonia.

Se sei un amante dell'architettura o semplicemente un curioso viaggiatore, Singapore ti aspetta con i suoi tesori nascosti e i suoi panorami mozzafiato. Scoprire questa città è un'esperienza che arricchisce, una lezione di come il futuro possa essere verde e vibrante.

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Ritorno al Futuro: Il Rinnovamento dell'Eagle and Child di Foster + Partners

Ritorno al Futuro: Il Rinnovamento dell'Eagle and Child di Foster + Partners

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Nel cuore di Oxford, tra le pieghe di una storia che affonda le radici nel 1840, si erge l'Eagle and Child, un pub che non è solo un luogo di ritrovo, ma un vero e proprio scrigno di storie. Qui, gli Inklings, quel gruppo di scrittori che includeva nomi come J.R.R. Tolkien e C.S. Lewis, si incontravano per dare vita a conversazioni che avrebbero cambiato la letteratura. Oggi, questo luogo iconico ...

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Questo è il primo progetto di pub per la celebre firma architettonica, e si presenta come una sfida avvincente: come preservare l’anima di un luogo intriso di storia, mentre si introduce un tocco di modernità? La risposta risiede nella collaborazione con gli architetti del patrimonio Donald Insall Associates e nella visione del team di Foster + Partners, che punta a mantenere intatto il carattere originale dell'edificio sottoposto a tutela.

Il piano di ristrutturazione prevede la creazione di spazi di lavoro informali al piano superiore per l'Ellison Institute of Technology e un caffè al piano terra, destinato a trasformare l'Eagle and Child in una meta quotidiana per residenti e visitatori. Gerard Evenden, capo dello studio, sottolinea come ogni intervento sarà delicato, volto a rispettare le molteplici stratificazioni della storia di questo pub. Il progetto prevede anche il restauro del famoso 'Rabbit Room', dove gli Inklings si ritrovavano, e la rinascita di due salotti, con un occhio attento a preservare elementi storici, come le imperfezioni nelle riparazioni in pietra e i lucernari degli anni '80.

La parte posteriore dell'edificio vedrà l'aggiunta di una sala da pranzo, progettata per integrarsi armoniosamente con l'architettura esistente, il tutto incorniciato da un giardino rinnovato e da un passaggio storico che collegherà il pub al caffè. Un percorso che si snoda tra il passato e il futuro, dove ogni pietra racconta una storia e ogni angolo invita a una nuova conversazione.

Foster + Partners, fondato dal premio Pritzker Norman Foster, dimostra ancora una volta la sua abilità nel creare spazi che non solo soddisfano le esigenze moderne, ma celebrano e onorano il passato. La ristrutturazione dell'Eagle and Child non è solo un progetto architettonico, ma un atto di amore verso un luogo che ha ispirato generazioni di pensatori e creativi. Un luogo che, grazie a questo rinnovamento, continuerà a vivere e a raccontare le proprie storie nel corso dei decenni a venire.

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Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.dezeen.com.

Un Nuovo Faro di Creatività: Il Centro Comunitario HEYDAY

Un Nuovo Faro di Creatività: Il Centro Comunitario HEYDAY

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Nel cuore pulsante di Bangkok, un'idea architettonica si erge come un faro di creatività e collaborazione: il Centro Comunitario HEYDAY. Progettato dallo studio ASWA, questo spazio non è solo un edificio, ma un manifesto di interazione sociale e innovazione. Con una superficie di 1200 m², HEYDAY si colloca strategicamente accanto all'università, un punto di incontro ideale per studenti e professio...

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Immagina un luogo dove il rumore delle conversazioni si mescola con il profumo di cucine diverse. Qui, co-working e ristorazione convivono in un abbraccio armonioso, creando un'atmosfera vibrante. La disposizione degli spazi è pensata per stimolare la creatività, con aree comuni che invitano alla collaborazione e angoli più intimi per la riflessione personale.

La facciata, un gioco di volumi e materiali, riflette l'energia della città, mentre le ampie vetrate permettono alla luce naturale di inondare gli interni, creando un dialogo costante tra spazio esterno e interno. Ogni angolo è concepito per nutrire l'anima e la mente, rendendo HEYDAY non solo un luogo di lavoro, ma un vero e proprio ecosistema creativo.

Con la sua apertura prevista per il 2025, il Centro Comunitario HEYDAY promette di diventare un punto di riferimento per la comunità, un luogo dove si intrecciano idee e culture, dove ogni visita è un'opportunità di crescita e di scoperta. In un'epoca in cui la connessione è fondamentale, HEYDAY rappresenta un passo avanti verso un futuro in cui architettura e comunità si fondono in un'unica entità pulsante.

Fonte: www.archdaily.com.

Rinnovo Radicale: Il Progetto di Retrofit per il Richard J Daley Center di Chicago

Rinnovo Radicale: Il Progetto di Retrofit per il Richard J Daley Center di Chicago

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Rinnovo Radicale: Il Progetto di Retrofit per il Richard J Daley Center di ChicagoIl Richard J Daley Center di Chicago, completato nel 1965, rappresenta un simbolo dell'architettura modernista della città. Recentemente, il progetto di retrofit proposto dalla designer Zixuan Luo ha conquistato il terzo posto nel Radical Renewal Competition organizzato da Dezeen in collaborazione con Bentley. Intito...

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Luo propone una riorganizzazione degli spazi interni per migliorare le prestazioni termiche e ottimizzare la ventilazione passiva. La sua idea include la rotazione della griglia interna, creando vuoti a forma di cuneo tra la nuova struttura e il telaio in acciaio originale. Questi vuoti fungerebbero da zone di buffer termico, migliorando l'isolamento in inverno e il raffreddamento in estate.

Il progetto non solo aumenta l’efficienza energetica, ma libera anche spazio per nuovi usi, come abitazioni, uffici co-working, una biblioteca e spazi per mostre. I nuovi vuoti potrebbero anche trasformarsi in terrazze, balconi e atri, creando un effetto visivo graduale che rinnova l'aspetto dell'edificio senza alterarne la facciata.

Con l'intervento di Luo, il Daley Center potrebbe diventare un prototipo per l'adattamento degli edifici modernisti protetti, combinando aggiornamenti prestazionali e rinnovamento programmatico per dare nuova vita all'architettura storica. Il concorso ha ricevuto partecipazioni da oltre 27 paesi, mettendo in risalto l'importanza di rinnovare edifici storici per soddisfare le esigenze contemporanee.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su Dezeen.

Scopri il mondo degli arredi da esterno Vondom su Dezeen Showroom

Scopri il mondo degli arredi da esterno Vondom su Dezeen Showroom

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Immaginate di trovarvi avvolti dal calore del sole, mentre un vento leggero accarezza il viso. È in questo contesto che il brand spagnolo Vondom fa il suo ingresso con le sue collezioni di arredi da esterno, presentate con eleganza su Dezeen Showroom. Ogni pezzo, una poesia di design, invita a lasciarsi andare e a godere di momenti di relax.

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Tra le proposte spicca il sistema di sedute Pasadena, concepito per abbracciare sia gli spazi esterni che quelli interni. Creato dal designer Jean-Marie Massaud, questo sistema offre una sinfonia di modularità, con un divano abbinato, poltrone, tavolini e lettini, tutti costruiti su un robusto telaio in alluminio. La personalizzazione è la chiave: diverse opzioni di rivestimento permettono di dare vita a un ambiente unico e personale.

Ma non finisce qui. La sedia Madison, frutto della collaborazione con il designer Eugeni Quitllet, si ispira all'atmosfera vibrante delle strade di Manhattan. Con quattro varianti di colore per il telaio e altrettante per schienale e seduta, ogni scelta racconta una storia, una sensazione di dinamismo e modernità.

Un'altra creazione che merita attenzione è la poltrona Africa, caratterizzata da un design audace e una comoda imbottitura. Il suo telaio monoblocco, unito a cuscini spessi e arrotondati, offre un comfort senza pari, mentre il divano Africa, con le sue linee fluide e i colori vivaci, si adatta perfettamente sia ad ambienti residenziali che contract.

Vondom, fondato nel 2008 e con sede a Valencia, è diventato un punto di riferimento nel settore degli arredi da esterno, collaborando con designer di fama per creare pezzi che uniscono estetica e funzionalità. Le sue collezioni non sono solo mobili, ma veri e propri inviti a vivere il design all'aria aperta.

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Il Complesso Residenziale di V Taller a Tulum: Un Riferimento alla Torre di Babele

Il Complesso Residenziale di V Taller a Tulum: Un Riferimento alla Torre di Babele

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Il Complesso Residenziale di V Taller a Tulum: Un Riferimento alla Torre di BabeleNel cuore di Tulum, in Messico, lo studio V Taller ha completato un innovativo complesso residenziale che richiama la mitica Torre di Babele. Questo progetto, terminato nel 2024, copre una superficie di 6.178 metri quadrati e si distingue per i suoi appartamenti a volta, realizzati in intonaco rosa, che si sviluppano...

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V Taller descrive il complesso come una risposta architettonica all'intersezione tra spazio, tempo e ambiente, ridefinendo l'architettura come una forza rigenerativa piuttosto che come un'imposizione sul paesaggio. Al centro del progetto si erge una torre rotonda, caratterizzata da finestre verticali e accessibile tramite una scala indipendente che attraversa un piccolo fossato. La base e la sommità della struttura sono adornate da piante, mentre un'apertura triangolare si apre verso il cielo, creando un collegamento visivo con l'esterno.

Il piano del complesso ha una forma a occhio, con la torre che funge da pupilla. Attraverso un cortile piantumato che favorisce la riforestazione e ottimizza la circolazione dell'aria, sono disposti quasi 60 unità residenziali su tre livelli. Questa configurazione curva e verticale riduce il consumo di terreno di quasi il 40% rispetto agli sviluppi orizzontali convenzionali, consentendo una concentrazione della costruzione e preservando ampi spazi aperti.

Il complesso è progettato per soddisfare le esigenze sia dell'industria turistica di Tulum che dei residenti permanenti, offrendo appartamenti sia per affitti a breve termine che per abitazioni a lungo termine, complete di cucine attrezzate, aree soggiorno e pranzo combinate, camere da letto private e giardini o balconi con jacuzzi integrata. Le unità sono disposte in un piano radiale, con scale strette che fungono da "tunnel di luce".

All'interno, materiali in legno tropicale e elementi in argilla creano un'atmosfera calda e texturizzata, tipica dell'artigianato locale. La luce naturale penetra negli ambienti attraverso grandi finestre, garantendo ventilazione incrociata e riducendo la necessità di raffreddamento meccanico in un contesto tropicale. L'intero progetto è rifinito in chukum, un intonaco a base di calcare tipico della penisola dello Yucatán, noto per la sua resistenza all'umidità e per la bassa manutenzione.

In sintesi, il complesso residenziale di V Taller non solo offre abitazioni moderne e funzionali, ma promuove anche un'interazione continua tra spazio costruito e natura, dove luce, vegetazione e aria plasmano l'esperienza di abitare. Questo progetto rappresenta un modello di architettura sostenibile, contribuendo a un turismo rigenerativo.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su Architecture – Dezeen.

Ai Weiwei: Installazione di Sfere Proporzionate e Uniformi Camouflage in Ucraina

Ai Weiwei: Installazione di Sfere Proporzionate e Uniformi Camouflage in Ucraina

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Ai Weiwei: Installazione di Sfere Proporzionate e Uniformi Camouflage in Ucraina Dal 14 settembre al 30 novembre 2025, il Pavilion 13 di Kyiv ospita l'installazione di Ai Weiwei, intitolata Three Perfectly Proportioned Spheres and Camouflage Uniforms Painted White. Questo imponente progetto, commissionato da RIBBON International, rappresenta una risposta artistica al conflitto in corso in Ucraina...

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L'installazione è composta da tre sfere matematicamente precise, avvolte in uniformi camouflage dipinte di bianco, realizzate a mano dall'artista e dal suo team. L'opera si propone non solo come scultura, ma anche come forte dichiarazione politica, riflettendo sulla dissonanza cognitiva tra ordine e caos, armonia e guerra.

Ai Weiwei trae ispirazione da Leonardo da Vinci e dalla sua opera De Divina Proportione, utilizzando la precisione matematica delle sfere per rappresentare l'umanesimo rinascimentale, mentre gli abiti camouflage simboleggiano il conflitto attuale. La contrapposizione tra questi elementi invita a riflettere sul ruolo dell'arte in tempi di guerra.

Questa installazione rappresenta l'evoluzione del lavoro di Ai Weiwei, in particolare rispetto alla sua precedente opera Five Raincoats Holding a Star, dove il tema della protezione era legato agli elementi naturali. Oggi, il tessuto camouflage affronta i pericoli creati dall'uomo, rendendo l'installazione ancora più pertinente nel contesto attuale.

Il Pavilion 13, ristrutturato nel 2025 da FORMA e RIBBON International, diventa una piattaforma temporanea per l'arte e la cultura, mentre le sue pareti di vetro permettono a tutti di osservare questa potente opera dall'esterno, fungendo da costante promemoria della situazione presente nel paese.

L'installazione di Ai Weiwei è senza dubbio una manifestazione della sua continua dedizione a temi di protezione, visibilità e simbolismo politico, e sarà visibile fino alla fine di novembre 2025.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su designboom | architecture & design magazine.

CottoMilano: Un Viaggio Sensoriale tra Terracotta e Rinascimento

CottoMilano: Un Viaggio Sensoriale tra Terracotta e Rinascimento

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Nel cuore pulsante di Milano, dove l'arte e l'architettura si intrecciano in un abbraccio senza tempo, nasce la collezione CottoMilano di Ceramiche Keope. Questa gamma di tiles in gres porcellanato, concepita dal designer Domenico Orefice, trae ispirazione dai maestosi monumenti del Rinascimento milanese, reinterpretando l'antica tradizione della terracotta.

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Presentata durante l'illustre fiera Cersaie 2025, la collezione si propone di raccontare una storia che affonda le radici nella storia e nella cultura della città. I tiles CottoMilano evocano la sensazione calda e avvolgente della terracotta lombarda, famosa per il suo caratteristico tono rosso profondo, a differenza del rosa tipico della terracotta toscana.

Ogni pezzo è un omaggio alla storicità della Fornace Curti, un'istituzione lombarda che dal XV secolo lavora la terracotta con maestria. Le superfici dei tiles presentano una finitura opaca che ricorda quella dei materiali artigianali, creando un'esperienza tattile unica e coinvolgente.

La collezione è arricchita da tiles decorativi che sfoggiano motivi geometrici ispirati a capolavori come la chiesa di Santa Maria delle Grazie e l'ospedale della Ca' Granda. Questi dettagli architettonici, reinterpretati in chiave moderna, conferiscono un carattere distintivo alla collezione, come se fossero stati modellati a mano.

Con una palette che spazia dai toni caldi del Terracotta, Sabbia e Creta a tonalità più neutre come Talco e Argilla, CottoMilano offre la possibilità di creare ambienti accoglienti e immersivi. La scelta di formati ampi, come 120x120 e 60x120 centimetri, permette di progettare spazi unici, mentre i tiles da 20x20 centimetri, con design astratti, richiamano l'armonia delle facciate rinascimentali.

In un'epoca sempre più digitale, CottoMilano si distingue per il suo richiamo all'autenticità e all'artigianalità, proponendo un valore di lentezza e attenzione ai dettagli. Con l'introduzione di mattoncini da 6x24, disponibili in versioni lucide e opache, la collezione si completa, offrendo infinite possibilità di personalizzazione.

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Il Padiglione dell'Uzbekistan: un Triangolo di Innovazione e Cultura all'Expo di Osaka

Il Padiglione dell'Uzbekistan: un Triangolo di Innovazione e Cultura all'Expo di Osaka

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Nel cuore pulsante dell'Expo di Osaka, il padiglione dell'Uzbekistan emerge come un triangolo di innovazione, un progetto concepito dallo studio tedesco Atelier Brückner. Con il tema "Il Giardino della Conoscenza: un laboratorio per la società del futuro", questo spazio non è solo un luogo dove esporre, ma diventa un esperienza immersiva che unisce passato e presente.

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La forma triangolare del padiglione non è casuale: essa simboleggia un incontro tra culture e idee, richiamando alla mente i caravanserragli della storica Via della Seta. Questi antichi luoghi di scambio, oggi reinterpretati, invitano i visitatori a riflettere sulle loro radici culturali e sul futuro della società.

All'interno, i visitatori possono passeggiare tra installazioni multimediali che esplorano temi di sostenibilità e innovazione. Ogni elemento è pensato per stimolare una riflessione profonda, come semi piantati nel fertile terreno della conoscenza. La connessione tra Uzbekistan e Giappone è visibile anche nei materiali utilizzati: mattoni di recupero giapponesi al piano terra e legno locale al piano superiore, evocando così il legame tra le due nazioni.

Al centro del padiglione, una piattaforma mobile sorprendente, registrata come una montagna russa a causa delle severe normative sismiche giapponesi, trasforma l'idea di movimento in un percorso esperienziale unico. I visitatori vengono accolti in un ambiente che ricorda una foresta, accompagnati da suoni e proiezioni che arricchiscono l'esperienza sensoriale.

Ma non finisce qui: spazi esclusivi, come una sala VIP progettata dalla designer nippo-libanese Nada Debs, offrono un ulteriore tocco di eleganza, mentre il negozio presenta oltre 11.000 piastrelle blu, opera di un abile ceramista uzbeko, che raccontano storie di tradizione e maestria artigianale.

Il padiglione dell'Uzbekistan non è solo un luogo di esposizione, ma un simbolo di speranza e di dialogo interculturale, un invito a sognare insieme un futuro migliore. E mentre i visitatori si immergono nelle sue meraviglie, la promessa di un domani più luminoso echeggia all'interno di queste tre facciate, che raccontano storie di incontri e di scoperte.

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BLOK: Il Nuovo Studio di Tatuaggi a Barcellona che Rinnova gli Spazi Sterili

BLOK: Il Nuovo Studio di Tatuaggi a Barcellona che Rinnova gli Spazi Sterili

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Nel cuore di Badalona, a pochi passi da Barcellona, BLOK si erge come un monumento all'innovazione nel mondo del tatuaggio. Progettato dallo studio XAARCHIVE, questo spazio di 80 metri quadrati reinterpreta il concetto di ambiente clinico, trasformandolo in un rifugio artistico che sfida le convenzioni. Con l'idea di 'Anti-Ospedale: Rethinking Sterile Spaces', BLOK si propone di rompere i confini ...

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L'interno, caratterizzato da cemento levigato e acciaio inossidabile locale, è un omaggio all'industria e alla manualità. Le tende in PVC, artigianalmente realizzate, permettono una flessibilità che varia tra trasparenza e opacità, creando spazi intimi e accoglienti. Il soffitto originale, esposto, si unisce a linee luminose di LED che accentuano la geometria del design, offrendo un'illuminazione controllata e uniforme, ideale per il lavoro degli artisti.

La modularità è al centro del progetto: BLOK consente fino a quattro artisti di lavorare simultaneamente, adattandosi a diverse configurazioni grazie a partizioni mobili e sistemi di illuminazione regolabili. Questo studio non è solo un luogo di lavoro, ma un laboratorio di creatività dove si intrecciano la cura, l'arte e il corpo umano.

Il tavolo Canova, una creazione unica progettata attraverso scansione 3D e codifica binaria, rappresenta la ricerca di XAARCHIVE sulle intersezioni tra dati e materialità. Qui, l'architettura diventa strumento di esplorazione, un modo per indagare la relazione tra l'arte del tatuaggio e il benessere del corpo.

La bellezza di BLOK risiede nella sua capacità di mescolare funzionalità e arte, creando transizioni fluide tra tatuaggi, pittura e momenti di riposo. La calma funzionale è enfatizzata da arredi minimali e pavimenti in cemento, mentre le opere d'arte e gli strumenti convivono in un interno mutevole, concepito per la creazione e il riposo.

Quando cala la notte, la luce calda avvolge lo spazio, rivelando un ritmo silenzioso e accogliente che invita alla contemplazione. La luce rossa filtra attraverso le tende traslucide, trasformando l'ambiente industriale in un caldo abbraccio, dove ogni angolo racconta una storia di creatività e passione.

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La Biennale di Architettura di Pisa 2025: Un Viaggio nel Futuro tra Natura e Innovazione

La Biennale di Architettura di Pisa 2025: Un Viaggio nel Futuro tra Natura e Innovazione

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Dal 10 ottobre al 16 novembre 2025, Pisa si trasformerà in un palcoscenico di idee e innovazioni grazie alla Biennale di Architettura. Un evento che invita a riflettere sul nostro futuro attraverso il tema "NATURE", un dialogo aperto tra architettura ed ecologia. In un periodo in cui il nostro pianeta chiede attenzione, la Biennale si propone come un cantiere di idee, dove oltre settanta studi int...

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Curata dall’Associazione LP, questa VI edizione non è solo una mostra, ma un vero e proprio laboratorio di pensiero. Gli spazi storici di Pisa – dalle logge agli arsenali – diventeranno luoghi di discussione e riflessione, unendo architetti, cittadini e amministratori in un’unica narrazione. La missione? Riscoprire i legami tra l’uomo e la natura, promuovendo una conversione ecologica ed etica che sfidi le convenzioni del passato.

Il presidente del Comitato Scientifico, Massimo Pica Ciamarra, ci ricorda che per affrontare questa sfida servono coraggio e immaginazione. La Biennale, da sempre, si è proposta come un dispositivo civico, cercando soluzioni innovative per il benessere collettivo. Ogni progetto esposto sarà un tassello di un mosaico che unisce architettura, salute, paesaggio e tecnologia, invitando a ripensare il nostro modo di vivere gli spazi urbani.

Sei ambiti di ricerca guideranno la narrazione di quest’anno: dall’importanza delle infrastrutture verdi alla connessione tra città e natura, dal ruolo dell’acqua nella rigenerazione urbana alla creazione di spazi lavorativi più sostenibili. Ogni tema sarà esplorato attraverso mostre, conferenze e talk, offrendo una panoramica a 360 gradi su come possiamo costruire un futuro in sintonia con l’ambiente.

La Biennale di Architettura di Pisa 2025 non sarà solo un evento da osservare, ma un’occasione per partecipare attivamente a una riflessione condivisa. La qualità della vita e la tutela dei paesaggi fragili saranno al centro di questa manifestazione, che si preannuncia ricca di spunti e incontri.

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Il Pavilion del Flusso: Un Ponte Sinuoso tra Spazi e Idee

Il Pavilion del Flusso: Un Ponte Sinuoso tra Spazi e Idee

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Immaginate un luogo dove il movimento non è solo una necessità, ma un'opera d'arte in sé. Il Pavilion del Flusso, progettato dallo studio Nudes per l'evento Design Democracy 2025 a Hyderabad, India, è un'affascinante fusione di architettura e natura, un ponte sinuoso che connette due sale espositive mentre invita il pubblico a interagire e a riflettere.

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Questo padiglione non è solo una struttura; è un intervento architettonico che reinventa la concezione di spazio. Ispirato al comportamento dell'acqua, il suo design fluido e continuo ricorda le onde del mare, un ritmo universale che si manifesta nella luce, nel suono e nei movimenti delle correnti. La geometria ondulata del padiglione, simile a una sinusoide, permette al visitatore di vivere una transizione armoniosa tra l'architettura e il paesaggio circostante, rendendo la struttura un punto di incontro visivo e sociale all'interno del contesto espositivo.

Realizzato in acciaio e tubi in PVC, il Pavilion del Flusso combina robustezza e leggerezza, garantendo stabilità senza compromettere l'estetica. La struttura in acciaio offre una base solida, mentre i tubi in PVC disposti ritmicamente introducono trasparenza e modulazione della luce, creando un'involucro stratificato che filtra il giorno e arricchisce la percezione del movimento. Questo gioco di materiali, duro e morbido, riflette la duplice natura dell'acqua: resiliente ma fluida.

Seppur concepito per un uso temporaneo durante l'evento, la composizione modulare del padiglione promette un futuro di adattabilità. Dopo la conclusione di Design Democracy 2025, il Pavilion del Flusso sarà trasferito in un parco pubblico a Hyderabad, continuando a fungere da spazio civico dedicato al riposo, alla conversazione e alla riflessione.

La sua forma sinuosa si erge come un tessuto connettivo che attraversa i terreni espositivi, un simbolo di transizione dove il movimento si trasforma in dialogo. Ogni angolo del padiglione invita a esplorare, a scoprire l'interazione tra le persone e le idee, rendendo la visita un'esperienza vivace e dinamica. Gli elementi oscillanti in PVC generano un gioco cinetico di ombre e luci, animando il corridoio fluido che il padiglione offre.

In questo modo, il Pavilion del Flusso non è solo un connettore infrastrutturale, ma anche un catalizzatore sociale, un luogo dove ogni passo è accompagnato da un ritmo che invita alla riflessione e all'incontro.

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Workshop con Tre Cortili: Innovazione e Inclusione in Architettura

Workshop con Tre Cortili: Innovazione e Inclusione in Architettura

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Workshop con Tre Cortili: Innovazione e Inclusione in ArchitetturaSituato a Rosenheim, in Germania, il Workshop con Tre Cortili è un progetto architettonico che combina innovazione e inclusione sociale. Realizzato dagli studi Opposite Office, studio lot e hanfstingl architekten, questo workshop di 10.000 m² offre 120 posti di lavoro per persone con disabilità, integrando un centro di supporto che ...

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Il progetto, completato nel 2025, è caratterizzato da spazi luminosi e accoglienti, pensati per attività come la lavorazione del legno, la metallurgia e la distruzione di documenti. Ogni area è concepita per garantire un ambiente di lavoro stimolante e socialmente responsabile.

La sostenibilità è un aspetto centrale di questo progetto, realizzato con materiali eco-compatibili come legno, acciaio e cemento. I progettisti hanno messo in atto soluzioni tecnologiche avanzate per ottimizzare l'efficienza energetica e il comfort degli utenti.

Questo workshop rappresenta un esempio eccellente di come l'architettura possa contribuire al benessere sociale, creando spazi non solo funzionali ma anche inclusivi. La sinergia tra design e responsabilità sociale si riflette nella cura dei dettagli e nella pianificazione attenta degli spazi.

Per ulteriori dettagli sul progetto, visita il sito di ArchDaily.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.archdaily.com.

Tecnostrutture e Legambiente: Un Futuro Sostenibile Insieme a 'Puliamo il Mondo'

Tecnostrutture e Legambiente: Un Futuro Sostenibile Insieme a 'Puliamo il Mondo'

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Immagina una spiaggia, il sole che si riflette dolcemente sulle onde, un luogo dove la sabbia incontra il mare, e dove il rumore dei rifiuti non ha spazio. Questo è il sogno che Tecnostrutture abbraccia con fervore, partecipando per il quinto anno consecutivo a 'Puliamo il Mondo', una storica iniziativa che ci unisce a Legambiente. Il 25 ottobre, i nostri dipendenti, collaboratori e le loro famigl...

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In questo giorno di volontariato aziendale, l’obiettivo è chiaro: raccogliere rifiuti e contribuire attivamente alla tutela dell'ambiente costiero. Non è solo un gesto, ma un atto di responsabilità condivisa, un insegnamento per i più piccoli che imparano, attraverso esperienze dirette, l'importanza dei piccoli gesti per il futuro del nostro pianeta.

La nostra missione va oltre i confini delle strutture che progettiamo e realizziamo. Ogni solaio, ogni struttura, ogni innovazione è pensata anche per rispettare l'ambiente in cui viviamo. Con il nostro impegno, speriamo di seminare semi di consapevolezza e amore per la natura, affinché possano germogliare in futuri custodi del nostro mondo.

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Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.tecnostrutture.eu.

Architettura da Sogno: Scopri i Progetti Finalisti dei Dezeen Awards 2025

Architettura da Sogno: Scopri i Progetti Finalisti dei Dezeen Awards 2025

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Nel cuore pulsante della creatività architettonica mondiale, i Dezeen Awards 2025 si preparano a svelare la loro prestigiosa shortlist, un viaggio che ci conduce attraverso 92 progetti straordinari, selezionati tra i migliori talenti distribuiti in 30 paesi. Ogni progetto, una storia unica, si distingue per l'audacia e l'innovazione che caratterizzano la nostra epoca.

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In cima alla lista, AIM Architecture, Olson Kundig Architects e Herzog & de Meuron rappresentano solo una frazione dei visionari che hanno contribuito a dare vita a edifici che sfidano le convenzioni. Da un blocco di edilizia sociale a Barcellona, con piani non gerarchici, a un centro per le arti performative costruito con mattoni di terra in Uganda, ogni progetto racconta un pezzo di mondo, un riflesso delle culture e delle esigenze locali.

La shortlist include case che si integrano armoniosamente nel paesaggio, come la casa a forma di L a New York, con interni in compensato e dettagli giocosi, oppure il cottage avvolto in sughero a Londra — un omaggio alla sostenibilità e all'estetica vintage degli anni '70.

Un elemento che colpisce è la varietà dei progetti: dai centri culturali in Cina alle strutture di produzione dell'artigianato del mezcal in Messico. Queste opere non sono solo spazi fisici, ma esperienze sensoriali che invitano alla riflessione e all'interazione.

Il 25 novembre, durante un evento che promette di essere ricco di emozioni, verranno annunciati i vincitori di ciascuna categoria, e tutti gli occhi saranno puntati su quel momento culminante in cui il progetto architettonico dell'anno sarà incoronato. La celebrazione non è solo per i vincitori, ma per tutti coloro che hanno partecipato a questa competizione, uniti dalla passione per il design e l'architettura.

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Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su Dezeen.

L'Arte dell'Acustica: Come il Suono Plasmi gli Spazi

L'Arte dell'Acustica: Come il Suono Plasmi gli Spazi

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Il suono, una melodia invisibile che danza nell'aria, si propaga in ogni angolo, scrivendo storie silenziose su superfici e oggetti. È un linguaggio che parla a chi sa ascoltare, che svela l'essenza di ogni ambiente, spesso trascurato in favore di colori e forme. Prendiamo ad esempio il Cincinnati Children's Hospital, un luogo dove il design acustico gioca un ruolo cruciale nella guarigione dei pi...

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Ogni sussurro, ogni rumore di fondo, si intreccia con la luce e la struttura, creando un'atmosfera di calma o di stimolo. L'acustica non è solo una questione di tecnica, ma un'arte che modella le interazioni umane. Immagina un'aula scolastica: il modo in cui il suono si diffonde può determinare l'attenzione degli studenti e la loro capacità di apprendere. Oppure un teatro, dove il legame tra il pubblico e le performance è amplificato da un'architettura sonora pensata ad hoc.

Nonostante il suo impatto profondo, il suono rimane spesso in ombra, relegato a un ruolo secondario nelle discussioni progettuali. Eppure, il suo potere di influenzare la concentrazione, l'interazione e il benessere è innegabile. Esplorare l'acustica significa abbracciare un nuovo modo di vivere gli spazi, di sentirli. Così, la prossima volta che varcherai la soglia di un luogo, ascolta attentamente: potresti scoprire che il suono è l'architetto invisibile che lavora instancabilmente per te.

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Tracce di Luce: Un Viaggio nel Golf Indoor di Taichung

Tracce di Luce: Un Viaggio nel Golf Indoor di Taichung

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Nel cuore pulsante di Taichung, dove l'urbanizzazione si intreccia con la ricerca di spazi di svago e relax, sorge il Traces of Light Indoor Golf Course. Progettato dallo studio Degree Design, questo spazio non è solo un campo da golf, ma un'esperienza immersiva in cui la luce diventa protagonista, tracciando percorsi invisibili che guidano il visitatore attraverso un viaggio sensoriale unico.

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Appena varcata la soglia, si viene accolti da un abbraccio di illuminazione che danza tra le pareti, creando un'atmosfera di calore e accoglienza. Qui, la luce non è mera illuminazione; è un linguaggio che comunica, un arco disegnato nell'aria che invita a fermarsi, a osservare e a riflettere. Ogni angolo è pensato con cura, ogni raggio di sole filtrato attraverso le aperture è un richiamo a scoprire l’ordine e il ritmo di questo spazio.

Con una superficie di 161 m², il campo da golf indoor si trasforma in un palcoscenico dove il design incontra la funzionalità. Gli architetti, guidati da Tseng Chih-Hao, hanno saputo catturare l'essenza del gioco, rendendolo accessibile a tutti, dai professionisti ai neofiti. La disposizione degli spazi è studiata per favorire un flusso naturale, dove il golf non è solo un'attività, ma un momento di condivisione e divertimento.

La scelta dei materiali e delle finiture riflette un impegno verso la sostenibilità, con soluzioni innovative che riducono l'impatto ambientale e promuovono un uso responsabile delle risorse. Ogni elemento del design è una dichiarazione di intenti, un passo verso un'architettura consapevole e rispettosa dell'ambiente.

Ma Traces of Light è più di un semplice progetto architettonico; è un'opera d'arte che invita a vivere il golf in una nuova dimensione, dove ogni colpo è accompagnato da un gioco di luci e ombre che arricchisce l'esperienza. È un luogo dove il tempo sembra fermarsi, permettendo di immergersi completamente nel momento presente.

In questo angolo di Taiwan, il golf indoor si trasforma in una celebrazione della luce e della creatività, un esempio lampante di come l'architettura possa ispirare e trasformare la nostra percezione dello spazio.

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Un Museo Galleggiante: La Visione di Tadao Ando per Dubai

Un Museo Galleggiante: La Visione di Tadao Ando per Dubai

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Immaginate un luogo dove il confine tra cielo e acqua si dissolve, un museo che non solo ospita arte ma la celebra, danzando leggermente sopra le acque del Dubai Creek. È questa l'audace visione dell'architetto giapponese Tadao Ando, che ha presentato i piani per il Museo di Arte di Dubai, un'icona di modernità e bellezza.

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La struttura monolitica, avvolta in un abbraccio di cemento curvo, sembra fluttuare su una piattaforma circolare, catturando la luce del deserto attraverso aperture triangolari che disegnano un gioco di ombre e luminosità all'interno. La facciata, liscia e bianca come la schiuma delle onde, riflette i toni caldi del tramonto, rendendo ogni visita un'esperienza quasi mistica.

Entrando, si viene accolti da una luce perlacea che scende attraverso un oculo centrale, creando un'atmosfera di serenità. Le gallerie, organizzate con precisione attorno a questo cuore luminoso, invitano i visitatori a perdersi tra le opere d'arte, mentre le curve delle pareti di cemento sembrano guidarli senza confini definiti. Qui, l'arte non è solo esposta; è un dialogo continuo tra spazio e creatività.

Il piano superiore, con una lounge e un ristorante adornato da vetrate a tutta altezza, offre una vista mozzafiato sullo skyline di Dubai. Questo spazio non è solo una finestra sulla città, ma un'opera d'arte in sé, un ponte tra il presente e il futuro, tra l'arte e la vita cittadina.

Commissionato dal Gruppo Al-Futtaim, il Museo di Arte di Dubai non è solo un luogo di esposizione, ma un centro di scambio culturale, un rifugio per artisti e designer emergenti. La visione di Ando si concretizza in un'architettura che parla di luce e geometria, un'armonia tra l'urbanità e il paesaggio marittimo.

Quando sarà completato, il Museo di Arte di Dubai diventerà un faro di innovazione e creatività, un punto di incontro per esposizioni, dibattiti e programmi educativi. Con il suo design iconico, Tadao Ando non solo progetta un edificio, ma scolpisce un nuovo capitolo nella storia architettonica di Dubai, dove la bellezza trova casa tra le onde e il cielo.

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Formatech: L'evoluzione della materia reinterpretata da Florim e Gensler

Formatech: L'evoluzione della materia reinterpretata da Florim e Gensler

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In un mondo in cui l'architettura si evolve incessantemente, Florim e Gensler presentano una collezione che ridefinisce il concetto di materia: Formatech. Questa collezione di grès porcellanato non si limita a essere un prodotto decorativo, ma si propone come un sistema di design flessibile che esplora la genuinità dei materiali fondamentali come cemento, metallo e intonaco. Grazie a un dialogo pr...

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Il nome Formatech unisce la parola latina 'forma', che significa aspetto, con 'tecnologia', sottolineando l'equilibrio tra performance estetica e tecnica. Ogni piastrella della collezione cattura le tracce del tempo, le impronte degli strumenti e le patine che raccontano esperienze vissute. Non si tratta di una semplice imitazione, ma di un'interpretazione profonda che cristallizza l'evoluzione dei materiali, evidenziando l'autenticità piuttosto che la perfezione.

Gensler, in qualità di consulente per il design del prodotto, ha creato uno strumento per architetti e designer che bilancia coerenza e versatilità. Formatech è disponibile in tre finiture: Cast, che evoca le inclusioni del cemento; Forge, che ricrea le variazioni cromatiche del metallo ossidato; e Cure, un'interpretazione minimale dell'intonaco in fase di asciugatura. Con formati che variano da 30x60 cm a 120x280 cm e in tre spessori, la collezione si adatta a molteplici applicazioni, dagli interni a progetti architettonici di grande scala.

La tecnologia decorativa avanzata di Florim si riflette in ogni piastrella, con grafiche stampate a tampone e applicazioni cromatiche digitali che creano superfici con una profondità espressiva e una resilienza tecnica. Nella finitura Cast, le granulometrie interagiscono con la decorazione tridimensionale, mentre in Forge, le tonalità sottili ricreano l’invecchiamento naturale dei metalli. Queste innovazioni assicurano che le superfici non solo raggiungano un ricco impatto visivo, ma mantengano anche la durevolezza necessaria per contesti architettonici esigenti.

La sostenibilità è un pilastro fondamentale di Formatech: prodotta in stabilimenti alimentati fino al 100% da energia rinnovabile autogenerata, la collezione contiene fino al 60% di materiale riciclato. I rifiuti derivanti dalla produzione e le acque reflue vengono completamente recuperati e riutilizzati. Inoltre, Formatech è parte del progetto CarbonZero di Florim, che compensa le emissioni di CO2 lungo l'intero ciclo di vita del prodotto. Come Benefit Corporation e B Corp certificata, Florim propone questa collezione non solo come innovazione di design, ma anche come scelta responsabile per un'architettura orientata al futuro.

In sintesi, Formatech rappresenta un delicato equilibrio tra autenticità e innovazione, dove il grès porcellanato diventa sia espressivo che funzionale. La collezione esplora come le superfici ceramiche possano trasmettere l'essenza di elementi grezzi come cemento, metallo e intonaco, restaurando la verità formale di questi materiali in una dimensione accessibile e duratura.

Fonte: www.designboom.com.

Energia Sostenibile: Pannelli Solari Verticali Galleggianti per Laghi e Lagune

Energia Sostenibile: Pannelli Solari Verticali Galleggianti per Laghi e Lagune

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Immaginate un lago, un riflesso di luce che danza sulla superficie dell'acqua, e sopra di esso, pannelli solari verticali che si ergono come sentinelle silenziose, pronti a catturare ogni raggio di sole. È questa l'idea geniale dei pannelli solari verticali galleggianti, progettati da SINN Power. Questi moduli innovativi, chiamati SKipp, si posizionano su barili di plastica vuoti, galleggiando ser...

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Recentemente, in Baviera, Germania, precisamente a Gilching, un team instancabile ha dato vita a una serie di questi pannelli in uno stagno di ghiaia. I risultati? Un'autonomia energetica che soddisfa circa il 70% del fabbisogno annuale di elettricità dell'impianto di ghiaia, riducendo le emissioni di CO₂ di circa 934 tonnellate all'anno. Un passo importante verso l'autosufficienza energetica.

I pannelli SKipp, grazie alla loro struttura galleggiante, sono progettati per resistere alle intemperie. Possono inclinarsi dolcemente sotto la pressione del vento, tornando poi alla loro posizione originale. Questo movimento flessibile non solo protegge i moduli da eventuali danni meccanici, ma mantiene anche la stabilità sull'acqua, rendendoli ideali per condizioni meteorologiche avverse. E non è solo questo: la loro inclinazione verticale consente alla neve di scivolare via naturalmente, evitando accumuli che potrebbero ostacolare l'assorbimento della luce solare.

Ogni unità SKipp è dotata di moduli bifacciali, capaci di generare energia da entrambe le facce del pannello: la parte frontale cattura la luce diretta, mentre quella posteriore sfrutta i riflessi provenienti dalla superficie dell'acqua. Questo design innovativo non solo accresce l'efficienza energetica, ma garantisce anche che l'ecosistema acquatico non venga compromesso, mantenendo aperta la maggior parte della superficie dell'acqua.

Ma non è solo la tecnologia a rendere questi pannelli speciali. La loro installazione è rapida e modulare, permettendo di adattarsi facilmente a diverse dimensioni e necessità energetiche. Realizzati con materiali resistenti alla corrosione e alla degradazione, come plastica, metallo e vetro fotovoltaico, i pannelli sono progettati per durare nel tempo, anche in condizioni di esposizione continua a sole, vento e umidità.

In questo modo, i pannelli solari galleggianti non solo promettono di illuminare il nostro presente, ma anche di garantire un futuro più verde. Un futuro dove i laghi e le lagune non sono solo paesaggi da contemplare, ma fonti di energia rinnovabile pronte a sfidare il tempo e la tradizione.

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Otto Saloni di Bellezza che Fanno la Differenza

Otto Saloni di Bellezza che Fanno la Differenza

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In un mondo dove l'immagine gioca un ruolo cruciale, i saloni di bellezza non sono più solo luoghi di trasformazione estetica, ma veri e propri spazi artistici dove l'architettura e il design si intrecciano. Qui vi presentiamo otto saloni di bellezza che si elevano a un livello superiore, ciascuno con un carattere unico e una visione che sfida le convenzioni.

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Il primo è Maria Nila a Stoccolma, dove un soffitto realizzato in plexiglass tagliato a forma di shampoo che gocciola accoglie i visitatori. Con una palette di colori delicati, come il rosa, il pesca e il turchese, questo salone è un inno alla natura, con curve organiche ispirate a foreste e oceani.

Spostandoci a Osaka, LIM, un salone progettato da Schemata Architects, incarna l'atmosfera di un magazzino industriale. Con elementi in acciaio e colonne in cemento a vista, questo spazio offre un'esperienza che è al contempo rustica e raffinata.

In Spagna, Curly Lab a Barcellona si distingue per il suo design tattile e accogliente. Qui, le superfici curve e le piastrelle di rame lucido creano un ambiente che celebra la bellezza dei capelli ricci, rendendo ogni visita un momento di cura personale.

A Pechino, il Ego Hair Salon si presenta con pareti curve di un verde avocado, evocando una sensazione di spazio futuristico e rilassante. Questo salone è un rifugio per chi cerca un'esperienza di bellezza che stimoli i sensi.

In Inghilterra, Salt Salon si distingue per l'uso di materiali riciclati, con una parete sonora in acciaio zincato che funge anche da elemento decorativo. Ogni angolo di questo salone è studiato per unire funzionalità e sostenibilità.

In Svezia, Little Faktory reinterpreta il minimalismo con un design ispirato alle geometrie di Carlo Scarpa. Il suo spazio sotterraneo, ristrutturato per rivelare le pareti in cemento a vista, è un chiaro esempio di come il passato possa incontrare il presente.

In Canada, il Qali a Vancouver si tinge di colori vivaci degli anni '80, con mobili che ricordano il dolce e il décor art déco. Questo salone è un vero e proprio viaggio nel tempo, ricco di dettagli giocosi e accoglienti.

Infine, Mood a Madrid presenta un audace soffitto verde menta che contrasta con dettagli in acciaio zincato e muri in mattoni bianchi. Un esempio di come il colore possa trasformare completamente un ambiente, creando un'atmosfera fresca e invitante.

Ogni salone in questa selezione offre non solo un servizio, ma un'esperienza che trascende il semplice atto di prendersi cura di sé. Queste strutture sono un inno alla creatività, all'innovazione e alla bellezza, invitando tutti noi a esplorare nuovi orizzonti.

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I Migliori Prodotti del London Design Festival 2025

I Migliori Prodotti del London Design Festival 2025

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I Migliori Prodotti del London Design Festival 2025Il London Design Festival 2025, tenutosi dal 13 al 21 settembre, ha presentato una serie di prodotti straordinari che hanno catturato l'attenzione degli appassionati di design. Ecco i nostri preferiti:

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1. Gem Set di Britney Lee

Questa sedia in legno è un capolavoro realizzato con legno caduto dagli alberi di Londra, avvolto in alluminio, creando un'affascinante metafora sulla rarità del legno.

2. Act I: The Bed di Studio Charlotte Taylor

Un letto innovativo con piattaforme in acciaio inossidabile, progettato per essere adattabile e funzionale, perfetto per le calde notti estive londinesi.

3. Cupsan di Blast Studio

Realizzato con tazze di caffè scartate, questo prodotto si distingue per la sua bellezza e texture, mostrando l'abilità di Blast Studio nel trasformare rifiuti in opere d'arte.

4. Cut-Out di Marcel Breuer

Un classico mai messo in produzione, questa sedia in compensato ha finalmente visto la luce nel 2025, combinando design innovativo e nostalgia.

5. 100 Year Dustpan di Absolute Beginners

Un oggetto destinato a durare un secolo, realizzato da giovani designer, che trasforma materiali di scarto in strumenti utili.

6. Rocking Chair di Lewis Kemmenoe

Una sedia a dondolo dal design patchwork, che riporta in auge un classico dell'arredamento con una forma geometrica elegante.

7. Grit Shade 002: Yellow di Marf Summers

Un lampadario realizzato con carta vetrata usata, dimostrando l'abilità di Summers nel riutilizzare materiali quotidiani.

8. The Peepers di Jutta Gössl per Odd Universe

Uno sgabello leggero e impilabile, caratterizzato da un design semplice ma giocoso grazie ai suoi fori che creano un effetto visivo interessante.

9. 2025 Collection di Yael Mer e Shay Alkalay per Lightmass

Questa collezione di elementi illuminanti utilizza tecnologia additiva per creare strutture leggere e affascinanti che cambiano colore.

Per ulteriori dettagli e per esplorare altre esposizioni e installazioni, visita la nostra guida al London Design Festival 2025.

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Il Giardino del Redentore: Un Eden Monastico Riscoperto a Venezia

Il Giardino del Redentore: Un Eden Monastico Riscoperto a Venezia

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Il Giardino del Redentore: Un Eden Monastico Riscoperto a VeneziaIl Giardino del Redentore a Venezia ha finalmente riaperto le sue porte dopo un attento restauro, regalando alla città un angolo di tranquillità e bellezza. Situato sull'isola della Giudecca, questo giardino, un tempo riservato ai frati minori cappuccini, è stato oggetto di un intervento botanico e architettonico che ha saputo rispet...

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Chi arriva a Venezia dalla laguna, non può immaginare la meraviglia che si cela dietro la facciata palladiana della chiesa del Santissimo Redentore. Dopo secoli di chiusura e il devastante evento dell'acqua granda del 2019, il giardino è tornato alla comunità grazie alla Venice Gardens Foundation e alla visione della comunità francescana. Questo luogo non è solo un giardino, ma un vero e proprio spazio di meditazione e riflessione.

Adele Re Rebaudengo, presidente della Venice Gardens Foundation, sottolinea l'importanza di restaurare un giardino come atto culturale e spirituale: “Restituire un luogo alla comunità urbana è fondamentale per creare spazi di incontro e ispirazione.” Il Giardino del Redentore incarna questa filosofia, proponendosi come un rifugio di pace interiore, in perfetta armonia con la natura.

Il restauro ha visto la piantumazione di circa 2.500 piante, tra cui cipressi, ulivi ed erbe officinali, secondo un progetto studiato da Paolo Pejrone. Un pergolato a forma di croce, realizzato con travi in castagno, ospita rose, glicini e viti, ripristinando la tradizione dell’orto-giardino monastico. Inoltre, il giardino mantiene un’anima produttiva con orti e un apiario, i cui frutti vengono utilizzati nel caffè interno, in linea con le antiche ricette conventuali.

Il restauro ha coinvolto anche gli edifici annessi, creando spazi per mostre tematiche e cappelle di meditazione, preservando l’essenza del luogo. La “sacca est”, un giardino ottocentesco affacciato sulla laguna, offre un punto panoramico ideale per osservare il tramonto, un invito a fermarsi e riconnettersi con la propria interiorità.

Il Giardino del Redentore rappresenta non solo un ecosistema complesso e delicato, ma anche un simbolo di sostenibilità e responsabilità verso la comunità e i visitatori. In un mondo che corre, questo giardino ci ricorda l’importanza di trovare momenti di pace e riflessione. È un luogo dove il tempo sembra fermarsi, permettendo di riscoprire il valore della bellezza e della spiritualità.

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Dieci motivi per non perdere la Dutch Design Week 2025

Dieci motivi per non perdere la Dutch Design Week 2025

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Immagina di camminare per le strade di Eindhoven, avvolto da un'aura di creatività palpabile, dove ogni angolo racconta una storia e ogni installazione è una finestra su un futuro possibile. La Dutch Design Week 2025, in programma dal 18 al 26 ottobre, promette di essere un'esperienza unica, una celebrazione del design che abbraccia il passato, il presente e le possibilità future. Preparati a scop...

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1. Umbra Pavilion di Pauline van Dongen
Una meraviglia architettonica realizzata con heliotex, un tessuto alimentato dal sole. Sotto il suo tendaggio di filati di poliestere riciclato, potrai vivere l'incanto della luce che danza al calar del sole, rivelando un design che sfida le intemperie.

2. Mostra di Laurea della Design Academy Eindhoven
Circa 200 progetti in mostra, realizzati da una generazione di designer che affrontano tematiche ardue come la crisi climatica e la giustizia sociale. Un viaggio attraverso le menti brillanti del domani.

3. Classe del 25
Un'esposizione che celebra il talento di studenti provenienti da università europee, presentando progetti che riflettono il zeitgeist attuale e le ambizioni dei designer di domani.

4. Kruisstraat Design District
Un'esposizione che esplora il concetto di 'interesse essenziale per la cultura olandese', interrogandosi su cosa significhi realmente essere parte di una comunità creativa.

5. In Azione: Kiki & Joost e Amici
Due compleanni in una grande celebrazione, dove arte e design si mescolano in un vivace parco giochi creativo, presentando opere audaci e tappeti di esperimenti.

6. Workshop Wanted di Teun Zwets
Un progetto che denuncia le difficoltà degli artigiani indipendenti nel trovare spazi di lavoro accessibili, carico di ironia e provocazione.

7. Gaza Travel Agency
Un'agenzia di viaggio speculativa che porta alla luce il diritto al ritorno dei palestinesi, un'iniziativa che utilizza il design come strumento di giustizia e dignità.

8. Redesigning Design Weeks
Un ciclo di eventi che mette in discussione l'impatto sociale ed ambientale delle settimane del design, invitando a riflettere su come queste manifestazioni possano connettersi meglio con le città che le ospitano.

9. Show Not Show
Un'esposizione che esplora la fase concettuale nel design, un invito a comprendere il processo creativo prima che il prodotto finale prenda forma.

10. Forward Furniture
Una mostra dedicata al design di mobili futuristico, con partecipazioni internazionali che promettono di stupire e ispirare.

La Dutch Design Week 2025 non è solo un evento, è un'esperienza da vivere, un invito a riflettere e a immaginare. Non perderti questa opportunità di essere parte di qualcosa di straordinario!

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Trump e il Nuovo Tariffario: Cos'è in Gioco per il Settore dell'Arredamento

Trump e il Nuovo Tariffario: Cos'è in Gioco per il Settore dell'Arredamento

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Un vento di cambiamento si è levato nel panorama dell'arredamento americano. Il presidente Donald Trump, con una decisione che echeggerà nel tempo, ha proclamato l'introduzione di una tariffa del 30% sui mobili imbottiti, un annuncio che ha acceso il dibattito su come la politica possa influenzare il design e la produzione. Da ottobre, un nuovo capitolo si aprirà per le aziende che importano quest...

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In un post su Trump Social, il presidente ha espresso la sua determinazione a fermare quello che ha chiamato un "inondazione" di prodotti dall'estero, un fenomeno che ha messo in difficoltà i produttori locali. "È una pratica ingiusta", ha dichiarato, sottolineando l'urgenza di proteggere il processo manifatturiero nazionale per ragioni di sicurezza e competitività.

Oltre alla tariffa sul mobile imbottito, una stangata del 50% colpirà anche i mobili da cucina e i lavabi da bagno, segnando un netto giro di vite su un settore già sotto pressione. L'importazione di oltre 20 miliardi di dollari di mobili ogni anno, gran parte dei quali proviene dall'Asia orientale, è ora in discussione, e le aziende americane si preparano a un futuro incerto.

Le reazioni non si sono fatte attendere. Grandi nomi del settore, come IKEA, hanno espresso preoccupazione, avvertendo che queste tariffe renderanno il business "più difficile". Le azioni di rivenditori americani come Wayfair e Williams-Sonoma hanno subito un brusco calo, un segnale chiaro di come le politiche commerciali possano influenzare le dinamiche di mercato.

In questo contesto, la comunità del design guarda con apprensione alle possibili ripercussioni che queste misure potrebbero avere sull'industria. La Milano Design Week, uno dei palcoscenici più prestigiosi per i designer, ha già visto alcuni professionisti esprimere timori riguardo agli effetti "brutali" delle tariffe sul futuro della creatività e dell'innovazione nel settore.

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Ispirato all'articolo pubblicato su: Dezeen

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L’Architettura in Evoluzione: Il Viaggio di Tom Kundig tra Case Completate e Sperimentazione

L’Architettura in Evoluzione: Il Viaggio di Tom Kundig tra Case Completate e Sperimentazione

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Nel vasto panorama dell’architettura contemporanea, Tom Kundig emerge come un pioniere, un maestro nell’arte di trasformare la casa in un laboratorio di idee e forme. La sua recente monografia, Tom Kundig: Complete Houses, pubblicata da Monacelli, è un viaggio visivo e narrativo che abbraccia oltre quarant'anni di esperimenti architettonici. Con 462 progetti documentati, questo volume non è solo u...

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Kundig, architetto di Seattle e co-fondatore dello studio Olson Kundig, ha sempre visto la casa come un luogo di interazione diretta con i materiali e il paesaggio circostante. Ogni progetto racconta una storia, una risposta alle sfide del contesto, dall’arcipelago boscoso del Pacifico Nordovest ai deserti aridi del Messico, fino ai terreni vulcanici delle Hawaii. La monografia offre uno sguardo approfondito su trentotto residenze selezionate, dodici delle quali sono pubblicate per la prima volta, accompagnate da fotografie suggestive, schizzi a mano e interviste che rivelano le influenze che hanno plasmato la sua carriera.

Ciascuna casa progettata da Kundig è un'esplorazione del movimento e dell’adattabilità. Grandi finestre girevoli, pareti scorrevoli e facciate operabili sfumano i confini tra l'interno e l'esterno, creando un dialogo continuo con la natura. In questo contesto, Kundig non si limita a costruire strutture; egli crea esperienze tattili, dove la sensibilità al mestiere e la presenza fisica del materiale sono palpabili.

La monografia non è solo una celebrazione del passato, ma un punto di partenza per riflessioni future. Ogni progetto, indipendentemente dalla sua lontananza o dalla sua raffinatezza, riflette una costante indagine su come l'architettura possa mediare tra le persone e il luogo in cui vivono. La copertina, rilegata in un tessuto vibrante con uno schizzo in rilievo, invita il lettore a un'esperienza di lettura che è, a sua volta, un atto tattile.

Per Kundig, la casa è sia un rifugio che un laboratorio. Un luogo in cui le idee di design vengono testate e affinate prima di essere tradotte in progetti più ampi. “Ogni casa è un'opportunità per testare un'idea, perfezionare un dettaglio o correre un rischio,” afferma, sottolineando la natura dinamica e in continua evoluzione della sua pratica. La monografia rappresenta un momento di riflessione, un tentativo di catturare qualcosa che è sempre in movimento, esattamente come il suo lavoro.

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Curvature in Legno: Un Eclatante Ufficio nel Cuore della Norvegia

Curvature in Legno: Un Eclatante Ufficio nel Cuore della Norvegia

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Nel panorama architettonico di Kristiansand, un edificio si erge non solo come spazio di lavoro, ma anche come un'opera d'arte viva. Il progetto di Oslotre, intitolato Lumber 4, si distingue per la sua audace facciata curvilinea in legno, che danza con la luce e crea un ritmo visivo unico. Ogni curva racconta una storia, un invito a esplorare l'armonia tra natura e architettura.

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Strutturato su sei piani, Lumber 4 accoglie al piano terra uno spazio commerciale, mentre i piani superiori si dedicano a uffici moderni e funzionali. La scelta del legno massiccio, con colonne e travi in legno lamellare, non è solo una questione estetica, ma un chiaro impegno verso la sostenibilità e l'efficienza. Le travi in CLT e cemento, unite in un abbraccio progettuale, garantiscono sicurezza e comfort acustico, mentre le ampie finestre a tutta altezza inondano gli ambienti di luce naturale, creando un'atmosfera accogliente e stimolante.

La facciata, rivestita di elementi curvi prefabbricati in pino, è trattata con una vernice verde che evolve nel tempo, regalando al palazzo una pellicola di storia e cambiamento. Le ombre proiettate dalle eaves dritte, che contrastano con le curve sottostanti, offrono un gioco di luci che trasforma l'aspetto dell'edificio durante le diverse ore del giorno. Questo dinamismo visivo non è solo un capriccio estetico, ma una riflessione del paesaggio circostante e della variazione degli elementi naturali.

Il cuore pulsante di Lumber 4 è un atrio che collega i piani, creando un punto di incontro e comunicazione tra gli spazi. Qui, il legno massiccio non è solo un materiale, ma un elemento di design che invita a fermarsi, a respirare, a vivere. Con un tempo di costruzione record di soli dodici mesi, questo progetto dimostra che l'architettura in legno può competere e superare le tradizionali strutture in cemento e acciaio.

Con il 90% degli spazi già affittati al termine dei lavori, Lumber 4 non è solo un edificio, ma un simbolo di come il design curvo in legno possa dare vita a spazi di lavoro innovativi e sostenibili, integrandosi perfettamente con l'ambiente che lo circonda.

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Iman S Fayyad: Innovazione Architettonica con Pannelli di Plywood per il Chicago Architecture Biennial

Iman S Fayyad: Innovazione Architettonica con Pannelli di Plywood per il Chicago Architecture Biennial

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Iman S Fayyad: Innovazione Architettonica con Pannelli di Plywood per il Chicago Architecture BiennialLa designer e docente Iman S Fayyad, con sede nel Massachusetts, ha presentato una straordinaria installazione al Chicago Architecture Biennial, intitolata In The Round. Questa struttura è realizzata utilizzando semplici pannelli di plywood, creando uno spazio collettivo facilmente assemblabile.

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Collocata nel Chicago Cultural Center, l'installazione utilizza pezzi di plywood standard che sono stati piegati per formare forme cilindriche composite, unite con semplici cinghie, eliminando la necessità di chiodi o adesivi esterni. Fayyad ha dichiarato che questo progetto esplora tecniche di utilizzo di materiali standard e accessibili per creare superfici geometriche strutturali.

La ricerca di Fayyad si concentra sull'importanza di utilizzare materiali prontamente disponibili, riducendo al minimo gli sprechi durante la trasformazione delle superfici da piatte a curve. Le forme curve sono state ottenute tramite un semplice processo di piegatura, che ha incluso l'ammollo e il riscaldamento dei pannelli, modellati poi manualmente.

L'installazione offre spazi interni accoglienti e piccoli alcove esterni dove ci si può sedere, mentre l'interno presenta una forma a cupola con pareti che si curvano verso un oculo. Questo design permette di creare un ambiente intimo, perfetto per riunioni, specialmente in contesti che richiedono costruzioni rapide ed economiche.

Fayyad ha enfatizzato l'importanza di creare strutture temporanee, come rifugi di emergenza, che possano essere assemblate e smontate facilmente. La sua installazione risponde al tema del CAB di quest'anno, Architettura in Tempi di Cambiamento Radicale, affrontando la necessità di strutture efficienti e sostenibili.

In un'epoca in cui la giustizia ambientale è fondamentale, l'ambizione di Fayyad è di promuovere l'innovazione formale, collegando le pratiche architettoniche con le esigenze sociali e culturali. Questo progetto è un esempio di come un design accessibile possa rinnovare il legame tra mente e mano nel processo creativo.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su Dezeen.

Nordør: il Nuovo Parco Costiero di 30 Ettari a Copenaghen

Nordør: il Nuovo Parco Costiero di 30 Ettari a Copenaghen

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Nordør: il Nuovo Parco Costiero di 30 Ettari a CopenaghenLa città di Copenaghen ha recentemente annunciato che il team SLA è il vincitore di un concorso di design per la creazione di un nuovo parco urbano di grande scala nel quartiere di Nordhavn. Questo progetto, denominato "Nordør – Nuovo Parco", prevede la realizzazione di un parco costiero di 30 ettari (75 acri), concepito per essere un'area p...

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Guidato dallo studio di design SLA, il team SLA comprende anche VITA Engineers, Urban Agency, Aaen Engineering, Pihlmann Architects, Buro Happold, Kerstin Bergendal, Holdbart e Aiming Spaces. Il concetto di "parco naturale" rappresenta una fusione tra paesaggi culturali plasmati dall'uomo e strategie di sviluppo regionale, supportando le comunità locali e promuovendo un uso consapevole del territorio.

Questo progetto si propone di diventare una piattaforma per la ricreazione, l'eco-turismo, l'educazione ambientale, la ricerca e la crescita regionale, rendendo il parco un punto di riferimento per residenti e visitatori.

Per ulteriori dettagli sul progetto, visita ArchDaily Global.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su ArchDaily Global.

Vasi Sculpturali: L'Arte della Natura secondo Gray Gardens

Vasi Sculpturali: L'Arte della Natura secondo Gray Gardens

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Nel cuore di un mondo che corre, dove il frastuono della modernità sembra sovrastare la bellezza della natura, emergono come statue silenziose i vasi scolpiti a mano di Gray Gardens. Questa audace creazione, frutto della mente e dell'anima di Danya Ahmed, non è semplicemente un contenitore per piante, ma un'opera d'arte che invita a riflettere sul rapporto tra l'uomo e l'ambiente che lo circonda.

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Alti fino a quattro piedi, questi vasi in cemento rinforzato con fibra di vetro non solo ancorano lo spazio, ma portano con sé l'impronta imperfetta della mano umana, un segno di autenticità in un'epoca dominata dalla produzione in serie. Gray Gardens non si limita a creare oggetti, ma intesse storie, evocando l'essenza del Mediterraneo, dai resti erosi delle antiche rovine alla solidità quieta dei materiali lapidei.

"Creiamo vasi scolpiti a mano che migliorano la tua esperienza sia del mondo interno che di quello esterno," afferma il team di Gray Gardens, rivelando la loro missione di aggiungere un tocco di selvatichezza e poesia agli spazi verdi. Ogni vaso è un invito a esplorare la bellezza imperfetta della natura, un richiamo a ritrovare il nostro legame con la terra.

Disponibili in una gamma di colori che spaziano dal terracotta al verde, dal blu al rosa cipria, questi vasi offrono anche tre diverse finiture testurizzate: strisce orizzontali, verticali o una superficie naturale, levigata ma ruvida al tatto. Ogni pezzo è unico, una celebrazione della manualità e della creatività, destinato a trasformare il tuo ambiente in un luogo di bellezza e riflessione.

In un'epoca in cui il design si mescola all'arte, i vasi di Gray Gardens si pongono come un ponte tra il quotidiano e il sublime. Non si tratta solo di piante; si tratta di un'esperienza, di un momento di contemplazione, di un invito a rallentare e ad assaporare la bellezza che ci circonda.

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Trasformazione del Lungofiume a Teluk Intan: Un Progetto di Ristrutturazione Sostenibile

Trasformazione del Lungofiume a Teluk Intan: Un Progetto di Ristrutturazione Sostenibile

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Trasformazione del Lungofiume a Teluk Intan: Un Progetto di Ristrutturazione SostenibileIl progetto di ristrutturazione del lungofiume a Teluk Intan, realizzato da A3 Projects e Arch Cubic, rappresenta un esempio di architettura innovativa e sostenibile. Questo intervento ha trasformato un ex cantiere navale di 3,21 acri in un centro vitale per la comunità e la sede di un'azienda di piantagione di...

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Completato nel 2025, il progetto non solo ha rivitalizzato un'area precedentemente trascurata, ma ha anche integrato elementi che richiamano la natura circostante, con tonalità di rosso terra e abbondante vegetazione. La nuova struttura serve come un hub per la comunità, promuovendo interazioni sociali e attività commerciali.

Il team di progettazione, guidato dagli architetti Ar. Kenny Chong e Ar. Choon Sin Ho, ha collaborato con esperti di ingegneria e architettura del paesaggio per garantire che il progetto fosse non solo esteticamente gradevole, ma anche funzionale e sostenibile.

Questo progetto rappresenta un passo significativo verso la ristrutturazione di spazi urbani in modo che possano adattarsi alle esigenze moderne, mantenendo al contempo un forte legame con il patrimonio industriale locale.

Per ulteriori dettagli, visita il sito di ArchDaily.

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Casa Multigenerazionale con Facciata in Mattone Traspirante a Da Nang

Casa Multigenerazionale con Facciata in Mattone Traspirante a Da Nang

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Casa Multigenerazionale con Facciata in Mattone Traspirante a Da NangNascosta in un vicolo stretto di Da Nang, Vietnam, l'architettura di Live Out Studio ha completato Terracotta Breath, una residenza multigenerazionale caratterizzata da una facciata in mattone poroso. Progettata per ospitare due famiglie su un modesto lotto urbano di 7 × 22 metri, il progetto bilancia intimità e indipendenza. Al ...

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Una Palette Radicata nella Terra e nel Clima

Il design di Live Out Studio abbraccia i principi del feng shui vietnamita e un budget contenuto, risultando in una casa che si sente sia radicata che inventiva. Strategie climatiche passive garantiscono ventilazione naturale e ombra, mentre una palette di materiali composta da mattone, bambù, legno, intonaco color argilla e tetto in lamiera ondulata lega l'edificio al suo contesto locale. Questo linguaggio coeso e terroso, creato dallo studio vietnamita, fluisce dalla facciata al sentiero del giardino, formando un involucro termicamente responsivo che si integra senza soluzione di continuità nel suo denso contesto urbano.

Dettagli di Eccellenza Artigianale Locale

Ogni dettaglio porta l'impronta dell'artigianato locale. Schermi in mattone operabili filtrano luce e flusso d'aria, balaustre in corda intrecciata a mano addolciscono gli spazi di circolazione, e il mattone lavorato con cura aggiunge texture e ritmo alla facciata. Questi gesti sono tanto pratici quanto poetici — garantendo comfort nel clima tropicale e creando sottili strati di privacy e apertura.

La residenza multigenerazionale è definita dalla sua facciata in mattone poroso, mentre al centro del progetto si trova un cortile piantumato. Le strategie climatiche passive assicurano ventilazione naturale e ombra, creando un'abitazione che si sente sia radicata che inventiva, progettata per accogliere due famiglie, bilanciando intimità e indipendenza.

Scopri di più su questo straordinario progetto su designboom | architecture & design magazine.

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Abitare nel grattacielo di Renzo Piano: un'esperienza unica nel cuore della città

Abitare nel grattacielo di Renzo Piano: un'esperienza unica nel cuore della città

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Abitare nel grattacielo di Renzo Piano: un'esperienza unica nel cuore della città Abitare in un grattacielo progettato da Renzo Piano è un sogno che diventa realtà. Questo complesso residenziale non è solo un luogo dove vivere, ma un'esperienza che combina luce, design e natura in un contesto urbano vibrante. Con 176 appartamenti luminosi, ogni unità è concepita per massimizzare il comfort e la b...

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La zona dining, progettata come un ambiente di socialità, è il cuore pulsante della casa. Con un lungo tavolo in legno e sedute avvolgenti, questo spazio invita alla convivialità, creando un perfetto equilibrio tra natura e tecnologia. Qui, gli ospiti possono godere di un’atmosfera accogliente, arricchita da dettagli vegetali e una moderna televisione.

Il complesso presenta anche un orangerie a doppia altezza, un vero e proprio salotto urbano. Con grandi alberi in vaso e luce naturale filtrata, questo ambiente è ideale per rilassarsi, incontrarsi o lavorare in un'atmosfera distesa. Inoltre, il soggiorno, caratterizzato da ampie vetrate, offre una vista mozzafiato sulla città, creando un dialogo continuo con l'esterno.

Per gli amanti del cinema, la sala cinema privata rappresenta un angolo intimo e raccolto. Qui, la luce soffusa e i comodi sedili rivestiti offrono un'esperienza esclusiva di visione, rendendo ogni proiezione un momento da ricordare.

Infine, non possiamo dimenticare la piscina panoramica, la più alta di Londra, che si trova all'interno del complesso. Nuotare qui è un'esperienza unica, con l'acqua che riflette il cielo e la storica cupola di St. Paul’s sullo sfondo.

In conclusione, abitare in un grattacielo di Renzo Piano significa vivere in un ambiente dove ogni dettaglio è pensato per offrire comfort e bellezza, rendendo la vita quotidiana un'esperienza straordinaria.

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Scopri il Futuro delle Costruzioni con il BIM di Tecnostrutture

Scopri il Futuro delle Costruzioni con il BIM di Tecnostrutture

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Scopri il Futuro delle Costruzioni con il BIM di TecnostruttureIl direttore tecnico di Tecnostrutture, Stefano China, ha recentemente sottolineato l'importanza del Building Information Modeling (BIM) in un video informativo. Il BIM è molto più di un semplice modello geometrico; rappresenta un vero e proprio contenitore di informazioni fondamentali per la gestione delle costruzioni.

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Nei modelli BIM sviluppati da Tecnostrutture, vengono integrate informazioni cruciali, come il peso delle travi. Questo consente agli operatori in cantiere di avere accesso in tempo reale a dati essenziali tramite dispositivi come tablet, facilitando così la pianificazione e l'organizzazione del montaggio delle strutture.

Grazie a software avanzati come Tekla Structures, Trimble Connect e Revit, il BIM si trasforma in un archivio informativo completo, contribuendo a migliorare l'efficienza, la sicurezza e la sostenibilità in ogni fase del progetto. Come afferma Stefano China, "Il BIM è davvero il futuro delle costruzioni. Non solo permette di gestire la geometria, ma può contenere ogni tipo di informazione".

Per approfondire ulteriormente, ti invitiamo a guardare il video completo dell'intervento di Stefano China.

Modernismo Gotico: Perché gli Edifici più Spaventosi Sono Fatti di Vetro e Acciaio

Modernismo Gotico: Perché gli Edifici più Spaventosi Sono Fatti di Vetro e Acciaio

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Chiudi gli occhi e immagina una casa infestata. Probabilmente, l'immagine che ti si presenta è quella di una dimora oscura, abbarbicata su una collina, protetta da un cancello di ferro battuto. Ma non così sicura, perché la porta scricchiola nel vento, invitando gli spiriti a entrare. Architettonicamente, questa casa ha tratti gotici vittoriani: tetti ripidi adornati da aggetti elaborati, gargolle...

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Nei racconti di Poe, come in "La caduta della casa di Usher", la dimora è descritta con finestre lunghe e strette, che lasciano entrare solo deboli raggi di luce attraverso pesanti vetri a graticcio. Questi elementi di architettura gotica, insieme allo stato di degrado della casa, evocano un'impressione di profonda malinconia, un'ombra che si insinua nell'anima del narratore, paragonata a un sogno opiaceo.

Ma, con l'avvento del modernismo del XX secolo, molti architetti hanno cercato di esorcizzare queste ombre. Usando materiali industriali come vetro, acciaio e cemento, il loro obiettivo era creare edifici per una nuova era: strutture pulite e luminose, prive di angoli nascosti dove possano annidarsi i fantasmi. Si percepisce questa ambizione nelle parole di Gropius, il quale desiderava costruire "l'edificio puramente organico", libero da qualsiasi decorazione ingannevole. Le loro opere sembravano un tentativo di liberarsi da un passato opprimente.

Tuttavia, cosa succede quando si cerca di fuggire dal proprio passato? La tragedia greca, come insegna Aristotele, ci avverte che l'hubris è presente proprio in questo tentativo. Adorno e Horkheimer, nel loro saggio "Dialettica dell'Illuminismo", mettono in luce che il tentativo di raggiungere l'Illuminismo, un'utopia di libertà razionale, ha fallito poiché non si è mai affrontato il vero nucleo delle ingiustizie. Queste radici, affermano, si annidano nelle profondità oscure della psiche umana.

Il Farnsworth House di Mies van der Rohe, privo di angoli bui, è un simbolo di questa purezza architettonica. Ma potrebbe un luogo così essere infestato? La risposta è complessa. In un'epoca in cui il modernismo sembra più spettrale che mai, edifici come il Palazzo delle Nazioni Unite a New York, progettato da Oscar Niemeyer e Le Corbusier, diventano simboli di una cooperazione internazionale illuminata, ma non priva di fantasmi del passato.

Edifici modernisti, come dimostrato da film horror degli anni '70, sono scelte ricorrenti per rappresentare atmosfere inquietanti. La critica Owen Hatherley ha messo in evidenza come film come "Candyman" abbiano utilizzato l'architettura modernista come sfondo per esplorare le disuguaglianze sociali. La storia di Helen Lyle, intrappolata tra due realtà architettoniche, mette in risalto come l'architettura non possa superare le barriere economiche e razziali. E in quel divario tra sogno e realtà, ecco che si annidano i fantasmi.

Prendiamo ad esempio le famose Sanzhi UFO Houses in Taiwan, una testimonianza di come il modernismo possa apparire 'infestato'. Abbandonate e trascurate, queste strutture avrebbero dovuto essere un resort, ma la loro storia è intrisa di mistero e di leggende. Così, il modernismo, con la sua promessa di un futuro migliore, si rivela spesso un campo di battaglia tra speranza e disillusione.

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Festival City: Archi-Tectonics Progetta Tre Torri a Tirana, Albania

Festival City: Archi-Tectonics Progetta Tre Torri a Tirana, Albania

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Festival City: Archi-Tectonics Progetta Tre Torri a Tirana, Albania Archi-Tectonics fa il suo ingresso in Albania con Festival City, un masterplan misto di 180.000 metri quadrati progettato per Tirana. Conceito nell'ambito della visione Tirana 2030 di Stefano Boeri, il progetto reimmagina la crescita urbana combinando densità, ecologia e vita comunitaria nel quartiere residenziale di Laprakë.

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Festival City ripensa il classico isolato urbano intrecciando abitazioni, spazi commerciali e servizi pubblici in un ecosistema di spazi costruiti e aperti. Al centro, il piano dà priorità all'infrastruttura verde, garantendo che la densificazione migliori piuttosto che erodere la qualità della vita urbana.

Aumentare la Densità Urbana a Tirana

Situato tra il centro di Tirana e l'aeroporto, Laprakë è un quartiere pronto per la crescita. Il design di Archi-Tectonics rafforza questo contesto introducendo tre torri residenziali di 26-31 piani lungo la strada principale, riducendo la massa man mano che si avvicina ai dintorni di dimensioni più piccole. Questa strategia consente allo sviluppo di connettersi armoniosamente con il suo contesto, bilanciando la scala metropolitana con l'intimità del quartiere.

Al livello del suolo, il piano introduce boulevard alberati, aree giochi e piazze che integrano il nuovo complesso nel tessuto esistente. Festival City è progettato per integrarsi piuttosto che imporre, afferma Winka Dubbeldam, partner fondatore dello studio. Vogliamo vedere la densità come uno strumento per il beneficio urbano ed ecologico.

Restituire Spazi Esterni alla Comunità

Concentrando i programmi all'interno delle torri, il masterplan di Archi-Tectonics rende disponibile una grande quantità di spazi aperti a livello del suolo. Queste aree sono restituite alla comunità sotto forma di cortili piantumati, giardini e terrazze verdi che supportano la biodiversità. Il progetto inquadra questi spazi come beni comuni attivi, con l'intento di offrire ai residenti ritiri tranquilli e ombreggiati.

Questo approccio rappresenta una forma di rewilding all'interno della città, posizionando Festival City come uno sviluppo guidato dal paesaggio piuttosto che una semplice inserzione architettonica. I cortili sono progettati come microclimi che contribuiscono a un'aria più pulita e a condizioni più fresche durante i mesi estivi.

Una Progettazione Sostenibile

Il progetto trae anche ispirazione da tipologie albanesi familiari, dove le abitazioni sono sovrapposte a spazi commerciali attivi. In Festival City, i programmi commerciali sono inseriti alla base dei blocchi per garantire una vita attiva sui marciapiedi. Cortili verdi si collegano direttamente a questi usi, portando residenti e visitatori in una vita civica condivisa.

La sostenibilità si esprime attraverso strategie sia spaziali che tecniche. Archi-Tectonics applica i principi della città spugna, un concetto di pianificazione urbana per soluzioni idriche, integrando superfici permeabili, giardini pluviali e tetti verdi che regoleranno l'acqua e supporteranno gli ecosistemi. I trattamenti delle facciate combinano alette di ombreggiamento con vetro e pietra pixelati, riducendo il guadagno solare e migliorando le prestazioni energetiche.

Informazioni sul Progetto

  • Nome: Festival City
  • Architetto: Archi-Tectonics NYC LLC
  • Posizione: Laprakë, Tirana, Albania
  • Cliente: Concord Development Group
  • Stato: Fase di permesso
  • Area: 180.000 metri quadrati
  • Responsabile principale: Winka Dubbeldam

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L'Arte del Suono: Le Pannelli Acustici di Emma Hayes per Autex

L'Arte del Suono: Le Pannelli Acustici di Emma Hayes per Autex

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In un mondo dove il rumore si insinua in ogni angolo, Emma Hayes propone una sinfonia visiva e acustica, un incontro tra arte e funzionalità. Collaborando con Autex Acoustics, l'innovativa designer ha dato vita a una collezione di pannelli acustici che non solo attutiscono i suoni, ma trasformano gli spazi in opere d'arte ispirate ai paesaggi mozzafiato della Nuova Zelanda.

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Ogni pannello, parte di una serie di otto straordinarie creazioni, è caratterizzato da motivi che richiamano le delicate sfumature delle acque e della vegetazione, conferendo agli interni una qualità pittorica che cattura lo sguardo e calma l'anima. Questo approccio artistico è il risultato di metodi analogici che Hayes ha affinato nel tempo, fondendo pittura, disegno e texture in un unicum di grande impatto visivo.

Ma la bellezza non è l'unico obiettivo di questa collezione. Autex Acoustics, da sempre impegnata nella sostenibilità, ha scelto di realizzare questi pannelli utilizzando il 75% di materiale riciclato, un gesto che riflette una filosofia aziendale ben precisa: ridurre l'impatto ambientale senza compromettere la qualità. Ogni pezzo è certificato come carbon-neutral, testimoniando un impegno concreto verso un futuro più sostenibile.

La collezione è stata recentemente presentata nel rinnovato showroom di Autex, situato nel cuore pulsante di Clerkenwell, Londra. Qui, l'atmosfera è stata arricchita da una collaborazione con lo studio di design Unispace, che ha creato un ambiente perfetto per esaltare le proprietà acustiche e visive delle opere di Hayes. Non è solo un luogo di vendita, ma un'esperienza immersiva.

Fondata nel 1967, Autex Acoustics si è affermata come pioniere nella produzione di materiali fonoassorbenti per uffici e spazi multifunzionali. La loro recente installazione al LA Design Festival, che evoca una foresta incantata, ha ulteriormente dimostrato la capacità del brand di combinare design e funzionalità in modo unico e affascinante.

Per scoprire di più sulla collezione di Emma Hayes e sulle altre proposte di Autex Acoustics, visita il sito ufficiale e lasciati ispirare da un mondo dove l'estetica incontra l'ecologia.

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Come Vincere un A+Product Award: 3 Consigli Esclusivi dall'Editor

Come Vincere un A+Product Award: 3 Consigli Esclusivi dall'Editor

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Il sipario si alza: il palcoscenico del design è pronto, e tu hai l'opportunità di brillare. Le candidature per il prestigioso A+Product Award 2026 sono ufficialmente aperte, un momento imperdibile per i produttori e i designer che desiderano far riconoscere le loro opere dai più rinomati architetti del mondo. Ogni prodotto verrà esaminato da una giuria di esperti provenienti da studi di fama inte...

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1. Racconta una storia chiara con la tua presentazione. La tua candidatura deve brillare, e per farlo avrai bisogno di alcuni elementi essenziali: nome del prodotto, data di lancio, descrizione (massimo 300 parole), collaboratori (opzionale), categorie selezionate e risorse grafiche. La descrizione del prodotto è la tua prima occasione per colpire. Mantienila concisa, ma assicurati di comunicare ciò che rende il tuo prodotto unico: non solo di cosa si tratta, ma perché è stato creato e come risponde alle esigenze di architetti, designer e clienti. Mettendo in evidenza funzionalità, scelte materiali e il problema che il tuo prodotto risolve attraverso creatività ed eleganza, potrai catturare l'attenzione della giuria.

2. Scegli le categorie strategicamente. Quest'anno, il programma è strutturato attorno a due importanti gruppi di categorie. Partecipare a entrambe le categorie è il modo migliore per massimizzare le tue possibilità di successo. Rifletti su quali categorie 'Miglior Tipo di Prodotto' si adattano meglio al tuo prodotto, e quali premi 'Migliore dell'Anno' riflettono al meglio l'etica e la missione del tuo brand. I prodotti devono essere disponibili ora o lanciarsi entro il 28 febbraio 2026 per qualificarsi.

3. Adatta la tua candidatura ai criteri di valutazione. Leggere i criteri di valutazione è il primo passo per descrivere i tuoi prodotti e presentarli visivamente. Estetica, prestazioni e impatto sono le tre aree chiave in cui i prodotti saranno giudicati. La giuria valuterà la qualità visiva, la funzionalità tecnica e come il tuo prodotto può influenzare il futuro dell'architettura. Assicurati che la tua candidatura comunichi chiaramente come il tuo prodotto soddisfa questi criteri.

Vincere un A+Product Award non è solo un riconoscimento, ma segna anche il tuo posto tra i leader nel design e nell'innovazione. Preparati a far brillare il tuo prodotto e a condividere la tua visione con architetti e designer in tutto il mondo. Una volta raccolti i materiali per la tua candidatura, puoi inviarli immediatamente. Buona fortuna!

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Scopri il mondo di Tadao Ando: Schizzi e Disegni in un Nuovo Libro di Taschen

Scopri il mondo di Tadao Ando: Schizzi e Disegni in un Nuovo Libro di Taschen

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Tadao Ando: Schizzi e Disegni in un Nuovo Libro di Taschen Il nuovo libro di Taschen, Tadao Ando. Sketches, Drawings, and Architecture, offre una visione intima del processo creativo del leggendario architetto giapponese. Attraverso oltre cinque decenni di lavoro, Ando, nato a Osaka nel 1941 e completamente autodidatta, ha fondato il suo studio nel 1969 dopo aver viaggiato in tutto il mondo. Il s...

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Pubblicato dalla sede di Taschen a Colonia, il volume raccoglie oltre 750 schizzi, modelli e disegni tecnici che rivelano come Tadao Ando traduca impressioni fugaci in spazi costruiti, iconici e monumentali. Sebbene l'edizione sia attualmente disponibile per il preordine, sarà acquistabile a partire da novembre 2025.

Il libro segue l'evoluzione del metodo di design dell'architetto attraverso l'atto tattile del disegno. Linee di matita veloci, ombreggiature dense, disegni a matita colorata e piani tecnici mostrano come le idee emergano inizialmente come gesti istintivi, prima di trasformarsi nelle strutture che oggi conosciamo. I lettori possono seguire lo sviluppo di progetti chiave, come la Row House di Sumiyoshi, il Rokko Housing Complex e il Chichu Art Museum, osservando come ciascuno sia evoluto attraverso strati di dettagli disegnati a mano.

Le riflessioni personali di Ando accompagnano questi disegni, illustrando esperienze di viaggio formative attraverso Europa, Africa e Asia, fino alle decisioni architettoniche che ne sono seguite. Ricordi di luce in un monastero di pietra in Francia o la geometria risonante di un stepwell indiano emergono come influenze formative. Il libro illustra come queste impressioni, filtrate attraverso la memoria e l'abilità artigianale, informino il dramma silenzioso del cemento e della luce che definisce i suoi edifici.

Per Tadao Ando, il disegno rimane un mezzo diretto e insostituibile per plasmare lo spazio. Egli considera lo schizzo come un atto che cattura l'urgenza dell'immaginazione, qualcosa che nessun modello digitale può replicare. L'edizione di Taschen preserva tale immediatezza, presentando ogni disegno sia come documentazione che meditazione, una celebrazione del valore duraturo della linea tracciata a mano.

Come dice Ando: ‘Le nostre immaginazioni possono espandersi indefinitamente, plasmando le scene invisibili nella nostra mente — questa è la storia senza fine dell'architettura.’

Il libro include un dettagliato appendice che cataloga sia i progetti realizzati che quelli non realizzati. Questa lista completa rafforza il suo ruolo come risorsa archivistica per architetti e studenti che studiano la pratica influente dell'architetto giapponese.

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Un Ponte di Speranza: Il Nuovo Ospedale Municipale di Karlsruhe

Un Ponte di Speranza: Il Nuovo Ospedale Municipale di Karlsruhe

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Nel cuore pulsante di Karlsruhe, dove l'architettura incontra la speranza, sorge un progetto straordinario: il nuovo ponte dell'ospedale municipale, firmato dall'architetto Caspar Schols. Questo non è solo un collegamento fisico tra il suolo e il cielo, ma un simbolo di un futuro in cui la tecnologia e la salute danzano in armonia.

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Con una superficie di 200 metri quadrati, il ponte è stato concepito per unire il luogo di atterraggio dell'elisoccorso con l'ospedale e la clinica Helios. È un'opera che sfida le convenzioni, frutto di una collaborazione ispirata con Werner Sobek, un nome che evoca innovazione e sostenibilità. Nel 2020, in un concorso di design, hanno impressionato la giuria con estetica e funzionalità, dimostrando che la bellezza può coesistere con l'efficienza.

Il ponte non è solo un'infrastruttura, ma una promessa di un'assistenza sanitaria migliore e più rapida. I materiali scelti, come quelli di Norka per l'illuminazione, riflettono un'attenzione maniacale al dettaglio. Ogni elemento è stato pensato per garantire che ogni paziente, ogni soccorritore, possa sentirsi al sicuro e accolto, mentre attraversa questo straordinario passaggio verso la guarigione.

La struttura è progettata per fungere da catalizzatore di benessere, unendo le persone e le istituzioni in un abbraccio architettonico. Non è un semplice ponte; è un'opera d'arte, un canto alla vita, una testimonianza del potere dell'architettura di trasformare le nostre esperienze quotidiane.

Con la conclusione dei lavori nel 2024, il ponte dell'ospedale municipale di Karlsruhe non sarà solo un luogo di transito, ma un simbolo luminoso di speranza e progresso. Il futuro della salute è qui, ed è costruito su solide fondamenta di creatività e innovazione.

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Riscoprire il Charme di un Piccolo Appartamento nel Marais: Design e Funzionalità

Riscoprire il Charme di un Piccolo Appartamento nel Marais: Design e Funzionalità

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Nel cuore pulsante del Marais, un piccolo appartamento del XVIII secolo racconta una storia di rinnovamento e passione per il design. L'incontro tra l'antico e il moderno si materializza in ogni dettaglio, dove l'interior designer JiaHao Liao ha saputo coniugare l'autenticità dei volumi originali con le esigenze della vita contemporanea.

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Varcando la soglia, ci si trova immersi in un ambiente che gioca con la luce e le texture. Le persiane interne a listelli, scelte con cura, non solo conferiscono un fascino vintage ma amplificano la sensazione di verticalità, un elemento fondamentale in spazi con soffitti bassi. La scelta dei materiali è stata meticolosa: legno di rovere per i rivestimenti e una palette di toni rilassanti che avvolge ogni stanza, rendendo l’atmosfera calda e accogliente.

Il soggiorno, fulcro della casa, è un perfetto esempio di come il design possa trasformare un piccolo spazio in un’oasi di comfort. Con un divano sobrio incorniciato da un tavolino in metallo, e poltrone eleganti, ogni elemento è stato pensato per ottimizzare l’uso dello spazio, senza rinunciare allo stile. L’illuminazione naturale, che filtra attraverso le ampie finestre, rende l’ambiente ancora più invitante.

La cucina, un angolo di funzionalità, si distingue per l’uso di un laminato in simil-rovere, che crea continuità visiva con il resto dell'appartamento. Qui, una panca in stile giapponese non solo nasconde una struttura metallica ma offre anche una soluzione pratica per un’area di appoggio. Questo approccio modulare al design è una delle chiavi del progetto: ogni elemento trova il suo posto, contribuendo a un’armonia generale.

Non meno affascinante è la camera da letto, dove il camino originale è stato sapientemente conservato e incorniciato da armadi minimalisti, che si integrano perfettamente nel contesto. I materiali, dall'elegante parquet a spina di pesce alla vernice a calce, parlano di un’attenzione al dettaglio che rende questo appartamento un esempio di come si possa vivere bene in spazi ridotti.

In questo piccolo appartamento nel Marais, ogni scelta progettuale racconta una storia di amore per il design e di rispetto per la storia. È un luogo dove passato e presente si fondono, creando un rifugio accogliente e funzionale, perfettamente adatto alla vita moderna.

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Un Viaggio nel Tempio: Nardipur e l'Armonia dell'Architettura Sacra

Un Viaggio nel Tempio: Nardipur e l'Armonia dell'Architettura Sacra

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Nel cuore pulsante di Gandhinagar, dove la spiritualità danza con la vita quotidiana, sorge un'opera d'arte che trascende il concetto di semplice costruzione. Il complesso del tempio di Nardipur, concepito dall'illustre studio Raasa Architects, si erge come un inno all'armonia e alla sinergia tra natura e architettura. Qui, ogni pietra sembra raccontare una storia, ogni angolo è un invito a esplor...

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Con una superficie di 1500 m², questo progetto, che vedrà la luce nel 2024, non è solo un luogo di culto, ma un centro comunitario dove le tradizioni locali possono prosperare. Gli architetti, Girisha Gajjar e Naitik Vakharia, insieme al loro team, hanno sapientemente tessuto un legame con il paesaggio circostante, preservando la biodiversità del sito, ricco di alberi e canti di uccelli, creando così uno spazio dove la vita si svolge in un abbraccio dolce e rispettoso della natura.

L'architettura, qui, non si impone, ma si fa sfondo alle ritualità quotidiane e alle interazioni sociali. Questo complesso non è solo un luogo dove si prega, ma un spazio vivo, dove le persone possono incontrarsi, condividere e crescere insieme. La struttura si integra nel contesto, invitando i visitatori a immergersi in un'esperienza che va oltre il visibile, un viaggio nell'anima della comunità.

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Il Centro Sportivo Comunitario di Aranya: Un Incontro tra Passato e Presente

Il Centro Sportivo Comunitario di Aranya: Un Incontro tra Passato e Presente

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Nel cuore di Qinhuangdao, a poche ore da Pechino, sorge una struttura che non è solo un centro sportivo, ma un vero e proprio simbolo dell'incontro tra il passato e il presente. Il Centro Sportivo Comunitario di Aranya, progettato dall'atelier XÜK, si erge come un faro di innovazione e tradizione, riflettendo la storia di un'area un tempo industriale.

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Questo progetto, completato nel 2024, si estende su una superficie di 3840 m², rappresentando un'interpretazione contemporanea delle memorie architettoniche locali. Gli architetti Liu Kenan e Zhang Xu, insieme al loro team, hanno saputo trasformare un terreno incolto in un luogo di ritrovo per la comunità, dove sport e attività ricreative si intrecciano con la cultura e la storia del luogo.

La scelta dei materiali, come vetro, acciaio e cemento, non è casuale. Questi elementi, pur nella loro modernità, richiamano l'identità del contesto circostante, permettendo al centro di integrarsi armoniosamente nel paesaggio. La luce naturale penetra attraverso ampie vetrate, creando spazi luminosi e accoglienti, dove ogni angolo invita alla socializzazione e all'attività fisica.

Il progetto si distingue non solo per la sua funzionalità, ma anche per l'atmosfera che riesce a evocare. Gli architetti hanno saputo creare un ambiente sereno e stimolante, capace di ispirare i visitatori e promuovere un senso di appartenenza. Ogni dettaglio è stato pensato per offrire un'esperienza unica, dove il design moderno si sposa con il calore della comunità.

In questo modo, il Centro Sportivo Comunale di Aranya diventa più di una semplice struttura: è un ponte tra generazioni, un luogo dove il passato viene celebrato e il futuro costruito. Attraverso un approccio progettuale sensibile e innovativo, Atelier XÜK ha dato vita a uno spazio che non solo soddisfa le esigenze contemporanee, ma fa anche da custode della memoria collettiva di un'intera comunità.

Fonte: www.archdaily.com.

La Magia del Dorset: Un Viaggio nella Rivitalizzazione di una Beach House

La Magia del Dorset: Un Viaggio nella Rivitalizzazione di una Beach House

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Immaginate di trovarvi di fronte a una casa che racconta storie di onde e brezze marine, una testimonianza tangibile di epoche passate. La Dorset Beach House, situata nel cuore della splendida Swanage, è un esempio di come l'architettura possa fondersi con la natura, creando un luogo dove il passato e il presente danzano insieme in perfetta armonia.

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Questo progetto, frutto della creatività di Architecture for London, si distingue per la sua capace rivitalizzazione di una struttura in legno risalente ai primi del '900. La casa, affacciata su un mare che sembra sussurrare segreti, è stata ristrutturata con un occhio attento alla sostenibilità e all’estetica, riflettendo il profondo rispetto per l'ambiente circostante.

Con i suoi 160 m² di superficie, la Dorset Beach House non è solo un rifugio, ma un invito a vivere in armonia con la bellezza naturale del Dorset. Ogni angolo è stato progettato per catturare la luce e il paesaggio, permettendo alla natura di entrare in ogni stanza come un ospite gradito.

La scelta dei materiali, come quelli forniti da Claybrooks Studio e Havwoods, sottolinea l'impegno verso una costruzione responsabile e innovativa. Ogni dettaglio, dalla struttura portante alle finiture, è stato pensato per integrarsi perfettamente con il contesto, in un equilibrio delicato tra l'architettura e il panorama marino.

Questo progetto non è solo un esempio di architettura residenziale, ma rappresenta anche una filosofia. È un richiamo a riflettere su come possiamo vivere in modo più sostenibile, creando spazi che non solo soddisfano le esigenze moderne, ma che rispettano e celebrano il mondo naturale che ci circonda.

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La Magia del Design: Sensible Streaker, un Pull per Porte che Ispira

La Magia del Design: Sensible Streaker, un Pull per Porte che Ispira

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Nel mondo del design, dove l'estetica incontra la funzionalità, emerge un protagonista che merita attenzione: il Sensible Streaker. Questo pull per porte, frutto della creatività dello studio australiano YSG per Bankston Architectural, si distingue non solo per il suo aspetto, ma anche per la storia che racconta attraverso i materiali e le forme.

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Immaginate un oggetto che riesce a fondere la tradizione con una visione contemporanea. Il Sensible Streaker si presenta con una composizione di legni tonalizzati, dove due diverse essenze si alternano in strisce che danzano insieme, creando un effetto visivo che cattura l'attenzione. La sua forma allungata, quasi scultorea, invita a una riflessione profonda sull'arte della lavorazione del legno, un materiale che da sempre racconta storie di eleganza e resistenza.

Ma non è solo un elemento decorativo: la versatilità del Sensible Streaker si manifesta nella possibilità di installarlo sia in verticale che in orizzontale, rendendolo adatto a porte, armadi, e persino a spazi esterni, grazie alla versione in bronzo patinato. Così, ogni porta si trasforma in un’opera d’arte, capace di comunicare un messaggio di stile e innovazione.

La collezione Streaks, di cui fa parte il Sensible Streaker, rappresenta un manifesto della bellezza e della forza del legno, una risorsa naturale che, quando lavorata con maestria, trova il suo posto non solo negli ambienti domestici, ma anche in contesti di ospitalità e lavoro. In questo senso, il design diventa un ponte tra praticità e poesia, un modo per rendere ogni spazio unico e accogliente.

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Architettura Semplice: L'Eleganza della Praticità nel Nuovo Studio di Derrington

Architettura Semplice: L'Eleganza della Praticità nel Nuovo Studio di Derrington

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Nel cuore pulsante di Austin, il Derrington Building Studio presenta un progetto che sfida le convenzioni: un ufficio che non è solo un luogo di lavoro, ma un manifesto di ciò che può essere l'architettura contemporanea. Con una struttura che gioca con l'esposizione dei materiali e una disposizione pensata per il futuro, questo studio è un esempio palpabile di come l'estetica possa fondersi con la...

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Tim Derrington, il principale artefice di questa visione, ha concepito un edificio di 93 metri quadrati che parla un linguaggio di semplicità e impatto. Ogni scelta progettuale è stata guidata dall'esigenza di praticità: un luogo che potrà un giorno trasformarsi in una residenza accogliente, mantenendo sempre un forte legame con il suo contesto. La struttura è caratterizzata da un telaio in legno esposto, una decisione che non solo elimina i problemi legati a sistemi di muratura complessi, ma celebra anche l'integrità dei materiali utilizzati.

All'interno, la luce naturale danza attraverso un lucernario, mentre i dettagli architettonici emergono dalla struttura stessa. I toni blu scuro della cucina e del bagno creano un contrasto affascinante con il legno naturale, esaltando la bellezza della materia prima. La scelta di finiture semplici e il design minimalista riflettono una filosofia che rifiuta la complessità in favore di una bellezza autentica e senza tempo.

Il risultato è un ambiente che non solo funziona, ma ispira. L'ufficio, con i suoi spazi aperti e le scrivanie bianche, è un invito alla creatività, un luogo dove ogni angolo è stato pensato per favorire la collaborazione e la riflessione. Immagina la possibilità di trasformare una sala riunioni in una camera da letto, un'idea che riassume perfettamente la versatilità di questa struttura.

In un mondo dove l'architettura spesso si perde in complessità e ostentazione, Derrington Building Studio ci ricorda che la vera innovazione nasce dalla curiosità e dall'impegno verso ciò che è autentico. Un'impresa che dimostra che si può costruire senza compromettere il budget, l'estetica o l'integrità.

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Rivoluzionare gli Spazi: Le Sedie Twin di A204 che Diventano Arredo e Stoccaggio

Rivoluzionare gli Spazi: Le Sedie Twin di A204 che Diventano Arredo e Stoccaggio

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Immagina un oggetto che, pur nella sua apparente semplicità, racchiude in sé la capacità di reinventarsi, come un attore versatile in un palcoscenico di possibilità. È così che le sedie Same Same di A204 si presentano: un duo di sedie in legno che non si limitano a essere semplici posti a sedere, ma si evolvono in forme di arredo sorprendentemente pratiche.

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Ogni sedia, realizzata in Maritime Pine Plywood e rifinita con un linoleum colorato, è un invito a scoprire il design minimalista, dove la funzione si sposa con l'estetica. Sotto la superficie di queste sedie, un compartimento segreto attende di accogliere riviste o piccoli oggetti, trasformando ogni sedia in un raffinato elemento di storage.

Ma la vera magia avviene quando queste sedie si uniscono. Possono diventare un tavolo laterale con cassetti, oppure un'unità di scaffalatura alta, adattandosi così alle esigenze di ogni spazio. Questo approccio modulare di A204 non solo amplia la funzionalità delle sedie, ma invita gli utenti a partecipare attivamente alla loro evoluzione.

Con Same Same, la flessibilità non è solo un concetto, ma un modo di vivere il design. La capacità di adattarsi e cambiare forma offre una soluzione a chi cerca non solo un mobile, ma un compagno di viaggio che accompagni le proprie avventure quotidiane. In un mondo in continua mutazione, queste sedie rappresentano un faro di creatività e praticità.

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Ispirato all'articolo pubblicato su: designboom | architecture & design magazine

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Colin Knight: Design e Guerra in 'Hero's Wreck'

Colin Knight: Design e Guerra in 'Hero's Wreck'

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Colin Knight: Design e Guerra in 'Hero's Wreck'La mostra di Colin Knight, intitolata 'Hero's Wreck', si svolge presso la Superhouse Gallery di New York e offre un'esplorazione profonda dei legami complessi tra il design del dopoguerra e gli eventi della Seconda Guerra Mondiale. Attraverso una collezione di mobili concettuali, Knight usa materiali e simboli legati al conflitto per raccontare una st...

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In particolare, la sua Pilot's Seat reading chair trae ispirazione dal prototipo della sedia glider degli Eames, evidenziando come il design possa romanticizzare l'orrore della guerra. Le opere esposte sono funzionali, una scelta deliberata di Knight per superare i confini del tradizionale spazio espositivo.

Un elemento chiave della mostra è rappresentato da pannelli di pelle che tracciano il racconto concettuale. Knight sottolinea come il design rifletta sempre il contesto sociale e storico, mettendo in evidenza il modo in cui la produzione di mobili è stata influenzata dalle capacità di produzione acquisite durante la guerra.

La mostra non si limita a esplorare l'estetica, ma invita a riflettere su come il design possa narrare storie di umanità e conflitto. Con pezzi come una lampada a sospensione a forma di ala e una sedia che ricorda un salvagente, Knight ci porta a considerare il romanticismo della guerra e le sue implicazioni.

Colin Knight afferma: "Il design e la guerra sono interconnessi in modi che spesso non consideriamo. Le storie che raccontiamo attraverso i nostri oggetti possono influenzare la nostra percezione della storia". 'Hero's Wreck' è un invito a riflettere sul passato e su come le cicatrici della guerra continuino a plasmarci.

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Norman Foster: L'Archistar del Nuovo Stadio di Milano

Norman Foster: L'Archistar del Nuovo Stadio di Milano

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Nel cuore pulsante di Milano, una nuova era si prepara a sbocciare, e a guidarla c'è un nome che risuona come un eco nel mondo dell'architettura: Norman Foster. Maestro indiscusso del design contemporaneo, Foster è il genio creativo dietro il progetto del nuovo stadio di Milano, un'opera che promette di ridefinire non solo l'architettura sportiva, ma anche l'intera esperienza urbana.

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Nato a Manchester il 1° giugno 1935, la sua carriera è una sinfonia di innovazione e impegno verso la sostenibilità. Cresciuto in una famiglia operaia, Foster ha sempre avuto un occhio per il disegno tecnico, un talento che ha affinato all'University of Manchester e alla Yale University. Qui ha forgiato legami con altri grandi visionari, come Richard Rogers, dando vita a un percorso professionale che ha portato alla fondazione del suo studio, Foster + Partners.

Con un approccio pionieristico, Foster ha saputo unire estetica e tecnologia, creando opere iconiche come il grattacielo “The Gherkin” a Londra e il Reichstag a Berlino, simbolo di trasparenza e sostenibilità. Ogni suo progetto è un inno alla bellezza e alla funzionalità, un connubio che ora si appresta a realizzarsi nel nuovo stadio di Milano.

Questo impianto non sarà solo un luogo di eventi sportivi, ma un esempio di come l'architettura possa dialogare con l'ambiente. Con linee guida precise stabilite dal comune di Milano, il progetto prevede che il 50% dell'area non venga cementificata e che oltre 80.000 metri quadrati siano dedicati al verde, restituendo così alla città un polmone vitale. Lo stadio avrà una capienza di 72.000 posti, con spazi per uffici, hotel e parcheggi, tutto concepito per armonizzarsi con il paesaggio urbano.

Il nome di Norman Foster è una garanzia di qualità e innovazione. La sua visione futuristica trasformerà Milano in un centro di attrazione globale, dove architettura e sostenibilità si intrecciano in un abbraccio perfetto.

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KOKUYO DIG: Innovazione nell'Architettura Educativa Giapponese

KOKUYO DIG: Innovazione nell'Architettura Educativa Giapponese

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KOKUYO DIG: Innovazione nell'Architettura Educativa GiapponeseIl progetto KOKUYO DIG, realizzato in collaborazione con DDAA, si distingue come un esempio eccellente di architettura educativa a Minato City, Giappone. Completato nel 2024, questo spazio innovativo di 494 m² rappresenta un punto di riferimento per il design contemporaneo.

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La visione architettonica di KOKUYO e DDAA si basa sull'idea che l'apprendimento trasforma la nostra percezione del mondo, stimolando curiosità e nuove domande. Questo processo di scoperta è fondamentale per arricchire la vita e dare forma al nostro ambiente attraverso le esperienze accumulate delle generazioni passate.

Il team di progettazione, composto da professionisti come Daisuke Motogi, Taiki Nakamura e Yui Yokoi, ha lavorato in sinergia con Nomura Real Estate Partner e TANKVi per creare un ambiente che non solo soddisfa le esigenze educative, ma promuove anche l'interazione sociale e la creatività.

La realizzazione del progetto ha incluso un design degli interni curato da KOKUYO, che ha integrato elementi di sostenibilità e tecnologie moderne. L'illuminazione è stata progettata da SHOKKI, mentre il design del paesaggio è stato affidato a Oryza, contribuendo a un ambiente armonioso e stimolante.

Questo progetto è una testimonianza di come l'architettura possa influenzare positivamente l'apprendimento e la crescita personale.

Scopri di più su questo straordinario progetto su ArchDaily.

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La Magia dell'Architettura: Jiangnan House a Yangzhou

La Magia dell'Architettura: Jiangnan House a Yangzhou

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Nel cuore pulsante di Yangzhou, dove il tempo si intreccia con l'architettura, sorge il Jiangnan House, un progetto che incarna l'essenza di una città ricca di storia e cultura. Firmato dallo B.L.U.E. Architecture Studio, questo edificio di 4250 m² rappresenta un audace connubio tra modernità e tradizione, tra la solidità del legno e l'eleganza del mattone.

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Situato lungo la storica Guangling Road, il Jiangnan House si distingue per la sua straordinaria diversità architettonica. Qui, antichi edifici in legno si alternano a strutture più recenti, creando un dialogo visivo che racconta il passato e il presente della città. Ogni angolo, ogni facciata, è un invito a esplorare, a scoprire l'anima di un luogo che ha visto passare secoli.

L'architettura di questo progetto non è solo un esercizio di stile, ma un manifesto di sostenibilità e innovazione. Grazie al lavoro di un team di esperti coordinati da Shuhei Aoyama e Yoko Fujii, il Jiangnan House non solo accoglie gli ospiti in un ambiente raffinato, ma si impegna anche a preservare il patrimonio culturale. Le ristrutturazioni degli edifici esistenti sono state eseguite con la massima cura, garantendo che la storia di Yangzhou continui a vivere.

Ogni dettaglio è pensato per offrire un'esperienza unica, che va oltre il semplice soggiorno in hotel. Dalla sauna al design degli interni, ogni elemento è stato concepito per evocare emozioni, per trasportare i visitatori in un viaggio sensoriale che celebra la bellezza dell'architettura e della natura circostante.

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Innovazioni nel Design: Mobili, Prodotti e Bevande Sostenibili

Innovazioni nel Design: Mobili, Prodotti e Bevande Sostenibili

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Innovazioni nel Design: Mobili, Prodotti e Bevande SostenibiliNel settembre 2025, designboom ha presentato una selezione curata di innovazioni nei prodotti, che spaziano dalla tecnologia per la casa intelligente a bevande sostenibili, tutte inviate dai lettori di designboom provenienti da tutto il mondo. Questi progetti mostrano una vasta gamma di idee, da mobili modulari a sistemi riconfigurabili...

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Community Creativa Globale

Le proposte dei lettori di designboom offrono ad architetti, designer e creativi una piattaforma per condividere i propri progetti con un vasto pubblico internazionale. Questa iniziativa promuove un dialogo aperto e inclusivo all'interno della nostra comunità creativa globale. Ogni proposta riceve un articolo nella pagina dei lettori di designboom, con i progetti più interessanti selezionati dal nostro team editoriale per una promozione più ampia.

Progetti in Evidenza

HomeBox di Seung Keun Kim

HomeBox è una soluzione di stoccaggio intelligente sviluppata per affrontare i crescenti problemi di furto di pacchi e gestione delle consegne. Questo prodotto unisce durata, sicurezza e connettività in una forma discreta, integrandosi perfettamente con l'ambiente domestico.

Unthinkables! di BBH Singapore

Per celebrare il 60° compleanno di Singapore, BBH Singapore ha introdotto Unthinkables!, un chewing gum legale che sembra e sa di chewing gum ma è realizzato senza una base di gomma.

SELLO di Antonio Lanzillo & Partners

Il SELLO unisce le funzioni di sedia e sgabello in un pezzo innovativo, rispondendo alle esigenze di design contemporaneo.

CANOVA Toothpaste Dispenser di Mara Pezzotta

Un dispenser di dentifricio scultoreo che trasforma la routine mattutina in un rituale di tranquillità.

Electric Beer di Einride Design

Una birra senza alcol consegnata interamente da camion elettrici, simbolo di una fusione tra tecnologia e tradizione birraria.

Heritage di Paged Furniture

Una collezione che riporta in vita un design polacco degli anni '50, reinterpretato per il pubblico contemporaneo.

Fuse di Seung Keun Kim e Wenqi Zheng

Un frullatore personale elegante e intuitivo, concepito per un'esperienza di preparazione fluida e sensoriale.

Se sei ispirato da queste innovazioni, non aspettare! Condividi il tuo progetto con il nostro pubblico globale.

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Coralli di Libertà: L'installazione di Aude Franjou alla Colonna di Luglio di Parigi

Coralli di Libertà: L'installazione di Aude Franjou alla Colonna di Luglio di Parigi

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Coralli di Libertà: L'installazione di Aude Franjou alla Colonna di Luglio di ParigiL’artista francese Aude Franjou ha creato un'installazione unica per la Settimana del Design di Parigi, intitolata Coralli di Libertà, che si erge attraverso la rinomata Colonna di Luglio. Commissionata da Florence Guillier Bernard, fondatrice della galleria Maison Parisienne, l'installazione presenta forme simili ...

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La Colonna di Luglio, eretta nel 1835 per commemorare la Rivoluzione di Luglio del 1830, è stata concepita per celebrare l’arrivo dell’acqua a Parigi, ma si è trasformata nel simbolo della libertà. Coralli di Libertà è la prima installazione a occupare il suo interno, con rami di lino che si estendono dal pavimento al soffitto della rotunda.

Franjou ha scelto di utilizzare forme coralline per richiamare l'importanza dell'acqua, in connessione con il canale che scorre sotto la monumento. Ogni elemento, realizzato avvolgendo fibre di lino, è stato creato attraverso un processo laborioso che dura oltre sei mesi e riflette la sua passione per i mestieri tradizionali.

Le forme si sviluppano verso l'alto, creando un effetto di energia e vitalità, e il passaggio graduale da bianco puro a rosso intenso simboleggia l'idea di trasformazione. Come ha spiegato Franjou: “Il lavoro riflette sia la memoria di coloro che hanno combattuto per la libertà, sia il concetto più ampio di rinascita.”

Il progetto è un seguito di un'opera precedente, 2°C, che poneva l'accento su come il cambiamento climatico stia causando il sbiancamento dei coralli nei mari. Coralli di Libertà sarà esposta alla Colonna di Luglio dal 4 al 13 settembre 2025, in concomitanza con la Settimana del Design di Parigi.

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Trasformazione Creativa: Una Vecchia Piscina Diventa un Hub Educativo Sostenibile a Londra

Trasformazione Creativa: Una Vecchia Piscina Diventa un Hub Educativo Sostenibile a Londra

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Immagina di attraversare la soglia di un luogo che un tempo accoglieva l'eco delle risate e dei tuffi, ora reinventato in un vibrante spazio educativo. Questo è ciò che è successo a Londra, dove il Waltham Forest College ha scelto di trasformare una piscina scolastica abbandonata in un hub multifunzionale per l'apprendimento e il benessere. L'architetto Studio DERA ha preso in mano la sfida di rid...

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Con l'aumento del numero di studenti, il college ha sentito la necessità di trovare nuove soluzioni per rispondere alle esigenze educative e alle attività extracurricolari. Così, il direttore del college, Janet Gardner, ha invitato i direttori di Studio DERA, Max Dewdney e Marcel Rahm, a reimaginare quello che era un tempo un luogo di svago in un centro di apprendimento innovativo. Attraverso una serie di workshop e consultazioni con educatori e studenti, gli architetti hanno creato un progetto che riflette le reali necessità del campus.

Il risultato è un luogo di 994 metri quadrati, suddiviso in cinque zone di apprendimento, ciascuna progettata per supportare stili di insegnamento diversi e gruppi di varie dimensioni. Un palcoscenico elevato è stato collocato all'estremità profonda della piscina, fungendo da fulcro per conferenze e spettacoli, mentre una nuova sala informatica sfrutta l'altezza originale della piscina per offrire un'infrastruttura digitale all'avanguardia. L'illuminazione naturale è stata massimizzata grazie all'ampliamento delle finestre, che ora portano luce e calore nel cuore dello spazio.

Le scelte materiali sono state guidate da principi di bassa emissione di carbonio e circolarità. Sono stati utilizzati legni certificati FSC, pannelli acustici riciclati e finiture a basse emissioni di VOC. Studio DERA ha lavorato per garantire che ogni elemento del design fosse in armonia con le esigenze operative, creando un ambiente che non solo è bello, ma anche funzionale e sostenibile. "Volevamo che questo spazio fosse un luogo che elevasse l'apprendimento degli studenti e la funzionalità del personale, portando gioia e ispirazione", ha affermato Dewdney. La piscina, ora rinata, rappresenta l'esempio perfetto di come la riqualificazione possa rinnovare l'architettura educativa in modo sostenibile e innovativo.

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Tiny Binocles: La Nuova Frontiera delle Case Mobili Ecologiche

Tiny Binocles: La Nuova Frontiera delle Case Mobili Ecologiche

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Tiny Binocles: La Nuova Frontiera delle Case Mobili EcologicheNel cuore della Bretagna, precisamente a Guidel, è nata nel 2024 l'azienda Tiny Binocles, specializzata nella progettazione e produzione di case mobili compatte. Queste abitazioni si distinguono per le loro caratteristiche finestre rotonde e l'utilizzo di metodi di costruzione ecologici. Ogni casa combina spazi abitativi pratici con mat...

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Le finestre circolari, elemento distintivo della serie Binocles, non solo offrono luminosità naturale e ventilazione, ma inquadrano anche panorami suggestivi dell'ambiente circostante, migliorando così la performance ambientale delle abitazioni. Il fondatore Ambroise Humeau, con una formazione presso i Compagnons du Tour de France e in Svizzera, applica tecniche ispirate alla costruzione navale, enfatizzando compattezza, efficienza e durata, e utilizzando finiture naturali.

La collezione Binocles comprende sei varianti: il Grand-Duc (22.18 mq), che offre due soppalchi per quattro-sei occupanti; il Lapone (17.39 mq), un modello a un livello per accessibilità senza barriere; e il Chevêchette (12.94 mq), una soluzione compatta per due persone. Ogni unità è montata su un rimorchio da 3.5 tonnellate, mantenendole legalmente trasportabili secondo la licenza B(E) in Europa.

I principi di sostenibilità sono integrati in ogni design: il legno proviene da foreste locali gestite in modo responsabile, l'isolamento è realizzato con materiali bio-sourced privi di petrochimici e oli naturali vengono utilizzati per proteggere le superfici in legno, permettendo loro di invecchiare senza rivestimenti sintetici.

I prototipi sono stati presentati alla Grande Expo du Morbihan nel 2025 e alla Foire Internationale de Bordeaux, dove i visitatori hanno potuto esplorare la prima serie di modelli. Con una combinazione di design modulare, materiali ecologici e un'identità architettonica distintiva, Tiny Binocles si posiziona come un'opzione adattabile per abitazioni mobili adatte a contesti diversi.

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SENSE Biopatch: il dispositivo indossabile che protegge i lavoratori dal calore

SENSE Biopatch: il dispositivo indossabile che protegge i lavoratori dal calore

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Nel caldo torrido dell'estate, dove il sudore si mescola alla fatica, un'illuminazione ha preso forma. Roxana Chicas, con la sua esperienza da infermiera e il suo spirito innovativo, ha creato il SENSE Biopatch, un dispositivo indossabile concepito per i lavoratori all'aperto. Questo biopatch, una fusione armoniosa di tecnologia e umanità, si applica al petto e diventa un compagno silenzioso, capa...

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La geniale invenzione di Chicas non si limita a una semplice raccolta di dati: grazie all'intelligenza artificiale, il dispositivo analizza in tempo reale le informazioni, identificando segnali di sovraccarico termico. “Volevamo creare qualcosa di facile da indossare, che i lavoratori potessero dimenticare di avere addosso”, ha dichiarato Chicas, sottolineando l'importanza di un design che non disturbi, ma che al contempo protegga.

Questo biopatch non è solo un dispositivo tecnologico, ma un gesto d'amore verso coloro che, con il sudore della fronte, sostengono la nostra società. Cresciuta ascoltando le storie di fatica del padre, Chicas ha sentito il dovere di rispondere a una chiamata, quella di garantire la sicurezza di chi lavora in condizioni estreme. “Essere bilingue e biculturale mi ha permesso di colmare un divario”, riflette, “ma ho capito che era necessario avere una comprensione più profonda delle condizioni mediche e dei piani di trattamento”.

Il biopatch SENSE è il risultato di un attento studio condotto su 178 lavoratori agricoli, i cui feedback hanno guidato la progettazione di un dispositivo che non solo monitora, ma coinvolge attivamente gli utenti. In questo mondo frenetico, dove il caldo può diventare un nemico silenzioso, Chicas e il suo team hanno creato una soluzione che promette di fare la differenza, migliorando la qualità della vita di chi lavora all'aperto. Il SENSE Biopatch è più di un semplice dispositivo: è una promessa di salute, sicurezza e dignità.

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Festival Internazionale di Architettura di Hiroshima 2025: Un Viaggio nel Futuro

Festival Internazionale di Architettura di Hiroshima 2025: Un Viaggio nel Futuro

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Immaginate di passeggiare tra le strade di Hiroshima, dove l'architettura non è solo una questione di edifici, ma una sinfonia di idee, materiali e sogni. Dal 4 ottobre al 30 novembre 2025, la città ospiterà il Festival Internazionale di Architettura di Hiroshima, un evento triennale concepito dalla Fondazione Culturale Kambara–Tsuneishi. Questa prima edizione promette di essere un crocevia di cre...

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Il festival abbraccia un assortimento di voci che spaziano dai maestri come Tadao Ando e Toyo Ito a studi emergenti come Studio Mumbai e VUILD. Attraverso esposizioni e installazioni specifiche per il sito, i partecipanti offriranno una riflessione profonda su come l'architettura giapponese continui a evolversi, bilanciando tradizione e innovazione, artigianato e tecnologia.

Nel cuore di Onomichi, il Museo d'Arte della Città di Onomichi ospiterà un'esposizione intitolata Nove Visioni: Architetti Giapponesi dal Giappone al Mondo, mettendo in luce i premiati con il Pritzker e il loro impatto sul discorso architettonico globale. Qui, l'architettura diventa un potente strumento di dialogo sociale, come dimostra la Casa di Carta di Shigeru Ban, simbolo di responsabilità sociale e resilienza.

Spostandosi a Fukuyama, il Museo e Giardini Zen di Shinshoji presenterà l'esposizione Next Architecture: Connecting Futures Through Design, che esplora il dialogo tra architettura, ambiente e società. Attraverso modelli e progetti, gli architetti invitati ci faranno riflettere su come le future città possano coesistere in armonia con la natura.

Il festival non si limita a mostre statiche: piccole architetture mobili, progettate da Yasushi Horibe e Junya Ishigami, punteggiano il paesaggio urbano, invitando i visitatori a interagire con l'ambiente e a riflettere sul concetto di transitorietà. Ogni chiosco racconta una storia unica, unendo arte e vita quotidiana.

Ma il vero cuore pulsante di questo festival è la sua missione: coltivare una cultura di creatività, educazione e immaginazione civica. Ogni esposizione è accompagnata da discussioni pubbliche e laboratori, dove il pubblico avrà l'opportunità di dialogare con figure di spicco come Sou Fujimoto e Junya Ishigami. Questo è un invito a tutti noi, non solo a osservare, ma a partecipare attivamente alla costruzione del nostro futuro.

Così, mentre Hiroshima si prepara a trasformarsi in un palcoscenico di idee, il Festival Internazionale di Architettura di Hiroshima 2025 non è solo un evento: è un inizio. Un inizio di un dialogo significativo e duraturo che potrebbe diventare la risposta del Giappone alla Biennale di Architettura di Venezia.

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Shabtab Residential: La Magia degli Spazi di Confine

Shabtab Residential: La Magia degli Spazi di Confine

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Nel cuore pulsante di Qeytarieh, Tehran, si erge il progetto Shabtab, un'opera che trascende la mera architettura residenziale per abbracciare l'arte di vivere. Qui, ogni balcone non è un semplice elemento di facciata, ma diventa il fulcro stesso della creazione, un ponte tra l'intimità del focolare e l'infinita vita urbana che lo circonda.

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La visione di STUDIO SAHEB si dispiega in 3100 m² di pura innovazione, dove le linee architettoniche si intrecciano con la necessità di spazi di transizione. Le soglie morbide, pensate per accogliere e relazionare, trasformano il concetto di abitare, rendendo ogni appartamento un rifugio che si affaccia su un mondo vibrante.

La luce penetra attraverso le aperture sapientemente studiate, disegnando ombre danzanti sui pavimenti, mentre il vento si fa complice di un dialogo continuo tra interno ed esterno. Ogni dettaglio è curato con una meticolosità che parla di un'architettura consapevole, capace di rispondere alle sfide contemporanee senza dimenticare il passato.

Progetto dopo progetto, STUDIO SAHEB si distingue per un approccio che abbraccia la sostenibilità e l'innovazione, sempre con uno sguardo rivolto verso il futuro. Shabtab è più di un semplice edificio; è un manifesto di ciò che può essere l'architettura residenziale nel ventunesimo secolo.

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Riscoprire Wo Hop: L'espansione come Archeologia Architettonica

Riscoprire Wo Hop: L'espansione come Archeologia Architettonica

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Nel cuore pulsante di Chinatown, New York, si erge un simbolo di tradizione e cultura gastronomica: il ristorante Wo Hop. Fondato nel 1938, questo locale ha servito piatti iconici come chow mein e egg foo young in un ambiente semplice e accogliente. Oggi, grazie all'intervento dell'agenzia architettonica Spaced Agency, Wo Hop ha intrapreso un viaggio di espansione che non solo rinfresca il suo asp...

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La ristrutturazione ha portato il ristorante a un nuovo livello, letteralmente. Per la prima volta in quasi novant'anni, Wo Hop ha aperto un'area al piano strada, utilizzando come riferimento il carattere e i materiali esistenti del luogo. La facciata ridonata e il salone ristrutturato riflettono un'idea di continuità e rispetto per il passato.

Il direttore di Spaced Agency, Justin Ng, ha spiegato che l'approccio del progetto è stato quello di estendere ciò che già esisteva, piuttosto che introdurre elementi completamente nuovi. I dettagli sono significativi: una fila di luminosi booth rossi fiancheggia le pareti, mentre una striscia di mensole illuminate si estende sopra di essi, riflettendo l'iconico awning a scatola presente sopra l'ingresso del seminterrato.

Le pareti, lasciate intenzionalmente vuote, sono pronte ad accogliere i futuri ricordi dei clienti, invitando così la leggenda del ristorante a continuare a crescere anche al di sopra del suolo. I proprietari hanno riempito la mensola con figurine del gatto fortunato, fotografie incorniciate del personale e collezioni personali, creando un legame non solo con la storia del ristorante, ma anche con la comunità che lo frequenta.

Il pavimento a scacchi turchese e bianco sotto i booth è un richiamo visivo che si sposa con il wainscoting rosso e le pareti bianche, mentre una corda rossa e bianca separa questi elementi, creando un contrasto vivace e accattivante. La cucina, situata nel seminterrato, resta il cuore pulsante del ristorante, assicurando che Wo Hop possa continuare la sua tradizione di servizio attivo e ininterrotto.

Questa espansione non è solo un cambiamento fisico, ma una celebrazione della resilienza e della cultura cinese americana, in un periodo in cui il quartiere affronta sfide significative dovute a nuovi sviluppi. La lotta per preservare l'identità di Chinatown continua, e progetti come quello di Spaced Agency rappresentano un faro di speranza e innovazione.

In conclusione, l'espansione di Wo Hop è un esempio di come l'architettura possa raccontare storie, conservare memorie e tessere legami profondi con la comunità, creando spazi che non solo servono cibo, ma anche cultura e tradizione.

Fonte: www.dezeen.com.

Monasteri in Trasformazione: 8 Progetti che Ridefiniscono Architettura e Devozione

Monasteri in Trasformazione: 8 Progetti che Ridefiniscono Architettura e Devozione

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Monasteri in Trasformazione: 8 Progetti che Ridefiniscono Architettura e DevozioneIl monachesimo è emerso da un profondo impulso a ritirarsi—una ricerca radicale della spiritualità e della trascendenza. La parola stessa deriva dal greco μόνος (mónos), che significa "solo", riflettendo l'ideale dell'eremita santo che si ritira dal mondo per dedicare la vita interamente al divino. Già alla fine del ...

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Tuttavia, secoli dopo, questo lascito affronta un destino incerto. Con il declino delle vocazioni religiose a partire dagli anni '60, innumerevoli conventi e monasteri sono stati venduti, distrutti o riproposti come hotel, centri culturali o residenze. Anche quelli che mantengono la loro funzione originale spesso mancano di aggiornamenti strutturali per soddisfare le esigenze contemporanee.

In questo contesto, l'architettura assume un ruolo cruciale: come possono questi spazi essere ristrutturati e riutilizzati senza diventare meri set, privi della spiritualità e della memoria che li caratterizzava? Esploriamo otto progetti innovativi che cercano di rispondere a questa domanda, unendo passato e presente in un dialogo continuo.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su ArchDaily Global.

Il Centro Congressi 'La Vela': Un Nuovo Faro per Rouen

Il Centro Congressi 'La Vela': Un Nuovo Faro per Rouen

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Nel cuore di Rouen, la nuova opera architettonica chiamata 'La Vela' si erge maestosa lungo le rive della Senna, come un faro di innovazione e sostenibilità. Progettato dallo studio danese BIG, questo centro congressi rappresenta un perfetto equilibrio tra modernità e tradizione, un luogo dove l'architettura incontra la natura, e dove l'arte del costruire si fa poesia.

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La Vela, con il suo tetto ondulato che ricorda le vele delle navi, non è solo un edificio; è un invito a esplorare, a connettersi con l'ambiente circostante. La sua struttura in legno massiccio non solo abbraccia l'estetica, ma si impegna anche in una filosofia di sostenibilità, con interni ottimizzati per la luce naturale e un tetto che produce energia attraverso pannelli fotovoltaici.

Questo centro sarà dotato di due auditorium, ampi spazi espositivi, sale riunioni e un ristorante, il tutto incorniciato da facciate in vetro e legno che richiamano le caratteristiche case a graticcio tipiche della Normandia. La facciata più alta, rivolta verso il fiume, si erge come un saluto ai viaggiatori, mentre il lato che guarda verso la città offre rifugi ombreggiati, estendendo il foyer in un paesaggio pubblico a misura d'uomo.

Come un'opera d'arte che si fonde con il suo ambiente, La Vela non è solo un centro congressi, ma un hub culturale che abbraccia tutti coloro che visitano Rouen. Sostenuto da una visione che guarda al futuro, questo progetto è destinato a diventare un simbolo di inclusività e innovazione per la comunità.

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Elizabeth Diller: L'Architettura che Evolvono come Software

Elizabeth Diller: L'Architettura che Evolvono come Software

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Elizabeth Diller: L'Architettura che Evolvono come SoftwareElizabeth Diller, architetto di fama mondiale, è una figura di spicco nell'architettura contemporanea. Fondatrice dello studio Diller Scofidio + Renfro, Diller ha rivoluzionato il modo in cui concepiamo gli edifici, portando un approccio innovativo che integra il concetto di tempo nella progettazione. Secondo Diller, l'architettura non dov...

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Nel suo processo creativo, Diller utilizza storyboard per immaginare la vita all'interno degli edifici. Questo metodo permette di considerare non solo la forma e la funzione, ma anche l'esperienza temporale degli utenti. Progetti iconici come il The Broad Museum di Los Angeles e la High Line di New York sono esempi tangibili di come l'architettura può essere concepita per interagire con l'ambiente circostante e il contesto urbano.

Ma l'architettura di Diller non si limita a creare spazi visivamente accattivanti; affronta anche questioni cruciali come la gentrificazione e la pianificazione urbana. Diller sottolinea l'importanza di un coinvolgimento attivo degli architetti nella definizione delle città, affermando che l'architettura e la pianificazione urbana dovrebbero andare di pari passo per creare un ambiente urbano equilibrato e sostenibile.

La resilienza è un altro pilastro del pensiero di Diller. In un mondo in rapido cambiamento, progettare edifici che possano adattarsi e resistere alle sfide future è fondamentale. La sua visione per il museo del futuro, come dimostrato in progetti come The Shed, combina flessibilità architettonica e funzionalità, garantendo che gli spazi possano ospitare una varietà di eventi e installazioni.

In sintesi, Elizabeth Diller rappresenta una nuova era nell'architettura, dove il design non è solo una questione di estetica, ma un processo dinamico che deve rispondere alle esigenze di una società in continua evoluzione. La sua idea di architettura come 'hardware' che si aggiorna come un software è un concetto che potrebbe definire il futuro dell'architettura e dell'urbanistica.

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Rivisitare le Colline di Busan: Un Nuovo Volto per i Quartieri Incontaminati

Rivisitare le Colline di Busan: Un Nuovo Volto per i Quartieri Incontaminati

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Nel cuore pulsante di Busan, una città che ha saputo resistere e rinascere, OMA si propone di ridisegnare il volto delle sue colline. Attraverso un masterplan innovativo, l'architetto Chris van Duijn e il suo team si immergono nella realtà dei quartieri informali, trasformando le loro peculiarità in una nuova visione urbana, dove l'armonia tra spazio pubblico e privato trova finalmente il suo equi...

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Il progetto, realizzato in collaborazione con il Festival di Architettura di Busan e il Dipartimento di Housing e Architettura, propone quattro tipologie residenziali: case a terrazza, ville urbane, unità a schiera e torri. Ogni tipologia è stata attentamente testata per massimizzare l’accesso solare e la fruibilità degli spazi, mentre la loro disposizione si basa su fattori come la vicinanza agli spazi pubblici e la varietà visiva.

I punti più alti vengono occupati da torri che svettano verso il cielo, mentre le ville si radicano nei centri urbani, le case a schiera seguono le linee delle creste e le terrazze si adagiano delicatamente in anfratti scoscesi. L'approccio di OMA si concentra sull'idea di una rete di circolazione che non solo collega, ma crea spazi sociali vibranti, dove la vita quotidiana riprende il suo corso naturale.

Le colline di Busan, un tempo rifugio per i profughi durante la guerra, si sono trasformate in quartieri densi e vivaci, ma ora richiedono una risposta architettonica che rispetti la loro storia. Il masterplan di OMA nasce proprio da questa necessità di rinnovamento, evitando soluzioni convenzionali che spesso cancellano l'umanità di questi luoghi.

In questo contesto, il progetto si concentra su due aree contrastanti: Yeongju, integrata nel tessuto urbano di Busan, e Anchang, circondata da colline boschive. Questa diversità consente al team di esplorare un approccio flessibile che medi l'architettura esistente con una visione moderna, creando così una composizione di zone interconnesse, strutturate attorno a scale, piazzette e spazi comuni.

La proposta di OMA non è solo un piano edilizio, ma un invito a riscoprire il valore delle relazioni umane e della comunità. Le colline di Busan tornano a essere un palcoscenico per la vita quotidiana, dove le persone possono ritrovarsi, scambiare idee e vivere in armonia con l'ambiente circostante.

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Scopri i Progetti Incredibili: Le Nomination dei Dezeen Awards 2025

Scopri i Progetti Incredibili: Le Nomination dei Dezeen Awards 2025

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Questa settimana, il mondo del design e dell'architettura si è fermato per contemplare le nomination dei Dezeen Awards 2025, un momento di celebrazione dei progetti che stanno plasmando il nostro futuro. Tra le opere in lizza, emerge la House for Julia, un hospice per bambini che si presenta come un moderno santuario, un capolavoro firmato dallo studio Čtyřstěn Architekti.

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Martedì, la shortlist degli interni ha svelato il lavoro dello studio spagnolo Isern Serra, che ha progettato un’agenzia di moda a Barcellona, un progetto che fonde eleganza e funzionalità. Mercoledì, è stata la volta del design, con la collezione di articoli per la casa di Hermès, presentata durante la settimana del design a Milano, che ha catturato l'immaginazione di molti.

Il tema della sostenibilità è stato al centro delle discussioni giovedì, con la presentazione di opere come il più grande edificio in legno massiccio della Finlandia, un esempio di come l’architettura può rispondere alle sfide ambientali contemporanee. Infine, venerdì ha visto l'annuncio dei Designers of the Year, con nomi prestigiosi come Kéré Architecture e Iris van Herpen, che continuano a ridefinire i confini del design.

In un contesto di cambiamenti, anche i giganti della tecnologia si evolvono: Microsoft ha presentato il restyling dei suoi loghi, un segno di come l'intelligenza artificiale stia influenzando il design e lo sviluppo dei prodotti. E mentre il mondo architettonico piange la perdita di figure iconiche come Nicholas Grimshaw, la riflessione sulla loro eredità ci invita a considerare cosa significa davvero progettare per il futuro.

Con la conclusione della settimana, non possiamo fare a meno di meravigliarci di quanto il design possa ispirare e trasformare. Segui le nostre pubblicazioni per rimanere aggiornato su queste e altre storie che plasmano il nostro mondo.

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La magia dei prefabbricati: case sofisticate che raccontano storie di luce e natura

La magia dei prefabbricati: case sofisticate che raccontano storie di luce e natura

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Nel cuore del Queensland, dove il cielo si fonde con la terra in un abbraccio di colori, tre case prefabbricate nascono come un canto di sirene, pronte a raccontare storie di legami e armonie. Un progetto che trae ispirazione da legami familiari, dove le tre sorelle si ritrovano in un abbraccio architettonico che sfida le convenzioni. Blok Modular, in collaborazione con lo studio Vokes and Peters,...

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Le opinioni si dividono, come le onde su una spiaggia: alcuni elogia la connessione con la luce e l'esterno, un risultato sorprendentemente sofisticato, mentre altri lamentano una mancanza di rispetto per il contesto. In questo dibattito, emerge la domanda cruciale: cosa significa davvero costruire in armonia con l'ambiente?

Altre storie di questa settimana ci portano a riflettere su temi affascinanti: una torre di chiesa medievale sospesa sopra un cantiere di grattacieli a Londra, un dispositivo per tatuaggi alimentato dall'IA che promette di rendere il processo meno doloroso, e una minuscola chiesa dodici lati a Copenaghen. Ogni racconto è un frammento di un mosaico più grande, un invito a esplorare le meraviglie del design.

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Pietra Mare: Un Incanto Rinascimentale a Palm Beach con il Tocco di Monet

Pietra Mare: Un Incanto Rinascimentale a Palm Beach con il Tocco di Monet

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Affacciata sull'azzurro dell'Atlantico, Pietra Mare si erge come un miraggio, un sogno architettonico che rievoca le meraviglie del Rinascimento. Questa villa, situata a Palm Beach, è molto più di una semplice residenza: è un viaggio nel tempo, un invito a perdersi tra le sue proporzioni classiche e i dettagli raffinati che raccontano storie di eleganza e bellezza. L'aria che si respira qui è preg...

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Progettata da Susan Marinello e l'architetto dello Smith Architectural Group, Pietra Mare è una fusione di stili, un dialogo tra passato e presente. Ogni stanza è un'opera d'arte, curata nei minimi dettagli per riflettere il desiderio dei nuovi proprietari di vivere in un ambiente che incarna sia la sobrietà che l'eleganza. Con otto camere da letto e quindici bagni, questa residenza di oltre 2600 mq è un vero e proprio palazzo, dove il comfort si unisce alla raffinatezza.

La designer ha saputo valorizzare ogni ambiente, creando spazi che si integrano perfettamente con l'esterno. In questo contesto, il blu intenso dell'oceano e il verde vibrante del giardino si fondono in una palette cromatica che avvolge ogni angolo di freschezza e leggerezza. La luxury pool, incastonata in un peristilio romano, diventa il fulcro di questa meraviglia architettonica, perfettamente attrezzata per resistere alle intemperie degli uragani, grazie a un ingegnoso sistema di drenaggio sotterraneo.

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Cinque Temi Inaspettati Emersi dalla Dutch Design Week 2025

Cinque Temi Inaspettati Emersi dalla Dutch Design Week 2025

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Ogni anno, la Dutch Design Week (DDW) sorprende con fili conduttori inaspettati che emergono dal suo ricco programma. Quest’anno, la manifestazione si svolge a Eindhoven e il tema ufficiale è "Passato. Presente. Possibile", ma vi sono anche altre idee che rimbalzano tra i padiglioni, risvegliando la curiosità e l’immaginazione di designer, visitatori e appassionati di arte. Ecco i cinque temi prin...

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Democrazia in CPR
In un'epoca in cui le strutture democratiche sembrano vacillare, i designer si sono mobilitati per ripristinare il dialogo e l'engagement civico. Progetti come "Designing Democracy: In Need of New Dialogues" hanno invitato i visitatori ad ascoltarsi e a riappropriarsi del proprio potere, mentre iniziative come la "Connection Lost" hanno trasformato la tecnologia in un manifesto per la libertà digitale. Ogni angolo della manifestazione vibrava di un fervore per la partecipazione attiva e la riconquista della democrazia.

Creature Curiose
L'abbondanza di creature strane e forme aliene ha trovato spazio nei cuori e nelle menti dei visitatori. La meraviglia e l’ignoto si fondono nell'interattività dell'opera "The Alien Between Us" di Laura A. Dima, dove esseri robotici invitano a un contatto empatico. Queste entità bizzarre non sono solo frutto dell'immaginazione, ma rappresentano anche un invito a riflettere sulla vita oltre l'umano, in tutte le sue manifestazioni.

Wool Re(discovered)
Il dibattito sulla lana, non come materiale di lusso ma come risorsa preziosa e trascurata, ha trovato una voce forte alla DDW. L'esposizione "Wool: Re(discovered)" celebra le fibre locali, il loro potenziale rigenerativo e l'importanza di riscoprire tecniche artigianali. Con progetti che vanno dai tappeti ai mobili stampati in 3D, la lana si ripresenta come simbolo di sostenibilità e innovazione.

Agenzia oltre l'AI
La crescente interazione con l'intelligenza artificiale ha portato a riflessioni profonde sulla nostra agenzia come creatori. Opere come "From Text-to-Clay" di Vera van der Burg utilizzano l'AI non come un fine, ma come un mezzo per esplorare la relazione tra tecnologia e materialità. I designer stanno interrogando il futuro, non solo accettando l'AI, ma reinventando il proprio ruolo nel processo creativo.

Il Tempo è Adesso
Il tempo, come concetto e come medium, è diventato un tema centrale. I giovani designer stanno esplorando nuovi modi di esprimere la temporalità attraverso performance, video e installazioni. L’opera "Chronotopic Fractures" di Aleksandra Nazarova, ad esempio, mette in discussione il ritmo della natura rispetto a quello umano, invitando a riflettere su un'esperienza più lenta e consapevole.

La Dutch Design Week 2025 si conferma così un palcoscenico per idee audaci e un laboratorio di creatività, dimostrando che il design può essere un catalizzatore per il cambiamento sociale e culturale. Non perdere l'opportunità di esplorare questi temi affascinanti!

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Un Cubo di Silenzio: La Residenza AER in Cipro

Un Cubo di Silenzio: La Residenza AER in Cipro

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Nel cuore di Cipro, ai margini di una foresta silenziosa che si affaccia sulle sobborghi di Nicosia, sorge AER, una residenza suburbana concepita dallo Studio Kyriakos Miltiadou. Qui, l'architettura si fa poesia, e il cubo diventa un palcoscenico di introspezione. A differenza delle tradizionali abitazioni che si aprono all'esterno, AER si erge come un austero e introverso monolite, un cubo che ra...

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La progettazione inizia con una griglia tridimensionale, un reticolo di punti che definisce l'essenza di un cubo di 14×17 metri. Frammenti del paesaggio naturale si infiltrano gradualmente all'interno, provocando una frattura progressiva e dando vita a una composizione prismatica di vuoti e solidi. Quattro pareti verticali in cemento, alte sei metri, avvolgono questo cubo fratturato, mantenendo i volumi divisi all'interno di un insieme coerente e fluido. Intagliate con tagli verticali, queste pareti fungono da mediatori tra il mondo interno e quello esterno, filtrando, proteggendo e rivelando, instaurando così una relazione dialettica con la foresta, la città e il cielo.

AER si sviluppa in una formazione di ‘un cubo dentro un cubo’. Come un collezionista, la struttura assorbe le sfumature tangibili e intangibili dell'ambiente circostante, reinterpretandole in relazione alla vita quotidiana della famiglia. All'esterno, un'apertura verticale sulla facciata est funge da ingresso, segnando l'arrivo e accentuando la transizione dal mondo esterno a quello interno. Qui, il primo incontro avviene con un giardino aperto, uno spazio centrale che diventa cruciale nella vita quotidiana della famiglia, parte di una rete continua di spazi esterni, passaggi e cortili che abbracciano la massa costruita della casa.

All'interno, la residenza è organizzata su quattro livelli distinti, sempre in relazione con i percorsi esterni. Al piano terra si trovano le aree pubbliche: cucina, sala da pranzo e soggiorno. Negli spazi superiori, le camere private si distribuiscono su due piani diversi, mentre spazi intermedi offrono un'armonia fluida tra le unità funzionali, smussando i confini tra pubblico e privato. Una scala esterna nascosta conduce a una piccola terrazza sul tetto, dove il soffitto si dissolve nel blu intenso del cielo mediterraneo, e parte della superficie è ricoperta di vegetazione naturale, creando un microclima unico.

Le superfici scolpite avvolgono l'attività umana, trasformandola in uno spazio abitativo. Con il passare del tempo, la vegetazione cresce, ammorbidendo la presenza monolitica della struttura. Il gioco tra attività umana, architettura e natura diventa continuo e indissolubile. I tagli verticali nelle pareti in cemento incorniciano e rivelano vedute intriganti dell'ambiente circostante. In questo modo, AER non è solo un'abitazione, ma un'esperienza sensoriale che invita a riflettere sul legame tra l'uomo e il suo habitat.

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AVATR Vision Xpectra: Il Futuro dell'Automobile con Cabina in Vetro Prismatico e Vortex Intelligente

AVATR Vision Xpectra: Il Futuro dell'Automobile con Cabina in Vetro Prismatico e Vortex Intelligente

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AVATR Vision Xpectra: Il Futuro dell'Automobile con Cabina in Vetro Prismatico e Vortex IntelligenteAVATR ha svelato la Vision Xpectra all'IAA Mobility 2025, una concept car innovativa caratterizzata da una cabina in vetro prismatico e un vortex AI che apprende dalle esigenze e dai comportamenti del conducente. Grazie all'intelligenza emotiva, un sofisticato sistema di sensori, telecamere e softwa...

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Quando il conducente si avvicina all'auto, i sensori di movimento la attivano, creando una sequenza di accensione che fa sembrare l'auto viva. Esternamente, la Vision Xpectra presenta una precisione di taglio a diamante che conferisce superfici geometriche affilate, ispirate ai gioielli. La cabina in vetro prismatico utilizza una tecnologia avanzata di vetratura, permettendo alla luce di rifrangersi e offrendo una vista interna agli osservatori esterni.

Nell'interno della AVATR Vision Xpectra, troviamo una combinazione di pelle nubuck, tessuti lavorati in tre dimensioni e componenti gonfiabili che possono cambiare forma in base alle preferenze dell'utente o alle condizioni di guida. Il sistema di controllo centrale, chiamato Vortex, funge da intermediario tra il conducente e l'auto, apprendendo i modelli di comportamento dell'utente nel tempo, proprio come i servizi di streaming suggeriscono contenuti personalizzati.

Il Vortex elabora comandi vocali tramite un assistente personale vocale (VPA), creando risposte personalizzate con particelle visive, effetti di illuminazione e ambienti sonori su misura. All'interno della cabina, il concetto Alabaster Shimmer combina più texture e materiali per creare un ambiente confortevole. Gli elementi in vetro lavanda rifrangono la luce in modi specifici, creando effetti atmosferici, mentre le lamelle meccaniche si estendono all'apertura delle porte, espandendo fisicamente lo spazio interno.

La AVATR Vision Xpectra è dotata di un sistema di illuminazione multilivello. Le luci d'ombra integrate sotto i pannelli della carrozzeria creano un'illuminazione sottile che segue le linee geometriche dell'auto. L'illuminazione ambientale dinamica all'interno della cabina si adatta in base all'umore degli occupanti, alle condizioni esterne o allo stato del veicolo. Questo sistema di illuminazione si connette all'AI, consentendo all'auto di esprimere diverse emozioni attraverso colori e motivi di movimento.

Tra il conducente e il passeggero anteriore, il Vortex centrale può passare la vettura dalla modalità di guida assistita a quella completamente autonoma, gestendo le transizioni tramite comandi tattili e gestuali. Il cruscotto presenta un display panoramico trasparente che mostra le informazioni di guida, mentre il volante ha una superficie riflettente simile al tema futuristico della cabina.

Fino ad ora, AVATR ha introdotto Vision Xpectra come concept car durante l'IAA Mobility 2025 a Monaco, proponendo un'auto che non è solo un mezzo di trasporto, ma un'esperienza interattiva e personalizzata.

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Snøhetta Completa l'Espansione Arcuata del St. Louis Symphony Hall Centenario

Snøhetta Completa l'Espansione Arcuata del St. Louis Symphony Hall Centenario

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Snøhetta Completa l'Espansione Arcuata del St. Louis Symphony Hall CentenarioIl St. Louis Symphony Orchestra sta per festeggiare un importante traguardo: il centenario del Powell Hall, una storica sala da concerto costruita nel 1925. Grazie al lavoro dell'architetto Snøhetta, la ristrutturazione porta una nuova vita a questo simbolo della città, armonizzando il patrimonio architettonico con un des...

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Situato lungo il Grand Boulevard di St. Louis, il progetto prevede un'espansione di 64.000 piedi quadrati che migliora l'accessibilità e introduce spazi pubblici, aree educative e zone per il dietro le quinte. Questi miglioramenti sono fondamentali per supportare l'ampia gamma di programmi e eventi comunitari della Sinfonica.

L'Aggiunta Arcuata di Snøhetta

La nuova entrata, caratterizzata da volte arcuate e superfici inclinate, offre una vista aperta sull'attività che si svolge all'interno del teatro. L'atrio a tripla altezza è progettato per favorire l'interazione tra i visitatori, creando spazi di raccolta che collegano visivamente i diversi livelli del teatro.

All'esterno, Snøhetta ha creato una nuova piazza pubblica che si affaccia sul Grand Boulevard e sulla Samuel Shepard Drive, ampliando la vitalità della Sinfonia nella città. Questo spazio soleggiato è stato progettato per essere flessibile, integrando zone di carico e aree verdi che ammorbidiscono l'ambiente urbano.

Un Collegamento Fluido tra Antico e Nuovo

I percorsi di circolazione sono stati progettati per permettere un facile movimento tra gli spazi interni ed esterni, garantendo accessibilità e funzionalità. Inoltre, l'espansione include moderne sale di prova e studi di registrazione, fornendo ai musicisti e al personale strutture all'avanguardia per la pratica e la collaborazione.

Concludendo, il progetto di Snøhetta non solo preserva l'eredità architettonica del St. Louis Symphony Hall, ma la rinnova, conferendole un'appeal contemporaneo e migliorando la sua funzionalità per le generazioni future.

Immagini © Sam Fentress

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su designboom | architecture & design magazine.

Il Padiglione a Forma di Guscio: Un Viaggio tra Natura e Innovazione all'Expo 2025 di Osaka

Il Padiglione a Forma di Guscio: Un Viaggio tra Natura e Innovazione all'Expo 2025 di Osaka

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Nel cuore dell'Expo 2025 di Osaka, un'architettura straordinaria emerge dalle onde del tempo: il Pasona Natureverse Pavilion, creato dallo studio locale The Design Labo. Ispirato alla spirale di un guscio di ammonite, questo padiglione non è solo un'opera d'arte architettonica, ma un simbolo di vita e connessione tra uomo e natura.

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Con una larghezza di 43 metri, la struttura principale è realizzata con una rete di acciaio e una membrana sintetica bianca, progettata per essere facilmente smontabile. Ma ciò che la rende speciale è la sua forma avvolgente, che riflette la continuità della vita, un concetto chiave nel tema dell'Expo: "Progettare la società futura per le nostre vite".

All'interno, il padiglione è suddiviso in tre zone tematiche: Storia della Vita, Corpo e Mente / Legami. Qui, i visitatori possono immergersi in esperienze interattive e digitali, da sculture a forma di albero che raccontano la storia dell'evoluzione a un cuore coltivato in laboratorio, frutto di biomateriali e bioingegneria.

Il percorso di visita è concepito in spirale, permettendo un'esperienza fluida e coinvolgente, mentre la sua altezza interna raggiunge i 16 metri, creando un senso di grandiosità. Alla sera, il padiglione si illumina di luci colorate, trasformando il suo guscio in un'opera d'arte luminosa che incanta i visitatori.

Ma il Pasona Natureverse Pavilion non è solo un luogo di esposizione: dopo l'Expo, sarà trasferito sull'Isola di Awaji per diventare un centro culturale. Un simbolo di resilienza e innovazione, questo padiglione ci ricorda che l'architettura può essere una forza di connessione tra il mondo naturale e le aspirazioni umane.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.dezeen.com.

Scopri il Fenix Museum of Migration: un simbolo di speranza a Rotterdam

Scopri il Fenix Museum of Migration: un simbolo di speranza a Rotterdam

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Il Fenix Museum of Migration: Un Nuovo Faro Culturale a RotterdamIl Fenix Museum of Migration, progettato dallo studio MAD, è aperto da alcuni mesi a Rotterdam, diventando un punto di riferimento iconico lungo il litorale industriale della città. Situato in un magazzino restaurato, un tempo legato al flusso di migranti, il museo invita i visitatori a riflettere sulle esperienze di partenza e arriv...

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Design e Architettura in Movimento

La struttura centrale del museo è la scala a spirale, che si erge come un monumento alla convergenza. Con un design che favorisce l'interazione, la scala offre un'esperienza unica di movimento e scoperta, dove ogni passo rivela nuove prospettive sulla città e sul mare. Ma Yansong, architetto principale, descrive il museo come un luogo di incontro e riflessione, dove la storia delle migrazioni viene raccontata attraverso l'arte e l'architettura.

Un Museo che Celebra la Storia della Migrazione

All'interno, il museo ospita una collezione di reperti storici e opere contemporanee, presentate in uno spazio aperto che incoraggia il movimento fluido tra passato e presente. Come sottolineato da Wim Pijbes, presidente della Droom en Daad Foundation, il museo si propone di dare forma alle emozioni legate alle esperienze migratorie, ispirando le generazioni future a guardare avanti.

Innovazione Strutturale e Sostenibilità

La scala a spirale, lunga 550 metri e alta 30 metri, rappresenta un esempio di innovazione ingegneristica, con un rivestimento in acciaio inossidabile riflettente che cattura la luce e i movimenti circostanti. Inoltre, il tetto verde del museo contribuisce all'isolamento e alla ritenzione dell'acqua, integrando sostenibilità e design contemporaneo.

Il Fenix Museum of Migration non è solo un luogo di esposizione, ma un simbolo di speranza e coraggio, che invita tutti a riflettere sulle storie di migrazione e ad abbracciare il futuro con ottimismo.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su designboom | architecture & design magazine.

iF DESIGN ACADEMY: Il Nuovo Programma di Formazione per Leader del Design

iF DESIGN ACADEMY: Il Nuovo Programma di Formazione per Leader del Design

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iF DESIGN ACADEMY: Il Nuovo Programma di Formazione per Leader del Design iF Design, noto per il prestigioso iF Design Award e per oltre settant'anni di promozione della cultura del design a livello globale, lancia l'iF DESIGN ACADEMY a settembre 2025. Questa iniziativa si propone come un centro di formazione all'avanguardia per i leader del design che desiderano approfondire le loro competenze s...

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Attraverso il sito ifdesign-academy.com, l'Academy offrirà corsi interattivi in diretta online in inglese, con piani per formati in presenza a partire dal 2026. Grazie a un network di esperti riconosciuti a livello globale, provenienti da aziende come Apple, McKinsey e IBM, l'Academy si propone di coltivare una leadership efficace, responsabile e sostenibile.

Struttura del Programma

Il programma dell'iF DESIGN ACADEMY si fonda su quattro pilastri di competenza: comprensione del business, crescita personale, alfabetizzazione futura e operazionalizzare e scalare il design nelle organizzazioni. Questi elementi sono pensati per creare un ambiente in cui i leader del design possano acquisire nuove competenze e ampliare le loro prospettive attraverso il dialogo con i pari.

Corsi Personalizzati per Professionisti

I corsi iniziali dell'Academy offrono una combinazione di opportunità fondamentali e avanzate, progettate per professionisti in diverse fasi del loro percorso di leadership. Il Design Leadership Studio 01 introduce i futuri leader ai framework essenziali, mentre il Design Leadership Studio 02 si basa sull'esperienza di manager esperti. Moduli più specializzati come Leading Beyond Design e Elevating Your Design Team affrontano le sfide della gestione di team in un ambiente complesso.

Un Corpo Docente di Eccellenza

L'iF DESIGN ACADEMY vanta un corpo docente internazionale di figure influenti provenienti dal mondo del design, business e educazione. Tra questi, Garen Kouyoumjian di McKinsey e Tiffany Chen di Apple, che offrono la loro esperienza a corsi come Leadership Studio 01 e Leading Beyond Design.

Un Approccio Ibrido all'Apprendimento

I corsi dell'Academy si svolgeranno in modalità online interattiva, favorendo il coinvolgimento e lo scambio tra i partecipanti. A partire dal 2026, workshop e eventi di networking in presenza arricchiranno l'esperienza di apprendimento, permettendo connessioni più profonde tra studenti e docenti.

Con l'iF DESIGN ACADEMY, iF Design sta tracciando un percorso verso il futuro della leadership nel design, creando uno spazio unico per la crescita e l'innovazione.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su designboom | architecture & design magazine.

Da Fienile a Culla dell'Arte: La Magia di Belesì a Paroldo

Da Fienile a Culla dell'Arte: La Magia di Belesì a Paroldo

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Da Fienile a Culla dell'Arte: La Magia di Belesì a ParoldoA Paroldo, un antico fienile ha subito una trasformazione incredibile, diventando un rinomato centro per l'arte contemporanea, noto come Belesì. Questo progetto, ideato da Maurizio Luciano e Cinzia Gallo, è un esempio di come la tradizione possa fondersi con l'innovazione. Grazie ai fondi europei del PNRR, questa struttura storica ha trovat...

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Belesì è parte del format internazionale ArtCaffè, un'iniziativa nata a Seul per avvicinare l'arte contemporanea a un pubblico più ampio. Luciano spiega come l'arte possa intimidire e come ArtCaffè abbia trovato un modo per superare queste barriere, ponendo l'accento sul processo creativo piuttosto che sul prodotto finale.

La scelta del fienile non è casuale. Luciano sottolinea che ogni spazio ha una sua storia e il fienile di Paroldo, con le sue travi e pietre, offre una scenografia unica per installazioni e performance artistiche. Il nome stesso, “Belesì”, che in piemontese significa “qui”, richiama le radici locali e il senso di comunità.

A partire da dicembre, Belesì proporrà incontri mensili in streaming e eventi dal vivo con artisti, creando uno spazio di dialogo orizzontale tra pubblico e creatori. Ogni incontro sarà accompagnato da momenti di convivialità, favorendo domande e riflessioni spontanee.

Questo progetto non si limita a essere un nodo della rete ArtCaffè; mira a diventare un vero punto di riferimento per l'arte contemporanea nella regione. Con eventi che celebrano la creatività locale, Belesì si propone di contribuire alla crescita di un fermento artistico già presente.

Insomma, con Belesì, Paroldo non solo preserva la sua tradizione, ma si proietta verso il futuro, creando un ponte tra passato e contemporaneità attraverso l'arte.

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La Casa dei Cuarti Rodanti: Un Eccellente Esempio di Architettura Sostenibile in Ecuador

La Casa dei Cuarti Rodanti: Un Eccellente Esempio di Architettura Sostenibile in Ecuador

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La Casa dei Cuarti Rodanti: Un Eccellente Esempio di Architettura Sostenibile in EcuadorSituata su una pendenza a Ilaló, la Casa dei Cuarti Rodanti, progettata da Rama Estudio, rappresenta un approccio innovativo e consapevole all'architettura residenziale. Questa abitazione, con i suoi 140 m², è stata realizzata per una giovane coppia con una visione sensibile del vivere, integrandosi perfettamen...

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Il progetto è stato concepito come una risposta ai tradizionali modelli costruttivi, proponendo soluzioni economiche e rispettose dell'ambiente. La Casa dei Cuarti Rodanti non è solo un'abitazione, ma un simbolo di una comunità impegnata nella gestione responsabile delle risorse idriche e nella conservazione dell'ecosistema locale.

Il team di architetti, guidato da Carolina Rodas, Felipe Donoso e Carla Chávez, ha lavorato in sinergia con esperti di ingegneria e architettura del paesaggio, creando uno spazio che non è solo esteticamente gradevole, ma anche funzionale e sostenibile. La Casa dei Cuarti Rodanti si propone come un'alternativa concreta e ispiratrice per le future costruzioni nelle aree rurali in espansione urbana.

Questo progetto, completato nel 2024, è già stato oggetto di attenzione e ammirazione da parte della comunità architettonica internazionale, grazie alla sua capacità di coniugare bellezza, funzionalità e rispetto per l'ambiente. Scopri di più sulla Casa dei Cuarti Rodanti e lasciati ispirare dalla sua architettura innovativa.

Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su www.archdaily.com.

Come Trovare il Miglior Architetto a Trento per il Tuo Progetto

Se stai pensando di costruire la casa dei tuoi sogni, ristrutturare un appartamento o avviare un nuovo spazio commerciale a Trento, la scelta dell'architetto giusto è il primo e più importante passo. Un professionista qualificato non solo traduce le tue idee in un progetto concreto, ma ti guida attraverso ogni fase, dalla progettazione alla realizzazione, garantendo qualità, rispetto dei tempi e del budget.

Ma come trovare l'architetto a Trento che faccia davvero al caso tuo? La ricerca può sembrare complessa, tra passaparola e infinite ricerche online. È qui che una piattaforma specializzata diventa uno strumento indispensabile.

Utilizzare un servizio come Architects Advisor ti permette di avere una visione chiara e completa dei migliori professionisti disponibili nella provincia di Trento. Potrai consultare i profili degli studi di architettura, visionare i loro progetti precedenti, leggere le recensioni di altri clienti e confrontare le loro specializzazioni. Che tu abbia bisogno di un esperto in bioedilizia, in restauro conservativo o in interior design, troverai facilmente l'architetto con le competenze specifiche per il tuo progetto.

Non lasciare al caso una decisione così importante. Affidati a chi ha già selezionato per te i migliori talenti del territorio. Inizia subito la tua ricerca e trova l'architetto a Trento che trasformerà la tua visione in realtà.