Con un'area di ben 12 metri quadrati, la scultura è composta da 206 moduli progettati su misura, ognuno dei quali è animato da attuatori lineari che permettono una gamma di movimento di 70 cm. Questo ingegnoso meccanismo consente al volto di esprimere emozioni e gesti fluidi, avvolgendo gli spettatori in un'esperienza visiva senza precedenti. La sinfonia di movimenti è orchestrata da un sistema di controllo del moto brevettato, capace di sincronizzare i movimenti di ogni singolo modulo, trasformando la pietra in un palcoscenico di emozioni.
La disposizione dei moduli è stata ottimizzata per garantire una risoluzione visiva straordinaria, rendendo chiaro e leggibile il volto da ogni angolo del pubblico. La scelta dei materiali e le strategie strutturali non solo enfatizzano l'efficienza, ma assicurano anche la durabilità della scultura, pensata per resistere alle sfide del tempo e degli elementi. La modularità della costruzione facilita inoltre le operazioni di manutenzione, permettendo un'evoluzione continua dell'opera.
Questa scultura cinetica non è solo un capolavoro tecnico, ma un elemento narrativo che arricchisce il racconto arturiano, immergendo i visitatori in un'atmosfera di sogno e meraviglia. Con la sua presenza, Puy du Fou si afferma ancora una volta come un fulcro di innovazione e creatività, dove ingegneria e arte si fondono in un abbraccio magico.
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Fonte e Ispirazione: Questo articolo è stato ispirato da contenuti pubblicati su designboom | architecture & design magazine.
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